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    MotoGp, niente Ducati per Stoner: “Ho ancora problemi di salute”

    ROMA – “Ho ancora enormi problemi di salute. Ci sono stati momenti in cui praticamente ho trascorso cinque mesi sul divano. Il tragitto da letto a divano era la mia unica sessione di allenamento quotidiano. Ovviamente è stato estremamente difficile per me mentalmente. A dicembre e gennaio pensavo che andasse meglio. Ero davvero euforico, ma a marzo e aprile le cose sono andate di nuovo in discesa rapidamente”. Casey Stoner, che a Portimao ha fatto visita al paddock della MotoGp durante il Gran Premio di Algarve, ha raccontato dei problemi di salute che gli impediranno di svolgere il lavoro da coach in Ducati, dove era stato acclamato a gran voce da Pecco Bagnaia e Jack Miller. 
    Le parole di Stoner
    “Ci sono giorni in cui sono completamente esausto e altre volte va di nuovo meglio – ha aggiunto Stoner -. Ma non sono mai al di sopra del 60 percento della mia prestazione. Negli ultimi quattro anni il mio unico avversario sono stato me stesso. Non posso partecipare a nessuna competizione, anche se mi divertirei molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller e Bagnaia in coro: “Avere Stoner sarebbe fondamentale”

    PORTIMAO – “Avere Stoner come coach sarebbe molto bello, quando hai un coach che è un pilota vero, è molto più facile che ti dica cose giuste. La sua interpretazione semplicemente ad occhio nel vedere le cose è incredibile. Spero che Ducati ci faccia questo enorme regalo. Sarebbe bellissimo. Stoner è stato un pilota molto sensibile”. Pecco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la presenza di Casey Stoner nel box Ducati durante il Gran Premio di Algarve, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp, ammettendo il desiderio di avere l’australiano come presenza fissa durante il Motomondiale: “Noi non abbiamo un coach alle gare. Già averne uno sarebbe un passo avanti, ma soprattutto stiamo parlando di Casey Stoner. Lui è stato il più grande di tutti con la Ducati. Sarebbe fondamentale per noi. Mi ha già aiutato molto per diverse cose. Potrebbe fare la differenza”.
    Le parole di Miller
    Anche Jack Miller ha commentato con entusiasmo la presenza di Stoner: “Ci piace averlo con noi,è fantastico. Quando parla lui lo si ascolta bene, perché è una fonte autorevole. Tra l’altro non parla mai a vanvera, non dice mai troppe cose. Devo anche ringraziarlo perché mi ha permesso di guadagnare qualcosa nell’ultimo settore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, i ducatisti: “Stoner come coach? Sarebbe bellissimo”

    PORTIMAO – Pecco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la presenza di Casey Stoner nel box Ducati durante il Gran Premio di Algarve, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp, ammettendo il desiderio di avere l’australiano come presenza fissa durante il Motomondiale: “Avere Stoner come coach sarebbe molto bello, quando hai un coach che è un pilota vero, è molto più facile che ti dica cose giuste. La sua interpretazione semplicemente ad occhio nel vedere le cose è incredibile. Spero che Ducati ci faccia questo enorme regalo. Sarebbe bellissimo. Stoner è stato un pilota molto sensibile. Noi non abbiamo un coach alle gare. Già averne uno sarebbe un passo avanti, ma soprattutto stiamo parlando di Casey Stoner. Lui è stato il più grande di tutti con la Ducati. Sarebbe fondamentale per noi. Mi ha già aiutato molto per diverse cose. Potrebbe fare la differenza”.
    L’entusiasmo di Miller
    Anche Jack Miller ha commentato con entusiasmo la presenza di Stoner: “Ci piace averlo con noi,è fantastico. Quando parla lui lo si ascolta bene, perché è una fonte autorevole. Tra l’altro non parla mai a vanvera, non dice mai troppe cose. Devo anche ringraziarlo perché mi ha permesso di guadagnare qualcosa nell’ultimo settore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner: “Rossi? La più grande rivalità della mia vita”

    PORTIMAO – A sorpresa dal paddock di Portimao sbuca Casey Stoner, di nuovo presente in una gara del motomondiale tre anni e mezzo dopo l’ultima apparizione. Argomento numero uno, la rivalità con Valentino Rossi, ormai prossimo al ritiro. “Ancora ama correre, per me contava vincere, la maggiore differenza con lui credo proprio fosse questa, lui ha un grande piacere a correre. La nostra è stata una grande rivalità, con alti e bassi, ma c’è sempre stato grande rispetto tra di noi. Ho imparato tanto da lui e credo sia stata la più grande rivalità di tutta la mia carriera. Credo che l’arrivo della figlia – spiega il due volte campione del mondo – abbia inciso sualla sua decisione, avevo capito che si sarebbe ritirato qualche settimana prima dell’annuncio, quando l’ha detto non mi ha sorpreso. Ora inizierà un nuovo capitolo della sua vita, gli auguro di goderselo al massimo”.
    “Un futuro come coach? Complicato”
    Dopo il ritiro del 2012 per Stoner il rivale numero uno è stato una salute fisica davvero problematica. “Mi manca l’atmosfera delle corse, però ho dovuto lottare con la mia salute per sentirmi bene, anche mentalmente. Ho convissuto 3-4 anni con questa situazione, a volte mi sento ancora esausto e non so perché ma vado avanti giorno dopo giorno. Fatico ma mi sforzo di camminare, mi fa stare bene. Un futuro come coach? Non è facile, ho la mia famiglia in Australia e dovrei stare lontano davvero a lungo, mi piacerebbe ma obiettivamente sarebbe complicato. Non mi pento delle mie decisioni dopo tanti anni ancora non so se mi sono ritirato per questioni mentali ma sono contento della mia carriera. Le mie figlie  in moto? Sono molto competitive e adorano andare in moto ma non gli comprerò mai una moto da corsa nè le ostacolerò”, conclude così l’australiano. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner: “Valentino? Il miglior avversario”

    PORTIMAO – Una visita a sorpresa che ha felici appassionati ed addetti ai lavori. Casey Stoner nel Gp delle Algarve torna nel paddock dopo oltre tre anni dall’ultima apparizione. Argomento numero uno, la rivalità con Valentino Rossi, ormai prossimo al ritiro. “Ancora ama correre, per me contava vincere, la maggiore differenza con lui credo proprio fosse questa, lui ha un grande piacere a correre. La nostra è stata una grande rivalità, con alti e bassi, ma c’è sempre stato grande rispetto tra di noi. Ho imparato tanto da lui e credo sia stata la più grande rivalità di tutta la mia carriera. Credo che l’arrivo della figlia – sottolinea il due volte campione del mondo – abbia inciso sualla sua decisione, avevo capito che si sarebbe ritirato qualche settimana prima dell’annuncio, quando l’ha detto non mi ha sorpreso. Ora inizierà un nuovo capitolo della sua vita, gli auguro di goderselo al massimo”.
    “Io coach? Mi piacerebbe ma è complicato”
    “Mi manca l’atmosfera delle corse, però ho dovuto lottare con la mia salute per sentirmi bene, anche mentalmente. Ho convissuto 3-4 anni con questa situazione, a volte mi sento ancora esausto e non so perché ma vado avanti giorno dopo giorno. Fatico ma mi sforzo di camminare, mi fa stare bene. Un futuro come coach? Non è facile, ho la mia famiglia in Australia e dovrei stare lontano davvero a lungo, mi piacerebbe ma obiettivamente sarebbe complicato. Non mi pento delle mie decisioni dopo tanti anni ancora non so se mi sono ritirato per questioni mentali ma sono contento della mia carriera. Le mie figlie  in moto? Sono molto competitive e adorano andare in moto ma non gli comprerò mai una moto da corsa nè le ostacolerò”, queste le parole del pilota australiano, ritiratosi nel 2012 a causa di diversi malanni fisici, ma ancora molto innamorato di questo mondo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Rossi faceva cose che gli altri non riuscivano a fare”

    ROMA – “Valentino Rossi è sempre stato un pilota che sapeva fare cose che agli altri non riuscivano. Anche nel rapporto con i tifosi, o sfruttando la stampa a suo favore. Sono contento di aver lottato con lui, è stato uno dei piloti più veloci e selvaggi”. Queste le parole di Casey Stoner nel corso di una videoconferenza organizzata da Nolan, in cui ha parlato della sua carriera, dei suoi rivali come Valentino Rossi, ma anche dei motivi che lo hanno portato al ritiro dalla MotoGp nel 2012.
    L’addio al Motomondiale
    Stoner ha quindi approfondito la scelta di abbandonare la classe regina: “Sapete tutti quanto non mi piacessero gli obblighi mediatici. Con il tempo mi sono reso conto che il mio impegno principale era quello e forse solo il 5 o il 10 per cento lo spendevo guidando le moto in pista. Non mi divertivo più”. LEGGI TUTTO