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    Egonu: “Velasco mi ha ridato la serenità che mi serviva per dare il 100%”

    È la vittoria dell’Italia, della squadra, del gruppo, ma una Paola Egonu così devastante, sempre concentrata, così matura nelle sue scelte in attacco, così presente ed efficace anche in difesa e copertura, oltre che a muro, forse non l’avevamo vista neanche nelle finali di Champions in cui ne metteva a terra 40 e passa.

    “Sono contentissima, super fiera, non posso descrivere la gioia per questo gruppo e queste donne. Prima della partita ci siamo dette di aggredirle sin dal primo momento e siamo state bravissime”.“Direi che le due rullate al giorno di Velasco sono servite. C’era tanta volontà, tanta voglia di dare il massimo anche nelle piccole cose che non sono proprio la mia specialità. Diciamo che ho ritrovato la serenità e sono riuscita a dare il mio 100%“.

    Foto Simone Ferraro CONI

    “Per me è stato importante essere riuscita a rialzarmi e intraprendere un’altra avventura con questa squadra, questo gruppo. Velasco è riuscito a creare un bel gruppo squadra valorizzando il punto forte di ciascuna di noi; per quanto mi riguarda mi ha tranquillizzato molto”.

    “Ogni giorno siamo scese in campo per cercare di fare il nostro gioco, ogni giorno e creare quella stabilità che poi si è vista dall’inizio dell’estate fino ad adesso. E’ la giornata più bella. Abbiamo vinto, credo, la competizione che tutti gli atleti sognano e avere la mia famiglia, un fidanzato, gli amici più cari per me che mi sostengono è stupendo”.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Manfredi: “Finalmente, non voglio più sentir parlare di ossessione per la medaglia d’oro”

    Raggiante il presidente federale Giuseppe Manfredi dopo l’oro olimpico conquistato dalla Nazionale femminile di Julio Velasco: “Finalmente questo tabù è finito e come ha detto Julio più volte da oggi in avanti non vogliamo più sentire parlare dell’ossessione per la medaglia d’Oro”. “Ovviamente sono contentissimo e lo sono, soprattutto, per il tutto nostro grande movimento. Un pensiero lo voglio dedicare a tutti i miei predecessori che purtroppo non sono riusciti a a raggiungere questo traguardo e in particolare a Carlo Magri che c’è andato diverse volte vicino, in questa medaglia c’è tanto di Carlo. Il grazie più importante va poi a tutti i dirigenti delle nostre 3500 società, questo Oro è il frutto di quando si lavora tutti assieme facendo sistema. In questo senso mi riferisco anche alle società di vertice che fanno un ottimo lavoro e contribuiscono in maniera importante alla crescita delle nostre giocatrici, grazie a un campionato di altissimo livello”. “La cosa più bella che dietro questo straordinario traguardo c’è un’accurata attività di programmazione che coinvolge la base, passando per i tecnici che vanno alla ricerca e passano ore e ore in palestra con i bambini e le bambine”. “La scelta di Julio è stata ben ponderata, sapevamo di avere una squadra con grandi doti tecniche, ma avevamo necessità di qualcuno che sapesse gestire al meglio le ragazze. In questo lavoro Velasco e il suo eccezionale staff sono stati fantastici, hanno motivato nel migliore dei modi il gruppo, senza però trasformare in un’ossessione la medaglia olimpica”. “Vincere un’Olimpiade, lasciando per strada solo un set, significa aver creato una macchina schiacciasassi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche a livello di tenuta mentale. Julio ha trasmesso quel qualcosa in più che serviva alla squadra e lui in questo è un fenomeno”. 

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Velasco commosso: “Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo ancora”

    Dopo le lacrime che gli hanno inondato il viso al punto finale, dopo il salto e l’abbraccio a Lorenzo Bernardi, il primo cercato voltandosi verso la panchina, è un Julio Velasco lucido e al contempo ancora ebbro di gioia quello che si presenta dopo la premiazione ai microfoni di Sky Sport: “L’adrenalina ora sta calando, magari ritornerà quando ci ritroveremo tutti in albergo a festeggiare e ubriacarci” dice sorridendo al microfono di Fabio Tavelli.

    “Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo del tutto – aggiunge il ct azzurro –. Una olimpiade così dove abbiamo perso un solo set nella prima partita, è un record storico: quarti, semifinale e finale tutte tre a zero contro squadre forti ed esperte. Gli Usa sono le campionesse olimpiche, ma oggi forse abbiamo fatto la nostra partita migliore. Nel mondo di oggi si contano i “like” e “clic”, se metti Egonu fai molti più “clic”, ma oggi se parliamo di questa squadra fai i “clic” anche se non ci metti Velasco o Egonu. Siamo un team straordinario, un lavoro dove tutto funzionava e ognuno faceva il suo”. 

    foto Fipav/Tarantini

    Poi un pensiero doveroso al suo sul suo staff stellare con Lorenzo Bernardi e Massimo Barboloni: “Io avevo anche uno staff che lavorava per me e mi faceva riposare, ho sempre pensato che gli assistenti del primo allenatore di una nazionale devono essere allenatori di Serie A. Ho sempre fatto così, credo che i collaboratori debbano essere autonomi e autorevoli, così come le giocatrici. Loro sono donne, ero molto curioso di fare un lavoro con loro”. 

    “Mi mancava, avevo fatto una sola stagione con la nazionale femminile, anche se erano altri tempi e un’altra pallavolo. Ai tempi si diceva che era impossibile ma poi hanno vinto un mondiale nel 2002 con Bonitta. Ho sempre creduto nelle donne, sono padre e nonno di donne, loro sono diverse, già nel 1997 usavo i metodi che avevo con i ragazzi ma non funzionava, le donne mi hanno migliorato tantissimo”.

    foto Fipav/Tarantini

    A Parigi, dai quarti in avanti, Velasco aveva prenotato du appartamenti per la sua famiglia, per moglie figlie e nipoti, ora è il momento di festeggiare anche con loro, ma da domani… “sparisco per una settimana, ho bisogno di riposarmi. È giusto che parlino le giocatrici. Abbiamo avuto anche diverse avversità: si sono fatte male Pietrini, Degradi e Bonifacio che potevano essere importanti”.

    “Queste ragazze hanno avuto una grande capacità di cambiamento, le cose proposte sono state subito chiare e sono riuscite a farle. Partendo dalla battuta e dalla ricezione dove abbiamo dedicato molto tempo, soprattutto all’inizio degli allenamenti quando le ragazze sono fresche. Ma anche la difesa, che oggi ha funzionato in maniera straordinaria”. 

    foto Volleyball World

    “Non bisognava sovraccaricare Egonu e andava realizzato un gioco corale, giocando molto in primo tempo, anche su questo abbiamo lavorato molto. Tutte le squadre che sono andate a medaglie hanno giocato molto sui primi tempi, una cosa che nella pallavolo femminile ancora si vede poco. È questo che hanno migliorato velocemente, ma l’hanno fatto perché erano convinte. Poi chiaro che avere Antropova dietro a Egonu dà molta tranquillità”.

    Infine, ai microfoni degli addetti stampa della Federazione, è il tempo dei ringraziamenti: “Permettetemi innanzitutto di ringraziare il CONI e la Federazione perché ci hanno permesso di lavorare in condizioni ottimali, ideali. Noi abbiamo avuto veramente tutte le condizioni che erano necessarie e per questo mi preme davvero dir loro grazie. Onestamente non so quante squadre hanno lavorato nelle nostre condizioni. Mi sarebbe piaciuto avere qui due persone che sono state fondamentali nel mio percorso e cioè Giuseppe Brusi e Leo Novi, davvero a loro devo molto; sono stati due importantissimi dirigenti della pallavolo”.“Futuro? Ora non riesco a pensare a Los Angeles. Abbiamo appena vinto, ma non sono un ragazzo. Non so se sia arrivata l’ora di smettere. Avrò tanto tempo per pensare al mio futuro”.

    Foto Simone Ferraro CONI

    (fonti: Sky Sport e FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: Egonu MVP, premi individuali anche a Orro, Sylla, De Gennaro e Danesi

    La storia è stata scritta: le Azzurre hanno vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, battuti gli Stati Uniti 3-0 (25-18, 25-20, 25-17). Un’impresa mai riuscita prima ad alcuna squadra azzurra del volley (per la nazionale femminile si tratta della settima partecipazione ai Giochi).

    Alla fine sono anche ben sei premi individuali su otto che le azzurre si portano a casa. Paola Egonu eletta MVP e miglior opposto: 110 punti in totale, 22 in finale, 7 ace totali (migliore dell’intero torneo). E ancora Orro miglior palleggiatrice, Sylla miglior schiacciatrice, Danesi miglior centrale, l’eterna De Gennaro miglio libero.

    PREMI INDIVIDUALI TORNEO OLIMPICO FEMMINILE

    MVP: Paola Egonu (Italia)Miglior palleggiatrice: Alessia Orro (Italia)Miglior opposto: Paola Egonu (Italia)Migliori schiacciatrici: Myriam Sylla (Italia) e Gabi (Brasile)Migliori centrali: Anna Danesi (Italia) e Chiaka Ogbogu (USA)Miglior Libero: Monica De Gennaro (Italia)

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: l’Italia di Velasco è medaglia d’oro olimpica! Grazie ragazze, siete leggenda

    La Nazionale femminile di pallavolo è medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Un traguardo mai raggiunto prima, una prima volta che non dimenticheremo finché vivremo. Perfette, stellari, ingiocabili le azzurre (11 muri a zero, 7 ace a 3, 47% in attacco contro il 32%).

    Ingiocabile Paola Egonu (22 punti, 4 muri), protagonista di una prestazione matura e implacabile, la stella più brillante di tutto il firmamento pallavolistico (più di Vargas e di Boskovic o di chiunque altra ci venga in mente). Ingiocabile Alessia Orro (3 punti), che ha fatto girare tutta la squadra come un orologio svizzero regalandoci e regalandosi la prestazione migliore di tutta la sua carriera. Ingiocabile Myriam Sylla (10 punti, 2 ace), trascinatrice assoluta, capitana di ieri e leader all-time di questo gruppo. Ingiocabile Anna ‘The Wall’ Danesi (6 con 4 muri), semplicemente la centrale più forte al mondo. Ingiocabile Caterina Bosetti (9 punti), metronomo e garanzia. Ingiocabile ‘Sua maestà’ Moki De Gennaro, il libero più forte del pianeta.

    foto Volleyball World

    Meravigliose e imprescindibili anche tutte le altre, da Fahr (7 punti) ad Antropova (6 punti), da Cambi a Giovannini. E ancora Lubian, Omoruyi, la tredicesima Spirito, senza dimenticare Alice Degradi, costretta a guardare da casa, ma pilastro anche lei di questo gruppo fantastico.

    Abbiamo schiantato anche gli Stati Uniti, campionesse olimpiche uscenti, squadra sempre a medaglia da cinque edizioni a cinque cerchi consecutive, guidata da una leggenda in panchina, Karch Kiraly (prima di oggi due ori olimpici indoor e uno nel beach volley), e un’altra in campo, Jordan Larson (con oggi 4 medaglie olimpiche).

    3-0 anche a loro (18-25, 20-25, 17-25), in un’ora e 21 minuti di gioco, culmine di una Olimpiade perfetta, con un unico e solo set perso nel match d’esordio contro le dominicane, poi solo lezioni di pallavolo a tutti, dall’Olanda alla Turchia (due volte), dalla Serbia Campione del mondo agli USA.

    Foto Simone Ferraro CONI

    È il capolavoro di Julio Velasco, un capolavoro assoluto! 28 anni dopo quella finale persa contro l’Olanda con la nazionale maschile, il Guru è tornato a mettere al suo posto quel tassello che mancava ad un puzzle ingiustamente incompleto. È l’oro che aspettava da una vita, è l’oro che aspettavano e meritavano Lorenzo Bernardi e anche Massimo Barbolini.

    È l’oro che cancella tante cose, legate a loro della Generazione dei fenomeni ma anche alla storia recente di questa nazionale e di diverse delle sue giocatrici. È l’oro che illumina la strada davanti a una squadra che aveva solo bisogno dell’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.

    Siamo semplicemente le più forti al mondo. Lo eravamo anche prima, lo abbiamo dimostrato solo oggi, ma lo abbiamo fatto scrivendo la storia. Meravigliosa Italia!

    foto Volleyball World

    SESTETTI – Formazione tipo per Velasco con le diagonali principali Orro-Egonu e Sylla-Bosetti, Danesi e Fahr coppia centrale, De Gennaro Libero. Kiraly parte con Poulter in regia, Drews in posto 2, Plummer e Skinner le schiacciatrici, Ogbogu e Washington centrali, Wong-Orantes il libero.

    LA CORNICE – Tantissimi i tifosi italiani presenti in una South Parigi Arena stracolma, tantissimi i tricolori e soprattutto un coro che si alza altissimo, da brividi, che intona l’Inno di Mameli e carica le azzurre, tutte mani sul cuore, sorridenti, visibilmente emozionate. Sorridono, emozionati tutti, anche Velasco, Barbolini e Bernardi. È la nostra prima finale olimpica, è il nostro appuntamento più importante con la storia.

    1° SET – Opposte subito chiamate in causa, punto di Drews, punto di Egonu. A partire più contratte sono però le statunitensi, tenute magistralmente a muro dalle azzurre che contrattaccano divinamente e scappano subito via (1-5). Timeout Kiraly. Tiriamo su di tutto in copertura, tra attacco e difesa siamo davvero in palla.

    foto Volleyball World

    Egonu è una macchina da guerra: attacca in diagonale, in parallela, mani-out, attacca bene persino di polpastrelli mettendola anche sulla riga di fondo. Ne mette due in fila anche Bosetti, attacco ed ace (4-9). La spara a terra anche Sylla (6-11). Block da urlo di Paola e le doppiamo (6-12). Altro timeout di Kiraly.

    Le americane sono alle corde, sotto pressione e continuano a sbagliare in attacco, l’Italia invece ha l’adrenalina caricata a pallettoni, le azzurre recuperano in tuffo qualsiasi cosa, dalle mosche ai meteoriti, e a muro arricchiamo anche la collezione olimpica di targhe con Egonu che oggi sembra volerne portare a casa più di Danesi (11-16, 13-18). Doppio cambio Italia.

    Gli Usa si rifanno sotto (15-18), Velasco ferma il gioco e da indicazioni chiare su come essere più ordinate a muro. Antropova resta in campo e ci tiene avanti (16-20). Kate si sdraia pure a prenderla in pancake. Velasco chiude il doppio cambio, gestiamo, controlliamo, stravinciamo il set con un primo tempo di Danesi e una cosa inspiegabile, in extra rotazione, di Paola Egonu (già a quota 10): 18-25 e uno a zero Italia.

    foto Volleyball World

    2° SET – In campo Larson, 2-0 e 3-1 USA a inizio secondo set. Poco male, le riprendiamo subito e le sorpassiamo anche (3-3, 4-5, 5-7). Larson, in barba all’età (37), fa ancora una certa differenza e ci riprende agli 8, ma l’Italia oggi non si disunisce neanche sotto tortura: 8-10, 9-13 a suon di muri di Danesi e Fahr.

    foto Volleyball World

    Alessia Orro oggi non ne sbaglia una in palleggio, semplicemente perfetta, come Willy Wonka regala cioccolatini per tutti i gusti. Sylla, anche lei, si conferma grandissima trascinatrice e continua il suo strepitoso torneo attaccando a tutto braccio come se fosse l’ultima partita della sua vita.

    Gli USA ora contengono di più Egonu a muro, ma non fanno i conti con Bosetti che ne segna tre in fila (15-19, 16-20, 16-21). Kiraly ferma ancora il gioco e ora appare davvero scuro in volto. Perdere questo set sarebbe follia, ma sin qui di folle c’è solo il livello del gioco azzurro. Antropova mette giù una palla senza senso, che però sfiora l’antenna. Quella successiva la tira a tutto braccio (19-24), poi chiudiamo la pratica in side out con Egonu (20-25).

    foto Volleyball World

    3° SET – L’Italia mette subito il naso avanti anche a inizio terzo set (4-5), ma le statunitensi ora sembrano determinate a giocarsi il tutto per tutto per riaprire questa finale (6-5). Noi, però, lo siamo molto di più a portarla a casa: parzialone infinito tra muri di Danesi, attacchi stellari di Egonu, ace di Orro e l’Italia doppia ancora le avversarie (6-12).

    Orro continua la sua partita spaziale e l’Italia gira alla perfezione. È l’Italia più bella mai vista in questo torneo, mai vista in questo anno targato Velasco, mai vista forse nell’intera storia della nazionale femminile. Siamo uno tsunami e stiamo travolgendo le americane (12-17, 14-19). Antropova al servizio, Egonu ad alzare il muro. Subito ace di Kate (14-20). Italia a cinque punti dalla medaglia d’oro.

    Foto Simone Ferraro CONI

    Il primo lo schianta a terra Sylla, il secondo è un ace sempre di Myriam, il terzo è una diagonale strettissima di Bosetti, il quarto è un muro a uno mostruoso di Danesi, l’ultimo lo spara out Thompson.

    Italia sei leggenda, sei medaglia d’oro. Urliamolo tutti insieme, con le lacrime che ci affogano le guance, con la voce strozzata, con le mani che si alzano al cielo e tremano. Grazie ragazze, ci avete e vi siete regalate il sogno più bello. Non svegliateci.

    Foto Simone Ferraro CONI

    STATI UNITI-ITALIA 0-3(18-25, 20-25, 17-25)STATI UNITI: Drews 6, Robinson-Cook, Plummer 2, Thompson 8, Washington 4, Skinner 7, Larson 5, Ogbogu 4, Rettke, Poulter 2, Carlini, Wong-Orantes (L). All. Kiraly.ITALIA: Egonu 22, Sylla 10, Danesi 6, Fahr 7, Bosetti 9, Orro 3, De Gennaro (L), Antropova 6, Cambi, Giovannini, Lubian, Omoruyi. All. VelascoArbitri: Collados (FRA) e Maroszek (POL). Note – Spettatori: 9340. Durata Set: 25′, 25′, 24′. Italia: 7 a, 9 bs, 11 mv, 17 et. Stati Uniti: 3 a, 3 bs,  0 mv, 12 et.Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Verso la finale olimpica Italia-USA: precedenti, curiosità, titoli vinti

    La sfida tra Italia e Stati Uniti (ore 13) assegnerà la medaglia d’Oro del torneo olimpico femminile parigino, mettendo a confronto due tra le realtà più vincenti della pallavolo mondiale.Le nazionali italiane e statunitensi in quest’Olimpiade sono state, inoltre, le uniche a qualificarsi per le semifinali sia nel torneo maschile, che appunto in quello femminile.Le azzurre e la nazionale a stelle strisce in passato si sono affrontate spesso in match decisivi, l’ultimo dei quali nei quarti della Final 8 della VNL 2024 a Bangkok: sfida vinta 3-0 dalle ragazze di Velasco. Le due squadre sempre quest’anno si sono inoltre scontrate a Fukuoka (fase a gironi della VNL): 3-1 per Danesi e compagne. Ricordi meno dolci sono legati al 2023, quando nel torneo di qualificazione olimpica di Lodz la formazione guidata da Kiraly s’imposero 1-3. L’ultima finale tra Italia e USA, invece, risale al 2022 nel corso del Campionato del Mondo in Olanda: successo della nazionale tricolore 3-0 ad Apeldoorn per il 3°-4° posto.Analizzando nel dettaglio i precedenti olimpici, il bilancio è tutto in favore delle americane, tre vittorie in altrettanti confronti: 2008 Pechino (quarti di finale) 3-2 USA-Italia; 2016 Rio de Janeiro (girone) USA-Italia 3-1; Tokyo (girone) USA-Italia 3-2. Tra le gare del passato da segnalare la finale mondiale 2002 di Berlino, valsa il titolo iridato alla nazionale italiana (3-2).Nel ranking mondiale le ragazze di Julio Velasco occupano il primo posto con 428,53 pt, mentre gli Usa si trovano al terzo posto con 370.77 pt.

    CURIOSITÀ – Per gli Stati Uniti quella di Parigi rappresenterà la quinta medaglia olimpica consecutiva: 2008 argento; 2012 argento; 2016 Bronzo e 2020 oro.Nel roster delle americane ben 12 atlete su 13 (comprendendo la riserva) militano o hanno militato nel campionato italiano. L’unica a non averci giocato è il libero Justine Wong-Orantes. Le grandi vittoria dell’Italia1 Campionato Mondiale: Germania 20023 Campionati Europei2 World Cup2 Volleyball Nations LeagueLe grandi vittoria degli USA1 Olimpiade: Tokyo 20201 Campionato Mondiale: Italia 20148 Campionati nordamericani3 Volleyball Nations League6 World Grand PrixI precedenti complessivi delle azzurre con le avversarieStati Uniti: 36 vittorie, 46 sconfitte, 82 totali. I precedenti olimpiciPechino 2008: 19 agosto (quarti di finale) Italia-Stati Uniti 2-3Rio De Janeiro 2016: 12 agosto (girone) Stati Uniti-Italia 3-1Tokyo 2020: 2 agosto 2021 (girone) Stati Uniti-Italia 3-2

