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Calzedonia Verona, Boyer dipendente. La diagonale iraniana in difficoltà

Foto LVM

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Numeri che fanno male. Percentuali che nessun giocatore vorrebbe leggere a fine partita. La Calzedonia Verona sta soffrendo molto sia in ricezione sia in attacco in questo avvio di Superlega. Vero è che gli scaligeri, fino ad ora, hanno incontrato squadre come Perugia e Civitanova ma i numeri non sono dalla loro parte, come riportato nel dettaglio da “” nell’edizione odierna, che è andata ad “analizzare” il gioco dei gialloblù.

Chi aiuta Stéphen Boyer in attacco? Se lo è chiesto Goran Vujevic, direttore tecnico della Sir Safety Perugia, squadra dove ha giocato le ultime quattro stagioni della sua carriera. Il grande ex campione della pallavolo, oro olimpico a Sydney con la Jugoslavia assieme a Nikola Grbic, si è posto la domanda dopo aver visto la partita di domenica Calzedonia-Civitanova. Ospite su TeF channel, la televisione ufficiale della Sir Safety, ha commentato l’incontro perso da Verona per 3-1 mettendo il focus sull’attacco gialloblù dove, a suo parere, l’opposto francese regge da solo quasi tutto il peso della fase offensiva.

E i numeri gli danno ragione. In tre partite Stéphen Boyer ha ricevuto dal palleggiatore Luca Spirito 129 palloni che il francese ha trasformato in 58 punti con il 45% in attacco e un’efficienza del 29%. Numeri importanti che al momento lo mettono al terzo posto sul podio tra gli schiacciatori dietro a Hernandez (opposto della Emma Villas) e alla rivelazione Al Hachdadi Mohamed, (opposto di Vibo). Per il francese di Verona, inoltre, anche 2 ace ma soprattutto 8 muri.

Molto staccati i due schiacciatori gialloblù: la diagonale iraniana, infatti, sta soffrendo. In particolare modo Javad Manavi, molto al di sotto delle aspettative in questo inizio di stagione. Probabilmente Javad sta pagando la lunga estate intermittente dove ha giocato a sprazzi con la nazionale perché ha avuto problemi alla schiena. Piano, piano deve recuperare e ritrovare ritmo gara. Per ora, su 44 palloni, è andato a segno solo 14 volte con il 31,8% in attacco e un troppo basso 11% di efficienza. Verona ha bisogno di lui, soprattutto del Manavi della seconda parte della stagione dello scorso anno. Oppure di quello visto nel primo set contro la Lube.

Per adesso va meglio per il suo connazionale Sharifi. Che si sta rivelando un giocatore, a soli 19 anni, di grande temperamento. Nonostante non sia altissimo (193 centimetri) finora è riuscito, spesso e volentieri, a bucare anche muri mastodontici come sono quelli di Perugia e Civitanova. In attacco ha ricevuto 42 palloni e ha fatto 20 punti con il 47,6% e il 28% di efficienza. Cifre positive e che potranno solo che migliorare considerato che Morteza è al suo primo anno in Italia, alla sua prima esperienza fuori dal suo Paese e ricordando la sua giovanissima età.

Infine, per quanto riguarda l’attacco dei centrali, che vengono chiamati in causa solo con ricezione positiva e quindi hanno la possibilità di schiacciare a terra palloni più puliti, Solè, che è stato servito 37 volte, ha dato soddisfazione ben 23 volte con il 62,2% in attacco e il 45% di efficienza. Molto meno coinvolto il compagno di reparto Aimone Alletti. A lui sono arrivati 12 palloni che ha messo giù 6 volte con il 50% e 33 di efficienza.

L’attacco gialloblù paga, ovviamente, una ricezione che sta soffrendo. I gialloblù sono in fondo alla classifica per ricezioni perfette e questo, di sicuro, complica e non di poco il cambio palla. Vero che Verona, finora, ha trovato due big come Perugia e Lube che fanno del servizio la loro arma più potente, però è altrettanto vero che la diagonale iraniana sta facendo fatica in ricezione. Sharifi con il 15,6 % e Manavi con il 14,3. Ovvio che i battitori avversari li prendano di mira. E infatti i due giocatori sono stati bombardati complessivamente con 147 palloni (77 per Sharifi e 70 per Manavi). 50 battute invece quelle su Daniele De Pandis dove il libero gialloblù ha risposto con il 19,6 %.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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