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    Monza, da Tempio della Velocità a palcoscenico di giovani fenomeni

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024, Italian Grand Prix 2024, 16th round of the 2024 Formula One World Championship from August 30 to September 1, 2024 on the Autodromo Nazionale Monza, in Monza, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’asfalto luccica di nero sfavillante, messo ancora più in risalto da un sole impassibile e impietoso, troppo caldo perfino se confrontato con quelle oltre trecentomila teste calde che arroventano spalti, prati e tribune con il loro tifo e la loro passione.
    E’ di nuovo quel periodo dell’anno, quella stagione di transizione in cui le foglie degli alberi possono ancora scegliere se cadere o restare ancora un po’ attaccate ai loro rami, in cui una nuvola all’orizzonte può significare lo scatenarsi di una bufera di lì a poco, in cui gli studenti centellinano ogni minuto delle giornate di libertà che ancora li separano dall’inizio della scuola: è di nuovo il periodo del Gran Premio d’Italia.
    Ed eccoci di nuovo qua, come da settant’anni a questa parte: neofiti spaesati fra gente che conosce la liturgia a memoria, accroccatori di strutture precarie da prato contro compassati frequentatori di tribune vip, figli di Michele Alboreto che sono diventati genitori di Kimi Antonelli… Beh, tutti noi  meritavamo un Gran Premio d’Italia finalmente teso ed emozionante come non accadeva da un po’.
    Il popolo della Formula Uno, quello vero, che non ha bisogno di stupidaggini pubblicitarie o di essere gratificato dalla presenza di qualche supposta star che non distingue una monoposto da un cane terranova, quel popolo meritava una gara così. E ancor più gratificante osservare – concedete questa deviazione a una che mastica amaro da qualche anno di troppo – che per questa gara finalmente bella non dobbiamo ringraziare il dominatore di turno o la pluridecorata vecchia gloria, ma un gruppo di eccellenti e giovanissimi piloti.

    Il Tempio è sempre stato generoso con i giovani fenomeni: sembra quasi che quella successione sinuosa e infida di curvoni e rettilinei nasconda una formula magica del giorno di gloria particolarmente facile da afferrare a chi unisce talento, fame e tattica alle poche primavere segnate sulla carta d’identità. Questa volta i fenomeni erano sgargianti nelle loro livree e minacciavano di assoggettare il Tempio alle loro Papaya Rules ed è stato davvero un piacere godere del loro spettacolo!
    Tuttavia lo strappo nell’anima lo dobbiamo al cuore nero di una monoposto rossa. Nero, come il colore vivido dell’asfalto che puzza di nuovo e di gomma. Nero, come il colore della tuta di Charles Leclerc. Nero, come il calabrone, il quale – lo sappiamo tutti – ha una struttura che non lo rende capace di volare, ma lui lo ignora e vola lo stesso. Tuttavia la Ferrari – calabrone del giovane fenomeno monegasco sa bene di non avere la struttura adatta per volare più veloce della McLaren di Norris e Piastri o per competere in solidità e costanza con la Red Bull di Verstappen, eppure è con lui che sbanca Monza, da outsider, con una strategia che è una lucida follia e una gestione della gara che si incastra alla perfezione come le tessere di un puzzle da mille pezzi al primo tentativo.
    Magari la Ferrari non vincerà più niente quest’anno e il campionato si avvierà alla sua più prevedibile conclusione, saremo assoggettati alle Papaya Rules oppure resteremo sotto i Lord Bibitari, ma ha vinto nel posto giusto nel modo migliore possibile, con un pilota che dimostra quotidianamente che essere un fenomeno non vuol dire necessariamente esternare una personalità piacevole come una manata di carta vetrata sulle natiche.
    Che la Ferrari sia veramente pronta a crederci e a provarci o finalmente stufa di dover sempre spiegare e capire: sarà questo il significato nascosto nella vittoria di Monza? In ogni caso, sarebbe un’ottima notizia.
    Che i complimenti cavallereschi e nient’affatto scontati dei rivali siano indice di una rinnovata attenzione e considerazione nei confronti di Maranello? Se simili caimani si dichiarano bonariamente felici che abbia vinto qualcun altro al posto loro, mi viene da pensare che ritengano questa vittoria un episodio che non li impensierisce, al di là del fair play da social media manager.
    Nel frattempo l’asfalto torna silenzioso, il sole picchia ancora duro e dagli alberi inizia a cadere qualche foglia, in attesa di un nuovo giovane fenomeno che torni a lucidare quelle curve e quei rettilinei il prossimo anno. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren e Ferrari mettono nel mirino una Red Bull in crisi

    La crisi Red Bull è ormai manifesta. McLaren e Ferrari mettono nel mirino il team austriaco per la classifica costruttori. I dati e le analisi di CircusF1.MONZA, ITALY – AUGUST 30: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo Nazionale Monza on August 30, 2024 in Monza, Italy. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202408300643 // Usage for editorial use only //

    Australia, Monaco, Monza. Nei tre Gran Premi che hanno visto triofare un portacolori della Ferrari, la Red Bull ha raccolto i tre peggiori risultati della stagione. Al di là di questo però, la crisi del team austriaco è ormai conclamata e, con ancora otto gare da disputare e tre sprint, la lotta per il mondiale costruttori è un gioco a due tra McLaren e Ferrari.
    I numeri non mentono e anche se la classifica mondiale costruttori vede ancora davanti la Red Bull, presto non sarà più così. La crisi di prestazioni prima e di risultati poi del team campione del mondo è sotto gli occhi di tutti. Il fenomeno Max Verstappen ha contribuito in maniera determinante a mitigare un po’ le difficoltà ma, analizzando qualche dato, la situazione è davvero drammatica per Chris Horner e compagni.
    Crisi Red Bull: vediamo qualche dato
    Nelle prime 12 gare, il Team Red Bull ha raccolto 336 punti, escludendo quelli delle tre gare sprint (37), per una media di 28 punti a Gran Premio. Nelle ultime 4 gare, i punti messi in cascina sono stati solamente 74, ovvero 18,5 di media ovvero il 66% di punti in meno a gara.
    Guardando gli stessi dati per il Team McLaren, possiamo vedere come la fotografia sia completamente un’altra. Il team inglese viaggiava ad una media di 23 punti di media, nei primi 12 Gp dell’anno. Nelle ultime 4 gare, la media si è alzata a ben 36 punti. I punti recuperati sulla Red Bull, dall’Ungheria a Monza, sono stati ben 70.
    Anche Ferrari ha migliorato la media punti: nelle ultime 4 gare la Scuderia di Maranello ha raccolto 27 punti di media, contro i 23 delle prime 12 gare (+17%).

    Le due tabelle qui sotto, riassumono quanto qui sopra esposto.
    Per le prime 12 gare, abbiamo:
    | TOT | MEDIA |
    RBR | 336 | 28 |
    MCL | 276 | 23 |
    FER | 276 | 23 |
    Per le ultime 4, la situazione è la seguente:
    | UNG | BEL | OLA | ITA | TOT | MEDIA | +/- | +/-%
    RBR | 16 | 18 | 26 | 14 | 74 | 18,5 | -9,5 | -66%
    MCL | 44 | 28 | 38 | 34 | 144 | 36 | +13 | +56%
    FER | 20 | 26 | 25 | 37 | 108 | 27 | +4 | +17%
    Guardando la classifica mondiale costruttori nel suo complesso, Red Bull guida con 446 punti, davanti a McLaren (438 | -8) e Ferrari (407 | -39). Con la media punti delle ultime 4 gare, già a Baku ci potrebbe essere il sorpasso del team inglese ai danni di quello austriaco. Al team di Maranello potrebbe occorrere qualche gara in più (Austin o Città del Messico). LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff incassa il no di Verstappen. E Horner lo pizzica anche su Antonelli

    In Olanda è andato in scena l’ennesimo botta e risposta tra Toto Wolff e Chris Horner sul caso Max Verstappen. Il team principal Mercedes ha dichiarato di aver fatto un ultimo tentativo, durante l’estate, per portare via Max alla Red Bull. La replica di Horner: “Verstappen non è mai stato disponibile per Mercedes”.ZANDVOORT, NETHERLANDS – AUGUST 23: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Netherlands at Circuit Zandvoort on August 23, 2024 in Zandvoort, Netherlands. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202408230388 // Usage for editorial use only //

    Al rientro dalla pausa estiva, i rumors del Circus della Formula 1, sono ripresi esattamente da dove si erano “chiusi” a fine luglio. Ci riferiamo in particolare al tentativo, forse un po’ maldestro – e poi vi spiegheremo meglio perché – di Toto Wolff di portare Max Verstappen in Mercedes, strappandolo ai rivali di Red Bull.
    E’ da inizio stagione che, il numero uno del team delle Frecce d’Argento, parla della possibilità di ingaggiare il pilota olandese, al posto di Lewis Hamilton. Praticamente dal giorno dopo l’annuncio del passaggio del pilota inglese dalla Mercedes alla Ferrari, Wolff ha iniziato un costante e martellante dialogo con Jos Verstappen, papà di Max, per convincerlo che il “matrimonio” con il suo team fosse la scelta più giusta per loro.
    Il Team Principal austriaco ha cavalcato per mesi la vicenda Horner per convincere Max e il suo entourage che la scelta di lasciare Red Bull fosse quella giusta. Horner però, dal canto suo, ha fatto di tutto per esercitare ogni opzione possibile per trattenere il suo pilota e, alla fine, l’ha spuntata proprio lui.
    Il tentativo di Wolff di portare Verstappen in Mercedes, se ci pensiamo bene, è più che logico. Da un lato avrebbe avuto il pilota migliore oggi presente in Formula 1 e dall’altro avrebbe ulteriormente indibolito il team rivale, vincitore degli ultimi mondiali, sia piloti che costruttori. Ed è proprio per questo che il buon Toto non ha mai mollato, fino all’ultimo, la presa su Max e in particolare su Jos che ancora ha voce in capitolo nelle scelte del figlio.
    In tutta questa vicenda, un po’ troppo “sbandierata ai quattro venti” del paddock, c’è un punto critico che ora, che le possibilità di ingaggio per il 2025 sono definitivamente sfumate, diventerà un elemento di debolezza per Mercedes. L’aver tanto voluto Max e soprattutto aver recenetemente ancora dichiarato che restano delle opzioni per averlo nel 2026, non potranno che mettere dubbi sia sulla scelta di portare anzitempo Andrea Kimi Antonelli in Formula 1 nel 2025 sia nella testa di George Russell che si sentirà perennemente in discussione.
    Ci riferiamo al fatto che l’anno prossimo, il pilota inglese, sarà affiancato da un giovanissimo fortemente voluto da Wolff, il quale farà di tutto per metterlo nelle migliori condizioni per fare bene. Inoltre, nel momento in cui ci dovesse essere la possibilità di ingaggiare uno come Verstappen, secondo voi, uno come Toto sceglierà di tenere Russell oppure il suo pupillo Antonelli?

    Insomma, il grande Toto, secondo chi vi scrive, questa volta non ha brillato in stategia. Sarebbe stato forse meglio mantenere le trattative con Max un po’ più “segrete”, anziché parlarne continuamente per poi incassare una “sonora sconfitta”.
    WOLFF, VERSTAPPAN E LE ULTIME DICHIARAZIONI DEL TEAM PRINCIPAL MERCEDES
    Stando a quanto riportato dall’edizione italiana di Motorspost.com, in Olanda, Wolff ha dichiarato: “Per tutto l’arco dell’anno ho pensato che ci fosse la finestra per prendere Max, che potesse esserci la possibilità. Insomma, che non fosse impossibile”.
    Il team principal della Mercedes ha poi anche aggiunto: “In estate ho provato a portare Max in Mercedes ma siamo giunti insieme alla conclusione che non dovevamo aspettare che succedesse qualcosa prima di impegnarci per il 2025, ma continuare il nostro lavoro”.
    Chiusa ogni possibilità per il 2025, Wolff non molla l’osso e guarda già al 2026, sempre per la gioia dei piloti che correranno con lui il prossimo anno: “In qualche modo ho la sensazione che le strade di Mercedes e Verstappen si incroceranno. Ma non so quando questo possa accadere. Che sia il 2026? Non lo so ancora”.
    Tra qualche giorno, come già anticipato, è atteso l’annuncio di Antonelli in Mercedes per il prossimo anno. Ma dopo le ennesime parole di Wolff, la scelta fin troppo anticipata di portare il giovanissimo pilota italiano in Formula 1 ad appena 18 anni compiuti, suona un po’ come un’opzione B.
    WOLFF, VERSTAPPAN E LA REPLICA DI HORNER
    Su tutto questo, ovvero sia su Max che su Kimi, è intervenuto anche Horner che, come al solito, non disdegna di rispondere per le rime agli altri team principal. Intervistato dagli inglese di Sky Sports, il numero uno di casa Red Bull Racing ha dichiarato fermamente di non temere in alcun modo di poter perdere Verstappen: “La situazione è chiara: abbiamo ripetuto per tutto l’anno che sappiamo bene la tipologia di accordo che abbiamo con Max. E Max sa anche che tipo di contratto ha con noi. Quel che posso dire è che non è disponibile per Mercedes e non lo è mai stato. Sono sicuro che Mercedes abbia valutato le opzioni piloti a sua disposizione. E se sceglieranno Antonelli, bisognerà elogiarli per il rischio che si prendono con un pilota così giovane”. LEGGI TUTTO

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    F1 | Cosa attendersi dalla seconda parte di stagione?

    SPA, BELGIUM – JULY 26: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing laughs in the garage with Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Oracle Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko during practice ahead of the F1 Grand Prix of Belgium at Circuit de Spa-Francorchamps on July 26, 2024 in Spa, Belgium. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202407260838 // Usage for editorial use only //Ci siamo: la pausa estiva è quasi finita, e tutti i team di F1 sono pronti a scendere in pista di nuovo a Zandvoort, per dare il via alla seconda parte di stagione. Il tracciato olandese farà da apripista ad una serie di Gran Premi fondamentali per la definizione di entrambe le classifiche. Cosa ci dobbiamo aspettare, dunque, da questo rientro, in particolare per quanto riguarda i quattro top team? Andiamo a vederlo insieme.
    Red Bull: urge ritrovare la rotta
    Guardando le graduatorie, verrebbe da dire che gli uomini di Christian Horner possano dormire sonni tranquilli, come avviene ormai da due anni a questa parte in F1. Bene, la realtà delle cose è però un tantino diversa, soprattutto dopo quanto visto nelle ultime uscite. Il team di Milton Keynes, infatti, oltre a fare i conti con il Sergio Perez di gran lunga peggiore mai visto all’azione, sembra aver perso quel vantaggio tecnico e prestazionale che aveva caratterizzato gli ultimi due campionati, e anche la parte iniziale della stagione 2024.
    La vittoria manca a Verstappen ormai da quattro gare, dal GP di Spagna di Barcellona; una pausa dalla conquista del primo gradino del podio che da tempo non vedevamo per il talento olandese. E proprio la gara di Zandvoort potrebbe rappresentare l’occasione più ghiotta per invertire la rotta e tornare alla vittoria. Da quando si è tornati tra le dune olandesi, il padrone di casa ha sempre dominato, e ora deve in qualche modo tentare di riportare in carreggiata un team che forse non ha più la solidità di un tempo, ma che ha comunque capacità, mezzi e tempo dalla sua parte.
    McLaren: limare le sbavature per essere al top
    Inutile girarci intorno più di tanto: la vettura al momento più performante in pista, su tutte le tipologie di tracciato, è la McLaren. Il team di Zak Brown capitanato da Andrea Stella ha fatto certamente un ottimo lavoro, mostrando in pista di avere un passo spesso inarrivabile anche da parte della Red Bull. La seconda parte di stagione deve per forza essere quella della consacrazione, della dimostrazione di poter lottare per il titolo F1 già a partire dal 2025.
    Per farlo, però, sono necessarie alcune migliorie da parte di Norris e Piastri, ma soprattutto da parte del team. Errori, sbavature, strategie non ideali non potranno più essere ammesse da Zandvoort in avanti. Solo due vittorie ottenute fino ad oggi, infatti, rappresentano un bottino troppo magro, e già dall’Olanda gli inglesi sono chiamati a rispondere presente. Anche perché dietro stanno arrivando di gran carriera le Frecce d’Argento.

    Mercedes: missione costanza di rendimento
    La squadra di Brackley è tornata al top. Chi pensava che la vittoria di Russell a Spielberg fosse un caso isolato da collegare al contatto Norris-Verstappen ha dovuto ricredersi in fretta. Toto Wolff e i suoi uomini hanno trovato il bandolo della matassa, e si stanno preparando nel migliore dei modi per il dopo-Hamilton. La doppietta negata a Spa ha comunque mostrato che le qualità per fare bene ci sono tutte, e che le sorprese con una coppia di piloti come il sette volte Campione del Mondo e George Russell sono sempre dietro l’angolo.
    Ora occorre capire se la Mercedes riuscirà ad essere competitiva su ogni tipo di pista, o se su layout particolari possa arrivare a soffrire in maniera pesante. Le sensazioni sono sicuramente positive al momento, ora per gli uomini in grigio si tratta più che altro di lavorare nella direzione prefissata, anche in ottica futura. L’annuncio di Antonelli è atteso per il weekend di Monza; una scommessa importante, che potrebbe avere l’effetto di un’ulteriore spinta anche per la seconda metà del 2024.
    Ferrari: dieci weekend per ribaltare la situazione
    Alzi la mano chi, dopo il weekend di Monte Carlo, si sarebbe aspettato una rossa quarta tra i top team e costantemente lontana dalle posizioni del podio. E invece è proprio così che è andata: dal trionfo casalingo di Charles Leclerc in poi tutto è andato completamente storto. Gli aggiornamenti portati a Barcellona hanno avuto effetti disastrosi, e il porpoising è tornato a fare capolino quando doveva ormai essere soltanto un vago ricordo.
    Che dire della Ferrari? Poco, se non che è giunto il momento di mettere un punto ad una situazione che rischia di diventare tragicomica, tra addii e arrivi mancati. Vasseur ha avuto la pausa estiva per riordinare un po’ le idee e un reparto tecnico quantomai in subbuglio, ma che ora deve trovare la soluzione per tornare ad essere una vettura almeno da podio. “Abbiamo capito cosa non ha funzionato”, ha detto Sainz dopo Spa. Sarà anche vero, ma l’ottimismo da un po’ è uno stato d’animo che fatica a circolare tra tifosi e uomini della Rossa. Zandvoort e Monza daranno già le risposte cercate: in Italia dovrebbero arrivare ulteriori aggiornamenti. Occorrono dieci weekend puliti per raddrizzare una stagione iniziata col piede giusto e poi inspiegabilmente disputata a passo di gambero. Più facile a dirsi che a farsi, guardando la situazione. LEGGI TUTTO

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    F1, Pierre Waché (Red Bull) spiega i problemi della RB20

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 19: Pierre Wache, Chief Engineer of Performance Engineering at Oracle Red Bull Racing attends the Team Principals Press Conference during practice ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 19, 2024 in Budapest, Hungary. (Photo by Bryn Lennon/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202407190893 // Usage for editorial use only //

    Pierre Waché ha recentemente rilasciato una lunga ed interessante intervista all’edizione olandese di Motorspost.com. Il Direttore Tecnico del Team Red Bull Racing ha parlato dei “problemi” della RB20, indicando, tra le cause le minori ore a disposizione in galleria del vento, il fatto che comunque quest’ultima sia un po’ datata e la stabilità del regolamente che ha permesso alla concorrenza di recuperare terreno.
    “Credo che alcuni aspetti possano essere collegati alla correlazione”, ha detto Waché, rispondendo ad una domanda sulla maggior difficoltà nel trovare “l’assetto” giusto, sin dall’inizio del fine settimana. Il Direttore Tecnico ha poi aggiunto: “Utilizziamo una galleria del vento relativamente vecchia e, inoltre, abbiamo meno tempo in galleria del vento a causa della nostra posizione nel campionato”. Il minor tempo in galleria del vento è dovuto ad un aspetto regolamentare che prevede un “handicap aerodinamico”, grazie al quale le squadre meglio posizionate nella classifica costruttori hanno a disposizione meno ore per le prove in galleria del vento.
    Inoltre Waché ha aggiunto anche un altro aspetto, legato all’attuale regolamento, in vigore da ormai tre anni: “E questo anche perché siamo al terzo anno dell’attuale regolamento”.
    Parlando della RB20, il Direttore Tecnico ha toccato il tema dei miglioramenti rispetto alla RB19, sottolineando però un aspetto importante legato alle curve veloci: ” Abbiamo indubbiamente migliorato la vettura rispetto all’anno scorso, anche se in alcune aree non abbiamo ottenuto i risultati che ci aspettavamo. Soprattutto nelle curve veloci, ci aspettavamo qualcosa di più di quello che abbiamo ora. Senza guardare alla concorrenza, quindi basandoci esclusivamente sui nostri strumenti, ci aspettavamo qualcosa di più”.
    Parlando invece dei più diretti avversari, in particolare Ferrari, Mercedes e McLaren, Waché ha detto: “Ad essere onesti, ci aspettavamo che gli avversari arrivassero prima. Quando abbiamo iniziato la stagione 2022, non avevamo la monoposto più veloce. Era la Ferrari ad avere la vettura più veloce. Ci aspettavamo poi una grande competizione nel 2023, ma non è stato così. Anche per il 2024 ci aspettavamo che la concorrenza ci fosse più o meno fin dall’inizio, perché le prestazioni che si possono ottenere con la macchina sono limitate, perché i regolamenti non sono cambiati. Dopo le prime quattro o cinque gare gli altri sono arrivati, magari con un po’ di ritardo, ma ce lo aspettavamo fin dall’inizio”.

    Proseguendo a parlare di regolamenti, il Direttore Tecnico del Team Red Bull ha poi concluso dicendo: “Il limite di questo attuale regolamento è piuttosto evidente e se si mantengono regole stabili, è quasi garantito che il resto del gruppo si avvicini”.
    Waché si è quindi “limitato” dunque ad indicare i macro aspetti che hanno condizionato la performance della Red Bull in questa prima parte di stagione: da un lato il wind tunnel un po’ vecchiotto che avrebbe portato a problemi di correlazione tra i dati della galleria del vento con quelli della pista, dall’altro la stabilità del regolamento che ha portato gli avversari a trovare soluzioni più efficaci, avendo anche più ore a disposizione di Red Bull in galleria del vento. Infine un “piccolo” mea culpa sul fatto di non aver raggiunto i risultati attesi in alcune aree, come per esempio la performance della monoposto 2024 nelle curve veloci.
    Il Direttore Tecnico della Red Bull non ha minimamente citato i problemi interni alla squadra che hanno caratterizzato la prima parte di stagione e nessun cenno anche al passo indietro di Adrian Newey che, da qualche mese ormani, non si può più occupare dello sviluppo della RB20, progetto sul quale il genio inglese aveva data il suo importante contributo.
    Leggi l’intervista completa (in olandese) su Motorspost.com LEGGI TUTTO

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    F1, Tre top team lottano e vincono. Ferrari invece arranca

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeA Spa-Francorschamps, non è bastata neanche una pole position eredita, una McLaren imperfetta e Max Verstappen che scattava dall’undicesima piazza, a favorire una prestazione convincente della Ferrari. Quanto meno dal punto di vista del piazzamento in classifica. Invece è arrivato un quarto posto al traguardo per Charles Leclerc ed un settimo per uno spento Carlos Sainz (diventati poi terzo e sesto per la squalifica di George Russell).
    Insomma, quando all’appello manca il favorito dal pronostico, altri team e altri piloti rispondono presenti all’appello; basti vedere la gara sontuosa delle Mercedes sul circuito delle Ardenne. La lotta per le vittorie, quindi, si è decisamente allargata a tre team e, allo stesso tempo, si è ristretta per la Ferrari. In maniera quasi paradossale. Per la Rossa la stagione sta assumendo tutti i connotati di un’occasione gettata alle ortiche di lottare per il mondiale.

    Forse, neanche loro ci hanno mai creduto troppo in fondo, troppo consci della superiorità della Red Bull e comodamente nella posizione di seconda forza del campionato. Ma si sa, chi dorme sugli allori non piglia pesci, ma solo batoste. Ed ecco che sono tornate alla carica McLaren e Mercedes, con un Verstappen che da solo prova a tenere a galla una Red Bull ormai lontana dai fasti di qualche mese fa.
    Se il tuo nome è Ferrari, accontentarsi di un secondo posto è tutt’altro che positivo e riflette una mentalità troppo votata alla paura di sbagliare che al coraggio di osare. Quello che dovrà servire nel 2025 e nel 2026. Esattamente ciò che porterà uno come Lewis Hamilton che, riassaporata la vittoria dopo quasi tre anni, ora non vuole più smettere. Vestito di rosso, stavolta. Difetti di mentalità permettendo. LEGGI TUTTO

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    F1, Toto Wolff ha l’appoggio di Jos per portare Verstappen in Mercedes nel 2025

    BAHRAIN, BAHRAIN – MARCH 01: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing talks in a press conference after qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Bahrain at Bahrain International Circuit on March 01, 2024 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202403010704 // Usage for editorial use only //

    Toto Wolff e Jos Verstappen si stanno parlando da un po’ di tempo. Il primo contatto tra i due risale a febbraio, dopo che fu reso noto l’addio di Lewis Hamilton dalla Mercedes. Nel mirino del Team Principal della squadra della stella a tre punte, il nome del campione del mondo in carica ha, da sempre, occupato il primo posto nella lista dei target per sostituire l’inglese.
    Dopo i primi contatti, che hanno visto una “reazione” un po’ fredda da parte di papà Jos, le interlocuzioni successive hanno avuto ben altra attenzione da parte di tutto l’entourage del pilota olandese. Complice soprattutto la vicenda che ha visto coinvolto Chris Horner, la distanza tra Toto e Jos si è piano piano ridotta. Altri due fattori hanno favorito il prosieguo degli incontri tra le parti: prima l’uscita di Adrian Newey e poi la crescita della Mercedes, coronata con le vittoria di George Russell e Lewis Hamilton, nelle ultime due gare del mondiale F1 2024.
    Tutto questo avrebbe portato, per ora, ad una generosa ed energica stretta di mano tra i due per portare Max Verstappen in Mercedes, già nella prossima stagione. Il buon Toto, con il sorriso sotto i baffi e dicendo di scherzare, a Silverstone ha dichiarato che la probabilità di avere l’attuale leader della classifica mondiale piloti nel suo team nel 2025 è del 33%. Scherzava, certo ma questa percentuale oggi, potrebbe già superare il 50%.
    Cosa manca allora per “convincere” Max a lasciare la Red Bull per passare in Mercedes? Il titolo 2024. E non è poco. La preoccupazione di Jos è infatti quella che il figlio possa perdere il titolo anche se Max si sente ancora molto sicuro della sua forza e capacità. I punti di vantaggio (84) su Lando Norris possono sembrare molti ma non dobbiamo dimenticare che il campionato è solamente a metà del suo lungo percorso.