    Il roster dell’ItaliaPalleggiatrici: Carlotta Cambi, Alessia Orro.Opposti: Paola Egonu, Ekaterina Antropova.Schiacciatrici: Caterina Bosetti, Gaia Giovannini, Myriam Sylla, Loveth Omoruyi.Centrali: Marina Lubian, Anna Danesi, Sarah Fahr. Libero: Monica De Gennaro.Tredicesima: Ilaria Spirito.All. Julio Velasco 

    Il roster degli Stati UnitiPalleggiatrici: Jordyn Poulter, Lauren Carlini.Opposti: Annie Drews, Jordan Thompson.Schiacciatrici: Avery Skinner, Jordan Larson, Kathryn Plummer, Kelsey Cook.Centrali: Haleigh Washington, Dana Rettke, Chiaka Ogbogu.Libero: Justine Wong-Orantes.Tredicesima: Micha Hancock.All. Karch Kiraly

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Capitan Danesi: “Concludiamo questa storia, sperando sia la più bella delle fiabe”

    Anna Danesi, capitana azzurra della nazionale femminile, racconta le sue emozioni in vista della finale olimpica contro gli Stati Uniti (domani ore 13 diretta Rai 2, DAZN, Eurosport). La centrale bresciana, 230 presenze in azzurro, dal 2016 è uno dei punti fermi della nazionale tricolore e con Parigi ha toccato quota 3 partecipazioni ai Giochi Olimpici. 

    ANNA DANESI: “Indubbiamente la gioia è tantissima, già aver raggiunto la finale è un grande traguardo, abbiamo scritto un pezzo di storia e adesso vogliamo scrivere la parte finale, con la speranza che si concluda come la più bella delle fiabe”.“In questo torneo abbiamo offerto delle grandissime prove di gruppo, soprattutto le ultime due. Credo che uno dei fattori chiave sia il fatto che la squadra sia sempre rimasta focalizzata sull’obiettivo, non abbiamo forse ancora giocato al nostro 100%, ma abbiamo dato tutto quello che avevamo in quel momento e questo ha fatto la differenza, ci ha permesso di vincere 3 a 0 contro due delle squadre più forti del mondo. Parigi rappresenta la mia terza Olimpiade e la sto vivendo indubbiamente in modo diverso rispetto a Rio de Janeiro e Tokyo, perché nella prima ero ancora veramente piccola, quindi non capivo tutto quello che succedeva intorno”. “Quella in Giappone l’ho vissuta male, soprattutto per il fatto dei risultati, anche se si sentiva un po’ di più lo spirito olimpico, alloggiando dentro il villaggio. Qui in Francia diciamo che l’Olimpiade me la godo quando arrivo all’Arena di gioco, perché poi stando in albergo non viviamo a contatto con gli altri atleti, però onestamente questa scelta sta portando i frutti sperati”. “Io credo che uno dei nostri punti di forza sia l’organico e non uso di proposito il termine “panchina” perché non lo trovo corretto. Abbiamo diverse giocatrici che sono chiamate spesso a entrare in campo e in diverse situazioni hanno contribuito in maniera fondamentale a far svoltare la partita. Sono molto contenta di questo, ci stanno aiutando tantissimo e sempre mostrando un atteggiamento molto positivo. Ricoprire il ruolo di capitano porta qualche responsabilità in più, però in realtà come ho sempre detto il nostro è un gruppo di ragazze veramente incredibile, capace di farmi vivere questa esperienza come se nemmeno lo fossi, nel senso che la fascia è divisa tra 13 persone. Questo ti fa sentire meno il peso del ruolo, le mie compagne sono davvero eccezionali ad alleggerirmi il compito”. Anna prosegue poi parlando delle precedenti sfide stagionali contro gli Stati Uniti: “Nella VNL abbiamo vinto entrambe le volte che le abbiamo affrontate, però come contro la Turchia non dobbiamo aspettarci che si ripeta l’andamento di quelle partite. Gli Stati Uniti stanno giocando molto bene, proponendo una pallavolo veloce ed efficace”. “Noi dovremmo stare particolarmente attente e rimanere sempre lucide, anche nel caso si portino avanti di qualche punto. Possono contare su delle grandissime attaccanti e una palleggiatrice che sviluppa buon gioco. Più in generare servirà la massima attenzione in tutti i fondamentali; anche a muro e in battuta non scherzano, ripeto sarà determinante avere pazienza. Speriamo, inoltre, di avere il sostegno del pubblico, essendo così vicini all’Italia, ci sono qui a Parigi tanti nostri tifosi e si sentono al palazzetto. Io ho già sentito tante persone che hanno comprato il biglietto per vedere questa finale, quindi sono fiduciosa che anche domani ci sarà tanto tifo nei nostri confronti.  È molto bello poter contare sul sostegno dei tifosi in quella che sarà una delle partite più importanti della nostra vita. “Da diversi anni credevo che avremmo potuto raggiungere questo risultato, quando ti avvicini alla competizione poi lo credi ancora di più e visto l’andamento della Volleyball Nations League, durante la quale siamo cresciute nel gioco e anche a livello di maturità come persone, ero convinta di poter giocarci una medaglia.  Poi all’Olimpiade può succedere di tutto, però ho sempre avuto grande fiducia nei nostri mezzi”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini alla vigilia della finale: “Quando Velasco mi ha chiamato non ho avuto dubbi”

     Mancano meno di ventiquattro ore alla prima storica finale olimpica della nazionale italiana femminile di pallavolo. Prima dei Giochi di Parigi il traguardo massimo delle azzurre erano sempre stati i quarti di finale, in quest’edizione, invece le ragazze di Julio Velasco hanno inanellato una serie di grandi prestazioni che sono valse l’appuntamento più ambito: il match che assegnerà la medaglia d’Oro, in programma domani alle ore 13 (diretta Rai 2, Dazn ed Eurosport) contro gli Stati Uniti alla South Paris Arena 1. Nel giorno di vigilia a parlare in casa azzurra è Massimo Barbolini, commissario tecnico dell’Italia dal 2006 al 2012 per un totale di 225 partite, tornato sulla panchina tricolore in qualità di vice allenatore di Julio Velasco.

    Queste le sue parole: “L’emozione di disputare una finale olimpica è davvero grande, come ho sempre detto penso che per un giocatore, per un allenatore o per chiunque faccia parte del mondo sportivo sia la manifestazione più importante che esista. Raggiungerla nel modo che abbiamo fatto noi, battendo avversari forti, per ultima la Turchia oltretutto al termine di una partita molto tirata ed equilibrata, riuscendo quasi sempre a rimontare, è qualcosa di bellissimo”.“Quando lo scorso anno ho ricevuto la chiamata di Julio non ho mai avuto dubbi se accettare la proposta, prima di tutto perché il capo allenatore era lui, poi anche per la prospettiva dell’Olimpiade. Penso che questa scelta sia stata premiata dai fatti, però i bilanci vanno fatti domani al termine della partita”. “Non bisogna pensare a quello che abbiamo fatto, ma concentrarci esclusivamente sulla finale. Sicuramente un’occasione così non capita molte volte nella vita, perciò cercheremo di godercela fino in fondo”.“Di fronte troveremo una squadra fortissima come gli Stati Uniti, un gruppo con un organico molto importante e non mi riferisco solo al sestetto. Loro sono una formazione abituata a queste partite, non a caso sono le campionesse olimpiche in carica. Sono sempre molto difficili da affrontare, però penso che la nostra squadra abbia dimostrato, anche durante il torneo olimpico, di essere in crescita. Nel corso dell’Olimpiade le ragazze sono riuscite ad adeguarsi, partita dopo partita, al livello crescente delle avversarie e sono sicuro che domani faremo lo stesso”. “In alcune situazioni, durante le diverse partite, è capitato che ci trovassimo sotto nel punteggio, eppure la squadra ha sempre reagito. Questo credo che sia una caratteristica importante, non indipendente dalle capacità delle ragazze, perché tu puoi essere freddo e lucido finché vuoi, ma se poi non hai doti tecniche e morali le non gare non riesci a girarle”. “Il gruppo, invece, ha dimostrato di avere queste qualità e anche domani ne avremo bisogno. Sarà importante restare sempre in partita e non abbattersi se ci troveremo in svantaggio, il fatto di aver già rimontato in altre occasioni può esserci d’aiuto”.

    Finale 1°-2° posto 11 agosto ore 13Stati Uniti – Italia 

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO