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    Massimo Beretta: “Il Sitting mi ha insegnato a vedere il mondo in modo diverso”

    Di Agnese Valenti

    Il nostro viaggio nel mondo del Sitting Volley italiano, iniziato con l’intervista al consigliere federale Guido Pasciari, continua oggi insieme a uno dei personaggi più noti per chi frequenta questa disciplina. Massimo Beretta, anima del Sitting Volley Missaglia – una delle prime società in Italia a impegnarsi nel settore – da qualche anno è anche una figura chiave della nazionale maschile, prima come team manager e poi come assistente allenatore. Con lui impariamo a conoscere meglio la versione paralimpica della pallavolo, le sue prospettive e le sue sfide.

    Come si è avvicinato al Sitting volley?

    “Sono un allenatore di pallavolo dalla fine degli anni ’90, in tutte le categorie, e da 10 anni mi occupo di Sitting Volley. Sono stati dieci anni belli, intensi e faticosi. Prima di conoscere il Sitting, seguivo diversi sport paralimpici: soprattutto il basket in carrozzina, in quanto c’è una squadra importante nella mia zona, Cantù. Ero a conoscenza di una pallavolo paralimpica ‘standing’, ossia giocata in piedi con l’utilizzo di protesi, ma ho visto per la prima volta il Sitting Volley nel 2012, durante le Paralimpiadi di Londra, grazie alle quali vi è stata anche una grande visibilità mediatica.

    In quell’occasione sono rimasto stupito principalmente per due motivi: innanzitutto, per il livello molto alto che ho visto, e poi per la ‘semplicità’ dello sport. Basta sedersi: è una variante incredibile. Mi sono interessato a livello locale e ho visto che c’era solamente un’attività a livello promozionale: sicuramente qualche pioniere c’è già stato prima della Federazione, ma solo a livello sociale e promozionale. Nel 2013 la Federazione italiana ha promosso il primo corso per allenatori, dirigenti ed arbitri a Roma: vi ho partecipato e mi sono riagganciato a quella pallavolo che ho visto durante le Paralimpiadi, soprattutto per mia conoscenza personale. La disabilità l’ho sempre incontrata nella mia vita, e mi ha accompagnato per varie situazioni; ho così cercato di ampliare la mia conoscenza sportiva”.

    Foto Facebook Massimo Beretta

    Come è stato introdotto il Sitting nella sua società?

    “Sono arrivato a Missaglia proponendo di creare qualcosa per quanto riguarda il Sitting Volley: tutti sono rimasti stupiti (ride, n.d.r.). Mi hanno dato fiducia e, grazie ai miei dirigenti, abbiamo iniziato l’attività nel mio club, senza avere atleti con disabilità. Devo dire che poi, essendo ancora in pochi in Italia e avendo conosciuto qualcuno, ho avuto modo di contattare o essere contattato da atleti con disabilità che avevano giocato a pallavolo che ho invitato a venire nella mia società. È nato il primo club in Lombardia: prima solo a livello promozionale e dopodiché, quando la Federazione ha avviato questo settore, anche nella componente agonistica. Avevamo i numeri e la voglia di farlo: con l’importantissima parte di promozione e di agonismo, la motivazione di tutti è cresciuta tantissimo.

    Abbiamo ottenuto ottimi risultati prima con la squadra maschile, vincendo il primo campionato, e anche con la squadra femminile. A livello agonistico qualche soddisfazione è sicuramente arrivata. Abbiamo iniziato con persone senza disabilità, anche per creare solo un appuntamento. Abbiamo proposto un orario e un giorno: forse è stato questo il segreto per iniziare. Ho anche fatto provare i dirigenti della mia società, che non avevano mai giocato a pallavolo. Poi sono arrivati i primi atleti, ex pallavolisti, e giocavano benissimo. A quel punto ho capito veramente cosa volevamo fare: giocare a pallavolo da seduti. Da seduti tutti avevano più opportunità: insieme abbiamo ottenuto ottimi risultati. Non era detto che sarebbe andata in questo modo, ma è sicuramente stata una grande soddisfazione“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    In che maniera il Sitting Volley l’ha cambiata?

    “Siamo partiti da zero, con poche alcune personali conoscenze: non ero di certo preparato, e nemmeno così pronto. Abbiamo provato comunque. Siamo stati tra i primi, ma non i soli: c’erano altri esempi in Emilia Romagna, e nel Sud Italia. È stato faticoso, ma ovviamente interessante ed emozionante. In Lombardia, due miei atleti, tra cui Paolo Gamba (ex capitano della nazionale, n.d.r.) hanno a loro volta creato una realtà a Brembate, con cui continuiamo a collaborare. Il mio scopo principale è sempre stato questo: avere una squadra, creare una proposta che fosse sportiva e promozionale. Quando c’è stata questa possibilità che loro andassero a Bergamo, io sono stato molto contento.

    Il mio scopo è fare giocare i miei giocatori e le mie giocatrici. Li ho sempre lodati per essere sempre riusciti a venire, tutte le settimane, nel mio piccolo paesino, non proprio facile da raggiungere. Questo aspetto, al di là di tutto, mi ha fatto innamorare di questo sport. Inizialmente era solo per ampliare la mia conoscenza a livello sportivo, ma poi ho conosciuto storie, persone, e soprattutto ho cominciato a comprendere meglio. Mi sono sempre trovato a guardare il mondo esterno, ma mai a vederlo. Adesso riesco ad accorgermi di alcuni particolari che possono creare delle difficoltà oggettive, sia in termini strutturali che semplicemente in termini di barriere architettoniche.

    Ho imparato ad uscire un po’ anche dall’ipocrisia del ‘siamo tutti uguali’: in realtà siamo tutti diversi, e alcuni possono incontrare delle difficoltà in più. La cosa di cui mi sono accorto è che tutti dobbiamo poter vivere e fare le stesse cose: fare sport, vivere in un ambiente dove ci si può muovere, dove tutti possono mangiare, dove tutti possono salire al piano superiore. Tutti abbiamo diritto di vivere nello stesso posto: questo vuol dire essere uguali. Mentalmente o fisicamente siamo tutti diversi, ma dobbiamo avere tutti le stesse possibilità“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Può fare qualche esempio concreto?

    “Parlo anche di piccoli accorgimenti: per esempio, per due anni ci siamo dovuti allenare, per diverse circostanze, in una palestra al piano superiore con una scala a chiocciola. Chi riusciva a salire saliva, altrimenti li si portava in spalla. È questo che impari a guardare e vedere. Quello che non si sa finché non ci si siede per terra è che, alla fine, si gioca a pallavolo. Nessuno si accorge se qualcuno ha due gambe o una, non c’è questo condizionamento. È molto interessante e pratico, molto semplice. Ci può essere magari la difficoltà di sedersi a terra: bisogna togliersi la protesi, scendere dalla sedia, togliere la ricostruzione di qualcosa. Lo scoglio maggiore da superare è quello“.

    A ottobre le nostre nazionali saranno impegnate negli Europei in casa. Pensa che questo importante evento internazionale possa cambiare il Sitting Volley in Italia?

    “Assolutamente sì. Già in questi anni c’è stata sempre una maggiore attenzione: personaggi sempre più importanti che a livello mediatico hanno avuto un impatto maggiore e anche a livello sociale, nelle istituzioni. In coincidenza ci saranno gli Europei di pallavolo ‘standing’ e questo sicuramente sarà un aggancio importantissimo: si lavorerà tanto per promuoverlo. Io ho il privilegio di far parte della nazionale dal 2017, fu Guido Pasciari a chiamarmi come team manager. Io avevo sempre fatto l’allenatore, gli dissi che ci avrei pensato, anche se avevo già deciso (ride, n.d.r.), e sono sempre stato onorato di aver ricevuto la sua fiducia. Ho avuto modo di imparare questo ruolo, già a livello internazionale ed è stata un’opportunità enorme.

    Lo scorso anno Pasciari mi ha fatto un’altra proposta, che non mi aspettavo assolutamente: affiancare Alireza Moameri alla guida della nazionale maschile. Non me l’aspettavo: è stata una bella proposta. Il gusto di tornare in palestra, le farfalle nello stomaco… essere in nazionale è un privilegio! Ho conosciuto tanta gente, tante storie e questo mi ha arricchito parecchio a livello personale. Continuo ad imparare e a mettere a disposizione tutte le mie conoscenze, perché il mio principio non è mai cambiato: tutto ciò che so cerco di metterlo a disposizione per il movimento del Sitting Volley“.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Alireza Moameri è uno degli allenatori più conosciuti e vincenti del Sitting. Com’è essergli accanto?

    “Conoscere una persona di un’altra cultura (Moameri è iraniano, n.d.r.) e doversi interfacciare in lingua inglese è stato molto bello e interessante. Gli sono stato vicino fin dall’inizio: lui ha ovviamente il suo modo di fare Sitting e di ragionare. È un rapporto molto importante, sia per imparare che per avere l’opportunità di conoscere storie diverse. Ero un po’ preoccupato all’inizio: in realtà abbiamo trovato il modo di comunicare, e funziona. In palestra, nonostante la difficoltà linguistiche, alla fine il linguaggio è quello della pallavolo. A volte c’è stata qualche piccola incomprensione, nei momenti più stressanti delle partite, ma poi ci si capisce nonostante la barriera linguistica“.

    Il settore maschile, a livello di risultati, soffre un po’ di più rispetto al femminile. Come si sta sviluppando la nazionale maschile di Sitting?

    “Abbiamo le nostre ambizioni. Non siamo così incoscienti da porci obiettivi impossibili, come vincere gli Europei. Abbiamo i nostri target, che sono le nazionali alla nostra portata e con le quali possiamo competere e che dobbiamo necessariamente lasciarci alle spalle. Ci sono alcune nazionali in Europa con cui possiamo avere un confronto positivo. Il livello maschile è molto alto: ci sono tante squadre di altro livello come la Bosnia, la Germania, la Russia e la Croazia che per noi sono ancora troppo forti. Ma con altre nazionali, come la Slovenia, Regno Unito e la Georgia, possiamo più che competere, possiamo vincere. Il nostro target è questo“.

    Qual è stato, per lei, il momento più significativo e più emozionante della sua carriera in nazionale?

    “Emozionante è stato quando abbiamo vinto la prima partita agli Europei nel 2017. È stata la prima vittoria assoluta della nazionale maschile. È stato un privilegio, sportivamente una cosa bellissima. Ho avuto tantissimi momenti emozionanti nel vedere giocare atleti che non avrei mai pensato di veder giocare. In parecchie occasioni è stata una grande soddisfazione! Se è possibile offrire questa opportunità, tutti ne abbiamo diritto e, soprattutto in nazionale, il dovere di mettersi a disposizione per giocare e provare a dare il meglio di sé. Essere convocato per la nazionale è una cosa molto importante, per la quale è fondamentale impegnarsi al massimo“. LEGGI TUTTO

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    Silver Nations League: si chiude percorso degli azzurri a Keradeniz Ezegli

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    Sitting Volley, la nazionale azzurra al lavoro a Milano

    Di Redazione La nazionale maschile di sitting volley proseguirà a Milano il lavoro in vista dei prossimi impegni stagionali. I ragazzi guidati dal commissario tecnico Alireza Moameri, infatti, si ritroveranno presso il Centro Federale Pavesi dal 26 al 28 agosto. Questi i dodici azzurri convocati per il collegiale: Federico Blanc, Davide Dalpane (Scuola di Pallavolo Ravenna); Cristiano Crocetti (Scuola Pall. Fermana); Paolo Gamba (Pol. Pall. Brembate di Sopra); Emanuele Di Ielsi (ASD Termoli Pallavolo); Gregorio Guzzo (ASD Volley Palermo); Sergio Ignoto, Paolo Mangiacapra (ASD Nola Città dei Gigli); Alessandro Issi (ASD Fiano Romano Pallavolo); Fabio Marsiliani (Fonte Roma Eur); Davide Nadai (Volleyrò Codognè); Salvatore Striano (ASD Vesuvio Oplonti Volley). (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Riga Cup: una vittoria e una sconfitta per gli azzurri contro la Lituania

    Di Redazione La nazionale maschile di Sitting Volley ha concluso la seconda giornata di gare nella Riga Cup in corso in Lettonia. Dopo la netta vittoria di questa mattina ai danni della nazionale estone, capitan Paolo Gamba e compagni si sono confermati nel pomeriggio superando la Lituania 2 con il punteggio di 3-0 (25-12, 25-12, 25-16). I ragazzi del commissario tecnico Alireza Moameri sono poi stati battuti per 1-3 (25-27, 17-25, 24-26, 16-25) dalla prima squadra lituana nell’ultima uscita di giornata. Per il team azzurro la manifestazione si concluderà domani, domenica 19 giugno, alle 9.20 (orario italiano), con l’ultimo match contro la Georgia. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Italia superata dalla Lettonia all’esordio nella Riga Cup

    Di Redazione Ha preso il via oggi in Lettonia la Riga Cup 2022 per la nazionale maschile di Sitting Volley. Gli azzurri del commissario tecnico Alireza Moameri, pur disputando una buona gara, non sono riusciti a superare i padroni di casa della Lettonia nella gara d’esordio. Match in salita per Paolo Gamba e compagni, andati subito sotto di 2 set, ma bravissimi a recuperare e riacciuffare il pareggio; al tie break l’hanno spuntata i padroni di casa grazie allo spunto decisivo in chiusura (16-25, 14-25, 25-19, 25-14, 13-15). Gli azzurri torneranno in campo domani, sabato 18 giugno, alle 11.20 contro Lituania 1, alle 14 contro Lituania 2 e alle 16.30 contro l’Estonia. Domenica 19, invece, alle 10.20 l’Italia affronterà la Georgia. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sitting Volley, nazionale maschile a lavoro a Roma dal 10 giugno. I convocati

    Di Redazione Dopo aver concluso l’esperienza nel torneo internazionale “Sarajevo Open 2022” di fine maggio, prosegue a Roma il lavoro della nazionale maschile di sitting volley. I ragazzi del commissario tecnico Alireza Moameri si ritroveranno presso il Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa “Giulio Onesti” da venerdì 10 a domenica 12 giugno. Questi gli atleti convocati: Federico Blanc (Scuola di Pallavolo Ravenna); Massimo Paolo Gamba (Polisportiva Pallavolo Brembate di Sopra); Gregorio Guzzo (ASD Volley Palermo); Rasiel Roberto Hernandez Salgado (ASD CUS Verona); Sergio Ignoto, Paolo Mangiacapra (ASD Nola Città dei Gigli); Alessandro Issi (ASD Finao Romano Pallavolo); Davide Nadai (Volley Codognè); Giuseppe Siddiolo (Giocoparma ASD). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La nazionale maschile chiude all’ultimo posto il torneo Sarajevo Open 2022

    Di Redazione Weekend internazionale per la nazionale maschile di sitting volley. Gli uomini del commissario tecnico Alireza Moameri infatti, giovedì 26 maggio sono partiti alla volta di Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) per prendere parte al torneo internazionale “Sarajevo Open 2022”. L’Italia è stata inserita nella Pool 2 con la nazionale croata, la nazionale slovena e con l’Oki Fantomi, storico club di sitting volley bosniaco. Nella Pool 1 invece erano presenti la società tedesca del Dresdner, i due club bosniaci Iok Borak Banja Luka e SDI Jedinstvo e infine la compagine croata del SDI Hrabri. Nella prime due uscite l’Italia ha subito due sconfitte contro Croazia (25-17; 25-12) e Fantomi (25-10; 25-12). La formazione azzurra si è dovuta poi dovuta arrendere dopo due set molto combattuti prima alla Slovenia (25-22; 25-23) e nell’ultima uscita alla formazione croata dell’Hrabri con il risultato di 2-1 (25-21; 18-21; 25-18), concludendo la manifestazione in coda alla classifica. La manifestazione è stata poi vinta dai padroni di casa della OKI Fantomi (Bosnia ed Erzegovina). Questa la classifica finale del “Sarajevo Open 2022”:1 – OKI Fantomi2 – Dresdner DSC3 – SDI Jedinstvo Brčko4 – Croazia5 – Borak6 – Slovenia7 – Hrabri8 – Italia  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    C’è anche la nazionale italiana di Sitting alla Beach Volley Marathon di Bibione

    Di Redazione Ha preso il via questa mattina, presso il Villaggio Turistico Internazionale di Bibione (VE), la tre giorni dedicata alla Beach Volley Marathon, primo torneo italiano di pallavolo da spiaggia che vedrà sfidarsi sullo stesso campo da gioco gli atleti di qualsiasi livello, con e senza disabilità, fianco a fianco, a confermare che lo sport non conosce barriere. Tutti gli appassionati quindi, da oggi fino a domenica 15 maggio, avranno la possibilità di seguire dal vivo non solo i match di Beach Volley, ma anche quelli del Beach ParaVolley. Da affrontare seduti sulla sabbia è la categoria Beach Sitting Volley, ma si potrà competere anche nella formula Beach ParaVolley, la classica versione “standing” che negli ultimi anni ha visto crescere la propria popolarità, tanto da essere candidata a diventare disciplina ufficiale dei Giochi Paralimpici di Los Angeles 2028. Un’autentica eccellenza sportiva che arriva finalmente anche in Italia grazie all’impegno di SportFelix, marchio leader del turismo sportivo e ideatore di tornei internazionali di successo, in collaborazione con ParaVolley Europe e Federazione Italiana Pallavolo. “Siamo davvero felici che il sitting volley stia arrivando anche sulla sabbia – ha dichiarato Guido Pasciari, coordinatore tecnico nazionale per la disciplina e direttore marketing Paravolley Europe – in Italia stiamo investendo molto su questa disciplina che ci sta dando grandi soddisfazioni. Crediamo che eventi come questo possano essere un volano importante per esplorare nuove possibilità di inclusione. Siamo certi che a Bibione vivremo tre intense e divertenti giornate di sport“. Al torneo di Bibione sarà presente con due squadre anche la nazionale maschile di Sitting Volley, insieme alle nazionali di Ungheria, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Questi gli 8 atleti convocati dal CT Amauri Ribeiro: Francesco Cornacchione (ASD Nuova Pallavolo Campobasso), Michele Emanuele Di Ielsi (ASD Termoli Pallavolo), Simone Drigo (ASD Alta Resa), Massimo Paolo Gamba (Polisportiva Pallavolo Brembate di Sopra), Gregorio Guzzo (ASD Volley Palermo), Fabio Marsiliani (APD Fonte Roma Eur), Riccardo Scendoni, Federico Ripani (Scuola di Pallavolo Fermana ASD).  IL CALENDARIO DI OGGIItalia 1-Ungheria (ore 15); Ungheria-Slovacchia (ore 17.30); Italia 2-Slovenia (ore 15); Slovenia-Polonia (ore 17.30); Polonia-Slovacchia (ore 15); Italia 1-Italia 2 (ore 17.30). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO