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    Diretta gara F1 Gp Australia: dove vederla in tv

    MELBOURNE – Tutto pronto per il via alla gara del Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento stagionale del mondiale Formula 1. Dopo una sessione di qualifica tiratissima, in cui a spuntarla è Charles Leclerc, in pole anche dopo un’investigazione, i piloti sono pronti a darsi battaglia nel corpo a corpo sul circuito di Melbourne. Il via alla gara è in programma domenica 10 aprile alle ore 7 e verrà trasmessa in diretta da Sky (canale 207), mentre in chiaro sarà visibile in differita su TV8 dalle ore 15:15. La visione in streaming è disponibile su Sky Go.  LEGGI TUTTO

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    F1 Gp Australia, diretta gara: dove vederla in tv

    MELBOURNE – Al via il terzo appuntamento della stagione di Formula 1. Dopo una sessione di qualifica tiratissima, in cui a spuntarla è Charles Leclerc, in pole anche dopo un’investigazione, i piloti sono pronti a darsi battaglia nel corpo a corpo sul circuito di Melbourne. Il via alla gara è in programma domenica 10 aprile alle ore 7 e verrà trasmessa in diretta da Sky (canale 207), mentre in chiaro sarà visibile in differita su TV8 dalle ore 15:15. La visione in streaming è disponibile su Sky Go.  LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari vs Red Bull: la sfida continua sul circuito di Melbourne

    Domenica 10 marzo, in quel di Melbourne, andrà in scena la terza gara del mondiale 2022 di F1. L’ultima edizione del Gran Premio d’Australia risale al marzo del 2019 vinta da Valtteri Bottas davanti a Lewis Hamilton, entrambi su Mercedes. Durante questi anni di inattività, il layout dell’Albert Park è stato rivisto e modificato, con […] LEGGI TUTTO

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    Australian Open: anche per l’edizione 2022 le qualificazioni non si disputeranno a Melbourne

    Le qualificazioni per l’edizione 2022 degli Australian Open verrano disputate fuori dall’Australia, probabilmente tra Dubai e Abu Dhabi, sulla falsa riga di quello che è accaduto quest’anno. Non c’è ancora una nota ufficiale da parte di Craig Tiley, direttore del tennis “down under”, ma molti fonti internazionali concordano che a breve arriverà l’annuncio. Secondo fonti […] LEGGI TUTTO

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    A rischio l’intera giornata di gare a Melbourne? Si attendono comunicazioni

    Potrebbe essere un giovedì privo di match a Melbourne Park: la notizia di una positività al Covid-19 tra i dipendenti di uno degli hotel che ospita i tennisti, infatti, starebbe portando gli organizzatori delle manifestazioni in corso di svolgimento (ATP Cup, due tornei ATP e tre eventi WTA) a cancellare l’intera giornata di gare per consentire a […] LEGGI TUTTO

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    Matt Little (trainer di Murray): “La quarantena prima di uno Slam? Un disastro, causerà molti infortuni”

    Matt Little insieme ad Andy Murray

    “Una quarantena prima di uno Slam? Capisco la difficoltà della situazione, ma per uno sportivo di massimo livello è un disastro, sarà la causa di molti infortuni e problemi per i giocatori”. Parole e musica di Matt Little, esperto trainer nel mondo del tennis, a fianco tra gli altri di Andy Murray. L’ha dichiarato in una lunga intervista concessa al magazine Metro, in cui si sofferma su come la situazione che stanno vivendo i giocatori in questi giorni a Melbourne è assai rischiosa in ottica torneo. Ecco alcuni estratti del suo pensiero.
    “Il corpo di un tennista professionista è l’opposto di quello di una persona qualsiasi. Noi diventiamo rigidi e doloranti quando iniziamo a fare un po’ di esercizio fisico con intensità, mentre al contrario i Pro diventano rigidi e doloranti quando si fermano e non continuano a fare esercizio. È come un’auto sportiva che non viene usata, si ingolfa. I loro corpi sono così finemente sintonizzati e si allenano con così tanto scrupolo nella preparazione di un torneo duro come uno Slam che se smettono di muoversi e smettono di fare quello che fanno di solito, possono sorgere molti problemi. La situazione attuale è un vero disastro per loro appena prima di un torneo di questo tipo. Si adatteranno rapidamente alla maggior parte delle cose dal punto di vista tattico e tennistico, non è un problema ritrovare forma e ritmo, ma l’esposizione del corpo alla competizione, dopo un periodo di due settimane di riposo forzato, invece è l’aspetto più pericoloso per loro”.
    Quale parte del gioco sarà più colpita dallo stop forzato? “Il colpo più rischioso quando non lo esegui per qualche settimana è il servizio. Spero di no, ma ho il forte timore che molti avranno dolore o infortuni alla spalla. I giocatori provano a colpire la palla contro il muro per tener un minimo allenato il corpo, ma non è possibile esercitare la battuta in una stanza, nemmeno se si mettessero in ginocchio perché ad ogni modo non possono generare velocità. Quell’azione è specifica, è lo strappo più violento nell’azione in campo ed è un movimento molto ripetitivo perché la maggior parte dei giocatori colpirà 40 servizi in un set, il che significa che se giocano cinque set eseguiranno 150 servizi ad alta velocità sollecitando al massimo la spalla. Anche con una sola settimana di riposo a casa, è necessario del tempo perché la tua spalla si abitui di nuovo a quell’azione di servizio, se ti prendi una pausa poi è necessario riattivare bene l’articolazione per non avere problemi. Ciò che causa il danno è la decelerazione del braccio. Quando acceleri il braccio con un servizio, devi rallentarlo al termine del movimento e i piccoli muscoli dietro l’articolazione della spalla devono tirare abbastanza forte per farlo. Questo li rende piuttosto irritati e può causare problemi quando i giocatori ricominciano a servire dopo uno stop”.

    Come poter gestire la situazione? Ecco i consigli del trainer: “Vorrei incoraggiare i giocatori a muoversi il più possibile, il più velocemente possibile e a frenare il più duramente possibile nelle loro stanze. Quindi liberare lo spazio dei loro letti e fare un po’ di lavoro sull’agilità. Se saranno fortunati, avranno solo 10 metri nella stanza, ma la maggior parte di questi movimenti in una partita sono in piccoli spazi, da tre a cinque metri, quindi possono allenarsi in modo abbastanza specifico con quello ed è importante farlo. Una volta usciti dalle stanze devono impostare il lavoro con un carico fisico delicato per almeno due o tre giorni, aumentando il volume un po’ alla volta. Diversi anni fa, quando i giocatori non si muovevano così velocemente e non erano atletici come lo sono ora, questa situazione sarebbe stata un problema minore, ma adesso i giocatori sono macchine allenatissime e devono continuare ad allenarsi per tenersi in condizione e sopportare gli stress del gioco moderno”.
    Sarà possibile arrivare preparati a dovere, vista la situazione? Per Little sì, ma teme conseguenze per molti: “I grandi giocatori sono tali anche perché riescono fare l’impossibile. I più bravi magari riusciranno a tarare i carichi di lavoro in modo progressivo, sfruttando i primi turni del torneo, tecnicamente più facili, per recuperare la miglior condizione strada facendo. Potrei sembrare un po’ duro, ma consiglio di guardare a fine torneo la lista dei giocatori infortunati rispetto ad altri eventi in cui non hanno affrontato una quarantena di questo tipo“.
    Un punto di vista molto interessante. Di sicuro i tennisti avranno parlato di queste problematiche nelle lunghe trattative delle scorse settimane, ma alla fine la quarantena è stata “dura”, nessuna scappatoia. Vedremo che cosa accadrà all’inizio del torneo, sperando che le previsioni di Little siano fin troppo fosche…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Carlos Bernardes ha avuto un infarto, è in miglioramento

    Il momento del ricovero di Carlos Bernardes

    Il famoso giudice di sedia Carlos Bernardes ha avuto un infarto a Melbourne, ma fortunatamente è in buone condizioni e il decorso sembra positivo. Lo afferma il collega Ricardo Reis al portale TenisBrasil.
    “Carlos ha avuto un infarto l’altra mattina” dichiara Reis, “alloggiamo nello stesso hotel, tanto che quando ho visto dalla finestra un’ambulanza che aveva parcheggiato gli ho persino mandato una foto dicendogli ‘qualcuno si è sentito male’. Mi ha risposto: ‘Sono stato io a chiamare, sento molto dolore, soprattutto al petto’. Per fortuna ha chiamato i soccorsi molto velocemente e l’ambulanza è arrivata subito”. Come riportato in precedenza, Bernardes è stato soccorso dai paramedici, che l’hanno stabilizzato e trasportato immediatamente all’ospedale. Ma visto che nessuno indossava tute protettive, si è subito intuito che il problema non fosse il Covid-19.

    “Ha avuto un attacco di cuore, le sue vene erano ostruite” continua Reis. “Ha trascorso diverse ore in ospedale a prendere farmaci specifici. Abbiamo parlato sia ieri mattina che nel pomeriggio, mi ha rassicurato. Stamattina non sono ancora riuscito a parlarci, ma via messaggio mi ha assicurato che si sente bene e continua ad assumere farmaci. Stanno valutando se mettergli uno stent, ma probabilmente non sarà necessario. Sono riusciti a sbloccare l’ostruzione delle vene e la situazione pare sotto controllo”.
    Per fortuna quindi il quadro clinico di Bernardes è in netto miglioramento. Non sappiamo se riuscirà a lavorare agli Australian Open, ma auguriamo il meglio al “mitico Bernardo”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO