In casa Toyota, l’attesa per la vittoria più desiderata è finalmente finita. La casa nipponica è riuscita dopo innumerevoli tentativi a conquistare la 24 ore di Le Mans, ovvero la gara più ambita al mondo. E lo ha fatto con una doppietta.
Gli occhi di tutto il mondo delle corse erano puntati sulla bandiera spagnola stampata sull’abitacolo della TS050 numero 8, guidata proprio da Fernando Alonso, accompagnato da Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi.
Grazie al trionfo conquistato sul tracciato di Le Mans, una sola tappa separa il pilota di Oviedo dalla conquista della celebre Tripla Corona, impresa raggiunta soltanto da Graham Hill.
Come ci si poteva aspettare, la gara ha sempre visto le due vetture giapponesi al comando del gruppo; sono stati numerosi gli scambi di posizione fra i due equipaggi, ma la potenza dei due motori ibridi è risultata decisamente superiore all’unità endotermica delle LMP1 non ibride, tanto che la terza classificata, la Rebellion #3 è giunta al traguardo con ben dodici tornate di distacco dal leader.
Dopo il gran tempo di Nakajima in qualifica, che aveva portato il suo equipaggio in pole position, è stato dato a Buemi il ruolo di pilota partente, il momento dell’esordio di Alonso è arrivato dopo due ore e mezza di gara.
Come ha descritto Tom Kristensen, pietra miliare della celebre 24 ore, conquistata ben nove volte, gli occhi di Fernando appena salito in macchina mostravano tutta la sua emozione nel poter partecipare ad una competizione così tanto sognata.
Dopo aver ceduto il volante da leader ai suoi compagni, Nakajima prima, Buemi successivamente, le difficoltà per l’equipaggio #8, sono cominciate nella prima fase notturna, quando più di due minuti li separavano dalla vettura gemella, in quel momento leader, soprattutto in seguito ad uno stop and go di 60 secondi scontato da Buemi, per una velocità eccessiva in una slow zone, dove il limite è di 80 km orari.
È proprio nella notte della Sarthe che si è espressa la stoffa del campione che c’è in Fernando Alonso, che nonostante le numerose insidie del tracciato in versione notturna, è quasi riuscito a ricucire l’intero gap, grazie ad un passo straordinario e ad una guida fenomenale, non è stato da meno il compagno giapponese che ha proseguito sulla linea dello spagnolo.
Dalla mattinata è stato poi un dominio assoluto dell’equipaggio numero 8, tornato in testa continuando ad incrementare il distacco fino alla bandiera a scacchi, approfittando anche delle incertezze dell’altro equipaggio.
Il team ha deciso di far tagliare il traguardo a Nakajima, scelta compiuta probabilmente in virtù di quanto era accaduto due anni fa al pilota giapponese, che si era visto appiedato dal suo motore a pochi minuti dallo scadere delle 24 ore.
La cosa che più ha impressionato è stato il passo di Fernando Alonso nel corso dei suoi turni in macchina, guidando da veterano con una costanza straordinaria persino nei momenti più delicati. “Questa avventura mi rende un pilota migliore“, ha commentato lo spagnolo ai tanti microfoni che hanno invaso la piazzola del suo box al termine del suo ultimo stint.
Non è stata una gara semplice per l’altro campione del mondo di F1 in gara, Jenson Button. Dopo pochi minuti dalla partenza la LMP1 numero 11 del team SMP Racing è stata colpita da vistosi problemi tecnici che hanno segregato la macchina e i suoi piloti all’interno del garage per quasi due ore. C’era poi proprio l’ex compagno di Alonso in McLaren al volante, quando ad un’ora dal termine della corsa, il motore lo ha appiedato.
In classe LMP2, è stata un’altra vecchia conoscenza del Circus della F1 a farla da padrone, Jean-Eric Vergne e il suo team G-Drive Racing hanno conquistato il primo posto in seguito ad una gara vissuta da dominatori incontrastati.
Questo 2018, per il pilota francese, nonché ex pilota della Toro Rosso, si sta rivelando un vero e proprio anno chiave per la sua carriera, è infatti l’attuale leader della Formula E, che con tutta probabilità andrà a conquistare a Luglio nell’ultima tappa di New York, inoltre ha poi vinto nella sua categoria nel primo appuntamento del WEC a Spa, seguito da un altro primo posto nel campionato europeo endurance a Monza, quindi la conquista della gara di durata più famosa al mondo.
In GT invece è stato un dominio Porsche, sia nella categoria Am, dove la Proton Competiton ha conquistato la vittoria, sia nella categoria Pro, dove la casa ufficiale ha vinto in seguito ad un weekend dominato. Non è andata bene alle Ferrari, con la prima vettura giunta solo sesta di classe al traguardo, si tratta proprio della 488 numero 52, dell’equipaggio di cui faceva parte anche Antonio Giovinazzi. La terza guida della scuderia di Maranello ha comunque guidato nei suoi stint senza commettere particolari errori, dimostrando di avere un ottimo passo anche con le vetture a ruote coperte.
I tanti investimenti della casa di Stoccarda in campo GT, il BOP (Balance Of Perfomance) non troppo favorevole, la doppia penalità inflitta all’equipaggio #52 per eccesso di velocità in slow zone, non hanno aiutato le vetture del cavallino rampante.
Nuovi possibili scenari per Alonso
Con la vittoria della 24 ore di Le Mans, al pilota spagnolo, per inseguire il sogno della Triple Crown, rimane quindi la conquista della 500 miglia di Indianapolis, impresa soltanto sfiorata lo scorso anno.
È risaputa infatti l’intenzione di Zak Brown, tra l’altro presente a Le Mans in veste di capo squadra del team United Autosport di LMP2, di creare un team McLaren in Indycar. Vista la competitività attuale della scuderia di Woking in F1, aggiunta ad una possibilità ancora più concreta di realizzare il sogno, dopo che anche l’obiettivo della 24 ore è stato raggiunto, non è da escludere per la prossima stagione un possibile divorzio tra il pilota spagnolo ed il Circus iridato, per intraprendere una nuova avventura nel famoso campionato di monoposto statunitense.
Intanto Alonso può ora concentrarsi completamente sulla F1, almeno fino alla pausa estiva, visto che il prossimo round del WEC, la sei ore di Silverstone, è fissato per il terzo weekend di Agosto.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/v5rMPYRbYYE/toyota-conquista-la-24-ore-di-le-mans-e-ora-alonso-puo-puntare-alla-tripla-corona.php