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    Il sorteggio degli italiani agli Australian Open 2024, tra insidie e speranze

    Jannik Sinner nell’esibizione di Kooyong

    Urna non particolarmente benevola con i cinque tennisti italiani inseriti nel main draw dell’edizione 2024 degli Australian Open, ma se analizziamo più in profondità il tabellone maschile, poteva anche andare assai peggio. Non esiste sorteggio “facile” in uno Slam, ancor più nel primo dell’anno. Tutti sono vogliosi di iniziare col piede giusto la stagione, cercando di fare del proprio meglio per racimolare punti pesanti e gli assegni più “corposi” dell’anno. L’insidia è sempre dietro l’angolo, fin dai primi turni, da prendere sempre con le molle.
    Il primo turno più duro l’ha pescato Matteo Berrettini, da molti considerato una sorta di “mina vagante” del torneo, visto che quando il romano sta bene può battere chiunque con la potenza dei suoi colpi. Scivolato indietro in classifica per colpa di un 2023 da dimenticare, Matteo ha pescato Stefanos Tsitsipas, testa di serie n.7, nella parte alta del draw (dove stazionano 4 dei 5 italiani già presenti, in attesa del responso delle “quali”). Che dire, Stefanos è finalista dell’edizione 2023, in Australia gioca sempre molto bene, mentre l’azzurro è fermo da fine agosto e sta rimandando di settimana in settimana il proprio rientro, per affinare al meglio la propria condizione. Il caso ha voluto che proprio il greco sia stato il suo primo compagno di allenamento sbarcato sulla Rod Laver Arena, dove Matteo ha giocato una splendida semifinale (vs. Nadal) nel 2022, miglior risultato mai fatto segnare da un italiano nel torneo. Berrettini non ha mai battuto Tsitsipas in carriera (0-3), e curiosamente i due si sono sfidati per la prima volta in quest’evento, nel lontano 2019, quando l’azzurro non era ancora esploso al massimo livello. Matteo parte nettamente sfavorito, ma… due possono essere le speranze per lui, anzi, tre. Intanto il non aver assolutamente niente da perdere, al rientro dopo cotanta assenza una sconfitta sarebbe nell’ordine delle cose, mentre il greco ha da difendere la cambiale più pesante nel proprio ranking breakdown, una sconfitta nei primi turni significherebbe un tracollo in classifica. Inoltre il greco viene dai problemi alla schiena, sui quali continua ad alternare dichiarazioni ottimistiche ad altre ferali (un po’ ad orologeria, potremmo dire…). Ultima nota, tutti abbiamo ancora negli occhi il clamoroso rientro a Wimbledon di Berrettini la scorsa estate. Dopo un set di assestamento vs. Sonego, il nostro tennista ha preso ritmo ed ha brillato come ai bei tempi, sbarazzandosi di forza di un osso durissimo come Zverev e pure di un lottatore, neo top10, come De Minaur. È la conferma che un Berrettini sano non si è affatto dimenticato come di come si gioca a tennis, di come si spacca la palla a furia di bordate a tutta. Di come si vince. Sembra un sogno impossibile, ma la speranza è che Matteo scenda in campo “sano”. Al resto, può pensarci lui. E sorprendere.
    Nello stesso slot di tabellone staziona anche Lorenzo Musetti, fresco di super delusione ad Adelaide, ma con una prestazione tecnica e fisica di buonissima qualità. Trova il francese Bonzi all’esordio, contro cui conduce nei confronti diretti, anche se un po’ datati. Molto dipenderà da “Muso”: quello che ha vinto servendo come un treno contro Thompson ad Adelaide, e pure quello ammirato oggi contro il bizzarro Bublik, ha tutto quel che serve per battere il transalpino e avanzare nel torneo. Poi troverebbe eventualmente il francese Van Assche e quindi Tsitsipas, Berrettini o Thompson. Sorteggio incoraggiante per entrare nel torneo, poi duro, ma tutto dipende da lui.
    Il giocatore più atteso dagli appassionati italiani è stato sorteggiato appena sotto Berrettini, con la testa di serie n.4: Jannik Sinner. Intanto la nota più importante, è dalla parte di Djokovic. Bene? Male? Punti di vista. Forse molti avrebbero preferito trovarlo nella parte bassa, a sfidare eventualmente Alcaraz in semifinale, visto che l’azzurro sembra soffrire di meno il tennis dell’iberico, ma… in fin dei conti, se l’obiettivo 2024 di Jannik è VINCERE, negli Slam per farlo devi battere tutti i migliori. Djokovic incluso. Quindi, per assurdo, forse meglio trovare Novak in SF che all’atto decisivo, dove non perde quasi mai. Down Under il serbo non cede dal 2018, quindi resta un’impresa suprema farcela. Sinner intanto deve arrivarci a questa ipotetica super sfida, e il percorso per farlo non è esattamente un’autostrada. L’esordio contro l’olandese Van De Zandschulp potrebbe non essere una passeggiata se Botic servirà molto bene. La sua combinazione servizio più diritto è temibile, ma i suoi limiti negli spostamenti potrebbero essere messi a nudo dalle risposte e intensità nello scambio di Jannik, apparso in discreto spolvero nelle prime due esibizioni giocate a Kooyong. Il secondo turno dovrebbe essere tranquillo, al terzo probabilmente Beaz, gran corridore ma forse senza le armi per scardinare il pressing dell’azzurro. Negli ottavi dovrebbe esserci Karen Khachanov, tennista molto consistente, che difficilmente molla e tira tanto forte quanto Jannik. Potrebbe essere una dura battaglia, molto intensa dal punto di vista fisico. Sinner è avanti 2-1 nei precedenti, vinti entrambi sul cemento nel 2021. Seguendo le teste di serie (ma anche i vari giocatori in quella parte di draw), nei quarti potrebbe esserci Andrey Rublev, e qua diciamo che non è andata male, poiché il tennis del moscovita di solito va a “sbattere” contro quello dell’altoatesino uscendone abbastanza a pezzi. Solo con due ritiri a match in corso Rublev ha strappato le due W contro Sinner. quindi vedendo chi poteva capitare, non è andata male. Soprattutto l’aspetto positivo del sorteggio sinneriano è stato l’aver evitato lo spauracchio del torneo, Sasha Zverev, che ricordiamo tutti che razza di match ha giocato contro il nostro a NY lo scorso settembre. Quindi, tirando le somme: un discreto sorteggio con Sinner, da prendere con attenzione il primo turno, e poi via correre sperando con poca fatica fino a Khachanov, dove l’asticella si alzerà molto.
    Arnaldi esordirà contro il tennista locale Walton, entrato nel mai draw con una wild card. Ovviamente Matteo è molto favorito, ma c’è sempre l’incognita del fattore casa, con i “canguri” pronti a dare il massimo sospinti dal pubblico e conoscendo alla perfezione le condizioni mutevoli e spesso scomode del torneo, tra vento, umidità, caldo e poi freddo. Arnaldi deve semplicemente giocare come sa, con serenità, e dovrebbe farcela, con la prospettiva di trovare poi al secondo turno un rivale molto scomodo. Quasi sicuramente Alex De Minaur, che in United Cup è stato quasi imprendibile, o la potenza al servizio di Raonic, se mai riuscisse l’impresa al canadese. Contro “Demon” sarebbe un match agonisticamente feroce, molto difficile, ma il ligure ha già dimostrato di essere molto scomodo anche per i big se non giocano al loro meglio. Resta in generale non un sorteggio non favorevole, visto il secondo turno molto difficile.
    Unico italiano nella parte bassa, Lorenzo Sonego, ha pescato malissimo. L’esordio è complicato, contro il britannico Evans. Il torinese sarà costretto a giocare un match arrembante per non crollare in difesa, consapevole che il rivale può giocare molto bene come molto male, e paradossalmente trascinarti giù con il poco ritmo e molti alti e bassi. Lorenzo conduce 2-0 negli scontri diretti, ma sta attraversando una fase di fiducia così così, quindi non sarà una partita facile. In caso di vittoria, beh, ci sarà la Rod Laver Arena contro Alcaraz, uno dei tennisti più attesi del torneo, e qua vincere sarà a dir poco complicato.

    Capitolo azzurre. Sei le nostre tenniste nel main draw, complessivamente l’urna è stata “onesta”. Chi ha pescato malissimo è Camila Giorgi, affronta Vika Azarenka, qua due volte campionessa e lo scorso anno semifinalista. L’azzurra ha colpi per battere chiunque, ma visto che è pure al rientro, sembra un’impresa davvero complicata.
    Cocciaretto e Trevisan aspettano due qualificate. Vedremo chi affronteranno, va detto che trovare subito una rivale che ha già disputato tre match molto competitivi non è affare semplice, soprattutto per chi come loro non ha grande esperienza passata nel torneo.
    Jasmine Paolini viene da una seconda parte di 2023 scoppiettante, con ottimi risultati e una scalata importante del ranking, che le consente di disputare questo primo Slam del 2024 da testa di serie n. 26. Per lei all’esordio Diana Shnaider, n.95 al mondo. Ottima chance per prendersi finalmente la prima vittoria in carriera nel torneo. Già al secondo turno la strada è in salita, probabilmente contro Camila Osorio, ci sarà molto da correre. Al terzo turno, l’avventura di Jasmine potrebbe chiudersi, visto che ad attenderla ci sarà molto probabilmente Kybakina, che molti vedono come la principale favorita del torneo di Melbourne. Qua non serve un’impresa, ma un mezzo miracolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Adelaide: Musetti cede a Bublik al foto finish, ha servito per il match sul 5-4 del terzo set

    Lorenzo Musetti ad Adelaide (foto ATP)

    Quel terribile errore di volo ai vantaggi sul 5-6 del terzo set se lo ricorderà a lungo Lorenzo Musetti. Un tocco banale, con l’avversario fermo e l’ombelico sul nastro, ordinaria amministrazione per chiudere un punto meritato, ma la palla invece scappa via di pochissimo, larga. Si accascia sul net “Muso”, incredulo, e quindi spara con troppo vigore un diritto d’attacco sul match point avverso, terminando out. Due errori che condannano l’azzurro alla sconfitta contro Alexander Bublik nei quarti di finale dell’ATP 250 di Adelaide, 6-3 6-7(4) 7-5 lo score. È una sconfitta che brucia, che fa malissimo, perché l’azzurro aveva rimontato il primo set e condotto un match con grande qualità e concentrazione, senza mai staccare la spina o crollare in quelle fase passive e negative che troppe volte l’hanno condannato alla sconfitta, tenendo benissimo il campo tecnicamente e fisicamente contro il bizzarro avversario, uno che non ti dà mai ritmo e che può combinarne di tutte, nel bene e nel male. E soprattutto, Musetti ha avuto la grande chance di servire per il match sul 5-4 del terzo set, ma non è riuscito a chiudere per la bravura del rivale in risposta – super aggressivo – e perché non ha ottenuto niente dal servizio nel momento decisivo, quando invece qualche prima palla precisa sarebbe stata fondamentale (vedi la vittoria di ieri vs. Thompson ottenuta principalmente grazie ad una battuta scintillante e continua).
    È un boccone davvero amaro da mandar giù, perché Lorenzo ha disputato complessivamente una bella partita, restando sempre agganciato al match tanto da rimontare il primo parziale, a volte in andando in vantaggio, altre finendo a rincorrere le sfuriate dell’avversario, oggi in ottimo spolvero con i suoi colpi, spesso anche in difesa. Sarebbe stata una vittoria fondamentale per Musetti, per volare in semifinale nel torneo ma soprattutto per continuare a ricostruire quella fiducia smarrita da tempo e che solo vincendo e convincendo se stesso può ritrovare. Invece è arrivata una sconfitta che brucia, tantissimo, ma dalla quale deve aver la forza di prendere i molti aspetti positivi, nonostante tutto, e lanciarsi in un Australian Open nel quale può assolutamente dire la sua (esordio vs. il francese Bonzi).
    L’incontro è stato ricco di momenti divertenti, con due tennisti creativi e non banali. Un continuo alternarsi di situazioni tattiche e movimento, tra servizi vincenti, risposte aggressive, tante palle corte e seguenti schermaglie sotto rete, con un bilancio pressoché pari tra i due, tennisti dotati di talento e tantissime frecce nella propria faretra. Alla fine Bublik ha prevalso davvero al foto finish, su quelle ultime due palle decisive nel dodicesimo gioco. C’è rammarico per non esser approdati di nuovo al tiebreak, visto che nel secondo set Lorenzo l’ha giocato in modo impeccabile, mentre Sasha ha esagerato commettendo errori che ha pagato a caro prezzo. Altissimo purtroppo è stato il prezzo pagato da Musetti negli ultimi game del match. È mancato il servizio, con la prima palla non ha ricavato niente né servendo sul 5-4 per chiudere, né sul 5-6, quando era indispensabile tamponare l’irruenza e lucida follia di Alexander.
    Molti commettono l’errore di considerare Bublik un povero “pazzo”, uno che gioca a caso. Nossignore. Bublik è lucidissimo nella sua follia. A volte esagera e commette errori, ma nel complesso di un match e direi di una stagione, è proprio il suo continuo alternare un coacervo incomprensibile per i rivali di colpi e soluzioni a renderlo difficilissimo da affrontare. O riesci a rispondere così bene da costringerlo a colpire tantissime palle e quindi forzandone gli errori, oppure comanda lui e ti porta in territori insidiosi, ti fa perdere ritmo e lucidità. E alla fine, nel suo caos orchestrato, tende a vincere molti match. Purtroppo Lorenzo oggi non è riuscito a rispondere abbastanza bene da metterlo costantemente sotto pressione. Ha risposto benino, ma non benissimo, come dimostra il misero 7% di punti rispondendo alla prima palla del kazako. Bene invece sulle seconde, dove Musetti ha vinto 2 punti su 3 e ha costruito la sua ottima partita.
    Spiace davvero parlare di “ottima partita” commentando una sconfitta. È mancato un passo, un paio di punti per vincerla, e sarebbe stata assai meritata. È piaciuto molto come il toscano abbia retto bene dopo aver perso il primo set. Soprattutto come, in vantaggio di un break nel secondo set e quindi rimontato, abbia tenuto di fisico e di testa issandosi al tiebreak, dove è stato ludico ed efficace, raccogliendo gli errori di Bublik. Così aveva condotto il terzo set, salvando con grinta e classe un quarto game complicatissimo – ha annullato 4 palle break, tre consecutive – e prendendosi il break sul 3 pari, attento a far giocare palle insidiose all’avversario. Nel match Musetti ha spinto tanto e bene col diritto, prima carico di spin e poi accelerazione a tutta, spesso lungo linea dal centro; ha lavorato molto bene col back di rovescio ed è stato veloce nel rincorrere e rigiocare con mano e senso tattico sulle tante smorzate rischiate dal kazako. Spesso ha scelto la via della rete per non lasciare l’iniziativa all’avversario e l’ha fatto con ottimi tempi d’attacco e buone chiusure di volo. La sconfitta è arrivata per una manciata di punti, per aver servito così così sul 5-4, per quell’errore sciagurato sul penultimo punto. Rafforzare la battuta nei momenti chiave deve essere il prossimo step.
    Resta una sconfitta, ma la speranza è che Musetti, a freddo, riesca a rivivere le buone sensazioni di una partita nel complesso positiva e ben giocata per intensità ed attitudine offensiva. Il Musetti di oggi di partite ne vincerà molte. Deve crederci.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia con Bublik al servizio, subito due Ace, marchio di fabbrica del talento kazako. Anche Musetti inizia bene, e nel terzo game arriva la prima scossa della partita. Sasha commette un doppio fallo, quindi Lorenzo s’inventa una volée alta di rovescio da cineteca dopo aver ripreso una smorzata quasi perfetta. Vola 0-40 l’azzurro, ancora rimettendo una palla corta. Sfrutta la terza palla break Musetti, su di una seconda palla di Bublik, vincendo un duro scambio difensivo, portandosi così 2-1 e servizio. Il vantaggio dura poco: è molto aggressivo il kazako in risposta, 0-30 e palla del contro break sul 30-40 (ancora schema smorzata e lob, ottimamente eseguito), chance che sfrutta con il brivido visto che la volée di Lorenzo balla sul nastro ma non passa. 2 pari. Il match ha pochissimo ritmo, è un continuo cambio di carte in tavola tra palle corte, attacchi alla rete, bordate improvvise dopo un colpo più lento. Lo scambio lo cerca di più l’azzurro e lo conduce con ottima mano. C’è spettacolo. È Alexander a prendere per primo l’iniziativa, oltre al servizio lascia correre il braccio col diritto o cerca la “smorza”, per questo Lorenzo sceglie spesso l’attacco alla rete per non lasciare il tempo al rivale di accelerare per primo, anche se non sta servendo bene come nel match di ieri vs. Thompson. Il set prosegue sui turni di battuta. Servendo sul 3-4, Musetti sbaglia una non facile demi volée, quindi non chiude lo smash e colpisce lungo un back successivo. Due errori che lo condannano al 30-40, palla break delicata da affrontare. La prima di servizio non lo aiuta, si fa ingolosire dall’angolo aperto sul rovescio lungo linea, ma la sua accelerazione muore sulla nastro. Un BREAK che non ci voleva, arrivato con tre errori e un Bublik solido in difesa, che manda il nativo di Gatchina a servire per il set sul 5-3. E serve bene Bublik, anche con la seconda palla. Praticamente non si gioca, 6-3 Bublik. Solo il 52% di prime palle in campo per Musetti, troppo poche, e proprio un turno di battuta scadente gli è costato il break e il set.
    Musetti scatta al servizio nel secondo set. Si butta avanti, cerca di essere molto aggressivo (nonostante la risposta ficcante del rivale), spinge forte col diritto sul contro piede di Bublik. A 15 vince il primo game. Continua a servire bene il kazako, 1 pari. Sulle prime palle di Sasha, Musetti finora ha vinto solo un punto. Sul 2-1, Musetti sfrutta un doppio fallo e un errore di tocco del rivale, volando 15-40 con due palle break. Purtroppo Bublik è perfetto, due Ace. Rischia a tutta Sasha con la battuta, è nel suo DNA. Con due doppi falli di fila arriva la terza palla break per Lorenzo. Se la prende con decisione “Muso”, dipende la palla corta e vince la schermaglia sotto rete. BREAK, 3-1 e servizio Musetti, al termine di un game a dir poco sconclusionato del kazako. Come nel primo set, dopo il vantaggio Lorenzo incappa in due errori, non per passività ma prendendosi rischi. Scivola 15-40, ma stavolta si difende bene spingendo duro col diritto e spostando l’avversario. Purtroppo un diritto in rete da tre quarti campo (forse ha cambiato idea al momento dell’impatto) gli costa la terza palla break del game. Annulla anche questa, lavora bene la palla col diritto. Con grinta, Lorenzo stavolta consolida il vantaggio sul 4-1. Bublik ride amaro, cerca di spezzare il ritmo di Musetti giocando solo palle corte, per fargli perdere la sicurezza nella spinta trovata negli ultimi game. Rischia pure il servizio da sotto e quindi un colpo bizzarro – e vincente – sotto le gambe, passante irridente ma ben eseguito, per il 2-4. Musetti non si fa distrarre dalle giocate estemporanee del rivale, ma uno smash colpito in rete ai vantaggi gli costa una pericolosa palla break. La cancella con un ottimo servizio esterno, veloce e preciso. Purtroppo spreca tutto con comodo diritto a campo aperto sparacchiato lungo, è di nuovo palla break. Con un doppio fallo Lorenzo concede il contro break, 4-3 ma ora serve Bublik. Il set avanza senza altri scossoni sui turni di battuta fino al tiebreak. Musetti serve per primo e un cambio col lungo lungo di diritto gli scappa lungo, mini-break immediato con un classico errore gratuito. Bublik ricambia la cortesia con l’ottavo doppio fallo del match. Segue il nono DF, Musetti si ritrova avanti 2-1. È un momento difficile in campo per la visibilità, una fetta del rettangolo di gioco in pieno sole e il resto all’ombra. Bene Lorenzo col diritto, pesante e carico, vola avanti 4 punti a 1. Un altro errore col rovescio condanna Sasha al 5-1, si lagna col suo angolo. Con una prima di servizio potente Lorenzo si porta 6-3, Tre Set Point. Col terzo doppio fallo del tiebreak Bublik regala il secondo, 7 punti a 4 e un set pari. Bravo Lorenzo e restare focalizzato dopo aver subito un brutto contro break.
    Bublik interrompe il momento negativo con un buon game al servizio. Musetti parte in sicurezza, ma il suo secondo turno di battuta è difficile. Parte con un errore, poi un doppio fallo, 0-30. Gli scappa malamente un back di rovescio banale, giocato totalmente fermo con le gambe, che lo condanna allo 0-40 e tre palle break da difendere. Sul 15-40 Lorenzo s’inventa una demi volée di una difficoltà inimmaginabile, visto anche il momento in cui l’ha giocata. Un super colpo che accende l’attenzione e velocità di braccio dell’azzurro, bravo a buttare fuori dal campo Sasha con un’accelerazione a tutta. Bublik rincorre ma non ce la fa, addirittura salta in tribuna e mangia una patatina del sacchetto dello spettatore! I patemi per “Muso” non sono finiti, annulla anche una quarta palla break con un attacco sicuro col diritto. Con tanta fatica, l’azzurro impatta 2 pari. È davvero vivace fisicamente, come dimostra la velocissima rincorsa sulla smorzata nell’ultimo punto. Sul 3 pari Bublik si imballa totalmente, 0-30, rischia un S&V sulla seconda palla, Musetti è sorpreso e non ne approfitta. Ma è attento nel punto seguente, con un paio di solidi passanti provoca l’errore di volo del rivale e si porta 15-40, due palle break! Bublik completa la “frittata” con un attacco alla rete troppo morbido, un altro solido passante dell’italiano condanna la volée in rete. BREAK Musetti, avanti 4-3 e servizio, grazie alla complicità del kazako ma è stato pronto Lorenzo a sfruttare l’occasione. Duro l’ottavo gioco, Bublik ci prova rispondendo a tutta, il servizio di Musetti non lo assiste. Ma lo assiste il rovescio, DA CAMPIONE, clamoroso in lungo linea ai vantaggi. Urla a tanti decibel, grinta leonina per sottolineare il momento, e quindi chiude il game con serve and volley perfetto. 5-3 Musetti, a un passo dalla semifinale. Gran bel game visto l’assedio del rivale. Alexander cerca di restare aggrappato al match, ma esagera. Con un serve and volley impossibile concede un match point ai vantaggi. Lo annulla con uno smash tirato a velocità folle. Resiste Bublik, 4-5, Musetti serve per chiudere. Sasha strappa il primo punto con un gran passante di rovescio. Lorenzo risponde con un servizio esterno perfetto, uno dei quelli ammirati ieri vs. Thompson. C’è bagarre, Sasha non molla, tocca la smorzata e poi un gran lob. 15-30. La risposta del kazako tocca la riga, 15-40 e due chance del contro break. Scappa il diritto dell’azzurro, subisce il contro break e il match si allunga, 5 pari. Nulla al servizio nel game decisivo per l’azzurro. Serve bene invece Bublik, 6-5, con Lorenzo innervosito da un paio di palle uscite di un niente. Parla fin troppo l’azzurro tra un punto e l’altro, deve restare focalizzato in questo rush finale. La palla corta non paga sul 30-15, ottima rincorsa dal kazako, 30 pari. Sbaglia la scelta del tempo d’attacco Musetti, comodo il passante per Bublik, che strappa il primo Match Point. Non entra la prima palla… ma gioca benissimo in scambio, comanda col diritto e stavolta sceglie il momento ideale per attaccare col lungo linea. Terribile l’errore di Musetti ai vantaggi, una volée spedita fuori a campo spalancato con l’ombelico sul net… Gli costa il secondo match point. E purtroppo il diritto d’attacco vola via. Una sconfitta amarissima, arrivata al foto finish con un errore grave, dopo aver servito per il match. Davvero un peccato, aveva tenuto molto bene il campo per oltre due ore e mezza. Ora testa e gambe agli Australian Open.

    [4] Lorenzo Musetti vs [8] Alexander Bublik ATP Adelaide Lorenzo Musetti [4]375 Alexander Bublik [8]667 Vincitore: Bublik ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 15-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-6 → 5-7A. Bublik 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-305-5 → 5-6L. Musetti 15-15 ace 15-30 15-405-4 → 5-5A. Bublik 15-0 15-15 15-30 40-30 40-40 A-40 ace ace5-3 → 5-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-30 40-40 A-404-3 → 5-3A. Bublik 0-15 0-30 15-30 15-403-3 → 4-3L. Musetti 0-15 30-15 40-152-3 → 3-3A. Bublik 15-0 30-0 40-15 ace ace2-2 → 2-3L. Musetti 0-15 0-30 df 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2A. Bublik1-1 → 1-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1A. Bublik 0-15 15-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 3*-1 4-1* 5-1* 5*-2 5*-3 6-3* 6-4* df6-6 → 7-6A. Bublik 0-15 df 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace6-5 → 6-6L. Musetti 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5A. Bublik 30-0 40-0 ace5-4 → 5-5L. Musetti 15-0 15-15 30-154-4 → 5-4A. Bublik 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-154-3 → 4-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A df4-2 → 4-3A. Bublik 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-1 → 4-1A. Bublik 0-15 0-30 15-30 ace 40-40 ace A-40 40-40 df 40-A df2-1 → 3-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1A. Bublik 40-0 40-151-0 → 1-1L. Musetti 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Bublik 15-0 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6L. Musetti 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 30-403-4 → 3-5A. Bublik 0-15 15-15 30-153-3 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-3 → 3-3A. Bublik 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 df2-2 → 2-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2A. Bublik 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-401-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1A. Bublik 0-15 15-15 40-15 ace ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Adelaide: Musetti super al servizio, domina Thompson e vola ai quarti (trova Bublik)

    Lorenzo Musetti esulta (foto ATP Adelaide)

    Quando servi così bene e giochi libero, scatenando fantasia e velocità di un braccio magico, è davvero grande tennis. Un Lorenzo Musetti impeccabile al servizio, continuo negli scambi e finalmente molto positivo in campo, domina l’australiano Jordan Thompson nel secondo turno dell’ATP 250 di Adelaide, 6-4 6-1 lo score, regalandosi così l’accesso ai quarti del torneo dove trova il kazako Bublik. Lorenzo ha stabilito un primato personale difficilmente superabile: ha vinto 32 dei 33 punti giocati al servizio, tutti i 20 del primo set e 24 di fila, numeri complicati da produrre anche per il miglior Isner o Opelka… Servendo così bene, tutto il suo tennis è filato via liscio, pulito, agile, sicuro. Continuo. Una bellezza vederlo dominare in campo finalmente libero da tensioni, pensando solo a far parlare la racchetta e nient’altro.
    Tutto ha funzionato nel gioco del carrarino, veloce e incisivo anche in risposta, dove spesso ha messo in difficoltà Thompson. L’australiano ha accusato qualche problema muscolare alla gamba sinistra, era forse un filo più lento e meno reattivo rispetto alla sua splendida vittoria vs. Nadal della scorsa settimana, ma questo non deve in alcun modo sminuire l’ottima prestazione dell’azzurro, bravissimo a comandare i tempi di gioco, variare continuamente angoli e spin alla palla. Proprio con continui cambi di ritmo non ha mai lasciato al rivale il tempo per girarsi col diritto e spingere a tutta, così che è Jordan è stato costretto a venire a rete il più possibile per uscire dalla sapiente ragnatela tattica imbastita da Lorenzo.
    La partita si è subito messa bene, con un break immediato Musetti ha potuto fare corsa di testa, e questo gli ha dato la sicurezza per giocare i suoi turni di battuta senza una sbavatura. Thompson non mai riuscito a trovare ritmo in risposta, ha provato a cambiare la sua posizione e prendersi qualche rischio, ma la precisione al servizio di Lorenzo è stata clamorosa. Ha chiuso il match servendo il 73% di prime palle in campo, vincendo il 96% con la prima un clamoroso 100% con la seconda. Jordan non ha certo brillato in risposta, ma il merito è stato soprattutto della precisione di Lorenzo, bravissimo a cambiare continuamente direttrice, spin e velocità. Ha servito anche oltre i 200 km/h, ma sapientemente talvolta ha rallentato e usato al massimo lo slice, per non dare mai punti di riferimento all’avversario, rimasto totalmente in balia del toscano per tutta la partita,
    Quando riesci a servire così bene, è un bell’andare… Una sicurezza che ha permesso a Musetti di orchestrare a proprio piacimento i ritmi di gioco nei suoi game, e quindi prendersi anche qualche bel rischio in risposta. Più del suo “solito” rovescio lungo linea, oggi dalla riga di fondo ha brillato il diritto in costruzione dell’azzurro. Non l’ha mai perso, spingendo bene una palla carica per allontanare il rivale dal campo e quindi via con un cambio di ritmo, spesso cross stretto, oppure due passi avanti e accelerazione lungo linea precisa. È impossibile trovare qualcosa di negativo nella prestazione di Musetti. Un rischio poteva essere distrarsi, vista la superiorità in campo, prendersi una pausa mentale che poteva rimettere in gioco l’avversario, per fortuna invece l’allievo di Tartarini ha tenuto giù l’acceleratore per tutta l’ora e mezzo di gioco, senza mai staccare la spina. L’esser riuscito a tenere al massimo l’attenzione per l’intera durata del match è un aspetto parimenti importante alla resa del servizio.
    È una vittoria importante, che gli apre le porte dei quarti di finale, e soprattutto un’iniezione di fiducia, esattamente la medicina di cui “Muso” ha assolutamente bisogno per lasciare alle spalle il triste grigiore e le incertezze che hanno segnato i suoi ultimi mesi di attività. Vincere aiuta a vincere, ma anche come lo fai è decisivo. Lorenzo oggi ha dimostrato a se stesso di poter giocare un grande tennis e di poterlo fare senza sbavature. Divertendosi. Bravo!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Lorenzo scatta benissimo dai blocchi: risponde alle prime palle di Thompson e sul 15-30 ne spara una diritto d’incontro molto profonda, subito ottiene due palle break. Con un’altra risposta di diritto, stavolta in totale anticipo cross, lascia fermo l’australiano, per un BREAK immediato. Bene anche al servizio, prima palla in campo e molto incisivo col colpo successivo, diritto da tre quarti campo e il “suo” rovescio lungo linea, 2-0 con un parziale di 8 punti a 1. Jordan stenta ad entrare in partita e liberare il braccio nello scambio, ma anche per merito di un ottimo Musetti, davvero veloce in campo e pronto a variare i ritmi. Thompson sfrutta con un paio di intelligenti S&V sulle seconde palle una posizione troppo arretrata di Lorenzo in risposta, muove lo score nel match. L’azzurro è molto sicuro nei suoi game di battuta, cerca ed esegue anche un paio di smorzate eccellenti, come un tocco di volo che mette in luce la sua sensibilità e “costringe” il pubblico locale a un caloroso applauso. 4-2 Musetti, non ha ancora perso un punto al servizio, davvero efficace la sua prima palla (che veleggia sicura a 200 km/h di media). Thompson è in difficoltà a imporre la sua spinta sulle palle varie del toscano, a volta cariche di spin, altre lente e tagliate, tanto che la discesa a rete – sfruttando il campo lasciato aperto da Musetti – dopo il servizio diventa il suo schema più efficace. Eccellente come “Muso” riesca a variare angolo e rotazione al servizio, la risposta dell’australiano è totalmente inefficace. Altro game a zero per Musetti, 16 punti a 0 nei suoi turni di battuta. Il risposta sul 5-3 Lorenzo forza il game ai vantaggi e con un cambio di ritmo in back e attacco chiuso bene di volo strappa il primo Set Point. Lo annulla Thompson con uno smash al rimbalzo non così facile. È il game più lungo e combattuto dell’incontro, grande schermaglia tra gli attacchi dell’australiano e le risposte dell’italiano. Con un servizio potente Jordan si porta 4-5, dopo 18 punti. Musetti serve per il set. E continua a servire molto bene, tra angoli stretti e qualche botta al centro. Con un Ace al T (secondo del match) vola 40-0, Tre Set Point. Altro gran servizio esterno, chiude 6-4. Un break immediato, ma poi Lorenzo NON ha perso un solo punto nei suoi game di battuta!
    Il secondo set inizia dopo un trattamento medico subito da Thompson, il trainer ha lavorato sulla coscia sinistra. In effetti nel corso del primo parziale è parso meno rapido nell’aggredire la palla e recuperare sulle variazioni dell’azzurro. Jordan vince il primo game al servizio. Lorenzo continua a servire molto bene, l’angolo slice da destra è veloce e stretto, si apre il campo e quindi fa correre il rivale, che non ha mai il tempo per caricare a tutta il diritto. Con un Ace, Musetti vince a zero anche questo turno di battuta, 24 punti a 0, 1-1. Terzo game, sul 30-15 in risposta Musetti mette in mostra due accelerazioni cross clamorose, di un’anticipo, potenza e precisione magistrali. È un big-point che lo accende, altra risposta e accelerazione col diritto. 30-40, palla break per l’azzurro. “Muso” ringrazia Jordan per un regalo, sbaglia totalmente l’angolo della volée, è un gioco da ragazzi per Lorenzo toccare la palla nel lato di campo totalmente sguarnito del rivale. BREAK Musetti, avanti 2-1 e servizio. Si interrompe a 24 l’incredibile striscia di punti vinti al servizio da Musetti, Thompson finalmente trova il guizzo in risposta. Non si scompone Lorenzo, trova con precisione la riga esterna con la battuta, e comandando col diritto consolida il vantaggio, 3-1. Esterna tutta la propria frustrazione Jordan dandosi un paio di racchettate sulle gambe, che oggi non vanno come sperato, mentre le risposte di Musetti sono continue ed efficaci. Con un paio di diritti a tutta (uno che quasi colpisce un Thompson inerme sotto rete), Lorenzo vola o-40, tre chance per il doppio allungo che “profumano” di MP. L’australiano annulla la prima con un incursione a rete perfetta, spreca invece Musetti sulla seconda, il passante di rovescio in avanzamento non era facile ma per la sua mano era possibile. Thompson combina un vero disastro sulla terza, una volée a campo spalancato toccata molto fuori. Erroraccio che gli costa il DOPPIO BREAK, 4-1 e servizio avanti Musetti, ormai in totale contro del match. Il toscano gioca sul velluto, braccio sciolto, tutto gli riesce, con l’avversario ormai già “in doccia” mentalmente. Musetti chiude 6-1 col Terzo BREAK, portando a casa una vittoria importantissima, soprattutto perché arrivata con una prestazione al servizio impeccabile e imponendo i suoi schemi. Vola ai quarti Lorenzo, dove trova il kazako Bublik. Sarà una partita totalmente diversa, ma l’importante è esserci e giocare.

    [4] Lorenzo Musetti vs Jordan Thompson ATP Adelaide Lorenzo Musetti [4]66 Jordan Thompson41 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2J. Thompson 15-0 ace 15-15 15-30 15-405-1 → 6-1L. Musetti 15-0 30-0 40-04-1 → 5-1J. Thompson 0-15 0-30 0-40 15-40 30-403-1 → 4-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1J. Thompson 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1J. Thompson 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4J. Thompson 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-405-3 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3J. Thompson 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace ace4-2 → 4-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 4-2J. Thompson 0-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-403-1 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1J. Thompson 15-0 30-0 30-15 40-152-0 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0J. Thompson 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Stop ai match “notturni”: introdotte nuove regole per le sessioni serali. Annunciate novità anche sulle palle

    Jannik Sinner “by night”

    Meglio tardi che mai… E la parola “tardi” calza a pennello per commentare le nuove regole per i “late match” e per lo schedule dei tornei che hanno una sessione serale. E pure per la questione palle, ormai deflagrata con una potenza che non è ammissibile lasciare lo status quo a tempo indefinito. L’annuncio viene dal sito ATP e riguarda anche i tornei WTA, cosa questa che spinge i due tour su regole sempre più condivise e, chissà, ad una futura integrazione pressoché totale. Andiamo per per ordine, presentando le importanti novità, che riguardano tutti i tornei e quindi anche gli spettatori.

    Addio alle sessioni notturne, o meglio, è posto un limite certo all’inizio degli incontri
    “ATP e la WTA hanno collaborato su nuove regole per la programmazione delle giornate di gioco per ridurre il numero di incontri con inizio in ritardo sul Tour (i famosi e temuti “late match”). È inoltre in corso una revisione strategica delle palle da tennis, con l’obiettivo di aumentare la qualità e la consistenza delle palle durante i tornei dal 2025 in poi” così si legge sul sito ATP. “Le iniziative sono il risultato diretto del contributo dei giocatori e mirano a migliorare l’esperienza nei tornei sia per i giocatori che per i fan”.
    La novità più sostanziale e impattante è certamente quella relativa al programma delle giornate di gioco negli eventi in cui sono previste delle sessioni serali, molti ormai. Visto che il numero di match che iniziano in grave ritardo rispetto allo schedule comunicato è aumentato notevolmente – colpa anche delle condizioni di gioco che rendono i match molto lunghi e combattuti… – ecco che l’ATP e WTA sono intervenute con le seguenti disposizioni, che entrano in vigore da subito, gennaio 2024.
    – Non saranno inserite più di cinque partite al giorno per campo (con inizio alle ore 11), con tre partite nella sessione diurna e due partite nella sessione serale.
    – Non andranno in campo partite dopo le 23:00, a meno che questo non venga approvato dal supervisor ATP/WTA in consultazione con la direzione ATP/WTA.
    – Gli incontri ancora non iniziati entro le 22:30 saranno trasferiti ad un altro campo alternativo, entro e non oltre le ore 23:00.
    – Le sessioni serali inizieranno entro e non oltre le 19:30, con una raccomandazione affinché possano iniziare già per le 18:30.
    – In circostanze eccezionali, un torneo può richiedere alcune deroghe basate su tradizioni locali, condizioni meteorologiche o altre situazioni attenuanti, che devono essere prese in considerazione dall’ATP/WTA.
    Queste nuove regole sulla programmazione entrano in vigore da subito e sono soggette a una sperimentazione di un anno nella stagione 2024, a cui seguiranno ulteriori revisioni se le cose non saranno soddisfacenti. Possiamo già commentare che è un enorme passo avanti per regolarità del gioco e anche per gli stessi spettatori. In pratica, l’incresciosa situazione vissuta da Jannik Sinner a Paris-Bercy non si potrà più ripetere.

    Palle da tennis, novità in vista
    Ormai tutti i giocatori – o quasi – si lamentano per le palle. Dure, pesanti, si sgonfiano, diventano enormi dopo pochi scambi (e molte foto lo testimoniano), impattano terribilmente le articolazioni nobili del tennis (spalla, polso, gomito). E il loro continuo cambio da un torneo all’altro, di settimana in settimana, è ancor più impattante sulla salute dei giocatori. Per questo l’ATP ha finalmente annunciato una “revisione strategica delle palle utilizzate nei Tour”, così si legge nel comunicato ufficiale. “Storicamente, ogni singolo torneo ha avuto la possibilità di determinare il proprio fornitore o sponsor di palle, il che porta a potenziali incongruenze tra le palle utilizzate settimana dopo settimana. L’intenzione è ora di spostarsi verso un approccio più coerente e centralizzato da parte di ATP e WTA. L’obiettivo è garantire ai giocatori una maggiore uniformità della palla negli swing dei tornei – ossia una serie di eventi coerenti per area, successione temporale e superficie – e requisiti di certificazione e specifiche più rigorosi per un prodotto finale migliore, senza incidere negativamente sulle entrate dei tornei”.
    Si parla del 2025 per queste novità, probabilmente i troppi contratti già essere hanno impedito una rivoluzione immediata, ma è già un discreto passo avanti, sperando che si possa arrivare a palle meno dure per la salute dei giocatori e, aggiungiamo noi, speriamo anche un po’ più durevoli e che aiutino un tennis più offensivo e meno sbilanciato sulla forza bruta d’impatto. A giovarne sarebbe di sicuro lo spettacolo, e magari contribuirebbe pure a partite meno lunghe…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’incredibile record di Richard Gasquet che potrebbe terminare lunedì prossimo

    Richard Gasquet

    Nello sport le statistiche hanno sempre una maggior rilevanza, per analizzare i dati di gioco, per valutare la grandezza o qualità di un tennista, o semplicemente come curiosità di vario tipo. Ne riportiamo una di un certo interesse.
    Richard Gasquet, classe ’86 come Rafael Nadal, è stato uno dei tennisti più precoci degli ultimi anni. Già da piccolissimo le riviste francesi lo lanciavano come potenziale nuovo campione, incantate dal suo rovescio ad una mano e dalla precisione dei suoi colpi. A soli 15 anni (2002) ebbe una wild card per le qualificazioni a Monte Carlo. Le superò, stabilendo il primato di più giovane tennista della storia a qualificarsi per un torneo Master Series. Non si fermò qua: vincendo il primo turno contro Franco Squillari, divenne all’epoca il giocatore più giovane a vincere un match nel tabellone principale di un torneo ATP.
    Gasquet entrò per la prima volta nella top 100 ATP il 29 settembre 2003 (n.95), e quindi dopo un anno e mezzo di saliscendi, si è attestato stabilmente tra i migliori cento della disciplina il 18 aprile 2005. Il dato incredibile è che da quella data, non è più uscito dalla top 100! Sono esattamente 6840 giorni, 977 settimane.
    Perché questo dato assume un significato particolare proprio questa settimana? Poiché Gasquet rischia di interrompere la sua striscia record di permanenza tra i migliori 100 al mondo lunedì prossimo. Infatti il talentoso tennista di Beziers deve difendere i punti della vittoria ottenuta lo scorso anno nel torneo Atp 250 di Auckland. Se non riuscirà ad arrivare almeno in finale, uscirà dalla top 100.
    Attualmente Gasquet è il tennista in attività con più settimane consecutive in top 100, 11 più di Novak Djokovic (come rileva il collega Damian Kust). Davvero un dato statistico prestigioso, che sottolinea il talento e la longevità del francese. Vedremo se riuscirà nell’impresa e allungherà ancora il suo record personale.
    Richard ha regalato agli appassionati momenti di puro divertimento con la sua tecnica raffinata e un po’ d’antan, ma penalizzato da un fisico tutt’altro che eccelso e dall’incapacità di evolvere il suo tennis su tempi di gioco più rapidi e con un anticipo che non lo costringesse a retrocedere troppo dietro la riga di fondo, non è mai riuscito ad arrivare in finale in uno Slam (vanta tre semifinali, due a Wimbledon e una a US Open) o vincere una finale 1000 (ha perso vs. Federer quella dell’Open del Canada nel 2006). Complessivamente ha trionfato in 16 tornei in singolare, su tutte le superfici (9 sul cemento,di cui 6 indoor, 3 su erba, 3 su terra battuta e una su tappeto indoor).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz potrebbe scalzare Djokovic dalla vetta del ranking a Melbourne. Le varie possibilità

    Carlos Alcaraz in allenamento (foto Australian Open)

    Tra i molti motivi di interesse degli Australian Open 2024, al via lunedì prossimo a Melbourne, c’è anche la corsa per il n.1 del ranking ATP. Infatti l’attuale leader in classifica, Novak Djokovic, è il campione in carica del primo Slam stagionale e pertanto avrà la “cambiale” più pesante (2000 punti) da difendere. Al contrario Carlos Alcaraz, n.2 ATP, lo scorso anno non disputò il torneo per un improvviso problema muscolare sofferto negli ultimi allenamenti in Spagna prima di volare “down under”. Quindi lo spagnolo può solo incrementare il suo bottino di punti, e potrebbe farlo in modo cospicuo qualora vada molto avanti nel torneo, mettendo così potenzialmente a rischio la prima posizione del serbo.
    Attualmente Djokovic ha 11055 punti, Alcaraz 8855. Un bel divario, ma togliendo i 2000 punti di vantaggio a “Nole” la distanza tra i due si riduce drasticamente e quindi le proiezioni del ranking a fine torneo dipendono da come i due campioni avanzeranno negli Australian Open. Questi sono gli scenari possibili per il n.1 del ranking ATP a seconda del risultato ottenuto da Carlos e Novak a Melbourne.
    Alcaraz può tornare n.1 ATP al termine degli Australian Open 2024 se:
    – Vince il torneo, anche se Djokovic arrivasse in finale (Carlos avrebbe 10855 punti, Djokovic al massimo 10355
    – Arriva in finale e la perde, contro un avversario che non sia Djokovic
    – Arriva in semifinale e Djokovic perde nei quarti di finale o in un turno precedente
    – Arriva ai quarti di finale e Djokovic è sconfitto prima dei quarti di finale

    Djokovic manterrà la prima posizione del ranking ATP se:
    – Vince gli Australian Open
    – Arriva in finale e Alcaraz non vince il torneo
    – È sconfitto allo stesso turno di Alcaraz
    – Alcaraz non arriva almeno ai quarti di finale

    Kicking off in Melbourne with Carlitos pic.twitter.com/DyjhoepmZD
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 8, 2024

    Scenari piuttosto interessanti, che renderanno gli AO24 tutti da seguire, ancor più con l’incognita del polso non al 100% del serbo. Non resta che vivere un grande torneo, con un occhio anche al ranking ATP.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open, cinque domande a una settimana dal via

    Jannik Sinner in allenamento a Melbourne (foto Getty Images)

    L’edizione 2024 degli Australian Open scatterà tra una settimana, per la prima volta di domenica, come Roland Garros, primo Slam ad intraprendere l’avvio anticipato con grande successo. Un giorno in più di grande tennis nel paese a maggior passione tennistica al mondo. L’“Happy Slam”, tutto è bello, colorato, divertente, un po’ più leggero rispetto agli altri major, ma quando le partite scatteranno, si farà davvero sul serio e di voglia di scherzare ce ne sarà pochissima. È lo Slam di “casa-Djokovic”, Nole è campione in carica e tiranneggia da anni sulla Rod Laver Arena, dove non perde dal 2018, quando fu sorpreso dallo sfortunatissimo Chung, primo campione NextGen poi di fatto pensionato da una sequela incredibile di infortuni.
    L’Australian Open è un torneo particolare. Arriva davvero presto, probabilmente fin troppo, con i big meno rodati del solito e con molti outsider pronti a spiccare il volo e sorprendere. A una settimana dall’avvio, ci poniamo cinque domande, per scaldare l’avvicinamento a un torneo estremamente affascinante, che seguiremo come sempre palla dopo palla.

    1 – Come starà Djokovic?Goran Ivanisevic ha affermato “sarà pronto”, ma come si presenterà il n.1 al primo match del torneo? Il problema al polso destro sembra discretamente serio. Su Twitter alcuni colleghi hanno postato foto di allenamenti interrotti da Novak con ripetute sessioni di fisioterapia sulla panchina, ghiaccio e smorfie non esattamente rassicuranti. E pure nel suo ultimo match giocato in United Cup, perso contro De Minaur, è arrivato il medical time out. Lui in press conference ha tagliato corto, pochissimi dettagli e applausi a “Demon”. Forse l’unica nota positiva è che abbia scelto di restare in campo e terminare la partita, se davvero fosse stato malissimo, con gli AO alle porte, avrebbe probabilmente lasciato il campo (anche se la maglia della Serbia per “Nole” è uno stimolo fortissimo a non mollare mai). Novak è l’indiscusso favorito, se vuoi sperare di vincere gli Australian Open devi battere il più forte nel suo torneo. Vederlo in campo nel primo match e valutarne le condizioni sarà decisivo per lui, e per tutti gli altri in gara.

    2 – Sinner non ha giocato alcun match ufficiale, scelta corretta?Non è inusuale presentarsi al via degli Australian Open senza aver disputato alcun incontro, visto che lo Slam di Melbourne arriva dopo sole due settimane di tour. Jannik Sinner è attesissimo, in Italia e non solo. Il suo finale di 2023 è stato strabiliante, probabilmente decisivo nell’incetta di premi ATP di fine anno, incluso il prestigiosissimo Fans’ Favorite, che sempre più lo rende personaggio globale. Come si presenterà Jannik? Avrà bisogno di smaltire un filo di ruggine viste le 7 settimane di inattività? Oppure riuscirà a superare di slancio i primi turni? Sinner ha dimostrato un livello di gioco spaziale, ma le condizioni down under saranno molto diverse. Giocherà l’esibizione di Kooyong, ma sarà sufficiente per trovare ritmo e buone sensazioni? Jannik non deve temere nessuno, ma forse sarebbe bene pescare un primo turno non particolarmente insidioso, per non complicarsi la vita fin da subito e prendere un po’ di misure. Anche Medvedev e Alcaraz tra i big non hanno giocato alcun match pre Australian Open.

    Melbourne
    Power is there
    : SoTennis via Youtube pic.twitter.com/qTT5ntGKMq
    — Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) January 5, 2024

    3 – Altri problemi con le palle?Il tema “palle” è sempre più caldo sul tour. Sui social sono girate alcune foto, scattate da Millman e altri, con una palla del torneo nuovissima, e poi uno scatto comparativo dopo 10 minuti di scambi. La povera sfera gialla sembrava esser stata maltrattata per giorni e giorni… Kyrgios ha sparato a zero, puntando il dito sulle palle anche per l’infortunio di Djokovic, ma il serbo non ha parlato. Vedremo se nel corso del torneo i tennisti parleranno ancora di questi problemi, sperando che nessuno sia costretto a gettare la spugna dopo aver accusato un dolore tendineo. Sicuramente è tempo che la questione sia affrontata in modo definitivo. Attendere oltre sarebbe delittuoso.

    4 – Il meteo potrà essere un fattore?Al momento su Melbourne il caldo è contenuto, tempo è variabile con un po’ di nubi, e nella prossima decina le condizioni dovrebbero restare così, senza eventi estremi. Più volte il primo Slam della stagione è stato pesantemente condizionato da ondate di calore terribili sullo stato di Victoria, che hanno addirittura costretto gli organizzatori a fermare i match sui campi laterali e accedere l’aria condizionata su quelli coperti. Con l’aggravante di improvvisi cali termici nelle partite serali che cambiano repentinamente le condizioni (velocità della palla, rimbalzo) e le carte in tavola. Sapersi adattare alle mutabili condizioni di Melbourne è un’altra delle qualità richieste a chi vuol eccellere nel torneo, e che lo rendono difficile e spesso imprevedibile. Una delle grandissime doti di Djokovic infatti è sempre stata il saper mediare tra il suo tennis e il contesto.

    5 – Quali i possibili outsider?Gli Australian Open quasi ogni anno hanno riservato una grande sorpresa, un tennista inatteso che sale di livello e vola nelle fasi decisive del torneo, portandosi a casa scalpi prestigiosi. Lo scorso anno è stato Tommy Paul a volare in semifinale (stoppato da Djokovic), nel 2021 il russo Karatsev arrivò tra i migliori quattro con una potenza e consistenza a tratti irresistibile. Ci sono stati finalisti venuti quasi dal nulla, come in passato Baghdatis o Schuttler. Chi potrebbe essere la sorpresa nel 2024? Non è mai facile azzeccare un pronostico, ma… mi piace puntare sull’“usato sicuro di qualità”, Mr. Grigor Dimitrov. Il bulgaro è appena tornato a vincere un torneo, battendo Holger Rune nella finale di Brisbane, alzando il nono trofeo in carriera, il primo dalle ATP Finals 2017. Un periodo davvero esageratamente lungo per un talento così cristallino, tennista che lo vedi giocare e ti incanta, ma che troppe volte è mancato in carriera in qualcosa per restare al vertice. Il suo ex coach Bottini recentemente ha raccontato di problemi di autostima per il bulgaro, la difficoltà nel superare incertezze che hanno finito per incancrenirsi e buttarlo ancor più giù. Grigor ha chiuso il 2023 con grandi risultati, la finale a Bercy e vittorie contro gente come Medvedev, Hurkacz, Alcaraz. A Melbourne ha già disputato una semifinale nel 2017. Chissà…
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    Amer Sport (controlla il marchio Wilson) pronta a sbarcare a Wall Street

    Roger e la sua Wilson Pro Staff – Foto Getty Images

    Il nome Amer Sports non dirà molto agli appassionati di tennis, forse qualcosa in più a chi il gioco lo pratica ed è appassionato di racchette. Infatti è il nome della società finlandese, oggi di proprietà cinese, che detiene il famosissimo marchio Wilson, storico produttore di telai nato a Chicago nel 1913. Molte leggende della disciplina hanno legato il proprio nome agli attrezzi con la grande W, da Federer a Sampras, passando per Evert, Smith, Henin, Del Potro e le sorelle Williams, solo per citarne alcuni. Amer Sports è una delle società di attrezzature sportive più importanti al mondo: oltre a Wilson infatti gestisce anche i marchi Salomon e Atomic per lo sci, Louisville Slugger, Arc’teryx, Suunto e molti altri.
    Forte di una posizione consolidata in varie discipline, Amer Sports ha presentato un’offerta pubblica per sbarcare alla Borsa di New York. L’azienda finlandese si è affidata a Goldman Sachs Group, Bank of America, JPMorgan Chase e Morgan Stanley come partner delegati alla vendita delle azioni, secondo quel che riporta un comunicato stampa. Non sono state comunicate le cifre ufficiali della proposta, ma la somma totale – come riporta il Sole 24ore – dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di dollari, con una quotazione in Borsa che potrebbe portare il valore della società a ben 10 miliardi di dollari.
    Amer Sports ha quasi 11mila dipendenti sparsi in vari dipartimenti diffusi in tutto il mondo, con sedi a Helsinki, Monaco, Cracovia e Shanghai. Nel 2022 il suo fatturato è stato di 3,5 miliardi di dollari. L’azienda è oggi di proprietà del più grande produttore cinese di abbigliamento sportivo, Anta Sports Products Limited. Quest’ultima società è una multinazionale con sede a Jinjiang, anch’essa focalizzata sul mondo dello sport. L’acquisto di Amer è avvenuto nel 2019 per una cifra superiore ai 5 miliardi di dollari per far sbarcare i marchi di Amer, tra cui Wilson, tra gli sportivi cinesi, un mercato ancora molto vergine ma in rapidissima espansione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO