More stories

  • in

    Il nuovo Milanino Sporting Club incanta Paolo Lorenzi. Si punta sui giovani e sui tornei di alto livello

    Solo qualche mese fa era il sogno di un imprenditore coraggioso, mentre oggi il Milanino Sporting Club è (di nuovo) una piacevole realtà, con grandi ambizioni e il desiderio di organizzare eventi sempre più importanti. È già stato un successo il primo, domenica 19 settembre, quando sui campi di Villanuova sul Clisi l’intera giornata ha […] LEGGI TUTTO

  • in

    Paolo Lorenzi lancia il 12° Memorial Carlo Agazzi – Trofeo CST: "Questo è un evento speciale"

    Memorial Carlo Agazzi | Paolo Lorenzi lancia il 12° Memorial Carlo Agazzi – Trofeo CST: “Questo è un evento speciale”

    Paolo Lorenzi in campo al PalaIseo per la giornata Un Campione per Amico, appuntamento d’avvicinamento al 12° Memorial Carlo Agazzi in programma a dicembre
    Gli occhi dei ragazzini che scambiano qualche colpo con Paolo Lorenzi dicono tutto. Raccontano la gioia e l’emozione di condividere il campo da tennis con un campione che ha raggiunto i piani alti del ranking Atp (n.33). Merito della giornata inaugurale del 12° Memorial Carlo Agazzi – Trofeo CST, l’evento ormai tradizionale che negli anni ha avuto il merito di portare in riva al lago d’Iseo campioni come Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Andreas Seppi e molti altri. “La prima volta venni qui proprio con Andreas – ricorda con soddisfazione Paolo Lorenzi – e già mi sembrava un evento straordinario. E invece Andrea Agazzi e il suo team sono riusciti anno dopo anno a migliorarlo sempre più e a renderlo unico, speciale. Bisogna far loro i complimenti per questo, non è per niente facile, specialmente in questo periodo storico”. Tanto speciale, il Memorial Carlo Agazzi – Trofeo CST, che – in quest’anno di ripartenza post-pandemia – la volontà è stata quella di iniziare con largo anticipo rispetto alla tradizione. “Non potevamo aspettare fino a dicembre – spiega Andrea Agazzi -, la voglia di tornare a organizzare qualcosa di bello per i ragazzi della nostra scuola e per tutti i bambini che vogliono appassionarsi al tennis era troppo forte. A dicembre, come sempre, ci sarà il torneo Open vero e proprio (18-19 dicembre, ndr), ma intanto abbiamo voluto organizzare una serie di appuntamenti che permettessero a genitori, ragazzi e appassionati del territorio di conoscere e avvicinarsi a questo meraviglioso sport”.
    Un appuntamento che è solo il primo di un’agenda di avvicinamento ricca come non mai. Venerdì 17 settembre i ragazzini, divisi in gruppi dai nomi evocativi (Gruppo Federer, Gruppo Nadal, Gruppo Djokovic…) si sono alternati in campo a giocare proprio con Lorenzi e con i maestri e gli istruttori del PalaIseo. Poi sabato 18 settembre spazio agli sponsor e agli appassionati, invitati a una vera e propria clinic sempre alla presenza del campione toscano, che questo torneo lo ha vinto due volte in passato e che proprio ai recenti US Open ha annunciato lo stop definitivo dal tennis giocato, suscitando un coro unanime di celebrazioni e tributi da parte di molti campioni (Matteo Berrettini, il n.1 d’Italia, in testa). Il cammino d’avvicinamento all’evento clou, a dire il vero, era già iniziato in settimana, con una serie di prove gratuite durante le quali i maestri del PalaIseo Andrea Agazzi ed Edoardo Pacifico hanno fatto promozione al tennis in città. “Il nostro obiettivo è sempre quello di avvicinare il maggior numero di persone e ragazzi alla pratica dello sport e del tennis – sottolinea Agazzi – e il torneo dedicato alla memoria di mio papà sta diventando un mezzo sempre più decisivo per raggiungere questo obiettivo con continuità”. Il venerdì del PalaIseo, dunque, è stato ricco d’impegni: perché dopo il pomeriggio dedicato ai più giovani, Lorenzi ha mantenuto fede al nome della giornata (“Un campione per amico”) aprendosi a una conferenza stampa ricca di aneddoti e ricordi della carriera: “Gli Us Open sono il mio torneo del cuore, e che emozioni l’esordio in Davis e la sfida contro Nadal al Foro Italico”. Infine, alle 20.45, è sceso ancora in campo proprio con Andrea Agazzi, a sua volta già professionista del circuito mondiale, per un match d’esibizione (formula long set al 9) vinto per 9-7 e ricco di colpi d’autore da entrambe le parti. Insomma, il 12° Memorial Carlo Agazzi – Trofeo CST è iniziato con tre mesi d’anticipo. E con la benedizione di un campione esemplare come Paolo Lorenzi. LEGGI TUTTO

  • in

    Paolo Lorenzi per il lancio del nuovo Milanino Sporting Club: un ricco Open (e il padel) per ripartire

    Paolo Lorenzi, ex n.33 del ranking Atp, domenica 19 settembre sarà al Milanino Sporting Club di Villanuova sul Clisi, per una giornata ricca di attività

    È da sempre uno dei club più affascinanti della provincia di Brescia, con sei campi da tennis circondati dal verde (più calcetto, beach volley e tanto altro), ma il potenziale del Milanino Sporting Club di Villanuova sul Clisi non è mai stato del tutto valorizzato. Una sfida che dai primi di giugno è passata nelle mani di una nuova proprietà, guidata dall’imprenditore – e presidente del club – Nico Maietta, che ha deciso di investire per rilanciare un sito storico e dalle enormi potenzialità. “Il nostro motore – spiega – è la passione, per il tennis ma anche per il padel: insieme a degli amici cercavamo una soluzione legata proprio a quest’ultima disciplina, poi è nata l’occasione di inserirci in questa realtà e ci è sembrata immediatamente una grande opportunità per ridare linfa a una struttura bellissima”.
    Ma l’idea del padel non è tramontata, tutt’altro: al Milanino sono appena stati costruiti – e già in funzione – tre nuovissimi campi, perfetti per ampliare l’offerta con uno sport che conquista nuovi praticanti ogni singolo giorno. “E poi – aggiunge Maietta – nel corso dell’estate, pur tenendo sempre aperto il club, abbiamo messo a nuovo i campi da tennis e anche la zona bar-ristorante, fondamentale per offrire un servizio di qualità ai nostri frequentatori, e dar loro la possibilità di vivere al meglio il centro sportivo. Ora ci stiamo dedicando alla costruzione della scuola tennis (che sarà diretta dall’esperto maestro Simon Flood, ndr), ma le idee in cantiere sono tante e contiamo di realizzarne il più possibile”.
    La prova è nei primi eventi di rilancio inseriti nel calendario, a partire dal 1° Trofeo Lineastile, un torneo Open da ben 7.500 euro di montepremi (6.000 per la prova maschile, 1.500 per quella femminile) che si colloca immediatamente fra i più ricchi eventi di categoria dell’intero territorio italiano, e dal 15 al 25 settembre promette di portare in provincia di Brescia numerosi giocatori di alto livello. Sarà una prima occasione per mostrare le ambizioni del club, così come l’evento di domenica 19 settembre, quando sui campi di Villanuova sul Clisi ci sarà niente meno che il toscano Paolo Lorenzi, già numero 33 del mondo e numero 1 d’Italia, che ha appena annunciato il ritiro dal tennis ‘pro’ agli US Open. “Visto che le varie restrizioni ancora in atto – dice Maietta – non ci permettevano un’inaugurazione come avremmo voluto, questa ci pare una grande iniziativa per lanciare ufficialmente il nostro club e il 1° Trofeo Lineastile”. Lorenzi sarà al Milanino per l’intera giornata: dalle 10 alle 12 sarà in campo con gli agonisti per uno stage, e poi parteciperà a una conferenza stampa di lancio del club e del torneo Open. In seguito, dalle 15 alle 17 giocherà con i ragazzi della scuola tennis, mentre alle 17.30 sarà protagonista di un incontro di esibizione, per mostrare i numeri che gli sono valsi la stima degli appassionati di tutto il mondo. “Ci aspettiamo una grande giornata – chiude Maietta – che faccia da vetrina ai nostri sforzi e ai progetti futuri. Fra i quali c’è anche l’organizzazione di un torneo internazionale”. Un obiettivo che rappresenta perfettamente le grandi ambizioni del nuovo Milanino Sporting Club. LEGGI TUTTO

  • in

    Ciao, e grazie, grande Paolo Lorenzi (di Marco Mazzoni)

