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    US Open, uno Slam senza favoriti

    Rafael Nadal

    US Open 2022 è pronto a scattare sul duro di Flushing Meadows e si preannuncia un torneo quanto mai aperto, forse lo Slam negli ultimi anni con il pronostico più difficile nel tabellone maschile. L’assenza di Djokovic è pesantissima, e non stiamo a tornare sull’annosa (e discutibile) questione che ha portato all’esclusione del campione serbo. Oltre questo “buco”, l’aspetto più importante da sottolineare è che nessuno dei giocatori top si presenta al via del quarto Slam stagione con una condizione così buona da far gridare “è lui il favorito”. Quindi è possibile che il prossimo campione a New York sarà il giocatore capace di trovare al miglior condizione, fisica e tecnica, nel corso del torneo.
    Il n.1 Medvedev ha vissuto un’estate tutt’altro che eccellente. Non ha brillato nei 1000 nordamericani, è riuscito a vincere a Los Cabos il primo torneo da primo in classifica e primo di una stagione complessivamente modesta. Finora è mancato in quell’intensità e capacità difensive che lo rendono uno osso durissimo da battere sui campi in sintetico.Zverev, un altro dei possibili favoriti, ha dovuto rinunciare, è ancora troppo presto dopo l’operazione alla caviglia che ne ha compromesso la stagione.
    Nadal è forse il vero favorito se riuscirà a restare sano e salirà di forma turno dopo turno. Altro punto a suo favore un tabellone a dir poco leggero, che gli può consentire di crescere match dopo match. A Flushing ha vinto più volte, quindi è corretto considerarlo il più probabile vincitore, ma di poco sopra ad altri rivali e con la incognita della tenuta fisica.Alcaraz si è rivelato al grandissimo pubblico proprio lo scorso anno a New York. Da allora è cresciuto in modo esponenziale, ma rispetto alla scorsa primavera sembra pagare le aspettative altissime su di lui, con una tensione che ha pagato a caro prezzo in più di un’occasione. Potrebbe spazzare via tutti i rivali, ma anche accusare di nuovo il colpo. Il futuro è suo, ma forse non ancora in questo Slam pronto a scattare.Tsitsipas ha giocato un tennis straordinariamente offensivo a Cincinnati, ma è crollato fisicamente in finale sotto la sostanza di Coric. I 7 incontri di US Open sono spesso tra i più duri dell’anno, è un punto di domanda se riuscirà a reggere, ma di sicuro quando trova il massimo della sua forma è un potenziale vincitore, forse il terzo favorito dopo Nadal e Medvedev.
    Ruud è ormai un top player affermato, tra i più duri e resistenti. Con la finale di Parigi ha confermato di essere pronto a giocarsi le sue carte nei match decisivi dei grandi tornei, e potrebbe dire la sua anche a New York. Se la condizione fisica può essere decisiva in un torneo così aperto, lui è di sicuro in prima fila.Da sempre gli statunitensi giocano bene negli USA. Fritz ha fatto gran salto di qualità, forse non abbastanza per arrivare in fondo nello Slam di casa. Come Auger-Aliassime, ancora a corrente alternata in troppe occasioni.Kyrgios è il “black horse” del torneo, dopo un’estate a tratti travolgente. Tuttavia puntare su di lui è sempre un azzardo e probabilmente un torneo così duro fisicamente come US Open è troppo anche per il suo tennis spumeggiante. Sembra inoltre già stanco mentalmente dopo tante partite giocate in estate.
    Restano i due azzurri, Sinner e Berrettini. Hanno chance? Assolutamente sì. Berrettini ha dimostrato ampiamente che se è sano e cresce di condizione, negli Slam è uno dei più forti. Quest’estate ha giocato poco e male sul cemento, ma gli basta vincere un paio di partite per rimettersi in moto e diventare pericolosissimo per tutti.Stesso discorso per Jannik, che non ha un brutto sorteggio nei primi turni e quindi potrebbe trovare feeling e ottime sensazioni, arrivando a potenziali incroci con Hurkacz e Alcaraz, tennisti forti ma che ha già sconfitto.Ci aspettano due settimane di tennis intenso e con possibili sorprese.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Nadal si ritira dai Championships

    Rafael Nadal

    Rafael Nadal ha annunciato in una press conference convocata stasera di essersi ritirato da Wimbledon per il problema muscolare sofferto nel corso del torneo. Nick Kyrgios quindi è in finale, per la prima volta, in un torneo dello Slam.
    Sfuma quindi il “sogno” Grande Slam per l’iberico, che mai prima del 2022 era riuscito a vincere nello stesso anno Australian Open e Roland Garros.
    “Ho preso questa decisione perché ho sentito molto dolore e non credo di poter vincere due partite in queste condizioni. Non posso fare alcuni movimenti e giocando il problema può solo peggiorare”, queste le prime parole del campione spagnolo. “Non voglio andare là fuori e non essere competitivo, per rispetto di me stesso, e per peggiorare ulteriormente le cose.  Come ho sempre detto, la cosa più importante per me è la mia felicità. Ho fatto molti sforzi per essere qui, ma non posso rischiare di stare fermo troppo a lungo. È qualcosa di molto difficile per me. Sono molto triste per questa decisione”.
    “Ieri non mi sono ritirato perché non volevo farlo nel bel mezzo di un quarto di finale. Ho vinto la partita e ho trovato un modo per finire la partita, qualcosa di cui sono orgoglioso. Analizzando l’infortunio ho preso questa decisione pensando alla mia salute e al mio futuro”.
    “Sto così da una settimana. Le cose erano più o meno sotto controllo, ma ieri è stata la giornata peggiore. Ho fatto dei test per vedere come si sono evolute le cose, ma il problema era diventato più grande. Ora che farò? Mi fermo di 2-3 settimane, o almeno così penso. La cosa normale è che entro una settimana possa già allenarmi. Spero di riuscire a completare il programma che ho stabilito per il resto di questa estate”.

    We’re sad to see it end this way, @RafaelNadal
    Thank you for another year of unforgettable moments at The Championships#Wimbledon pic.twitter.com/XadiEVxaWF
    — Wimbledon (@Wimbledon) July 7, 2022 LEGGI TUTTO

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    Nadal lunedì volarà a Londra e proverà ad allenarsi per giocare a Wimbledon

    Nadal nel corso della conferenza stampa

    Rafael Nadal andrà a Londra con la speranza di giocare a Wimbledon. L’ha affermato il 22 volte campione Slam nella conferenza stampa indetta al Maiorca Country Club, nel quale ha parlato degli ultimi giorni e del suo trattamento. Rafa ha assicurato di sentirsi molto meglio dopo il trattamento ricevuto, di avere buone sensazioni e che i primi allenamenti su erba sono stati positivi. Tuttavia non è ancora certo al 100% di giocare ai Championships.
    Il suo programma è di volare a Londra lunedì, continuare fisioterapia e allenamenti, e valutare nel corso della settimana le sue condizioni. La sua idea è di giocare a Wimbledon, ma nel caso in cui non si convinto della condizione del suo piede, rinuncerà allo Slam su erba e se ne tornerà a casa. “Ho avuto un po di riposo che per me è qualcosa di molto importante” ha dichiarato Nadal, che in questi giorni sta anche giocando a golf, sua nota e grande passione. LEGGI TUTTO

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    “Una operazione al piede segnerebbe la fine della carriera di Nadal”

    Rafa Nadal

    “L’opzione dell’intervento chirurgico è la ultima spiaggia, perché in quel caso si metterebbe fine alla carriera di Nadal”. Un’affermazione secca e perentoria, che viene dal dottor Joaquín Óscar Izquierdo, riportata dal quotidiano iberico AS che ha analizzato con alcuni specialisti il problema cronico al piede del super campione maiorchino. Nonostante i dolori, Nadal ha vinto l’ennesima coppa a Parigi, anche se ha affermato che la situazione è sempre più grave e non può continuare così ancora per molto. Cosa fare? Ecco alcuni spunti da parte di alcuni specialisti in materia.
    Rafa ha affermato di voler sottoporsi ad iniezioni con spinta retrattile, tecnica applicata dagli anestesisti. In cosa consiste? “La tecnica non è nuova, la novità è usarla per questo tipo di problema”, afferma Ian MacVeigh, responsabile presso la Clinica CEMTRO, che spiega la meccanica: “Si fa con un ago che ha una punta attiva con un elettrodo che si inserisce nella zona lesa ed emette onde radio, impulsi di 20 millisecondi con pause di altri 480. Non distrugge i tessuti, ma produce neuromodulazione nel nervo. Con il campo elettrico e magnetico, le fibre del dolore si alterano e con essa la tua trasmissione”.
    “Con il nuovo trattamento, si cerca di evitare l’intervento chirurgico per continuare a competere. Potrebbe essere più efficace nel tempo dell’infiltrazione, ma non risolverà il problema”, afferma in merito Ramón Navarro, capo della sezione clinica dedicata alla caviglia e piede alla stessa clinica di Madrid.
    “La radiofrequenza pulsata non rimuove la sensibilità all’articolazione perché non distrugge le fibre nervose. In linea di principio, la mobilità non ne risentirebbe”, rassicura MacVeigh, che considera Wimbledon (dal 27 giugno) “troppo vicino per vedere un risultato importante”.
    E se non dovesse funzionare? “La strada indicata sarebbe un’osteotomia calcaneare per eliminare il varismo del piede. Ciò migliorerebbe enormemente il quadro clinico, ma non sarebbe possibile fissare lo scafoide perché si suppone fratturato. Pertanto, sarebbe opportuno eseguire un’artrodesi, una fissazione dell’articolazione in modo che non si muova e smetta di far male. Ma questo potrebbe significare la fine della sua vita professionale”, rivela Joaquín Óscar Izquierdo.
    Vedremo l’evoluzione del piede di Nadal. Intanto, tra dolori e infiltrazioni, lui continua a vincere. LEGGI TUTTO

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    Moya rassicura sulle condizioni di Nadal: “Le sensazioni sono buone”

    Moya con Nadal

    C’è apprensione per le condizioni di Rafael Nadal con il Roland Garros pronto a scattare tra due giorni. Il riacutizzarsi del problema al piede sinistro che l’ha penalizzato a Roma contro Shapovalov non è il miglior viatico per il torneo più importante della stagione dello spagnolo. Tuttavia il suo allenatore Carlos Moya si detto fiducioso. In una breve dichiarazione rilasciata al podcast “The Tennis Talk” ieri sera, Moya si detto sicuro che il suo assistito sarà in grado di giocare un buon tennis nonostante i problemi, ormai cronici.
    “Ricordo bene come Nadal è arrivato qui nel 2020″ afferma Moya, “Non era in forma, non si sentiva bene e aveva vinto solo due partite sulla terra battuta. Ha finito per vincere il torneo senza perdere un set. Il piede è stato meglio, ma è stato anche peggio. Le sensazioni sono buone, andiamo avanti giorno dopo giorno”.
    Nadal è stato sorteggiato nello stesso slot di Fabio Fognini (possibile scontro al terzo turno), e soprattutto nel quarto di finale del n.1 al mondo, Novak Djokovic. LEGGI TUTTO

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    Nadal festeggia con Ancelotti la vittoria del Real Madrid nella Liga

    Rafa insieme a Carlo Ancelotti, Luis Figo e Ronaldo

    Il Real Madrid ha appena vinto il suo 35esimo titolo della Liga in Spagna, dominando il campionato grazie ad un team forte in cui spicca Karim Benzema, vero trascinatore dei “Blancos”. Rafa Nadal, dopo aver dato il simbolico calcio d’inizio all’ultima partita di campionato del Real, ha festeggiato a Madrid il successo della sua squadra del cuore insieme all’allenatore Carlo Ancelotti e alcune vecchie glorie del Real, Luis Figo e Ronaldo, come mostra la foto che riportiamo. Curioso che Rafa sia un supporters della squadra di Madrid, quando lo zio Miguel Angel è stato capitano degli acerrimi rivali del Barcellona (e buona parte della sua famiglia infatti sostiene i blaugrana…)

    Celebrating La Liga pic.twitter.com/gwN8z3dUh8
    — F r a n (Madrid-dal era ) (@_rafalewis) May 2, 2022

    Rafa è atteso al debutto nel torneo più importante del suo paese. Ha dichiarato di essere molto emozionato per il ritorno in campo, ma anche di esser arrivato ad una preparazione “minima” per affrontare un impegno così importante. Vedremo il responso del campo nel suo primo turno, che lo vedrà impegnato domani contro il vincente di Bublik vs. Kecmanovic. LEGGI TUTTO

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    Evert: “Nadal? L’infortunio potrebbe esser un bonus per Parigi”

    Rafael Nadal, salta i primi tornei sul rosso

    L’ex campionessa americana Chris Evert sta lottando contro un tumore, mostrando sui social le proprie cure e dimostrando anche fuori dal campo quel coraggio e determinazione che sempre l’hanno contraddistinta nella sua lunga e fortunata carriera.
    Parlando ad Eurosport sull’inizio della stagione su terra, si è detta curiosa di vedere come si presenterà Djokovic e quanto riuscirà a giocare, vista la sua posizione intransigente sui vaccini, obbligatori in molti paesi. Come alcuni giovani come Alcaraz.
    Poi il suo focus si è spostato su Nadal, il “Rey” del rosso. Per Chris, l’infortunio patito in America è ovviamente una sfortuna, ma in fin dei conti a suo dire non tutti i mali vengono per nuocere.
    “Ha avuto una serie di così tanti tornei e così tante vittorie nel 2022, un inizio di stagione meraviglioso” afferma Evert, “penso che questo infortunio sia cosa passeggera, e forse nemmeno così negativa per lui alla lunga. Ogni volta che Rafa può riposarsi e prendersi una pausa, penso sia un bonus per lui, è positivo. Dobbiamo considerare la sua carriera durata anni e anni, con tante fatiche accumulate e problemi, non è giusto vedere solo quello che è successo tre o quattro settimane fa”.
    “Può vantare un’abbondanza di esperienza e fiducia in anni e anni in cui si è tirato fuori da partite difficili ed è stato il numero uno del mondo. Mentalmente è tra i più forti. Ha messo a dura prova il suo corpo negli ultimi 20 anni e penso che la cosa più importante in questo momento sia assicurarsi che sia in salute, specialmente quando giochi tre set su cinque. Soprattutto quando giochi un Grandi Slam, sette partite da vincere, visto quanto stanno giocando bene gli altri uomini. Il livello è alto e le partite dure. Penso che sia fondamentale che sia sano al 100% se spera di vincere l’Open di Francia, e quest’infortunio per assurdo gli consente di poter programmare meglio Roland Garros focalizzandosi solo su quel torneo. Riposarsi ora, per essere al top a fine maggio. Ovvio, deve però aver recuperato al meglio”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Ho avuto difficoltà a respirare”

    Rafael Nadal, sconfitto per la prima volta nel 2022

    Taylor Fritz ha superato Rafael Nadal nella finale di Indian Wells, vincendo il primo Masters 1000 in carriera e riportando sugli scudi il tennis a stelle e strisce, che da anni arrancava a questo livello. Nel dopo partita, Rafa Nadal ha reso merito al suo giovane rivale (unico capace di batterlo nel 2022) ma anche a sottolineato di non essersi sentito bene durante la finale. E pensare che poche ore prima del match, c’era stata addirittura l’ipotesi che la finale non si sarebbe giocata, poiché Fritz aveva bruscamente interrotto il riscaldamento per una fitta alla caviglia. Invece è stato Nadal a non essere al meglio.
    “È stata una giornata difficile” afferma Nadal dopo la finale, “ma voglio prima congratularmi con Taylor. Questa è la cosa principale, che c’è un vincitore e un perdente. Oggi è lui il vincitore, se lo merita, ha giocato in modo aggressivo, quindi complimenti”.
    “Oggi avevo difficoltà a respirare. Sento dolore, è molto brutta come sensazione. Quando respiro, quando mi muovo è come sentire un ago tutto il tempo qui dentro. Mi vengono le vertigini a momenti dal dolore. È un tipo di dolore che mi ha limitato molto. Non si tratta solo di dolore, mi sento poco molto bene perché influisce sulla respirazione”.
    Forse l’iberico dovrà sottoporsi a degli esami: “Non so se è qualcosa con la costola o cosa. Più che dispiaciuto per la sconfitta, cosa che ho accettato subito prima ancora di finire la finale, soffro per questo problema. Il mio obiettivo era restare imbattuto prima dell’arrivo della terra battuta e la verità è che sono stati mesi bellissimi. Sono triste perché oggi non ho potuto gareggiare, è difficile avere quella sensazione in giornate come questa, la fine è stata brutta. Ma lo sport non si guarda al passato, bisogna parlare di oggi, una giornata difficile per me. Sono triste, ma sono una persona emotivamente molto stabile, vedo tutto in prospettiva. I miei ultimi due mesi sono stati incredibili, indimenticabili, molto emozionanti, mi sono goduto cose che mesi fa non avrei mai pensato di poter vivere”.
    Rafa salterà Miami e tornerà a casa, per iniziare il lavoro sulla terra battuta. Il torneo di Monte Carlo è già dietro l’angolo
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO