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    NCAA femminile: Anna Pelloia scala la classifica con Loyola

    Di Redazione

    La Florida International University migliora il suo record complessivo nel campionato NCAA di Beach Volley femminile, portandolo a 6-2 grazie alle vittorie nel Sailfish Tri-Match contro Palm Beach Atlantic University per 3-2, e Florida Southern College (5-0). Giada Bianchi e Alice Pratesi hanno perso il loro dual 21-13, 16-21, 15-11, mentre Rachele Mancinelli e Milica Vukobrat sono uscite vittoriose per 21-14, 21-17. Nonostante gli ottimi risultati conseguiti, la classifica settimanale della NCAA non premia la FIU e la lascia in quattordicesima posizione.

    Ma la grande novità di questa settimana è l’esordio della University of Texas nel mondo del beach volley americano. Fresche di titolo nazionale indoor, le Texas Longhorns dell’ormai leggendario Jerritt Elliott hanno mosso i primi passi sulla sabbia in occasione della Queens Cup, organizzata da Hawaii (#9 del ranking NCAA). Texas ha chiuso il torneo con 5 sconfitte, ma siamo solo all’inizio e siamo sicuri che nei prossimi anni questo team diventerà protagonista del campionato NCAA anche sulla sabbia.

    Continua il trend positivo invece per USC (University of Southern California, #2), che batte facilmente Stanford per 5 duals a 0. Qualche giorno prime le “Women of Troy” hanno avuto la meglio su Long Beach State University (#13) per 4-1. La scalata della classifica nazionale prosegue al meglio anche per la Loyola Marymount University di Anna Pelloia, che sale di tre posizioni, diventando così la numero 5 del ranking nazionale.

    Stagione iniziata con il piede sbagliato per la Stetson University (record 7-5, #16), che tuttavia riesce ad aggiustare il tiro e a portare a casa due vittorie di fila questo weekend. Giocatrice di punta delle Hatters è sicuramente la italo-brasiliana Carolina Ferraris, protagonista anche del Campionato Italiano Assoluto nelle scorse stagioni. LEGGI TUTTO

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    Anche Anna Pelloia al via della nuova stagione NCAA di Beach Volley

    Di Redazione

    Conclusa la stagione indoor femminile, i campionati universitari negli USA si preparano a vivere un’intensa seconda parte dell’annata sportiva del 2023, con i tornei indoor maschili e quelli di Beach Volley femminile. Anche quest’anno la NCAA Division I promette spettacolo, con tante giocatrici di livello al via e una folta rappresentanza italiana.

    La Loyola Marimount University perde il suo diamante azzurro Reka Orsi Toth, ma guadagna un’altra giovane italiana promettente: Anna Pelloia. Cresciuta tra le giovanili dell’Imoco e il Club Italia, ha assaporato la nazionale di Beach Volley la scorsa estate, ma è stata frenata dalla sfortuna. Dopo qualche infortunio, ha disputato finalmente diverse tappe del circuito italiano e internazionale, per approdare in California, dove disputerà la sua prima stagione oltreoceano.

    Giada Bianchi con Aurora Mattavelli (foto Fipav)

    Anche la FIU (Florida International University) parla sempre piú italiano. Rachele Mancinelli, fresca di laurea, è intenzionata a guidare le sue Panthers verso nuove vittorie; pronta ai nastri di partenza anche la neo All-American Giada Bianchi, la quale ha deciso di intraprendere un percorso basato solo sul beach volley e non più sulla doppia disciplina. Grande novità in casa FIU è la new entry (ma veterana del beach oltreoceano) Alice Pratesi, trasferitasi da Long Beach State, dove ha disputato alcune ottime stagioni. Le Panthers punteranno anche sulla giovane Lisa Luini, olandese di origini italiane e sorella di Leon Luini, promessa del beach volley mondiale.

