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F1, in Messico la costanza di Gasly porta in alto l’AlphaTauri

Il GP in terra messicana, sul fronte del midfield, vede come vincitore Pierre Gasly. È stato infatti il miglior interprete di un weekend non così facile nemmeno dal punto di vista tecnico. Sessione dopo sessione non ha fatto altro che portare conferme a casa, mettendo persino un neo alla gara della Ferrari che non ha mai impensierito la sua posizione. Non è stato l’unico singolo a disputare un’ottima gara, perché c’è da dar merito alla competitività espressa da Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.

È proprio la scuderia faentina a volare in Brasile dopo aver disputato un weekend da migliore del centro gruppo. Infatti è scesa in pista una monoposto competitiva; le condizioni che sono cambiate con il passare delle sessioni non hanno influito sulle performance. Al venerdì, su un tracciato sporco e con poco grip, la competitività era emersa nella simulazione del passo gara di Pierre Gasly, che alla domenica ha poi concretizzato quelle buone sensazioni. L’AT02 non ha poi risentito dell’aumento delle temperature nella giornata di sabato, che aveva dato grattacapi a non pochi tecnici. Il francese così ha ribadito ancora una volta le sue ottime doti di qualificatore. In gara poi, ha impressionato persino i due piloti della rossa, che nel post gara hanno riconosciuto come quel ritmo non è mai stato alla loro portata. Ciò che invece era alla portata, una prestazione che avrebbe potuto consegnare a Yuki Tsunoda un risultato dal dolce sapore, visto che fino alla curva 1 il weekend gli aveva portato diverse soddisfazioni. Anche lui in qualifica aveva confermato le impressioni della prima giornata in pista, con la terza qualificazione consecutiva per il Q3. L’incidente avvenuto all’uscita della prima curva non toglie nulla però al processo di maturazione del pilota giapponese, che appare ora più consolidato rispetto ai primi due terzi di stagione.

Possiamo definirlo frastagliato il fine settimana vissuto in casa McLaren, una tre giorni che è stata tutt’altro che lineare. Le prime fatiche del venerdì in termini in passo avevano fatto emergere il vantaggio della Ferrari nell’ottica della lotta per il terzo posto nei costruttori. Nella mattinata del sabato messicano, la scelta di montare la quarta unità del motore a Lando Norris, ha relegato una delle due macchine al fondo della griglia. Al contrario però, Daniel Ricciardo ha dato il suo primo (e unico) segnale incoraggiante del weekend, nell’ultima fase della qualifica, quando era riuscito ad infilarsi nel sandwich delle due rosse. Sebbene Norris abbia rilevato qualche difficoltà nello stare in scia agli avversari e nel costruire i relativi sorpassi, ha comunque disputato un’ottima gara di rimonta. Non si può dire lo stesso del compagno australiano. Il re di Monza 2021 ha infatti vanificato la sua buona qualifica, così come lo stacco di frizione, alla prima staccata. Senza il contatto della prima curva, probabilmente lo avremmo avuto nel pacchetto Gasly-Ferrari, un confronto che sarebbe risultato non poco interessante. Mancanza che pesa tanto in termini di classifica, con il cavallino che a valle del weekend ha compiuto il sorpasso sul team inglese, di ben 13 lunghezze.

Per dirla in termini calcistici, potremmo affermare che l’Alpine si sia salvata in calcio d’angolo. Dopo una difficile trasferta americana, il fine settimana dell’Hermanos Rodriguez stava per prendere una piega molto simile a quella di Austin. Infatti nonostante la nona piazza di Fernando Alonso, le incertezze non sono state scagionate. Questi dubbi sono legati alle prestazioni sul giro secco, che daranno ai tecnici transalpini qualcosa su cui riflettere prima di scendere nuovamente in pista ad Interlagos. Al sabato le due monoposto hanno rischiato di restare entrambe escluse in Q1, lo stesso brivido vissuto in Texas. Questa volta però a pagarne il prezzo più caro è stato proprio il pilota di Oviedo, beffato dal compagno ed escluso dalla seconda fase della qualifica. Lo spagnolo ha ribaltato le carte in regime di GP, ritrovando la soddisfazione personale che 24 ore prima era da tutt’altra parte. Malgrado abbia chiuso fuori dalla top ten, Esteban Ocon è in debito di un piatto di tacos con la fortuna. Il francese è uscito indenne dal sandwich fra Tsunoda e Schumacher, con i due rookie entrambi fuori dai giochi, a causa delle sospensioni posteriori danneggiate nei contatti con l’Alpine numero 31.

La perfetta gestione gara combinata con le scelte prese al momento giusto all’interno del box Aston Martin, è stata la chiave di volta di un’altra gara consistente da parte di Sebastian Vettel. Tenendosi lontano dai guai in curva 1, ha potuto gestire al meglio il primo stint di gara. Sfruttando la buona strategia ha così potuto sorpassare Giovinazzi per poi ritrovarsi nella posizione in pista ottimale. Questo gli ha permesso di confermare la buona competitività che aveva già espresso nelle simulazioni del venerdì.

Chi ha sbagliato completamente la strategia invece è l’Alfa Romeo Racing, che ancora una volta ha strappato ad Antonio Giovinazzi un’occasione ghiotta. Infatti il pilota tricolore era stato protagonista di una partenza scintillante, che lo aveva portato a ritrovarsi largamente all’interno della top ten. La decisione prematura di fermarlo per il cambio gomme, lo ha relegato alle spalle di Ricciardo e Bottas. La mancanza di passo dei due non solo ha costretto il pilota di Martina Franca ad un ritmo inferiore a quello che era il suo potenziale, ma ha anche mandato in crisi i suoi pneumatici, danneggiandone il funzionamento. È un risultato finale che brucia, soprattutto nell’ottica di un GP in cui si era piazzato davanti a Kimi Raikkonen, che ha poi chiuso a punti. Nel post gara Antonio si è tolto qualche sassolino nei confronti di una squadra che per l’ennesima volta ha compromesso la sua gara.

Nella classifica che esclude Mercedes, Red Bull e Ferrari dall’assegnazione dei punteggi, l’AlphaTauri compie un importante passo avanti nei costruttori, così come Pierre Gasly fra i piloti, autore della piena conquista dei punti del team.

Classifica piloti

  1. Lando Norris McLaren 332
  2. Daniel Ricciardo McLaren 257
  3. Pierre Gasly AlphaTauri 209
  4. Fernando Alonso Alpine 174
  5. Lance Stroll Aston Martin 150
  6. Esteban Ocon Alpine 146
  7. Sebastian Vettel Aston Martin 133.5
  8. Yuki Tsunoda AlphaTauri 96.5
  9. Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 93
  10. Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 79
  11. George Russell Williams 77.5
  12. Nicolas Latifi Williams 26
  13. Mick Schumacher Haas 7
  14. Robert Kubica Alfa Romeo Racing 3
  15. Nikita Mazepin Haas 1

Classifica costruttori

  1. McLaren 589
  2. Alpine 320
  3. AlphaTauri 305.5
  4. Aston Martin 283.5
  5. Alfa Romeo Racing 175
  6. Williams 103.5
  7. Haas 8

Classifica giri veloci

  1. Lando Norris McLaren 7
  2. Sebastian Vettel Aston Martin 4
  3. Pierre Gasly AlphaTauri 3
  4. Daniel Ricciardo McLaren 2
  5. Fernando Alonso Alpine 1

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/_e8OcLZ3Ke4/f1-in-messico-la-costanza-di-gasly-porta-in-alto-lalphatauri.php


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