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    Becker ritenuto colpevole su 4 dei 24 capi d’accusa per frode fiscale. Il 29 aprile la sentenza

    Boris Becker, 54 anni

    Si è conclusa a Londra la prima fase del processo contro Boris Becker per frode al fisco britannico. Il campione è stato dichiarato colpevole di quattro dei 24 capi d’accusa a suo carico, non rivelando beni in suo possesso e avendo occultato debiti.
    Uno di essi la è rimozione di proprietà (350.000 sterline) destinata a nove intestatari, comprese le sue ex mogli Barbara e Sharlely “Lilly” Becker. È stato ritenuto colpevole per aver tentato di nascondere la proprietà della villa da 1,8 milioni di sterline “Im Schilling” nella sua Leimen, in Germania, così come la sua proprietà di 75.000 azioni di Data Corp. Infine i giurati lo hanno anche ritenuto colpevole di aver nascosto un prestito di 825.000 euro da lui dovuto alla Banca Alpinum del Lichtenstein.
    Il prossimo 29 aprile il giudice Deborah Taylor annuncerà la sentenza contro il tre volte vincitore di Wimbledon. Per la somma delle varie accuse, Becker rischia ben 7 anni di reclusione.
    Il 21 giugno 2017 Boris era stato dichiarato fallito da un tribunale britannico per un prestito non pagato di oltre 3 milioni di sterline nella sua tenuta a Maiorca, in Spagna. Secondo l’ufficio del pubblico ministero, non avrebbe collaborato a sufficienza nella successiva procedura concorsuale, condotta che l’ha costretto ad affrontare il processo a suo carico. LEGGI TUTTO

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    Terni, vende l'auto ma continuano ad arrivare multe e denunce: ora vuole il risarcimento

    Se un uomo residente a Terni, protagonista di questa rocambolesca storia, avesse pensato che vendere quella Nissan Vanette nel lontano 1998 gli sarebbe costato così tanti grattacapi, probabilmente si sarebbe tenuto la vettura a vita. E invece quell’auto l’ha venduta a un concessionario che, a sua volta, l’ha rivenduta a un privato e a causa di problemi burocratici e registrazioni non andate a buon fine, il proprietario originale si è visto recapitare a partire dal 2012 una serie di multe, anche piuttosto salate
    Senza patente guida l’auto della figlia: maxi multa per una 77enne
    Non solo multe, anche una denuncia
    La prima di queste multe è di ben 3.800 euro e a recapitargliela è la Forestale. La macchina venduta 14 anni prima risulta ancora intestata a lui e il motivo della sanzione sta nel fatto che questa risulti in stato di abbandono insieme ad altre 14 vetture. Da qui partono le verifiche, ma tutto risulta nella norma: l’auto, infatti, è intestata a un altro proprietario e sotto consiglio del suo avvocato invia il documento tramite fax al numero indicato in calce al verbale della multa, ma sembra che nessuno l’abbia mai ricevuto. Alla prima sanzione ne seguono altre, tutte alte, ma ad aggravare la situazione ci si mette pure una denuncia penale, arrivata dal Comune di Siena, luogo dove pare essere la “sua” auto. Non solo:  Il reato contestato prevede pure l’arresto da 10 a 30 giorni. Naturalmente si apre un processo e con le carte alla mano appare evidente a tutti che l’uomo non sia più il proprietario della vettura da moltissimi anni e quindi viene assolto.
    Tutto finito? Assolutamente no. Il Pubblico registro automobilistico non ha mai comunicato agli uffici della Motorizzazione i vari passaggi di proprietà. Cosa significa? Che se da una parte lo sfortunato ternano non risulta più proprietario di quella Nissan, dall’altra sì. Quello che ci interessa sapere è a che punto siamo oggi, che di anni ne sono passati molti altri. L’auto è stata rottamata, quindi non possono più arrivare sanzioni, ma dal 1998 ne è passata di acqua sotto i ponti e l’uomo vuole un risarcimento. Chiederà un milione di euro.
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