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    Cahill e Vagnozzi lodano Sinner: “Un Campione in Crescita”

    Darren Cahill e Simone Vagnozzi nella foto

    Nel dopo partita della semifinale degli Australian Open 2024, i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi hanno condiviso le loro impressioni sulla prestazione di Jannik Sinner, sottolineando il suo incredibile percorso e la maturità mostrata sul campo.
    Darren Cahill: Un Ruolo di SupervisioneCahill, con un ruolo più di supervisione rispetto al passato, ha attribuito il merito principale a Vagnozzi per il lavoro svolto con Sinner. Ha evidenziato l’importanza del ruolo di Vagnozzi nella crescita tecnica e tattica di Jannik, lodando la sua capacità di assorbire le informazioni e trasformarle in miglioramenti concreti sul campo. Cahill ha messo in risalto la resilienza di Sinner, in particolare nel match contro Djokovic a Wimbledon, dove ha appreso molto nonostante la sconfitta.Il 99% del merito va a Simone, sta facendo un ottimo lavoro con Jannik. Il mio ruolo è invece un po’ diverso, io più che altro ho una supervisione del lavoro complessivo. Ovviamente parliamo di tattica e di aspetti tecnici, ma Simone è ‘la voce’.Ha lavorato molto sulla parte fisica, credo che il lavoro di Umberto negli ultimi due anni sia stato cruciale. Il suo modo di muoversi e la capacità di mantenere il livello più alto più a lungo nel match, soprattutto sui 5 set lo dimostrano.Sinner ha etica del lavoro, voglia di imparare, desiderio, obiettivo e un quoziente intellettivo tennistico fantastico. Jannik è tutto questo, e ha anche un gran senso dell’umorismo e lo dimostra sempre in campo nelle interviste post match. E’ un ragazzo delizioso che ama stare in compagnia e ama passare del tempo con il suo team.
    Simone Vagnozzi: Un Approccio Tecnico e MentaleVagnozzi, da parte sua, ha sottolineato l’importanza dell’atteggiamento di Sinner, soprattutto nel gestire i momenti critici del match. Ha elogiato la capacità di Jannik di adattarsi al livello di gioco di Djokovic e di rimanere concentrato, in particolare durante il quarto set. Vagnozzi ha anche evidenziato il miglioramento nel servizio di Sinner, un elemento cruciale per il suo successo.E’ un piacere poter avere nel nostro gruppo un coach di grande esperienza come Darren, dice sempre la parola giusta prima della partita e sa fare una analisi perfetta del match alla fine. Nelle fasi finali di un grande torneo è fondamentale avere un supporto del genere.Quando abbiamo iniziato a lavorare con Jannik il suo gioco era più ‘monotono’. Spingeva solo molto forte, ma senza una vera e propria tattica. Ora utilizza tutta la sua velocità ma la alterna a dropshot e slice. Inoltre ha migliorato molto il servizio e oggi contro Novak lo ha dimostrato. Non concedere neanche una palla break a Novak credo sia accaduto una volta in dieci anni.
    Il Team di Sinner: Una Sinergia PerfettaEntrambi gli allenatori hanno riconosciuto l’importanza di un approccio olistico, che include il lavoro fisico e mentale, oltre alla tecnica e tattica. Cahill ha parlato della sua esperienza e della capacità di comunicare efficacemente con Sinner, mentre Vagnozzi ha messo in luce il suo contributo tecnico e tattico. Hanno entrambi enfatizzato l’importanza del lavoro di squadra, del supporto fisico e mentale, e dell’approccio tecnologico moderno.
    Sfide e Successi: La Crescita di SinnerCahill e Vagnozzi hanno discusso delle sfide di integrarsi in un team tutto italiano, con Cahill che ha scherzato sull’imparare a bestemmiare con l’accento giusto. Hanno parlato della personalità multiculturale di Sinner, del suo umorismo e della sua serietà in campo, sottolineando come queste qualità contribuiscano alla sua crescita come giocatore.
    Verso la Finale: Lavoro Continuo e AspettativeGuardando verso la finale, Cahill e Vagnozzi hanno espresso ottimismo e realismo. Hanno riconosciuto che ogni partita è un passo in più nel percorso di Sinner, sottolineando l’importanza di godersi il viaggio e continuare a lavorare sodo. Con fiducia e determinazione, Sinner si prepara a affrontare la sua prossima grande sfida, sostenuto da un team che crede fermamente nel suo potenziale e nella sua capacità di diventare uno dei grandi del tennis mondiale.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi e Cahill vincono l’ATP Award come coach dell’anno 2023

