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    Gp Italia (Monza) F1 2024, le pagelle: Leclerc e Ferrari, che impresa! Norris incorreggibile, Red Bull a picco

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024, Italian Grand Prix 2024, 16th round of the 2024 Formula One World Championship from August 30 to September 1, 2024 on the Autodromo Nazionale Monza, in Monza, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La gara più significativa per tutti i tifosi italiani e della Ferrari va in archivio come meglio non potrebbe. L’Autodromo di Monza si colora di rosso, grazie al trionfo di Charles Leclerc e della sua SF24, autori di un’impresa ai confini della genialità. Poderosa la difesa del monegasco dalla rimonta delle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, che completano il podio. L’inglese butta via l’ennesima chance di riaprire il mondiale, nonostante una Red Bull sempre più nel baratro. Fantastico anche Carlos Sainz, che alla sua ultima da ferrarista a Monza si traveste da perfetto scudiero, mettendosi al servizio della squadra. Da segnalare anche l’ottimo esordio di Franco Colapinto in Williams, vicino alla zona punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Italia.
    VOTO 10 A LECLERC E FERRARI, ARTEFICI DI UN’IMPRESA
    Una delle vittorie più belle della storia recente della Rossa. A Monza va in scena il capolavoro di tattica, gestione e difesa di Charles Leclerc e della Ferrari. Gli aggiornamenti della SF24 funzionano, migliorando ulteriormente la già buona gestione delle gomme. Elemento che consente ai due piloti di confezionare una gara su una sosta, unico top team a riuscirci. Al resto (e che resto…) ci pensa il monegasco: freddo in partenza, ad approfittare del duello in McLaren; arcigno a rimanere sempre vicino, senza mai crollare; devastante negli ultimi 15 giri, quando mette in mostra un ritmo impressionante, nonostante pneumatici molto usurati, resistendo alla rimonta di Piastri. L’apoteosi finale al traguardo è il degno riconoscimento per una domenica da leggenda.
    VOTO 9 A PIASTRI, CHE BASTONA (DI NUOVO) NORRIS
    La McLaren, per avere un pilota da mondiale, avrebbe bisogno di una fusione tra Oscar Piastri e Lando Norris. Perché se l’inglese ha dalla sua lo spunto sul giro secco, l’australiano è un animale da gara, freddo e lucido nei momenti clou. Come in partenza, quando tramortisce il compagno di squadra alla seconda variante con una staccata all’esterno. Un vero e proprio montante in pieno volto per il britannico, che sembrava spalancare le porte per il trionfo di Oscar. Ma invece la strategia un po’ troppo conservativa del muretto lo priva di un possibile (e meritato) successo. Poco male, però: un podio nel tempio della velocità non è cosa da tutti i giorni.
    VOTO 8 A SAINZ, MINISTRO DELLA DIFESA
    Nel trionfo leggendario della Ferrari e di Charles Leclerc a Monza c’è anche il grosso zampino di Carlos Sainz. All’ultima in Italia da ferrarista, lo spagnolo diviene una preziosissima risorsa per il monegasco e la rincorsa al trionfo. Sin dal primo stint fa intuire come la strategia ad una sosta sia possibile, grazie a un ritmo costante e senza grossi crolli. Forse gestisce un po’ troppo nei primi giri dopo la sosta, perdendo tempo utile per lottare per il podio. Ma la vera differenza la fa nelle fasi finali, quando difende con tutto ciò che può il primo posto del compagno. La resistenza dura solo un giro, ma quanto basta per far perdere tempo prezioso a Piastri e Norris. La gloria è anche sua.
    VOTO 7 A COLAPINTO, MANDA IN SOFFITTA SARGEANT
    Sebbene Monza non sia la pista più probante dove mettere alla prova le proprie qualità, l’esordio di Franco Colapinto in Formula 1 è comunque di ottima fattura. Dal 18° posto delle qualifiche rimonta fino al 12° posto finale, non lontanissimo dalla zona punti e dal compagno di squadra Alexander Albon. Un bell’impatto per l’italo-argentino, chiamato a rimpiazzare il disastroso predecessore, quel Logan Sargeant appiedato prima della fine del campionato. Buon inizio, in attesa di conferme nelle prossime gare.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CHE TIENE BOTTA
    Nonostante una Red Bull relegata a quarta forza in griglia, Max Verstappen non affonda mai e tiene botta perfettamente. L’olandese fa di necessità virtù, conducendo fino al traguardo la sua vettura con il 6° posto finale, a oltre 30 secondi dalla Ferrari. Ma soprattutto limita come meglio può i danni nei confronti di Lando Norris, che nel frattempo continua a cestinare occasioni su occasioni. Il vantaggio resta ancora buono, ma di questo passo è destinato ad assottigliarsi domenica dopo domenica.
    VOTO 5 A NORRIS, MA QUANDO IMPARA?
    La prestazione monstre di Zandvoort, come previsto, si è rivelata un fuoco di paglia. A Monza si rivede la versione sonnecchiante e priva di cattiveria di Lando Norris, che per l’ennesima volta cestina la pole position del sabato e un’altra chance di recuperare punti preziosi su Max Verstappen in classifica. Stavolta non perde il 1° posto alla prima curva, ma dopo un altro paio, tramortito dal fuoco amico del compagno di squadra. Da lì non riesce mai a trovare il ritmo, vittima anche di un’altra strategia discutibile della McLaren. Alla fine deve accontentarsi di un 3° posto che, vista la qualità della vettura, non può più bastare.

    VOTO 4 ALLA RACING BULLS, IN CADUTA LIBERA
    Da diverse gare ormai la Racing Bulls è in un vortice negativo e privo di risultati rilevanti. Dopo un promettente inizio di stagione, la scuderia di Faenza ha man mano dilapidato il vantaggio sulle dirette inseguitrici, lasciandosi risucchiare nei bassifondi della classifica. E a Monza, probabilmente, va in scena il week-end peggiore: Tsunoda costretto al ritiro quasi subito, Ricciardo vittima di ben due penalità, di cui una per colpa di uno degli uomini al box. Un periodo molto confuso, che fa il paio con quello altrettanto nero della casa madre. Una coincidenza? Difficile da credere…
    VOTO 3 ALLA RED BULL, SIAMO AL DE PROFUNDIS?
    Il mondo alla rovescia in un solo anno. Sembrava utopia immaginare, a inizio 2024, un crollo così verticale del team dominatore delle ultime due stagioni. E invece, la Red Bull è ormai la versione discount della macchina da guerra della prima metà di stagione. L’astinenza da vittorie ha toccato quota 7 gare, e cosa più preoccupante a Monza è stata la quarta forza in pista, dietro anche alla Mercedes. E mentre Ferrari e McLaren portano aggiornamenti e migliorano, la scuderia anglo-austriaca è rimasta impantanata nelle sue lotte intestine, che hanno portato all’addio di Adrian Newey e al crollo degli ultimi mesi. Vincere entrambi i mondiali, così, è quasi impossibile. LEGGI TUTTO

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    F1, Olanda | Pagelle: Norris fa il Verstappen, Ferrari risorta, Williams in bambola

    16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 Heineken Dutch Grand Prix 2024, 15th round of the 2024 Formula One World Championship from August 23 to 25, 2024 on the Circuit Zandvoort, in Zandvoort, Netherlands – Photo Antonin Vincent / DPPI

    La Formula 1 riprende la sua stagione dopo la pausa estiva, e regala un altro Gran Premio avvincente in quel di Zandvoort, la casa di Max Verstappen. Ma stavolta, nella tana del nemico a far festa è Lando Norris, vincitore e dominatore incontrastato di tutto il weekend, nonostante l’ennesima partenza zoppicante. Il campione del mondo fa il possibile, ma alla fine deve accontentarsi della seconda posizione. Clamoroso, invece, il terzo posto di Charles Leclerc, autore di un capolavoro con la sua Ferrari, dispersa dopo il disastro tra prove libere e qualifiche; una crescita sorprendente certificata anche dal quinto posto di Carlos Sainz, autore di un’eccellente rimonta dal 10° posto. In mezzo a loro un deludente Oscar Piastri, che si becca quasi 30″ dal compagno di squadra. Timidi segnali di ripresa per Sergio Perez, mentre deludono le due Mercedes. Molto male, poi, la Williams, che tra incidenti e squalifiche ne combina un po’ di tutti i colori. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Olanda.
    VOTO 9 A NORRIS, CONCRETIZZA LO STRAPOTERE MCLAREN
    Finalmente Lando, verrebbe da dire. Norris stavolta non lascia nulla agli avversari, e trionfa in maniera perentoria a casa di Verstappen. Stavolta il dominio ampiamente visto al venerdì, e certificato con la netta pole position al sabato, viene concretizzato nel migliore dei modi. O quasi: anche stavolta la partenza è un flop, sverniciato dal campione del mondo allo scatto. Ma poi la sua McLaren esce alla distanza: prima riprende e supera l’olandese, e poi vola via a suon di giri veloci. Chiude la gara con oltre 20 secondi di vantaggio. Un segnale inequivocabile: se diventa concreto, rischia di essere imbattibile da qui alla fine del campionato.
    VOTO 8 A LECLERC E SAINZ, VERI CAVALLINI RAMPANTI
    Esistono due Ferrari viste in Olanda: quella deprimente “ammirata” fino al sabato, e quella (a tratti) esaltante vista in gara. Nella seconda versione, c’è indubbiamente molto di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Il monegasco si attacca ai primi sin dal via, complice un’ottima partenza, e con una strategia azzeccatissima del muretto si sbarazza di Piastri e Russell e artiglia il terzo posto. Da lì è un’autentica difesa a oltranza sull’australiano, la cui rimonta non sortisce il controsorpasso, e consente a Carletto di gioire (in modo insperato) sul podio. Lo spagnolo, invece, rimonta di prepotenza dal 10° posto in griglia e si issa fino al 5° posto finale, a suon di giri veloci e sorpassi da capogiro (da antologia quello su Perez). Insomma, non poteva esserci miglior biglietto da visita verso Monza.
    VOTO 7 A VERSTAPPEN, FA QUEL CHE PUO’
    Lui che era abituato a rifilare 20 secondi a tutti, stavolta li deve contare al traguardo. La sua Red Bull è ormai lontana anni luce dalla McLaren, e pare destinata a lasciare la vetta del mondiale costruttori. Ma l’unico motivo per cui rimarrà sempre in lotta è il suo campione del mondo: Max dà tutto quel che può, facendo già un piccolo miracolo in qualifica, piazzandosi in prima fila. Poi in partenza brucia (per l’ennesima volta) Norris, facendo presagire l’ennesima batosta per l’avversario e un altro trionfo a casa sua. Ma stavolta no, nulla può contro lo strapotere della McLaren. Alla fine arriva un secondo posto utile, comunque, per limitare i danni in entrambe le classifiche.
    VOTO 6 A PEREZ, QUALCHE SEGNALE DI VITA
    Magari la pausa potrà avergli fatto un pochino bene, ma di certo Sergio Perez si è presentato a Zandvoort in condizioni quantomeno accettabili per un pilota Red Bull. Nonostante un venerdì che non lasciava presagire nulla di buono, il messicano si riprende bene durante le qualifiche, conquistando un buon 5° posto. In gara, poi, almeno fino a metà si destreggia nella lotta con Leclerc, Piastri e Russell per il podio, prima di cedere alla distanza anche alla rimonta di Carlos Sainz. Alla fine arriva un 6° posto da non disdegnare, ma per vincere il terzo titolo costruttori di fila servirà molto di più.
    VOTO 5 A PIASTRI, BASTONATO DA NORRIS
    Se ne erano (giustamente) decantate le lodi nelle ultime gare, ma a Zandvoort Oscar Piastri ha preso una paga non indifferente dal compagno di squadra. Nonostante il potenziale enorme della McLaren aggiornata, l’australiano ha pasticciato un po’ ovunque durante la gara: prima perde la posizione in partenza su Russell, poi non riesce a superarlo in pista, dopodiché viene superato anche da Leclerc alla sosta, e infine si arrende alla difesa del monegasco che porta a casa il podio. Il tutto a quasi 30 secondi di distacco da Norris, che nel frattempo trionfava al traguardo. Una battuta d’arresto, se così può definirsi un 4° posto. Ma crescerà, non c’è dubbio.

    VOTO 4 ALLA MERCEDES, SI SCIOGLIE COME NEVE AL SOLE
    Stavolta sì, le impressioni del venerdì erano un fuoco di paglia. Eppure la Mercedes arrivava in Olanda con ben altre ambizioni, reduce da 3 vittorie nelle ultime 4 gare. E invece, alla fine si deve accontentare di uno scialbo 7° e 8° posto, sonoramente battuta anche dalla Ferrari, dispersa fino alle qualifiche. In particolare, durante la gara sono emersi grossi limiti nella gestione del degrado gomme, che ha compromesso ben presto ogni ambizione di podio. Altra annotazione negativa: piuttosto fantasiosa la strategia con Russell, richiamato al box per una seconda volta, costretto a cedere la posizione anche a Perez. Se dopo il Belgio le facce erano sorridenti, stavolta lo sono molto meno.
    VOTO 3 ALLA WILLIAMS, NE COMBINA DI TUTTI I COLORI
    Weekend decisamente negativo per la Williams, al di là di una buona gara dei suoi due piloti. Sin dal venerdì il team deve fare i conti con diversi errori: in primis quello di Logan Sargeant, che nelle FP3 sbatte violentemente contro il muro, rendendo impossibile la sua partecipazione alle qualifiche e causando danni per circa 2 milioni di euro. Un prezzo enorme, che potrebbe aver firmato la conclusione anticipata della sua avventura in Formula 1. Come se non bastasse, poi, ecco la squalifica di Albon dopo le qualifiche, a causa di un’irregolarità al fondo. Un errore madornale, che è costato il 10° posto guadagnato in pista dal thailandese, e che ha compromesso le sue ambizioni da zona punti. Una grossa occasione persa. Basterà l’arrivo di Sainz nel 2025 per cambiare marcia? LEGGI TUTTO

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    Gp Belgio F1 2024, le pagelle: Hamilton salva la Mercedes, Leclerc indomito, Norris inadeguato

    2024 Belgian Grand Prix, Sunday – LAT Images – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    La Formula 1 mescola nuovamente le carte, e a Spa-Franchorshamps regala un’altra gara equilibrata e ricca di colpi di scena. A cominciare dal trionfo di Lewis Hamilton, che bissa il trionfo di Silverstone e tocca quota 105 in carriera. Una vittoria “a tavolino”, perché in pista a trionfare era stato il compagno di squadra George Russell. Ma nel post-gara emerge l’irregolarità della vettura del pilota inglese, al di sotto del peso minimo per 1,5 kg. E così, non può che arrivare la squalifica, che macchia in modo poco onorevole la giornata trionfale in casa Mercedes. Approfittano di questa situazione Oscar Piastri e, soprattutto, un indomito Charles Leclerc, che torna così sul podio, dopo la sorprendente pole position di sabato. Ennesimo tonfo per Lando Norris, che perde altri punti da Max Verstappen, nonostante la partenza dall’11° posto. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Belgio.
    VOTO 9 A HAMILTON, LA MERCEDES GLI DEVE UN FAVORE
    Per riassaporare il gusto della vittoria Lewis Hamilton non ha dovuto attendere nuovamente altri tre anni, ma sono bastati due Gran Premi. E a Spa, il sette volte campione del mondo coglie alla perfezione l’occasione giusta. Si libera di Perez e Leclerc nelle prime fasi di gara, dopo gestisce tutta la prima parte della corsa e mantiene la leadership. La strategia folle (e vana) del compagno di squadra lo relegano al secondo posto, a rincorrere e allo stesso tempo difendere su Oscar Piastri. Al resto, poi, ci pensa la Federazione. Ma la vittoria è meritata, appieno.
    VOTO 8 A LECLERC, INDOMITO E PREMIATO
    Per una volta la fortuna sorride a Charles Leclerc. Il podio finale con cui torna dal Belgio è gran parte merito del miracolo in qualifica, in cui si prende la seconda posizione trasformata in pole position dalla penalizzazione di Max Verstappen. Ottima, poi, la gestione della prima metà di corsa, nonostante il sorpasso subito da Lewis Hamilton nelle prime tornate. Complice anche una strategia non irreprensibile del muretto, man mano il monegasco cede il passo e viene superato da Oscar Piastri. Ma difende bene, in ogni caso, la sua posizione dall’assalto di Verstappen e Norris. Che da quarta diventa un preziosissimo podio. Iniezione di fiducia.
    VOTO 7 A PIASTRI, CIO’ CHE NORRIS NON È
    Sin dal venerdì si intuisce che il primo trionfo in carriera in Ungheria ha dato una nuova linfa a Oscar Piastri. In particolare nel confronto con Lando Norris, bastonato e battuto dal venerdì alla domenica. L’australiano si dimostra più in palla dell’inglese, sia sul bagnato che sull’asciutto. In gara, poi, è lucido e freddo nella gestione, sfruttando il passo superiore a Leclerc per concretizzare il sorpasso che vale il podio. Trasformato poi in un ottimo secondo posto dalla squalifica di George Russell. Crescita continua.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CHE CENTRA L’OBIETTIVO
    Obiettivamente la Red Bull è stata la quarta forza in pista in Belgio, cosa del tutto impronosticabile alla vigilia. Stavolta la rimonta magica non riesce a Max Verstappen, che dopo la magia del sabato si deve accontentare di un quarto posto (quinto al traguardo) senza lode e senza infamia. Ma quanto basta, ancora una volta, a mettere le sue ruote davanti a quelle di Lando Norris, per allungare ulteriormente nella classifica piloti. Passo dopo passo, l’olandese sta blindando il suo quarto titolo mondiale consecutivo. Nonostante una macchina lontana parente di quella ammirata nelle ultime stagioni.
    VOTO 5 A PEREZ, ORMAI SENZA SPERANZE
    L’exploit della qualifica aveva fatto ben sperare in casa Red Bull su un segnale di vita di Sergio Perez, partito dalla prima fila. Ma la gara, ancora una volta, ha respinto prepotentemente il pilota messicano, relegato al settimo posto, dietro tutti gli avversari possibili. E che sarebbe stato ottavo, senza la squalifica di George Russell. Bruciato al via da Lewis Hamilton, Checo non si accende davvero mai lungo tutti i 44 giri del Gran Premio del Belgio. Una carenza che, ormai, sembra aver messo la pietra tombale sul suo futuro nel team austriaco: il colloquio Horner-Ricciardo dopo la gara è un segnale inequivocabile.

    VOTO 4 A NORRIS, INADEGUATO A CERTI LIVELLI
    Una terribile, inesorabile costante, che emette una dolorosa sentenza per la McLaren: Lando Norris è un pilota sopravvalutato e inadeguato a vincere il mondiale. L’inglese butta via un’altra chance di accorciare in classifica su Max Verstappen, perdendo addirittura altri due punti sull’olandese. Ennesima partenza disastrosa, che lo relega al 7° posto; altro errore durante la gara, che gli fa perdere ulteriormente tempo. E già dal venerdì l’andazzo non è mai stato davvero dei migliori. Un quadro preoccupante, che deve far riflettere il team di Woking sulla reale utilità di puntare su un pilota semplicemente mediocre.
    VOTO 3 ALLA MERCEDES, CHE CESTINA LA DOPPIETTA
    La situazione migliore possibile, un sogno a occhi aperti: doppietta Mercedes con una strategia da urlo di George Russell. E invece, il sogno si trasforma in incubo nel post-gara: la Federazione rileva il peso al di sotto del minimo consentito per la vettura dell’inglese, rendendo inevitabile la squalifica. Un errore imperdonabile, ammesso dallo stesso team anglo-tedesco. Che ha privato non solo il suo pilota di una vittoria clamorosa, ma anche tutta la squadra di una doppietta neanche lontanamente pronosticabile fino a qualche mese fa. Occasione buttata via. LEGGI TUTTO

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    Gp Gran Bretagna F1 2024, le pagelle: Hamilton torna re, Hulkenberg da applausi, Ferrari nel baratro

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Qatar Airways British Grand Prix 2024, 12th round of the 2024 Formula One World Championship from July 5 to 7, 2024 on the Silverstone Circuit, in Silverstone, United Kingdom – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La gara di Silverstone si è rivelata la più spettacolare di questa stagione, tra continui ribaltoni in virtù delle condizioni climatiche e colpi di scena uno dietro l’altro. Come quello più importante: il ritorno alla vittoria di Sir Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo interrompe un digiuno di due anni e mezzo e conquista la sua nona vittoria in patria. Gara solida per Max Verstappen, secondo al traguardo e capace di sfruttare nuovamente le debolezze di Lando Norris, che sciupa l’ennesima chance di vincere (anche per colpa del muretto). Grandioso fine settimana per Nico Hulkenberg, sesto al traguardo e capace, in qualifica, di stare davanti alla derelitta Ferrari. Il team di Maranello ha ormai perso la bussola, riaprendo una crisi nerissima che ha trovato, come capro espiatorio, Enrico Cardile. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna.
    VOTO 10 A HAMILTON, CHE TORNA RE IN PATRIA
    Arabia Saudita 2021: una recita lontanissima, che a lungo ha dato la sensazione di essere l’ultimo ballo della carriera di Sir Lewis Hamilton. E invece, nella sua Silverstone, il sette volte campione del mondo riassapora il gusto del successo, probabilmente il più importante di sempre. Sin dal venerdì si intuisce che le carte in regola per l’impresa ci sono, e dopo una qualifica solida ecco la gara delle meraviglie: sfrutta a dovere ogni situazione, scegliendo le gomme migliori per tutte le condizioni. Al resto ci ha pensato la sua incommensurata qualità, che l’ha portato fino al traguardo. Dove ha lasciato andare tutte le sue emozioni, segnando un’altra pagina della sua incredibile carriera. Forse l’ultima in Mercedes, prima di vestirsi di rosso. Ma per questo c’è ancora tempo…
    VOTO 9 A HULKENBERG, NON CHIAMATELO VECCHIO
    Già in Austria si era comportato alla grande, ma a Silverstone Nico Hulkenberg tira fuori il week-end delle meraviglie. Velocissimo dal venerdì, grazie agli aggiornamenti della Haas, il pilota tedesco si concede il lusso di chiudere davanti alla Ferrari in qualifica. E nonostante una partenza zoppicante, riesce poi a concretizzare il risultato in gara, confermando la sesta posizione di partenza e regalandosi un risultato prestigioso. A conferma delle sue qualità, spesso sottovalutate, ma mai tramontate.
    VOTO 8 A VERSTAPPEN, CAMPIONE NON PER CASO
    La sua Red Bull è ormai lontana parente della monoposto dominante degli ultimi due anni, ma dove non arriva la macchina ci pensa Max Verstappen a colmare ogni lacuna. Il campione del mondo deve lottare (spesso ad armi impari) con McLaren e Mercedes, ma quando si tratta di cogliere l’occasione non si fa pregare: frega nuovamente Lando Norris, prima in partenza e poi nel finale di gara, assestando un altro doppio colpo da K.O., a ribadire chi è il campione in carica e, soprattutto, perché lo è. Spietato e cinico: semplicemente, invincibile.
    VOTO 7 A STROLL, QUALCOSA SI MUOVE
    Vero, l’Aston Martin è parsa in netta crescita rispetto alle ultime gare, concludendo con entrambi i piloti in zona punti. Eppure, ad avere la meglio nel confronto interno è, ancora una volta, l’insospettabile Lance Stroll. Il canadese, così come in Austria, batte Fernando Alonso dal venerdì alla domenica, concedendosi il lusso di lottare anche con la Ferrari in gara. Sfruttando le condizioni, per lui, ideali: un mix di asciutto e pioggia. E così, il figlio di Lawrence, per una volta, dimostra che, in fondo, qualcosa nel suo piede c’è. Solo, se ci fosse ogni domenica non sarebbe male…
    VOTO 6 A SAINZ, L’UNICO FERRARISTA A CAPIRE QUALCOSA
    Anche in Gran Bretagna la Ferrari torna a casa con una sonora bocciatura, stavolta ancor più rumorosa. E nella confusione generale che regna nel box rosso, l’unico a capirci davvero qualcosa è, di nuovo, colui che nel 2025 sarà in altri lidi: Carlos Sainz. Lo spagnolo fa quel che può, si destreggia bene nelle condizioni miste di una gara alla lotteria, si gioca bene le chiamate su soste e scelta delle gomme e, nonostante un muretto nuovamente non irreprensibile, riesce comunque a portare a casa un quinto posto. Quanto basta per avvicinarsi a Leclerc nella classifica piloti, e mantenere il secondo posto in quella costruttori.
    VOTO 5 A NORRIS, IMMATURO E INADEGUATO
    Se cercate materia prima per il campione del mondo del futuro, non guardate Lando Norris. Per l’ennesima volta, il pilota della McLaren non sfrutta la superiorità della sua macchina, buttando via vittoria e secondo posto. Prima una partenza sonnecchiante, di cui ne approfitta (manco a dirlo) Max Verstappen. Poi la scelta (condivisa) di mettere le gomme soft a pista asciutta, senza coprire la strategia Mercedes con Hamilton; infine, l’ennesimo sorpasso subito sempre dall’olandese, che lo priva anche del secondo posto. C’è poco da fare: manca la testa per diventare grande.

    VOTO 4 A PEREZ, COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA
    Sembra fare quasi tenerezza nella sua totale caduta libera. Per l’ennesima volta, Sergio Perez dimostra di che pasta non è fatto, alimentando tutti i dubbi della Red Bull nei suoi confronti. Ancora una volta, compromette la sua corsa già al sabato, con un errore da principiante a Copse che lo porta in ghiaia, provocando un’altra esclusione in Q1. La gara, poi, è una via Crucis notevolmente indirizzata dalla scelta folle di anticipare la sosta per montare le intermedie, quando la pioggia non è ancora così intensa. Così è difficile pensare di mantenere il sedile.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, CHE NON SA CHE PESCI PRENDERE
    Eccola qui, come di consueto, da 17 anni a questa parte: la crisi Ferrari. Gli sviluppi post-Barcellona hanno fatto cilecca, inducendo gli uomini di Maranello a tornare alla versione post-Imola. Il bouncing così accentuato nelle curve veloci ha reso impossibile andare avanti sulla versione Evo-2, riproponendo la vettura vista fino al Canada. Una dichiarazione di resa, che ha già fatto la sua vittima: Enrico Cardile. L’ormai ex dt ferrarista ha rassegnato le dimissioni, nonostante comunque fosse ormai definito il passaggio in Aston Martin. La rivoluzione di Fred Vasseur è tutt’altro che finita, nonché tutt’altro che vicina a finire. E non è detto che sia possibile portarla a termine. LEGGI TUTTO

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    Gp Austria F1 2024, le pagelle: Russell cinico, Norris spaventato, Verstappen perde la testa

    2024 Austrian Grand Prix, Friday – LAT Images

    Il week-end sulle colline austriache regala emozioni e colpi di scena, a cominciare dall’inaspettato trionfo di George Russell con la rediviva Mercedes. Un podio del tutto inedito, completato da Oscar Piastri e Carlos Sainz, che approfittano del patatrac confezionato da Lando Norris e Max Verstappen. I due arrivano al contatto negli ultimi giri, compromettendo la loro corsa e accendendo polemiche feroci nel post-gara. Altra domenica da dimenticare per Charles Leclerc, estromesso dalla corsa alla prima curva, e costretto a una rimonta impossibile dal fondo. Ottimo risultato per Haas e Alpine, mentre è notte fonda in casa Williams. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Austria.
    VOTO 9 A RUSSELL, CINICO E BACIATO DALLA DEA BENDATA
    La fortuna aiuta gli audaci, e George Russell la sua fortuna ha iniziato a costruirsela sin dal venerdì. Già, perché anche a Spielberg la sua Mercedes conferma gli enormi progressi delle ultime gare, certificando il sorpasso sulla Ferrari. Sia nella Sprint che nella gara di domenica, l’inglese si dimostra ampiamente superiore al compagno di squadra, risultando il primo inseguitore di Verstappen e McLaren. E quando davanti i due rivali si scornano, ecco che sua signora la dea bendata gli offre sul piatto d’argento il secondo trionfo in carriera. Cinico.
    VOTO 8 ALLA HAAS, SFRUTTA LA GRANDE OCCASIONE
    Le varie defezioni nelle posizioni di vertice consentono alle squadre di medio-bassa fascia di ambire a un posto al sole in top-10. E chi sfrutta appieno l’opportunità è la Haas, che si regala un eccellente 6° posto con Hulkenberg e un 8° con Kevin Magnussen. Un doppio piazzamento in zona punti frutto di esperienza e un ottimo adattamento alla pista austriaca da parte della vettura. Menzione particolare, poi, per il pilota tedesco, che costruisce il suo ottimo risultato grazie a un’eccellente qualifica, concretizzata al meglio.
    VOTO 7 A SAINZ, LUCE DEL TUNNEL FERRARI
    Il responso della pista è impietoso: la Ferrari è ufficialmente quarta forza in pista. Ma nonostante questo, la Rossa torna da Spielberg con un podio prezioso, conquistato da Carlos Sainz. Lo spagnolo capitalizza al meglio il regalo di Verstappen e Norris, ritrovandosi al terzo posto piuttosto che al quinto (Piastri era in procinto di superarlo). Risultato frutto di una qualifica concreta, senza sbavature, a differenza del compagno di squadra. Perché rischiare a volte fa bene, ma altre può essere deleterio. Stavolta, la regolarità dello spagnolo è la scelta azzeccata.
    VOTO 6 ALL’ALPINE, CHE CONFERMA LA CRESCITA
    La cura Briatore si conferma quella giusta in casa Alpine, che anche dall’Austria porta a casa un punticino prezioso, grazie a Pierre Gasly. Il risultato finale è frutto di un week-end nuovamente solido, chiuso con entrambe le vetture in top-10 in qualifica e, poi, concretizzato con il decimo posto finale del pilota francese. La strada intrapresa si rivela essere quella giusta, in attesa di un ritorno in pianta stabile nelle posizioni che competono al team di Enstone.
    VOTO 5 A LECLERC, SFORTUNATO E IRRUENTO
    Il rapporto d’amore tra Charles Leclerc e la sfortuna vive un nuovo capitolo in Austria: prima l’attivazione dell’antistallo nelle qualifiche per la Sprint, poi l’incidente alla partenza della gara con Perez e Piastri. Insomma, l’ennesimo schiaffo della mala sorte nei confronti del monegasco. Che, però, stavolta se l’è anche cercata: la partenza non è stata indimenticabile, ed è figlia di un paio di errori grossolani in qualifica, che sono costati una comoda terza posizione. E da lì, la storia sarebbe potuta essere completamente diversa.

    VOTO 4 A NORRIS, CHE NON HA IL KILLER INSTINCT
    Ennesima occasione sprecata da Lando Norris, anche in Austria. Il pilota inglese della McLaren butta via l’opportunità di cogliere un successo, cestinando la superiorità nella parte finale di gara nei confronti di Max Verstappen. Vero, le responsabilità dell’incidente sono decisamente dell’olandese, ma il percorso che ha portato al patatrac è tutto “a carico” di Lando, che per una lunga serie di giri non è riuscito a concretizzare il sorpasso. Una carenza che fa il paio con la dormita nella Sprint, in cui dopo aver chiuso il sorpasso sull’olandese, in curva 4 spalanca le porte al controsorpasso, perdendo anche la posizione su Piastri. Bravo sì, ma non ha la stoffa del campione.
    VOTO 3 A VERSTAPPEN, CHE TORNA MAD MAX
    Quel lato da mad Max sembrava ormai accantonato, ma nella domenica austriaca Max Verstappen torna a mettere in mostra la sua versione più antisportiva. Da bandiera nera la mossa nei confronti di Lando Norris, a difendere ben oltre il limite la sua prima posizione. Un comportamento sleale che riaccende il dibattito sulla correttezza di un pilota talmente superiore alla concorrenza che non ha alcun bisogno di ricorrere a certe scorrettezze. Occhio, perché padre tempo opera in silenzio… LEGGI TUTTO

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    Gp Spagna F1 2024, le pagelle: Verstappen cinico, Alpine rediviva, che spreco Norris

    BARCELONA, SPAIN – JUNE 21: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 21, 2024 in Barcelona, Spain. (Photo by Chris Graythen/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202406210772 // Usage for editorial use only //

    Come ogni anno il circuito del Montmelò regala non troppe emozioni ma sicuramente spunti interessanti per il proseguimento del mondiale di Formula 1. Dalla tappa spagnola torna con un’altra vittoria Max Verstappen, che nonostante una Red Bull non più dominante, riesce comunque a imporsi e ad allungare in classifica. Ancora secondo Lando Norris, che pur avendo la macchina complessivamente migliore, non capitalizza l’occasione. Sul podio un ottimo Lewis Hamilton, a conferma della crescita della Mercedes. Altro passo falso per la Ferrari, seconda nel mondiale costruttori ma quarta forza in terra iberica. Risorge l’Alpine, nel week-end del ritorno di Flavio Briatore, portando entrambi i piloti a punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Spagna.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, COME UN BOMBER D’AREA
    Nel gergo calcistico i bomber d’area di rigore sono abili a capitalizzare ogni occasione che gli passi tra i piedi. E ancora una volta, Max Verstappen riesce a oltrepassare i limiti della sua Red Bull, portando a casa l’ennesima vittoria. Frutto di scelte lucide dal muretto, con la strategia di riservare la soft nuova per l’ultimo stint di gara, e dell’innata capacità dell’olandese di sfruttare i momenti decisivi. Già, perché la vittoria matura tutta a cavallo tra il primo e il secondo giro: prima il sorpasso in partenza su Norris, poi quello su Russell per prendersi la leadership. Da lì è tutta gestione e freddezza. Non si è campioni per caso.
    VOTO 8 A HAMILTON, CHE RIASSAPORA IL PODIO
    Si conclude un’astinenza da podio lunga 12 Gran Premi per Lewis Hamilton, che conquista un ottimo terzo posto in Spagna. Frutto della sua immensa qualità, in particolare nella gestione delle gomme, oltre che di una Mercedes che sembra, finalmente, aver imboccato la strada giusta. Il tutto in un fine settimana che era iniziato con quella mail anonima in cui si denunciava il tentativo di sabotare il sette volte campione del mondo da parte del team anglo-tedesco. Verrebbe da dire: se ogni settimana viene fuori una mail del genere, magari Lewis vince l’ottavo già quest’anno…
    VOTO 7 ALL’ALPINE, SI SENTE GIA’ LA CURA BRIATORE
    Sarà una coincidenza, o forse no. Ma, guarda caso, l’Alpine torna con entrambe le macchine in top-10 nel week-end che sancisce il rientro in Formula 1 di Flavio Briatore, nelle vesti di consigliere del proprietario del team. Una spinta, evidentemente, non indifferente. A livello di pista, sin dal venerdì si capisce che la vettura si trovi a proprio agio a Barcellona, cogliendo poi in qualifica una quarta fila neanche lontanamente immaginabile fino a 15 giorni fa. In gara, poi, la gestione di Gasly e Ocon è perfetta: nessuna sbavatura, nessun rischio e tanta concretezza. Risultato: 9° e 10° posto. Punti preziosissimi, per provare a dare un senso a questo 2024 disgraziato.
    VOTO 6 A NORRIS, CHE DEVE ANCORA DIVENTARE GRANDE
    La sufficienza è per il podio, che lo proietta al secondo posto nel mondiale piloti. Ma per il resto, Lando Norris torna dalla Spagna con l’amaro in bocca. Perché sin dal venerdì si intuisce che la McLaren sia la più forte in pista. Riscontro confermato anche in qualifica, con una pole position eccezionale. Ma nel momento clou, ovvero in gara, ecco che Lando si scioglie come neve al sole: partenza orribile da cui si ritrova terzo, difficoltà nel superare la Mercedes e, in aggiunta, una strategia discutibile del muretto. Un grande peccato, perché non appena ha pista libera, si dimostra più veloce di Verstappen. Per diventare grandi bisogna capitalizzare.
    VOTO 5 ALLA FERRARI, IN CONTINUA INVOLUZIONE
    Le risposte dopo la debacle in Canada non sono arrivate per la Ferrari. Il 5° e 6° posto finale, alle spalle anche della Mercedes, conferma un periodo negativo per gli uomini di Maranello. Che, dopo l’exploit di Monaco, pare abbiano perso la bussola. Gli aggiornamenti non funzionano (per ora), e il vantaggio accumulato sulle inseguitrici nelle prime gare si assottiglia sempre di più. Se poi ci aggiungiamo le lotte intestine tra Leclerc che Sainz, ecco che il quadro non assume esattamente i connotati di un’opera d’arte. Nulla è perduto, ma urge ritrovare la via maestra. L’Austria puzza di gara decisiva della stagione.
    VOTO 4 ALLA WILLIAMS, PROSEGUE LA CADUTA LIBERA
    Non sembrano esserci soluzioni alla crisi profonda in casa Williams. Il team inglese fa una fatica immonda sin dal venerdì sul circuito di Barcellona, non trovando mai il compromesso per uscire dai bassifondi della classifica. Terz’ultimo Albon, ultimo Sargeant: un responso nudo e crudo, che rischia di suonare come una resa. Perché se le altre fanno passi in avanti (Alpine, e anche Sauber), il team di Wowles sembra essersi impantanato, faticando a ripartire. E con risultati del genere, di certo non si attira l’attenzione della famiglia Sainz…
    VOTO 3 A PEREZ, QUANDO FINIRA’ IL SUPPLIZIO?
    La vera Red Bull non è quella di Verstappen, ma non è neanche quella di Perez. Il messicano continua a sfornare prestazioni orripilanti, nonostante il rinnovo fino al 2026. Stavolta, se non altro, centra il Q3, ma la penalizzazione rimediata in Canada lo fa scivolare all’11° posto. Da lì, passa tutta la corsa a lottare con le Alpine, senza mai accendersi. Setup sbagliati o altro, la situazione appare sempre più cristallina: se la Red Bull non è più la dominatrice del mondiale, non può pensare di andare avanti con Sergio Perez. A Helmut Marko la decisione. LEGGI TUTTO

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    Gp Canada F1 2024, le pagelle: Verstappen senza limiti, McLaren-Mercedes rimandate, black-out Ferrari

    MONTREAL, QUEBEC – JUNE 07: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles Villeneuve on June 07, 2024 in Montreal, Quebec. (Photo by Chris Graythen/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202406070509 // Usage for editorial use only //

    Il nono appuntamento stagionale per il mondiale di Formula 1, sul circuito di Montreal, regala tante emozioni e colpi di scena, complice una pioggia che ha condizionato fortemente le prestazioni in pista. Ma che, in ogni caso, non ha scombussolato le solite gerarchie: davanti a tutti ritorna Max Verstappen. L’olandese spinge la sua Red Bull oltre ogni limite, grazie a intelligenza e fredda lucidità. Altro podio per Lando Norris con la sua McLaren, davanti alle redivive Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton; tuttavia, entrambi i muretti finiscono dietro la lavagna, per una strategia poco lucida, vista la superiorità in pista sulla Red Bull. Coriaceo Fernando Alonso. Si rivede davanti anche Daniel Ricciardo. Prima volta a punti con entrambe le macchine per l’Alpine. Il vero disastro, invece, lo firma la Ferrari, che dalle stelle di Monaco è passata alle stalle del doppio ritiro di Montreal. Un duro colpo alle ambizioni del team di Maranello. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Canada.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, CAMPIONI SI NASCE
    La Red Bull è sempre più risucchiata nel gruppo delle inseguitrici, ma può contare su un fenomeno che risponde al nome di Max Verstappen. L’olandese approfitta di tutte le défaillances degli avversari, e riesce a portare a casa una vittoria preziosissima, che scaccia tanti fantasmi emersi nelle ultime settimane. Anche in Canada il campione del mondo deve combattere contro i limiti di una vettura ormai non più perfetta, ma che può contare su un pilota fenomenale e un team estremamente concreto. Il risultato è presto detto: vittoria, nuovo allungo nel mondiale e sorrisi ritrovati. Tre mondiali non si vincono per caso. E per questo il destino ha già nelle stelle la quarta corona iridata per Mad Max.
    VOTO 8 A RUSSELL, SE LA MACCHINA VA LA STOFFA C’E’
    Sin dal venerdì la Mercedes si presenta a Montreal con ambizioni ritrovate, animate in particolare da un George Russell estremamente agguerrito. Sia sull’asciutto che sul bagnato. L’inglese è abilissimo a sfruttare la variabilità delle condizioni, piazzando la zampata in qualifica, artigliando una pole position tanto meritata quanto insperata. In gara, poi, fa quel che può per cercare di coltivare il sogno di vittoria. E tra safety car sfortunate, qualche errore di troppo e una strategia alquanto discutibile, alla fine deve accontentarsi della terza piazza. Primo podio stagionale, che poteva essere anche qualcosa in più.
    VOTO 7 AD ALONSO, VELENO SU PISTA (E NON SOLO…)
    In un week-end piuttosto particolare, ecco che riemerge la stoffa del campione che risponde al nome di Fernando Alonso. Lo spagnolo si adatta perfettamente alle condizioni variabili del fine settimana canadese, mascherando molto bene i difetti dell’Aston Martin con il suo solito piglio da guerriero in pista. Senza quartiere la lotta con Lewis Hamilton, prima di arrendersi e “accontentarsi” della sesta piazza. Poco male, dopo una corsa tutta con il coltello tra i denti. Atteggiamento che ripropone anche ai microfoni, dove lancia l’ennesima frecciatina alla Ferrari. Cogliendo perfettamente nel segno, peraltro.
    VOTO 6 A NORRIS, VORREI MA NON POSSO
    Avrà anche talento, ma Lando Norris ha anche un enorme difetto: raccoglie molto meno di quanto dovrebbe. Sì, perché a Montreal, quantomeno in gara, la sua McLaren è nettamente la macchina più veloce in pista. Eppure, il pilota inglese non riesce, sia per responsabilità sue che della scuderia, a non sfruttare l’occasione. Dorme sulla prima safety car, che gli avrebbe permesso una sosta e la possibilità di rimanere in testa alla gara. Sbaglia anche con un lungo che gli fa perdere secondi e (provvisoriamente) la posizione su Russell. Alla fine porta a casa, comunque, un buon secondo posto, che lo avvicina a Charles Leclerc in classifica. Però queste chances non capitano ogni domenica…
    VOTO 5 A MCLAREN E MERCEDES, STRATEGIE SCELLERATE
    Per battere la Red Bull non basta una macchina competitiva, ma serve anche una perfezione estrema al muretto. E se McLaren e Mercedes sono parse più veloci del team campione del mondo per tutto il week-end, alla fine la strategia ha impedito loro di avere la meglio su Max Verstappen. Con l’aggravante di poter giocare con due punte contro una, entrambe le squadre hanno dissipato un comodo margine tra scelte poco lucide, molto ritardate e quasi fratricide (chiedere a Lewis Hamilton…). L’occasione era davvero ghiotta, ma quando manca l’abitudine a vincere possono succedere anche queste cose. E siate certi che in casa Red Bull, determinate cose non accadranno mai.
    VOTO 4 A PEREZ, ISTINTO MASOCHISTA A TINTE RED BULL
    Ecco, se c’è proprio un difetto da trovare in casa Red Bull è il masochismo con cui i vertici hanno deciso di rinnovare il contratto di Sergio Perez per altre due stagioni. Il messicano, anche in Canada, dà prova di tutta la sua mediocrità: seconda eliminazione consecutiva in Q1, gara compromessa e anonima nei bassifondi della classifica, fino al banale testacoda che lo manda nel muro, compromettendo definitivamente la sua corsa. Una via Crucis che non pare avere fine, e che non può lasciare tranquillo il team austriaco in ottica mondiale costruttori. Dulcis in fundo: a Barcellona dovrà scontare tre posizioni di penalità. Contenti loro…

    VOTO 3 A FERRARI, DALLE STELLE ALLE STALLE
    Il black-out più clamoroso degli ultimi tre anni per la Ferrari si consuma in Canada. Il team di Maranello sbaglia tutto ciò che può sbagliare: dall’assetto alle strategie (sia in qualifica che in gara), fino ad arrivare agli errori dei due piloti, controfigure della versione deluxe ammirata a Montecarlo. Già, quella Monaco in cui 15 giorni fa la SF-24 sembrava aver spiccato il volo verso orizzonti impensabili a inizio stagione. E che dopo lo scempio di Montreal, culminato con un vergognoso doppio ritiro, sembrano tornati ad essere un lontano miraggio. Testa bassa e pedalare: la presunzione alla lunga si paga cara. Barcellona sarà l’esame di maturità. LEGGI TUTTO

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    Gp Monaco F1 2024, le pagelle: Leclerc spezza la maledizione, grinta Albon, Magnussen incosciente

    16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Eric Alonso / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeL’appuntamento più glamour del mondiale di Formula 1 regala una gioia incontenibile a Charles Leclerc e alla Ferrari, che spezzano la maledizione di Montecarlo e riportano la Rossa sul tetto del Principato. Un week-end perfetto del monegasco, lucido nel tener dietro Oscar Piastri, aiutato anche da un ottimo Carlos Sainz, che completa il fine settimana da sogno per il team di Maranello. In ripresa la Mercedes, deludente la Red Bull, sugli scudi Albon e Gasly, mentre Magnussen ha ormai oltrepassato ogni limite. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Monaco.
    VOTO 10 A LECLERC, PRINCIPE CHE DIVENTA RE DI MONACO
    Una maledizione infinita, contraddistinta da sfortuna, errori e tanti dolori. Che, finalmente, Charles Leclerc ha spezzato oggi. Sin dal venerdì sulle stradine del Principato si vede un pilota appartenente a una dimensione diversa: cattivo, estremamente aggressivo in ogni curva, sin da subito capace di raggiungere il limite. Il giro da capolavoro in qualifica, che gli vale la pole position, rende la sua gara molto più “semplice”, sebbene l’attenzione (e la tensione) siano a livelli estremi. Un fine settimana perfetto, da consegnare alla storia, come l’urlo liberatorio nel team radio finale. Sorridi Charles, nuovo Re di Monaco.
    VOTO 9 A ALBON E GASLY, PIU’ FORTI DI OGNI LIMITE
    La Williams e l’Alpine sono macchine decisamente mediocri in questa stagione, ma in un circuito come quello di Montecarlo, dove conta il manico, ecco che vengono fuori le qualità dei piloti. E le qualità di Alexander Albon e di Pierre Gasly sono enormi. Entrambi si conquistano una top-10 insperata alla vigilia grazie a una qualifica eccezionale, portando poi a termine una corsa non priva di insidie. In particolare per il pilota francese, sotto attacco dal “fuoco amico” di Esteban Ocon nel primo giro. Primi, importantissimi punti stagionali per il thailandese, fresco di rinnovo del contratto. Un viatico incoraggiante, per cambiare le sorti di questa stagione.
    VOTO 8 A PIASTRI, FINALMENTE DAVANTI A NORRIS
    Spesso criticato per i distacchi incassati da Lando Norris, stavolta Oscar Piastri rovescia le gerarchie e si guadagna un prestigioso podio sulle stradine del Principato. L’australiano della McLaren insidia da vicinissimo Charles Leclerc in qualifica, rischia poi alla partenza nel corpo a corpo con Carlos Sainz ma, alla fine, riesce a conquistare un meritato secondo posto. Al culmine di un fine settimana da veterano, in cui, per una volta, ha chiuso sempre davanti al compagno di squadra. A Woking possono contare su un altro elemento di assoluta qualità.
    VOTO 7 A SAINZ, CHE SI COMPORTA DA OTTIMO SCUDIERO
    Al termine delle qualifiche, il primo pensiero di Carlos Sainz è il seguente: “Aiuteremo Charles a vincere la gara”. Detto, fatto: lo spagnolo si comporta da perfetto uomo-squadra, conducendo una corsa in controllo sulle due McLaren, evitando grossi patemi al compagno di box. Certo, la buona sorte ha messo una grossa mano: il contatto nel caotico primo giro con Oscar Piastri aveva compromesso la sua gara, in virtù di una foratura. Ma, dopo la bandiera rossa, la direzione gara lo riporta al terzo posto in vista della ripartenza, e da lì non corre più alcun rischio. Un perfetto team player, fondamentale nella lotta con la Red Bull per il titolo costruttori.
    VOTO 6 ALLA MERCEDES, SEGNALI DI RIPRESA
    A Brakley sembrano aver trovato una minima direzione incoraggiante da seguire. Dopo le buone sensazioni di Imola, anche a Montecarlo la Mercedes si conferma in crescita, riuscendo persino a chiudere davanti a Max Verstappen con uno dei due piloti (George Russell, 5°). Entrambe le Frecce d’Argento hanno corso con solidità e grinta, utilizzando bene le gomme nonostante una strategia “handicappata” dalla bandiera rossa del primo giro. Timidi segnali di ripresa, a cui ora il team dovrà necessariamente dar seguito.
    VOTO 5 ALLA RED BULL, SEMPRE PIU’ UMANA
    “Da Imola è iniziato un nuovo mondiale”. Frase che sembra perfettamente azzeccata: la Red Bull si è riscoperta più umana che mai. A Monaco l’andazzo del week-end si intuisce sin dal venerdì: la RB20 fatica enormemente ad adattarsi alle strettoie del Principato, denotando nervosismo e problemi di saltellamento. Due grossi elementi di disturbo mascherati parzialmente da Max Verstappen, che porta la macchina al traguardo con un anonimo (ma meglio di niente) 6° posto finale. Ma la vera livella la fornisce Sergio Perez: 18° in qualifica, poi 16° in griglia, ma costretto al ritiro dopo pochi metri per un terribile incidente con le Haas. Una cartina di tornasole che rischia di mettere in pericolo almeno uno dei due campionati: la Ferrari inizia a mettere il fiato sul collo.
    VOTO 4 A OCON, FOLLIA A TINTE ALPINE
    Ha francamente del folle ciò che ha commesso Esteban Ocon nel primo giro del Gran Premio di Monaco. Un vero e proprio “attentato” alla gara del compagno di squadra Pierre Gasly, con un tentativo di sorpasso al limite tra il folle e l’incomprensibile. E dal risultato disastroso per la sua corsa: contatto irrimediabile, che provoca danni al fondo della sua monoposto, impedendogli di ripartire dopo la bandiera rossa. Per sua fortuna, ciò non ha compromesso la corsa del compagno, giunto al traguardo in zona punti. Però, potrebbe aver compromesso il suo futuro nel team: in Canada possibile clamorosa esclusione a favore di Jack Doohan. Fine della corsa?
    VOTO 3 A MAGNUSSEN, QUANDO VERRA’ FERMATO?
    Vero, tendenzialmente la direzione gara difficilmente sanziona gli incidenti del primo giro, o comunque figli della partenza. Ma stavolta bisognava fare un’eccezione. La carambola provocata da Kevin Magnussen contro Sergio Perez e, indirettamente, contro il suo compagno Nico Hulkenberg poteva avere conseguenze molto più drammatiche. A molti piace il carattere grintoso e coriaceo del danese, ma da qualche gara a questa parte la sensazione è che abbia abbondantemente oltrepassato i limiti. Quando verrà fermato? LEGGI TUTTO