    Foto Instagram Alice Pratesi

    USC (University of Southern California), grazie ai numerosi titoli nel suo palmares, riesce sempre ad accaparrarsi un’ottima scelta tra le matricole: in primis, per la prossima stagione, ci sarà Bailey Showalter, arrivata quarta nei Mondiali Under 19 della scorsa estate. Anche Stanford attinge dal settore giovanile della nazionale statunitense: Sophie Kubiak, compagna di Showalter ai mondiali, sarà infatti una Cardinal. Rientra inoltre da un brutto infortunio al ginocchio la cipriota Daria Gusarova, medaglia d’argento al World Tour 1 Stella di Budapest nell’agosto 2021.

    UCLA, vincitrice del titolo nazionale NCAA nel 2018 e nel 2019, proverà a contrastare l’egemonia instaurata dall’USC, con il leggendario coach Stein Metzger pronto a tirar fuori qualche coniglio dal cilindro. La University of Hawai’i, dal canto suo, ha accolto giocatrici molto interessanti quali Julia Thelle, sorella di Jacob Thelle (pallegiatore titolare e due volte campione nazionale con Hawai’i) e la campionessa nazionale NJCAA Lawrenz Julia, di orgini brasiliane.

    Un altro college che punterà al titolo nazionale e’ sicuramente TCU (Texas Christian University), capitanato dal duo spagnolo Moreno-Alvarez (quarte ai Campionati Europei di Monaco) e dalla nazionale portoricana Maria Gonzalez. Prova a farsi strada tra le big LSU (Louisiana State University), guidata dalle neo-Collegiate Champions Kylie DeBerg e Ellie Shank. Il duo della Louisiana ha infatti vinto questo inverno il primo Collegiate Pair Tournament, sconfiggendo nel torneo diverse coppie della Florida State University (college sempre ai vertici della classifica nazionale) e della Grand Canyon University. LEGGI TUTTO

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    Zoe Fleck, arma segreta di Texas: “Il mio compito era dare fiducia alla squadra”

    Di Alessandro Garotta

    Sul titolo NCAA vinto dalle Texas Longhorns ci sono tantissime firme di rilievo: Logan Eggleston è senza dubbio il volto da copertina, il capo allenatore Jerritt Elliott ha lasciato un segno indelebile nella storia del programma pallavolistico dell’ateneo di Austin, e tante altre giocatrici come Asjia O’Neal, Madisen Skinner e Saige Ka’aha’aina-Torres sono state fondamentali nella Final Four di Omaha per mettere il punto esclamativo a una stagione perfetta.

    Non vanno però dimenticate le super prestazioni del libero Zoe Fleck: monumentale in ricezione, sontuosa in difesa e nelle coperture, con ulteriori miglioramenti rispetto al precedente biennio a UCLA e una mentalità da leader tecnica ed emotiva. Non è casuale il suo inserimento nel First Team All-America, la squadra ideale dell’ultimo campionato.

    Dopo essersi presentata ai lettori di Volley NEWS qualche mese fa, il miglior libero della fall season 2022 ha condiviso insieme a noi le emozioni per il titolo vinto.

    Foto Texas Athletics

    Zoe, parlaci della vittoria del campionato NCAA con le Texas Longhorns. Cosa hai provato al raggiungimento di questo traguardo?

    “Sotto molti punti di vista avevo approcciato questa stagione in Texas come se fosse la mia prima ‘esperienza da professionista’. Mi sono trasferita dall’altra parte degli Stati Uniti, sapendo che avrei avuto a disposizione solo un anno per entrare nei meccanismi della squadra e aiutarla a raggiungere un obiettivo ben preciso: vincere il campionato nazionale. Durante questo percorso, mi sono affezionata alle compagne, allo staff e all’intero programma della University of Texas a tal punto che, una volta raggiunto il nostro obiettivo, ho provato la sensazione più incredibile di sempre su un campo di pallavolo. Inoltre, la mia ultima partita al college è concisa con quella che mi ha regalato il titolo: non ci poteva essere miglior modo per chiudere un capitolo così importante della mia carriera“.

