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    F1, Marko sull'incidente di Perez: “Avevamo detto di non attaccare in quella curva”

    ROMA – “Prima della partenza avevamo detto di non fare attacchi all’esterno in quella curva, non è possibile. Non era da fare. L’abbiamo già visto in passato. Non funziona. Dopo quell’episodio aveva un sacco di danni al fondo, avrebbe potuto finire la gara con due giri di ritardo, quindi non aveva senso. Era meglio risparmiare il chilometraggio” Helmut Marko ha parlato così ai microfoni di “Sky Sport Deutschland” dell’incidente di Sergio Perez nel Gran Premio d’Austria, undicesimo appuntamento della Formula 1. Il pilota messicano è finito fuori pista dopo un contatto con la Mercedes di George Russell, venendo costretto al ritiro. Per il consigliere della Red Bull, però, le responsabilità sono anche dell’ex Racing Point.
    Le parole di Marko
    “Non credo che alle Mercedes piaccia quando le nostre auto attaccano all’esterno della curva 4,è stato un peccato, perché si vedeva che Checo era davanti – ha aggiunto Marko -. È stata quasi un’imitazione perfetta dell’incidente con Lewis e Albondi qualche anno fa. È un peccato non aver avuto più spazio”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Avevamo detto a Perez di non attaccare in quella curva”

    ROMA – Helmut Marko ha parlato dell’incidente di Sergio Perez nel Gran Premio d’Austria, undicesimo appuntamento della Formula 1. Il pilota messicano è finito fuori pista dopo un contatto con la Mercedes di George Russell, venendo costretto al ritiro. Per il consigliere della Red Bull, però, le responsabilità sono anche dell’ex Racing Point. “Prima della partenza avevamo detto di non fare attacchi all’esterno in quella curva,non è possibile – ha detto ai microfoni di “Sky Sport Deutschland” -. Non era da fare. L’abbiamo già visto in passato. Non funziona. Dopo quell’episodio aveva un sacco di danni al fondo,avrebbe potuto finire la gara con due giri di ritardo, quindi non aveva senso. Era meglio risparmiare il chilometraggio”
    Il commento di Marko
    “Non credo che alle Mercedes piaccia quando le nostre auto attaccano all’esterno della curva 4,è stato un peccato, perché si vedeva che Checo era davanti – ha aggiunto Marko -. È stata quasi un’imitazione perfetta dell’incidente con Lewis e Albondi qualche anno fa. È un peccato non aver avuto più spazio”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Prima noi sempre in ritardo, ora è dominio Red Bull”

    ROMA – La Formula 1 in queste ultime tappe ha premiato la Red Bull, che dopo 11 anni ritorna a comandare nel mondiale con entrambi i piloti (Max Verstappen è in testa davanti a Sergio Perez). Helmut Marko, consigliere della casa di Milton Keynes, ne ha parlato così a “motorsport.com”: “Sette vittorie in nove gare: è un dominio. Stiamo facendo una stagione incredibile. Normalmente nella prima metà della stagione eravamo sempre in ritardo, ora invece stiamo guidando entrambe le classifiche”.
    Il commento di Marko
    Se la Red Bull ha potuto però prendere il largo, i demeriti sono da ricercare anche in casa italiana. “È fondamentare finire le gare ed evitare i problemi d’affidabilità – ricorda Marko – ed è sempre un problema quando si ha una macchina così al limite come la Ferrari. L’unica a non avere ancora ritiri a causa di problemi tecnici è la Mercedes, ma in alcune gare hanno dovuto alzare la vettura da terra per evitare il surriscaldamento”. “Il problema di Perez pare sia nel cambio. Il motore sembra a posto. Fino a quando non apriremo la vettura è difficile dirlo, ma credo sia così”, ha poi detto Marko a proposito della power unit del messicano, costretto al ritiro a Montreal. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko si gode il momento: “Stiamo dominando”

    ROMA – In questa fase della Formula 1 la Red Bull ha mostrato di essere leggermente avanti a tutti. La RB18 sta dando il meglio di sé, e con lei i suoi piloti, Max Verstappen e Sergio Perez. Helmut Marko, uomo simbolo della scuderia di Milton Keynes, illustra così la situazione a “motorsport.com”: “Sette vittorie in nove gare: è un dominio. Stiamo facendo una stagione incredibile. Normalmente nella prima metà della stagione eravamo sempre in ritardo, ora invece stiamo guidando entrambe le classifiche”.
    Sul ritiro di Perez
    “È fondamentare finire le gare ed evitare i problemi d’affidabilità – aggiunge Marko – ed è sempre un problema quando si ha una macchina così al limite come la Ferrari. L’unica a non avere ancora ritiri a causa di problemi tecnici è la Mercedes, ma in alcune gare hanno dovuto alzare la vettura da terra per evitare il surriscaldamento”. Poi una nota sul guaio tecncico che a Montreal ha costretto al ritiro Checo Perez: “Il problema è nel cambio. Il motore sembra a posto. Fino a quando non apriremo la vettura è difficile dirlo, ma credo sia così”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Il rinnovo di Perez firmato venerdì a Monaco”

    ROMA – “Il venerdì prima del Gran Premio di Monaco gli abbiamo dato un’estensione del contratto, era molto motivato dopo questo accordo. È molto bello avere questa coppia di piloti. Quest’anno abbiamo già ottenuto cinque vittorie”. Helmut Marko ha svelato il momento in cui la Red Bull e Sergio Perez hanno trovato l’accordo per il rinnovo del contratto che permetterà al messicano di rimanere nel team in Formula 1 fino al 2024. Il consigliere della scuderia di Milton Keynes, intervistato da “OE24” ha spiegato come nel weekend del Gran Premio di Monaco, terminato proprio con la vittoria di Perez, l’accordo già raggiunto possa essere stato un’ulteriore motivazione.
    Sulla Ferrari
    Marko ha poi parlato della lotta con la Ferrari, che vede Max Verstappen e Charles Leclerc come principali candidati al titolo piloti: “Max rimane calmo. Ha sufficiente fiducia in se stesso. La Ferrari è sotto pressione. Charles Leclerc ha avuto delle difficoltà e sono stati commessi degli errori, ma questo è il mondo delle corse. A Monaco abbiamo costretto la Ferrari a reagire alla nostra strategia di pit-stop. Hanno reagito male”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko sul rinnovo di Perez: “Firmato venerdì al Gp di Monaco”

    ROMA – Helmut Marko ha raccontato del venerdì al Gran Premio di Monaco, in cui la Red Bull e Sergio Perez hanno trovato l’accordo per il rinnovo del contratto che permetterà al messicano di rimanere nel team in Formula 1 fino al 2024. Il consigliere della scuderia di Milton Keynes ha spiegato come nel weekend del principato, terminato proprio con la vittoria di Perez, l’accordo già raggiunto possa essere stato un’ulteriore motivazione. “Il venerdì prima del Gran Premio di Monaco gli abbiamo dato un’estensione del contratto, era molto motivato dopo questo accordo – ha detto ai microfoni di “OE24″ -. È molto bello avere questa coppia di piloti. Quest’anno abbiamo già ottenuto cinque vittorie”.
    Sulla lotta al titolo
    Marko ha poi parlato della lotta con la Ferrari, che vede Max Verstappen e Charles Leclerc come principali candidati al titolo piloti: “Max rimane calmo. Ha sufficiente fiducia in se stesso. La Ferrari è sotto pressione. Charles Leclerc ha avuto delle difficoltà e sono stati commessi degli errori, ma questo è il mondo delle corse. A Monaco abbiamo costretto la Ferrari a reagire alla nostra strategia di pit-stop. Hanno reagito male”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko attacca Leclerc: “Andava penalizzato”

    MONTE CARLO – Charles Leclerc è stato l’assoluto dominatore delle qualifiche del Gp di Monaco, ma con un giallo. Infatti, il monegasco della Ferrari ha rischiato di incorrere una penalità nel corso del Q2, quando non si è accorto di essere stato chiamato alla pesa. Episodio che Helmut Marko ha voluto sottolineare: “Non si è fermato. Se fosse stato punito come da prassi, avrebbe subito una penalità pesante. Non hanno cambiato nulla, è vero, ma da regolamento andava penalizzato. Anche se non glielo auguro, perché ha avuto sempre sfortuna a Monaco. Non credo sia il caso di intervenire, non faremo nulla”, conclude, riferendosi a eventuali ricorsi della Red Bull. Da parte sua, Leclerc, che quindi scatterà dalla prima casella in gara, ha candidamente ammesso: “Non so nemmeno dove sia il pannello, ma è molto lontano, e quando entri ai box non guardi in quella direzione. Non mi sono accorto di essere stato chiamato alla pesa, ma fortunatamente la squadra mi ha avvisato di fermarmi e mi hanno spinto indietro. Siamo riusciti anche in questo caso ad uscire da una situazione difficile”.
    Cosa dice il regolamento 
    Quindi, cos’è successo esattamente? Al rientro ai box, Leclerc era stato richiamato a pesare la vettura, una prassi che, se saltata, vale una penalità pesante: nel 2019, Pierre Gasly (a Baku) e Sergio Perez (negli Stati Uniti) furono costretti a partire dalla pit lane per aver saltato la pesa, con i team che, inoltre, lavorarono sulle rispettive vetture. Secondo l’articolo 35.1, se un pilota salta le procedure di pesatura o il team mette le mani sulla monoposto prima della stessa (vale anche solo il cambio degli pneumatici), “i commissari sportivi possono far retrocedere il pilota del numero di posizioni in griglia che ritengono opportuno o squalificarlo dalla sessione di sprint o dalla gara”. Una minaccia concreta, quindi, ma per fortuna i meccanici della Rossa sono stati abbastanza attenti da accorgersene, fermando Leclerc e riportandolo, spingendolo, alla bilancia.  LEGGI TUTTO

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    F1, Marko:”Leclerc da penalità”. Il pilota: “Non mi sono accorto di nulla”

    MONTE CARLO – Le qualifiche del Gp di Monaco, settimo appuntamento del mondiale F1, hanno visto Charles Leclerc nettamente più forte degli altri, ma non senza momenti di apprensione. Infatti, il monegasco della Ferrari ha rischiato di incorrere una penalità nel corso del Q2, quando non si è accorto di essere stato chiamato alla pesa. Episodio che Helmut Marko ha voluto sottolineare: “Non si è fermato. Se fosse stato punito come da prassi, avrebbe subito una penalità pesante. Non hanno cambiato nulla, è vero, ma da regolamento andava penalizzato. Anche se non glielo auguro, perché ha avuto sempre sfortuna a Monaco. Non credo sia il caso di intervenire, non faremo nulla”, conclude, riferendosi a eventuali ricorsi della Red Bull. Da parte sua, Leclerc, che quindi scatterà dalla prima casella in gara, ha candidamente ammesso: “Non so nemmeno dove sia il pannello, ma è molto lontano, e quando entri ai box non guardi in quella direzione. Non mi sono accorto di essere stato chiamato alla pesa, ma fortunatamente la squadra mi ha avvisato di fermarmi e mi hanno spinto indietro. Siamo riusciti anche in questo caso ad uscire da una situazione difficile”.
    Rischio partenza dalla pit lane
    Quindi, cos’è successo esattamente? Al rientro ai box, Leclerc era stato richiamato a pesare la vettura, una prassi che, se saltata, vale una penalità pesante: nel 2019, Pierre Gasly (a Baku) e Sergio Perez (negli Stati Uniti) furono costretti a partire dalla pit lane per aver saltato la pesa, con i team che, inoltre, lavorarono sulle rispettive vetture. Secondo l’articolo 35.1, se un pilota salta le procedure di pesatura o il team mette le mani sulla monoposto prima della stessa (vale anche solo il cambio degli pneumatici), “i commissari sportivi possono far retrocedere il pilota del numero di posizioni in griglia che ritengono opportuno o squalificarlo dalla sessione di sprint o dalla gara”. Una minaccia concreta, quindi, ma per fortuna i meccanici della Rossa sono stati abbastanza attenti da accorgersene, fermando Leclerc e riportandolo, spingendolo, alla bilancia.  LEGGI TUTTO