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    Colpi di pistola dai rapinatori, lui fugge in moto a 278 km/h

    Alcuni posti del sud America possono essere davvero pericolosi. A Buenos Aires per esempio, un uomo stava percorrendo l’autostrada Ezeiza- Cañuelas in sella alla sua Kawasaki Ninja H2R quando è stato affiancato da un’altra moto con due criminali armati che volevano rapinarlo. Sangue freddo e mente lucida, il centauro ha accelerato fino a raggiungere i 278 km/h ed ha fatto sparire le sue tracce, uscendo illeso dalla brutta situazione.
    Cosa è accaduto
    La scena è stata ripresa da una telecamera posizionata sul cruscotto della moto della vittima. Sulla prima moto che si avvicina sembra fargli segno di accostare, per poi sorpassarlo con l’intenzione di bloccargli la strada. Il primo gruppo è poi raggiunto dal secondo per far sì che l’uomo non sfuggisse, ed erano entrambi armati di pistola.
    Il pilota però ha deciso di non fermarsi, rischiandosi il tutto per tutto. Quando i criminali si sono resi conto che non stavano ottenendo alcun risultato, hanno sparato un colpo, ma per fortuna l’uomo è riuscito a piegarsi evitando il proiettile. Immediatamente il tachimetro ha raggiunto i 278 km/h, e seppur andare a quella velocità sia stato pericoloso, di sicuro gli ha salvato la vita.
    Alcuni hanno riferito che sulle autostrade Ricchieri ed Ezeiza-Cañuelas sono “famosi” episodi del genere. Anzi, da quel che si apprende sembra che spesso i rapinatori viaggino su moto di grossa cilindrata e che quindi riuscire a sfuggire sia quasi impossibile. Sembra proprio che all’uomo sia andata veramente bene!
    Roma, grave incendio a Termini: bruciati moto e scooter LEGGI TUTTO

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    Contromano sulla statale: maxi incidente in galleria a Chieti

    Tutto il mondo è paese. Dopo le 30 auto incolonnate in California tutte con le gomme bucate, in Italia un altro folle decide di imboccare contromano la carreggiata. Stamattina a Chieti, in zona Tricalle infatti, sulla Statale 656 da via dei Marsi in direzione ospedale, un maxi incidente ha creato forti disagi alla circolazione, con un centauro costretto ad essere trasportato in ospedale.
    Tamponamento a catena
    Nel grave sinistro sono rimaste coinvolte 5 automobili e una moto: è il motociclista il viaggiatore a cui sembra essere andata peggio, poichè è stato trasportato immediatamente in ambulanza al vicino ospedale Ss Annunziata con una frattura alla gamba. Sul posto sono ovviamente arrivate le Forze dell’Ordine che hanno indagato e stanno tuttora indagando sulle cause dell’incidente. Secondo le testimonianze, un’auto avrebbe imboccato la galleria contromano, e la moto sarebbe andata a sbattere contro un’altra vettura che si trovava poco più avanti. I mezzi che sopraggiungevano non sono riusciti ad evitare l’impatto. Per fortuna non c’è stato alcun ferito grave. A seguito del blocco del tratto per diverso tempo, i mezzi sono stati rimossi e la circolazione è ripresa regolarmente.
    Cerca di parcheggiare ma finisce dentro un negozio: paura a Bari LEGGI TUTTO

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    Cristiano Iovino, il modello-centauro che avrebbe ammaliato Ilary Blasi

    Non c’è niente da fare: fisico scultoreo, capelli ricci, tatuaggi e una moto è il mix perfetto per far cadere le donne ai propri piedi. Sarebbe questa la descrizione perfetta di Cristiano Iovino, il modello con cui (secondo gossip non confermati) Ilary Blasi avrebbe tradito Francesco Totti: sul profilo Instagram, il ragazzo è pieno di scatti insieme alle sue moto.Guarda la galleryMoto e gossip: chi è Cristiano Iovino, il presunto tradimento di Ilary Blasi

    Flirt e rombo di motori

    Il 40enne, tatuatissimo e già sotto la luce dei riflettori per le sue storie passate con Giulia De Lellis, Sabrina Ghio e Zoe Cristofoli (attuale fidanzata di Theo Hernandez) avrebbe conosciuto Ilary in una palestra di Milano e sarebbe diventato poi il suo personal trainer. A seguito delle dichiarazioni di Totti, il ragazzo avrebbe deciso di chiudere il suo profilo Instagram per poi riattivarlo e tornare a postare per i suoi oltre 65mila followers. Il profilo è pieno di scatti di Iovino in giro per il mondo, tra viaggi immersi nella natura e una passione su tutte: le moto. Tra spiagge paradisiache e skyline mozzafiato, Iovino si è immortalato in sella a Triumph Bonneville, Harley-Davidson 883, moto da cross con cui sfreccia sulla sabbia ma anche su modelli meno commerciali, anzi molto rari, come una Mala Madre made in Indonesia. 

    Derubata la Honda 250 di Jeremias Rodriguez alla pista di Ottobiano LEGGI TUTTO

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    La guida automatica di Tesla sembra non vedere le moto. Sarà vero?

    L’Autopilot della Tesla è sotto attenta osservazione. Il motivo? Pare che inserendo questo sistema, esso non riconosca alcuni veicoli. Il dubbio è sopraggiunto a causa di due episodi avvenuti negli Stati Uniti, che vedono protagonisti due incidenti mortali. La tecnologia avanzata di Tesla, perciò, sembra non escluderla da alcuni problemi. Delle indagini sono partite dopo le collisioni in cui il pilota automatico non ha riconosciuto, in questo caso, le moto. A studiare il caso è sceso il governo federale e da quanto riferisce l’Associated Press, c’è il dubbio se Tesla riesca effettivamente a individuare moto e motociclisti anche di notte.
    Nessuna conferma ufficiale
    I sinistri di cui si è parlato sono avvenuti entrambi nel mese di luglio. Il primo è stato a Riverside, in California. L’auto che ha causato l’incidente provocando la morte del pilota è stata una Model Y che ha tamponato la motocicletta. L’altro, nello Utah, a distanza di qualche settimana ha avuto come protagonista una Model 3 e anche in questo caso ha causato il decesso del pilota. Chi era alla guida della Tesla ha poi confermato che in quel momento era stato impostata la guida automatica, mentre per quanto riguarda il primo incidente non si conosce bene la dinamica, ma la NHTSA pensa che il pilota automatico fosse stato messo anche in quel caso.
    Il dubbio c’è, considerati questi due episodi. Si sta pensando che il sistema di rilevazione delle vetture di Tesla a volte non riesca a individuare le moto di notte. Ma non è finita qui perché l’Office of Defects Investigation dell’NHTSA sta indagando anche su altri 11 incidenti che hanno come “problema” il pilota automatico di Tesla che non riesce a riconoscere alcuni veicoli. Si è supposto che il motivo risiedesse nel fatto che il forward-looking radar sensor fosse stato tolto. Non si ha una risposta certa a queste domande, le dinamiche riguardo questi avvenimenti sono ancora sotto studio e perciò una risposta ufficiale ancora non è stata data.
    Lo scooter ibrido, un “sogno” che potrebbe diventare realtà: il prototipo indiano LEGGI TUTTO

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    Compro una moto o un'auto? Nimbus One è il compromesso perfetto

    C’è chi ama viagiare in moto, chi in automobile e c’è chi non vuole rinunciare alle caratteristiche di entrambi. Questi ultimi possono già assaporare l’idea di acquistare una Nimbus One, un particolarissimo mezzo che può essere guidata come uno scooter ma che mantiene gli optional e i comfort di una normale vettura.
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    Più moto o più auto?
    Il mondo delle moto e quello delle automobili sono sempre più uniti l’uno nell’altro, fino a fondersi per creare modelli futuristici e particolari. Immaginate di voler evitare il traffico, ma anche di rimanere al riparo dalla pioggia e dal freddo: avreste bisogno di una moto, ma anche di una vettura. Avreste bisogno della Nimbus One. 
    Il modello è dotato di due ruote anteriori e una posteriore e, per questo, si può guidare come una moto, sfruttando l’inclinazione automatica e potendo al contempo godere dei comfort che solo un’automobile offre. Dotata di airbag frontale e sedile per il passeggero dietro a quello del pilota, la Nimbus One presenta anche telecamere a bordo, aria condizionata e sistemi appositamente studiati per prevenire collisioni con altri mezzi su strada. Il mezzo è elettrico, dispone di una batteria rimovibile da 9 kWh con cui può macinare ben 150 chilometri e ricaricabile in circa 1,2 ore se collegata ad un impianto di livello 2, in 5 ore e mezza se collegata ad una normale presa a muro. La velocità massima raggiungibile è di 80 km/h.
    La moto-automobile può essere ordinata negli Stati Uniti (con consegna nel 2023 negli Usa, in Europa nel 2024) con un anticipo di circa 98 euro, o noleggiata mensilmente con rate di 196 euro. Il prezzo totale è di circa 10mila euro.
    La Svizzera riparte con le gare in pista dopo un divieto di 63 anni LEGGI TUTTO

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    Furti in aumento: ecco le auto e gli scooter più rubati in Italia nel 2021

    Un furto su quattro di veicoli avviene in Campania, mentre è il Lazio la regione in cui i ladri sono più bravi a far sparire le tracce di se stessi e dei mezzi rubati. Il “Dossier sui Furti di veicoli” elaborato da LoJack Italia, società specializzata in soluzioni telematiche per l’automotive e il recupero dei veicoli rubati, ha evidenziato tale dato di fatto, ma non solo, perché grazie allo studio è emerso come Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia siano le regioni in cui avvengono più furti di auto e moto in Italia. E sono stati resi noti anche i modelli specifici.
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    Italia, furti di auto e moto in aumento nel 2021
    LoJack Italia ha analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno relativi al 2021, evidenziando che rispetto al 2020, anno caratterizzato dalla pandemia, lo scorso anno i furti sono passati da 102.708 all’anno a 104.372. Protagoniste sono le auto, le moto e gli scooter, meno i mezzi pesanti e i furgoni. I furti sono aumentati un po’ in tutto il Paese, ma vi sono alcuni picchi. In Campania, per esempio, i furti sono cresciuti del 7%, mentre il Lazio “vanta” il primato del tasso di recupero più basso a livello nazionale. In questa regione infatti solo il 30% (contro il 37% nazionale) dei mezzi sottratti viene restituito al legittimo proprietario. Seguono la Puglia (14.498 furti), la Sicilia (13.180) e la Lombardia (11.636).
    I modelli “preferiti” dai ladri
    L’auto più rubata d’Italia è sempre Fiat Panda con 8.816 furti (in pratica, più di una vettura rubata su 10 è Panda), seguita dalla Fiat 500 (6.743), Fiat Punto (5.292) e Lancia Ypsilon (2.979). Classifica a quattro ruote completata da smart ForTwo Coupè (1.389), Volkswagen Golf (1.381), Renault Clio (1.284), Ford Fiesta (1.059), Opel Corsa (824) e Fiat Uno (559). Relativamente ai furgoni, la top 5 dei più rubati vede il primato dell’Iveco Daily (931 unità sottratte), seguito dal Fiat Ducato (916), Fiat Doblò (552), Ford Transit (255) e Mercedes Sprinter (228).Capitolo scooter. I cinque modelli più rubati vedono in cima alla classifica l’Honda SH (5.196 unità rubate nel 2021): in generale, uno scooter su 5 rubato è questo modello. Segue al 2° posto, con 1.393 furti, il Piaggio Liberty. Il podio è completato dallo Scarabeo di Aprilia (1.236), mentre la cinquina si conclude con la Vespa (1.067) e il Piaggio Beverly (989).
    Furti di auto e furgoni per ricavarne pezzi di ricambio: presi due operai LEGGI TUTTO

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    Tre arresti in una concessionaria: i freni montati male causarono la morte di padre e figlia

    Una tranquilla passeggiata sulla moto appena acquistata era quello che avevano pianificato Sandro Prada e sua figlia di 13 anni Elisa, i quali il 20 agosto del 2021 persero la vita proprio su quel mezzo a causa di un bullone della pinza dei freni che si sfilò dal suo alloggiamento. A distanza di 9 mesi la procura di Trento ha disposto l’arresto per omicidio del titolare e di due dipendenti della concessionaria dove era stata acquistata la moto.
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    L’arresto dopo quasi un anno
    Due vite spezzate sulla strada provinciale 83 nei pressi di Pergine Valsugana a causa di un “freno montato male” che è costato due vite. A seguito della perizia tecnica chiesta dai carabinieri e dalla procura di Trento dopo l’incidente, ieri 17 maggio è stato disposto l’arresto del titolare della concessionaria dove Sandro Prada aveva acquistato la moto pochi giorni prima e due dipententi.
    Il padre 51enne e la figlia 13enne morirono sul colpo dopo essere finiti in un dirupo a ridosso di un tornante in discesa a Nogarè. I due corpi erano stati trovati dalla moglie dell’uomo insieme all’altra loro figlia, le quali erano riuscite a rintracciare il dispositivo cellulare di Elisa tramite un’applicazione installata. All’arrivo dei soccorsi ormai i due corpi giacevano senza vita.
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