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    Simone Starace, da Pastena alla Serie A: “La pallavolo vince sul resto”

    Di Roberto Zucca Sono passati molti anni da quando Simone Starace giocava come portiere in una squadra di calcio della sua città a Salerno. E soprattutto da quando papà Vincenzo e mamma Leuca, una volta lasciato il calcio per la pallavolo, lasciavano la pizzeria di famiglia, “Capriccio di gola”, per andare a tifare Simone, che già a 17 anni esordiva in serie B prima in Basilicata e poi nelle Marche. Oggi Simone di anni ne ha 22, gioca in Serie A3 nella Wow Green House Aversa, e i genitori non hanno smesso di accompagnare la sua avventura: “Adesso hanno il tablet acceso in pizzeria per seguire la partita da lì. Per me la famiglia è un punto cardine della mia vita. Tra qualche settimana mio fratello Daniele tornerà a Salerno per dare una mano in pizzeria e sicuramente papà, mamma e anche mia sorella Giulia avranno più occasione per seguirmi qualche domenica“. Le è pesato non avere quei genitori sempre presenti nel suo percorso? “Loro sono sempre stati presenti. E anche quando il lavoro che ha permesso a me e ai miei fratelli di poter fare le nostre scelte in totale libertà, non li permetteva di esserci, c’erano col cuore. Le confesso di essermi sentito molto fortunato ad avere la famiglia che mi sono ritrovato“. Tutto nasce a Pastena. “È il mio quartiere. Ed è lì che ho iniziato a giocare. Sono stato portiere di calcio, poi mi sono legato ad altri amici e ho lasciato il pallone per la pallavolo. Ho avuto la fortuna di iniziare con Ratiba El Gamal, la pallavolista italo-egiziana che è stata la mia prima allenatrice. Una volta terminati i campionati di under mi ha mandato a Potenza perché ha creduto in me e affinché potessi continuare a salire di categoria e mi sono ritrovato a 17 anni a giocare la serie B. Molto impegnativo, a tratto anche incosciente, ma molto bello“. Ora a 22 anni si ritrova in A3 ad Aversa, non lontano dal primato in classifica. Quanta strada ha fatto? “Be’, sono contento della strada fatta finora. Siamo una squadra molto giovane ma già ambiziosa. Siamo partiti lasciando qualcosa sul campo e ci siamo riequilibrati giornata dopo giornata su un buon livello di gioco. Diventare campioni di inverno del nostro girone sarebbe bello. Saranno decisive le prossime settimane“. foto Instagram Simone Starace Un bilancio personale. “Personalmente sono soddisfatto. Volevo tornare a giocare vicino a casa perché ci tenevo a stare vicino agli affetti e alla mia famiglia. Ma l’ho fatto in primis perché il progetto che mi ha presentato Aversa mi è piaciuto sin da subito“. Ad Aversa ha ritrovato la famiglia. “E anche l’università. Studio economia e sono al terzo anno presso l’Università di Napoli. Laurearmi è una cosa a cui tengo molto. Giocando in A3 riesco a studiare qualche ora al giorno e ciò, incrociando le dita, mi permetterà di laurearmi in questo anno accademico“. Con sincerità: pallavolo o carriera al di fuori di essa? “Per ora vince la pallavolo. Anche perché sono molto curioso di capire dove poter arrivare. Poi non escludo di trovare una squadra in un’altra città e continuare con l’università, e magari diventare un buon consulente finanziario“. Perché proprio questa scelta? “(ride, n.d.r.) Perché viviamo in un paese in cui tante persone tengono i soldi sotto al materasso. E a me piacerebbe acquisire una clientela che impari ad investire con responsabilità e maturità finanziaria“. Per ora però l’obiettivo è la A2? “È l’obiettivo della società, di tutti noi, e anche a me riempirebbe il cuore di orgoglio poter ottenere questo traguardo soprattutto nella mia terra“. (Fonte: Instagram Simone Starace) Fidanzatissimo con Letizia, anche lei pallavolista. “Sì, Letizia gioca in B2 a Salerno. Sono contento di essere anche vicino a lei quest’anno“. Attualmente il più forte dei due è Starace? “Sì, però Letizia è molto più brava di me nello studio! Ed è anche un’ottima pallavolista“. LEGGI TUTTO

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    Freddo e umidità al PalaJacazzi, rinviata Aversa-Ottaviano

    Di Redazione Rinvio dell’ultim’ora per la sfida del Girone Blu di Serie A3 tra Wow Green House Aversa e Falù Ottaviano: i direttori di gara sono stati costretti ad annullare il match per la forte presenza di condensa sul campo del PalaJacazzi. Malgrado oltre 3 ore di lavoro per risolvere il problema, alle 18 il taraflex risultava ancora troppo scivoloso: Ottaviano ha rifiutato di scendere in campo, temendo per l’incolumità dei propri giocatori, e le due squadre sono state costrette a tornare negli spogliatoi, per la delusione dei tanti spettatori presenti. La partita dovrà necessariamente essere recuperata nei prossimi giorni, vista l’imminenza del primo turno di Coppa Italia (domenica 2 gennaio). Rabbia da parte del presidente di Aversa Sergio Di Meo: “Queste cose accadono in Serie C, non possiamo permetterci di fare una brutta figura così grande. È uno smacco per la città di Aversa e per chi è responsabile di tutto questo. Ci stavano seguendo in tantissimi in questo match, sia in diretta televisiva che qui al palazzetto, e in tantissimi hanno visto questa vergogna. Dagli spalti mi hanno chiesto di andare via da Aversa. Non lo farò mai, le amministrazioni passano, lo prevede la legge, mentre la pallavolo resta e Aversa toccherà la SuperLega nonostante tutti questi impedimenti“. Doveva essere l’esordio di Wow Green House nella casa del volley normanno ma così non è stato: “Nel 2021 non possiamo permetterci queste bruttissime figure – dice Salvatore Loffredo, Presidente della Wow Green House e Fondatore del Gruppo WoW –, tanti dirigenti della nostra società sono giunti qui al PalaJacazzi per questa nostra prima giornata al fianco della Normanna Aversa Academy. Noi vogliamo semplicemente scendere in campo e divertirci grazie ad una sana giornata di sport. Non possiamo permetterci il lusso di allontanare ancora di più i giovane e le famiglie dallo sport. Quanto accaduto fa male non solamente alla Wow Green House Avewrsa ma all’intera città“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO