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    Novak Djokovic è a New York. Ha scelto Ivanisevic come suo coach in terra Usa

    Novak Djokovic è a New York. Ha scelto Ivanisevic come suo coach in terra Usa

    Novak Djokovic, numero uno nella classifica mondiale e grande favorito per vincere il titolo nei tornei di New York (Cincinnati e Us Open) che iniziano la prossima settimana, di solito viaggia con un gruppo molto numeroso, quindi è uno dei più colpiti dalla limitazione imposta dalla Federazione USA, che impedisce ai tennisti di portare con sé più di tre persone.

    Il 33enne serbo ha due allenatori, lo slovacca Marian Vajda e il croato Goran Ivanisevic, e ha dovuto sceglierne uno – Ivanisevic – per viaggiare con lui nella Grande Mela. Ricordiamo che sia Djokovic che Ivanisevic hanno avuto il coronavirus nei “postumi della sbornia” del controverso Adria Tour. Hanno anche attraversato l’Atlantico per raggiungere Ulises Badio e il suo manager Edoardo. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic dona altri 100.000 dollari per costruire una scuola in Serbia

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic, numero uno al mondo, continua a cercare di fare la differenza anche fuori dal campo attraverso la sua fondazione e questo venerdì è stata annunciata una nuova donazione di 100.000 dollari, questa volta per aiutare a costruire una scuola a Trstenik, in Serbia.

    L’annuncio della donazione della Fondazione, guidata dalla moglie di Novak, Jelena Ristic Djokovic, non è stato fatto dal serbo, ma dal sindaco di Trstenik, che ha voluto ringraziarlo per il gesto. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic toglie la riserva: Giocherà i tornei di Cincinnati e Us Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic, numero uno al mondo e tre volte campione degli US Open, parteciperà allo Slam americano, dove sarà il favorito principale per vincere il 18° titolo del Grand Slam della carriera.
    Il 33enne serbo è quindi l’unico tennista dei Big Three a giocare a New York, dopo che Rafael Nadal (scelta personale) e Roger Federer (infortunio) hanno rinunciato alla competizione.

    “Sono felice di confermare che giocherò a Cincinnati e agli US Open. Non è stata una decisione facile con tutti gli ostacoli conosciuti, ma la possibilità di competere di nuovo mi rende molto entusiasta”, ha rivelato il serbo sui social media, prima di assicurare di essersi allenato bene nelle ultime settimane. “Mi sono allenato duramente e sono in buona forma per adattarmi alle condizioni speciali che troveremo”. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic in dubbio per gli US Open: i due motivi che lo mettono a disagio

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic, numero uno al mondo e vincitore di 17 titoli del Grand Slam, è iscritto agli US Open 2020.Il 33enne serbo, che è anche presidente del Players’ Council, ha intenzione di recarsi a New York per giocare sia a Cincinnati (dove è già iscritto in doppio) che il Grande Slam, ma non è ancora certo che lo farà, dopo che nei giorni scorsi sono apparsi nuove notizie che lo hanno messo a disagio.
    Questo giovedì, il quotidiano spagnolo “Marca” rivela le due ragioni per cui Nole non è certo di andare a New York.
    1 – POSSIBILE QUARANTENA AL RITORNO IN EUROPAIn un momento in cui siamo a sole due settimane dall’inizio di Cincinnati, non è ancora certo che i tennisti di ritorno da New York saranno esonerati dai 14 giorni di isolamento casa/hotel a Roma o a Parigi, a seconda di dove vorranno iniziare la stagione su terra. Questo problema non si è presentato a Madrid, dove c’era già un accordo, ma lo stesso non accade (ancora) con la Francia e l’Italia. Questi accordi sono in fase di negoziazione e Djokovic non si recherà a New York a meno che non sia tutto risolto in modo adeguato.

    2 – NUOVE REGOLE DELL’USTALa North American Tennis Federation (USTA) ha rilasciato nei giorni scorsi il protocollo di sicurezza che i tennisti dovranno seguire a New York e ha sorpreso con alcune misure, ovvero quello in cui si dice che i giocatori dovranno rinunciare se uno dei loro accompagnatori risultasse positivo al coronavirus. Nole, che ha già uno dei suoi allenatori (Goran Ivanisevic colpito e guarito dal coronavirus) e il suo preparatore atletico anche lui positivo e poi guarito al Covid-19 – proprio come lui – non è favorevole a questa misura. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic non ha ancora deciso se disputare gli Us Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il tennista serbo Novak Djokovic, n.1 del mondo, non ha ancora preso una decisione sulla sua presenza agli US Open che inizieranno il prossimo 31 agosto a New York.
    Tuttavia, dopo che Rafael Nadal ha annunciato questo martedì che non parteciperà agli US Open e Roger Federer ha già detto che non giocherà più nel 2020, Novak Djokovic ha un’occasione d’oro per vincere il suo 18esimo titolo del Grand Slam arrivando a -1 da Rafael Nadal e -2 da Federer.

    Una decisione definitiva verrà presa dal campione serbo nei prossimi giorni. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic ed il sogno dell’Oro Olimpico

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il serbo Novak Djokovic, numero uno della classifica mondiale, è stato intervistato dal sito della Federazione Internazionale di Tennis e ha parlato ancora una volta del suo sogno di vincere l’oro olimpico in singolare ai Giochi di Tokyo che sono stati rinviati al 2021 a causa del coronavirus.
    “È uno dei miei sogni, naturalmente. Non voglio sembrare ingrato per aver vinto la medaglia di bronzo (Pechino’2008) perché già di per sé è stato un grande successo. Ho raggiunto le semifinali a Londra (2012), ma ho perso quell’incontro e anche la partita per il terzo posto, ma trovo sempre una motivazione in più per essere al meglio quando rappresento il mio Paese, soprattutto ai Giochi Olimpici, che sappiamo essere l’evento sportivo più storico del mondo”.

    Djokovic ricorda il carattere unico dei Giochi Olimpici. “Avere l’opportunità di essere circondati da atleti d’elite nei loro rispettivi sport e avere la possibilità di vederli gareggiare nel più grande evento è un onore. Un privilegio”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Filippo Volandri, Il primo avversario di Novak Djokovic nel circuito ATP: “Sentivo che era speciale”.

    Filippo Volandri nella foto

    Filippo Volandri, il primo avversario di Novak Djokovic nel circuito ATP, ha rilasciato un’intervista all’ATP dove rivela come si è sentito quando ha giocato contro il serbo ad Umago nel 2004.
    “Ho iniziato la partita molto bene, stavo vincendo facilmente, stavo vincendo 5-1 e mi sentivo di giocare molto bene. Gli mancava in quel momento la forza fisica per infastidirmi. Si vedeva che lottava con se stesso perché aveva seri problemi di respirazione. Improvvisamente ha iniziato ad alzare il livello in una reazione impressionante ed ho vinto il parziale soltato al tiebreak, Questo modo di reagire alle avversità o ce l’hai o no e ci sono pochissimi che possono farlo alla sua età”.

    “È strano ricordare quell’ incontro. Non si può mai dire che un giocatore a quell’età sarà il numero uno al mondo, ma chiaramente aveva qualcosa di speciale. Ha uno dei migliori rovesci della storia del tennis e nei momenti decisivi dimostra di essere un grande campione”. LEGGI TUTTO

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    Thiem difende Djokovic: “Sono stati molto ingiusti con lui”.

    Il tennista austriaco Dominic Thiem è uscito ancora una volta in difesa di Novak Djokovic per tutto quello che è successo all’Adria Tour, un torneo dove la distanza sociale è stata un miraggio.
    “Sono stati tutti molto ingiusti nei suoi confronti (Djokovic). Ha organizzato un torneo per una buona causa e non ha obbligato nessuno ad andare al torneo. Né per giocare, né per interagire con gli spettatori”, sottolinea.

    Dominic Thiem fa ancora il “mea culpa” per quello che è successo:
    “Ovviamente abbiamo fatto tutti un errore e ci dispiace per quello che è successo, ma per fortuna tutti i giocatori sono ora in salute. Era impossibile mantenere la distanza sociale quando abbiamo visto la felicità dei bambini che venivano incontro a noi, ma è ovvio che abbiamo commesso un errore”. LEGGI TUTTO