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    Gp Brasile F1 2023, le pagelle: Alonso come l’Araba Fenice. Iella Leclerc

    Portrait, podium, Autodromo José Carlos Pace, GP2320a, F1, GP, BrazilFernando Alonso, Aston Martin F1 Team, 3rd position, celebrates on the podium – credits: Aston Martin F1 TeamIl terzultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1, sul circuito di Interlagos, lascia tanti spunti di riflessione e diversi interrogativi a cui dare risposta. Non per la prima posizione, a cui ormai è destinato (se continua così) in eterno Max Verstappen, alla vittoria n. 17. Ma per il resto del gruppo, con un podio inedito che ritrova un brillante Lando Norris e un fenomenale Fernando Alonso, vincitore del duello al fotofinish con Sergio Perez. Sonoramente sconfitte, invece, Ferrari e Mercedes. Menzione speciale per la iella di Charles Leclerc, riassunta nel Team Radio a margine dell’assurdo incidente nel giro di formazione. Questo e molto altro nelle pagelle del Gp del Brasile.
    VOTO 9 AD ALONSO, RISORTO DALLE CENERI
    Un colpo di coda, un sussulto dopo un periodo nerissimo. Per tanti piloti sarebbe catalogabile così la gara di Fernando Alonso in Brasile, ma per lo spagnolo no, va oltre ogni logica. Sfrutta al massimo il potenziale ritrovato dell’Aston Martin, sfoderando una prestazione ai confini del miracoloso, riassunta tutta nel duello all’ultimo sangue con Sergio Perez. Una difesa sul messicano da leone indomabile, che al fotofinish gli consegna un podio da sogno, e uno schiaffo ai critici invidiosi. Perché a 42 anni è ancora lì, a insegnare il mestiere a tanti colleghi ben più giovani.
    VOTO 8 A NORRIS, IL NUOVO VICE-VERSTAPPEN
    In un campionato che ha proposto diversi piloti nel ruolo di “vice-Verstappen“, chi ormai sembra averne assunto i gradi a tutti gli effetti è Lando Norris. L’inglese della McLaren si dimostra l’unico in grado di tenere il passo del campione del mondo, punzecchiandolo nelle fasi iniziali con un tentativo di sorpasso, respinto dall’olandese. Un duello visto anche nella gara Sprint, e che si sta riproponendo con insistenza sempre crescente. Un’anticipazione della lotta per il Mondiale nel 2024?
    VOTO 7 A STROLL, FINALMENTE AL PASSO DI ALONSO
    La rediviva Aston Martin, questa volta, non si appoggia solo sulle spalle enormi di Fernando Alonso, ma sfrutta anche il week-end solidissimo di Lance Stroll. Il canadese concretizza a dovere lo strepitoso terzo posto in qualifica, con una corsa di grande costanza e priva di sbavature. Il quinto posto finale, davanti a Ferrari e Mercedes, è il meritato riconoscimento per un fine settimana ad alto livello. Se solo fosse costante…

    VOTO 6 A SAINZ, UNICO SUPERSTITE DELLA FERRARI
    La sensazione di amaro in bocca per la Ferrari sta tutta nei punti rosicchiati da Carlos Sainz a un’irriconoscibile Mercedes: 4. Già, perché in un week-end nerissimo per la contendente al secondo posto nel mondiale costruttori, la Rossa paga la iella che colpisce Charles Leclerc, parzialmente coperta dal sesto posto finale dello spagnolo, utile per rosicchiare qualche punto alle Frecce Nere. Nel complesso, l’ex McLaren si dimostra sempre inferiore al compagno di squadra, ma nonostante i problemi occorsi anche alla sua vettura a inizio corsa, riesce a gestire la situazione e portare a termine la gara, salvando parzialmente la domenica del Cavallino Rampante.
    VOTO 5 A PIASTRI, SONORAMENTE SCONFITTO DA NORRIS
    Nelle ultime gara si è vista tutta la differenza tra Lando Norris e Oscar Piastri. L’australiano, lungo tutto il week-end brasiliano, ha preso la paga dal compagno di squadra, denotando ancora ampi margini su cui lavorare per migliorare e arrivare al livello di Lando. Sia nella Sprint che in gara, il rookie si trova impelagato in lotte a centro gruppo, in particolare con Daniel Ricciardo: proprio una di queste compromette la corsa di Oscar. Non all’altezza, ma per una volta può capitare.
    VOTO 4 ALLA MERCEDES, IRRICONOSCIBILE IN BRASILE
    Su una pista teoricamente favorevole per caratteristiche e degrado, la Mercedes ne esce con le ossa distrutte. Sia nella Sprint che in gara, Hamilton e Russell pagano un degrado spropositato, che li fanno precipitare indietro, soprattutto alla domenica. Risultato finale: Lewis 8°, George ritirato per un problema al motore. Alla fine, la corsa del sabato e la sventura di Leclerc permettono al Team di Brakley di limitare i danni e non perdere troppi punti dalla Ferrari. Ma in vista delle ultime due gare, il trend è da invertire.
    VOTO 3 ALLA SFORTUNA DI LECLERC, SEMPRE PIU’ ALESI
    Scommettere sulle sventure di cui è vittima Charles Leclerc in ogni gara è ormai un passatempo, visto che in ogni corsa ne succede sempre una. Stavolta si sconfina oltre il ridicolo, visto che il problema idraulico da cui nasce l’incidente contro le barriere arriva nel giro di formazione. Un’occasione mancata, perché poteva portare a un ottimo risultato. Triste consuetudine, di un percorso sempre più somigliante a quello di Jean Alesi. LEGGI TUTTO

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    Gp Messico F1 2023, le pagelle: bentornato Ricciardo, Hamilton indomito, spettacolo Norris

    MEXICO CITY, MEXICO – OCTOBER 28: Daniel Ricciardo of Australia and Scuderia AlphaTauri prepares to drive in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Mexico at Autodromo Hermanos Rodriguez on October 28, 2023 in Mexico City, Mexico. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310290075 //

    Rispetto agli anni precedenti, il Gran Premio del Messico ha regalato spettacolo e diversi sorpassi, seppur con il solito epilogo: il trionfo di Max Verstappen. Stavolta aiutato dalla bandiera rossa, ma in ogni caso con un ritmo fin troppo superiore alla concorrenza. Ottima la gara di Lewis Hamilton, luci e ombre per la Ferrari che, nonostante l’1-2 in qualifica, alla fine non concretizza (per l’ennesima volta) il passo in qualifica. Prosegue inesorabile, invece, la caduta libera dell’Aston Martin. Questo e molto altro nelle pagelle del week-end messicano.
    VOTO 9 A RICCIARDO, WEEK-END COME AI VECCHI TEMPI
    Da tempo non si vedeva questa versione di Daniel Ricciardo in pista. Probabilmente dal trionfo di Monza con la McLaren. In Messico, sin dal venerdì, ritrova un passo che, per il livello dell’AlphaTauri, è qualcosa che va oltre ogni logica: velocissimo sul giro secco, tanto da chiudere al quarto posto davanti alla Red Bull di Sergio Perez. E poi anche in gara si conferma, restando nelle zone nobili della classifica, fino al duello finale per la sesta piazza con George Russell. Un segnale molto chiaro, che Helmut Marko non potrà ignorare, in vista del 2024. Bentornato Daniel!
    VOTO 8 A NORRIS, RIMONTA DA URLO DOPO UN SABATO NERO
    Il quinto posto finale lascia molto amaro in bocca per Lando Norris. Perché sì, è arrivato dopo una rimonta spaziale dal 17° posto, ma va a ripianare il disastro delle qualifiche del sabato, dove tra un errore e una bandiera gialla viene costretto all’eliminazione nel Q1. Forse lo stimolo necessario, per tirare fuori una gara tutta ritmo e sorpassi, molti anche spettacolari, come quello su George Russell che gli vale il quinto posto finale. Chissà cosa sarebbe stata la sua corsa se fosse partito davanti…
    VOTO 7 A HAMILTON, A CUI MANCA SOLO LA VITTORIA
    Per la stagione che sta portando avanti, Lewis Hamilton meriterebbe più di ogni altro una vittoria entro la fine dell’anno. Anche in Messico il sette volte campione del mondo tira fuori un’altra gara di estrema intelligenza e lucidità: maniacale nella gestione delle gomme, lucido nello scegliere il momento giusto per attaccare Charles Leclerc e prendersi la seconda piazza. La ciliegina sulla torta è il giro veloce firmato all’ultimo giro, un pezzo di bravura degno dei tempi in cui dominava su tutti. Se avesse la macchina, potrebbe tornare tranquillamente a farlo.

    VOTO 6 ALLA FERRARI, BELLA AL SABATO MA INCONCLUDENTE
    Il leitmotiv della Ferrari degli ultimi anni è sempre lo stesso: oltre le aspettative in qualifica, inconcludente in gara. Sia chiaro, stavolta di errori non ce ne sono stati: la strategia alla ripartenza dalla bandiera rossa con Leclerc, in particolare, era quella più logica. Questo perché il lavoro sulle gomme, per quanto migliorato nel corso della stagione, non è ancora al livello di Red Bull e Mercedes. Resta, comunque, la giornata da sogno del sabato, con una prima fila tutta rossa come non succedeva da oltre un anno. Una gioia effimera, prima di tornare con i piedi sulla terra. E, se non altro, anche sul podio.
    VOTO 5 A RUSSELL, BASTONATO DAL COMPAGNO DI SQUADRA
    Nella stagione in cui Lewis Hamilton sembra rivivere una seconda giovinezza, c’è un George Russell che semplicemente non riesce a tenere il suo ritmo. Una costante da tutta la stagione, che si ripete anche in Messico: mentre Sir Lewis si issa al secondo posto e si prende pure il giro veloce, lui negli ultimi giri va in sofferenza totale, e per poco non perde pure la posizione su Daniel Ricciardo. Una sofferenza che sta tutta nella differenza di punti in classifica, ben 69.
    VOTO 4 A PEREZ, SEMPRE PIU’ INSIDIATO DA RICCIARDO
    Il week-end di casa doveva dare risposte definitive sul futuro di Sergio Perez in Red Bull. Così, probabilmente, è stato, ma non come si aspettava Checo. L’idolo delle folle messicane porta con sé un pugno di mosche, poiché la sua corsa finisce alla prima curva, dopo l’incidente in partenza con Leclerc. Ma ciò che fa riflettere è il risultato del sabato. Perché, alla guida di una Red Bull, finire dietro all’AlphaTauri di Daniel Ricciardo è un segnale molto preoccupante. E che potrebbe dare una spallata decisiva al suo futuro in Formula 1.
    VOTO 3 ALL’ASTON MARTIN, ORMAI IN CADUTA LIBERA
    Immaginare questo scenario dopo lo scintillante inizio di stagione era davvero impronosticabile. Eppure, è proprio ciò che sta avvenendo. Il doppio ritiro di Stroll e Alonso è solo la punta di un iceberg di mediocrità, emerso in tutto e per tutto nel corso del week-end in Messico. La gara in rimonta di Austin è già un lontano ricordo. Per non parlare dei podi di inizio stagione. Urgono riflessioni, o la prossima sarà una stagione di anonimato. LEGGI TUTTO

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    Gp USA F1, le pagelle: un Hamilton d’annata, il solito Verstappen e un ottimo Stroll

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 21: Sprint winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing and Third placed Charles Leclerc of Monaco and Ferrari talk in parc ferme during the Sprint ahead of the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 21, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310220173 // Usage for editorial use only //Come al solito il Gran Premio degli USA, sul circuito di Austin, regala emozioni e tanto equilibrio tra le vetture della Formula 1. Anche se il risultato finale è il solito (vittoria di Max Verstappen), gli spunti che lascia la corsa in Texas sono diversi. A cominciare dalla grande prestazione di Lewis Hamilton, migliore in pista (nonostante la squalifica finale). Ottima la corsa di Lance Stroll, che torna a battere un colpo con una gara in rimonta dalla pit-lane fino al 9° posto. Fa storcere il naso la strategia della Ferrari con Leclerc, anche lui comunque vittima dello stesso destino di LH44. Questo e molto altro nelle pagelle dell’appuntamento americano.
    VOTO 9 A HAMILTON, CORRE COME AI VECCHI TEMPI
    Che fosse un week-end interessante lo si era capito sin dal venerdì, quando per qualche errore qua e là perde la pole position. Poi al sabato si prende comodamente la seconda posizione nella Sprint Race, fino ad arrivare alla corsa da leone della domenica: ritmo, costanza e aggressività, il marchio di fabbrica dei bei vecchi tempi. Chiude secondo al traguardo, con una strategia diversa poteva anche vincere, ma sarebbe stato tutto vano: la beffarda squalifica finale per irregolarità al fondo avrebbe tolto tutto. Ma la sostanza non cambia: Sir Lewis Hamilton sa ancora come far divertire il pubblico.
    VOTO 8 A VERSTAPPEN, CANNIBALE SPIETATO
    Nemmeno le briciole. Max Verstappen è insaziabile, e ne porta a casa un’altra. Stavolta in un week-end non così facile come potrebbe sembrare: tra errori in qualifica e problemi ai freni in gara, stavolta il campione del mondo se la deve sudare la vittoria, anche partendo dalla sesta posizione. Alla fine, forse, il vero potenziale della sua Red Bull si vede nella Sprint Race, dove massacra gli avversari con un ritmo infernale. Anche questa, non proprio una novità.
    VOTO 7 A STROLL, FINALMENTE REDIVIVO
    Chi l’avrebbe detto che dopo il venerdì nero dell’Aston Martin si sarebbe vista una delle due vetture in zona punti? E soprattutto, chi avrebbe mai immaginato che sarebbe stata quella di Lance Stroll e non quella di Fernando Alonso? Detto che senza il problema tecnico anche lo spagnolo avrebbe chiuso in top-10, questo non toglie merito alla grandiosa rimonta del canadese. Partito dalla pit-lane, il ritorno al vecchio setup restituisce anche a lui sicurezze che sembravano ormai un miraggio, portandolo a suon di sorpassi fino al 9° posto al traguardo. Troppo tardi per dimostrare di meritare il sedile? Chi vivrà vedrà.

    VOTO 6 A SARGEANT, PRIMA VOLTA A PUNTI
    Sembrava impossibile, ma alla fine ce l’ha fatta: Logan Sargeant porta a casa il primo punto della carriera in Formula 1. E lo fa con una gara di sostanza, seppur chiusa al 12° posto al traguardo. Ma complici le squalifiche di Hamilton e Leclerc, ecco che arriva l’inaspettato regalo, proprio sul suolo americano. Una vera boccata d’ossigeno, in un momento molto delicato. E che potrebbe dargli qualche possibilità in più di rimanere nel Circus anche per la prossima stagione.
    VOTO 5 A PIASTRI, ERRORE DA ROOKIE
    Fa strano vedere Oscar Piastri commettere un errore un po’ da rookie come quello che compromette la sua corsa e quella di Esteban Ocon. Forse il primo vero inciampo di una stagione, fin qui, assolutamente positiva. A maggior ragione dopo averci abituato agli ultimi podi. Va detto, comunque, che per tutto il week-end si è trovato molto in difficoltà, ben al di sotto degli standard elevatissimi tenuti dal suo compagno di squadra, che intanto festeggia il quarto podio consecutivo. Il tempo per rifarsi c’è tutto.
    VOTO 4 ALLA STRATEGIA FERRARI CON LECLERC, AVVENTATA
    Col senno di poi, alla fine si può tranquillamente dire che la scelta strategica della Ferrari con Charles Leclerc si è rivelata molto azzardata. In ogni caso, la volontà di diversificare le strategie dei due piloti era sicuramente apprezzabile (per una volta), ma probabilmente è stato scelto (per l’ennesima volta) il pilota sbagliato. Per tutto il week-end il monegasco ha dimostrato di averne di più del compagno di squadra, e con una scelta più razionale, probabilmente avrebbe avuto il ritmo per superare Lando Norris nel finale, ormai in crisi. Ma, ironia della sorte, la squalifica finale forse “salva” il muretto rosso. LEGGI TUTTO

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    Gp Qatar F1 2023, le pagelle: Re Max III dominatore, Liberty Media e FIA imbarazzanti

    LUSAIL CITY, QATAR – OCTOBER 08: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing takes a drink in parc ferme during the F1 Grand Prix of Qatar at Lusail International Circuit on October 08, 2023 in Lusail City, Qatar. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolVa in archivio anche il week-end sul circuito di Losail, teatro del soporifero Gran Premio del Qatar, per la seconda volta nel calendario della Formula 1. Un fine settimana ricco di caos e polemiche, che travolgono nuovamente Liberty Media e la FIA. Il tutto a far da cornice all’ennesimo trionfo di Max Verstappen, per la terza volta campione del mondo. Si conferma seconda forza la McLaren, mentre la Mercedes spreca la possibilità di allungare in classifica su una Ferrari mediocre. Questo e tanto altro nelle pagelle dell’appuntamento qatariota.

