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    Divieto endotermiche dal 2035: per l'UE è confermato

    La salvaguardia dell’ambiente è diventata una priorità. Molte sono le manovre che piano piano si stanno effettuando affinché si possa diminuire l’inquinamento nell’atmosfera e fra queste, una delle più importanti, è proprio limitare l’uso di auto a combustione interna. Seppur la scelta di porre un divieto abbia sollevato numerose polemiche, oltre che preoccupazioni, è arrivata l’ufficialità tanto “temuta”: il Parlamento europeo ha approvato definitivamente la messa a bando delle auto endotermiche. Con 340 voti a favore e 279 contrari, l’assemblea plenaria ha firmato il documento che “accompagna” il comparto motori verso una riduzione delle emissioni del 55% e del 50% per i furgoni entro il 2030 e del 100% entro il 2035. Ora il testo dovrà passare nelle mani del Consiglio Europeo e, in caso di approvazione, sarà pubblicato su Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. LEGGI TUTTO

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    Allarme smog, Torino corre ai ripari: niente auto diesel fino a Euro 5

    Tornano le giornate nere per quanto riguarda il livello di inqinamento dell’aria nella città di Torino. Per le giornate di oggi e domani, 20 e 21 dicembre, il Comune fa scattare il livello 1, che prevede lo stop di tutti i veicoli diesel fino ad Euro 5 dalle ore 8 alle ore 19 in ben 32 comuni della città.
    Diminuiscono i prezzi carburanti: benzina e Diesel sotto 1,80 euro/litro
    Chi si ferma
    I dati arrivano direttamente dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della regione Piemonte (Arpa) e fanno emergere una situazione davvero preoccupante: il limite di 50 microgrammi per metrocubo di concentrazione media giornaliera di polveri sottili è stato superato per tre giorni consecutivi. Domani una nuova rilevazione dei dati che porterà alla luce l’effettiva validità del provvedimento. Il livello 1 ha portato anche allo stop di tutti quei veicoli dotati di dispositivo di Monitoraggio dei Vecoli Inquinanti. La nevicata di pochi giorni fa non ha avuto effetto sulla qualità dell’aria, che rimane oltre i livelli di inquinamento in 32 comuni. Per quanto riguarda i veicoli adibiti al trasporto di merci, saranno coinvolti nello stop anche i diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4.
    La folle protesta degli ecologisti: bucare le gomme alle auto parcheggiate LEGGI TUTTO

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    L'Europa conferma lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel dal 2035

    L’Unione Europea ha confermato lo stop sulla vendita delle autovetture a benzina e diesel dal 2035. Sull’applicazione di tale normativa si è tanto dibattuto nei mesi, e si è arrivati alla conclusione che è l’unica scelta attuabile se si vuole sperare in un cambiamento futuro delle condizioni di un pianeta che fa fatica ad essere sano. Si punta perciò alla sua salvaguardia e in primis ad avere un’aria più pulita di quella che attualmente si respira.
     La decisione definitiva è arrivata dopo ore di discussione fra i negoziatori del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione Ue, riuscendo a trovare un punto di incontro sulla questione e definire il taglio che verrà apportato sulle emissioni inquinanti per auto e van.
    Mentre si attende lo stop definitivo nel 2035, sono già stati stabiliti i passi che si compieranno nel mentre. Entro il 2025 ci sarà una riduzione delle emissioni CO2 del 15% per auto e furgoni; entro il 2030 sarà del 55% per le vetture e 50% per i furgoni. Si punta così, in maniera graduale, al taglio del 100% per l’anno stabilito.
    L’obiettivo è un pianeta pulito
    Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha scritto un Tweet a riguardo: “L’accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue sulla vendita di auto nuove a zero emissioni a partire dal 2035 è una pietra miliare cruciale per raggiungere il nostro obiettivo climatico per il 2030. Stimolerà l’innovazione e la nostra leadership industriale e tecnologica”.
    Per quanto riguarda le deroghe, nessuna è stata introdotta per i carburanti sintetici, mentre è rimasta quella per i piccoli produttori, ossia l’emendamento Motor Vallery. Sul fronte delle preoccupazioni per quanto riguarda la perdita dei posti di lavoro in Europa e in Italia, il segretario generale del Clepa, Benjamin Krieger, ha detto che l’Unione Europea adesso deve impegnarsi per mettere risorse su infrastrutture e politica industriale.
    Tornano gli incentivi auto: nuovi fondi per ibride ed elettriche LEGGI TUTTO

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    Ford Fiesta, alcune voci la vedono fuori dal mercato già nel 2023

    E arriva l’elettrica…
    La Fiesta oggi sul mercato è stata da poco oggetto di un restyling – presentato nel 2021 – e lo stop alla produzione non coinciderà temporalmente con l’uscita dai listini. Sebbene la casa dell’Ovale blu non abbia commentato i rumours, la posizione ufficiale riconosce la necessità di razionalizzare l’offerta. Nel 2024 verrà presentata la versione elettrica di Ford Puma, accanto alle motorizzazioni termiche, che resteranno sul crossover urbano nato intorno alla medesima piattaforma che dà vita alla Fiesta. 
    “Stiamo accelerando i nostri sforzi per puntare tutto sull’elettrificazione e, di conseguenza, rivedere il nostro portafoglio di veicoli in linea con la nostra strategia di business. Non commentiamo le speculazioni e condivideremo maggiori informazioni nei prossimi mesi”, la nota Ford ad AutoExpress, in quello che ha tutti i tratti di un conto alla rovescia della durata di 12 mesi.  LEGGI TUTTO

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    L'UE dice stop all'endotermico ma i marchi di lusso si salvano con l'emendamento “salva Ferrari”

    Con il voto a favore dello stop alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035 da parte del Parlamento Europeo e le conseguenti proteste da parte dei produttori che parlano di una data fin troppo prematura, i marchi di lusso italiani sono costretti a correre ai ripari. Il Pacchetto Fit for 55 è stato approvato, ma è stato anche accolto l’emendamento che proroga fino ai primi mesi del 2036 la possibilità di avere deroghe sulle emissioni di Co2 per i produttori di nicchia, al fine anche di salvaguardare aziende come Lamborghini e Ferrari.
    Di cosa si tratta
    Alcuni produttori facenti parte della cosiddetta “Motor Valley Italiana”, come appunto la Casa del Cavallino, quella del Toro e Maserati, possono schivare, almeno provvisoriamente, lo spauracchio delle “emissioni vietate”. Questo grazie all’approvazione dell’emendamento che riguarda la possibilità di includere i biocarburanti tra le opzioni valide a ridurre le emissioni, quello dedicato alla deroga riservata ai Costruttori con volume produttivo sotto alle 10 mila unità e quello basato sul ciclo di vita del veicolo e sulle emissioni che misura durante lo stesso. Bocciato invece l’emendamento del Ppe che riduceva al 90% del totale delle emissioni lo stop ai veicoli a benzina, Diesel e gpl.
    Ecco l’assicurazione che costa poco e si paga via app solo quando guidi!  LEGGI TUTTO

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    Addio auto benzina, Diesel e GPL entro il 2035, la protesta dei Costruttori: “Troppo presto”

    La giornata di ieri ha rappresentato una svolta chiave nella storia della mobilità globale. Dal Parlamento è infatti arrivata l’ufficialità dello stop alla vendita di auto a benzina-Diesel e GPL dal 2035. Mentre in Italia Pd e Movimento 5 Stelle festeggiano l’importante conquista del pacchetto Fit for 55, c’è anche chi crede che il 2035 sia troppo presto per la totale abolizione dei motori endotermici.
    Chi sorride e chi polemizza
    La prossima mossa del Parlamento Europeo sarà quella di negoziare con gli stati membri per arrivare all’approvazione definitiva. Nonostante sia stato comunque accolto l’emendamento che proroga fino ai primi mesi del 2036 la possibilità di avere deroghe sulle emissioni di Co2 per i piccoli produttori di auto, i partiti di centrodestra e la maggior parte dei produttori di auto non sono per niente d’accordo sulla decisione presa e soprattutto della data limite scelta. In particolare secondo Acea l’incertezza a livello rende ogni regolamentazione a lungo termine che vada oltre questo decennio assolutamente prematura. Per questo, il consiglio dell’associazione europea dei produttori di automobili è quello di considerare tutte le incertezze che dovrà affrontare il settore automobilistico.
    La protesta dei Costruttori
    Oliver Zipse, presidente di Acea e Ceo di Bmw, ha detto la sua sulla questione: “L’industria automobilistica cobribuirà pienamente all’obiettivo di un’Europa a emissioni zero nel 2050. Una tale revisione dovrà prima di tutto valutare se l’implementazione di infrastrutture di ricarica e la disponibilità di materie prime per la produzione di batterie saranno in grado di eguagliare il continuo e rapido aumento dei veicoli elettrici a batteria in quel momento. L’ Acea chiede ai responsabili delle decisioni di adottare i diversi elementi di Fit for 55, in particolare gli obiettivi di Co2 e il regolamento sulle infrastrutture dei combustibili alternativi (Afir), come un unico pacchetto coerente”.
    Stop ai motori endotermici nel 2035: il ministro dell’Ambiente tedesco approva il piano LEGGI TUTTO

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    Stop ai motori endotermici nel 2035: il ministro dell'Ambiente tedesco approva il piano

    Si allo stop delle auto con motore endotermico dal 2035 in Germania. La decisione è stata presa dal ministro dell’Ambiente tedesco Steffi Lemke, il quale si è detto estremamente d’accordo con il piano europeo Fit for 55. La dichiarazione segue quella recente di Volker Wissing, ministro dei Trasporti, il quale chiedeva di non includere nel piano le nuove vetture alimentate da e-fuels.
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    Svolta nella mobilità
    “Il nuovo governo tedesco supporta la bozza della Commissione e supporta appieno la fine del motore a combustione interna in Europa dal 2035”, le parole della Lemke a Politico.
    Posizione ribadita nell’incontro odierno con i colleghi europei dei dicasteri sull’Ambiente, in un quadro che – secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg – vedrebbe Olanda e Belgio su posizioni ancor più aggressive con la richiesta di uno stop anticipato al 2030 della vendita di auto nuove con un motore termico.
    La situazione carburanti
    Vale ricostruire lo scenario entro il quale queste posizioni si evolvono. L’attualità della crisi energetica, avviata sull’onda della guerra in Ucraina, ha un peso notevolissimo. Petrolio e gas, commodities dalle quali provare a rendersi indipendenti per approvvigionamento e sviluppo di fonti alternative. 
    L’ultima posizione manifestata dal governo tedesco mediante il suo ministro per l’Ambiente – espressione dei Verdi nella coalizione – supera quella che fu una clausola inserita in occasione della formazione dell’esecutivo Scholtz: riconoscere agli e-fuels un ruolo nella futura transizione energetica.
    Difficoltà da non sottovalutare
    Ricordiamo come a 2030 la Commissione abbia prospettato un taglio delle emissioni di Co2 dai veicoli nuovi che sia pari al 55%, da lì si andrà verso il 2035 di sole auto a zero emissioni, nuove.
    Un’ambizione altissima che si scontra con innumerevoli problematiche di non semplicissima soluzione: infrastrutturali di ricarica – sottolineate da Acea, nell’insufficiente prospettiva di nuovi punti da realizzare -; sociali per riconversione delle specializzazioni dei lavoratori dell’industria dell’auto; tecnologiche per approvvigionamento dei pacchi batterie, oggi mercato saldamente in mano cinese.
    Guerra Ucraina, stop produzioni auto in Europa ed esportazioni in Russia LEGGI TUTTO