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    F1, caos a Suzuka: la Fia ammette lo sbaglio del trattore in pista

    ROMA – La Fia fa mea culpa su quanto successo nel Gran Premio del Giappone, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Durante la domenica sul circuito di Suzuka, infatti, un veicolo di soccorso era entrato in pista durante una fase complicata, in cui la pioggia stava mettendo a serio rischio la disputa della gara, mettendo però a rischio l’incolumità dei piloti. In particolare, Pierre Gasly aveva rischiato di scontrarsi con il “trattore” vista la poca visibilità. La Federazione, nel rapporto sull’episodio, ha quindi ammesso che la cosa migliore sarebbe stata ritardare l’entrata di questo mezzo in pista.
    Questione delicata
    “Il comitato di revisione ha riconosciuto che la presenza di gru di recupero in pista a Suzuka durante le condizioni meteorologiche è una questione delicata, visti i tragici incidenti del passato – si legge nel rapporto -. La commissione ha stabilito che, col senno di poi, dato che le condizioni meteorologiche stavano cambiando, sarebbe stato prudente ritardare l’impiego dei veicoli di recupero in pista”.
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    F1, la Fia sul trattore a Suzuka: “Sarebbe stato meglio entrasse dopo”

    ROMA – La Fia ha pubblicato il rapporto completo riguardo a quanto successo nel Gran Premio del Giappone, diciottesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Durante la domenica sul circuito di Suzuka, infatti, un veicolo di soccorso era entrato in pista durante una fase complicata, in cui la pioggia stava mettendo a serio rischio la disputa della gara, mettendo però a rischio l’incolumità dei piloti. In particolare, Pierre Gasly aveva rischiato di scontrarsi con il “trattore” vista la poca visibilità. La Federazione ha quindi ammesso che la cosa migliore sarebbe stata ritardare l’entrata di questo mezzo in pista.
    Il comunicato della Fia
    “Il comitato di revisione ha riconosciuto che la presenza di gru di recupero in pista a Suzuka durante le condizioni meteorologiche è una questione delicata, visti i tragici incidenti del passato – si legge nel rapporto -. La commissione ha stabilito che, col senno di poi, dato che le condizioni meteorologiche stavano cambiando, sarebbe stato prudente ritardare l’impiego dei veicoli di recupero in pista”.
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    GP di Austin, i piloti mettono a segno un primo punto

    TORINO – Un punto a favore dei piloti, coinvolti nelle varie e accese partite che tengono viva e brillante quest’ultima parte della stagione di Formula 1. Di due cose s’erano lamentati: la prima è l’avere due direttori di gara a rotazione, idea ritenuta sbagliata perché non funzionale ad avere costanza e uniformità di giudizio; la seconda è che a Suzuka, sia pure in regime di Safety Car, fossero stati mandati i trattori in pista (per togliere di mezzo un’auto incidentata) mentre c’erano ancora le auto in pista. Sul punto uno, hanno avuto piena soddisfazione. Da Austin sino alla fine della stagione, resterà il tedesco Niels Wittich. Non è una bocciatura chiara e netta per Eduardo Freitas, ma tutto lascia intendere che sarà così.
    Trattori in pista, le rassicurazioni
    Sul punto due, invece, sono arrivate rassicurazioni e procedure riviste (e verrebbe da dire rese più complicate) su Safety Car, bandiere rosse e controllo istantaneo della posizioni delle auto sul circuito. Non quello che i piloti volessero, ma c’è l’impegno a evitare situazioni come quelle viste a Suzuka. Insomma, meglio di niente. Infine, viene chiamata in causa anche la Pirelli: la Casa milanese dovrà collaborare con i tecnici della Fia per capire esattamente il rendimento delle gomme full wet (che peraltro hanno già una capacità mostruosa di smaltimento dell’acqua). Ma tant’è, si valuterà anche questa opzione.
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    L'importanza di chiamarsi Schumi: rinnovo più vicino

    TORINO – A volte basta poco per dare la spallata decisiva. È una considerazione che bene si adatta a Mick Schumacher. Nel GP di Suzuka (chiuso in maniera dignitosa, sebbene ampiamente fuori dei punti e dietro il compagno di squadra Kevin Magnussen) per qualche giro, nel momento in cui tutti i piloti stavano affrontando il cambio gomme, si è ritrovato in testa alla gara per alcuni secondi. Leader sulla stessa pista in cui suo padre vinse ben sei volte e ottenne il suo primo Mondiale nel 2000. Un leadership effimera, di nessun valore sportivo. Ma dal punto di vista dell’immagine, un eccellente spot pubblicitario per la Formula 1, per lo stesso Mick e per la sua squadra, l’americana Haas.
    La star della serie tv
    E così, dopo settimane in cui si pensava a Mick come candidato a un taglio dal campo partenti del 2023, di colpo la sua riconferma pare più vicina. Lo ha anche confermato Gunther Steiner, il direttore della squadra (ormai assurto a stella assoluta grazie alla serie tv “Drive To Survive”). Si vedrà. Ma certo, se davvero si sta andando verso la firma, si assottigliano le possibilità di vedere Antonio Giovinazzi al via della stagione futura. La Haas era, di fatto, la sua ultima possibilità. Solo la Williams ha ancora un posto, ma è squadra di ambito Mercedes e ha altri piani (ovvero portare in Formula 1 l’americano Logan Sargeant). Per l’Italia dei motori, un peccato. LEGGI TUTTO