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    MotoGp, Stoner: “Dopo le vittorie nei Gp feste esagerate dei piloti europei”

    ROMA – Casey Stoner ha raccontato un altro aneddoto riguardante i propri rivali di una volta. Questa volta l’australiano è infatti tornato, ai microfoni del podcast Gypsy Tales, sull’atteggiamento dei pilori europei, come Valentino Rossi, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo: “Tutto era pianificato per la festa dopo un Gran Premio, a partire dall’outfit. Si preparavano molto e l’obiettivo era mostrare all’avversario che aveva perso. Questo mi ha influenzato, ma non tanto per le celebrazioni in sé, quanto le cose che poi succedevano sul podio. Sembrava che il vincitore avesse conquistato il Mondiale e non solo una gara”.
    Il racconto di Stoner
    Festeggiamenti esagerati che, per il due volte campione del mondo in MotoGp, non erano però sono espressione di gioia per una gara vinta, ma che servivano a sottolineare il fallimento sportivo dell’avversario. “I giochetti mentali mi hanno sorpreso perché erano insoliti, ma da ciò ho imparato tanto. Io però ero contento per i miei avversari quando vincevano, anche se loro non lo capivano. Lorenzo e Pedrosa mi domandavano il motivo della mia felicità per le loro vittorie. Loro erano sospettosi, ma a me non importava delle loro strategie mentali”, ha infatti detto, concludendo, Stoner. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jorge Lorenzo: “Ho deciso di vivere più tranquillamente”

    ROMA – Nuova sfida per Jorge Lorenzo. La MotoGp è infatti pronta a riaccogliere il campione maiorchino, che si cimenterà come commentatore. L’ex Yamaha si è infatti accordato con DAZN per raccontare da vicino il Motomondiale, dove lui ha trionfato per ben cinque volte. “Voglio davvero commentare. È qualcosa che doveva succedere. Sono stato un pilota professionista per 18 anni, ma, dopo aver lasciato le moto, ho deciso di vivere più tranquillamente. Mi divertirò molto”. Lorenzo non ha mai nascosto la sua passione nel commentare le gare, tant’è vero che nel 2021 ha aperto un canale YouTube per iniziare ad abituarsi a cuffie e microfono. Inizierà a partire dal Gran Premio del Qatar, il prossimo 6 marzo.
    Sulla Ducati
    “Mi approccerò alla cosa con umiltà – ha detto Lorenzo – per me è tutto nuovo e ho molto da imparare. Ma sono consapevole di avere una grande esperienza in materia e che potrò dare il mio contributo”. DAZN ha infatti allestito una squadra di prim’ordine per commentare la MotoGp, strappando Lorenzo ai concorrenti. Al fianco del 34enne di Palma di Maiorca ci saranno infatti Carlos Checa e Alex Crivillè. Nel frattempo però Lorenzo fa la sua prima previsione per la stagione: “Non vedo un grande favorito. Marquez è in ottima forma fisica, anche se ha ancora acciacchi. Quartararo potrebbe fare il bis, ma credo che il 2022 potrebbe essere l’anno della Ducati”, ha pronosticato il cinque volte iridato. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Voglio una vita più tranquilla”

    ROMA – Jorge Lorenzo torna in MotoGp, questa volta nelle vesti di commentatore. Il pilota spagnolo si è accordato con DAZN per raccontare da vicino il Motomondiale, dove lui ha trionfato per ben cinque volte. “Voglio davvero commentare. È qualcosa che doveva succedere. Sono stato un pilota professionista per 18 anni, ma, dopo aver lasciato le moto, ho deciso di vivere più tranquillamente. Mi divertirò molto”. L’ex pilota Yamaha non ha mai nascosto la sua passione nel commentare le gare, tant’è vero che nel 2021 ha aperto un canale YouTube per iniziare ad abituarsi a cuffie e microfono. Inizierà a partire dal Gran Premio del Qatar, il prossimo 6 marzo.
    Le parole di Lorenzo
    “Mi approccerò alla cosa con umiltà – ha detto Lorenzo – per me è tutto nuovo e ho molto da imparare. Ma sono consapevole di avere una grande esperienza in materia e che potrò dare il mio contributo”. DAZN ha infatti allestito una squadra di prim’ordine per commentare la MotoGp, strappando Lorenzo ai concorrenti. Al fianco del 34enne di Palma di Maiorca ci saranno infatti Carlos Checa e Alex Crivillè. Nel frattempo però Lorenzo fa la sua prima previsione per la stagione: “Non c’è un chiaro favorito. Nonostante gli infortuni, sembra che Marquez sia in ottima forma fisica. Quartararo è il campione in carica, ma penso che quest’anno potrebbe essere il turno della Ducati”, ha concluso lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Stavo per tornare in pista nel 2020”

    ROMA – Jorge Lorenzo mostra talvolta un pizzico di nostalgia delle corse. Ora lo spagnolo è molto attivo sui social e punta a diventare un commentatore, ma l’idea di tornare in pista lo ha condizionato qualche mese dopo aver scelto di ritirarsi, nel 2019: “Quando ti disconnetti per molto tempo perdi preparazione fisica, i tuoi riflessi, la tua ambizione, la competitività… Ti disconnetti, non pensi più alle corse o alle competizioni. Stavo per tornare nel 2020, l’anno dopo il mio ritiro… Ma più mi avvicinavo alla firma, più non dormivo tranquillo“, ha dichiarato. 
    Su Marquez e Rossi
    Marc Marquez è stato l’ultimo compagno di box di Lorenzo: “E’ sempre stato il pilota con meno paura, il più forte fisicamente, che è caduto e ha subito continuato a rischiare lo stesso – ammette Jorge a RTVE -. Perciò è tornato e ha vinto di nuovo gare. Al momento non ancora il Mondiale, ma presto lo farà. E’ stata un’epoca indimenticabile, l’era d’oro del motociclismo perché c’era molta concorrenza, eravamo i magnifici 4, poi con Márquez quinto, anche con Simoncelli. Ora sembra che tutti i piloti vadano d’accordo, sui social… Prima non esisteva, c’era molta rivalità tra noi. Una grande rivalità con Pedrosa, Marquez, con Rossi, nessuno di noi andava d’accordo. Quello per me è diverso, penso che ci fosse più personalità ai nostri tempi“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Che rivalità con Marquez e Rossi, c'era più personalità”

    ROMA – Un pizzico di nostalgia delle corse si nota quando Jorge Lorenzo parla di MotoGp. Ora lo spagnolo è molto attivo sui social e punta a diventare un commentatore, ma l’idea di tornare in pista lo ha condizionato qualche mese dopo aver scelto di ritirarsi, nel 2019: “Quando ti disconnetti per molto tempo perdi preparazione fisica, i tuoi riflessi, la tua ambizione, la competitività… Ti disconnetti, non pensi più alle corse o alle competizioni. Stavo per tornare nel 2020, l’anno dopo il mio ritiro… Ma più mi avvicinavo alla firma, più non dormivo tranquillo“, ha dichiarato. 
    Le rivalità ai suoi tempi
    Marc Marquez è stato l’ultimo compagno di box di Lorenzo: “E’ sempre stato il pilota con meno paura, il più forte fisicamente, che è caduto e ha subito continuato a rischiare lo stesso – ammette Jorge a RTVE -. Perciò è tornato e ha vinto di nuovo gare. Al momento non ancora il Mondiale, ma presto lo farà. E’ stata un’epoca indimenticabile, l’era d’oro del motociclismo perché c’era molta concorrenza, eravamo i magnifici 4, poi con Márquez quinto, anche con Simoncelli. Ora sembra che tutti i piloti vadano d’accordo, sui social… Prima non esisteva, c’era molta rivalità tra noi. Una grande rivalità con Pedrosa, Marquez, con Rossi, nessuno di noi andava d’accordo. Quello per me è diverso, penso che ci fosse più personalità ai nostri tempi“. LEGGI TUTTO

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    Jorge Lorenzo: “Mio padre mi disse di ritirarmi, avevo le convulsioni”

    ROMA – “Avevo 15 anni quando mi sono rotto polso e clavicola. In ospedale avevo le convulsioni e mio padre, tanto che mi ha visto così, mi disse ‘Figlio mio, diamoci un taglio con questa roba’. Io risposi di no, che dovevamo continuare”. Jorge Lorenzo che si è raccontato senza filtri alla trasmissione spagnola “The Three Doors”. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Il racconto di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Mi manca la vittoria, migliorare i decimi, provare le parti da montare sulla moto. Ma gli allenamenti di 7 ore, la dieta ferrea e la pressione con gli sponsor non mi mancano. Ora svegliarsi senza la sveglia è fantastico”, ha concluso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo: “Tanta paura nel 2008, dopo il botto persi conoscenza”

    ROMA – “Mio padre mi disse ‘Figlio mio, smettiamola con questa roba’. Io risposi di no, volevo continuare. Avevo 15 anni ed ero in ospedale con le convulsioni per la frattura di polso e clavicola”. La carriera di Jorge Lorenzo, che ha parlato alla trasmissione spagnola “The Three Doors”, è forse iniziata proprio lì. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Le parole di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Provare le parti da montare sulla moto, milgiorarsi nei decimi, la vittoria sono queste le cose che mi mancano. Non allenamenti di 7 ore, non la dieta ferrea e nemmeno pressione con gli sponsor. Svegliarsi finalmente senza la sveglia è fantastico”, ha ammesso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Mi sono ritirato per la pericolosità di questo sport”

    ROMA – Jorge Lorenzo si dice convinto della scelta fatta nel 2019 in merito al ritiro dalle corse, pur mostrando un pizzico di nostalgia del paddock nelle sue interviste. Il motivo principale riguarda la pericolosità a cui ogni weekend si espongono i piloti di MotoGp: “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista. Marquez? Se pensiamo a tutte le occasioni in cui è caduto, Marc si è fatto male poche volte, eppure anche lui ha avuto tre-quattro infortuni veramente pesanti”, le sue parole. 
    I migliori piloti secondo Jorge
    Lorenzo promette che ci sarà spettacolo nel prossimo Mondiale dopo l’intensa lotta tra Quartararo e Bagnaia che ha visto prevalere il francese: “Se nel 2019, l’anno che è stato il migliore per Marc a livello di risultati, Quartararo ha lottato con lui per la vittoria in qualche gara, anche se non si è riuscito a imporre, ora con Fabio più maturo e più completo e un Marc magari non tanto forte fisicamente come prima, ci divertiremmo molto. Ma aggiungo anche Bagnaia e Jorge Martin. I quattro piloti più forti per il futuro sono loro”, conclude Jorge ai microfoni di Motosprint.  LEGGI TUTTO