Ad un mese dalla presentazione della nuova monoposto, la McLaren rappresenta una delle curiosità più importanti in vista dell’inizio della stagione. Dopo un anno sottotono, a Woking è arrivato il vento del cambiamento. Dal nuovo timoniere Andrea Stella, passando per Oscar Piastri, un pilota al debutto atteso come raramente è capitato negli ultimi anni. Il tutto nel segno di un unico obiettivo comune, quello del riscatto.
La McLaren F1 arriva da un 2022 in cui ha deluso le aspettative, guardando anche a quanto aveva costruito fino ad un anno prima, quando era arrivata a giocarsi la terza posizione nel mondiale con il Cavallino. La scorsa stagione non era partita con il piede giusto. I problemi di gioventù della MCL36 hanno ostacolato il piano degli sviluppi stagionali, con un’annata che ha poi riservato prestazioni altalenanti. Le noie tecniche che hanno mandato in fumo non poche occasioni per i diretti avversari dell’Alpine, hanno comunque permesso alla McLaren di tenere viva la lotta per il quarto posto fino agli sgoccioli dello scorso campionato.
Ora è il momento di voltare pagina e porre le basi per tornare ai piani alti che ormai da parecchio tempo la brigata di Woking si promette. Uno dei motivi per cui lo scorso anno è mancato lo spunto per il rush finale è stato sicuramente il mancato feeling di Daniel Ricciardo. L’Australiano in McLaren non è mai riuscito a costruire quella sinergia macchina-pilota che tanto lo aveva contraddistinto negli anni di Red Bull. Il cambio di nome al fianco della bandiera australiana sulla monoposto, potrebbe riservare quindi delle dolci sorprese per il team.
Oscar Piastri non è soltanto un pilota di indiscusso talento. Nelle categorie minori ha più volte mostrato una grande capacità di inquadrare ogni situazione e comportarsi di conseguenza, evitando mosse azzardate. Una caratteristica propria dei piloti più esperti che, aggiunta alla volontà di sfruttare al meglio l’occasione che gli si è presentata alla porta dopo un anno “in pit lane”, può rivelarsi una chiave importante per la squadra. Al suo fianco ci sarà Lando Norris, un pilota che si è sempre mostrato in sinergia con l’ecosistema McLaren, sia sul fronte tecnico, sia su quello umano. Una coppia di questo calibro non può che avere le potenzialità per dare un extra-boost sul piano degli sviluppi stagionali.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Infatti non bisogna tralasciare il fatto che si tratta di due giovani con tanta voglia di mettersi in mostra. Andrea Stella nel corso della sua carriera ha spesso mostrato ottime doti nel rapporto con i piloti con cui ha lavorato. L’italiano ha così costruito un’immagine di sé ben vista in tutto il paddock. Siamo quindi certi che non si farà trovare impreparato di fronte al compito di solidificare un’anima da team player nei due giovani arrembanti.
Le incognite sul fronte tecnico restano, considerando anche che la nuova galleria del vento ha subito dei rallentamenti in fase di realizzazione e verrà ultimata soltanto nel corso di quest’anno. Ciò significa che gli effetti si potranno vedere solo a lungo termine. Il team però può comunque contare su una buona esperienza accumulata negli ultimi anni anche da questo punto di vista. Quel che è certo è che in questo 2023 non saranno permessi ampi margini di errore. Le premesse raccontano infatti che team come Alpine e Aston Martin, che almeno sulla carta ricoprono il ruolo di avversari diretti, si presenteranno rafforzati e con obiettivi ambiziosi in vista della stagione in fase di avvio. LEGGI TUTTO