All’età di 79 anni si è spento nella sua Santa Fe l’ex pilota della Scuderia Ferrari Carlos Reutemann. Carlos, soprannominato ”Lole” fin dall’infanzia per la sua passione per gli animali, e in particolar modo per i maialini – “los lechones”, che però lui a tre anni storpiava in “Lole-chones” – ha incrociato sulla sua strada per la prima volta Enzo Ferrari e la sua Scuderia nel 1973, quando ebbe modo di affiancare Tim Schenken in alcune gare endurance con la 312 P, mentre era in Formula 1 con la Brabham. Reutemann conosceva bene la Ferrari perché la madre era italiana e i parenti gli avevano raccontato le gesta del più forte dei piloti argentini, Juan Manuel Fangio, che con il Cavallino Rampante aveva vinto il Mondiale del 1956.
Formula 1
Nel 1976, dopo il terribile incidente di Niki Lauda al Nürburgring, la Scuderia chiamò Reutemann in sostituzione dell’austriaco a partire da Monza, anche se in definitiva Carlos si ritrovò a fare da compagno a Niki, dato il suo recupero a tempo di record. Al Gran Premio d’Italia la Scuderia corse così con tre vetture per la prima volta dal 1972, e quella di Carlos portava un inedito numero 35 sulla carrozzeria. Mantenuto in squadra anche per il 1977, l’argentino con la 312 T2 seppe imporsi in Brasile, alla terza gara in Ferrari, e aiutò la Scuderia a vincere il quinto titolo Costruttori mostrando di avere le qualità per essere una prima guida. La squadra gli affidò questo ruolo nel 1978, quando gli venne messo accanto il giovane Gilles Villeneuve, e Carlos seppe farsi onore vincendo quattro Gran Premi (Brasile a Jacarepaguà; Stati Uniti Ovest a Long Beach; Gran Bretagna a Brands Hatch, e Stati Uniti Est a Watkins Glen) e classificandosi al terzo posto in classifica dietro le Lotus di Mario Andretti e dello sfortunato Ronnie Peterson. A fine 1979 la scelta di lasciare la Ferrari proprio per la Lotus.
Il più vincente
Reutemann con la Scuderia Ferrari ha disputato 34 gare vincendone cinque, numeri che fanno di lui il pilota argentino più vincente della storia della Casa di Maranello. Nemmeno Fangio, infatti, vinse quanto lui, essendosi fermato a tre successi. Due quelli di José Froilàn Gonzalez, anche se il primo resta di impareggiabile valore dato che si tratta della vittoria inaugurale della Scuderia in Formula 1, ottenuta il 14 luglio del 1951 a Silverstone con la 375 F1.
Il ritorno. Nel corso degli anni l’argentino era tornato più di una volta a Maranello, nel 1991 così come quattro anni più tardi, quando si era fatto fotografare a bordo della 412 T1 di Jean Alesi. Nel dicembre del 2004 aveva anche avuto modo di rimettersi al volante di una Ferrari di Formula 1, quando in uno specialissimo test si era calato nell’abitacolo della F2004 di Rubens Barrichello percorrendo una ventina di giri a Fiorano.
Il ricordo
Enzo Ferrari stimava molto Reutemann, il quale dopo gli anni da pilota si era costruito una brillante carriera politica nella sua Argentina, ma nel suo libro “Piloti, che gente…” non gli risparmiò un giudizio severo: “Atletico, pilota di ottime capacità, condizionato da un temperamento tormentato e tormentoso. Capace di risolvere situazioni difficili, supplendo anche a occasionali deficienze meccaniche, ma labile a sciupare, per emotività congenita, risultati acquisibili in partenza”. Carlos Reutemann ha militato in Formula 1 dal 1972 al 1982 correndo per quattro prestigiosi costruttori – Brabham, Ferrari, Williams e Lotus –, disputando in tutto 146 Gran Premi. Ne ha vinti 12, e nel Mondiale si è piazzato secondo nel 1981 e tre volte terzo (1975, 1978 e 1980).
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