    Paolo Lorenzi, classe 1981

    “È stato il viaggio più bello della mia vita. Ogni volta in campo era un sogno diventato realtà”.
    Parole e musica di Paolo Lorenzi, che con la sconfitta nelle “quali” di US Open chiude la sua carriera da professionista.  A quasi 40 anni il senese (nato a Roma) esce di scena con la stessa classe, leggerezza e quel sorriso che ha accompagnato le più grandi vittorie e, ancor più importante, anche le peggiori sconfitte. Sì, perché saper perdere, saper imparare dai momenti difficili analizzando ogni partita con lucidità e umiltà, ed aver la forza di ricominciare con ancor più determinazione e convinzione di potercela fare è merce rara. È esattamente l’abisso che separa la grande persona e sportivo dai mediocri, da chi si lagna di non avercela fatta accampando scuse, non prendendosi responsabilità. Lorenzi è stato un Gigante in tutta la sua lunga carriera proprio per il modo in cui ha saputo viverla, superando montagne invalicabili e andando oltre i propri limiti. Ce l’ha fatta perché ha vissuto tutto questo sentendosi come uno che vive un sogno, uno che ha lottato con tutto se stesso per cavalcare quell’onda che lo attirava più di ogni altra cosa, ripagando la possibilità di vivere il proprio sogno con sudore e fatica. In una semplice parola: Lorenzi è stato un Esempio, per tutti.
    Paolo prima che un ottimo tennista è un grande uomo, l’ha dimostrato in campo e fuori mille volte. È un ragazzo umile, sincero, rispettatissimo da tutto l’ambiente del Tour e sempre benvoluto. Ho avuto il piacere di conoscerlo, bastano poche parole e qualche sguardo per aver la conferma di che razza di persona sia. Colto, arguto, è uno che pensa prima di parlare, pensa veloce e non ti dice mai cose banali. Non uno è che biascica “gioco dove vuole Mister”, no. Lorenzi ha sempre un pensiero interessante, che sia sul tennis o altro. Ogni sua partita è stata una piccola enciclopedia di acume tattico per massimizzare i propri mezzi e mettere in difficoltà l’avversario. In questo sta molta della sua grandezza, umana e sportiva, perché il buon Paolo è stato tutt’altro che baciato dal “talento” tecnico. Ma nonostante tutto possiamo affermare serenamente che ce l’ha fatta. Ha scalato montagne invalicabili, ha sputato sangue nei circuiti minori, diventando enorme in quello Challenger dove ha vinto 21 titoli. Ma è riuscito a dire la sua anche nel Tour maggiore, dove si è tolto l’enorme soddisfazione di vincere a Kitzbuhel e toccare un best ranking di n.33. Impensabile quando fece i primi passi sul tour.
    Non ricordo quando lo vidi giocare per la prima volta, ma avrà avuto già almeno 24 anni, in qualche Challenger in Italia. La prima impressione che ebbi fu a dir poco negativa sul piano tecnico. Col diritto la palla non gli andava proprio, l’apertura del gesto era spropositata, lo forzava a centrare la palla sempre in ritardo e mai con decisione lontanissimo dalla riga di fondo, con traiettorie lente e prevedibili. Per non parlare del servizio, una sorta di catapulta al contrario che lo costringeva a “mettere l’elmetto” per ripararsi dalla bordata in risposta del rivale. Ma lui con l’elmetto c’era nato, perché è sempre stato prontissimo alla pugna, a rimettere ogni palla oltre la rete ed in campo a costo di immolarsi. Questo mi aveva intrigato di lui, l’attitudine e la voglia di sprintare in ogni difesa, come di buttarsi avanti dopo aver sfiancato l’avversario. Era lucidissimo nel capire il momento per l’attacco e la posizione sulla rete era discreta, perché fisicamente pareva “una bestia”, resistente e fortissimo. Il rovescio spiccava, colpito bello pulito, sicuro nel cross e assai pericoloso quando si avventurava in un lungo linea improvviso. In quel lontano 2005 il tennis italiano viveva un bel momento di “stallo”, con i soli Volandri e Starace a tirare la carretta oltre la top 30. Che quel Lorenzi, posizionato oltre il n.250, con tutte quelle lacune tecniche, potesse diventare un “fattore” per il tennis azzurro sembrava ardito. Davvero nessuno si curava di lui.
    Non è importante oggi ripercorrere i tanti passi della sua lunga vita sul tour. È fondamentale invece sottolineare come passo dopo passo Lorenzi sia cresciuto in modo esponenziale, riuscendo a migliorare in modo clamoroso ogni aspetto del suo tennis. Mattone dopo mattone, da un piccolo fortino ha costruito un’Alhambra stupefacente, arrivando a meritarsi il diritto di giocare i grandi tornei, gli Slam, e pure di giocare parecchie partite alle pari contro i migliori. Una su tutte. Lo ricordo nitidamente a Roma contro Nadal sul Centrale. Rafa era “quello vero”, il tiranno del rosso. Paolo l’ha sfidato senza alcuna paura, reggendo in modo misterioso contro il suo diritto, riuscendo a neutralizzare per buona parte del match lo spin allora vigorosissimo del “Rey” e attaccandolo appena possibile. Lorenzi giocò una delle partite più “garibaldine” ed efficienti che io abbia mai visto nella mia vita, tanto che lo sguardo torvo di Rafa in diversi punti persi, e l’aver portato cotanto rivale a dover giocare al 100% per superarlo, vale quanto una grandissima vittoria. Lorenzi quel giorno Monumentale. Ma lo è stato in tantissime occasioni, anche su campi non coperti dalla tv o in Challenger in giro per il mondo.
    Lorenzi è stato come i migliori vini (da senese, poi…), è migliorato invecchiando. Ha preso sempre più fiducia dei propri mezzi, ha lavorato in modo incredibile per affinare corpo e testa, ha limato sino alla fine aspetti tecnici che parevano impossibili da stravolgere. Ha passato oltre 7 anni di fila nei top 100 ed ha raggiunto il best ranking il 15 luglio 2017 (raggiungendo poco dopo gli Ottavi a US Open, miglior piazzamento in uno Slam), a 35 anni “suonati”, se non è classe e testa questa non so cosa lo sia… È stato un esempio per l’intensità che è riuscito ad esprimere in campo, lottando contro avversari troppo più attrezzati sul piano tecnico o fisico, ma senza mai darsi per vinto, entrando sempre in partita con l’idea giusta per provare a vincere. Ha battuto tutto il mondo in lungo e in largo andando a giocare una quantità di tornei enorme, infaticabile, per racimolare punti preziosissimi ad entrare negli Slam e nei grandi tornei.
    Paolo Lorenzi è patrimonio del nostro tennis e del nostro sport. È un ragazzo che coltiva molti interessi, d’ora in avanti potrebbe fare mille cose e ha tutto quel che serve per farle benissimo. Ma mi auguro fortemente che resti nel mondo del tennis, che metta a servizio dei giovani la sua enorme esperienza e capacità di analisi, di lavoro, tattica e mentale. È una vera Treccani 2.0 di come si sopravvive nei mari agitatissimi del tennis Pro, trovando anche nelle peggiori tempeste la rotta migliore per scappare verso il sole. Il tennis azzurro sta vivendo un momento magico, ma proprio nei momenti magici si deve costruire il futuro. Non possiamo assolutamente permetterci di perdere un “ammiraglio” così capace, intelligente e lucido.
    Grazie di tutto Paolo, per la montagne di ore che ho passato ammirandoti in campo, sorprendendomi ogni volta.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Da Biella: Il resoconto di giornata. Paolo Lorenzi verso il ritiro a fine anno “Ora andrò a Parigi per disputare l’ultimo Roland Garros: cercherò di godermi ogni torneo, spero di divertirmi e fare bene”

    Al Thindown Challenger Biella 6 restano in corsa tre azzurri. L’exploit di giornata lo regala il talento di casa Stefano Napolitano, a segno contro la sesta testa di serie Alex Bolt (194 Atp) con il punteggio di 6-7 (7), 6-1, 6-3. E mercoledì negli ottavi di finale il numero 333 del ranking se la vedrà […] LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Miami: Subito eliminati Paolo Lorenzi e Federico Gaio

    Niente da fare per Paolo Lorenzi e Federico Gaio nel primo turno del torneo Masters 1000 di Miami. Lorenzi, proveniente dalle qualificazioni, è stato battuto all’esordio per 63 62 dal qualificato americano Ernesto Escobedo. Gaio, lucky loser, è stato eliminato per mano di Ricardas Berankis con il punteggio finale di 76 (4) 62. Da segnalare […] LEGGI TUTTO

  • in

    La rimonta di Feliciano Lopez (vs. Sonego) è da record: è il quarto tennista più “anziano” a riuscirci (anche Lorenzi tra i migliori)

    Purtroppo la scorsa notte Lorenzo Sonego non è riuscito ad arginare la rimonta di Feliciano Lopez, bravo a ribaltare un match in cui era finito sotto due set a zero. Quella del veterano iberico è una vittoria che a suo modo passa alla storia statistica del gioco. Infatti “Feli” è diventato il quarto tennista più […] LEGGI TUTTO