    VOTO 10 A VERSTAPPEN, RE PER LA TERZA VOLTA
    Cambiano piste, Paesi, continenti, ma la sinfonia è sempre uguale. E stavolta l’ennesimo dominio di Max Verstappen gli porta in dote il terzo titolo mondiale consecutivo. Un week-end non perfetto, vista la Sprint non indimenticabile (chiusa comunque al secondo posto), anche se proprio quella gli ha permesso di festeggiare il terzo mondiale di fila. Per il resto solita corsa, solito ritmo martellante, solita superiorità imbarazzante. Lode a te, Re Max III.
    VOTO 9 ALLA MCLAREN, ORMAI UNA CERTEZZA
    Non ha davvero senso la crescita clamorosa lungo il 2023 della McLaren. Per rendere bene l’idea, nella sola Sprint del Qatar ha totalizzato più punti che nelle prime 5 gare della stagione. Un lavoro encomiabile del Team diretto da Andrea Stella, da prendere come esempio. Frutto anche di due piloti di livello assoluto: Oscar Piastri, vincitore della mini-gara del sabato, e capace di mettersi dietro nuovamente Lando Norris, che deve far fronte alla crescita esponenziale del più giovane compagno di squadra. Chapeau.
    VOTO 8 A RUSSELL, RIMONTA PIENA D’AMAREZZA
    Per ritmo e velocità, George Russell aveva tutta la possibilità di chiudere la sua gara sul podio. Ma la follia con il compagno di squadra in partenza ha, di fatto, compromesso ogni ambizione della Mercedes. Dal suo punto di vista, comunque, resta una corsa contraddistinta da una rimonta eccezionale, che dall’ultimo posto del primo giro l’ha portato fino alla quarta piazza finale alla bandiera a scacchi. In mezzo, sorpassi e giri veloci a ripetizione. C’è, però, evidentemente qualcosa da risolvere con Lewis Hamilton…
    VOTO 7 ALL’ALFA ROMEO, DOPPIA GIOIA DA TOP-10
    Nel deserto del Qatar batte un colpo anche l’Alfa Romeo. Ottima la corsa della scuderia italo-svizzera, che chiude con un doppio piazzamento in zona punti per Valtteri Bottas e Guanyu Zhou. Al di là delle penalità e problemi altrui, il risultato non è affatto bugiardo. Tra una gestione oculata degli pneumatici e una scelta strategica azzeccata, entrambi i piloti hanno potuto sfruttare al massimo il potenziale della vettura, portando a casa un risultato molto positivo.

    VOTO 6 A LECLERC, CHE LIMITA I DANNI PER LA FERRARI
    Che il fine settimana di Losail per la Ferrari sarebbe stato molto complicato era quasi scontato. E alla fine, il risultato è tutt’altro che bugiardo. Con l’assenza forzata di Carlos Sainz, tutto il peso del Team era sulle spalle di Charles Leclerc, che ha concretizzato tutte le occasioni possibili. L’harakiri Mercedes, l’ennesimo tracollo di Sergio Perez e l’errore di Fernando Alonso danno la possibilità al monegasco di chiudere al quinto posto e limitare i danni con la stessa Mercedes, nell’economia della lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori.
    VOTO 5 ALLA MERCEDES, CHE DEVE IMPORRE GERARCHIE
    Era nell’aria, obiettivamente. Il disastro alla partenza del Gran Premio del Qatar è solo il culmine di una ruggine, quella tra Lewis Hamilton e George Russell, andata in crescendo nel corso della stagione. Al di là dell’importanza di un’occasione sciupata per allungare sulla Ferrari nel mondiale costruttori, per la Mercedes urge dare un segnale in vista del 2024, quando (nella speranza di Toto Wolff) ci sarà una vettura competitiva per dar battaglia alla Red Bull. Servirà una gerarchia chiara, altrimenti occorreranno scelte dolorose: o Lewis, o George. Ne rimarrà solo uno?
    VOTO 4 A PEREZ, AGONIZZANTE E AL PASSO D’ADDIO
    Francamente, immaginare ancora Sergio Perez alla guida di una Red Bull anche nel 2024 appare un’utopia. Non bastava il disastro di Suzuka: anche in Qatar il messicano ne combina di tutti i colori. Ennesima qualifica da horror, Sprint buttata via per un incidente (dove, a onor del vero, non ha tutte le colpe), e infine una gara dove ha scontato ben due penalità per track limits. E anche il Team ormai sembra spazientito. D’altronde, come dargli torto…
    VOTO 3 A LIBERTY MEDIA E FIA, COME UN FILM HORROR
    Scegliere chi è peggio tra le due entità a capo della Formula 1 è esercizio non semplice. Da un lato la scelta di inserire nel calendario un circuito inguardabile (per le 4 ruote), in un periodo dell’anno folle (piloti stremati dal caldo, chiedere a Logan Sargeant). Dall’altro l’ennesimo caos della Federazione sulla gestione dei track limits, che come in Austria ha falsato il risultato finale a suon di penalità. Quando sembra di aver toccato il fondo, ecco che si ricomincia a scavare. LEGGI TUTTO

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    Gp Giappone F1 2023, le pagelle: Verstappen-Red Bull spaziali, Ferrari ridimensionata, Perez bollito

    SUZUKA, JAPAN – SEPTEMBER 24: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB19 leads Lando Norris of Great Britain driving the (4) McLaren MCL60 Mercedes and Oscar Piastri of Australia driving the (81) McLaren MCL60 Mercedes going into the first corner at the start of the race during the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on September 24, 2023 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolIl mondiale di Formula 1 completa la seconda tappa in terra asiatica in 7 giorni, con il Gran Premio del Giappone che va in archivio con il ritorno al successo di Max Verstappen e della Red Bull. Un risultato netto, senza appello, che consegna al team anglo-austriaco il sesto titolo costruttori della sua storia. Notte fonda, invece, dall’altro lato del box, con Sergio Perez che sbaglia tutto ciò che può sbagliare. Ridimensionata la Ferrari dopo l’exploit di Marina Bay, anche se c’è un lato positivo: rosicchiati punti alla Mercedes. Straordinaria McLaren, dispersa l’Aston Martin. Questo e molto altro nelle pagelle del week-end di Suzuka.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN-RED BULL, TUTTO COME PRIMA
    Dopo Singapore erano partiti subito i campanelli d’allarme: le nuove direttive hanno rotto il dominio della Red Bull? Una domanda quasi giudicata offensiva dal team e da Max Verstappen, che sin dal venerdì attua un dominio ancor più netto di quanto visto già in precedenza. Imbarazzante la superiorità in qualifica, logica conseguenza i distacchi abissali rifilati in gara ai rivali. Assurda la fame di vittorie, nonostante un campionato ormai in ghiaccio. Ah, a proposito: oggi sono sei titoli costruttori per il team capitanato da Christian Horner. Marziani.
    VOTO 8 ALLA MCLAREN, CHE HA DUE FUORICLASSE
    Dalla notte fonda di Sakhir al doppio podio di Suzuka: com’è cambiato il mondo in casa McLaren nell’arco di 6 mesi. In Giappone il team di Woking si dimostra ampiamente seconda forza in pista, sia sul giro secco che sul passo gara. La cosa, però, che farà sorridere maggiormente il Team Principal Andrea Stella è indubbiamente la consapevolezza di avere due fuoriclasse: Lando Norris e Oscar Piastri hanno il potenziale per giocarsi qualcosa di importante. E se nel 2024 la partenza è migliore del 2023.
    VOTO 7 ALL’ALPINE, VICINA ALL’ASTON MARTIN
    Decifrare l’Alpine di week-end in week-end è sempre complicato, ma se non altro dalla doppia trasferta asiatica il team francese ha avuto risposte confortanti. A Suzuka arriva un doppio piazzamento a punti, che ripaga una qualifica al di sotto delle aspettative. Vero, alla fine sono un 9° e un 10° posto, ma si conferma una volta di più come questa vettura sia competitiva in gara e incostante in qualifica. E, ad oggi, non è più lontana nemmeno dall’Aston Martin. Come cambiano le cose.
    VOTO 6 ALLA FERRARI, RIDIMENSIONATA DOPO SINGAPORE
    L’altro motivo di attesa dopo la gara di Singapore era capire se il trionfo firmato Carlos Sainz era solo un’aspirina o l’alba di un nuovo (e fiducioso) inizio. Ecco, la risposta dopo Suzuka sta a metà strada. Su una pista sulla carta mortifera per la SF-23, alla fine arriva un 4° e un 6° posto, frutto di una strategia buona (ma imperfetta, con lo spagnolo). Indubbiamente un ridimensionamento rispetto alla scorsa settimana. Ma quanto basta per rosicchiare 4 punti alla Mercedes e mettere nel mirino il secondo posto nel campionato costruttori. Che, a un certo punto della stagione, sembrava un miraggio.

    VOTO 5 ALLA MERCEDES, POCO LUCIDA E TROPPO CAOTICA
    Sarà l’assenza di Toto Wolff, ma la Mercedes vista a Suzuka non ha dato l’idea di essere un team lucido. Al di là delle carenze prestazionali (dietro a McLaren e Ferrari), la scuderia di Berkeley non ha seguito un filo logico nella gestione dei due piloti. Il duello tra Lewis Hamilton e George Russell è stato tanto bello quanto poco utile, poiché non ha permesso di massimizzare il risultato. E intanto, la Ferrari si avvicina sempre di più nella classifica costruttori.
    VOTO 4 ALL’ASTON MARTIN, SEMPRE PIU’ A PICCO
    Il discorso fatto per la McLaren vale a parti invertite per l’Aston Martin. In 6 mesi si è passati dal podio di Fernando Alonso in Bahrain a una misera lotta con l’Alpine per un ottavo posto. Lo sviluppo della vettura è stato deleterio; il livello è rimasto fermo a quello della prima parte di stagione, mentre rivali come Mercedes e Ferrari hanno decisamente preso il largo. Allo stato attuale, anche il sorpasso della McLaren è solo questione di tempo. Da seconda forza a quinta: qualcosa dovrà essere rivisto nel 2024.
    VOTO 3 A PEREZ, BOLLITO E TRAUMATIZZATO
    Nel giorno della festa Red Bull per il sesto titolo costruttori, bisogna rimarcare la disfatta totale di Sergio Perez. Il messicano ormai non fa più notizia; il confronto con Max Verstappen è semplicemente insostenibile, divorandolo nella testa. Sin dalla partenza a Suzuka si rivela un kamikaze: prima il contatto con Hamilton, poi quello con Magnussen. Persino un doppio ritiro nella stessa gara. Un fine settimana da dimenticare (non l’unico), in una stagione ampiamente insufficiente, che dovrà far riflettere e non poco il team campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    Gp Singapore F1 2023, le pagelle: Sainz memorabile, Leclerc scudiero, Red Bull irriconoscibile

    3 – GP SINGAPORE F1/2023 – SABATO 16/09/2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeVa in archivio un incandescente week-end sul circuito di Marina Bay, che riaccende il cuore dei tifosi della Ferrari, grazie alla vittoria memorabile di Carlos Sainz. Clamorosa la gara dello spagnolo, favorita da una perfetta strategia, oltre che dal sacrificio di Charles Leclerc, perfetto uomo-squadra. Fantastico anche Norris sul podio, bravissimo Liam Lawson che lancia una pesante candidatura al sedile AlphaTauri per il prossimo anno. Occasione sprecata da George Russell, mentre per la prima volta nel 2023 la peggiore del fine settimana è la Red Bull. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Singapore.
    VOTO 10 A SAINZ, MEMORABILE SMOOTH OPERATION
    La perfezione ha il volto di Carlos Sainz in questo straordinario ritorno alla vittoria della Ferrari. Leader sin dal venerdì, concretizza in tutto e per tutto la sua superiorità, prima con la seconda pole position consecutiva, e poi con una gara ai confini della razionalità. Per ritmo, gestione, ma soprattutto lucidità e freddezza. Resterà nella storia la strategia di tenersi Norris a distanza di DRS per difendersi dal ritorno delle Mercedes. Una cosa degna del miglior Michael Schumacher. Una cosa da campione. Best ever Smooth Operation.
    VOTO 9 A NORRIS, “L’ATTACCANTE DIFENSORE”
    Il nuovo pacchetto di aggiornamenti della McLaren dà ulteriore competitività a Lando Norris, che trova un podio da sogno a Singapore. Veloce sin dal venerdì, l’inglese sfrutta qualsiasi occasione in gara per artigliare un meraviglioso secondo posto. Attacca quando è il momento di attaccare, ma soprattutto si difende con le unghie e con i denti dal ritorno delle Mercedes. E, in un certo senso, “difende” anche la vittoria di Carlos Sainz, sfruttandone l’aiuto con il DRS. A completare una “doppietta” in salsa Carlando.
    VOTO 8 A LAWSON, CHE IPOTECA IL 2025
    La prima a Zandvoort era di approccio. Già a Monza si intravedeva una confidenza in crescita. Ma a Singapore, Liam Lawson tira fuori un week-end super. Da ricordare a lungo la qualifica, dove per 7 millesimi estromette Max Verstappen dal Q3. E poi la gara, tutta coraggio e lucidità: naviga ai confini della zona punti, e sfruttando le defezioni altrui, si accaparra un grande nono posto finale. Il ritorno di Ricciardo potrebbe essere stato effimero: la candidatura del classe 2002 al sedile in AlphaTauri per il 2025 è pesantissima.
    VOTO 7 A LECLERC, SCUDIERO PERFETTO
    Sul ritorno alla vittoria della Ferrari con Carlos Sainz c’è anche la firma di Charles Leclerc. Il monegasco, sin dal venerdì, è più lento dello spagnolo. E, di conseguenza, gli spetta il ruolo da scudiero. Interpretato alla perfezione da Carletto: magistrale la partenza (favorita dalle gomme rosse), perfetta la gestione della prima metà di gara. Poi, come al solito, arriva la consueta dose di sfortuna: la sosta in regime di Safety Car lo penalizza oltremodo, complice il traffico. Da lì fa quel che può, chiudendo al quarto posto finale.
    VOTO 6 A HAMILTON, CHE SALVA LA MERCEDES
    La Mercedes ha osato l’all-in, con una strategia ultra-aggressiva. Scelta rischiosa, forse troppo azzardata. A salvare l’onore delle armi è Lewis Hamilton, che porta a casa un podio dal sapore dolceamaro. Il ritmo c’è sempre stato, sin dal venerdì, ma come al solito (per quest’anno), la qualifica non brillantissima compromette un buon risultato. Poi la gara è un lungo ruota a ruota con Russell e Norris; l’errore all’ultimo giro del compagno di squadra gli consegna un podio insperato, ma che basta a salvare la faccia delle Frecce Nere.

    VOTO 5 A RUSSELL, ERRORE FATALE ALL’ULTIMO GIRO
    Tutto il suo week-end è un copiare le traiettorie della Ferrari. George Russell volerà in Giappone ricordando a memoria il retrotreno della SF-23: in qualifica secondo per un nulla, in gara dietro prima a Leclerc e poi a Sainz. La scelta azzardata della seconda sosta da parte della Mercedes è un jolly che, è vero, per poco non fa fare jackpot all’ex Williams. Ma la fretta di dover recuperare, alla fine, fa perdere anche lucidità a George, che butta via il podio con un brutto errore all’ultimo giro, finendo in barriera. Che spreco.
    VOTO 4 ALLA RED BULL, DAVVERO IRRICONOSCIBILE
    Un fulmine a ciel sereno. Non c’è altro modo di descrivere il week-end molto negativo della Red Bull. Il 5° e l’8° posto finale di Verstappen e Perez è un risultato illusorio rispetto al livello di una vettura che, a Singapore, si rivela essere addirittura da centro-griglia. La qualifica scioccante con la doppia esclusione dal Q3 è una inaspettata doccia fredda su cui il team di Melton Keynes dovrà ragionare. Ovviamente non in ottica 2023, visto il vantaggio incolmabile sugli avversari. Ma tanto per la prossima stagione, in virtù della nuova TD018 e delle sue conseguenze sulla vettura anglo-austriaca. Suzuka sarà un esame persino per i dominatori del mondiale. LEGGI TUTTO

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    Gp Italia F1 2023, le pagelle: Sainz commovente, Red Bull invincibile, ottimo Lawson

    MONZA, ITALY – SEPTEMBER 02: Pole position qualifier Carlos Sainz of Spain and Ferrari and Second placed qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing talk in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo Nazionale Monza on September 02, 2023 in Monza, Italy. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images /Tra passione, tifo rosso e una gara tutt’altro che noiosa, anche nel 2023 Monza non delude le aspettative. Uno degli appuntamenti più tradizionali del mondiale di Formula 1 va in archivio con l’ennesimo dominio della Red Bull, timbrato dalla doppietta di Max Verstappen e Sergio Perez. Ma, stavolta, la Ferrari non ha reso la vita facile, almeno per il primo quarto di gara. Commovente, in tal senso, la prova di Carlos Sainz, che porta la SF-23 sul podio. Bene anche la Williams con Albon e un ottimo Lawson con l’AlphaTauri. Impalpabile la Mercedes, mentre è crisi nera per la Haas e Lance Stroll. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Italia.
    VOTO 9 A SAINZ, DIFENSORE COMMOVENTE
    La Ferrari, come da attese, si rivela in palla sulla pista di casa, centrando il quarto podio stagionale e dimostrandosi nettamente la seconda forza in pista. Merito, in particolare, di un Carlos Sainz mai visto a questo livello sulla Rossa. Lo spagnolo, sin dal venerdì, è in gran forma, tanto sul giro secco quanto nella consistenza sul passo gara. Da pelle d’oca il giro che gli consegna la pole position, magistrale la strenua difesa contro le Red Bull e il compagno di squadra in gara. Il podio sospeso sulla “marea rossa” è il meritatissimo riconoscimento per un week-end (finalmente) da protagonista.
    VOTO 8 ALLA RED BULL, INVINCIBILE OVUNQUE
    A inizio stagione George Russell disse: “La Red Bull vincerà ogni gara”. Ebbene, mai previsione fu più azzeccata. Un dominio del genere nemmeno ai tempi della Mercedes si era visto. Anche se la Ferrari ci prova a lottare, sia Verstappen che Perez alla fine la spuntano; troppa la superiorità, troppa la differenza. L’olandese entra nella leggenda con il decimo successo consecutivo (mai nessuno come lui), il messicano per una volta fa il suo dovere e completa l’en plein per il team austriaco. Insaziabili.

    VOTO 7 AD ALBON E A UNA WILLIAMS DI ALTO LIVELLO
    Anche a Monza si conferma in gran forma Alexander Albon. Il pilota thailandese sta vivendo la sua miglior stagione, per concretezza e ritmo, tenuto conto del mezzo a disposizione. Encomiabile la difesa in gara contro Lando Norris, che gli legge la targa per tantissimi giri. Ma per un pilota che sembra aver trovato la chiave di volta, c’è una macchina, la Williams, che ha finalmente intrapreso la giusta direzione. Macchina velocissima sul dritto e, ora, anche efficace nella gestione delle gomme in gara. Il tutto unito a un’ottima competitività in qualifica. Risultato: 4 a punti nelle ultime 7 gare. Sempre più in crescita.
    VOTO 6 A LAWSON, OTTIMO IMPATTO CON L’ALPHATAURI
    L’infortunio di Daniel Ricciardo in Olanda ha permesso all’AlphaTauri di scoprire Liam Lawson. Il nativo della Nuova Zelanda, dopo un esordio in sordina, stupisce tutti a Monza. Soprattutto in gara, il classe 2002 si dimostra molto efficace, sfruttando appieno il setup della macchina, che gli ha permesso di trattare con gentilezza le gomme e giungere al traguardo ai piedi della zona punti. Una bella scoperta per il team di Faenza: chissà che non possa insinuare qualche dubbio sul futuro dell’infortunato australiano…
    VOTO 5 ALLA MERCEDES, IMPALPABILE E PENALIZZATA
    Se non altro, a Monza la Mercedes non scende dal podio delle gerarchie in pista. Per distacco la terza forza, la scuderia anglo-tedesca non è mai della lotta, però, con Red Bull e Ferrari. In particolare Lewis Hamilton paga, ancora una volta, una qualifica sottotono, frutto delle difficoltà della vettura a trovare la giusta finestra di temperatura per le gomme. E anche la gara (stavolta per entrambi), non è proprio pulitissima: Russell paga la penalizzazione per un’uscita troppo avventata dai box, mentre l’ex campione del mondo provoca l’incidente con Piastri. Nessun cambiamento per le posizioni finali, ma una doppia macchia su una gara piuttosto anonima.
    VOTO 4 ALLA HAAS, ORMAI ULTIMA FORZA IN GRIGLIA
    In un equilibrio molto sottile che varia di gara in gara, da qualche tempo sembra ormai chiaro che il fanalino di coda in pista sia la Haas. Il team americano non arriva in top-10 in gara da Miami, mentre gli ultimi punti risalgono alla Sprint Race di Spielberg. Gli aggiornamenti scarseggiano e, nelle zone basse della classifica, anche AlphaTauri e Alfa Romeo sembrano aver fatto uno step in avanti. Risultato: Magnussen e Hulkenberg occupano gli ultimi due posti al traguardo. Epilogo amaro di un week-end molto complicato.
    VOTO 3 A STROLL: LA F1 NON E’ COSA SUA
    Va detto che l’Aston Martin vista a Monza è nettamente inferiore anche a McLaren e Williams. Però, nel confronto tra Fernando Alonso (9°) e Lance Stroll (16°), c’è ancora un abisso. Il canadese è protagonista di una qualifica imbarazzante, che lo vede chiudere desolatamente all’ultimo posto. E in gara non va tanto meglio. La situazione sta diventando insostenibile, e l’unico che potrebbe risolvere la questione è papà Lawrence: se vuole il meglio per suo figlio, deve essere lui a intervenire e consigliargli un futuro altrove. Per il bene di Lance e del team. LEGGI TUTTO

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    Gp Olanda F1 2023, le pagelle: Gasly MVP, Alonso indomito, Ferrari impresentabile

    Pierre Gasly | foto: twitter.com/PierreGASLY/La Formula 1 riapre i battenti con il Gran Premio d’Olanda, in archivio con la solita vittoria del padrone di casa Max Verstappen, al nono successo consecutivo e sempre più vicino al terzo titolo mondiale di fila. Tuttavia, non è lui il migliore in pista di questo week-end: la rimonta da podio di Pierre Gasly e la corsa all’arrembaggio di Fernando Alonso non possono passare inosservate. Dietro la lavagna, invece, finisce di nuovo la Ferrari, salvata solo dal quinto posto di Carlos Sainz, ma sciagurata nella gestione di uno sfortunato Charles Leclerc. Questo e molto altro nelle pagelle della gara di Zandvoort.
    VOTO 10 A GASLY, RIMONTA DA SOGNO PER IL PODIO
    Per tutto il week-end l’Alpine si rivela più in difficoltà del previsto, superata abbondantemente anche dalla sorprendente Williams. Poi, però, la gara a condizioni alterne mischia le carte, e ad approfittarne è Pierre Gasly. Partito 12°, l’ex pilota dell’AlphaTauri beneficia dell’acquazzone iniziale per anticipare il cambio gomme e risalire in zona podio. Da lì non ne uscirà più, e beneficiando della penalità di Sergio Perez, porta a casa un bellissimo terzo posto finale. Applausi a scena aperta.
    VOTO 9 AD ALONSO, VECCHIO LEONE INDOMITO
    Dopo il Gp del Canada l’Aston Martin era sparita nel nulla. Risultati mediocri e qualche mugugno anche per Fernando Alonso. Ma, evidentemente, la sosta estiva ha portato consiglio. Il pilota spagnolo si ripresenta in Olanda in grande spolvero e, dopo una qualifica così così, in gara torna a fare la voce grossa: partenza da urlo, gestione perfetta delle gomme e, dopo la ripartenza dalla bandiera rossa, pazza idea finale di lottare per la vittoria con Verstappen. Poco importa, però: il secondo posto finale, e la sua condotta di gara, valgono il prezzo del biglietto.
    VOTO 8 A VERSTAPPEN, PADRONE IN CASA E RECORDMAN
    A onor del vero il padrone di casa meriterebbe una categoria a parte. Verrebbe da dire che Max Verstappen ha vinto l’ennesima gara quasi con il minimo indispensabile. Un “compitino” fatto di gestione dei momenti critici e attenzione ad evitare errori che frutta il nono successo consecutivo, striscia che eguaglia quella di Sebastian Vettel proprio ai tempi della Red Bull. Tutto il resto è una noia piacevole (per lui), che lo condurrà molto presto alla conquista aritmetica del terzo titolo mondiale di fila.

    VOTO 7 ALLA WILLIAMS, MIGLIORATA A VISTA D’OCCHIO
    I passi da gigante compiuti dalla Williams rispetto all’inizio della stagione sono ormai evidenti a tutti. I miglioramenti del pacchetto aerodinamico e velocistico emergono alla grande a Zandvoort, dove sin dal venerdì entrambi i piloti sono tra i protagonisti. E, non a caso, sia Albon che Sargeant chiudono in top-10 le qualifiche. Poi la gara è tanto pazza quanto difficile da leggere; col senno di poi, si poteva adottare una strategia diversa con il thailandese, condizionato dalla scelta iniziale di non rientrare ai box. Alla fine arriva un buon ottavo posto, che lascia ben sperare per le prossime gare. Dove, chissà che non arrivi una sorpresa molto più grande…
    VOTO 6 A SAINZ, CHE SALVA IL SALVABILE DELLA FERRARI
    Nell’ennesimo disastro domenicale (e non solo) della Ferrari, alla fine ci pensa Carlos Sainz a salvare il salvabile e mettere una pezza al week-end olandese con il quinto posto finale. Una corsa gestita con intelligenza dallo spagnolo, che ha approfittato della variabilità delle condizioni meteorologiche per tenersi almeno aggrappato alla speranza di un podio fortunoso. Gagliarda, poi, la difesa finale su Lewis Hamilton, a difendere quel poco di onore rimasto nella scuderia di Maranello.
    VOTO 5 ALLA MERCEDES, STRATEGIA DA FERRARI
    Le premesse del venerdì erano ben altre, rispetto al misero sesto posto di Lewis Hamilton con cui la Mercedes torna a casa dall’Olanda. Per passo e velocità, le possibilità di un podio c’erano tutte. Ma, invece, tutto si rovina a causa di una strategia di gara non buona. Soprattutto nelle fasi iniziali, che di fatto estromettono le Frecce Nere dalla lotta per il podio. Con pista asciutta, poi, entrambi risalgono ai margini della top-5, prima del ritiro di George Russell dopo la ripartenza dalla bandiera rossa. Nota di “demerito” per il 7 volte campione del mondo: in qualifica deve assolutamente migliorare. L’11° posto del sabato non può essere accettabile.
    VOTO 4 A STROLL, IMPARAGONABILE AL COMPAGNO
    L’Aston Martin, alla fine, è solo Fernando Alonso. Già, perché dall’altro lato del box, c’è un pilota semplicemente inadeguato al livello della Formula 1. Lance Stroll sembra sempre di più un pesce fuor d’acqua nel Circus; mentre il compagno di squadra lotta addirittura con le Red Bull, lui per oltre metà gara naviga nelle ultime posizioni. Con la stessa vettura, e a parità di condizioni. Un’ennesima dimostrazione di come, con l’arrivo dello spagnolo, quest’anno siano emersi tutti i limiti del canadese. A cui dovrebbe essere proprio il padre-padrone a consigliare una strada diversa.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, OLTRE I CONFINI DELLA VERGOGNA
    Di domenica in domenica la curiosità dei tifosi della Ferrari è quella di scoprire in che modo innovativo il team stupirà in negativo. A Zandvoort già dal venerdì mattina si capisce che sarà un week-end disastroso: dalle difficoltà di assetto alla mancanza di grip nelle gomme, la SF-23 in Olanda è inferiore anche alla Williams. Ma il punto più basso, alla fine, arriva come al solito alla domenica: tragicomica la prima sosta di Leclerc (anche per lui voto 3, disastroso sin dalle prove libere), che rientra per anticipare la concorrenza e si ritrova per 15 secondi senza gomme. In fin dei conti, il quinto posto finale di Sainz è grasso che cola. Che premesse alla vigilia di Monza… LEGGI TUTTO