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    Ana Carrasco: la cicatrice dopo l’incidente shock, le moto e il titolo in SuperSport 300

    ROMA – Ana Carrasco è in queste ore al centro del dibattito nel mondo delle due ruote, in seguito al duro confronto con Alvaro Bautista per l’episodio avvenuto in occasione dei test della Superbike a Jerez, con la caduta del campione della Ducati. Lo spagnolo non ha infatti usato giri di parole per suggerire alla connazionale di andare a correre con gli amatori, forse dimenticando che anche la classe ’97 può fregiarsi del titolo di campionessa del mondo. Sì perché Carrasco, nel 2018, si è imposta nella SuperSport 300, dopo che l’anno prima era stata la seconda donna nella storia dei campionati mondiali di velocità su circuito a vincere una gara. Una vita passata sulle due ruote, con i primi campionati di minimoto a otto anni. A 20 anni, dopo una breve parentesi nel CEV, debutta nel motomondiale, e con il 15esimo posto di Sepang (poi bissato dall’ottavo a Valencia) diventa la prima donna a conquistare punti nel motomondiale. Dopo una nuova parentesi al CEV, nel 2017 ecco l’approdo nella SuperSport 300.
    La caduta e la terribile cicatrice; poi il ritorno in Moto3
    È qui che nel 2020, dopo due secondi posti e la vittoria in gara-1 a Portimao, proprio in Portogallo, ma ad Estoril, arriva una caduta da lei poi definita “stupida” ma rovinosa, che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente gravi. Infatti, Carrasco riporta la frattura di due vertebre ma ha rischiato di rimanere paralizzata. Avevano fatto scalpore le immagini della cicatrice dopo l’intervento alla schiena, dalla quale la nativa di Cehegin è però riuscita a riprendersi tornando alle corse in tempo per la stagione 2021, anno in cui centra un’altra vittoria, a Misano. Il 2022 è stato poi l’anno del ritorno nel motomondiale, sempre in Moto3, senza però andare mai a punti; è stata infine confermata per il 2023 con il team BOE Motorsports su KTM.  LEGGI TUTTO

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    Colpi di pistola dai rapinatori, lui fugge in moto a 278 km/h

    Alcuni posti del sud America possono essere davvero pericolosi. A Buenos Aires per esempio, un uomo stava percorrendo l’autostrada Ezeiza- Cañuelas in sella alla sua Kawasaki Ninja H2R quando è stato affiancato da un’altra moto con due criminali armati che volevano rapinarlo. Sangue freddo e mente lucida, il centauro ha accelerato fino a raggiungere i 278 km/h ed ha fatto sparire le sue tracce, uscendo illeso dalla brutta situazione.
    Cosa è accaduto
    La scena è stata ripresa da una telecamera posizionata sul cruscotto della moto della vittima. Sulla prima moto che si avvicina sembra fargli segno di accostare, per poi sorpassarlo con l’intenzione di bloccargli la strada. Il primo gruppo è poi raggiunto dal secondo per far sì che l’uomo non sfuggisse, ed erano entrambi armati di pistola.
    Il pilota però ha deciso di non fermarsi, rischiandosi il tutto per tutto. Quando i criminali si sono resi conto che non stavano ottenendo alcun risultato, hanno sparato un colpo, ma per fortuna l’uomo è riuscito a piegarsi evitando il proiettile. Immediatamente il tachimetro ha raggiunto i 278 km/h, e seppur andare a quella velocità sia stato pericoloso, di sicuro gli ha salvato la vita.
    Alcuni hanno riferito che sulle autostrade Ricchieri ed Ezeiza-Cañuelas sono “famosi” episodi del genere. Anzi, da quel che si apprende sembra che spesso i rapinatori viaggino su moto di grossa cilindrata e che quindi riuscire a sfuggire sia quasi impossibile. Sembra proprio che all’uomo sia andata veramente bene!
    Roma, grave incendio a Termini: bruciati moto e scooter LEGGI TUTTO

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    Contromano sulla statale: maxi incidente in galleria a Chieti

    Tutto il mondo è paese. Dopo le 30 auto incolonnate in California tutte con le gomme bucate, in Italia un altro folle decide di imboccare contromano la carreggiata. Stamattina a Chieti, in zona Tricalle infatti, sulla Statale 656 da via dei Marsi in direzione ospedale, un maxi incidente ha creato forti disagi alla circolazione, con un centauro costretto ad essere trasportato in ospedale.
    Tamponamento a catena
    Nel grave sinistro sono rimaste coinvolte 5 automobili e una moto: è il motociclista il viaggiatore a cui sembra essere andata peggio, poichè è stato trasportato immediatamente in ambulanza al vicino ospedale Ss Annunziata con una frattura alla gamba. Sul posto sono ovviamente arrivate le Forze dell’Ordine che hanno indagato e stanno tuttora indagando sulle cause dell’incidente. Secondo le testimonianze, un’auto avrebbe imboccato la galleria contromano, e la moto sarebbe andata a sbattere contro un’altra vettura che si trovava poco più avanti. I mezzi che sopraggiungevano non sono riusciti ad evitare l’impatto. Per fortuna non c’è stato alcun ferito grave. A seguito del blocco del tratto per diverso tempo, i mezzi sono stati rimossi e la circolazione è ripresa regolarmente.
    Cerca di parcheggiare ma finisce dentro un negozio: paura a Bari LEGGI TUTTO

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    Cristiano Iovino, il modello-centauro che avrebbe ammaliato Ilary Blasi

    Non c’è niente da fare: fisico scultoreo, capelli ricci, tatuaggi e una moto è il mix perfetto per far cadere le donne ai propri piedi. Sarebbe questa la descrizione perfetta di Cristiano Iovino, il modello con cui (secondo gossip non confermati) Ilary Blasi avrebbe tradito Francesco Totti: sul profilo Instagram, il ragazzo è pieno di scatti insieme alle sue moto.Guarda la galleryMoto e gossip: chi è Cristiano Iovino, il presunto tradimento di Ilary Blasi

    Flirt e rombo di motori

    Il 40enne, tatuatissimo e già sotto la luce dei riflettori per le sue storie passate con Giulia De Lellis, Sabrina Ghio e Zoe Cristofoli (attuale fidanzata di Theo Hernandez) avrebbe conosciuto Ilary in una palestra di Milano e sarebbe diventato poi il suo personal trainer. A seguito delle dichiarazioni di Totti, il ragazzo avrebbe deciso di chiudere il suo profilo Instagram per poi riattivarlo e tornare a postare per i suoi oltre 65mila followers. Il profilo è pieno di scatti di Iovino in giro per il mondo, tra viaggi immersi nella natura e una passione su tutte: le moto. Tra spiagge paradisiache e skyline mozzafiato, Iovino si è immortalato in sella a Triumph Bonneville, Harley-Davidson 883, moto da cross con cui sfreccia sulla sabbia ma anche su modelli meno commerciali, anzi molto rari, come una Mala Madre made in Indonesia. 

    Derubata la Honda 250 di Jeremias Rodriguez alla pista di Ottobiano LEGGI TUTTO

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    La guida automatica di Tesla sembra non vedere le moto. Sarà vero?

    L’Autopilot della Tesla è sotto attenta osservazione. Il motivo? Pare che inserendo questo sistema, esso non riconosca alcuni veicoli. Il dubbio è sopraggiunto a causa di due episodi avvenuti negli Stati Uniti, che vedono protagonisti due incidenti mortali. La tecnologia avanzata di Tesla, perciò, sembra non escluderla da alcuni problemi. Delle indagini sono partite dopo le collisioni in cui il pilota automatico non ha riconosciuto, in questo caso, le moto. A studiare il caso è sceso il governo federale e da quanto riferisce l’Associated Press, c’è il dubbio se Tesla riesca effettivamente a individuare moto e motociclisti anche di notte.
    Nessuna conferma ufficiale
    I sinistri di cui si è parlato sono avvenuti entrambi nel mese di luglio. Il primo è stato a Riverside, in California. L’auto che ha causato l’incidente provocando la morte del pilota è stata una Model Y che ha tamponato la motocicletta. L’altro, nello Utah, a distanza di qualche settimana ha avuto come protagonista una Model 3 e anche in questo caso ha causato il decesso del pilota. Chi era alla guida della Tesla ha poi confermato che in quel momento era stato impostata la guida automatica, mentre per quanto riguarda il primo incidente non si conosce bene la dinamica, ma la NHTSA pensa che il pilota automatico fosse stato messo anche in quel caso.
    Il dubbio c’è, considerati questi due episodi. Si sta pensando che il sistema di rilevazione delle vetture di Tesla a volte non riesca a individuare le moto di notte. Ma non è finita qui perché l’Office of Defects Investigation dell’NHTSA sta indagando anche su altri 11 incidenti che hanno come “problema” il pilota automatico di Tesla che non riesce a riconoscere alcuni veicoli. Si è supposto che il motivo risiedesse nel fatto che il forward-looking radar sensor fosse stato tolto. Non si ha una risposta certa a queste domande, le dinamiche riguardo questi avvenimenti sono ancora sotto studio e perciò una risposta ufficiale ancora non è stata data.
    Lo scooter ibrido, un “sogno” che potrebbe diventare realtà: il prototipo indiano LEGGI TUTTO