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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    Gp Belgio F1 2023, le pagelle: Verstappen perfetto. Leclerc risolleva una Ferrari indecifrabile

    Per la Formula 1 è arrivato il momento di andare in vacanza, e anche in Belgio a fare da padrone indiscusso è sempre Max Verstappen, che si prende tutto (dalle qualifiche alla gara, passando per la Sprint), nonostante la penalità in griglia. Un dominio, quello del pilota della Red Bull, che finisce per oscurare tutto e tutti, a partire da una Ferrari rediviva grazie al podio di Charles Leclerc, ma che si conferma davvero indecifrabile. In chiaroscuro il week-end della McLaren. Ottimo quello di Yuki Tsunoda.SPA, BELGIUM – JULY 28: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Belgium at Circuit de Spa-Francorchamps on July 28, 2023 in Spa, Belgium. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307280604 // Usage for editorial use only //VOTO 9 A VERSTAPPEN, IL PILOTA PERFETTO
    Talmente è ampia la superiorità sugli avversari che a Spa si è rivisto anche il Max Verstappen sbruffone e “insolente” degli inizi di carriera. L’intero week-end (così come la stagione) è da padrone invincibile: dal giro monstre in qualifica (8 decimi al secondo), passando per la Sprint dominata e una gara risolta nella seconda parte, con un ritmo infernale. Nessuna novità, su queste frequenze. Ed è per questo che, a rendere più movimentato il suo fine settimana, è il “costante duello” con il suo ingegnere Lambiase. A cui non manca di rispondere con fare menefreghista, per offrire ai produttori di Drive to Survive altro materiale succulento.
    VOTO 8 A LECLERC, CHE RIALZA UNA FERRARI ENIGMATICA
    Comprendere questa Ferrari è un enigma irrisolvibile. Dopo le batoste di Silverstone e Budapest, la SF-23 si risolleva in una pista sulla carta “nemica”, merito di Charles Leclerc e del suo terzo posto. Un podio frutto di costanza nel ritmo e ottima gestione delle gomme, che hanno portato il monegasco non lontano da Perez e comodamente davanti a Hamilton. Una resurrezione inattesa, sicuramente benaugurante, ma che apre di nuovo il dibattito sul reale valore di una vettura che va bene dove dovrebbe andare male, e va male dove dovrebbe andare bene.
    VOTO 7 A TSUNODA E L’ALPINE, BATTAGLIERI IN GARA
    Se nelle posizioni rilevanti succede poco o nulla, dietro la lotta si incendia grazie alla risalita garibaldina di Yuki Tsunoda e delle due Alpine di Pierre Gasly e Esteban Ocon. Il giapponese dell’AlphaTauri è protagonista sin dal venerdì, grazie al suo atteggiamento spavaldo e senza timori di una pista complicata come Spa. Il tutto nonostante una macchina difficile da guidare, ma che conduce con merito anche davanti a Daniel Ricciardo. Ancor più spettacolare la risalita dei due alfieri del team francese, che dal fondo della classifica, risalgono a suon di sorpassi fino alla zona punti (Gasly) e nelle sue vicinanze (Ocon).

    VOTO 6 ALLA MCLAREN, IN CHIAROSCURO
    Come nelle ultime tre occasioni, la McLaren anche in Belgio trova competitività per stare al vertice. Soprattutto al venerdì e al sabato, tra qualifiche e Sprint, animate in particolare da un Oscar Piastri sempre più protagonista, come testimonia il secondo posto nella stessa Sprint. L’australiano, però, alla domenica si autoelimina con un incidente alla partenza con Carlos Sainz, precludendogli un possibile ottimo risultato anche alla domenica. Più in difficoltà Norris, che per tutto il week-end ha pagato dazio rispetto al compagno; alla fine porta a casa un settimo posto che, dopo una brutta prima parte di gara, non è da buttare via. Ma visto il livello raggiunto dalla vettura, è lecito aspettarsi di più.
    VOTO 5 A SAINZ, CHE SCIUPA UNA GHIOTTA OCCASIONE
    Alla fine quello in partenza non è un erroraccio, ma la lettura forse un po’ avventata di Carlos Sainz, nell’incidente con Oscar Piastri alla prima curva, alla fine ha compromesso il suo week-end. E vista la competitività della Ferrari, nonché quella dello spagnolo al sabato, può far parlare di occasione persa da parte dello spagnolo. Occasioni simili alla Ferrari non sembrano poter capitare ogni domenica, pertanto è necessario approfittare di ogni minima chance. Anche perché adesso il terzo posto nella classifica costruttori è a un passo.
    VOTO 4 A SARGEANT, ANCORA NON PRONTO
    Forse per la prima volta la Williams soffre oltremodo a Spa, nonostante attese assolutamente diverse alla vigilia. Entrambi i piloti sono costretti a lottare per le posizioni di rincalzo, ma se da un lato Alexander Albon se la gioca pienamente con il resto del gruppo, dall’altro Logan Sargeant non è ancora salito alla ribalta con una prestazione positiva. Costantemente indietro rispetto al compagno di squadra, fino ad ora l’americano non ha dato un senso positivo alla sua stagione d’esordio in Formula 1. La storia insegna: il Circus non aspetta nessuno. Chiedere a Nyck de Vries. LEGGI TUTTO

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    Gp Ungheria F1 2023, le pagelle: Verstappen domina e annoia, Ferrari bocciata

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 21: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing prepares to drive in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 21, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307210405 // Usage for editorial use only //La Formula 1 viaggia spedita verso la pausa estiva, con i mondiali già abbondantemente assegnati e un altro tassello, quello del Gran Premio d’Ungheria, che si issa alla voce “vittorie” di Max Verstappen. Dominio d’altri tempi dell’olandese e della Red Bull, dopo aver strapazzato la concorrenza anche a Budapest. Si conferma l’exploit della McLaren, ad oggi seconda forza in pista. E tra un Hamilton che riassapora il gusto della pole e una Ferrari agonizzante, chi spicca è il pubblico che continua ad assistere, con numeri enormi, a una vera e propria Formula noia. Questo e molto altro nelle pagelle del week-end magiaro.

    VOTO 10 AL PUBBLICO, PAZIENTE DINANZI ALLA NOIA
    Il fallimento tecnico del nuovo regolamento, entrato in vigore nel 2022, è emerso tutto dopo neanche una stagione e mezzo. Gare scontate, dominate da chi (sapientemente) ha sfruttato tutte le sue abilità per “ammazzare” la concorrenza. Ed è per questo che, soprattutto in Ungheria, la palma di migliore del week-end se la merita quel pubblico che ha riempito le tribune di Budapest, per non parlare dei coraggiosi che hanno rinunciato al mare, pur di assistere dal divano a questo non-spettacolo. Perché la passione, anche se messa a durissima prova da un prodotto scadente, non muore mai.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, SCHUMACHER DEI TEMPI MODERNI
    Max Verstappen e la Red Bull hanno riportato le lancette indietro di 19 anni, quando la Ferrari di Michael Schumacher umiliava il resto della griglia con quel capolavoro ingegneristico e di velocità che era la F2004. Questa vettura sta percorrendo quelle gesta, come testimoniano i numeri: 12 vittorie consecutive (nuovo record assoluto), en-plein in questa stagione ed entrambi i titoli belli che in ghiaccio. Qualsiasi altro discorso non ha senso di esistere: manifesta superiorità.
    VOTO 8 ALLA MCLAREN, ALTRO CHE EXPLOIT: UNA REALTA’
    Chi l’avrebbe mai detto che dall’ultima fila, in un mese la McLaren si sarebbe ritrovata seconda forza del campionato? Dopo Spielberg e Silverstone, arriva il terzo indizio a fare la prova completa: a Woking hanno realizzato un miracolo, tutto targato Andrea Stella. Poi, ovvio, c’è anche il merito dei piloti: Norris si è abbonato al secondo posto e non ha intenzione di scendere più giù dal podio, e Piastri conferma tutte le sue doti eccezionali, che presto lo faranno lottare per un posto al sole. Più di un exploit, ormai questa è una realtà.
    VOTO 7 A HAMILTON, DI NUOVO “HAMMER” AL SABATO
    Qualsiasi appassionato di Formula 1, dopo aver visto l’ultimo giro del Q3 di Lewis Hamilton, che è valso la pole n. 104 della sua leggendaria carriera, si è alzato in piedi ad applaudire un giro da Hammer Time. Uno spettacolo che su queste frequenze non si vedeva da quasi due anni (Arabia Saudita 2021), e che ha fatto riassaporare quel duello senza esclusione di colpi con Max Verstappen. Un peccato, poi, la brutta partenza in gara, che di fatto ha compromesso ogni possibilità di podio. Ma il vecchio leone è più vivo che mai.

    VOTO 6 ALL’ALFA ROMEO, DALLE STELLE ALLE STALLE
    La vera sorpresa di questo fine settimana in Ungheria poteva essere davvero l’Alfa Romeo. Il Biscione, sin dal venerdì, ha stupito tutti per velocità sul giro secco e costanza sul passo gara, tanto con Valtteri Bottas quanto con Guanyu Zhou. In particolare al sabato è avvenuto un mega exploit, con il quinto posto del pilota cinese, persino davanti alla Ferrari di Leclerc. Ma poi, a riportare tutti sulla Terra arriva la gara, teatro del disastro a tinte cinesi. Poteva essere, ma non lo è stato.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, IN CADUTA LIBERA
    L’assoluta rivelazione di inizio stagione sembra aver perso la bussola. L’Aston Martin si è ufficialmente smarrita, e non è più in grado di lottare con i primi. Il podio manca dal Gp del Canada, ultimo sussulto di una macchina che si è plafonata. Sia Alonso che Stroll non hanno più armi per contrastare le avversarie con cui, fino a un mese fa, lottavano ogni domenica. La risalita della McLaren, in più, ha accentuato questo periodo di appannamento, che ha relegato il team al ruolo di quinta forza in griglia.
    VOTO 4 ALLA FERRARI, NAUSEANTE E ANONIMA
    In fin dei conti, il sussulto di Spielberg è stato solo un caso isolato. Questa Ferrari è un’agonia su quattro ruote, incapace di evolversi e trovare il bandolo della matassa. Per risolvere un problema se ne creano di nuovi: da vettura abile in qualifica e incostante in gara, ora la SF-23 è incapace di artigliare persino la seconda fila, anche se in gara è più costante nel ritmo. Però, c’è un dettaglio: gli altri vanno nettamente più forte. E tra un Team Principal dedito ad illudere una tifoseria attonita e due piloti logori e sempre più rivali, da dietro la McLaren si candida al sorpasso al quarto posto nella classifica costruttori. “Questa macchina non avrà precedenti in termini di velocità”. Ad oggi uno ce n’è: la SF1000.
    VOTO 3 A ZHOU, CHE BUTTA VIA UN WEEK-END DA SOGNO
    Poteva essere la grande occasione dell’anno. Una qualifica da urlo chiusa al quinto posto, su una pista che, sin dal venerdì, si è sposata con le caratteristiche dell’Alfa Romeo. Ebbene, tutto questo è rimasto solo un sogno per Guanyu Zhou, nettamente il peggiore del Gran Premio d’Ungheria. La scellerata partenza a “rilento” (per non dire da fermo) l’ha fatto crollare fino all’ultimo posto, creando confusione in mezzo al gruppo e persino danni: contatto con Daniel Ricciardo e, di riflesso, gara rovinata alle due Alpine, il tutto in una curva. Un disastro totale, insomma. LEGGI TUTTO

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    Gp Gran Bretagna F1 2023, le pagelle: exploit McLaren. Caporetto Ferrari

    Zak Brown, CEO, McLaren Racing, Oscar Piastri, McLaren, Lando Norris, McLaren, 2nd position, and the McLaren team celebrate after the race

    La Formula 1 si avvicina a grandi passi al giro di boa di questa stagione dominata, in lungo e in largo, da Max Verstappen. Il campione del mondo trionfa anche a Silverstone, in un week-end in cui, però, non è il migliore del lotto. Già, perché questa palma spetta a un’incredibile McLaren, che nella gara di casa si rivela la seconda forza in griglia. Solida gara della Mercedes, mentre sono gravemente insufficienti Perez e la Ferrari, confinata ai limiti della zona punti. Questo e tanto altro nelle pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna.
    VOTO 10 ALLA MCLAREN, CLAMOROSA RIVELAZIONE
    Già in Austria la McLaren aveva fatto intravedere qualcosa, con l’ottimo quarto posto di Lando Norris. Però, nessuno immaginava che il meglio dovesse ancora arrivare. Già, perché a Silverstone il team di Woking è di gran lunga la seconda forza in pista: dalle qualifiche da apoteosi con un secondo e terzo posto a una gara strepitosa, in cui tanto Norris quanto Oscar Piastri meritano di salire sul podio. Alla fine ci va “solo” il padrone di casa, che chiude secondo e rilancia una squadra che, dopo questi aggiornamenti, può diventare la mina vagante della seconda parte di stagione.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, PIACEVOLE NOIA
    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 08: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone Circuit on July 08, 2023 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolPur senza dominare come nelle gare passate, anche stavolta sul gradino più alto del podio c’è sempre lui, Max Verstappen. Verrebbe quasi da dire che porta a casa il bottino pieno col “minimo sforzo”: un solo lampo in qualifica che vale la pole, e una gara in totale gestione, dopo una partenza a rilento che lo spedisce dietro a Norris per qualche giro. La sua superiorità si abbina perfettamente a quell’arroganza del campione, che lo porta a dire di poter vincere anche il mondiale costruttori da solo. Chi ha il coraggio di contraddirlo? La Red Bull è lui.
    VOTO 8 AD ALBON, TRASCINATORE DELLA WILLIAMS
    Non solo la McLaren si gode un week-end nuovamente da big a Silverstone. Già, perché anche la Williams si riconferma in enorme crescita, trascinata dalla miglior versione di Alexander Albon. L’ex Red Bull prosegue nella sua crescita vertiginosa: velocissimo sin dalle prove libere, gestisce bene la gara portando a casa un ottavo posto che, addirittura, lascia pure un po’ di amaro in bocca. Perché il passo per salire anche di una posizione, a discapito di Fernando Alonso, c’era. Resta, in ogni caso, la bella soddisfazione di aver messo le sue ruote davanti alla Ferrari.

    VOTO 7 ALLA MERCEDES, IN RIPRESA DOPO L’AUSTRIA
    Chi torna a casa col sorriso da Silverstone è anche la Mercedes, che riscatta il week-end anonimo di Spielberg con una gara di sostanza, culminata con il podio di Lewis Hamilton. Da non sottovalutare neanche il quinto posto di Russell, autore di una bella prima parte di gara con le gomme rosse. Anche tra i curvoni di casa, il team anglo-tedesco conferma la sua “gentilezza” con gli pneumatici, che stride con una totale mancanza di competitività in qualifica. Se migliorasse in quello, sarebbe comodamente seconda forza. Anche se la classifica comincia a sorridere, in fondo.
    VOTO 6 AD ALONSO, ABILE A MASSIMIZZARE
    La tendenza dell’Aston Martin è sempre più in calo. La macchina non è più quel trionfo di solidità e costanza delle prime gare della stagione, al punto da non riuscire più a chiudere in top 5. Ed è per questo che, in un periodo di costante passo indietro, è fondamentale massimizzare il bottino di punti. Operazione che Fernando Alonso porta a termine perfettamente, chiudendo al settimo posto una gara di difesa. La Mercedes ora si allontana in classifica, ma il terzo posto è blindato: altri tre punti guadagnati sulla Ferrari.
    VOTO 5 A STROLL, NON PERVENUTO
    Sul rendimento in calo dell’Aston Martin incide, inevitabilmente, anche il rendimento poco competitivo di Lance Stroll. Infatti, se il più navigato compagno di squadra riesce a salvare il salvabile, lui prova in tutti i modi a naufragare, impelagandosi in un duello spigoloso con Gasly, che finisce con il canadese a speronare il francese. Per il resto, mai davvero in grado di lottare per entrare in top-10, tanto in qualifica quanto in gara. Urge un cambio di passo.
    VOTO 4 ALLA FERRARI, CHE SBAGLIA TUTTO
    Gli ultimi due appuntamenti in Canada e Austria avevano ridato morale alla Ferrari, che tuttavia a Silverstone torna con i piedi per terra. In gara la SF-23 non si accende mai, faticando con ogni tipo di mescola. Alla scarsa competitività, poi, si aggiunge l’ennesima strategia sbagliata, un marchio di fabbrica degli uomini di Maranello. Troppo anticipata la sosta di Leclerc, altrettanto azzardata la seconda sosta in regime di safety car. In più ci si mette anche Sainz, che con un mezzo errore perde tre posizioni. Il peggio, però, sembra dover ancora arrivare: il rapporto tra i piloti non è più solido come prima. Un’altra questione spinosa, che rende ancor più nebuloso un futuro quantomai incerto.
    VOTO 3 A PEREZ, INADEGUATO ALLA RED BULL
    La sentenza ormai è arrivata: Sergio Perez è un ex pilota della Red Bull. Lo strapotere mentale (e non solo) di Max Verstappen ha divorato letteralmente il messicano, controfigura di sé stesso e abbonato, ormai, ai bassifondi della classifica in qualifica, dove colleziona l’ennesima figuraccia con la seconda eliminazione in Q1 in 5 gare (più altre tre in Q2). Alla squadra sembra addirittura importare poco anche della rimonta, che lo riporta fino al sesto posto. D’altronde, anche lo stesso Max ha emesso il suo verdetto: il mondiale costruttori lo può vincere anche da solo. LEGGI TUTTO

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    Gp Austria F1 2023, le pagelle: Verstappen indomabile, Sainz leone, Norris e McLaren redivivi

    Va in archivio il nono appuntamento del mondiale di Formula 1, sul circuito di Spielberg, teatro del Gran Premio d’Austria. Scenario dell’ennesimo dominio della Red Bull e di Max Verstappen, alla settima vittoria stagionale, e sempre più vicino al terzo titolo mondiale consecutivo. Un plauso alla Ferrari, che ritrova il podio con Charles Leclerc, la cui prestazione viene però messa in ombra da un super Carlos Sainz. Si rivede la McLaren, quinta al traguardo con Lando Norris, mentre fanno un passo indietro Mercedes e Aston Martin. E ancora una volta, la peggiore di tutte è la FIA. Questo e tanto altro nelle nostre pagelle del week-end austriaco.
    VOTO 10 A DI VERSTAPPEN, SUPERIORE E ARROGANTE
    38 punti su 38 disponibili portati a casa. La perfezione ha il nome di Max Verstappen, dominatore incontrastato del week-end di casa per la Red Bull. Un’altra sinfonia, la settima di questa stagione trionfale. Dominante sul bagnato al sabato e sull’asciutto alla domenica, animalesco e cannibale in ogni particolare, tanto nella Sprint Race quanto nella gara. E quella voglia di fare la sosta a due giri dalla fine, per prendersi anche il punto del giro veloce, la dice lunga sulla mentalità vincente del prossimo tre volte campione del mondo.
    VOTO 9 A SAINZ, MINISTRO DELLA DIFESA DELLA FERRARI
    Sul podio alla fine ci va Charles Leclerc, ma la copertina di questo fine settimana molto positivo per la Ferrari in Austria è tutta per Carlos Sainz. Sin dal venerdì si rivela più veloce del compagno di squadra, ad eccezione del Q3 nelle qualifiche del venerdì. Nella Sprint tiene il passo di Perez e conquista il terzo posto, ma in gara alla domenica tira fuori gli artigli, tra sorpassi da urlo e un duello all’ultimo sangue con il messicano della Red Bull. Paga alla fine i 5″ di penalità per track limits, ma se il suo compagno di squadra chiude secondo, molto merito è dello spagnolo.
    VOTO 8 A NORRIS E MCLAREN, FINALMENTE AL TOP
    Il percorso di crescita della McLaren tocca il punto più alto di questa stagione con il quinto posto di Lando Norris a Spielberg. Il team di Woking ha deciso di introdurre tante novità sulla vettura del pilota inglese, aggiornamenti che hanno dato i loro frutti: sia in qualifica che in gara, Lando lotta ad armi pari con rivali ben più quotati, finendo davanti anche ad Aston Martin e Mercedes. Un punto di ripartenza che ridà fiducia a tutta la scuderia, in vista della gara di casa a Silverstone.
    VOTO 7 A HULKENBERG, MATTATORE DELLA SPRINT
    Alla fine la gara non si rivela fortunata (ritiro nella prima metà), ma Nico Hulkenberg e la Haas possono essere contenti soprattutto per il risultato nella Sprint Race del sabato in Austria. Il pilota tedesco è assoluto protagonista, con una partenza che lo porta al secondo posto, che tiene anche per un discreto numero di giri. La lotta con Perez e Sainz non è ad armi pari, ma se non altro non crolla e, con una buona scelta del muretto nel momento in cui la pista si asciuga, porta a casa qualche punto. Una conferma che dimostra come, in situazioni particolari, questo team possa sorprendere.

    VOTO 6 A PEREZ E LECLERC, SALVATI DALLA GARA
    Mai come stavolta guardare al semplice risultato finale può essere fuorviante. Già, perché se è vero che Charles Leclerc e Sergio Perez salgono sul podio, è altrettanto vero che il loro week-end non è tutto rose e fiori. Per il monegasco della Ferrari il podio in gara (e l’ultimo tentativo da paura in qualifica) ripagano un sabato imbarazzante, in cui viene bastonato da Carlos Sainz in condizioni miste. Il messicano, invece, pone rimedio con il secondo posto della Sprint e il terzo in gara all’ennesima qualifica scellerata, che lo vede escluso dalla top-10 per la quarta volta consecutiva. E con una Red Bull, questa è un’enorme aggravante.
    VOTO 5 A MERCEDES E ASTON MARTIN, IMPALPABILI
    Per la prima volta in stagione sia la Mercedes che l’Aston Martin si rivelano parecchio inferiori alla Ferrari. Su un tracciato che poteva favorire la maggior “gentilezza” sulle gomme dei due team rispetto alla scuderia di Maranello, entrambe invece finiscono per perdere parecchi punti nella classifica costruttori. Le Frecce Nere pagano soprattutto una Sprint Race molto negativa, condizionata da una qualifica disastrosa, mentre il team di Silverstone non ha particolari guizzi. Qualche perplessità arriva per aver chiuso dietro anche alla nuova McLaren: se sarà un vero campanello d’allarme, si capirà dal prossimo appuntamento in Gran Bretagna.
    VOTO 4 A PIASTRI, DESOLATAMENTE ULTIMO
    Sia chiaro, sulle qualità del pilota non sembrano esserci dubbi. Così come non bisogna dimenticare che la McLaren le novità le ha montate sulla macchina di Lando Norris. Ma stride molto la differenza di prestazioni tra Oscar Piastri, ultimissimo nella gara della domenica, e il compagno di squadra, quinto al traguardo. Il bel duello (vinto) nella Sprint Race con Charles Leclerc ha lasciato spazio a una gara nerissima per l’australiano, davvero troppo brutta per essere vera. La notizia positiva è che a Silverstone arriveranno anche per lui gli aggiornamenti: quello sarà un banco di prova determinante.
    VOTO 3 ALLA FIA, MEDIOCRE E INCOERENTE
    Dai track limits degni di una seduta psichiatrica alle scelte alquanto incoerenti sulle penalità per impeding, di elementi per bocciare un’altra volta la FIA ce ne sono molti. Vedere quasi 10 piloti penalizzati per aver oltrepassato di mezzo centimetro i limiti della pista è uno schiaffo all’essenza del motorsport, che invita i piloti a spingere al massimo e cercare il limite. Falsare delle gare per un cruccio regolamentare, d’altronde, è pane quotidiano di una Federazione ormai vecchia e bollita. L’abisso, però, non è neanche questo: valutare con due pesi e due misure situazioni piuttosto lineari di impeding (tendenzialmente a favore di una certa scuderia e a sfavore di un’altra…) sta diventando una triste consuetudine, che abbassa ulteriormente la già scarsa credibilità di un’accozzaglia di simil-commissari rubati alle domeniche estive in riva al mare. LEGGI TUTTO

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    Gp Canada F1 2023, le pagelle: Albon stratosferico, Verstappen imbattibile, ripresa Ferrari

    Lo strano e movimentato week-end in Canada della Formula 1 ha offerto agli appassionati nuovi spunti su cui riflettere in vista dei prossimi appuntamenti. Nulla di nuovo al vertice, dove Max Verstappen continua a macinare vittorie e record con la sua Red Bull, anche se la palma di migliore del Gp sul circuito di Montreal se la prende un insospettabile (e strepitoso) Alexander Albon. Risposte confortanti dalla Ferrari, che seppur senza podio, dimostra di poter guardare con fiducia al futuro. Questo e tanto altro nelle nostre pagelle.
    VOTO 10 AD ALBON, EROE DELLA WILLIAMS IN CANADA
    Il 10, di solito, rappresenta la perfezione, il massimo raggiungibile. Ecco, Alexander Albon con la sua Williams ha fatto anche di più. Un week-end folle (nel senso più positivo del termine) in terra canadese, per il pilota thailandese: miracoloso (e intelligente) in qualifica, con l’intuizione di mettere le gomme da asciutto quando tutti gli altri erano ancora sulle intermedie, che gli vale il pass per il Q3 con il primo tempo. E poi la gara, un elogio alla difesa e alla resilienza ai limiti del commovente. Il settimo posto finale vale più di una vittoria.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, NEL MITO DI SENNA
    Già a Monaco, nel “giardino di casa” del compianto Ayrton, Max Verstappen si era reso protagonista di una prestazione degna della leggenda brasiliana. Ecco, in Canada probabilmente le cose non sono andate allo stesso modo (non il solito dominio), ma il risultato alla fine è ciò che conta: ennesima vittoria, anche su una pista che si è rivelata meno “amica” delle altre per la sua Red Bull. Ma è un successo dal sapore particolare, perché permette al campione del mondo di eguagliare proprio Senna come numero di vittorie (41). Il fuoriclasse viaggia spedito verso il mito.
    VOTO 8 AD ALONSO, 41ENNE LUCIDO COME UN RAGAZZINO
    Lo spagnolo si rivela animale di lucidità nei momenti che contano. Anche quando l’Aston Martin non sembra rendere come dovrebbe. Prima approfitta della situazione caotica in qualifica, artigliando il terzo posto (poi 2° con la penalità di Hulkenberg). Poi ingaggia e vince un duello in gara (sin dalla partenza) con Lewis Hamilton. Un encomio all’intelligenza di un “ragazzino” di 41 anni, mai domo e capace di far scoprire nuove frontiere del suo sconfinato talento. Ennesimo podio, che lo porta ad appena 9 lunghezze dal 2° posto nel Mondiale.

    VOTO 7 AD HAMILTON, BATTUTO MA FIDUCIOSO
    Un po’ come l’Aston Martin, anche la Mercedes ha approfittato del caos delle qualifiche, per indirizzare al meglio la gara. A completare l’opera ci pensa Lewis Hamilton, che regala un altro podio alla casa anglo-tedesca, dopo un bel duello con Fernando Alonso. La nota negativa per il britannico è la sconfitta maturata contro lo spagnolo: dopo la partenza bruciante, infatti, alla lunga lo spagnolo ha ripreso e superato il sette volte campione del mondo. Un piccolo neo, in un altro fine settimana che aumenta la fiducia tra gli uomini di Brackley.
    VOTO 6 ALLA FERRARI, CHE LANCIA PRIMI SEGNALI
    La valutazione è l’esatta media tra il 7 pieno della gara e il 5 (tendente al 4,5) delle qualifiche. Sin dal venerdì la Ferrari si era rivelata unica antagonista della Red Bull, tanto da far sognare il colpaccio. Poi, come spesso accade, nei momenti concitati la squadra dimostra di capirci poco, come testimonia l’orrenda qualifica. Alla fine, però, a rimediare a tutto ci pensa la brillante conduzione della gara, di tutte le componenti: dalla strategia del muretto al ritmo di Leclerc e Sainz, che recuperano fino al 4° e 5° posto, non lontani dal podio. Serviranno altre risposte, ma da Montreal la Rossa ritorna a casa con una rinnovata fiducia. Forse avranno davvero capito?
    VOTO 5 A NORRIS, SCIUPONE E AVVENTATO
    La voglia del fuoriclasse di ottenere sempre qualcosa in più non si può domare. E in fondo, Lando Norris ha le carte in regola per essere un fuoriclasse. Tuttavia, in tempi di “magra”, bisogna sapersi accontentare. Ed ecco che il tentativo alquanto avventato di sorpasso a Esteban Ocon, nel finale di gara, per un 8° posto, costa anche il piazzamento in zona punti al team di Woking. Il tutto dopo una corsa solida, condotta sempre in zona punti. Occasione (e punti) persi.
    VOTO 4 A PEREZ, L’ANELLO DEBOLE DELLA RED BULL
    Mentre il mondo della Formula 1 va avanti, Sergio Perez è rimasto fermo a Baku. Già, perché dalla gara dominata in Azerbaigian, il messicano ha collezionato solo disastri (ad eccezione di Miami). Terza qualifica consecutiva fuori dalla top-10, gara anonima e inferiore (in tutto e per tutto) anche alla Ferrari. Sesto posto finale che, adesso, mette a serio rischio anche la seconda posizione nel Mondiale, con Alonso distante appena 9 punti. Uno scenario impensabile fino a un mese fa, ma che mette in luce una realtà dura per Checo: l’anello debole della Red Bull è lui.
    VOTO 3 A RUSSELL, TRADITO DA UN ERRORE MADORNALE
    Per la prima volta dal suo arrivo in Mercedes, si iniziano a vedere i limiti di un George Russell sotto pressione. Una pressione figlia della velocità di Lewis Hamilton, che anche in Canada si è rivelato superiore al giovane compagno di squadra. Una situazione che ha portato l’ex Williams a strafare, per cercare di mantenere il ritmo del sette volte campione del mondo; l’errore gravissimo nella prima parte di gara compromette tutto il suo week-end. E per concludere, anche la sua macchina lo tradisce, costringendolo al ritiro. Luna storta, anzi stortissima. LEGGI TUTTO

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    Gp Spagna F1 2023, le pagelle: Verstappen è sempre più una leggenda

    BARCELONA, SPAIN – JUNE 04: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 04, 2023 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool

    Il Gran Premio di Spagna ha offerto diversi spunti sul mondiale di Formula 1 e le sue gerarchie. Non tanto per la prima posizione, saldamente nelle mani di un Max Verstappen e della sua Red Bull semplicemente perfetti, quanto per chi sta dietro ai campioni del mondo. A partire da una rediviva Mercedes, più forte di una Ferrari anonima e un’Aston Martin stranamente in difficoltà. Tutto questo e molto altro nelle pagelle del week-end in terra catalana.
    VOTO 10 A VERSTAPPEN, SIMPLY THE BEST!
    Se a Monaco il suo era stato un week-end alla Senna, in Spagna veste i panni del miglior Schumacher. Pole, vittoria, giro veloce e tutta la gara in testa: un grand chelem che ribadisce, una volta di più, la superiorità di Max Verstappen e della sua Red Bull sul resto della griglia. Imbarazzante il confronto con Sergio Perez, ancor di più con le altre vetture. Mondiale senza storia, che può riservare record su record per il campione olandese, ormai lanciato verso il terzo titolo iridato consecutivo.
    VOTO 9 ALLA MERCEDES, RINATA IN SPAGNA CON LA W14B
    Il cambio di rotta della Mercedes, che di fatto ha prodotto una vera e propria versione B della W14, ha dato i risultati sperati. Le Frecce Nere sono di fatto la seconda forza del campionato. Il coronamento di un week-end tra alti e bassi, frutto di una qualifica abbastanza mediocre (Hamilton 5°, Russell 12°), arriva in gara: entrambi gli alfieri della casa anglo-tedesca ritrovano quel ritmo costante e competitivo con qualsiasi compound a disposizione, facendo presto un sol boccone di Carlos Sainz. Il doppio podio finale è la ciliegina sulla torta, che ridà morale e speranza di poter, entro la fine del campionato, lottare con la Red Bull per la vittoria.
    VOTO 8 A ZHOU, ARREMBANTE CON LA SUA ALFA
    Nell’equilibrio totale in vigore tra le squadre di metà griglia, a Barcellona emerge l’Alfa Romeo con Zhou. Il pilota cinese si rende protagonista di un bel fine settimana, risultando costantemente più veloce del più navigato compagno di squadra Valtteri Bottas e conquistando, con le unghie e con i denti, un nono posto di assoluto valore. Al termine di una gara molto coraggiosa, con un bel duello tutto asiatico con Yuki Tsunoda, dopo aver lottato persino con l’Aston Martin di Fernando Alonso. Che sia di buon auspicio per il futuro.
    VOTO 7 A TSUNODA, GIAPPONESE (A VOLTE TROPPO) CORAGGIOSO
    La grinta e il coraggio non mancano mai a Yuki Tsunoda, che sta pian piano diventando il leader dell’AlphaTauri. In Spagna, il pilota giapponese della scuderia di Faenza tira fuori gli artigli sin dal venerdì, trovando competitività e costanza nelle prestazioni. In gara, poi, è un costante duello con chiunque gli passi vicino: dal derby d’Asia con Zhou ad Alonso e Ocon, il cui incontro ravvicinato gli costa una penalità di 5″, che lo estromette dalla zona punti, facendolo scivolare al 12° posto. Peccato, avrebbe meritato la top-10.

    VOTO 6 A SAINZ, SALVA IL SALVABILE
    L’attesa in casa Ferrari per gli aggiornamenti portati in Spagna si è tradotta con un risultato mediocre, l’ennesimo. Un altro buco nell’acqua parzialmente ripianato da Carlos Sainz, che nonostante il risultato finale, alla fine non demerita nell’arco del week-end: costantemente più veloce di Leclerc, abile ad artigliare la prima fila in qualifica. Poi, però, i limiti della SF-23 rendono la gara di casa del pilota iberico un mezzo calvario, sverniciato prima dalle Mercedes e poi da Perez. Nonostante tutto non molla, e quantomeno si tiene dietro le Aston Martin. Meriterebbe (non solo lui) una macchina decente.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, BOCCIATA A SORPRESA
    Poteva essere un’altra potenziale occasione per mettere pressione a Max Verstappen e alla Red Bull, e invece nella terra di Fernando Alonso, l’Aston Martin si rivela un fiasco. Davvero sorprendenti le difficoltà nel ritmo e nella velocità da parte della rivelazione del 2023, in particolare con lo spagnolo, davvero mai in grado di giocarsela con i primi. E addirittura battuto anche da Lance Stroll, a sua volta protagonista del miglior week-end di questa stagione. Un tempo sarebbero arrivati i fuochi d’artificio per un 6° e 7° posto, ora invece c’è amarezza; anche qui si capisce l’enorme salto in avanti di questa squadra. Assente, però, in Catalunya.
    VOTO 4 A PEREZ, SCHIACCIATO DAL PESO DI MAX
    Un po’ tutto il mondo confidava nel messicano al fine di poter contrastare un minimo lo strapotere di Max Verstappen. Ma evidentemente, Sergio Perez non ha semplicemente il talento per tenere testa al due (quasi tre) volte campione del mondo. Anche al Motmelò compromette il suo week-end con una qualifica horror, che lo vede uscire nel Q2 con un misero 11° posto. Poi in gara riesce a recuperare fino alla quarta posizione, ma senza alcun guizzo rilevante. E persino lontano dalle Mercedes. Di questo passo, anche il 2° posto nella classifica piloti è a rischio. E forse, non solo quello.
    VOTO 3 A LECLERC, CONTROFIGURA DI UN PREDESTINATO
    Definire un’agonia il fine settimana di Barcellona per Charles Leclerc sembra quasi un complimento. Avvilente il 19° posto in qualifica su un tracciato dove, nel 2022, aveva conquistato una delle pole position più belle della sua carriera. Sia chiaro, le responsabilità non possono essere solo sue, ma evidentemente, anche lui non ha dato il massimo, oltre a una Ferrari ormai incommentabile. E anche in gara, il suo rendimento è stato piuttosto anonimo, imbottigliato in un traffico da cui non è mai stato capace di uscire, portandolo all’11° posto finale. Al termine di una nuova, ennesima “battaglia” con il suo stesso muretto. Una vera e propria depressione, da cui non sembra esserci via d’uscita.
    VOTO 2 ALLA SFORTUNA DI NORRIS
    Il coniglio tirato fuori dal cilindro in qualifica, che ha portato Lando Norris al terzo posto, lasciava presagire un week-end degno della McLaren. Magari non per lottare per il podio, ma almeno per un piazzamento di rilievo in zona punti. Ebbene, nulla di tutto questo: il sogno dura una curva. Il contatto al via con Lewis Hamilton di fatto mette la parola fine su ogni ambizione del team e del pilota inglese, costretto a scivolare nelle retrovie. Un’enorme occasione persa; il ritmo in gara era anche molto competitivo. LEGGI TUTTO

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    Gp Monaco F1 2023, le pagelle: Verstappen alla Senna, Ocon magico, Ferrari indegna!

    MONTE-CARLO, MONACO – MAY 28: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing (C), Second placed Fernando Alonso of Spain and Aston Martin F1 Team (L), Third placed Esteban Ocon of France and Alpine F1 (R) and Pierre Wache, Chief Engineer of Performance Engineering at Red Bull Racing (R) celebrate on the podium during the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 28, 2023 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Ryan Pierse/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202305280395 // Usage for editorial use only //Va in archivio un caotico Gran Premio di Monaco, caratterizzato dalla pioggia negli ultimi 20 giri. Una corsa che, seppur animata rispetto alle aspettative, non ha intaccato la superiorità incredibile di Max Verstappen, dominatore assoluto del week-end nel Principato. Da applausi il vecchio leone Fernando Alonso e un magico Esteban Ocon, che protegge il suo podio conquistato con una qualifica meravigliosa. Imbarazzante la Ferrari, che come lo scorso anno con la pioggia non ci capisce letteralmente nulla. Questo e tanto altro nelle pagelle del Gp.
    VOTO 10 A VERSTAPPEN, UN WEEK-END ALLA SENNA
    Quando nella mattinata del venerdì, nelle FP1, il campione del mondo si è aperto via radio etichettando la Red Bull come inguidabile, il presagio per il suo week-end non poteva essere dei migliori. Da quel momento, la sua è stata una cavalcata imperiale: giro leggendario in qualifica per prendersi la pole position, con un ultimo settore strepitoso; e poi la gara, una sinfonia di 78 giri tra asciutto e bagnato, dominante in tutto e per tutto. Nel giorno in cui diventa il pilota più vincente della storia della Red Bull, Super Max lo fa con lo stile del re del Principato per eccellenza: Ayrton Senna. Imbattibile.
    VOTO 9 AD OCON, MERAVIGLIOSO GUASTAFESTE
    Il coniglio dal cilindro lo tira fuori Esteban Ocon con la sua Alpine. Il suo è il più classico dei podi impronosticabili a Monaco, in un contesto a sé stante in tutto il calendario. Sfrutta al massimo la qualifica con un giro da sogno, favorito dalla penalità per Charles Leclerc. Al resto ci pensa la gara, fatta di intelligenza nella gestione gomme e lucidità nel momento topico dell’arrivo della pioggia. Risultato: un clamoroso terzo posto, davanti alle Mercedes e alle Ferrari. Chapeau.
    VOTO 8 AD ALONSO, LEONE DI RABBIA
    Dopo due settimane di proclami e countdown, la pista riporta sulla terra Fernando Alonso e l’Aston Martin. Per carità, una terra pur sempre dolcissima, come testimonia lo stupendo secondo posto al traguardo. La sensazione, però, è che l’asturiano lascerà il Principato con più rimpianti che gioia: la pole sfumata per una manciata di millesimi, la strategia sbagliata dal team, che gli costa una sosta in più degli altri nel momento dell’arrivo della pioggia. Un leone come lui, tutto questo lo digerisce a fatica.

    VOTO 7 ALLA MCLAREN, BELLA SUL BAGNATO
    A giudicare dall’andamento della corsa, sembra proprio che in McLaren avessero previsto esattamente questo tipo di gara. Già, perché sul bagnato sia Norris che Piastri volavano letteralmente, rifilando in media 2 secondi al giro al resto del gruppo. Una scelta di assetto, evidentemente, improntata proprio sul bagnato, che ha dato i suo frutti: doppio piazzamento a punti. Un piccolo passo in avanti, verso risultati più consoni al blasone della scuderia.
    VOTO 6 ALLA MERCEDES, REDIVIVA CON LA PIOGGIA
    La macchina, ad oggi, non è minimamente competitiva per la vetta. Anche se per giudicare la versione B della W14 servirà attendere almeno il Gp di Spagna. Tuttavia, in un contesto di mediocrità (Hamilton 5°, Russell 8° sull’asciutto), alla fine il team di Brackley riesce a leggere bene gli attimi concitati dell’arrivo della pioggia, portando a casa un quarto e quinto posto. Un po’ di amaro in bocca per l’ex Williams, che con la strategia adottata poteva salire sul podio, ma un lungo nel bel mezzo del diluvio ha compromesso il capolavoro.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, ANCORA NON A LIVELLO DI ALONSO
    Probabilmente un inizio di stagione da cinque podi in sei gare non se lo aspettava nessuno, pertanto gestire le aspettative non è semplice per l’Aston Martin. Tuttavia, nella lettura della gara odierna il muretto ha commesso un errore madornale con Fernando Alonso, sprecando un jolly per tentare di superare Max Verstappen nel momento dell’arrivo della pioggia. Una chance ritortasi contro, che ha costretto lo spagnolo a un secondo giro ai box. Uno stimolo per crescere, perché l’occasione della vita si può presentare ancora. E servirà tutta la freddezza per coglierla.
    VOTO 4 A PEREZ E STROLL, DESAPARECIDOS A MONACO
    L’andamento del week-end, in particolare dal sabato, è pressoché identico. L’aggravante è, ovviamente, sulle spalle di Sergio Perez, che con una Red Bull sotto al sedere riesce prima a sbattere nel Q1, e poi a combinarne di tutti i colori in gara, che si traduce in un’agonia di 4 soste e l’addio a ogni (impossibile) sogno iridato. Non fa tanto meglio il canadese: bastonato sin dalle prove libere da Fernando Alonso, fuori dai primi 10 in qualifica (senza errori), è autore di una corsa all’autoscontro, più che di una lucida rimonta. Finisce la gara dopo aver toccato muri e macchine a destra e a manca. Semplicemente inferiore al 41enne compagno di squadra.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, INDEGNA IN OGNI SUA COMPONENTE
    Dai vertici dirigenziali ai piloti, passando per il muretto e gli ingegneri. L’aggettivo per descrivere la Ferrari di Montecarlo (e non solo) è uno: indegna. I proclami trionfalistici del giovedì lasciano spazio, col passare dei giorni, all’ennesima figura riprovevole di un team (quello di oggi) offensivo della sua stessa storia. Inaccettabile tenere al proprio posto un ingegnere di pista che, con la sua mediocre comunicazione, alla fine sabota il week-end del suo stesso pilota, costretto a una penalità su un circuito dove superare è impossibile. Tragicomica, poi, la gestione strategica in gara: incoerente dopo le scelte alla partenza, drammaticamente in ritardo nel momento clou della pioggia. E alla stregua dei fatti, anche l’Alpine è stata superiore. L’incubo non finisce più. LEGGI TUTTO