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    McLaren F1, la coppia del futuro è qui

    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing, Second placed qualifier Lando Norris of Great Britain and McLaren and Third placed qualifier Oscar Piastri of Australia and McLaren pose for a photo in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307080239 // Usage for editorial use only //La stagione 2023 è stata senza dubbio un crocevia fondamentale per il team McLaren e per i suoi due piloti, Lando Norris e Oscar Piastri. La squadra magistralmente diretta da Andrea Stella nella seconda parte di stagione ha mostrato di avere il potenziale per stare almeno con Mercedes e Ferrari, considerando Red Bull fuori dai giochi. L’egregio lavoro dei tecnici di Woking da Silverstone in poi ha dato i suoi frutti, consegnando ai due giovani piloti una vettura in grado di lottare abbastanza stabilmente per le posizioni del podio. Una cosa è certa: Norris e Piastri sono una delle coppie con il futuro più luminoso davanti, ma potrebbero esserci delle sorprese.
    Norris: la velocità c’è, manca il guizzo
    Lando Norris, McLaren, 3rd position, arrives on the podiumDando una tanto rapida quanto superficiale occhiata alla classifica Piloti del 2023 sembrerebbe non esserci stata partita in casa McLaren. I 205 punti finali di Lando Norris, contro i 97 di Piastri ci danno certamente la misura delle capacità e delle potenzialità del pilota di Bristol, che risulta sempre tra i più veloci in pista, soprattutto nei tracciati dove le curve veloci la fanno da padrone.
    Sono sette i podi conquistati da Norris in questo 2023, tutti nella seconda parte di stagione, quella in cui la sua MCL60 è stata in grado di giocarsela costantemente. Numeri importanti, certo, ma che lasciano un po’ di amaro in bocca al giovane driver. Per quale motivo?
    In parole povere, spesso sembra mancargli quel guizzo, quel tocco in più che potrebbe finalmente consentirgli di centrare il bersaglio grosso. Lui stesso ne è consapevole: in più di un’occasione ha commesso sbavature o imprecisioni che gli hanno precluso risultati migliori. Esempio ne è il weekend di Abu Dhabi, con quel contatto evitabile con Perez dopo una qualifica pasticciata. Attenzione: non è un dettaglio da poco, considerando anche chi si trova nel box accanto.

    Oscar, un investimento sicuro
    Dopo il grande clamore suscitato dal suo trasferimento la scorsa estate da Alpine a McLaren, possiamo dire che Zak Brown ci ha visto giusto ancora una volta. L’anno di debutto nel Circus del giovanissimo australiano dopo un anno di panchina può essere senza dubbio considerato positivo, nonostante il distacco pesante in campionato accusato dal team mate Norris.
    La perla stagionale è stata senza ombra di dubbio la vittoria della Sprint Race in Qatar, a cui vanno sommati i podi nella gara breve di Spa e gli altri due raccolti nella seconda parte di un 2023 pieno di soddisfazioni per lui. Inoltre, Oscar si è spesso tolto lo sfizio di stare davanti al team mate in qualifica in diverse occasioni, cosa certamente da non sottovalutare.
    Andrea Stella, dunque, si trova nel garage due piloti di razza, destinati a grandi cose. Attenzione, però, perché il 2024 sarà decisivo sotto molti punti di vista, e Lando Norris è già stato avvisato: se si presenterà l’occasione per il colpo grosso, Oscar Piastri non si farà certo pregare. L’inglese, sempre sorridente e molto social, deve iniziare in qualche modo a pensare ad eventuali contromisure. LEGGI TUTTO

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    Mercato F1, Terruzzi: “C’è un’offerta pronta per Leclerc” [ PODCAST ]

    Il mondiale F1 si è appena concluso e non mancano i primi rumors di mercato. Vi riportiamo la fantasia di Giorgio Terruzzi che, nel suo ultimo podcast “Terruzzi racconta la Formula 1”, parla di una delle possibili destinazioni di Charles Leclerc.Leclerc- credit: @Scuderia Ferrari Press Office“Continuo a pensare, nella mia fantasia, che, conoscendo i polli, nella testa di Lawrence Stroll c’è un’offerta pronta per Charles Leclerc, quando scadrà il suo contratto con la Ferrari”, ha commentato Terruzzi nel podcast di commento al Gran Premio di Abu Dhabi.
    Parlando di Aston Martin, Terruzzi ha poi aggiunto: “E’ uno dei team che ha più futuro, nel frattempo loro prenderanno il motore Honda”, riferendosi al 2026.
    Terruzzi racconta la Formula 1: Abu Dhabi, bilancio e premi di fine stagione LEGGI TUTTO

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    Gp Abu Dhabi F1 2023, le pagelle: Leclerc oltre i limiti, Tsunoda samurai

    2023 Abu Dhabi Grand Prix, Friday – LAT ImagesCala ufficialmente il sipario sul mondiale di Formula 1, e anche sul circuito di Yas Marina va in scena l’ennesimo dominio di Max Verstappen, che chiude una stagione memorabile con 19 vittorie su 22. La palma di migliore, però (l’olandese è una categoria a parte, ormai) va ancora una volta a Charles Leclerc, protagonista di un finale di stagione strepitoso ma che non riesce a portare la Ferrari al secondo posto nella classifica costruttori. Grandiosa la gara (e il weekend) di Yuki Tsunoda, che dal Messico ha sempre battuto Daniel Ricciardo. Caparbio Russell, mentre uno dei peggiori è Carlos Sainz, disastroso sin dal venerdì e anche penalizzato da una strategia discutibile della Ferrari. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Abu Dhabi.
    VOTO 9 A LECLERC, TALENTO SENZA LIMITI
    Non dovrebbe stupire, eppure ogni volta che Charles Leclerc tira fuori prestazioni oltre la logica fa sempre un certo effetto. Anche ad Abu Dhabi, il monegasco va oltre il potenziale limitato della SF-23, sfoderando un giro in qualifica epico, portando la Ferrari in prima fila. E poi gestisce con una lucidità disarmante la gara: prima prova a duellare con Verstappen, poi capisce di non averne e gestisce il suo piazzamento. Nel finale prova la strategia della vita “usando” Perez per estromettere Russell dal podio, ma la penalità del messicano non porta a termine la missione. Poco cambia, però: a Maranello tutti hanno l’obbligo di consegnare a Charles una macchina vincente.
    VOTO 8 A TSUNODA, SAMURAI A OLTRANZA
    Finalmente ecco il vero Yuki Tsunoda! Il giapponese è assoluto protagonista lungo tutto il fine settimana: dalla qualifica show, che lo porta fino al sesto posto in griglia, fino a una gara degna del miglior Kimi Raikkonen per gestione delle gomme. Insieme a Ocon è l’unico a concludere la corsa con una sosta: quanto basta per chiudere all’ottavo posto, davanti a un certo Lewis Hamilton. Il proposito per il 2024 è trovare una continuità mai avuta realmente fino ad ora, perché le qualità ha ampiamente dimostrato di avercele.
    VOTO 7 A RUSSELL, RESPINGE L’ASSALTO DELLA FERRARI
    Se la Ferrari non concretizza il sorpasso sulla Mercedes nella classifica costruttori, il merito è tutto di George Russell. L’ex Williams corre con lucidità estrema, trovando sin dalla qualifica il giusto feeling con una monoposto spesso complicata quest’anno. Il ritmo è quello buono, valido per mettersi dietro le due McLaren. Alla fine viene anche “aiutato” dagli steward nel corpo a corpo con Perez, momento che di fatto chiude la pratica per il secondo posto nel mondiale costruttori. Una difesa strenua, che vale alle Frecce Nere la piazza d’onore tra i Team.
    VOTO 6 ALLA MCLAREN, CHE GUARDA AL FUTURO CON FIDUCIA
    Il quinto e sesto posto finale di Lando Norris e Oscar Piastri sono forse deludenti rispetto alle attese della vigilia. E anche a confronto con il passo della McLaren in qualifica. Però, alla fine della fiera arriva un altro buon risultato, che permette alla scuderia di Woking di chiudere al quarto posto nella classifica costruttori. Inimmaginabile a inizio stagione, quando si lottava nei bassifondi della griglia. La strada è tracciata: con un inizio di 2024 degno della seconda metà del 2023, la più seria candidata al ruolo di vice-Red Bull è la McLaren.

    VOTO 5 A HAMILTON, TRISTE E SENZA ACUTI
    Da Las Vegas ad Abu Dhabi, la sostanza non cambia: Lewis Hamilton si è spento e non si è più riacceso. Il sette volte campione del mondo ripropone lo stesso week-end visto sulla Strip: qualifica disastrosa terminata al di fuori della top-10, e gara anonima vissuta ai confini della zona punti. Alla fine il suo 9° posto non è neanche decisivo ad aiutare la Mercedes a chiudere davanti alla Ferrari. Un triste epilogo della seconda stagione consecutiva senza vittorie: cosa mai accaduta in tutta la sua carriera. Quanto andrà avanti se il livello della macchina resterà questo? Al 2024 la risposta.
    VOTO 4 A SAINZ, DISASTROSO E PENALIZZATO
    Che non sia il suo weekend lo si capisce dall’incidente nelle FP2, quando un dosso (e una scarsa visione da parte sua) lo mandano violentemente in barriera. Da lì, Carlos Sainz non ne azzecca fondamentalmente una: 16° in qualifica (prima esclusione nel Q1 dal 2019), gara in rimonta ma, allo stesso tempo, in balia della macchina. Il ritmo è mediocre, la gestione delle gomme è pessima. Però, anche la strategia piuttosto avventurosa della Ferrari non lo aiuta. Una parziale giustificazione a un week-end da dimenticare. E che lo fa piombare dal 4° al 7° posto nella classifica piloti. Dietro anche a Charles Leclerc. Se non altro, resterà l’unico pilota non Red Bull ad aver vinto nel 2023…
    VOTO 3 A BOTTAS, ORMAI A FINE CORSA
    Una gara degna di una stagione da depressione. Valtteri Bottas è ormai una controfigura del pilota (di tanto in tanto) dignitoso che si vedeva in Mercedes. Anche ad Abu Dhabi corre più per onor di firma che per voglia di ottenere un buon piazzamento. Certo, l’Alfa Romeo non lo aiuta più di tanto, così come la strategia alquanto azzardata. Però, almeno la voglia di giustificare l’ingaggio spropositato da 11 milioni di euro… LEGGI TUTTO

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    F1, Abu Dhabi: Leclerc proverà il sorpasso in classifica su Sainz. I risultati possibili…

    L’ultimo Gran Premio dell’anno sarà la gara dove si deciderà chi tra tra i due piloti Ferrari chiuderà davanti all’altro nella classifica mondiale piloti. Dopo Las Vegas, Carlos Sainz occupa la quarta posizione con 200 punti tondi tondi mentre Charles Leclerc con 188 punti occupa la settima posizione, dietro anche a Fernando Alonso (200) e Lando Norris (195).credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Sono quindi dodici i punti che separano i due compagni di Maranello e la bandiera a scacchi del circuito di Yas Marina decreterà chi sarà il “vincitore” nella sfida tutta interna alla Ferrari.
    Anche se una vittoria è alquanto improbabile, qualora il monegasco dovesse fare bottino pieno (25 punti), lo spagnolo avrebbe solo due risultati utili: il secondo posto che garantirebbe lui 18 punti oppure il terzo posto (15). Il giro veloce sarebbe ininfluente per entrambi.
    Se Leclerc invece dovesse centrare il secondo gradino del podio (18 punti), a Sainz potrebbe bastare un sesto posto (8 punti) oppure anche un settimo posto con anche però il giro veloce in gara (1 punto). Qualora lo spagnolo facesse conquistasse anche il punto addizionale per il giro veloce, allo spagnolo il settimo posto non basterebbe più.
    I 15 punti del gradino più basso del podio potrebbero essere sufficienti a Leclerc per sopravanzare in classifica il compagno, qualora quest’ultimo arrivasse nono, senza il giro veloce, oppure decimo o comunque fuori dalla zona punti.

    Ultimo risultato utile per il monegasco è il 4° posto con il giro veloce, per un totale di 13 punti. Lo spagnolo però dovrebbe finire la gara fuori dalla zona punti.
    Chi avrà la meglio tra Leclerc e Sainz? Ricordiamo che nel 2021 ebbe la meglio lo spagnolo, mentre lo scorso anno il monegasco chiuse il campionato davanti al compagno. LEGGI TUTTO

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    Verso Abu Dhabi: Mercedes vs Ferrari ma non solo. Tutti i verdetti da assegnare

    Che il mondiale avesse preso la direzione di Milton Keynes era un qualcosa di cui ne avevamo la consapevolezza già dopo la notte del Bahrain. Ciò non ha escluso però l’aprirsi di numerose chiavi di lettura alle spalle dell’alieno Max. La lotta per il ruolo di seconda forza quest’anno ha assunto più che mai un ruolo di primo di piano. I cambiamenti dei valori in campo che si sono susseguiti nel corso della stagione, hanno permesso di giungere al tramonto del mondiale con diversi scenari ancora aperti.
    Il primo verdetto in attesa di assegnazione è quello legato al confronto fra la Mercedes e la Ferrari per il secondo posto nella graduatoria dei costruttori. Pochi probabilmente un mese fa avrebbero scommesso su un side by side alla vigilia dell’ultima tappa. La mancata partenza in Qatar di Carlos Sainz, la squalifica di Charles Leclerc ad Austin, seguita dal risultato dolce-amaro di Città del Messico e dal DNS del monegasco in Brasile, sono eventi che avevano fatto presagire un finale tutt’altro che incoraggiante per la rossa.
    La Classifica Mondiale Costruttori F1 2023, prima di Abu Dhabi
    Classifica Mondiale Costruttori F1 2023, Las Vegas (Gara)
    La stella a tre punte dal canto suo poteva contare invece su un trend positivo intrapreso sul finale di un 2023 di cui Toto Wolff può comunque salvare ben poco. Le parole pronunciate, se non tuonate, dall’azionista della Mercedes due settimane fa, avevano offerto un’immagine tutt’altro che serena della situazione del team. “La peggior gara da quando siamo in F1”, aveva affermato dopo Interlagos. Un esito complicato da digerire che si è aggiunto ad eventi come il crash fratricida di Lusail, la squalifica di Lewis Hamilton ad Austin, la poca competitività emersa a Las Vegas ed errori strategici che non sono mancati.
    Il grande weekend del Cavallino a Las Vegas ha così mescolato definitivamente le carte, rimettendo la rossa nelle condizioni di potersi aggiudicare il ruolo di runner up fra i costruttori. Se nei primi due terzi di campionato erano stati i valori in campo a determinare la prevalenza di un team sull’altro, la sensazione è che nel finale di stagione siano stati i passaggi a vuoto a dar forma alla classifica che vediamo oggi. Un fattore che, indipendentemente da chi si aggiudicherà un ruolo che resta di consolazione, deve far riflettere entrambe le scuderie nell’ottica di un’auspicata lotta per il titolo.
    Chi invece potrà dirsi soddisfatto indipendentemente dalla posizione in cui chiuderà il campionato, è Andrea Stella. Il team principal della McLaren è l’artefice di un clamoroso cambio di passo a stagione in corso, che ha permesso alla scuderia di Woking di mettersi nelle condizioni di chiudere al quarto posto. Il team non può alloggiarsi sugli allori, visto che le lunghezze di vantaggio sull’Aston Martin sono soltanto undici. La preoccupazione emersa nella qualifica di Las Vegas affiancata alla ritrovata competitività dell’Aston nelle ultime due tappe, fa si che lo scenario resti aperto fino all’ultima bandiera a scacchi.

    Seppur si tratti di posizioni non di primo pelo, anche sul fondo della griglia c’è la voglia di prevalere, soprattutto nell’ottica dei compensi economici che assumono un valore da non sottovalutare. E’ il caso di Williams e AlphaTauri, divise da sette punti nella lotta per il settimo posto in classifica. A sua volta l’Alfa Romeo si trova nel sandwich del team di Faenza, cinque punti più avanti, nonché di una Haas che ha quattro lunghezze in meno dell’Alfa e che vorrebbe evitare di perdere il duello con l’altro team cliente di Maranello.
    Lottare per una posizione diversa da quella di leader è un qualcosa disdegnato dall’istinto del pilota. Piloti che quest’anno più che mai si sono trovati a fare i conti con la dittatura del binomio Verstappen-Red Bull. In questo scenario assume una posizione d’orgoglio il derby spagnolo fra Carlos Sainz e Fernando Alonso per il quarto posto in classifica piloti. Non sono necessari particolari calcoli cervellotici, i due sono entrambi a quota 200 punti e chi arriverà davanti prevarrà sull’altro. Non bisogna escludere però Lando Norris, a distanza di cinque lunghezze, che spera di avere la meglio fra i due litiganti. Più distante Charles Leclerc, che avrebbe bisogno di tredici punti in più di Sainz per aggiudicarsi il confronto in famiglia. Un derby di casacca più tirato è quello di cui sono protagonisti i due alfieri di casa Alpine. Pierre Gasly si gioca infatti l’undicesima posizione nel mondiale con quattro lunghezze di vantaggio sul compagno e connazionale Esteban Ocon.
    La Classifica Mondiale Piloti F1 2023, prima di Abu Dhabi
    Classifica Mondiale Piloti F1 2023, Las Vegas (Gara) LEGGI TUTTO

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    F1, L’ipocrisia corre sull’incolpevole roulette di Las Vegas

    2023 Las Vegas Grand Prix, Thursday – LAT Images

    “Sono un ipocrita”, così si definiva Sebastian Vettel un anno fa, a pochi giorni dall’addio alle attività agonistiche.
    La questione, in quel caso, era l’incompatibilità tra le tematiche ambientali, delle quali il campione tedesco si era fatto paladino negli ultimi anni di carriera e la sua vita da pilota di Formula 1, professione che ti porta a bruciare benzina praticamente sin dal grembo materno…
    L’onestà intellettuale di Vettel è sempre stata encomiabile e dopo il weekend di Las Vegas verrebbe da dire che in molti dovrebbero andare a lezione da Seb: da Toto Wolff a Max Verstappen, dalla FIA alla Formula 1 stessa.
    TOTO E IL TOMBINO
    Il team principal della Mercedes, che lo scorso campionato si era speso nella battaglia per la sicurezza in merito alla grana del porpoising, questa volta ha deciso di liquidare l’incidente di Sainz – lo spagnolo ha sollevato un tombino non saldato correttamente nel corso delle FP1 – bollandolo come : “uno stupido tombino”.Il super manager austriaco era uno di quelli che parlava di “piloti mandati al macello” sotto i sobbalzi del porpoising, invitando la Federazione a intervenire urgentemente rispetto a una questione che definiva prettamente “medica”. E dire che il povero Carlos, pure penalizzato (causa l’obbligatorio cambio della batteria danneggiata), ha rischiato seriamente di riportare gravi conseguenze, perdendo momentaneamente l’uso delle gambe e trovandosi con il sedile squarciato a pochi centimetri dal suo corpo. Quindi per il nostro Toto il poproising era una questione di emergenza nazionale mentre l’incidente di Sainz è un semplice capriccio di Ferrari. Molto male Toto.

    MAX E LO SPETTACOLO
    Altro campione di ipocrisia: Max Verstappen. L’olandese è sbarcato giovedì in Nevada dichiarando: “questo Gran Premio è al 99% show e all’1% sport”. Arrabbiato, duro e puro, senza compromessi.Un pilota d’altri tempi? Suvvia!Finita la gara si è messo a cantare “Viva Las Vegas” in radio, per poi elargire amore al pubblico statunitense nelle interviste post-gara e ammettere di non vedere l’ora di tornare nella città dei casinò il prossimo anno, il tutto vestito da Elvis e tappezzato di sponsor che richiamavano il gioco d’azzardo.Più che un discorso da pilota d’altri tempi quello di Max sembra il capriccio di un campione, giustamente egocentrico, che a paura di perdere qualche riflettore di dosso.
    FIA E FORMULA 1
    FIA e Formula 1 rimangono due pianeti distanti che non si incontreranno mai. Vanno a due velocità diverse, ma il filo conduttore comune, anche qui, è l’ipocrisia. La FIA penalizza Carlos Sainz per una questione di principio sportivo, coprendo un grave errore di omologazione della pista commesso dalla federazione stessa. È un po’ come sparare a una persona e chiedergli il conto della pallottola usata. La Formula 1 invece, quella inclusiva, quella vicina ai giovani, quella dello spettacolo di Domenicali, crea eventi roboanti negli Stati Uniti per alimentare lo show, poi corre tra le raffinerie e i cammelli nel deserto aumentando allo stesso tempo i prezzi dei biglietti un po’ ovunque. Il nesso qui, neanche a dirlo… Pecunia non olet!
    Insomma, il problema in fin dei conti non è l’ipocrisia, perché altrimenti staremmo una vita qui a parlarne. Il vero problema è ostentare un’integrità che in un mondo di squali come quello del Circus non può proprio sussistere. Alla fine basta fare come Seb, semplice, no? LEGGI TUTTO

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    F1, Tensioni in Ferrari: su Vasseur cresce la pressione e i piloti rimandano il rinnovo

    C’è tensioni in Ferrari. Su Fred Vasseur cresce la pressione per i risultati di quest’anno, al di sotto delle aspettative e peggiori dello scorso anno. E i piloti rimandano le discussioni sul rinnovo del contratto al 2024, dopo aver valutato la bontà della nuova monoposto. Per Lecler e Sainz, il prossimo anno potrebbe essere anche l’ultimo a Maranello.credit @Scuderia Ferrari Press Office

    Las Vegas e Abu Dhabi chiuderanno il mondiale 2023 di Formula 1. Un anno che sarà ricordato per il terzo titolo di Max Verstappen, per i record dell’olandese e per la schiacciante superiorità di un pilota, “progettato” per vincere ed essere superiore a qualsiasi suo avversario.
    Il 2023 sarà però anche ricordato come il 15° anno senza un titolo piloti per la Ferrari, uno in meno se guardiamo ai Costruttori. E’ stato l’anno dell’arrivo di Fred Vasseur a capo della Scuderia di Maranello; dopo di lui però, il vuoto. Anzi, altre uscite illustri hanno accompagnato i primi mesi della sua gestione e, al di là dei proclami, nessun nuovo ingresso di un certo peso ha per ora varcato la soglia della casa automobilistica più famosa al mondo.
    E’ una Ferrari che arranca anche in pista e che si ritrova, risultati alla mano, ad essere, in questo finale di mondiale, la quarta forza del campionato. Lo era all’inizio dietro a Red Bull, Aston Martin e Mercedes, lo è adesso che al gruppo dei migliori si è unita anche McLaren.
    CAPITOLO TEAM PRINCIPAL
    Arrivato a Gennaio 2023, Frederic Vasseur è stato chiamato per vincere. Un obiettivo semplice da dire ma quanto mai complesso da realizzare. Le pressioni interne ed esterne sono molto forti e l’ex Team Principal di Alfa Romeo si è subito reso conto di cosa volesse dire essere a capo di una Scuderia come la Ferrari. Le “cose da fare” sono tante e non stiamo nemmeno a provare ad elencarle ma, al di là di questo, l’obiettivo resta solo uno: riportare il titolo a Maranello. L’Amministratore Delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, esattamente un anno fa a fine campionato 2022 aveva detto: “Abbiamo fatto dei miglioramenti, questo mi rende soddisfatto. Ma il secondo è il primo dei perdenti e non sono contento di come si è chiuso il Mondiale. Però credo anche che il team abbia le carte in regola per poter migliorare nel tempo”.
    Se guardiamo a quest’anno, i miglioramenti auspicati dall’AD non sono arrivati. Il secondo posto nel mondiale costruttori nel 2022 difficilmente potrà essere confermato quest’anno. Alle 4 vittorie, 12 pole position e 5 giri veloci dello scorso anno, nel 2023 la Ferrari ha tagliato il traguardo in prima posizione solamente in un’occasione. Dimezzate anche le partenze dalla prestigiosa piazzola numero uno della griglia di partenza, oltre a non aver collezionato giri veloci in gara.
    Vasseur non è però (ancora) in discussione. Il francese è stato chiamato quando “le basi” per il 2022 erano già state poste. Nel 2024 però non ci saranno più “scuse”: dodici mesi a Maranello sono un tempo breve ma deve essere anche sufficiente per dimostrare di aver imboccato la strada giusta. Là fuori ci sono esempi che dimostrano che un anno è un tempo sufficiente per cambiare le cose: lo ha dimostrato prima Aston Martin che, dal 2022 al 2023, ha fatto un salto in avanti senza precedenti. E poi abbiamo visto tutti di cosa è stata capace la McLaren che ha rivoluzionato un progetto in pochi mesi, passando dal fondo del gruppo a poter lottare con i primi.
    Le critiche all’operato di Vasseur sono arrivate e non tarderanno ad arrivare anche all’inizio dell’anno prossimo, qualora si dovessero intravedere difficoltà. Il 2024 sarà un anno cruciale per la gestione Vasseur, anche in ottica piloti.

    CAPITOLO PILOTI
    Cinque vittorie in cinque stagioni. Dal 2019 al 2023 il bottino di successi di Leclerc si conta sul palmo di una sola mano. A questo possiamo anche aggiungere 22 pole position e 23 altri podi ma la musica non cambia. Guardando al “recente passato”, Fernando Alonso lasciò Maranello dopo cinque stagioni (2010-2014), 11 vittorie e due mondiali persi all’ultima gara; Sebastian Vettel resistette sei anni (2015-2020) e collezionò 14 successi. Solo Michael Schumacher andò oltre in quanto riuscì al quinto anno ad aprire un ciclo vincente che lo portò a conquistare cinque titoli mondiali consecutivi.
    Cosa farà Leclerc? Non è difficile immaginare che, in questo momento, non abbia nessuna voglia né intenzione di rinnovare il contratto con la sua squadra. La fiducia è venuta meno e l’anno prossimo, qualora dovesse avere a disposizione una monoposto non vincente, sarà l’anno del divorzio. Le strade del monegasco e della Ferrari non potranno che separarsi.
    Sull’altro fronte c’è un Carlos Sainz un po’ più tranquillo e sornione. Per ora lo spagnolo punta a chiudere il mondiale in corso davanti al compagno e nella miglior posizione possibile nella classifica piloti. Poi, poiché il suo entourage si sa muovere molto bene nel paddock, Sainz ha già alcuni contatti importanti per il 2026, anno in cui molti sedili saranno liberi, anche nei team di prima fascia. A quel punto il rinnovo per un anno in Ferrari difficilmente si potrà fare e allora un consensuale divorzio sarà la strada da seguire.
    La Ferrari rischia di perdere i suoi due attuali piloti ma, niente paura, dietro il portone di Maranello c’è sempre la fila di piloti pronta a bussare per avere un sedile da titolare. LEGGI TUTTO

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    F1, Fréd Vasseur: “A Las Vegas avremo delle carte da giocarci”

    La gara più attesa dell’anno è arrivata: la Formula 1 ritorna a Las Vegas a 41 anni di distanza dall’ultima volta, e il terzo Gran Premio degli USA della stagione 2023 promette di essere uno dei più grandi spettacoli dell’anno.credit @Scuderia Ferrari Press Office

    Le parole di Frédéric Vasseur, Team Principal della Ferrari, alla vigilia del Gp di Las Vegas.
    “Siamo felici che la Formula 1 torni protagonista a Las Vegas a oltre 40 anni di distanza dall’ultima volta”, ha commentato Vasseur che poi ha aggiunto: “Il nostro sport nell’ultimo lustro è diventato sempre più popolare in America e il fatto che in questa stagione ci troviamo a correre per la terza volta negli Stati Uniti è una conferma di questa nuova epoca d’oro per la Formula 1 oltreoceano. Gli USA per Ferrari sono una terra speciale, nella quale troviamo sempre tanto affetto, ed è anche per questo che abbiamo dedicato una livrea speciale a questa gara”.
    Il Team Principal della Scuderia Ferrari ha parlato del lavoro a Maranello per preparare la gara su una pista inedita: “Dal punto di vista tecnico troviamo un circuito completamente nuovo e con temperature che si attendono molto basse, diverse da quelle di qualunque altra tappa del calendario. Per questo aver fatto bene i compiti a casa prima del Gran Premio – nei meeting così come al simulatore – sarà fondamentale per massimizzare il potenziale di piloti e vettura. La simulazione aiuta infatti a preparare al meglio la gestione delle tante incognite e quando è efficace permette di acquisire un vantaggio competitivo perché lascia i piloti liberi di prendere confidenza con la pista”.

    Parlando dei suoi piloti, Vasseur ha chiuso dicendo: “Da sempre Charles è molto competitivo su questo tipo di tracciati, dove è necessario sfiorare i muretti, e Carlos ha dimostrato a Singapore di non essere da meno. Siamo fiduciosi che avremo delle carte da giocarci, lo dobbiamo fare supportando i nostri piloti e mettendoli in condizione di lottare per i risultati che sappiamo essere alla nostra portata”. LEGGI TUTTO