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    Rom-E, uniti per un futuro più ecosostenibile

    L’accelerazione verso la mobilità sostenibile in tutte le sue declinazioni è davvero potente. Tanto potente che non è più facile stabilire i tempi in cui questa cultura riuscirà ad affermarsi insieme alla maturità della tecnologia che allo stesso tempo la genera e l’accompagna. A giudicare da quello che abbiamo ascoltato nel nostro Talk di Rom-E, molto prima di quello che si pensava. No, non è stato un Talk come tanti altri, pieno di parole vuote.
    Se il nostro ultimo Automotive-Lab con le dichiarazioni- choc del Ministro Cingolani svelò lo status effettivo dei problemi energetici del Paese, il dibattito aperto dal nostro Festival dell’ecosostenibilità è stato capace di fotografare l’autentica rivoluzione in atto all’interno del sistema Italia, impegnato con le sue aziende, piccole o grandi che siano, a interpretare e a tradurre in pratica, ognuna con il proprio know-how, il singolo contributo per costruire il nuovo mondo.
    Rom-E 2021: rivivi il talk sull’ecosostenibilità e sulle nuove fonti di energia
    Le rivoluzioni green
    Ne abbiamo ascoltati tanti di interventi, più di 30 e praticamente tutti hanno lasciato il segno. Ma alcuni, più di altri mettono in evidenza, il cambio di passo, l’accelerazione appunto che può stravolgere tutto. Quando l’AD di Free To X, Giorgio Moroni, la società del Gruppo Autostrade per l’Italia, ci ha svelato il piano praticamente già avviato di realizzazione di 100 stazioni di ricarica elettrica ad alta potenza entro il 2023 lungo tutta la Penisola, da Nord a Sud, in grado di ridurre a 50 km la distanza media tra una stazione e l’altra, allora abbiamo capito che qualcosa davvero sta cambiando. Perché uno dei nodi-chiave della mobilità elettrica è sempre stato quello della mobilità autostradale, della garanzia da offrire all’utente di non rimanere per strada senza energia, nelle lunghe distanze.
    Se poi sul tema autostradale ci aggiungiamo lo sforzo da parte di Eni per trasformare le proprie stazioni di servizio in autentiche mobility hub, la sensazione è quella di assistere a una saldatura di un sistema, all’innesto di un turbo per la trasformazione effettiva della moderna mobilità. Perché la rivoluzione culturale, di cui anche Eni si fa portatrice, comprende la possibilità di noleggiare, a partire dai ragazzi di 16 anni, una nuova vettura elettrica di una start-up italiana, con il totale cambio di paradigma in tema di ricarica. Come? Semplice: presso le stazioni di servizio Eni si potrà fare il “cambio” batteria, esattamente come in un pit-stop di F.1 o di Formula E.
    E non è tutto, perché la rivoluzione è a 360 gradi e raggiunge livelli di sostenibilità impensabili. Come dimostra un’azienda come Beghelli, da sempre innovatrice, che ha predisposto un dispositivo in grado di sanificare in sicurezza non solo veicoli privati, ma anche pubblici, mettendo le basi per risolvere il problema dei trasporti in tempo di pandemia. Per essere un numero zero, anche Rom-E ha dato il suo contributo a un mondo migliore. LEGGI TUTTO

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    Scozia, l'idea è pazzesca: ecco i camion che vanno a whisky!

    La rincorsa alla miglior soluzione da adottare per ridurre l’inquinamento atmosferico sta facendo impazzire tutti. Specialmente l’industria automotive, che sempre con maggior frequenza sta adottando strategie di elettrificazione nei propri modelli.
    Tuttavia, c’è anche chi oltre ai motori elettrici, ibridi o a idrogeno ha sperimentato una nuova soluzione. Stiamo parlando della distilleria scozzese Glenfiddich, che in linea con il proprio programma di riduzione delle emissioni di CO2 della filiera produttiva, ha pensato di usare i residui della lavorazione del whisky per alimentare i per i propri mezzi. 
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    “Soluzione che migliora la vita di tutti noi”
    Al momento, la sperimentazione prevede solamente un primo gruppo di poche unità, che fanno da spola tra lo stabilimento di Dufftown ai siti d’imbottigliamento sparsi lungo la Scozia e che appartengono alla William Grant & Sons, società madre della Glenfiddich.
    La soluzione, fa sapere la distilleria scozzese, sembra al momento portare i propri frutti. Se da una parte l’adozione del biogas sta infatti riducendo l’inquinamento atmosferico di un significativo 90% rispetto al Gpl usato fino a pochi mesi fa, dall’altra anche la stessa Glenfiddich ne sta traendo beneficio grazie al risparmio ottenuto sui costi di smaltimento degli scarti di lavorazione.
    “Il processo mentale alla base di questo progetto è stato immaginare cosa potesse essere fatto per migliorare la situazione di tutti noi”, ha spiegato Stuart Watts, direttore della distilleria Glenfiddich.
    Nel futuro prevista l’intera flotta
    La buona riuscita del progetto, quindi, spiana la strada all’implementazione di tale tecnologia al resto dei 20 camion che compongono la flotta aziendale, nonché alle flotte appartenenti ad altre società. L’annuncio di Glenfiddich e di Stuart Watts, infatti, probabilmente non sarà l’ultimo di questo tipo nell’ambito dell’industria scozzese dei distillati, proprio perché la stessa Scotch Whisky Association ha da poco annunciato un piano per ridurre a zero le emissioni di CO2 entro il 2040.
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    Mobilità sostenibile, due ruote già ok: ecco il documento dell'Ancma

    Comunicare a istituzioni e stakeholder i temi e le priorità del comparto delle due ruote: è questo lo scopo che ha spinto Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) a redigere e pubblicare un documento programmatico dal nome quanto mai sintetico ed estremamente efficace: “Due ruote, la mobilità già sostenibile”.
    Messe nero su bianco, in quattordici pagine, non solo le richieste del settore, ma anche i progetti dell’associazione e la fotografia di un’industria trainante e di una filiera fatta di eccellenze. 101 anni di storia e 160 imprese associate, ANCMA rappresenta oggi una realtà produttiva che in Italia fattura oltre 8 miliardi di euro e offre impiego a oltre 60mila operatori diretti e indiretti.
    Codice della Strada e sicurezza
    Al centro della pubblicazione di ANCMA trova spazio la promozione della sicurezza stradale e, tra le altre istanze, gli interventi sul Codice della Strada, quali l’accesso in autostrada e sulle tangenziali per i motocicli 125cc e per quelli elettrici, la definita e strutturale introduzione dello sconto del 30% ai motociclisti sul pedaggio autostradale, ma anche la richiesta di investimenti per l’infrastrutturazione ciclabile e molto altro ancora.
    Attenzione, inoltre, al settore dei componenti, dell’abbigliamento protettivo e dei caschi, a quello dei quadricicli e a quello della bici che, grazie anche alla grande vitalità del mercato, sta vivendo un momento ricco di incognite e opportunità importanti, rese vive delle prove globali imposte dalla pandemia da Covid-19 e da una nuova domanda di mobilità sostenibile.
    Confindustria ANCMA mette dunque nero su bianco le richieste del mondo delle due ruote tutto, da ciclomotori, moto e scooter alle bici; senza tralasciare il comparto degli accessori e dell’abbigliamento tecnico o dei caschi.
    Un settore economicamente importante e florido, come è sottolineato nel documento. E i numeri citati impongono al mondo politico di dare attenzione al settore industriale delle due ruote.
    Vedi anche:
    Ancma e FMI incontro al MIT per le esigenze dei motociclisti LEGGI TUTTO

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    Arena di Monza sempre più “green” con le colonnine di ricarica Acsm Agam

    Di Redazione
    Diventa sempre più “green” l’Arena di Monza, il palazzetto dello sport che ospita le partite interne delle squadre del Consorzio Vero Volley in Superlega maschile e Serie A1 femminile. Da oggi, infatti, l’impianto monzese mette un altro servizio a disposizione di tutti gli appassionati di volley e non solo: le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, realizzate in collaborazione con AEVV Impianti e alimentate da Enerxenia, entrambe società del gruppo Acsm Agam. 
    Il valore della mobilità green è al centro dell’iniziativa messa in campo dall’Amministrazione comunale di Monza e da AEVV Impianti. L’azienda del gruppo Acsm Agam si è infatti aggiudicata la gara per la realizzazione di infrastrutture di ricarica per auto elettriche: una rete capillare al servizio degli automobilisti della città di Monza, che comprende appunto anche l’Arena. “Vogliamo incentivare l’utilizzo del car-sharing non solo per gli spostamenti casa-lavoro ma anche come alternativa valida per il tempo libero. Partiamo dal palazzetto di viale Stucchi ma presto attiveremo postazioni anche allo stadio e al Parco che saranno così collegati con gli altri punti di car-sharing inseriti nella rete regionale e nei luoghi di maggior interesse di Monza” spiega l’Assessore alla Mobilità Federico Arena. 
    Da giovedì 11 febbraio 4 infrastrutture di tipo fast, equipaggiate ognuna con due prese da 50 kW in corrente continua (ChaDeMo e Combo 2) e una presa Mennekes in corrente alternata da 22 kW, sono attive e funzionanti presso il parcheggio dell’Arena, vicino all’entrata sul retro. Le colonnine di ricarica, di semplicissima modalità di utilizzo, sono programmate per avere la massima adattabilità ai veicoli elettrici e ibridi plug-in attualmente sul mercato. 
    L’attività rientra nell’ambito della business unit di Acsm Agam che si occupa di innovazione e tecnologie smart. “La sostenibilità – ha sottolineato il BU leader, Giovanni Chighine – è stabilmente al centro delle politiche e delle linee di sviluppo del nostro Gruppo. La mobilità elettrica è un settore che può imprimere una svolta decisiva rispetto alla tutela dell’ambiente e stiamo investendo in modo consistente nella realizzazione di colonnine di ricarica per sostenerne l’ulteriore sviluppo. Particolarmente significativa l’attivazione delle infrastrutture in un luogo di aggregazione quale il palazzetto del volley“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO