More stories

  • in

    F1, Suzuka crocevia fondamentale per la Ferrari

    Leclerc, Vettel e Sainz a SuzukaLa vittoria di Carlos Sainz a Singapore ha un peso specifico enorme per due semplici motivi: la Ferrari è riuscita a sfruttare la prima occasione concessa dalla Red Bull con un’ottima gestione della tattica e della propria macchina, e, in più, ha battuto la concorrenza di McLaren, Aston Martin e Mercedes. Sembra una piccola consolazione a margine di un’annata difficile, ma il weekend di Singapore potrebbe nascondere degli importanti segnali, finora sottovalutati.
    Ecco perché quello giapponese sarà un fine settimana di grande attesa e scoperta. La prima cosa da capire sarà quella riguardante la direttiva tecnica 18 e l’integrazione alla 39: la Red Bull tornerà la macchina di prima, oppure collezionerà un’altra uscita a vuoto? Se si dovesse verificare questa seconda opzione, allora potremmo assistere ad un fine campionato davvero fantastico, in cui la Ferrari potrà tornare protagonista. Ma è altamente improbabile.
    Senza spingersi troppo in là con la fantasia, c’è da constatare la crescita costante della SF-23 che il team guidato da Frederic Vasseur sta cominciando a capire e a far funzionare al meglio. Certo, questa macchina non è sicuramente al pari della Red Bull, ma aver risolto alcune delle problematiche che hanno afflitto questo progetto è comunque un importante passo in avanti.

    Se la Ferrari dovesse confermare le sue prestazioni anche su un circuito avverso alle caratteristiche dell’auto come Suzuka, allora si potrà guardare al futuro con grande ottimismo. Anche in ottica 2024, specialmente se i dominatori della stagione dovessero fallire anche nel paese del Sol Levante. Le prime prove libere ormai sono alle porte e l’attesa sale. Sembra quasi di essere ad inizio campionato. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, A Suzuka si corre con le gomme Pirelli più dure e con uno sguardo al 2024

    A Suzuka i team potranno utilizzare le mescole C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. Pirelli offrirà poi a tutte le squadre la possibilità di testare una nuova versione della mescola C2, con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione.

    L’asfalto di Suzuka presenta livelli di rugosità e abrasività fra i più elevati nella stagione. L’usura e il degrado sono quindi fattori da tenere in grande considerazione sia nella definizione del programma di lavoro nelle prove libere sia in termini di strategia.
    La data di fine settembre per il Gran Premio del Giappone potrebbe riservare delle sorprese per via delle temperature elevate che si sono registrate la scorsa settimana, con massime fino a 33 gradi di temperatura dell’aria. Se le condizioni dovessero rimanere stabili, ciò aumenterebbe la possibilità di dover considerare il degrado termico delle gomme come fattore rilevante.
    Peraltro, le condizioni meteorologiche hanno più di una volta influito pesantemente sul Gran Premio, tanto che in quattro occasioni (2004, 2009, 2010 e 2019) le qualifiche furono disputate la domenica mattina a causa della pioggia torrenziale o della minaccia dell’arrivo di un tifone.
    Nel 2022 la gara fu interrotta per la pioggia già al primo giro e non poté riprendere per più di tre ore. La ripartenza avvenne quando mancavano solamente 45 minuti alla fine della durata massima dell’evento (quattro ore) e poterono essere completati solamente 28 giri, con i piloti che usarono esclusivamente gomme Intermedie e Full Wet.
    MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI

    “Il Gran Premio del Giappone si svolge su una delle piste più affascinanti e impegnative della storia del Campionato del Mondo di Formula 1 ed è caratterizzata da una forma a otto che ha pochi eguali nelle competizioni automobilistiche: non è un caso che sia una delle preferite dei piloti per il piacere che dà quando si guidano monoposto dalle prestazioni straordinarie come quelle odierne.
    Così com’è impegnativa per i piloti, Suzuka lo è anche per i pneumatici, soggetti a carichi laterali e verticali assai rilevanti sia in termini assoluti che per la durata con cui vengono esercitati. Le sollecitazioni sono equamente distribuite fra tutte le gomme, con dieci curve a destra e otto a sinistra a caratterizzare i quasi sei chilometri di lunghezza del tracciato.
    Tutto ciò considerato, la scelta delle tre mescole da asciutto è spostata verso il lato Hard della gamma 2023. Infatti, portiamo in Giappone il tris C1-C2-C3 che solo nominalmente è uguale a quello dello scorso anno: la C1, come noto, è infatti una mescola introdotta in questa stagione che si è posizionata fra la C2 e la vecchia C1, oggi denominata C0.
    A proposito di C2, il venerdì di questo Gran Premio offrirà a tutte le squadre la possibilità di testare una nuova versione di questa mescola, con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione. Questa evoluzione dovrebbe fornire più grip rispetto all’attuale C2, posizionandosi così più correttamente tra C1 e C3. Ogni pilota avrà due set di gomme supplementari rispetto ai tradizionali 13 treni, da utilizzare nelle prime due sessioni di prove libere. Questo test fa parte di un programma di sviluppo definito nelle scorse settimane in vista del 2024 e proseguirà – per quanto riguarda l’attività in pista – in occasione del Gran Premio del Messico quando, con analoghe modalità, si potrà provare un’evoluzione della mescola C4”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Fred Vasseur: “In Giappone contiamo di portare a casa punti pesanti”

    “Contiamo di portare a casa nuovi punti pesanti nella lotta per il secondo posto della classifica costruttori”. Sono state queste le parole di Fred Vasseur, alla vigilia del Gran Premio del Giappone.

    La Formula 1 si sposta a Suzuka per la seconda gara della doppietta in estremo oriente, il Gran Premio del Giappone. Dopo la vittoria di Carlos Sainz a Singapore, la Scuderia di Maranello va alla ricerca di un altro risultato positivo, in ottica campionato del mondo costruttori.
    “Abbiamo messo subito in archivio Singapore per concentrarci sul Gran Premio del Giappone – ha detto Vasseur -, una delle corse più affascinanti della stagione per squadre e piloti. Si gareggia a Suzuka, un circuito completamente diverso da quelli di Monza e Marina Bay, sul quale avremo modo di verificare la competitività della SF-23 anche sui curvoni veloci con un set-up aerodinamico a carico medio-basso”.
    Il Team Principal della Ferrari ha poi aggiunto: “Affronteremo il fine settimana con lo stesso approccio adottato nelle ultime gare, che ci ha permesso di migliorare ulteriormente sul piano dell’esecuzione delle operazioni in pista. Contiamo di portare a casa nuovi punti pesanti nella lotta per il secondo posto della classifica costruttori”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, caos a Suzuka: la Fia ammette lo sbaglio del trattore in pista

    ROMA – La Fia fa mea culpa su quanto successo nel Gran Premio del Giappone, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Durante la domenica sul circuito di Suzuka, infatti, un veicolo di soccorso era entrato in pista durante una fase complicata, in cui la pioggia stava mettendo a serio rischio la disputa della gara, mettendo però a rischio l’incolumità dei piloti. In particolare, Pierre Gasly aveva rischiato di scontrarsi con il “trattore” vista la poca visibilità. La Federazione, nel rapporto sull’episodio, ha quindi ammesso che la cosa migliore sarebbe stata ritardare l’entrata di questo mezzo in pista.
    Questione delicata
    “Il comitato di revisione ha riconosciuto che la presenza di gru di recupero in pista a Suzuka durante le condizioni meteorologiche è una questione delicata, visti i tragici incidenti del passato – si legge nel rapporto -. La commissione ha stabilito che, col senno di poi, dato che le condizioni meteorologiche stavano cambiando, sarebbe stato prudente ritardare l’impiego dei veicoli di recupero in pista”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, la Fia sul trattore a Suzuka: “Sarebbe stato meglio entrasse dopo”

    ROMA – La Fia ha pubblicato il rapporto completo riguardo a quanto successo nel Gran Premio del Giappone, diciottesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Durante la domenica sul circuito di Suzuka, infatti, un veicolo di soccorso era entrato in pista durante una fase complicata, in cui la pioggia stava mettendo a serio rischio la disputa della gara, mettendo però a rischio l’incolumità dei piloti. In particolare, Pierre Gasly aveva rischiato di scontrarsi con il “trattore” vista la poca visibilità. La Federazione ha quindi ammesso che la cosa migliore sarebbe stata ritardare l’entrata di questo mezzo in pista.
    Il comunicato della Fia
    “Il comitato di revisione ha riconosciuto che la presenza di gru di recupero in pista a Suzuka durante le condizioni meteorologiche è una questione delicata, visti i tragici incidenti del passato – si legge nel rapporto -. La commissione ha stabilito che, col senno di poi, dato che le condizioni meteorologiche stavano cambiando, sarebbe stato prudente ritardare l’impiego dei veicoli di recupero in pista”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    GP di Austin, i piloti mettono a segno un primo punto

    TORINO – Un punto a favore dei piloti, coinvolti nelle varie e accese partite che tengono viva e brillante quest’ultima parte della stagione di Formula 1. Di due cose s’erano lamentati: la prima è l’avere due direttori di gara a rotazione, idea ritenuta sbagliata perché non funzionale ad avere costanza e uniformità di giudizio; la seconda è che a Suzuka, sia pure in regime di Safety Car, fossero stati mandati i trattori in pista (per togliere di mezzo un’auto incidentata) mentre c’erano ancora le auto in pista. Sul punto uno, hanno avuto piena soddisfazione. Da Austin sino alla fine della stagione, resterà il tedesco Niels Wittich. Non è una bocciatura chiara e netta per Eduardo Freitas, ma tutto lascia intendere che sarà così.
    Trattori in pista, le rassicurazioni
    Sul punto due, invece, sono arrivate rassicurazioni e procedure riviste (e verrebbe da dire rese più complicate) su Safety Car, bandiere rosse e controllo istantaneo della posizioni delle auto sul circuito. Non quello che i piloti volessero, ma c’è l’impegno a evitare situazioni come quelle viste a Suzuka. Insomma, meglio di niente. Infine, viene chiamata in causa anche la Pirelli: la Casa milanese dovrà collaborare con i tecnici della Fia per capire esattamente il rendimento delle gomme full wet (che peraltro hanno già una capacità mostruosa di smaltimento dell’acqua). Ma tant’è, si valuterà anche questa opzione.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    L'importanza di chiamarsi Schumi: rinnovo più vicino

    TORINO – A volte basta poco per dare la spallata decisiva. È una considerazione che bene si adatta a Mick Schumacher. Nel GP di Suzuka (chiuso in maniera dignitosa, sebbene ampiamente fuori dei punti e dietro il compagno di squadra Kevin Magnussen) per qualche giro, nel momento in cui tutti i piloti stavano affrontando il cambio gomme, si è ritrovato in testa alla gara per alcuni secondi. Leader sulla stessa pista in cui suo padre vinse ben sei volte e ottenne il suo primo Mondiale nel 2000. Un leadership effimera, di nessun valore sportivo. Ma dal punto di vista dell’immagine, un eccellente spot pubblicitario per la Formula 1, per lo stesso Mick e per la sua squadra, l’americana Haas.
    La star della serie tv
    E così, dopo settimane in cui si pensava a Mick come candidato a un taglio dal campo partenti del 2023, di colpo la sua riconferma pare più vicina. Lo ha anche confermato Gunther Steiner, il direttore della squadra (ormai assurto a stella assoluta grazie alla serie tv “Drive To Survive”). Si vedrà. Ma certo, se davvero si sta andando verso la firma, si assottigliano le possibilità di vedere Antonio Giovinazzi al via della stagione futura. La Haas era, di fatto, la sua ultima possibilità. Solo la Williams ha ancora un posto, ma è squadra di ambito Mercedes e ha altri piani (ovvero portare in Formula 1 l’americano Logan Sargeant). Per l’Italia dei motori, un peccato. LEGGI TUTTO