    Sia Toto che i Verstappen non hanno comunque nessuna fretta. Si sono dati ancora un po’ di tempo. Decisivi saranno i prossimi 5 o 6 appuntamenti in calendario: Ungheria (21/7), Belgio (28/7), Olanda (25/8), Italia (1/9), Azerbaijan (15/9) e forse anche Singapore (22/9). Per fine settembre o comunque entro prima metà di ottobre – il 20/10 si correrà ad Austin, dopo una lunga pausa – tutto si potrebbe decidere o annunciare.
    Se questo dovesse accadere, la fuga da Red Bull, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, si concretizzerebbe e avrebbe anche un effetto domino su altre importanti key people del team austriaco. Horner resterebbe solo e anche un po’ isolato all’interno di una squadra in difficoltà tecnica, senza più Newey e Verstappen che, da soli, garantivano risultati.
    Toto e Jos si parleranno molto anche durante l’estate per farsi trovare pronti a settembre a muovere le ultime pedine necessarie ad un colpo che riaprirebbe il mercato piloti ma metterebbe in seria difficoltà un team come Red Bull che si troverebbe fortemente indebolità in chiave 2025 e non solo. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren e Mercedes alleate in pista contro Red Bull

    I team McLaren e Mercedes con i loro quattro piloti saranno alleati in pista, nelle ultime 12 gara del mondiale F1 2024. Obiettivo? Recuperare punti sulla Red Bull che ha un’unica punta, Max Verstappen.2024 British Grand Prix, Sunday – LAT Images – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    Il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone ha rappresentato il giro di boa del Campionato 2024 di Formula 1. Da marzo ad oggi si sono infatti disputate 12 gare e altrettante ne mancano per completare il mondiale più lungo della storia del Circus.
    La prima parte della stagione aveva visto il dominio incontrastato del team Red Bull, con tre doppiette nelle prime 4 gare. Per contro, negli ultimi 4 Gp, il team campione del mondo in carica, ha raccolto “solo” 97 punti, quasi tutti grazie a Verstappen. Meglio degli austriaci hanno fatto sia McLaren (111 punti) che Mercedes (125). Per la cronaca, la Ferrari, che attualmente occupa la seconda posizione nella classifica mondiale costruttori, ha totalizzato solo 50 punti.
    Guardando ai punti in classifica, Red Bull è davanti a tutti con 373 punti. Di questi, ben 255 sono stati conquistati da Verstappen. Dietro al team austriaco, troviamo nell’ordine Ferrari (-71), McLaren (-78) e Mercedes (-152).
    Stando a quanto abbiamo raccolto da Silverstone, tra Toto Wolff e Andrea Stella ci sarebbe un tentativo di ralizzare una sorta di “alleanza” in pista per provare a recuperare sempre più punti al team rivale nei prossimi 6/8 Gran Premi per poi sferrare l’attacco finale al mondiale costruttori nell’ultima parte del campionato 4/6.
    McLaren e Mercedes, come abbiamo visto nelle ultime gare, hanno un gran vantaggio, potendo giocare con due punte (piloti), a differenza di Red Bull che pare essere rimasta con una sola punta, anche se fortissima!

    Sia in qualifica che in gara, Verstappen si troverebbe “accerchiato” da Lando Norris, Oscar Piastri, Lewis Hamilton e George Russell che sarebbero pronti a rispettarsi tra loro un po’ di più per pensare al mondiale costruttori dei loro team.
    Come tutte le “strategie“, anche questa non sarà facilmente attuabile e, al primo screzio, potrebbe anche far saltare il banco. Vedremo, i buoni propositi di Toto e Andrea ci sono. Stiamo a vedere le prossime gare, Ungheria e Belgio, i due Gp prima della pausa estiva e, a valle di questi, tireremo le prime somme di questa “alleanza” anglo-tedesca. LEGGI TUTTO