More stories

  • in

    F1, Come cambia il format Sprint che debutta in Cina e a Miami

    Il campionato mondiale 2024 vede il debutto in Formula 1 di un nuovo format Sprint, rivisto rispetto a quanto abbiamo avuto fino allo scorso anno. Andiamo a scoprire cosa cambia e come cambia il format che vedremo per la prima volta quest’anno al Gran Premio di Cina e poi nel successivo a Miami. I fine settimana con qualifiche e gara Sprint restano sempre sei, anche nel 2024.
    Prove Libere I, Qualifiche e Gara Sprint, Qualifiche e Gara “classica”. Saranno questi, nell’ordine, la sequenza degli eventi che caratterizzeranno i fine settimana di un Gran Premio con il format Sprint. Si comincia il venerdì con l’unica sessione di prove libere, della durata di un’ora. Sempre il venerdì, il programma prevede la sessione di qualifiche valide per la gara sprint che si disputerà poi sabato, come primo evento della giornata.
    Sempre sabato, dopo la gara Sprint, sarà la volta delle qualifiche, valide per lo schieramento di partenza della classica gara che si correrà sempre domenica.
    Rispetto allo scorso anno, resta invariato solo l’appuntamenti iniziale del venerdì (FP1) e quello finale di domenica (gara), mente hanno trovato una diversa collocazione nel fine settimana della F1 sia le qualifiche che la gara Sprint.

    Format 2023 | Format 2024
    Prove Libere 1 | Prove Libere 1
    Qualifiche, per la gara | Qualifiche, per la gara sprint
    Qualifiche, per la gara Sprint | Gara Sprint
    Gara Sprint | Qualifiche, per la gara
    Gara | Gara
    Oltre ai Gran Premio di Cina (Shanghai) dal 19 al 20 aprile e degli USA (Miami) dal 3 al 5 maggio, nel calendario F1 2024, sono previsti altri quattro fine settimana con il nuovo format Sprint. Dal 28 al 30 giugno il nuovo formato farà il suo debutto in Europa, nel Gran Premio d’Austria sul circuito di Spielberg. A Ottobre, Novembre e Dicembre, sono invece in programma i Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, del Brasile a San Paolo e del Qatar a Lusail. LEGGI TUTTO

  • in

    Nba, Denver ad un passo dal titolo: batte Miami e si porta sul 3-1

    MIAMI (STATI UNITI) – Denver si porta ad un passo dalla conquista del titolo Nba. Grazie al successo (108-95) a Miami in gara tre, i Nuggets portano la serie sul 3-1, ad un punto dalla vittoria finale. Il protagonista assoluto di gara quattro (che per il suo andamento ha ricordato molto la terza sfida) è Aaron Gordon, autore di 27 punti (11/15 dal campo). Ottima anche la prova di Nikola Jokic, che chiude con una doppia doppia: 23 punti e 13 rimbalzi.
    Bruce Brown decisivo nel finale
    Miami resite un tempo (55-51) prima di crollare alla distanza. Denver chiude il terzo auarto avanti di tredici punti (86-73) e chiude la gara grazie a Bruce Brown, che segna 11 punti (dei suoi 21 in gara) nell’ultimo quarto. Miami, dopo la grande prova in gara due, ora si trova costretta ad un vero miracolo per rimanere in corsa.  LEGGI TUTTO

  • in

    Finals Nba, Denver vince anche gara 4: è match-point!

    MIAMI (Stati Uniti) – I Denver Nuggets si portano ad una vittoria dal loro primo leggendario titolo Nba. Nella notte i ragazzi di coach Malone si sono imposti nuovamente a Miami con il punteggio di 108-95 portandosi 3-1 nella serie, protagonista assoluto di gara 4 Aaron Gordon da 27 punti (11/15 dal campo) mentre “solo” doppia doppia per Nikola Jokic da 23 punti e 13 rimbalzi. La partita ha seguito la falsa riga della gara precedente con Miami che resta in scia un tempo (55-51) e poi alla distanza cede contro gli avversari: Denver entra nell’ultima frazione avanti di 13 lunghezze (86-73), gli Heat provano a rientrare con un break di 8-0 ma le triple di Murray e di un decisivo Bruce Brown (21 punti di cui 11 nel 4° periodo) spengono i sogni di rimonta di Jimmy Butler e compagni. LEGGI TUTTO

  • in

    Nba, Boston sbanca Miami: Derrick White la decide sulla sirena

    MIAMI (STATI UNITI) – Una gara incredibile dal finale tutt’altro che scontato. Boston sbanca Miami vincendo la terza partita consecutiva e portando a casa il match grazie a un canestro sulla sirena di Derrick White, eroe della serata.
    L’incredibile rimonta dei Boston
    In gara sei Boston si è imposto 104-103 risalendo dal 3-0 nella serie al 3-3. I biancoverdi dominano quasi per tutta la gara presentandosi a 3 minuti dalla fine sul +10 rimontato grazie al 3/3 di Jimmy Butler e portadosi a casa la gara grazie a un canestro, già iconico, di White sulla sirena. Nella storia dei playoffs Nbs solo tre squadre erano riuscite a rimontare sotto 0-3 arriando a gara 7. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 2023, Speed Championship: Miami incorona Sergio Perez

    “Speed Championship” è l’esclusivo Mondiale delle velocità massime di CircusF1, con tanto di Classifiche Piloti e Costruttori. A spingerci verso questa iniziativa è il desiderio di valorizzare il ruolo della velocità pura, che rappresenta l’essenza primordiale del motorsport.

    Max Verstappen è stato mostruoso a Miami ma nel nostro Speed Championship il re continua ad essere Sergio Perez. La conferma, questa, che i due alfieri della Red Bull ormai si dividono costantemente la gloria nel Mondiale di F1 2023 in ogni genere di competizione. La pole position del messicano è stata, così, legittimata dal miglior riscontro velocistico alla speed trap della pista americana con ben 342,8 km/h. Verstappen si è fermato a 341,2 mentre continua a stupire la Williams-Mercedes del debuttante Logan Sargeant, per la gioia del suo pubblico. il terzo valore assoluto del tachimetro è il suo ma anche il suo team mate Albon si distingue alla grande con la quinta velocità massima, subito alle spalle dell’Alpine di Ocon. Con queste performance il team supera la Ferrari e sale al secondo posto nella classifica Costruttori.
    Il responso di Miami, dunque, è stato di una chiarezza assoluta lì davanti anche per lo Speed Championship. Il dominio Red Bull tra prove e gara è stato replicato in toto nelle massime velocità registrate. Un monopolio disarmante che rafforza il primato del team di Milton Keynes anche nelle classifiche Piloti e Costruttori di questo speciale Campionato. Dal canto suo, Nyck De Vries firma un acuto con l’Alpha Tauri grazie al settimo rilevamento (338,4 km/h), stretto a sandwich dalle due Haas di Hulkenberg e Magnussen, sempre molto rapide. Pollice verso invece per la Ferrari il cui weekend estremamente inconsistente viene suffragato anche da questo dato: Leclerc 16°, Sainz addirittura ultimo. Neppure questa soddisfazione, quindi, per la scuderia di Maranello, in preda ad una crisi che appare sempre più deprimente.

    Le Classifiche Piloti e Costruttori riportate qui sotto, sono calcolate sulla base dei primi 10 piloti più rapidi nelle qualifiche del sabato. Il punteggio, attribuito per ogni Gp in calendario, riflette il sistema attualmente utilizzato per l’ordine di arrivo: 25-18-15-12-10-8-6-4-2-1
    F1 2023, Speed Championship – Piloti
    Perez 94
    Verstappen 73
    Sargeant 55
    Sainz 44
    Leclerc 33
    Hulkenberg 28
    Albon 27
    Stroll 25
    Hamilton 22
    Zhou 17
    Magnussen 17
    Alonso 14
    Ocon 14
    Gasly 12
    Russell 8
    Norris 6
    De Vries 6
    Bottas 1
    Tsunoda 1
    F1 2023, Speed Championship – Costruttori
    Red Bull 167
    Williams 82
    Ferrari 77
    Haas 45
    Aston Martin 39
    Mercedes 30
    Alpine 26
    Alfa Romeo 18
    Alpha Tauri 7
    McLaren 6 LEGGI TUTTO

  • in

    Una Formula 1 a due facce, verso un’Imola che non c’è

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates with the Red Bull Racing team after the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Jared C. Tilton/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202305080173 // Usage for editorial use only //Il mondiale di Formula Uno 2023 è morto. Il decesso è stato accertato da addetti ai lavori e tifosi alle 23:03 (ora italiana) di domenica 7 maggio. Niente da aggiungere. Max si è ripresentato al max e ha pensato di dare una bella mazzata all’autostima di Checo Perez (unico possibile contendente al titolo).
    Quel Perez lì, che post qualifica aveva dichiarato: “Max mio unico avversario domani? In una gara normale no, perché a quel punto non dovrebbe avvicinarsi troppo a me, ma con le Safety Car e tutte le situazioni che possono verificarsi lo aiuterebbero sicuramente, così come accaduto a Jeddah. Quindi con una gara normale non mi aspetto di avere problemi con Max”. Ahi Checo, dichiarazioni invecchiate male, anzi malissimo. Perché questa è brutta, questa è dura da digerire. Quello di Max è un colpo perentorio, mortifero, di quelli che restano indelebili. La cavalcata di Miami è forse il frutto di una delle migliori gare nell’ormai lunga carriera del giovane olandese.
    E gli altri? A parte Alonso che gongola come un bambino al parco giochi, agli altri non resta che leccarsi le ferite.Ferite profonde, quanto incomprensibili. Sì perché in Ferrari si è tornati al tormentone del “dobbiamo capire” e in Mercedes si prega che la W14-versione B tanto attesa ad Imola finalmente funzioni, “ma non aspettatevi miracoli“, come ha dichiarato Toto Wolff.
    Ed ecco che, per un mondiale che non c’è, quello della domenica, esiste un mondiale irreale, ma realmente avvincente che si gioca di sabato. Lo show quindi si consuma ben prima delle presentazioni da wrestler dei piloti, delle ragazze pon pon e ben prima anche dei sorpassi e dei punti in gara. Mai infatti si era vista in Formula 1 una griglia così ravvicinata. Per capirci, al termine del Q1 di Miami il gap tra il primo, Max Verstappen, e l’ultimo, il padrone di casa Logan Sargeant era di soli 1.214 secondi. Parliamo di una qualifica in cui Kevin Magnussen, con la Haas, ha chiuso al quarto posto, in seconda fila. Stesso discorso vale per l’Australia in cui la differenza tra primo e ultimo, sempre nel Q1 era di 1.3 secondi.

    Poi però si va in gara la domenica, il giorno in cui si fanno i punti e non c’è partita, non c’è competizione.La Red Bull fa uno sport a parte in Formula 1 e Max fa uno sport a parte in Red Bull. Il team di Newey vola, mentre le altre arrancano, chi per problemi di set up, chi per gestione delle gomme e chi per entrambi. Morale: tranne la Red Bull, Max e Alonso sono tutti tristi. Wolff è nervoso, Vasseur non capisce, la Mclaren è sparita, l’Alpine è inaffidabile e le altre non esistono proprio. In più gli appassionati sono depressi, per capirci, quando parlo di appassionati non intendo quegli esseri indegni che affollano la finta spiaggetta di Miami. E in tutto questo, mi chiedo ancora per quanto Liberty Media e Stefano Domenicali riusciranno a far passare, nelle trattative con gli sponsor, la Formula Uno per uno sport competitivo.
    Suvvia amici, non ci resta che pregare in vista della prossima tappa, la nostra tappa, o meglio ancora cantare, storpiando Bennato:
    Seconda stella a destra, questo è il camminoE poi dritto fino al mattinoNon ti puoi sbagliare, perchéQuella è l’Imola che non c’è. LEGGI TUTTO

  • in

    Gp Miami F1 2023, le pagelle: Verstappen inarrivabile, Ferrari impresentabile!

    Il fine settimana in terra americana, sul circuito di Miami, va in archivio per la Formula 1. Un appuntamento che, ancora una volta, ha confermato lo strapotere di Max Verstappen e della Red Bull, dominatori incontrastati nonostante qualche intoppo in qualifica. Conferme anche dall’Aston Martin di Fernando Alonso, ad oggi l’unico vero antagonista, mentre è notte fonda per la Ferrari e un irriconoscibile Charles Leclerc. Questo e tanto altro nelle pagelle del Gp di Miami.
    VOTO 10 A VERSTAPPEN E RED BULL, DI UN ALTRO MONDO
    Anche a Miami va in scena il Max Verstappen show: gli errori inusuali che lo costringono al nono posto in griglia vengono cancellati da una gara incredibile, più che nella rimonta nel ritmo. Già, perché vedere un pilota fare giri veloci in successione dopo 40 giri, rimanda a domini di era britannica, non così lontani. Imbarazzante, in più, anche la ferocia con cui rimette Perez al suo posto, che dopo l’exploit di Baku e la pole di sabato, si ritrova di nuovo a semplice ruolo di “finto rivale”. Perché, in verità, non esiste nessuno capace di battere Max Verstappen.
    VOTO 9 AD ALONSO, VECCHIA VOLPE ANCHE IN AMERICA
    Il primo degli umani, che forse tanto umano neanche è. Fernando Alonso regala un’altra lectio magistralis di come essere una leggenda senza tempo della Formula 1: astuzia, visione della corsa ad ampio raggio, concretezza nella guida e, per ultimo, una comunicazione pungente come nessun’altra. A 42 anni da compiere si diverte come quel ragazzino di 24 che vinceva il suo primo mondiale. Ma soprattutto, continua il suo magic moment anche in termini di risultati: 4 podi e un quarto posto in 5 gare. Più di quanto raccolto negli ultimi 9 anni. El Plan.
    VOTO 8 A MAGNUSSEN, L’INCUBO DI LECLERC
    Quarto in griglia di partenza e, per 40 giri, davanti (e con merito) alla Ferrari di Charles Leclerc. Kevin Magnussen si ritrova a Miami, dopo un inizio di stagione complicato, trascorso perlopiù alle spalle del compagno Nico Hulkenberg. In Florida K-Mag ritrova fiducia nei propri mezzi e ottime capacità di guida, mettendosi dietro il monegasco per lunghissimi tratti della corsa, dopo duelli corpo a corpo che l’hanno visto quasi sempre vincitore. Alla fine porta a casa anche un punticino prezioso, giusto premio di un fine settimana solidissimo del danese.

    VOTO 7 A ALPINE, (REDI)VIVA E VEGETA
    L’appannamento delle ultime due gare ha lasciato spazio in casa Alpine a qualche riflessione spazzata via dall’ottima gara di Miami. E stavolta con entrambi i piloti; sì, perché sia Esteban Ocon che Pierre Gasly hanno offerto una prestazione di tutto rispetto, con un gran bel passo e una voglia di giocarsela anche con chi sta davanti. Al resto ci ha pensato il muretto con una strategia ben studiata. Ora l’obiettivo è continuare a crescere.
    VOTO 6 A MERCEDES, DR JEKYLL E MR HYDE
    Non è facile esprimere un giudizio sul week-end della Mercedes. In difficoltà irreversibili sin dal venerdì, in qualifica tira fuori il peggio di sé, relegando Lewis Hamilton addirittura al 13° posto in griglia. Un risultato durissimo da accettare, ma che nascondeva qualcosa: la “potenza della domenica” delle Frecce Nere. Già, perché in gara le cose cambiano in meglio: ritmo costante, soprattutto nell’ultima parte, superiore anche a quello della Ferrari. E alla fine, il quarto e sesto posto di Russell e Hamilton pone rimedio (parzialmente) a un week-end nato malissimo. Ma è chiaro che ci si attende molto di più.
    VOTO 5 A STROLL, IMPANTANATO NELLE RETROVIE
    Se l’anno scorso poteva essere una consuetudine uscire nel Q1, con l’Aston Martin di quest’anno sembra inaccettabile pensare per Lance Stroll di non entrare almeno nei primi 15. Una qualifica sottovalutata che, di fatto, ha compromesso tutto il week-end. Perché, poi, in gara non sono arrivati particolari sussulti; vero, il ritmo non era malvagio, ma tutti erano sullo stesso livello. E alla fine la zona punti non arriva. Con il compagno sul podio…
    VOTO 4 ALLA FERRARI, DI NUOVO NEL BARATRO
    Alla fine quella di Baku è stata una parentesi. Perché il reale valore della Ferrari è quello di Miami. Macchina incomprensibile, capace di stare al passo dei primi in alcuni momenti e incapace di superare una Haas in altri. Un rendimento talmente altalenante da far venire dubbi anche su quanto fatto dai piloti. Che, a onor del vero, ci hanno messo del loro per compromettere ulteriormente la corsa: Carlos Sainz con una sciocca penalità per eccesso di velocità nella pit-lane, Charles Leclerc con un week-end imbarazzante, costellato di errori in qualifica e mediocrità in gara. Non è tutto da rifondare ma poco ci manca: Imola non ammette figuracce.
    VOTO 3 ALLA MCLAREN, SPARITA NEL NULLA
    Melbourne e Baku sembravano aver riportato la McLaren almeno in una posizione più adeguata. Tuttavia Miami ha riportato tutti gli uomini di Woking con i piedi sottoterra, a scontrarsi con una realtà disastrosa. Quart’ultimo Norris e penultimo Piastri, una coppia di piloti a cui la qualità di certo non manca. Ma che questa macchina non è assolutamente capace di mettere in mostra, rischiando di far deprimere due talenti puri del Circus. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc: “Inaccettabile fare due errori”. Ma Vasseur lo giustifica così…

    Charles Leclerc ha commesso due errori pesanti a Miami. Il primo nelle prove libere II di venerdì e il secondo nella fase decisiva della sessione di qualifica il sabato. Il primo è costato al pilota monegasco la partecipazione agli ultimi 10 minuti circa delle libere, mentre il secondo lo costringerà a partire oggi dalla settima posizione in griglia.
    Inoltre, al box Ferrari, i meccanici hanno dovuto lavorare sodo per riparare i due danni all’anteriore della Ferrari SF-23 numero 16. Leclerc infatti è andato a sbattere contro le barriere del tracciato di Miami, rovinando ala anteriore e braccetti di sospensioni e sterzo.
    “Non ci sono scuse, sono arrabbiato con me stesso”, ha commentato il pilota della Scuderia di Maranello al termine delle qualifiche. E poi ha aggiunto: “Ho chiesto troppo alla mia Ferrari. Potrei trovare tante scuse ma il vento è per tutti. La macchina l’ho preparata io per la qualifica ma non è accettabile fare due errori uguali. La qualifica è uno dei miei punti forti, di solito mi prendo più rischi degli altri. L’ho fatto venerdì e sabato, sbagliando due volte. Sono arrabbiato con me stesso. Partirò settimo, vediamo cosa si potrà fare. Rispetto alla Red Bull non c’è speranza, sono di un’altra categoria. Forse potrebbe piovere, spero di poter tornare davanti”.

    Di un’opinione un po’ diversa Fred Vasseur che, ai microfoni di Sky Sport F1, ha voluto “giustificare” l’errore di Leclerc in qualifica: “Charles era al limite, nel giro prima era in lotta per la pole. E’ un peccato, aveva il passo per la prima fila ma vedremo domani. Quando sei in lotta per la pole devi spingere, non si spinge mai troppo. Leclerc è così, preferisco un pilota che cerchi il limite e non abbia rimpianti. La macchina dovrebbe essere ok. Dobbiamo guardare il meteo, le previsioni non sono positive. Potrebbero esserci dei rovesci, ma anche qualcosa di peggio. La velocità di punta rispetto a Red Bull non ci dà vantaggi, ma penso che potremo rimontare visto che sarà una gara lunga. Il passo è stato buono, anche se l’esito non è quello che ci aspettavamo. Ora dobbiamo fare un reset per concentrarci sulla gara”. LEGGI TUTTO