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    10 sogni per un 2024 indimenticabile

    Jannik Sinner, n.4 al mondo (foto Getty Images)

    Ci siamo, il countdown per la stagione 2024 si è concluso. Con la United Cup sono scattati i primi match del nuovo anno, anche se il calendario è ancora quello “vecchio”, ancora per poco. Dopo un 2023 scoppiettante, con un finale di stagione a fortissime tinte azzurre grazie a un Jannik Sinner stellare, l’attesa per la nuova stagione è enorme. Aspettative? Altissime. Speranze? Altrettante. Speranza di vincere, soprattutto di passare ore e ore di puro godimento ammirando e cavalcando la nostra viscerale passione per il tennis. Meglio se dal vivo nelle Arene più affascinanti al mondo. Ci lanciamo in alcuni sogni per il 2024, giusto una decina. Badate bene, non previsioni, sogni. Arditi, sì, ma tanto sognare non costa nulla. E del resto, come scriveva Arthur Schopenhauer, “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”.
    1) Jannik Sinner vince i Championships di WimbledonSe sognare non costa nulla, allora puntiamo al massimo possibile. Vincere sulla sacra erba – anche se un po’ sbiadita rispetto ai tempi d’oro del S&V – di Wimbledon è l’impresa massima dello sport, quella che ti consacra all’immortalità, quella che praticamente tutti sognano. Jannik ha fatto semifinale nel 2023; il tennis mostrato dall’azzurro negli ultimi tre mesi dell’anno che sta per chiudersi sembra proiettato ad eccellere sull’erba, con un servizio più efficace, una risposta clamorosa, tempi di gioco più rapidi, una maggior propensione a venire avanti. Vengono i brividi anche solo a pensarlo, ma vedere Sinner alzare LA coppa del tennis ormai non è più solo una Chimera…
    2) Un nuovo calendario più “razionale e funzionale”Amiamo il tennis come poche altre cose, ma la struttura della stagione è ormai incancrenita da anni e non funziona. Sappiamo che ci sono in ballo mille problemi, interessi e via dicendo. Qua siamo quasi al miracolo, ma se mai il prossimo anno – magari anche grazie all’intervento dei tanto famigerati fondi sauditi… – si riuscisse a provocare una vera rivoluzione, dando un colpo di spugna alle tante storture del calendario e costruire un’annata con più qualità, magari meno tornei ma con un posizionamento più logico e che aiuti i giocatori a presentarsi al meglio, sarebbe un passo in avanti gigantesco. A volte, per costruire è necessario prima abbattere.
    3) Musetti in Top10Lorenzo viene da un 2023 a tinte grigie, è inutile girarci intorno. E valutate le tante cose che gli sono accadute in campo e fuori, il ’24 rischia di essere una stagione di passaggio, speriamo non di delusioni. Il sogno è che la prossima paternità possa rappresentare una scossa positiva, un qualcosa che lo renda più consapevole e maturo, facendo così esplodere il potenziale enorme del suo gioco e ritrovare quel tennis che nell’autunno del 2022 aveva esaltato tutti. È già stato n.15, adesso è un po’ sceso. Per arrivare tra i 10, è necessario eccellere, sul rosso e non solo. Magari vincendo un 1000 su terra, e fare bene anche altrove. Il suo bel tennis merita di stare tra i migliori.
    4) 12 mesi di Berrettini “sano”Non chiedo titoli o grandissimi risultati, ma solo, semplicemente, banalmente, dodici mesi di salute e continuità di prestazioni in campo per Berrettini. Il “Matteo-Nazionale” ha dimostrato ampiamente, anche allo scorso Wimbledon, che quando può giocare libero da infortuni ha ancora la dinamite nel braccio e la testa da grande giocatore. Che gli Dei del tennis lo tengano al riparo da infortuni, il resto verrebbe da solo.
    5) Un Masters 1000 su erbaAlla fine è una postilla del punto 2, il calendario. L’avvicinamento ideale agli Slam sarebbe: 250, 500, 250, 1000, 250, Slam. Dopo il periodo “nero” dei super battitori dei ’90s che avevano reso quasi disumano il gioco sui prati, ora si è rallentato tutto a tal punto che il tennis su erba è diventato il più interessante della stagione (insieme a quello indoor). Se è molto complicato distanziare molto RG e Wimbledon, almeno un’altra settimana di spazio per poter disputare un M1000 sulla superficie più antica sarebbe molto, molto intrigante…
    6) Davis Cup di nuovo centrale dell’annataNon è solo perché l’abbiamo riportata a casa dopo 47 anni, grazie a tutti i nostri ragazzi trascinati da un Sinner incredibile. La Coppa Davis alla fine intriga, affascina e coinvolge gli appassionati come poche cose. Una meravigliosa e un filo anacronistica competizione nata nel 1900 che, nonostante mille crepe, meriterebbe altro rispetto, formula e valore. La soluzione ci sarebbe, basta volerlo: darle spazio, rimetterla al centro dell’annata, con una formula che ripresenti le sfide casa-trasferta (almeno fino alle semifinali) e regali agli appassionati qualche settimana di magia. Yes, we can.
    7) Qualche altro torneo in ItaliaIl Masters 1000 di Roma è da anni un torneo favoloso, e abbiamo il gioiello delle Finals, che speriamo possano restare a Torino per altri 5 anni. Ma quanto è piaciuto il 250 di Firenze 2022, e pure quello di Napoli se fosse stato organizzato un filo meglio… Almeno altri due tornei (un indoor e magari uno su terra) sarebbero un premio al nostro movimento, all’apice nella storia della disciplina. AAA imprenditori cercasi…
    8) Fognini vince la DavisPersonalmente mi è spiaciuto molto che Fabio Fognini non abbia partecipato vittoriosa alla campagna Davis a Malaga. Non è mia intenzione ritornare su polemiche inutili, ma umanamente “Fogna” meritava il premio di esser parte del team, visto che per anni ha tirato la carretta della maglia azzurra, in stagioni complicatissime, e l’ha fatto sempre a testa alta e senza farsi pregare. Per questo, sogno un Fabio che alza l’Insalatiera, sarebbe un gran premio alla carriera.
    9) Un prepotente ritorno del Serve and VolleyPalle più leggere, corde che magari aiutano meno in risposta, superfici che premiano lo slice e quindi gli attacchi a rete. Ritrovare le mitiche schermaglie tra chi attacca e chi cerca il passante, tra chi gioca la “prima” (sic) volée e chi tocca un lob millimetrico. Ormai questo vive solo in polverose VHS… rivederlo in campo, almeno in una parte di stagione, sarebbe l’apoteosi…
    10) Djokovic e Nadal lasciano spazio ai giovaniQuesto sogno non piacerà a molti, ma… pur inchinandomi di fronte alla grandezza di Novak e Rafa, i giovani hanno ampiamente dimostrato che hanno talento, carattere e personalità per non far rimpiangere i grandissimi campioni dell’epoca attuale. I fan a livello globale hanno scelto Jannik come tennista preferito, e tutti attendono nuovi capitoli della saga Alcaraz-Sinner. Il nuovo è giusto che si prenda definitivamente la scena.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Non è grave il problema di Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini, sta affrontando un periodo di sfortuna. Durante la sua preparazione pre-season, Berrettini ha riscontrato un problema fisico al piede, che ora mette in dubbio la sua partecipazione all’ATP 250 di Brisbane nel 2024. Attualmente iscritto nelle qualificazioni del torneo australiano, Berrettini dovrebbe essere pronto a competere a partire dal 28 dicembre.
    Fortunatamente, la lesione sembra non essere grave, ma potrebbe comunque ritardare il suo ritorno in campo. C’è la possibilità che Berrettini possa decidere di tornare direttamente per l’Open di Australia 2024, dove, se le cose non cambiano, arriverà fuori dalla top-100. Questa situazione è stata riportata da La Repubblica, che segue da vicino le vicende del giocatore.
    La speranza per i tifosi del tennista è che possa riprendersi in tempo per Brisbane, ma la prudenza potrebbe consigliare di puntare direttamente al primo grande slam dell’anno. La situazione, certamente, è seguita con attenzione dagli appassionati di tennis e dai media sportivi.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ancora un problema fisico per Matteo Berrettini. Dubbi per le quali di Brisbane

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini sembra non trovare tregua dagli infortuni. Dopo essere stato costretto a saltare la fine della stagione a causa di un infortunio alla caviglia subito agli US Open, Berrettini ha lavorato instancabilmente per tornare in forma in vista dell’inizio del 2024. Tuttavia, come riportato da Sky Sport, un nuovo problema al piede sta ora minacciando la sua partecipazione al torneo di qualificazioni di Brisbane, previsto per il 29 dicembre.
    Questo recente contrattempo, che ha impedito a Berrettini di allenarsi oggi con il collega e amico Lorenzo Sonego a Torino, mette a rischio non solo la sua presenza a Brisbane, ma potrebbe avere ripercussioni sulla sua posizione nel ranking ATP. La prolungata assenza dai campi ha già fatto scivolare Berrettini fino alla 92esima posizione mondiale, un declino che limita significativamente il suo accesso diretto ai main draw dei principali tornei.
    Riguardo alla separazione, Santopadre ha affermato in un’intervista con Sky Sport: “Io e Matteo abbiamo preso insieme questa decisione. La separazione era inevitabile per il bene di Matteo, e abbiamo deciso di percorrere questa strada. Il nostro rapporto è rimasto sano e la separazione è avvenuta in modi e tempi corretti”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Francisco Roig, nuovo allenatore di Matteo Berrettini

    Nel mondo del tennis, gli allenatori giocano un ruolo cruciale nello sviluppo e nel successo degli atleti. Questa settimana, il panorama tennistico italiano ha assistito a un cambiamento significativo: Matteo Berrettini ha annunciato l’arrivo del suo nuovo allenatore, lo spagnolo Francisco Roig.Francisco Roig, 55 anni, non è un nome nuovo nel circuito ATP. Ex giocatore professionista, Roig ha raggiunto il 60° posto nella classifica mondiale durante la sua carriera. La sua esperienza e competenza sono indiscusse.La collaborazione è iniziata nei giorni scorsi a Montecarlo, dove Roig ha cominciato a lavorare fianco a fianco con Berrettini. Questa nuova alleanza si propone di portare Berrettini, attualmente numero 92 del ranking ATP, a nuove vette nella sua carriera. La loro prima prova sarà la trasferta australiana di gennaio, dove Berrettini inizierà la sua stagione partecipando alle qualificazioni a Brisbane.
    La decisione di Berrettini di collaborare con Roig segue la separazione dal suo storico coach Vincenzo Santopadre. Questa scelta ha suscitato molto interesse nel mondo del tennis, alimentando varie speculazioni. Prima dell’annuncio ufficiale, si era parlato di Thomas Enqvist, ex giocatore svedese e numero 4 del mondo, come possibile nuovo allenatore. Tuttavia, Enqvist ha declinato l’offerta per motivi personali dopo un lungo periodo di trattative.Roig porta con sé una ricca esperienza, essendo stato parte integrante del team di Rafael Nadal dal 2005 al 2022. Ha lavorato al fianco di figure come Zio Toni e Carlos Moya, contribuendo al successo di uno dei giocatori più leggendari del tennis. La sua esperienza su una delle panchine più prestigiose del circuito maggiore è un asset fondamentale per Berrettini.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Santopadre parla dopo la separazione con Matteo Berrettini: “”Sono successe tante cose, ma ora Matteo deve guardare avanti. Lui ha le carte per tornare nei primi 20 al mondo”

    Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre nella foto

    Dopo una collaborazione lunga 13 anni, Matteo Berrettini e il suo allenatore Vincenzo Santopadre hanno deciso di intraprendere percorsi separati. Una scelta difficile, ma inevitabile, come spiegato da Santopadre in un’intervista a Sky Sport. “Era opportuno che cambiasse. La cosa eccezionale è che il rapporto tra noi è rimasto sano perché questa separazione è avvenuta nei tempi giusti”, ha detto Santopadre.La separazione tra Berrettini e Santopadre ha segnato la fine di un’era significativa nel tennis italiano, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, sia per il giocatore che per l’allenatore.
    Berrettini: Tra Passato e FuturoSantopadre, che ha accompagnato Berrettini nei suoi momenti di gloria – come la storica finale di Wimbledon – e nei periodi più bui, caratterizzati da infortuni che hanno fatto scivolare l’azzurro al 92° posto nel ranking ATP, rimane ottimista sul futuro del tennista. “Sono successe tante cose, ma ora Matteo deve guardare avanti. Lui ha le carte per tornare nei primi 20 al mondo”, ha affermato.
    Elogi a Jannik SinnerPassando da Berrettini a Jannik Sinner, Santopadre ha espresso grande ammirazione per il giovane talento, definendolo il “n. 1 virtuale” del tennis. “La sua crescita è stata continua e incalzante. È rimasto fedele a se stesso e la sua determinazione è la sua forza. Credo che rappresenti il futuro di questo gioco”, ha spiegato l’ex coach di Berrettini.
    Il Futuro del Tennis Italiano: Davis e SlamCon riferimento ai successi recenti e alle potenzialità future del tennis italiano, Santopadre è fiducioso. “Stiamo vivendo un momento eccezionale. Dobbiamo essere pronti a qualcosa di ancora più grande”, ha affermato, sottolineando le difficoltà ma anche le speranze legate alla Coppa Davis e alla conquista di uno Slam, un traguardo che l’Italia insegue dal 1976.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Un Anno di Tennis: Le delusioni al maschile nel 2023

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Il sipario sulla stagione 2023 del tennis maschile si è chiuso da poco, lasciandoci il tempo di riflettere sugli alti e bassi dell’anno. Mentre alcuni giocatori hanno brillato e sorpreso, altri hanno deluso, non riuscendo a soddisfare le aspettative per vari motivi. Ma chi sono stati i grandi delusi di questa stagione?
    Casper Ruud: Il norvegese, prossimo a diventare numero uno del mondo nel finale del 2022, portava con sé alte aspettative per il 2023. Nonostante una finale a Roland Garros e la vittoria al Millennium Estoril Open, Ruud non ha raggiunto altri traguardi significativi. Finalista delle ATP Finals 2022, quest’anno non solo non si è qualificato, ma ha anche concluso la stagione fuori dalla top 10.
    Frances Tiafoe: Il giocatore americano, 26 anni, si è distinto più per le parole che per i risultati sul campo. Annunciatosi come candidato a tutti i grandi titoli, Tiafoe ha finito per vincere solo due tornei ATP 250, concludendo l’anno non solo fuori dalla top 10, ma anche dalla top 15.
    Felix Auger-Aliassime: Dopo un eccellente finale di stagione nel 2022, che lo ha catapultato nella top 10, le aspettative erano alte per il giovane talento canadese. Tuttavia, la sua stagione è stata deludente fino ad ottobre, salvata solo dalla vittoria al torneo ATP 500 di Basilea. Senza questo titolo, Auger-Aliassime avrebbe concluso l’anno ben al di fuori della top 50.
    Denis Shapovalov: Un altro grande talento del tennis mondiale che ha vissuto una stagione al di sotto delle aspettative. Una serie di sconfitte, seguite da un infortunio che ha terminato prematuramente la sua stagione dopo Wimbledon, hanno visto il 24enne concludere l’anno fuori dalla top 100. Dovrà fare affidamento sul ranking protetto per partecipare all’Australian Open.
    Matteo Berrettini: Il giocatore italiano, un tempo numero sei del mondo, ha avuto una stagione compromessa da problemi fisici. Nonostante un breve lampo a Wimbledon, dove è stato sconfitto dal futuro campione Carlos Alcaraz, la sua stagione è stata un disastro. Berrettini dovrà ripartire quasi da zero nel 2024.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner e Berrettini, Tra aspettative e rinascita. Matteo rientrerà in Australia con il suo ranking

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Alla vigilia del 2024, Jannik Sinner ha condiviso i suoi pensieri durante i SuperTennis Awards. Con l’avvio imminente della nuova stagione tennistica, le aspettative su di lui sono elevate. “Il 2024 deve essere l’anno della conferma”, ha dichiarato Sinner, enfatizzando l’importanza di gestire la pressione con un sorriso. La sua eccezionale prestazione finale nel 2023, culminata con la vittoria in Coppa Davis, ha lasciato un segno indelebile.
    Anche Matteo Berrettini era presente all’evento, esprimendo il desiderio di tornare ai suoi migliori livelli dopo un periodo difficile dovuto agli infortuni. “”Al 2024 chiedo di provare le emozioni che ho provato a Malaga e a Bologna durante la Davis. Mi era mancato. Sgolarmi per i miei compagni mi ha fatto bene, spero di continuare ad arrabbiarmi per un colpo sbagliato e di esaltarmi per un vincente. Sto bene, sono carico. La Davis ha lasciato in tutti noi grande entusiasmo, è una vittoria che parte da lontano, da tutte le sconfitte che ci hanno fatto male. Io ora rientrerò con i tornei in Australia ma con il mio ranking attuale sarà tutto più complicato”.
    Entrambi i giocatori guardano al 2024 con ottimismo, pronti a trasformare le aspettative e le sfide in trionfi sul campo. Con gli Australian Open alle porte, il tennis italiano si prepara a un altro anno di grandi emozioni e speranze.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini Racconta la sua riabilitazione post infortunio e i piani per il 2024

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini, a Malaga, parla del suo processo di ritorno nel circuito dopo essersi infortunato alla caviglia durante l’ultimo US Open. Sincero come sempre, l’italiano confessa i momenti più difficili di questi ultimi mesi mentre questa settimana sostiene la squadra in Coppa Davis.
    -Qual è stata la parte più difficile della riabilitazione a livello mentale?
    “C’erano molte cose che mi rendevano triste. La prima, perché non potevo competere, che è ciò che amo. L’altra cosa che mi è successa è che avevo meno motivazione per il processo di ritorno. Questa era la chiave nelle altre occasioni. Purtroppo, sono stato infortunato diverse volte, ma ho sempre trovato la motivazione, la sfida di tornare e concentrarmi sul lavoro, ma questa volta non lo sentivo. Stavo davvero soffrendo, ho avuto cali mentali, sono successe molte cose. Non ero preparato ad affrontare questa sfida. Era molto importante per me fermarmi e prendere del tempo, il corpo e la mente vanno di pari passo”.
    Qual è il tuo piano per il 2024?
    “Spero di poter iniziare in Australia. Questo è l’obiettivo, giocare il massimo numero di partite possibile l’anno prossimo. Sto lavorando sodo per essere pronto. Mi piace giocare in Australia, ho grandi ricordi lì, è un tour che mi piace sempre fare”.
    Come è stato il sostegno delle persone? Come gestisci la pressione e le aspettative?
    “Il sostegno ci è sempre stato, specialmente da parte delle persone a cui so di importare e che sono sempre con me fino all’ultimo punto che giocherò, la mia famiglia, i più vicini. È normale che ora, quando diventi qualcuno, ricevi amore, ma anche odio. All’inizio non riuscivo a capire come un tennista potesse ricevere così tanti commenti negativi, cattiva stampa, o altro, semplicemente per fare ciò che ama nel miglior modo possibile. Mi ha sorpreso, ma mi sono concentrato su me stesso, su ciò che mi piace fare e su chi sono. So cosa ho raggiunto nella mia carriera, so cosa voglio fare, cosa mi rende felice, quindi questo è l’obiettivo in questo momento. Molte persone mi inviano messaggi, il sostegno è sempre stato fantastico”.
    Hai giocato contro Rafa in Australia e New York e contro Djokovic a Roland Garros. Quale partita è stata la più difficile?
    “Non so, sono giocatori così diversi che è difficile dire. Nella partita in cui mi sono sentito più vicino è stata quella di Parigi. Le ho perso tutte, ma a Parigi ho sentito che il momento stava cambiando un po’, poi il match si è fermato per 25 minuti negli spogliatoi. Ho perso un po’ il ritmo e lui stava giocando molto bene. È difficile scegliere”.
    Come vedi la squadra italiana per la Coppa Davis?
    “Purtroppo non posso essere in campo, ma credo fermamente nel gruppo. Ho parlato con Filippo, Filippo ha parlato con la squadra, tutti erano contenti che fossi con loro, quindi ho preso un aereo e sono venuto. Vedo la squadra bene, concentrata, preparata. Sappiamo che in Davis ci sono molte sorprese. Direi che anche Jannik è in buona forma, quindi siamo pronti per la battaglia”.
    Ti ispira tutto ciò che ha fatto Sinner alle ATP Finals?
    “Ho sempre saputo che Jannik poteva fare qualcosa del genere. È qualcosa che senti quando giochi con un giocatore di alto livello. Era solo questione di tempo. Dal mio punto di vista, le condizioni indoor gli vanno bene. Lo ha già dimostrato anni fa alle Next Gen Finals. Non lo invidio, ma ho una gran voglia di tornare sano. Mi sarebbe piaciuto essere lì, alle ATP Finals, più di qualsiasi altra cosa al mondo, per god ermi il torneo come lui l’ha fatto. L’episodio a Torino è stata la grande delusione della mia carriera, ho avuto una stagione molto positiva, ma non ho potuto godermi il pubblico né l’emozione di un torneo così speciale”.
    C’è qualche novità riguardo a chi sarà il tuo prossimo allenatore?
    “Sto finendo di organizzare tutto, appena avrò le idee chiare, lo dirò. Sto prendendo le ultime decisioni, cercando di capire cosa è meglio per me e per il mio futuro. Per ora non ho nulla da dire”.Marco Rossi LEGGI TUTTO