È stato un fine settimana in chiaro-scuro quello della Scuderia Ferrari in terra francese, tra la soddisfazione per una prestazione che avrebbe potuto permettere alla Rossa di lottare per le prime posizioni e il rammarico per non essere riusciti a sfruttare a pieno il potenziale della vettura, a causa dell’incidente in curva 1 che ha condizionato pensantemente la corsa di entrambi i piloti.
C’è la sensazione che quella di Le Castellet sia un’occasione persa, perché il passo per infastidire Mercedes c’era, come dimostrato sia da Sebastian che da Kimi durante la corsa. Indubbiamente fare una comparazione diretta con quanto mostrato da Lewis Hamilton è complicato, dato che l’inglese, raggiunto un margine di sicurezza sugli inseguitori, ha gestito la gara preservando anche l’affidabilità della nuova Power Unit portata da Mercedes per l’appuntamento del Paul Ricard. A pesare è stato chiaramente l’errore di Sebastian Vettel in curva 1, di cui il tedesco si è poi preso tutta la responsabilità, scusandosi anche con il malcapitato Valtteri Bottas. Una situazione al quanto “sfortunata” quella di cui è stato protagonista il pilota Ferrari il quale, dopo un ottimo scatto, si è trovato bloccato tra le due Mercedes, dovendo frenare in una zona della pista con poco grip e nella scia di Hamilton, cosa che chiaramente ha tolto carico aerodinamico e ha reso la monoposto meno stabile in fase di frenata. Il successivo bloccaggio ha poi tolto direzionalità alla vettura, non permettendo al quattro volte campione del mondo di evitare il contatto con Bottas. È importante sottolineare come l’azione di Vettel chiaramente non sia intenzionale, non ha provato a forzare la staccata, tanto che ha alzato il piede dall’acceleratore ben prima della staccata, ma si è trovato in una situazione particolare che lo ha poi portato all’errore, in cui purtroppo ci hanno rimesso sia lui che Bottas, con il finlandese che ha avuto la peggio dati i problemi rivelati sul fondo e sul diffusore a seguito del contatto. A farne le spese è stato indirettamente anche Kimi Raikkonen, il quale è stato costretto a perdere tre posizioni per evitare l’incidente tra il suo compagno di squadra e il pilota della Mercedes. Tre posizioni che hanno poi influenzato la gara del finladese, costretto a perdere diversi giri per superare chi gli stava davanti mentre Hamilton e le due Red Bull tentatavano la fuga. Situazioni come queste si pagano spesso a caro prezzo, proprio come accaduto a Le Castellet: l’ottima rimonta di Sebastian Vettel e il podio di Kimi Raikkonen, per quanto positivi, non possono compensare l’idea che questa sia stata un’opportunità sprecata per mettere pressione e togliere certezze alla Mercedes.
La gara francese ha però dato anche diverse indicazioni interessanti alla Ferrari, soprattutto per quanto riguarda il tema gomme. Come in Spagna, per questo appuntamento Pirelli aveva deciso di portare le gomme con il battistrada ribassato di 0,4mm: date le grade difficoltà incontrate a Barcellona da parte della SF71H c’era la curiosità di sapere come la Scuderia avrebbe reagito e quale misure sarebbero state prese, nonostante i test al Montmelò avevano indicato come i nuovi pneumatici non fossero la principale ragione delle difficoltà incontrate in quella specifica situazioni. In particolare non trattava solamente di prestazioni, ma anche durata della gomma stessa dato che, come raccontato da Vettel in un secondo momento, la gestione delle posteriori non era stata ottimale, tanto da spingere il tedesco a pensare di dovere effettuare un secondo stop prima della fine della corsa. In Francia la situazione si è ribatalta, con Ferrari che ha dimostrato di poter gestire al meglio le gomme anche questa nuova specifica introdotta dal costruttore milanese: entrambi i piloti, infatti, non hanno avuto particolari problemi di usura, tanto che Raikkonen è riuscito a completare uno stint di oltre 30 giri su gomma ultrasoft, senza evidenziare un importante calo di prestazione. Il piano della Ferrari era quello di rimanere fuori il più a lungo possibile, ma le richieste provenienti dal finlandese via radio hanno spunto gli strateghi di Maranello ad anticipare il pit stop rispetto ai piani originali. C’è comunque da sottolineare che il passo mostrato dal pilota della Ferrari nell’ultimo stint su gomma supersoft è stato convincente dal punto di vista dei tempi, tanto che è riuscito ad acciuffare il terzo posto finale (anche grazie ai problemi con l’ala anteriore che aveva accusato Ricciardo). Discorso simile per Sebastian Vettel che, dopo aver cambiato il musetto alla fine del primo giro, aveva deciso di provare una strategia diversa e montare le gomme soft, mescola sul quale Ferrari non aveva fatto alcuna prova per tutto il weekend. I tempi del tedesco si sono poi rivelati ottimi, praticamente quasi simili al livello dei primi nonostane la mescola di svantaggio, fino al crollo prestazionale dello pneumatico verso il 40° giro: e questo non può non accrescere il rammarico per una gara che sarebbe potuta andare molto diversamente.
Gli aspetti positivi comunque sono un segnale incoraggiante per queste quattro ultime gare prima della pausa estiva, in cui la Rossa dovrà assolutamente vincere per smuovere la classifica, sia a livello piloti che costruttori. Già a partire dall’Austria, in cui la Ferrari e i due piloti avranno una grossa opportunità per riscattarsi.
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