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    F1 | Cosa attendersi dalla seconda parte di stagione?

    SPA, BELGIUM – JULY 26: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing laughs in the garage with Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Oracle Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko during practice ahead of the F1 Grand Prix of Belgium at Circuit de Spa-Francorchamps on July 26, 2024 in Spa, Belgium. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202407260838 // Usage for editorial use only //Ci siamo: la pausa estiva è quasi finita, e tutti i team di F1 sono pronti a scendere in pista di nuovo a Zandvoort, per dare il via alla seconda parte di stagione. Il tracciato olandese farà da apripista ad una serie di Gran Premi fondamentali per la definizione di entrambe le classifiche. Cosa ci dobbiamo aspettare, dunque, da questo rientro, in particolare per quanto riguarda i quattro top team? Andiamo a vederlo insieme.
    Red Bull: urge ritrovare la rotta
    Guardando le graduatorie, verrebbe da dire che gli uomini di Christian Horner possano dormire sonni tranquilli, come avviene ormai da due anni a questa parte in F1. Bene, la realtà delle cose è però un tantino diversa, soprattutto dopo quanto visto nelle ultime uscite. Il team di Milton Keynes, infatti, oltre a fare i conti con il Sergio Perez di gran lunga peggiore mai visto all’azione, sembra aver perso quel vantaggio tecnico e prestazionale che aveva caratterizzato gli ultimi due campionati, e anche la parte iniziale della stagione 2024.
    La vittoria manca a Verstappen ormai da quattro gare, dal GP di Spagna di Barcellona; una pausa dalla conquista del primo gradino del podio che da tempo non vedevamo per il talento olandese. E proprio la gara di Zandvoort potrebbe rappresentare l’occasione più ghiotta per invertire la rotta e tornare alla vittoria. Da quando si è tornati tra le dune olandesi, il padrone di casa ha sempre dominato, e ora deve in qualche modo tentare di riportare in carreggiata un team che forse non ha più la solidità di un tempo, ma che ha comunque capacità, mezzi e tempo dalla sua parte.
    McLaren: limare le sbavature per essere al top
    Inutile girarci intorno più di tanto: la vettura al momento più performante in pista, su tutte le tipologie di tracciato, è la McLaren. Il team di Zak Brown capitanato da Andrea Stella ha fatto certamente un ottimo lavoro, mostrando in pista di avere un passo spesso inarrivabile anche da parte della Red Bull. La seconda parte di stagione deve per forza essere quella della consacrazione, della dimostrazione di poter lottare per il titolo F1 già a partire dal 2025.
    Per farlo, però, sono necessarie alcune migliorie da parte di Norris e Piastri, ma soprattutto da parte del team. Errori, sbavature, strategie non ideali non potranno più essere ammesse da Zandvoort in avanti. Solo due vittorie ottenute fino ad oggi, infatti, rappresentano un bottino troppo magro, e già dall’Olanda gli inglesi sono chiamati a rispondere presente. Anche perché dietro stanno arrivando di gran carriera le Frecce d’Argento.

    Mercedes: missione costanza di rendimento
    La squadra di Brackley è tornata al top. Chi pensava che la vittoria di Russell a Spielberg fosse un caso isolato da collegare al contatto Norris-Verstappen ha dovuto ricredersi in fretta. Toto Wolff e i suoi uomini hanno trovato il bandolo della matassa, e si stanno preparando nel migliore dei modi per il dopo-Hamilton. La doppietta negata a Spa ha comunque mostrato che le qualità per fare bene ci sono tutte, e che le sorprese con una coppia di piloti come il sette volte Campione del Mondo e George Russell sono sempre dietro l’angolo.
    Ora occorre capire se la Mercedes riuscirà ad essere competitiva su ogni tipo di pista, o se su layout particolari possa arrivare a soffrire in maniera pesante. Le sensazioni sono sicuramente positive al momento, ora per gli uomini in grigio si tratta più che altro di lavorare nella direzione prefissata, anche in ottica futura. L’annuncio di Antonelli è atteso per il weekend di Monza; una scommessa importante, che potrebbe avere l’effetto di un’ulteriore spinta anche per la seconda metà del 2024.
    Ferrari: dieci weekend per ribaltare la situazione
    Alzi la mano chi, dopo il weekend di Monte Carlo, si sarebbe aspettato una rossa quarta tra i top team e costantemente lontana dalle posizioni del podio. E invece è proprio così che è andata: dal trionfo casalingo di Charles Leclerc in poi tutto è andato completamente storto. Gli aggiornamenti portati a Barcellona hanno avuto effetti disastrosi, e il porpoising è tornato a fare capolino quando doveva ormai essere soltanto un vago ricordo.
    Che dire della Ferrari? Poco, se non che è giunto il momento di mettere un punto ad una situazione che rischia di diventare tragicomica, tra addii e arrivi mancati. Vasseur ha avuto la pausa estiva per riordinare un po’ le idee e un reparto tecnico quantomai in subbuglio, ma che ora deve trovare la soluzione per tornare ad essere una vettura almeno da podio. “Abbiamo capito cosa non ha funzionato”, ha detto Sainz dopo Spa. Sarà anche vero, ma l’ottimismo da un po’ è uno stato d’animo che fatica a circolare tra tifosi e uomini della Rossa. Zandvoort e Monza daranno già le risposte cercate: in Italia dovrebbero arrivare ulteriori aggiornamenti. Occorrono dieci weekend puliti per raddrizzare una stagione iniziata col piede giusto e poi inspiegabilmente disputata a passo di gambero. Più facile a dirsi che a farsi, guardando la situazione. LEGGI TUTTO

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    GP Monaco: Leclerc, una vittoria che cambia la storia

    L’esito più emozionate nella gara più noiosa, un paradosso, un controsenso. Come quello che ha separato in questo anni Charles dal gradino più alto del podio di casa sua. Proprio lì, a Monaco, dove il suo terreno di caccia prediletto, la qualifica, conta più di ogni altra cosa. Una maledizione, l’ha spezzata Charles.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Eppure ci aveva provato nel 2021, quando però un problema al semiasse l’aveva obbligato al ritiro nel giro di formazione, mentre la pioggia e una strategia suicida avevano infranto l’illusione di piazzare il colpo anche l’anno seguente. Per questo sabato sera, dopo una pole straordinaria, la terza a Montecarlo, il sorriso di Charles appariva appena accennato, forzato, molto sfuggente. Gli sguardi nei box erano tesi, nei volti le espressioni di chi teme che la sfortuna o qualcosa si possa mettere di nuovo di traverso, rovinando la festa. Invece no, questa volta no.
    “Abbiamo vinto… finalmente!“, così Bryan Bozzi dal muretto, a sottolineare il senso di liberazione collettivo, Charles Leclerc profeta in patria per la prima volta, un risultato storico anche per Monaco, che di profeti in patria non ne vedeva dai tempi di Louis Chiron, storia di 93 anni fa.
    Piange il Principe Alberto, ma piange anche Charles. Non era successo a Spa, alla sua prima vittoria, non si era sciolto neanche a Monza, una settimana dopo, di fronte alla Marea Rossa, è successo qui, tra le sue strade, a Monaco. Terra di Yacht e soldi, ma anche di sentimenti, quelli che legano Charles alle sue gioie infantili e a quei dolori che hanno stroncato improvvisamente la sua spensieratezza giovanile, obbligandolo a crescere prima del tempo. La perdita del suo amico Jules Bianchi, poi quella di papà Hervé. Se corre è grazie a loro, se vince è per loro.

    Una vittoria dal valore enorme, in un weekend dominato, gestito a sangue freddo, in fuga da un’angoscia che ha tallonato Charles più degli avversari. Ora la Ferrari ha ritrovato il suo cavallino prediletto, costante ma opaco in questo inizio di mondiale, eppure lì, secondo in classifica, ad una manciata di punti da Verstappen.
    Charles Leclerc ha scritto una bella pagina di storia della Formula Uno e forse ne ha cancellata momentaneamente un’altra, quella che vedeva un mondiale già scritto. Vero, troppo presto per riaprire il libro, ma altrettanto presto anche per chiuderlo definitivamente. Per il prossimo capitolo destinazione Montréal, GP del Canada. LEGGI TUTTO

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    Gp Monaco F1 2024, le pagelle: Leclerc spezza la maledizione, grinta Albon, Magnussen incosciente

    16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Eric Alonso / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeL’appuntamento più glamour del mondiale di Formula 1 regala una gioia incontenibile a Charles Leclerc e alla Ferrari, che spezzano la maledizione di Montecarlo e riportano la Rossa sul tetto del Principato. Un week-end perfetto del monegasco, lucido nel tener dietro Oscar Piastri, aiutato anche da un ottimo Carlos Sainz, che completa il fine settimana da sogno per il team di Maranello. In ripresa la Mercedes, deludente la Red Bull, sugli scudi Albon e Gasly, mentre Magnussen ha ormai oltrepassato ogni limite. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Monaco.
    VOTO 10 A LECLERC, PRINCIPE CHE DIVENTA RE DI MONACO
    Una maledizione infinita, contraddistinta da sfortuna, errori e tanti dolori. Che, finalmente, Charles Leclerc ha spezzato oggi. Sin dal venerdì sulle stradine del Principato si vede un pilota appartenente a una dimensione diversa: cattivo, estremamente aggressivo in ogni curva, sin da subito capace di raggiungere il limite. Il giro da capolavoro in qualifica, che gli vale la pole position, rende la sua gara molto più “semplice”, sebbene l’attenzione (e la tensione) siano a livelli estremi. Un fine settimana perfetto, da consegnare alla storia, come l’urlo liberatorio nel team radio finale. Sorridi Charles, nuovo Re di Monaco.
    VOTO 9 A ALBON E GASLY, PIU’ FORTI DI OGNI LIMITE
    La Williams e l’Alpine sono macchine decisamente mediocri in questa stagione, ma in un circuito come quello di Montecarlo, dove conta il manico, ecco che vengono fuori le qualità dei piloti. E le qualità di Alexander Albon e di Pierre Gasly sono enormi. Entrambi si conquistano una top-10 insperata alla vigilia grazie a una qualifica eccezionale, portando poi a termine una corsa non priva di insidie. In particolare per il pilota francese, sotto attacco dal “fuoco amico” di Esteban Ocon nel primo giro. Primi, importantissimi punti stagionali per il thailandese, fresco di rinnovo del contratto. Un viatico incoraggiante, per cambiare le sorti di questa stagione.
    VOTO 8 A PIASTRI, FINALMENTE DAVANTI A NORRIS
    Spesso criticato per i distacchi incassati da Lando Norris, stavolta Oscar Piastri rovescia le gerarchie e si guadagna un prestigioso podio sulle stradine del Principato. L’australiano della McLaren insidia da vicinissimo Charles Leclerc in qualifica, rischia poi alla partenza nel corpo a corpo con Carlos Sainz ma, alla fine, riesce a conquistare un meritato secondo posto. Al culmine di un fine settimana da veterano, in cui, per una volta, ha chiuso sempre davanti al compagno di squadra. A Woking possono contare su un altro elemento di assoluta qualità.
    VOTO 7 A SAINZ, CHE SI COMPORTA DA OTTIMO SCUDIERO
    Al termine delle qualifiche, il primo pensiero di Carlos Sainz è il seguente: “Aiuteremo Charles a vincere la gara”. Detto, fatto: lo spagnolo si comporta da perfetto uomo-squadra, conducendo una corsa in controllo sulle due McLaren, evitando grossi patemi al compagno di box. Certo, la buona sorte ha messo una grossa mano: il contatto nel caotico primo giro con Oscar Piastri aveva compromesso la sua gara, in virtù di una foratura. Ma, dopo la bandiera rossa, la direzione gara lo riporta al terzo posto in vista della ripartenza, e da lì non corre più alcun rischio. Un perfetto team player, fondamentale nella lotta con la Red Bull per il titolo costruttori.
    VOTO 6 ALLA MERCEDES, SEGNALI DI RIPRESA
    A Brakley sembrano aver trovato una minima direzione incoraggiante da seguire. Dopo le buone sensazioni di Imola, anche a Montecarlo la Mercedes si conferma in crescita, riuscendo persino a chiudere davanti a Max Verstappen con uno dei due piloti (George Russell, 5°). Entrambe le Frecce d’Argento hanno corso con solidità e grinta, utilizzando bene le gomme nonostante una strategia “handicappata” dalla bandiera rossa del primo giro. Timidi segnali di ripresa, a cui ora il team dovrà necessariamente dar seguito.
    VOTO 5 ALLA RED BULL, SEMPRE PIU’ UMANA
    “Da Imola è iniziato un nuovo mondiale”. Frase che sembra perfettamente azzeccata: la Red Bull si è riscoperta più umana che mai. A Monaco l’andazzo del week-end si intuisce sin dal venerdì: la RB20 fatica enormemente ad adattarsi alle strettoie del Principato, denotando nervosismo e problemi di saltellamento. Due grossi elementi di disturbo mascherati parzialmente da Max Verstappen, che porta la macchina al traguardo con un anonimo (ma meglio di niente) 6° posto finale. Ma la vera livella la fornisce Sergio Perez: 18° in qualifica, poi 16° in griglia, ma costretto al ritiro dopo pochi metri per un terribile incidente con le Haas. Una cartina di tornasole che rischia di mettere in pericolo almeno uno dei due campionati: la Ferrari inizia a mettere il fiato sul collo.
    VOTO 4 A OCON, FOLLIA A TINTE ALPINE
    Ha francamente del folle ciò che ha commesso Esteban Ocon nel primo giro del Gran Premio di Monaco. Un vero e proprio “attentato” alla gara del compagno di squadra Pierre Gasly, con un tentativo di sorpasso al limite tra il folle e l’incomprensibile. E dal risultato disastroso per la sua corsa: contatto irrimediabile, che provoca danni al fondo della sua monoposto, impedendogli di ripartire dopo la bandiera rossa. Per sua fortuna, ciò non ha compromesso la corsa del compagno, giunto al traguardo in zona punti. Però, potrebbe aver compromesso il suo futuro nel team: in Canada possibile clamorosa esclusione a favore di Jack Doohan. Fine della corsa?
    VOTO 3 A MAGNUSSEN, QUANDO VERRA’ FERMATO?
    Vero, tendenzialmente la direzione gara difficilmente sanziona gli incidenti del primo giro, o comunque figli della partenza. Ma stavolta bisognava fare un’eccezione. La carambola provocata da Kevin Magnussen contro Sergio Perez e, indirettamente, contro il suo compagno Nico Hulkenberg poteva avere conseguenze molto più drammatiche. A molti piace il carattere grintoso e coriaceo del danese, ma da qualche gara a questa parte la sensazione è che abbia abbondantemente oltrepassato i limiti. Quando verrà fermato? LEGGI TUTTO

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    F1 2024, Gp Monaco: brutto incidente al via. E’ bandiera rossa

    MONTE-CARLO, MONACO – MAY 24: Sergio Perez of Mexico driving the (11) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 24, 2024 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202405240499 // Usage for editorial use only // credit: Red Bull Content Pool

    Il via del Gran Premio di Monaco ha visto un brutto incidente che ha coinvolto tre vetture: Sergio Perez e le due Haas di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen. Le maggiori responsabilità sull’accaduto sono da imputare al pilota danese del Team americano che ha cercato un sorpasso, poco prima del Casinò, dove però non c’era spazio. Magnussen ha provato a passare sulla destra Perez, andando a colpire la posteriore sinistra con la sua anteriore destra. Da lì la carambola che ha coinvolto anche la seconda Haas di Hulkenberg.
    La fasi iniziali del via hanno visto anche la foratura di Carlos Sainz, dopo un leggero contatto con Oscar Piastri alla prima curva dopo lo start. Infine anche le due Alpine sono entrate in contatto, nella curva che precede l’ingresso del tunnel. Ocon ha provato un sorpasso molto difficile all’interno ma la sua posteriore sinistra è entrata in contatto con l’anteriore destra di Gasly.
    L’incidente tra Magnussen, Perez e Hulkenberg

    Have we all recovered from that opening lap chaos yet?! 😅🏎 pic.twitter.com/fiwbHJRDhI
    — Sky Sports F1 (@SkySportsF1) May 26, 2024

    Il contatto tra i due piloti Alpine

    Rewind to the first lap before the red flag ⏪
    The Alpine drivers make contact and Ocon takes flight at Portier! Both drivers have made it back to the pit lane #F1 #MonacoGP pic.twitter.com/uDApxbVRnu
    — Formula 1 (@F1) May 26, 2024
    Non ripartiranno: Perez, Hulkenberg, Magnussen e Ocon.
    Griglia della ripartenza: LEC, PIA, SAI, NOR, RUS // VER, HAM, TSU, ALB, GAS // STR, RIC, ALO, SAR // BOT, ZHO LEGGI TUTTO

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    F1, Monaco: Leclerc è in forma smagliante, ma occhio a Hamilton e Verstappen

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeScaramanzia a parte e con le qualifiche alle porte, possiamo dirlo: Charles Leclerc sembra imbattibile a Montecarlo. Un feeling con la macchina pazzesco, in ogni curva, in ogni frenata. Rischia come gli altri senza essere al limite e tanti decimi rifilati alla concorrenza. Ma se non conoscessimo Charles e la sua proverbiale sfortuna soprattutto quando si arriva sulle stradine del Principato lo avremmo già segnalato come sicuro in pole position. Così non è.
    Dopo le FP3, il ferrarista tiene un distacco di due decimi su Max Verstappen che ha alzato la potenza del suo motore, ma perde in ogni tratto guidato rispetto al monegasco. Un team radio dell’olandese in cui si lamenta del fatto che facendo altri giri spingendo in quel modo sarebbe andato contro le barriere fa capire quanto non si sia risparmiato. Altro segnale che fa ben presagire per le qualifiche delle ore 16.
    Attenzione anche a Lewis Hamilton che, con una Mercedes rinvigorita sul giro secco, tiene un distacco contenuto  e sembra poter puntare al podio. Grande prova del campione inglese che sta guidando al di sopra dei limiti della macchina su un tracciato dove il pilota fa la differenza. Bene anche Fernando Alonso, soprattutto nei tratti molto lenti, ma che perde poi nelle curve veloci.
    Tutto ciò in attesa di vedere in cima alla classifica anche Carlos Sainz: lo spagnolo potrebbe dare una grande mano alla Ferrari e al suo compagno di squadra se riuscisse a conquistare la prima fila in modo da avere un’altra punta con cui puntare alla vittoria domenica in ottica strategie. Per adesso gli manca un po’ di fiducia sul giro secco, ma nella simulazione gara ha dimostrato di essere molto vicino a Leclerc.

    In sintesi, questa può essere la grande chance per il numero 16 della Ferrari di mettere finalmente un punto all’amore-odio col Principato. Una pole, pulita e senza rischiare, potrebbe già chiudere i conti anche per la vittoria in gara, considerando quanto sia difficile superare su questo circuito. Ma con le barriere ad un passo, le bandiere rosse e i piloti pronti a spingersi oltre il limite per un buon piazzamento, i colpi di scena possono essere dietro l’angolo. Charles deve capitalizzare la superiorità mostrata finora anche senza prendersi rischi inutili solo per dimostrare di essere il più forte. LEGGI TUTTO

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    F1, Monaco: A Leclerc sale la pressione per la pole position

    Il miglior tempo di oggi nelle prove libere II (FP2) e l’ottimo feeling con la sua Ferrari, hanno portato ad indicare oggi in Charles Leclerc il candidato numero uno alla pole position a Monaco.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’obiettivo di giornata era girare quanto più possibile per mettersi a proprio agio con la vettura tra i muretti del circuito di Monte Carlo. E obiettivo centrato: Leclerc è entrato immediatamente in sintonia con il tracciato di casa. Domani è in programma la terza sessione di libere in preparazione delle qualifiche che scatterà alle ore 16:00.
    Charles Leclerc, al termine delle FP2, ha detto: “Sembra proprio che la nostra monoposto sia a punto su questo tracciato perché oggi mi sono sentito davvero a mio agio. Dobbiamo mantenere questo ritmo anche domani fin dalle prove libere: guardando i tempi oggi forse ho spinto un po’ più di altri ma l’obiettivo per me era mettermi in condizione di affrontare la qualifica con la giusta confidenza e so già che domani sarà diverso perché tutti spingeranno al limite. Nel complesso abbiamo fatto un buon lavoro ma dobbiamo restare concentrati su noi stessi”.

    Il pilota monegasco ha poi concluso dicendo: “È stato stupendo trovarmi una volta ancora a girare sulle strade di casa e sentire tutto questo supporto. Domani daremo tutto per puntare a un grande risultato”. LEGGI TUTTO

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    F1, A Monaco un ospite indesiderato: il graining

    Un fattore da tenere in considerazione, nel Gp di Monaco, per l’analisi delle gomme, è il graining che potrebbe essere un “ospite” non particolarmente desiderato per i piloti impegnati a Monte Carlo.

    Il Gran Premio di Monaco è uno degli appuntamenti storici nel calendario della Formula 1 e, quest’anno, raggiunge un traguardo importante. Quella che andrà in scena questo fine settimana sarà infatti la settantesima edizione valida per il Campionato del Mondo Piloti, visto che ci sono state altre undici edizioni di questa gara – dieci prima dell’istituzione della massima competizione automobilistica, una nel 1952, quando corsero vetture Sport a ruote coperte.
    Come tradizione, la scelta della Pirelli per quanto riguarda le mescole delle gomme slick è caduta sul tris più morbido a disposizione quest’anno, vale a dire quello composto dalla C3 come Hard, dalla C4 come Medium e dalla C5 come Soft. Come quasi sempre accade sui tracciati cittadini, che hanno un asfalto particolarmente liscio visto che viene normalmente utilizzato quotidianamente dalle vetture stradali, i pneumatici devono poter offrire la massima aderenza possibile.

    La gara di Monaco è quella dove le forze cui sono sottoposti i pneumatici sono fra le più basse di tutta la stagione perché la velocità media con cui vengono completati i 3,337 metri di lunghezza del tracciato è molto ridotta, con curve che vengono affrontate anche a meno di 50 km/h e soltanto per circa il 30% del giro viene percorso in pieno. Peraltro, il fatto che siano ben 78 i giri previsti la domenica determina una frequenza decisamente superiore alla media di ogni fenomeno che caratterizza il comportamento dei pneumatici, in particolare per quanto riguarda la densità dell’energia sviluppata in fase di trazione. Un altro fattore da tenere in considerazione nell’analisi delle gomme è il graining che, soprattutto i primi giorni, potrebbe essere un ospite non particolarmente desiderato.

    Su una pista in cui il margine d’errore è praticamente ridotto a zero, un elemento che caratterizza l’evoluzione dei tempi sul giro è la fiducia con cui i piloti – a prescindere dalla conoscenza pregressa del tracciato – affrontano le 19 curve e tutti i trabocchetti che vi sono disseminati. L’obiettivo di ogni pilota F1 è di limare progressivamente la ricerca della traiettoria migliore, avvicinandosi sempre di più ai guardrail, spesso sfiorandoli con la spalla dei pneumatici: riuscirci senza rompere nulla è la chiave per conquistare una buona posizione in griglia, fondamentale per il risultato finale visto che i sorpassi sono pressoché impossibili, anche in presenza di una differenza di prestazione fra vetture nell’ordine dei secondi: figuriamoci quanto possa essere decisiva la qualifica in una stagione come questa, dove sono i millesimi di secondo a scandire l’ordine di schieramento davanti ai semafori della partenza
    Su una pista del genere è praticamente inevitabile l’intervento della safety-car (77% di probabilità, in media quasi due volte per gara) ma l’edizione scorsa è, curiosamente, filata via liscia, senz’alcuna neutralizzazione. Dal punto di vista strategico, sulla carta c’è una sola opzione: la sosta singola, cercando di ritardarla il più possibile proprio per poter eventualmente approfittare di una safety-car per minimizzare il tempo perso in pit-lane. LEGGI TUTTO