    Se ripensi alla Final Four, qual è la prima istantanea che ti viene in mente?

    “L’abbraccio con il mio compagno al termine della partita, sul campo ricoperto di coriandoli, è un ricordo che resterà per sempre nel mio cuore. Ha fatto davvero tanti sacrifici per sostenermi negli ultimi quattro anni (incluso trasferirsi in Texas al mio seguito), perciò condividere quel momento insieme a lui è stato speciale. Dal momento che mi seguirà ovunque andrò, spero di vivere tanti altri momenti del genere durante il prosieguo della mia carriera!“.

    Foto Texas Athletics

    Quali fattori hanno deciso la finalissima contro le Louisville Cardinals?

    “Un rendimento migliore al servizio e in ricezione è stato il fattore che ha spostato gli equilibri della finale dalla nostra parte. Questa, però, è una risposta un po’ noiosa, non credi? In realtà, penso che sia stato il sangue freddo a fare la differenza in quella partita. La squadra ha giocato senza tensione ed è stata sempre sul pezzo. Durante i primi scambi, quando un po’ di nervosismo sarebbe stato comprensibile, ho guardato le mie compagne e ho capito che sarebbe servita un’impresa per fermarci quella sera. È davvero una bella sensazione quando si gioca una sfida così importante“.

    Come descriveresti la mentalità che ha permesso a Texas di vincere quest’anno?

    “Per tutta la stagione lo staff ha fatto un lavoro straordinario per farci rimanere concentrate sul presente, indipendentemente dalla situazione o dall’importanza della partita. Solitamente Texas inizia le sue stagioni affrontando subito alcune delle migliori squadre del paese, ma quest’anno c’erano ben 11 volti nuovi (tra matricole e trasferimenti), me compresa: probabilmente avremmo dovuto indossare i cartellini con i nomi per riconoscerci nelle prime partite… Tuttavia, fin da subito non abbiamo cercato di dimostrare nulla a nessuno, eravamo solo focalizzate sul tocco successivo. Penso che siamo riuscite a mantenere questa concentrazione in ogni partita. Grandi meriti vanno allo staff tecnico, ma anche a noi giocatrici visto che non abbiamo mai perso il focus, rendendo più semplice il raggiungimento del nostro obiettivo“.

    Foto Texas Athletics

    Logan Eggleston ha detto di te: “Credo che abbia cambiato completamente lo spirito della squadra“. Cosa pensi di aver dato alle Longhorns in questa stagione?

    “Ho sempre cercato di portare un livello costante di intensità difensiva ovunque abbia giocato, ma in questo caso bisogna dire che lo staff di Texas aveva fatto un lavoro eccezionale per assemblare un roster molto profondo, con tante giocatrici che aspirano a diventare professioniste. Quando arrivava il momento della partita, il mio obiettivo era solo quello di infondere fiducia alla squadra perché sapevo di avere al mio fianco alcune delle migliori giocatrici del campionato e di allenarmi a un livello straordinario“.

    Quali sono i tuoi piani per il futuro? Hai intenzione di diventare professionista a gennaio?

    “Amo la pallavolo, quindi vorrei giocare il più a lungo possibile e al più alto livello possibile. Seguo molto i campionati professionistici e non vedo l’ora di mettermi alla prova e migliorare come giocatrice. Mi piacerebbe trovare squadra già a gennaio, ma sono consapevole che la maggior parte dei club non vanno alla ricerca di un libero a questo punto della stagione e che per la mia crescita è importante andare in un campionato di alto livello. Perciò, resterò in attesa della giusta occasione“.

    Foto Texas Athletics

    Quali sono i tuoi obiettivi e desideri per l’anno nuovo?

    “Come ti avevo accennato l’ultima volta, cerco di non creare mai troppe aspettative perché questo rende più difficile provare gratitudine per il momento presente. Quindi, il mio obiettivo per il 2023 è lo stesso del 2022: vivere ogni giorno al massimo, imparando sempre di più sulla pallavolo e godendomi la crescita come atleta e come persona“. LEGGI TUTTO

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    NCAA Division II: le italiane di Southern New Hampshire scrivono la storia

    Di Tempo di bilanci e di finali nei campionati universitari USA anche per la Division II della NCAA femminile. Una stagione straordinaria, in particolare, per Chiara Di Valerio, Sara Montefameglio, Alice Arletti e Carmen Bernardis, che entrano nella storia della Southern New Hampshire University (record 9-3) vincendo per la prima volta la NCAA East Regional […] LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: inizio esplosivo per le italiane di Southern New Hampshire

    Foto Jim Stankiewicz/Southern New Hampshire Di Dopo aver esplorato il panorama delle giocatrici italiane impegnate nella Division I di NCAA femminile, questa settimana il nostro viaggio nel volley universitario made in USA ci porta alla scoperta delle tante nostre connazionali che militano in Division II, Division III e nelle altre leghe. Inevitabile partire dal quartetto […] LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: subito in grande spolvero le italiane di St. John’s University

    Foto St. John’s Volleyball Di È iniziata negli USA una nuova stagione di volley universitario femminile, sempre più nel segno dell’Italia: continuano ad aumentare, infatti, le giocatrici italiane che tentano l’avventura (sportiva e scolastica) oltreoceano. Una vera e propria “colonia” italiana è la St. John’s University, dove la “veterana” Rachele Rastelli – protagonista, tra l’altro, […] LEGGI TUTTO

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    Zoe Fleck nel dream team delle Texas Longhorns: “Un’occasione incredibile!”

    Di Alessandro Garotta

    I “superteam” da qualche anno sono una realtà consolidata nel mondo sportivo americano: i Los Angeles Lakers 2003-2004, i Boston Celtics 2007-2008, i Miami Heat 2010-2014 e i Golden State Warriors 2017-2019 nella NBA e i Los Angeles Rams 2021-2022 nella NFL rappresentano l’epitome di questo concetto. In questa stagione, però, c’è un’altra squadra che sembra poter rivaleggiare su questo piano, almeno per quanto riguarda il mondo della pallavolo NCAA. 

    Un recruiting clamoroso ha fatto sì infatti che tre dei migliori talenti a livello liceale dell’intera nazione, Emma Halter, Devin Kahahawai e Marianna Singletary, giochino per la stessa squadra, le Texas Longhorns: si prospetta, quindi, un futuro raggiante per l’ateneo di Austin. Ma il presente non è da meno: coach Jerritt Elliott e il suo staff possono contare su un gruppo già molto forte composto dalle certezze Asjia O’Neal, Logan Eggleston, Molly Phillips, Saige Ka’aha’aina e Bella Bergmark, a cui in estate si è aggiunta anche il nuovo libero Zoe Fleck. 

    Volley NEWS vuole portarvi alla scoperta proprio di questa giocatrice che, dopo essersi guadagnata la luce dei riflettori con prestazioni da urlo e numeri da vera leader alla UC Santa Barbara e alla UCLA, guiderà la seconda linea delle Longhorns con l’obiettivo di vincere il titolo: sarebbe il miglior biglietto da visita per il percorso da professionista che inizierà tra qualche mese.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Zoe, presentati brevemente raccontandoci qualcosa su di te.

    “Sono nata e cresciuta a Los Angeles, California. Entrambi i miei genitori sono stati atleti: mia madre giocava a pallavolo, mentre mio padre è stato campione di tuffi alla UCLA. Ho due fratelli più piccoli e, in generale, la mia è una famiglia che ama lo sport e l’agonismo. Siamo stati sempre molto attivi, sia che si trattasse di fare escursioni, di andare in campeggio o in spiaggia, dove ho scoperto il Beach Volley“.

    Com’è nata la tua passione per la pallavolo? 

    “Ho vissuto la mia prima esperienza di pallavolo indoor a 9 anni, quando mia madre mi ha portato ad un provino per entrare a far parte di un club locale. Stavo già giocando a calcio e facendo cross country, ma pensava che avrei dovuto provare anche il volley. All’inizio ero così magra che le ginocchiere mi continuavano a scendere lungo gli stinchi (vedi foto sotto, n.d.r.)! Naturalmente, essendo molto piccola, sono stata subito schierata come libero e ricordo di essermi innamorata immediatamente di questo sport“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Chi per primo ha intravisto le tue potenzialità?

    “Morgan Wijay e Stephanie Wigfall, i miei primi allenatori a cui sono ancora molto legata. Mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto. L’anno scorso, quando ho avviato i miei coaching camp di pallavolo per giovani liberi, sono state le prime persone che ho chiamato per qualche consiglio. Entrambi sono modelli eccezionali per me e so che saranno sempre pronti ad aiutarmi“.

    Hai giocato per due stagioni con le UCLA Bruins: come descriveresti questa esperienza? Qual è il tuo ricordo più bello?

    “Crescere nella famiglia delle Bruins, avere l’opportunità di giocare per UCLA di fronte ai miei amici e familiari: è stata la realizzazione di un sogno che avevo fin da bambina! Porterò sempre con me il ricordo della prima volta che abbiamo giocato contro USC al Pauley Pavilion (la casa delle Bruins, n.d.r.) di fronte a 6.500 tifosi, vincendo quella partita e festeggiando con le compagne di squadra e le nostre famiglie“.

    È appena iniziato il tuo anno da supersenior in NCAA. Come mai il passaggio alla University of Texas?

    “Dopo la laurea alla UCLA, ho fortemente considerato l’opzione di diventare professionista. Io e il mio compagno abbiamo parlato a lungo riguardo alla possibilità di trasferirci in Europa lo scorso gennaio per l’inizio di una nuova fase della mia carriera. Poi, però, ho ricevuto l’offerta dalla University of Texas e c’è stata una vera e propria congiunzione astrale. Far parte di questo programma è un’occasione incredibile, anche perché nel frattempo posso conseguire la seconda laurea e portare avanti i miei coaching camp. Nel mio percorso universitario finora ho avuto la fortuna di frequentare palestre straordinarie e imparare da grandi allenatori, ma ho la sensazione di aver lasciato il meglio alla fine“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Quali sono i tuoi obiettivi per la fall season 2022?

    “Solitamente cerco di evitare di creare aspettative, sia nello sport sia nella vita. Preferisco focalizzarmi su ciò che sto facendo in questo momento piuttosto che preoccuparmi del futuro o soffermarmi sul passato. Subito dopo il mio arrivo in Texas, la nostra squadra ha scelto il suo motto per questa stagione: ‘I am, because we are’ (io sono perché noi siamo, n.d.r.). Se riesco a provare gioia e gratitudine per il presente, allora posso sperare che sia lo stesso per l’intera squadra. Questo è il mio obiettivo: godermi il viaggio, momento per momento“.

    Il roster delle Texas Longhorns è davvero spaziale quest’anno. Come vedi la tua nuova squadra?

    “La concorrenza all’interno della nostra squadra è qualcosa di irreale. Lo staff ha fatto un lavoro incredibile per mettere insieme un gruppo di giocatrici straordinarie. Ma ancora più importante è il grande lavoro nel mettere insieme persone che vogliono imparare e crescere. Che tu sia una matricola o, come me, sei alla tua quinta stagione di pallavolo al college, tutte cerchiamo di migliorare ogni volta che entriamo in palestra. Trovo questo aspetto molto stimolante“.

    Nel 2023 inizierai la tua carriera da professionista. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

    “Sono entusiasta di iniziare la mia avventura da giocatrice professionista, ma non mi faccio illusioni. Ho parlato con liberi che stanno giocando o hanno giocato in Europa e so che è una grande sfida. Devo anche dire che sono fortunata ad avere un compagno originario dell’Europa e disposto a viaggiare all’estero insieme a me. Quando ho deciso di trasferirmi in Texas per questa stagione, ha accettato di venire con me e abbiamo detto: ‘Ho a disposizione un anno per far parte di questo programma, incontrare nuove persone, assimilare i meccanismi di gioco della squadra, competere al livello più alto possibile e poi passare allo step successivo’; quindi, questa la vedo un po’ come la mia prima esperienza da professionista. Ovviamente in Europa troverò anche nuove culture, lingue, stili di gioco e competizioni, perciò non vedo l’ora di fare questo passo per continuare a migliorare“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Qual è il tuo punto di forza principale come giocatrice?

    “Penso che uno dei miei punti di forza sia l’aver imparato ad accettare le avversità. Non ero una delle prime reclute in uscita dal liceo e nessun college mi ha offerto una borsa di studio della durata di quattro anni. Negli Stati Uniti andare al college è costoso e i miei genitori sono stati onesti con me, dicendomi che non avrebbero potuto permettersi di sostenere i costi della mia università e che avrei dovuto guadagnare una borsa di studio. Così, durante la mia carriera ho dovuto spostarmi per motivi economici: Texas è il mio terzo college in cinque anni. Le maggiori difficoltà di questo percorso sono state l’incertezza e i continui cambiamenti, ma allo stesso tempo penso che siano state una fortuna. Infatti, ho potuto giocare con tante compagne ed essere allenata da diversi coach, e così ho imparato ad adattarmi e a sentirmi a mio agio anche nelle situazioni più scomode. Penso che queste abilità siano molto importanti per una giocatrice che vuole diventare professionista, soprattutto se deve giocare all’estero“.

    Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

    “Un giorno mi piacerebbe giocare in Serie A. So che i liberi stranieri sono pochi in Italia perché in questo ruolo ci sono giocatrici locali forti (ho giocato insieme a un libero italiano, Emilia Petrachi, durante l’esperienza alla UC Santa Barbara); però qualcuno ce n’è, come ad esempio Brenda Castillo a Scandicci. Inoltre, le mie amiche attualmente impegnate nel campionato italiano, tra cui Mac May a Bergamo, mi hanno raccontato del calore dei tifosi e di quanto sia bello giocare davanti a loro. Mi piacerebbe anche continuare a implementare la mia attività legata al coaching e aiutare la pallavolo a crescere il più possibile. È lo sport migliore al mondo e negli Stati Uniti la sua popolarità è in costante crescita, perciò sono davvero curiosa di vedere come si evolverà questo scenario nel prossimo decennio“.

    Un’ultima curiosità. Quali sono le tue passioni extrapallavolistiche?

    “Al di fuori della pallavolo, ho una grande passione per gli animali. Sono vegana da quattro anni e mi piace sensibilizzare l’opinione pubblica o dare una mano alle associazioni benefiche per gli animali. Inoltre, da sempre sono innamorata della ginnastica e pratico diversi sport, tra cui il tennis. Da poco ho iniziato a giocare anche a pickleball!“. LEGGI TUTTO

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    Che inizio per Julia Bergmann: 36 punti alla prima giornata di NCAA!

    Di Redazione

    Avvio esplosivo per Julia Bergmann nella nuova stagione di NCAA Division I: la schiacciatrice brasiliana, titolare nella sua nazionale nell’ultima edizione della VNL, ha messo a segno ben 36 punti – il suo record in carriera – nella prima gara del campionato, quella tra Georgia Tech e Ole Miss (Mississippi), vinta dalla sua squadra per 3-1. Bergmann ha chiuso con il 45% in attacco, due muri e un ace, mettendo a segno il quinto miglior punteggio individuale nella storia dell’università.

    L’attaccante classe 2001, che si sta laureando in Fisica, gioca negli USA già dal 2019, ma quest’anno sembra destinata a diventare una stella di prima grandezza del campionato NCAA, anche grazie all’esperienza internazionale accumulata. Proprio a causa dell’impegno universitario, Bergmann non sarà a disposizione del CT Zé Roberto per i Campionati Mondiali di settembre.

    (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO