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    Anche Trentino Volley scende in campo a favore dell’Ucraina

    Di Redazione Dimostrare concretamente la vicinanza alla popolazione ucraina che, suo malgrado, da più di una settimana sta facendo i conti con la guerra. Con questo scopo da martedì 8 marzo Trentino Volley farà scattare l’iniziativa denominata “Trentino Volley for Ukraine“; in collaborazione con l’associazione culturale dei cittadini ucraini in Trentino “Rasom” (ass.rasom@yahoo.it), gli uffici della sede gialloblù di via Trener 2 diventeranno un punto di raccolta per beni di prima necessità da inviare il prima possibile in Ucraina per far fronte all’emergenza umanitaria. Tutti i tifosi di Trentino Volley potranno partecipare attivamente alla raccolta di aiuti, portando di persona presso gli uffici societari generi di conforto di questa natura:– prodotti per la cura personale;– generi alimentari ed omogenizzati a lunga conservazione;– medicinali, mascherine;– garze e bendaggi, antisettici e disinfettanti. La raccolta sarà attiva dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Basket, i club di Serie A in campo contro la guerra

    La Lega Basket Serie A e i suoi club scenderanno in campo nel weekend tra sabato 5 e domenica 6 marzo della Serie A UnipolSai per sostenere pubblicamente il popolo ucraino. Nel prepartita, durante l’esecuzione dell’inno nazionale italiano, verrà trasmessa sui led a bordocampo un’animazione con la bandiera ucraina, contro la guerra. Nel corso della gara sono previsti poi altri momenti per mostrare visivamente piena solidarietà all’Ucraina.Sullo stesso argomentoBasketBasket, la Fiba esclude la Russia da tutte le competizioni LEGGI TUTTO

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    Il Developres Rzeszow devolve gli incassi (reali e virtuali) all’Ucraina

    Di Redazione Negli ultimi giorni giocatori, squadre e istituzioni di tutto il mondo della pallavolo si stanno mobilitando a favore dell’Ucraina, colpita da una guerra tanto inaspettata quanto drammatica. La Polonia, per comprensibili motivi di vicinanza geografica, è toccata ancora più da vicino dalla situazione: basti pensare al caso dell’Arena Ursynow, la casa del Projekt Warszawa, riadattata a centro di accoglienza per i profughi provenienti dal paese confinante. Anche molte società hanno deciso di attivarsi direttamente per sostenere la popolazione colpita della guerra, come nel caso del Developres Rzeszow. L’attuale capolista della Tauron Liga ha infatti scelto di devolvere all’Ucraina l’intero incasso di due delle partite più importanti della stagione: la gara di andata dei quarti di finale di Champions League contro il VakifBank Istanbul (mercoledì 8 marzo) e la sfida casalinga di campionato con l’E.Leclerc Moya Radomka Radom (sabato 11 marzo). Iniziative simili sono state realizzate anche da altre squadre europee, ad esempio il Kuzeyboru in Turchia e la Tecnoteam Albese nella A2 italiana, ma il Developres ha fatto ancora di più. Per massimizzare il ricavato, la società polacca ha messo a disposizione di chi non potrà essere al palazzetto una serie di biglietti virtuali che possono essere acquistati online: gli incassi, ancora una volta, saranno devoluti in beneficenza. (fonte: Twitter Developres Rzeszow) LEGGI TUTTO

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    La Polonia riapre il mercato in entrata da Russia, Bielorussia e Ucraina

    Di Redazione Quale sarà il destino dei giocatori stranieri impegnati in Russia e Bielorussia dopo il blocco delle squadre dei due paesi attuato da CEV e FIVB in conseguenza della guerra in Ucraina? Il “muro contro muro” tra la Federazione russa e il resto del mondo è ormai conclamato e in giornata si era sparsa la voce – per il momento non confermata – che fosse in cantiere una rescissione forzata dei contratti tra i club russi e i giocatori provenienti dall’estero (con conseguente notevole risparmio). Per il momento, la prima mossa concreta l’ha compiuta la Polonia: la Lega locale, in accordo con la Federazione, ha aperto una nuova finestra di mercato (la precedente si era chiusa il 31 gennaio) per consentire alle squadre di PlusLiga maschile e Tauron Liga femminile di ingaggiare giocatori e giocatrici polacchi provenienti dalla Russia, dalla Bielorussia o dall’Ucraina, dove i campionati sono ovviamente sospesi. In quest’ultimo caso la norma è quasi “ad personam” per lo schiacciatore Artur Szalpuk, che in questa stagione aveva giocato nell’Epicentr Podolyany. Altri due grandi nomi che potrebbero essere interessati dalla riapertura del mercato sono Bartosz Bednorz, sotto contratto con lo Zenit Kazan, e Malwina Smarzek, opposta della Lokomotiv Kaliningrad, anche se quest’ultima aveva già dichiarato di non voler lasciare la Russia. La norma si applica soltanto ai contratti interrotti o rescissi dopo il 23 febbraio. (fonte: PlusLiga.pl) LEGGI TUTTO

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    La schiacciatrice Diana Frankevych: “La mia testa e il mio cuore sono in Ucraina”

    Di Redazione
    La stagione 2021-2022, per la giovane schiacciatrice Diana Frankevych, è la prima lontana dall’Ucraina: messasi in luce con l’SC Prometey, la scorsa estate la giocatrice classe 1999 ha spiccato il volo per la Francia per unirsi al Vandoeuvre Nancy. Si può ben immaginare l’angoscia con cui Diana sta vivendo in queste ore le drammatiche notizie provenienti dal suo paese: le sue compagne di squadra e lo staff hanno mostrato il loro sostegno scendendo in campo con i simboli e i colori della bandiera ucraina, ma anche con gesti più concreti, come una raccolta di beni di prima necessità a favore delle vittime della guerra.

    “Io e tutti gli ucraini – ha spiegato Frankevych a France Bleu – stiamo vivendo i peggiori momenti della nostra vita. Sono cose che non dovrebbero succedere nel ventunesimo secolo. L’Ucraina e i suoi abitanti non hanno mai voluto la guerra, siamo un popolo pacifico; purtroppo non è ciò che pensano le autorità russe, che hanno montato una guerra di disinformazione contro di noi. Sono veramente colpita e triste per questa ingiustizia“.
    “Putin voleva dividere gli ucraini – continua la schiacciatrice – invece ci ha riunito, e sono molto fiera di tutti quelli che combattono e del nostro presidente, che è diventato un leader e un eroe. Per quello che posso, con mio marito, cerco di aiutare economicamente l’esercito e le vittime della guerra, e di condividere notizie verificate per combattere la disinformazione russa. Sono in contatto costante con la mia famiglia, che vive a Vinnista, nella zona centro-occidentale: al momento è una città relativamente calma rispetto all’epicentro dell’attacco. I miei familiari non vogliono lasciare l’Ucraina, mio padre si è unito alla difesa della città ed è pronto ad aiutare i soldati“.
    “In questo momento – conclude Frankevych – è veramente difficile concentrarsi sulla pallavolo. Che io lo voglia o no, penso sempre alla guerra, alla salute dei miei cari e di tutti i miei connazionali. Sono qui, in totale sicurezza, ma la mia testa e il mio cuore sono in Ucraina. Però sono un’atleta professionista, è il mio lavoro, devo aiutare la mia squadra e fare ciò che ci si aspetta da me. Ringrazio la società, i tifosi e le mie compagne di squadra per il loro sostegno, è molto importante e lo apprezzo davvero“.
    (fonte: Nouvelle France) LEGGI TUTTO