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    MotoGP, diretta gara GP Spagna 2023: orario e dove vederla in tv

    JEREZ – Sul circuito di Jerez è il momento della gara del Gran Premio di Spagna, valevole come quarto round stagionale della MotoGP. A scattare dalla prima casella sarà Aleix Espargaro, in cerca di riscatto dopo una Sprint negativa, terminata con una caduta. Insegue un risultato importante anche Francesco Bagnaia, reduce da due cadute consecutive. La gara sarà trasmessa dalle ore 15 in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208), in streaming sul NOW e su Sky Go, oltre che in chiaro su TV8. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Spagna: Binder vince la Sprint a Jerez, secondo Bagnaia

    JEREZ – E’ Brad Binder a conquistare la Sprint nel Gran Premio di Spagna, valevole per la quarta tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il sudafricano trionfa sul circuito di Jerez nella mini-gara del sabato, precedendo la Ducati di Pecco Bagnaia e l’altra KTM di Jack Miller, che perde il comando solo alle battute finali. Ai piedi del podio c’è Jorge Martin, che manca la top 3 per un soffio e si mette davanti a Miguel Oliveira e Dani Pedrosa, ancora super in un weekend che lo vede presente solo come wild card. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Spagna: Espargaro in pole a Jerez, quinto Bagnaia

    JEREZ – E’ Aleix Espargaro a prendersi la pole position nel Gran Premio di Spagna, valevole per la quarta tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota dell’Aprilia, con il tempo di 1:37.216, partirà davanti a tutti nella Sprint di sabato e nella gara di domenica. In prima fila ci saranno anche la KTM di Jack Miller e la Ducati Pramac di Jorge Martin. Una KTM anche da aprire la seconda fila, con Brad Binder appena davanti a Pecco Bagnaia e Dani Pedrosa, tornato in pista grazie a una wild card nel wekeend di Jerez. Miguel Oliveira partirà dalla settima casella, davanti a Johann Zarco e Luca Marini, mentre a chiudere la top ten del Q2 c’è Maverick Vinales. Marco Bezzecchi, leader della classifica piloti, partirà invece tredicesimo. LEGGI TUTTO

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    Scariolo esclusivo: “Numeri 1 ma nel momento del ricambio generazionale”

    Scariolo, le sensazioni sue e della Spagna al sorteggio?
    «Pensare di essere n. 1 del ranking mondiale, oro mondiale ed europeo fa un po’ sorridere, perché sappiamo benissimo di non essere né i migliori del mondo, né d’Europa. Però abbiamo meritato per il cammino, superando squadre più forti, giocando molto bene. In questo momento noi siamo in un evidente ricambio generazionale, dobbiamo traghettare verso la nuova generazione dei nati intorno al 2005/2006 che promette di essere grandissima. Però siamo nel mezzo. Stiamo lanciando giocatori nuovi, e quanto fatto ci dà ancora più fiducia e coraggio. Ma ci sono almeno 3-4 squadre più forti in Europa».

    Intanto avete lanciato giocatori con esperienze nelle coppe, ma non ritenuti fenomeni. Eppure avete vinto.
    «Sono frutti del grande lavoro che ormai da 8 anni almeno stiamo facendo per far crescere giocatori con coesione e compattezza di valori, metodologia tecnica e tattica fin dalle giovanili. Questo permette loro di inserirsi con maggiore facilità a un livello più alto e sofisticato, lavorando in linea con quello che fanno da diversi anni. Questa grande capacità di trasformare i valori individuali in valore collettivo è il punto fondante».

    Perché agli altri non riesce?
    «Non sono indicato a rispondere perché non ho conoscenza dettagliata degli altri. Posso però dire che a volte sorrido quando spieghiamo il nostro sistema e chi ha posto domande risponde subito: “ma quello noi non possiamo farlo”. Un grande cammino è fatto di piccoli passi tra i quali il primo è imprescindibile. Mi viene in mente il Topolino quand’ero bambino: zio Paperone faceva lustrare tutte le monete a Paperino e gli regalava un dollaro che il nipote buttava. Al che Paperone gli ricordava che il deposito era partito da 1 cent».

    Ai Mondiali avrete Lorenzo Brown?
    «Sì, è stato felicissimo e non smette di ringraziarci, quando un po’ di gratitudine la dovremmo a lui, soprattutto per l’atteggiamento. La Nazionale dà un tipo di gratificazione diverso anche a chi è stato Nba ed è considerato tra i più forti del ruolo in Eurolega. Anche se non è nato nel Paese di cui difende la maglia. Nemmeno io sono spagnolo, però è una grande emozione, perché so quanta gente e lavoro stiano dietro. E ciò mi dà più allegria è quando in giro mi ringraziano. Ho la sensazione che non solo si tratta di vincere medaglie o coppe, ma di trasmettere qualcosa a chi magari il giorno dopo va in fabbrica o in ufficio con il sorriso. Non è retorica, ce lo dicono».

    All’Olimpiade tutti i fenomeni vogliono partecipare. Al Mondiale si aspetta più defezioni?
    «Io credo che anche al Mondiale i giocatori abbiano l’idea di andare. Non mi aspetto tante defezioni che non ci sarebbero ai Giochi. La variabile è legata alle condizioni fisiche. Poi la dedizione in qualche Paese è stata sviluppata meglio che in altri. Ma è sempre stato così».

    Mondiale nelle Filippine: ci sta, vista la passione. Ma nel 2027 in Qatar. Che ne pensa?
    «Che la globalizzazione lo richiede. Del resto delle ultime 4 Olimpiadi, due sono state in Asia. Il Qatar ha dimostrato di avere organizzazione con il calcio. E nelle Filippine mi aspetto grandissimo entusiasmo. Io ho fatto un’Olimpiade  e un Mondiale in Oriente ed è stata una bella esperienza».

    Campione Nba da assistente a Toronto, è tornato in Eurolega con la Virtus. Si gioca troppo, è un fatto. Ma differenze reali nei calendari?
    «Ce ne sono un paio evidenti: la prima è che nella Nba si gioca di più rispetto all’Eurolega. Le squadre hanno pure il campionato nazionale, ma non tutte le gare sono di uguale valore. In Eurolega invece tutte le partite pesano molto. Nella Nba no, perché i back to back, le franchigie in ricostruzione, le partite in cui restano fuori titolari, tutto questo crea una quota di partite meno impegnative. Eppoi l’Eurolega ha un livello di tolleranza dei contatti più alto. Nella Nba la grande priorità è proteggere i giocatori di talento da infortuni e azioni violente, non si lascia troppo spago alla difesa. Gli arbitri hanno l’input chiaro. Qui l’asticella è più alta, certe azioni sono tollerate, la fisicità è molto forte. Noi europei siamo più abituati, non avvertiamo la mancanza degli spazi di cui godono i giocatori Nba. Ma è chiaro che questo incida».

    Cosa ha pensato ascoltando Giannis Antetokounmpo opporsi all’idea del fallimento sportivo?
    «Mi dà pena che ci siano stati commenti del tipo “però guadagna milioni”. Sono parole ignoranti, di gente che ignora quale di competitor sia lui e quale dedizione e leadership metta. A partire dalla scelta di rimanere a Milwaukee e non andare in un mercato più ricco. È il frutto della subcultura che regna in molte fasce della popolazione e dell’informazione, soprattutto nel sud Europa e che ormai siamo aiutati a razionalizzare, quando invece dovremmo restarne fuori. La cultura sportiva di un Paese non si cambia da oggi a domani o perché due sanno parlare, comincia dal far crescere i bambini in maniera sana, anche nello sport».

    Un commento sulla rissa di Eurolega tra Real e Partizan.
    «Credo che occorra distinguere un po’ tra la reazione di Punter su un fallo duro, ma entro i limiti del botta e risposta campo. Mi spiego: Punter provoca con i palleggini e tutti sanno che dia fastidio a risultato acquisito, Llull risponde come non dovrebbe. Però mi piace si siano spiegati con messaggi social distensivi. Quanto è successo dopo è inqualificabile. Ci sono tensioni molto grosse, è qualunquistico dire che se uno guadagna dovrebbe sapersi comportare, salute e condizione mentale non dipendono da quello, lo dimostra che ci siano miliardari in depressione, o uomini molti ricchi che si sono suicidati. Chiaro, i campioni devono imparare a essere responsabili per il ruolo pubblico. Altrettanto chiaro che un’azione come quella di Yabusele a livello inferiore di Lessort non possono essere giustificate, neanche se si gioca in promozione».

    Chiudiamo con la Virtus. A che punto siete? E cercherete un lungo?
    «Il problema sotto canestro rimarrà, non sarà incorporato nessun giocatore in maniera definitiva. Io penso ci sia una generale soddisfazione, siamo in Italia la squadra n. 2, abbiamo fatto 3 competizioni: primi in Supecoppa, secondi in Coppa italia e nel peggiore dei casi in A finiremo nella nostra posizione di riferimento. In Europa, sommando lo scotto del debutto e la falcidia degli infortuni che ha avuto uguali solo in Milano, siamo rimasti in gioco fino a 3-4 giornate dalla fine nell’Eurolega più competitiva ed equilibrata di sempre. In campionato vorremmo mantenere il 1° posto, garantisce un fattore campo che magari per una volta può contare e qualifica il lavoro di 7 mesi. Poi nei playoff si tratta di fare bene per un mese. E lì vorremo giocarcela fino in fondo». LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Espargaro davanti nelle libere 2 a Jerez, Bagnaia nel Q1

    JEREZ – E’ di Aleix Espargaro il miglior tempo nelle prove libere 2 al Gran Premio di Spagna, valevole per la quarta tappa del Mondiale 2023 MotoGP. Il pilota spagnolo, sul circuito di Jerez, firma il crono di 1:36.708 precedendo l’altra Aprilia di Maverick Vinales. I piloti riescono a ritoccare solo in parte la classifica combinata, che vede la wild card di KTM Dani Pedrosa in terza posizione, nonostante la lunga assenza dal Motomondiale. Non va oltre la tredicesima posizione il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia, che passerà per il Q1 nella qualifica di sabato mattina. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Spagna 2023 in diretta tv: orari e dove vederlo

    ROMA – Dopo la tappa negli Stati Uniti, la MotoGP torna in pista con il Gran Premio di Spagna, quarto round del Motomondiale 2023. Dopo due cadute consecutive, Francesco Bagnaia è chiamato a riscattarsi a Jerez, per una classifica piloti al momento comandato da un altro italiano su una Ducati, ovvero Marco Bezzecchi. Venerdì si comincia alle 10:45 con la prima sessione di prove libere; alle 15 si torna in pista con le FP2. Sabato 29 aprile andrà in scena l’ultima sessione di libere dalle 10:10, a precedere le qualifiche: il Q1 inizia alle 10:50, mentre il Q2 alle 11:15. Alle 15, poi, l’appuntamento con la Sprint. Per quanto riguarda la domenica, dopo il breve warm up alle 10:45, la gara della classe regina è prevista alle 15. LEGGI TUTTO

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    Basket, impresa Italia: la Spagna di Scariolo è ko, ma passa come prima

    CACERES (Spagna) – Bella vittoria dell’Italia di Pozzecco, che passa in Spagna contro i campioni del Mondo e d’Europa di Scariolo per 72-68. Un successo che però fa solo “curriculum” per gli Azzurri, che restano comunque alle spalle delle Furie Rosse nel girone per la diffrenza canestri. Unico rimpiano di una prestazione maiuscola, che aveva visto l’Italbasket condurre anche con 15 punti di vantaggio. Caruso miglior marcatore del match con 19 punti. LEGGI TUTTO

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    Basket, l'Italia vince anche in Spagna ma chiude al 2° posto

    CACERES (Spagna) – L’Italia di Gianmarco Pozzecco chiude la finestra qualificazioni ai Mondiali 2023 (dove è già qualificata) vincendo 72-68 in casa della Spagna di Sergio Scariolo che però si prende 1° posto nel Gruppo L grazie al quoziente canestri. Azzurri che vanno al riposo lungo avanti 33-29 (tirando 10/27 dal campo) con 9 punti di Willy Caruso e una solida difesa lasciando i padroni di casa al 36% (11/30). Iberici che continuano a non trovare la quadra in attacco e l’Italia prova la fuga arrivando fino al +12 (48-36) a 3′ dalla fine del 3° quarto chiuso poi sul 52-44. I ragazzi di Pozzecco sono padroni della partita ed il gioco da 3 punti di Bortolani a vale il 63-48 Italia. Nel finale i campioni d’Europa in carica mettono l’orgoglio in campo per salvare il +4 dell’andata a Pesaro: Bassas porta a casa il gioco da 3 punti per il -4 (72-68) a 30″. Severini manca la la tripla del +7 ma Casarin ruba palla a Nunez all’ultimo possesso. Per l’Italia ottima prestazione di Caruso con 19 punti oltre ai 10 a testa per Davide Casarin e Nico Mannion. LEGGI TUTTO