    La infografica dell’ATP sul coach 2023

    Dopo lo straordinario riconoscimento assegnato a Jannik Sinner dall’ATP come tennista più apprezzato dai fan di tutto il mondo (succedendo alle 19 volte consecutive di Federer e poi Nadal), ecco un altro altrettanto prestigioso premio per il “team Sinner”. I suoi due coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill infatti hanno vinto l’ATP Award come miglior allenatore della stagione 2023, un premio ancor più importante perché a votare sono stati i loro stessi colleghi che hanno così premiato il lavoro eccellente svolto con Jannik.
    Sinner ha chiuso il 2023 con 64 vittorie e 15 sconfitte, il n.4 nel ranking ATP di fine stagione, un Masters 1000 vinto in Canada, la finale alle ATP Finals, la vittoria in Coppa Davis nella quale è stato leader e trascinatore. Jannik sta letteralmente abbattendo uno dopo l’altro tutti i record per un tennista italiano, e siamo solo all’inizio della sua carriera. L’azzurro aveva iniziato l’anno da n.15, terminando il 2023 con un +11 e 4 titoli vinti. Nella parte finale di stagione ha battuto tutti i migliori al mondo, due volte Djokovic e Medvedev, Alcaraz, Tsitsipas, Rune. Una crescita importantissima, che ha finito per premiare i suoi due allenatori.

    Congratulations to Simone Vagnozzi & Darren Cahill on receiving the honor of 2023 Coach of the Year in the #ATPAwards 👏
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    — ATP Tour (@atptour) December 13, 2023

    Vagnozzi lavora con Sinner dal febbraio 2022, ma lo conosce da molti anni ed era perfettamente consapevole del suo potenziale.  “Conosco Jannik da quando aveva 14 anni. Ha giocato contro uno dei miei giocatori junior, quindi l’ho visto per la prima volta lì”, ha dichiarato Vagnozzi ad atptour.com all’inizio di questa stagione. “È davvero bello allenarlo perché è un ragazzo divertente, ha un bel carattere. È facile allenare Jannik perché vuole migliorare tanto e va in campo sempre con il sorriso, quindi per un allenatore è davvero bello lavorare con uno come lui”.
    Darren Cahill è uno dei coach più stimati, ha allenato ex numeri 1 come Andre Agassi e Lleyton Hewitt. Il suo ingresso nel team Sinner nel giugno 2022 è stato il completamento di una squadra di altissimo profilo. Il ruolo dell’australiano è soprattutto quello di apportare esperienza di alto livello, mentalità vincente, lavorare sulla concentrazione e mentalità di Jannik.  “Il mio ruolo riguarda più l’esperienza e come aiutarlo mentalmente in questi grandi momenti, assicurarci che stiamo lavorando sulle cose giuste che alla fine lo porteranno dove vogliamo essere”, ha detto Cahill all’inizio di questa stagione. Sia Simone che Darren sono stati abili profeti: Sinner ha lavorato con qualità, ha imparato molto e in autunno novità tecniche e grande condizione psicofisica hanno “chiuso il cerchio”, alzando al massimo la prestazione del suo tennis. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    Cahill e Vagnozzi hanno vinto l’ATP Award 2023 come coach superando gli altri canditati, Craig Boynton (coach di Hubert Hurkacz), il vincitore del premio 2022 Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz), Goran Ivanisevic (Novak Djokovic) e Bryan Shelton (Ben Shelton).
    Sinner è ancora in lizza per altri due ATP Award, votati dai giocatori: Most Improved Player of the Year e Stefan Edberg Sportsmanship Award. Che Jannik e il suo team possano terminare il 2023 con un poker di ATP Award?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Simone Vagnozzi parla di Jannik Sinner: “Il sogno è vincere uno Slam nel 2024”

    Simone Vagnozzi nella foto

    Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha condiviso interessanti riflessioni durante un’intervista con Sky Sport nell’ambito dello speciale “Io e Jannik – Storia di un coach”. Il tecnico ha fornito un’analisi approfondita sulla crescita di Sinner, enfatizzando sia gli aspetti tecnici che quelli personali del giovane tennista altoatesino.
    Vagnozzi ha iniziato evidenziando un tratto distintivo della personalità di Sinner: la sua testardaggine e tendenza ad arrabbiarsi durante gli allenamenti. Tuttavia, ha sottolineato la capacità di Sinner di riconoscere e correggere gli errori post allenamento, un aspetto che si è manifestato chiaramente nei tornei di Roma e Parigi quest’anno.
    Il coach ha poi parlato della stagione 2023 di Sinner, descrivendola come il frutto del lavoro svolto nell’anno precedente. Nonostante alcune difficoltà fisiche, il duro lavoro ha portato a risultati positivi. Ha messo in evidenza tre momenti chiave: la semifinale a Wimbledon, la prima in un Grande Slam, che ha dato tranquillità a Sinner; la vittoria del Masters 1000 di Toronto, che ha fornito sicurezza; e il trionfo a Pechino, dove ha sconfitto Dimitrov, Alcaraz e Medvedev, rivelando a Sinner la sua capacità di competere al massimo livello.
    Vagnozzi ha poi discusso le variazioni nel gioco di Sinner, sottolineando come queste siano state cruciali per affrontare avversari complessi come Medvedev, Djokovic e Alcaraz. Ha evidenziato che l’obiettivo non è stato rendere Sinner un giocatore di serve&volley o di back, ma piuttosto ridurre la sua vulnerabilità ai colpi migliori degli avversari.
    Sul fronte dei miglioramenti, l’allenatore ha evidenziato la crescente capacità di Sinner di leggere gli scambi e variare i colpi, oltre a un miglioramento nel servizio, particolarmente evidente dopo il torneo di Pechino. Vagnozzi ha rivelato che attualmente stanno lavorando su piccoli dettagli per migliorare ulteriormente, notando un incremento significativo nella percentuale di prime di servizio di Sinner negli ultimi tre mesi.
    Guardando al futuro, Vagnozzi ha espresso l’ambizione di Sinner per il 2024: vincere uno Slam e stabilizzarsi tra i primi quattro giocatori al mondo, con l’obiettivo di competere fino in fondo nei tornei più importanti. Questa visione, unita al costante lavoro e miglioramento, lascia presagire grandi cose per Sinner nel prossimo anno.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    La Fine dell’Anno Tennistico porta con sé i Premi ATP: Le Nomination del 2023. Grande presenza italiana. Jannik Sinner vanta più nomination di tutti. Arnaldi, Cobolli e Vagnozzi-Cahill anche loro nominati

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con la conclusione della stagione tennistica, arriva il momento più atteso: la consegna dei Premi ATP ai migliori della stagione. Nei prossimi giorni scopriremo il giocatore preferito dai fan, il giocatore maggiormente migliorato dell’anno e il miglior allenatore, tra le altre categorie. Jannik Sinner è in testa con il maggior numero di nomination, mentre Carlos Alcaraz è in lizza per il premio sportività come il nostro Sinner.
    Come già annunciato dalla WTA alcuni giorni fa, l’ATP ha svelato le categorie e i nominati ai Premi ATP del 2023. Come ogni anno, il circuito maschile chiude la stagione premiando i giocatori per il lavoro svolto durante l’anno. Le categorie riconoscono non solo i meriti dei tennisti, ma anche il lavoro degli allenatori che hanno portato i loro allievi ai vertici del successo. Inoltre, questi riconoscimenti puntano anche sul fair play e sulla sportività, aspetti cruciali in ogni sport, con una categoria dedicata. La settimana del 11 dicembre verranno annunciati i vincitori, così come il giocatore preferito dai fan, sia in singolare che in doppio.
    Jannik Sinner accumula il maggior numero di nomination, due in totale. Da una parte, grazie ai suoi risultati che lo hanno portato a vincere il suo primo Masters 1000 e la Coppa Davis, il nome dell’italiano compare tra i giocatori più migliorati dell’anno, insieme a Ben Shelton, Christopher Eubanks e Matteo Arnaldi. Inoltre, è tra i nominati per il premio alla sportività, categoria in cui figura anche Carlos Alcaraz. Dall’altra, i suoi allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, concorrono per il premio di miglior allenatore dell’anno, categoria in cui troviamo anche Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz), vincitore nel 2022, Goran Ivanisevic (Novak Djokovic), Bryan Shelton (Ben Shelton) e Craig Boynton (Hubert Hurkacz).
    Per quanto riguarda i giovani, Arthur Fils, Flavio Cobolli, Alex Michelsen, Dominic Stricker e Luca Van Assche si contenderanno il premio per la rivelazione dell’anno, avendo raggiunto per la prima volta la top 100 nel 2023 e attualmente impegnati nella Next Gen ATP Finals. Inoltre, la categoria del ritorno dell’anno, che premia lo sforzo dei nominati nel ritornare ai massimi livelli dopo gravi infortuni, vede in lizza Dominik Koepfer, Gael Monfils, Jan-Lennard Struff e Alexander Zverev.
    Ci resta quindi solo da scoprire, nei prossimi giorni, chi sarà riconosciuto come il migliore in ciascuna categoria. Quali sono le vostre scommesse? Ecco l’elenco completo delle nomination.
    RITORNO DELL’ANNO– Dominik Koepfer 🇩🇪– Gael Monfils 🇫🇷– Jan-Lennard Struff 🇩🇪– Alexander Zverev 🇩🇪
    GIOCATORE MAGGIORMENTE MIGLIORATO DELL’ANNO– Matteo Arnaldi 🇮🇹– Christopher Eubanks 🇺🇸– Ben Shelton 🇺🇸– Jannik Sinner 🇮🇹
    RIVELAZIONE DELL’ANNO– Flavio Cobolli 🇮🇹– Arthur Fils 🇫🇷– Alex Michelsen 🇺🇸– Dominic Stricker 🇨🇭– Luca Van Assche 🇫🇷
    PREMIO SPORTIVITÀ– Carlos Alcaraz 🇪🇸– Grigor Dimitrov 🇧🇬– Hubert Hurkacz 🇵🇱– Jannik Sinner 🇮🇹
    ALLENATORE DELL’ANNO– Craig Boynton (Hubert Hurkacz) 🇺🇸– Darren Cahill e Simone Vagnozzi (Jannik Sinner) 🇦🇺/🇮🇹– Juan Carlos Ferrero (Carlos Alcaraz) 🇪🇸– Goran Ivanisevic (Novak Djokovic) 🇭🇷– Bryan Shelton (Ben Shelton) 🇺🇸Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi: “Il successo a Pechino concretizza il lavoro con Sinner”

    Simone Vagnozzi (foto FITP, Adelchi Fioriti)

    Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha rilasciato un’interessante intervista a SuperTennis dalla Cina all’indomani del bellissimo successo all’ATP 500 di Pechino del suo assistito. Una vittoria storica che porta Jannik al n.4 ATP e infrange il tabù Medvedev, superato per la prima volta dopo sei sconfitte in altrettanti precedenti. L’allenatore del miglior tennista italiano parla della soddisfazione per i risultati raggiunti nei quasi due anni di collaborazione, di come sta cambiando il gioco di Jannik e anche delle prossime finals di Davis, alle quali il suo assistito pensa di partecipare concludendo così il 2023. Ecco il pensiero di Vagnozzi espresso nell’intervista.
    “Siamo molto contenti di come è andata tutta la settimana. È dallo scorso febbraio, quando abbiamo iniziato insieme, che abbiamo in mente questo tipo di Jannik, questo tipo di gioco, migliorare certe cose in funzione di battere giocatori come Medvedev, che erano la sua “bestia nera”. Quindi con la vittoria di ieri si è concretizzato il lavoro di questi 17 mesi assieme”.
    “Nelle partite con Alcaraz e Medvedev sono contento di come ha gestito i momenti, ha capito quando rischiare di più e quando invece sfidarlo sullo scambio restando più solido. Questa è sempre stata la parte in cui ha fatto più fatica, invece in queste due partite è stato molto bravo”.
    “Penso che da quando sono entrato a lavorare con lui lo scorso febbraio ho sempre avuto le idee piuttosto chiare di quello di cui ha bisogno per fare un ulteriore salto di qualità. Stiamo lavorando bene con tutto il team, si sta evolvendo sulla parte tecnica, sulla gestione tattica della partita. Ora bisogna continuare a lavorare, il percorso non è terminato”.
    “In Darren ho trovato una persona fantastica, un grande professionista, ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo il lavoro da fare. La pensiamo allo stesso modo sulle cose più importanti da migliorare. Abbiamo un ottimo rapporto che spero continui per tanto tempo”.
    “Dopo New York abbiamo parlato con Volandri, ha finito il torneo non in ottime condizioni fisiche, aveva bisogno di staccare, di prendersi del tempo per poi poter concludere bene tutta la fase finale della stagione che terminerà con le Finali di Davis a Malaga. Sapevamo di avere un’ottima squadra e quindi che le possibilità di arrivare in finale erano alte”.
    “Rigiocare due giorni dopo aver vinto un torneo non è facile, dobbiamo cercare di adattarci nel più breve tempo possibile alle nuove condizioni. Oggi si è preso un giorno di riposo, domani ci si allena all’impianto. L’importante è che scenda in campo con la migliore attitudine possibile”. LEGGI TUTTO

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    Cahill e Vagnozzi: Gli architetti dietro l’ascesa di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    È possibile raggiungere la vetta solo con un ambiente solido e un’etica del lavoro impeccabile. Questo sembra essere il mantra che guida Jannik Sinner, il giovane tennista italiano. Le riflessioni dei suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, offrono una visione approfondita di come sia allenare questo promettente atleta, con particolare attenzione alle parole dell’esperto tecnico australiano.
    Nonostante durante l’adolescenza non sembrasse destinato alle vette che ha raggiunto oggi, con molti coetanei apparentemente più dotati e promettenti, la crescita di Sinner è stata esponenziale. Questo sviluppo, frutto del suo impegno quotidiano, ha permesso al nativo di San Candido di stabilirsi tra i migliori giovani tennisti al mondo. Con già un Masters 1000 nel suo palmarès, sembra solo questione di tempo prima che vinca un Grand Slam e si posizioni come una delle principali rivali di Carlos Alcaraz per gli anni a venire.
    Riferendosi a Sinner, Vagnozzi ha dichiarato ad atptour.com: “La prima volta che ho visto Jannik aveva 14 anni e stava giocando contro alcuni ragazzi che allenavo. È molto facile lavorare con lui grazie al suo carattere. È sempre desideroso di migliorare e, quando è in campo, lo fa spesso con un sorriso, mostrando un impegno serio. Abbiamo posto molta enfasi sulla sua forma fisica, ma nel pomeriggio dedicavamo sempre un’ora agli aspetti tecnici, come la volée, il rovescio tagliato e il servizio”. Vagnozzi ha poi raccontato, ridendo, di come una volta abbiano scommesso 20 euro con Jannik che non avrebbe centrato alcuni obiettivi sul campo con il suo servizio al primo tentativo, facendo perdere loro la somma.
    D’altro canto, Cahill, con la sua vasta esperienza e conoscenza profonda del gioco, svolge un ruolo cruciale nella squadra di Sinner, focalizzandosi principalmente sull’aspetto mentale. “È incredibile vedere quanto duramente lavori ogni giorno. È un privilegio far parte del suo entorno. È rispettoso, intelligente e la sua famiglia è meravigliosa. Sinner è sempre pronto ad alzare l’asticella perché crede nel suo potenziale, ma sa che può realizzare i suoi sogni solo con un’etica del lavoro impeccabile”, afferma Cahill.
    E conclude: “Sono i dettagli a fare la differenza tra i buoni giocatori e i migliori. Il mio ruolo è aiutarlo a padroneggiare questi dettagli. Mi focalizzo molto sul dargli fiducia, specialmente quando affronta momenti critici in campo. È davvero un piacere lavorare con lui”.Con questa solida squadra alle spalle e mantenendo l’attuale etica del lavoro, sembra inevitabile che per Jannik Sinner le ricompense arriveranno molto presto.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi: “Giocarsela con onore con i top 5 non è il nostro obiettivo”

    Simone Vagnozzi con Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner insieme a Darren Cahill, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Federica Cocchi della Gazzetta dello Sport, nelle quali parla della delusione per la sconfitta contro Tsitsipas agli Australian Open, ma anche della soddisfazione per i passi in avanti compiuti dall’azzurro sul piano atletico e di come sta proseguendo il lavoro dal punto di vista tecnico e mentale. Per il coach di Jannik, riuscire a gestire istinto e piani tattici nella frenesia del punto di gioco è un aspetto sul quale il suo assistito sta lavorando e che potrà fargli fare un salto di qualità. Ha anche confermato il programma dell’azzurro: Montpellier, Rotterdam e quindi Marsiglia. Tre eventi indoor (condizioni forse ideali per il tennis di Sinner), prima di volare negli USA per la doppietta di primavera Indian Wells – Miami. Riportiamo alcuni passaggi delle parole di Vagnozzi.
    “Dobbiamo essere sinceri – afferma Vagnozzi – giocarsela con onore con i top 5 non è il nostro obiettivo. Siamo scesi in campo per vincere, consapevoli di aver lavorato duramente nelle settimane invernali. Si è trattato di un match particolare (quello contro Tsitsipas a Melbourne, ndr), a un anno esatto di distanza da quando abbiamo iniziato a lavorare e da quando aveva affrontato lo stesso Tsitsipas, quindi è inevitabile che ci fosse un po’ di pressione. E infatti nei primi due set avrebbe potuto fare sicuramente qualcosa di più, però ci è andato davvero vicino, come era accaduto nelle ultime tre occasioni”.
    “Sicuramente siamo molto contenti dell’aspetto atletico su cui abbiamo lavorato tantissimo. Prima Jannik arrivava in fondo agli scambi lunghi in debito di ossigeno. Solo la sua grande forza mentale gli permetteva di chiudere il punto. Ora arriva più fresco e quindi più lucido per fare la scelta migliore”.
    “Jannik gioca bene d’istinto ma a volte è importante anche mettere in campo degli schemi. Lui fa un po’ fatica a far convivere i due aspetti. È costretto a piegare il suo istinto alla logica e per questo di fronte a scelte giuste, magari sbaglia il colpo. È un percorso che darà i suoi frutti, insieme al lavoro che continuiamo a fare sul servizio e sulla parte atletica. Lo scorso anno siamo stati fermati spesso da tanti piccoli intoppi, ora Sinner è integro fisicamente e possiamo finalmente allenarci con continuità”. LEGGI TUTTO

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    Simone Vagnozzi parla di Jannik Sinner: ” Siamo convinti che lunedì sarà pronto per giocare. Onestamente non condivido la scelta dell’Équipe di mettere Jannik come delusione dell’anno. Aveva una percentuale di vittorie del 77% l’anno scorso, però sicuramente questo fa parte del grande potenziale che tutti vedono in Jannik”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha fatto alcune dichiarazioni interessanti nell’intervista realizzata da Barbara Grassi per Sky Sport: “Jannik sta bene, si sta allenando, il recupero sta procedendo nel verso giusto. Siamo molto contenti per com’era la situazione ad Adelaide, per com’è invece oggi. Sicuramente c’è stato qualcosa, ma la buona notizia è che non è stato niente di grave.Stiamo incrementando in questi giorni il volume e anche l’intensità dell’allenamento, però sta andando bene, siamo convinti che lunedì sarà pronto per giocare. Gli Slam sono molto lunghi, è importante cercare di perdere meno energia possibile durante il corso del torneo. Edmund è appena rientrato, ma è comunque un ragazzo che ha fatto semifinale qui in Australia. Jannik ha fatto un ottimo match ad Adelaide, però sarà sicuramente più difficile qua“.
    “Partendo già da una stagione in corso, sicuramente non era facile. Quindi devi conoscere il ragazzo, e se non conosci il ragazzo magari ti fidi di quello che è stato fatto fino a quel momento lì. Siamo stati poco fortunati nel corso dell’anno, perché tanti di quegli infortuni che lui poi ha avuto sono state casualità. Sono episodi un po’ sfortunati, che rallentano un po’ anche la crescita, perché quando hai un infortunio magari poi torni ad allenarti e devi recuperare invece che mettere dentro cose nuove. Per quanto riguarda le cose positive…è allenare Jannik, che è un ragazzo che dà sempre tutto in campo e ci si sta bene fuori. Quindi sono molto contento della posizione in cui sono“.
    “Onestamente non condivido la scelta dell’Équipe di mettere Jannik come delusione dell’anno. Aveva una percentuale di vittorie del 77% l’anno scorso, però sicuramente questo fa parte del grande potenziale che tutti vedono in Jannik, e che quindi anche una stagione magari un po’ tormentata da piccoli infortuni, e comunque finita al quindicesimo posto, per alcuni può sembrare una delusione“.
    “Il servizio è un aspetto su cui abbiamo lavorato tanto in preparazione, come l’aspetto fisico. Lui ha comunque preso 3 kg di muscoli rispetto all’anno scorso, sta migliorando in quella parte lì, sta recuperando meglio tra un punto e l’altro. La fortuna è che può migliorare ancora su tanti aspetti e comunque è già un giocatore fortissimo“. LEGGI TUTTO