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    Motori e tartufo si incontrano nelle Marche, con Simoncelli, Pernat e Sanchini

    Terra di motociclisti e appassionati di due ruote, questo fine settimana, il borgo di Sant’Angelo in Vado (PU) assumerà i contorni di un vero e proprio paddock di un Gran Premio, in occasione della 58ª edizione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche e del 43° Motoraduno Internazionale del Tartufo.
    Nella terra di Valentino Rossi, che la prossima settimana disputerà a Misano il suo ultimo Gran Premio in Italia, tartufo e motori; passioni e sapori; storie e territorio si incontrano e trovano come narratori d’eccezione grandi nomi del motociclismo italiano legati alla zona di Pesaro e Urbino e alla Romagna.
    Paolo Simoncelli, padre del “Sic” e team manager della Sic58 Squadra Corse; Mauro Sanchini, voce di Sky Sport per la MotoGP; Carlo Pernat, agente di moltissimi piloti e storica presenza del paddock; Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana; Matteo Ferrari, pilota vincitore del primo mondiale MotoE nel 2019; e Raffaele Brugnettini, Ceo di Green Power System, main sponsor del team di Moto 3 Cip Green Power.
    Sei protagonisti delle due ruote, che interverranno domenica 17 nel corso della Mostra, in un contesto nel quale i motori sono tanto di casa, quanto il tartufo pregiato. Un legame che da anni si è instaurato a Sant’Angelo in Vado, grazie al Motoclub Tonino Benelli della città, che da 43 edizioni organizza il Motoraduno Internazionale del Tartufo. Un evento che si svolge proprio nel corso di questo finesettimana, richiamando nel borgo migliaia di centauri. 
    Giorni imperdibili quelli del 16 e 17 ottobre, in cui il rombo dei motori andrà di pari passo con l’aroma del tartufo, fondendosi con la narrazione affidata a grandi nomi come Simoncelli, Sanchini e Pernat.
    MotoGp, il poster del Gp dell’Emilia-Romagna omaggia l’ultima di Rossi a Misano LEGGI TUTTO

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    Sanchini, Simoncelli e Pernat, narratori d'eccezione a Sant’Angelo in Vado

    I motori non si spengono nella terra di Valentino Rossi, che la prossima settimana disputerà a Misano il suo ultimo Gran Premio in Italia. Ma già da adesso, a Sant’Angelo in Vado (PU), si inizia a sentire il rombo delle due ruote, che si intreccia con il profumo del tartufo.
    Questo fine settimana, infatti, il piccolo paese dell’entroterra pesarese ospiterà la 58ª edizione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche e il 43° Motoraduno Internazionale del Tartufo, in una cornice in cui tartufo e motori; passioni e sapori; storie e territorio si incontrano e trovano come narratori d’eccezione grandi nomi del motociclismo italiano, legati proprio alla zona di Pesaro e Urbino e alla Romagna.
    Paolo Simoncelli, padre del “Sic” e team manager della Sic58 Squadra Corse; Mauro Sanchini, voce di Sky Sport per la MotoGP; Carlo Pernat, agente di moltissimi piloti e storica presenza del paddock; Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana; Matteo Ferrari, pilota vincitore del primo mondiale MotoE nel 2019; e Raffaele Brugnettini, Ceo di Green Power System, main sponsor del team di Moto 3 Cip Green Power.
    Questi i sei protagonisti delle due ruote che interverranno domenica 17 nel corso della Mostra, in un contesto in cui i motori sono di casa, quanto il tartufo pregiato. Un legame, quello tra il tartufo e le due ruote, che si è instaurato da anni, grazie al Motoclub Tonino Benelli di Sant’Angelo in Vado, che da 43 edizioni organizza il Motoraduno Internazionale del Tartufo. Un evento che si svolge proprio nel corso di questo finesettimana, richiamando nel borgo migliaia di centauri. 
    Giornate davvero da non perdere quelle del 16 e 17 ottobre, in cui il rombo dei motori va di pari passo con l’aroma del tartufo, fondendosi con la narrazione affidata a grandi nomi come Simoncelli, Sanchini e Pernat.
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    Dieci anni senza Sic: su Rai Play arriva “Simoncelli, il sogno spezzato”

    Il 23 ottobre 2011 muore Marco Simoncelli. Quella montagna di riccioli che era il suo casco naturale non è bastato a proteggerlo dalla terribile scivolata sul circuito di Sepang. La scena del pilota romagnolo esanime in mezzo alla pista, mentre il suo casco, quello vero, rotola via verso l’erba, ammutolisce e toglie ogni speranza. È dedicata al sogno spezzato di Sic, come tutti lo chiamavano, la terza puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo dal 19 ottobre su RaiPlay.
    Dieci anni fa, lo schianto fatale in Malesia. Il pilota a soli 24 anni è già una promessa del motociclismo. È in lotta per la quarta posizione quando perde il controllo della sua Honda che scarta verso il centro della pista. Simoncelli gli resta aggrappato, scivola e viene tamponato dalle due ruote che lo seguono e che non hanno potuto fare nulla per evitarlo e travolgerlo. Sul collo evidenti i segni delle gomme di una moto che procedeva a trecento chilometri orari. Arriva in ospedale già in arresto cardiocircolatorio e alle 11 ore italiane circa, un’ora dopo l’incidente, viene data notizia del decesso.
    La vita di Simoncelli diventa una favola: arriva in libreria “58”
    Un vuoto enorme oltre i confini del motociclismo
    “Non avrei mai pensato di dover raccontare la morte del mio amico Sic”, dice Paolo Beltramo, storico inviato ai box del motomondiale, voce narrante di questa terza puntata. Quello che ricordiamo lascia un vuoto enorme che va oltre i confini del motociclismo. E quella morte in diretta, sotto l’occhio delle telecamere, tragicamente regala a Marco la gloria e l’amore della gente che lui aveva sognato.
    Ossi di Seppia, quello che ricordiamo è la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi (che si avvalgono del repertorio tratto dalle Teche Rai e dagli archivi fotografici) ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarranno appunto… quello che ricordiamo. LEGGI TUTTO