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    Stoner, la rivelazione sulla Ducati e Melandri: “Fui ingaggiato solo per…”

    ROMA – La Ducati si sta godendo il suo momento di grande splendore con le due vittorie consecutive del Mondiale arrivate grazie ad uno strepitoso Francesco Bagnaia. Il lavoro del team di Borgo Panigale è stato davvero intenso negli ultimi anni e ha permesso alla squadra italiana di tornare al successo dopo stagioni molto complicate. L’ultimo a vincere un titolo in Ducati nella classe regina prima di Bagnaia fu Casey Stoner nel 2007 che, inizialmente sembrava non essere candidato per recitare un ruolo da protagonista.
    Stoner: “Potevo andare in Yamaha”
    Il due volte campione del mondo di MotoGP, Casey Stoner, durante un’intervista rilasciata ai microfoni di TNT Sports, è tornato a parlare dei suoi trascorsi in Ducati facendo un’interessante rivelazione: “Possono dire quello che vogliono e far finta che era tutto previsto, ma all’inizio io dovevo soltanto essere un sostituto. Mi avevano ingaggiato in attesa di Marco Melandri, ma poi sono riuscito a vincere il Mondiale. Tutto quello che avevo intenzione di fare era riuscire a portare a casa qualche podio”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner punge la Ducati: “Hanno la moto più forte, ma…”

    ROMA – Dopo un fine settimana di pausa, la MotoGP è pronta a tornare in pista per le ultime tre gare della stagione, che consegneranno il titolo di campione del mondo ad uno tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin. In ogni caso la Ducati potrà festeggiare, anche se il team ufficiale potrebbe ricevere uno smacco in caso di vittoria del pilota della Pramac. L’australiano Casey Storner, anche in quest’ottica, ha espresso un parere critico nei confronti della Ducati per la gestione di alcuni episodi.
    Stoner: “In Ducati cercano di controllare tutto”
    Il due volte campione del mondo di MotoGP, Casey Stoner, nel corso di un’intervista rilasciata a TNT Sports, ha criticato duramente la Ducati per la gestione di determinate situazioni: “Ogni volta entrano nel paddock ed iniziano ad andare su e giù per parlare con tutte le squadre, non si tratta solo di chiedere ad un pilota di creare problemi con i compagni di squadra. Cercano di controllare tutto quanto e so che è una cosa che non piace neanche a Bagnaia. In Ducati mettono troppo stress, dovrebbero migliorare. Inoltre pur avendo la moto più forte hanno fatto fatica a vincere il titolo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner storce il naso: “Oggi a dominare è l’elettronica”

    ROMA – L’avvento dell’elettronica ha, ormai da qualche anno, monopolizzato il mondo del motorsport. In particolare la MotoGP e la Formula1 si sono sempre più spinte verso l’utilizzo delle nuove tecnologie, riscontrando pareri favorevoli e contrari. Uno dei personaggi che più ostili ad accettare questo sostanziale cambiamento è stato ed è ancora oggi, Casey Stoner: pilota australiano, due volte campione del mondo della classe regina (nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda), ritiratosi subito dopo il successo con la casa giapponese, proprio a causa dell’elevato sviluppo della MotoGP. La costante ricerca della moto perfetta, secondo Stoner, avrebbe contribuito a nascondere i difetti dei piloti e compromesso lo spettacolo in pista. Concetto ribadito dal pilota australiano nel coros di un’intervista rilasciata a Fox Sports: “L’elettronica domina la MotoGP in questo momento”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stoner: “Bezzecchi avvantaggiato se ci fosse meno elettronica”

    ROMA – “Bezzecchi mi è piaciuto dalla prima volta che l’ho visto guidare”. A parlare così del pilota della Ducati del VR46 Racing Team è l’ex campione del mondo Casey Stoner, il quale, direttamente dal 30° anniversario del Goodwood Festival of Speed, ai microfoni di Speedweek ha aggiunto: “Il suo stile di guida gli permette di gestire il grip in maniera unica: penso che avrebbe un vantaggio sui rivali se si cominciasse a correre senza il controllo di trazione”. Parole importanti di elogio, quelle dell’ex pilota Ducati, nei confronti di un pilota come Marco Bezzecchi, in lotta per provare a vincere il titolo.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati e Valencia: da Stoner a Dovizioso e Bagnaia, perché Pecco può vincere

    ROMA – Il mondo Ducati è in fermento, tra poco meno di due settimane prenderà il via l’ultimo weekend della stagione di MotoGP, e Francesco Bagnaia è atteso all’ultimo ostacolo per diventare campione del mondo. Il pilota italiano, infatti, arriva a Valencia con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, e per perdere il titolo dovrebbe davvero accadere l’impensabile. Il momento è favorevole a Pecco, che nonostante ancora qualche errore qua e là, in generale ha disputato una seconda parte di stagione da urlo, dando prova, nei momenti chiave, di riuscire anche a “usare la testa”, accontentandosi magari di ottenere qualche punto in meno, senza prendersi inutili rischi. Un mantra che dovrà ripetersi anche nella Comunità iberica, e, dove non arriva la ragione, subentrano la scaramanzia e i ricorsi storici. Ecco, quindi, perché i tifosi della Ducati possono sperare in un lieto fine, senza sorprese.
    Ducati a Valencia, Bagnaia sa come si fa
    Il primo elemento di supporto arriva dalla crescita esponenziale della Ducati negli ultimi anni. La scuderia di Borgo Panigale ha potuto contare su una moto via via sempre più potente ma anche efficace, meno scorbutica e difficile rispetto ai tempi di Casey Stoner. Ecco, Stoner. Il pilota australiano, nel 2008, era stato l’ultimo pilota a vincere con la Rossa a Valencia, prima della “nuova epoca” Ducati. Il lungo digiuno è stato poi interrotto nel 2018, dopo dieci anni esatti, da Andrea Dovizioso, in una gara spezzata in due dalla pioggia. Un italiano su una moto italiana, esattamente come Francesco Bagnaia nel 2021. Ebbene sì, perché Pecco a Valencia ha già dimostrato di saper vincere, nonostante dodici mesi fa il mondiale fosse già da tempo nelle mani di Quartararo. Ma questo poco importa, quello che è stato, è stato: ora rimane da scrivere un nuovo capitolo il 6 novembre prossimo.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner incorona Bagnaia: “Merita di vincere il Mondiale”

    PHILIPP ISLAND – Casey Stoner, leggenda dei motori, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della MotoGp in occasione del Gp d’Australia, terzultima tappa del Mondiale 2022. Il due volte campione del mondo ha parlato in particolare del suo rapporto con Pecco Bagnaia, che campione punta a diventarlo in questa stagione. “Pecco merita di vincere il titolo. Anche se non dovesse farcela quest’anno, ci riproverà sicuramente il prossimo. Quartararo è un pilota fantastico e merita ugualmente la vittoria, così come Bastianini, Miller, e tanti altri piloti. Personalmente, però, mi piacerebbe veder trionfare un mio amico” ha detto Stoner.
    Sul finale di stagione
    Casey ha poi aggiunto: “Pecco ha ritrovato la forma nel corso della stagione, recuperando una gran quantità di punti. Questo Mondiale può finire in un modo o nell’altro. Sappiamo che Fabio è in grado di vincere, d’altronde lo ha già fatto lo scorso anno ed è molto competitivo. E’ bello che in vista delle ultime tre gare i piloti siano divisi da soli due punti”. Sul suo rapporto con Bagnaia, infine: “Ho grande rispetto per Pecco, è un bravo ragazzo ed il suo capo ingegnere (Cristian Gabarrini, ndr) è stato a lungo anche il mio. E’ stato grazie a Cristian se ci siamo conosciuti. Per me è bello lavorare con qualcuno che apprezza il mio aiuto, cosa per nulla scontata”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner sul rapporto con Bagnaia: “È un bravo ragazzo, spero vinca il titolo”

    PHILIPP ISLAND – Il GP d’Australia è un appuntamento speciale per Casey Stoner, che vede finalmente il circuito di casa tornare nel calendario della MotoGp dopo due anni di assenza. Il due volte campione del mondo, in un’intervista ai canali ufficiali della MotoGp, ha parlato del suo rapporto con Pecco Bagnaia, che proprio a Phillip Island va a caccia di punti importanti in ottica Mondiale: “Pecco merita di vincere il titolo. Anche se non dovesse farcela quest’anno, ci riproverà sicuramente il prossimo. Quartararo è un pilota fantastico e merita ugualmente la vittoria, così come Bastianini, Miller, e tanti altri piloti. Personalmente, però, mi piacerebbe veder trionfare un mio amico”.
    Le parole di Stoner
    Stoner ha poi proseguito: “Questo Mondiale può finire in un modo o nell’altro. Sappiamo che Fabio è in grado di vincere, d’altronde lo ha già fatto lo scorso anno ed è molto competitivo. Pecco ha invece ritrovato la forma nel corso della stagione, recuperando una gran quantità di punti. E’ bello che a tre gare dalla fine i piloti siano divisi da soli due punti”. Sul suo rapporto con Bagnaia, infine: “Ho grande rispetto per Pecco, è un bravo ragazzo. Per me è bello lavorare con qualcuno che apprezza il mio aiuto, cosa per nulla scontata. Inoltre il suo capo ingegnere (Cristian Gabarrini, ndr) è stato a lungo anche il mio. E’ stato proprio grazie a lui se ci siamo conosciuti” ha concluso Casey, che spera di portare fortuna al pilota della Ducati in questo weekend. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner: “Sarà un fallimento Ducati, anche in caso di Mondiale”

    ROMA – “Oggi continuano ad aggiungere sempre più elettronica e questo serve a correggere solo la forma e non la sostanza della moto. Penso perciò che la Ducati ha fallito nel corso degli anni, a prescindere se riuscirà o meno a vincere il titolo quest’anno. Ecco perché non hanno vinto più campionati”. Sono parole dure queste ai microfoni del podcast “In the Fast Lane” di Casey Stoner, due volte campione del mondo e ultimo pilota a conquistare il titolo iridato con la Ducati. Per l’australiano è necessario tornare a una guida slegata dalle tante componenti elettroniche ora presenti sulle MotoGp. Un aspetto questo che impedirebbe a “questa generazione di comprendere ciò che sta accadendo in un fine settimana: c’è troppa roba elettronica”
    Il racconto di Stoner
    Da quanto Stoner ha vinto il titolo con la Ducati a oggi, però, sono passati quindici anni. Periodo in cui lo sviluppo in classe regina ha fatto passi da gigante. Alcune di queste innovazioni sono state introdotte proprio dalla scuderia italiana, leader del settore che spesso anticipa sul tempo gli avversari. “Quando correvo io dovevo lottare con gli ingegneri perché eliminassero più componenti elettroniche possibili. Così riuscivo a capire come stesse davvero la moto”, insiste però Stoner, che nel Motomondiale ha raccolto 89 podi su 176 gare disputate. LEGGI TUTTO