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    Sinner insegue la semifinale ad Adelaide. United Cup, in semifinale è Italia-Grecia: per i bookie Musetti verso il successo con Pervolarakis, Trevisan per l’impresa con Sakkari (con il programma completo)

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Ottenuto il ripescaggio dopo la sconfitta con la Polonia, l’Italia si prepara ad affrontare la Grecia nella semifinale di United Cup sul cemento australiano. La squadra capitanata da Vincenzo Santopadre affronterà gli ellenici tra venerdì 6 e sabato 7 gennaio cercando l’accesso all’atto finale del torneo. Nel giorno dell’Epifania per gli azzurri pronti a scendere in campo Lorenzo Musetti, che affronterà Michail Pervolarakis, e Martina Trevisan, impegnata con Maria Sakkari. Per il giovane carrarese il successo non sembra in dubbio: i bettinga analyst lo offrono infatti a 1,02, mentre il suo avversario è proposto a 9,20. Il set betting favorisce nettamente Musetti: lo 0-2 si gioca a 1,14, con un trionfo al terzo set visto invece a 5,40.Situazione opposta quella di Trevisan, riporta Agipronews, per la quale la vittoria vale 6 volte la posta, contro Sakkari a 1,08. per quanto riguarda il set betting, il 2-0 della greca prevale a 1,30, mentre il 2-1 si gioca a 4,25.
    Jannik Sinner continua il suo cammino nell’ATP di Adelaide. Dopo aver battuto il padrone di casa Kokkinakis agli ottavi, l’altoatesino si prepara ad affrontare il match dei quarti di finale, che lo vedrà di fronte a Sebastian Korda. Le quote vedono favorito il classe 2001 italiano, per cui il successo si gioca a 1,54, contro il suo avversario a 2,37. Sinner avanti anche per la conquista del primo set, riporta Agipronews, fissata a 1,61, mentre lo statunitense è proposto a 2,19. Per quanto riguarda il set betting, in pole c’è il 2-0 di Sinner a 2,25, con il 2-1 a 3,55.
    Centre Court – Ora italiana: 01:30 (ora locale: 11:00 am)1. [DA SR] Marketa Vondrousova vs [2] Aryna Sabalenka2. [6] Jannik Sinner vs Sebastian Korda (non prima ore: 03:30)3. [3] Daniil Medvedev vs [8] Karen Khachanov (non prima ore: 05:30)4. O. Jabeur or S. Cirstea vs [Q] Marta Kostyuk (non prima ore: 09:00)5. [1] Novak Djokovic vs [7] Denis Shapovalov (non prima ore: 11:00)
    Showcourt 1 – Ora italiana: 01:30 (ora locale: 11:00 am)1. Yoshihito Nishioka vs [Q] Alexei Popyrin 2. Irina-Camelia Begu vs [4] Veronika Kudermetova (non prima ore: 03:30)3. [Q] Linda Noskova vs Victoria Azarenka4. [1] Storm Hunter / Katerina Siniakova vs [OSE] Lidziya Marozava / Aryna Sabalenka (non prima ore: After Suitable Rest)5. [6] Asia Muhammad / Taylor Townsend vs [2] Lyudmyla Kichenok / Jelena Ostapenko
    Court 2 – Ora italiana: 01:30 (ora locale: 11:00 am)1. [3] Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara vs [6] Robin Haase / Matwe Middelkoop 2. Mackenzie McDonald / Marcelo Melo vs [7] Hugo Nys / Jan Zielinski 3. [5] Juan Sebastian Cabal / Robert Farah vs Tomislav Brkic / Gonzalo Escobar 4. Jannik Sinner / Lorenzo Sonego vs [4] Jamie Murray / Michael Venus

    United Cup – SemifinaliPolonia vs Usa Italia vs Grecia

    Ken Rosewall Arena – Ora italiana: 03:00 (ora locale: 1:00 pm)1. [2] Iga Swiatek vs [3] Jessica Pegula Il match deve ancora iniziare
    2. [2] Daniel Michalski vs [3] Frances Tiafoe Il match deve ancora iniziare
    3. [1] Maria Sakkari vs [5] Martina Trevisan (non prima ore: 09:00)Il match deve ancora iniziare
    4. [1] Michail Pervolarakis vs [5] Lorenzo Musetti Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    United Cup: Parlano Santopadre e Musetti. Santopadre “Il punteggio della partita di Martina è molto pesante, ma il primo set non è stato così male, è stata più vicina all’avversaria di quanto dica il punteggio”

    Martina Trevisan nella foto – Foto Getty Images

    Vincenzo Santopadre : “Penso che entrambi siano stati in grado di combattere su ogni singolo punto. Era quello che volevamo. Il punteggio della partita di Martina è molto pesante, ma il primo set non è stato così male, è stata più vicina all’avversaria di quanto dica il punteggio. Il match di Lorenzo mi è piaciuto molto, perché ha giocato in modo davvero solido. Nel secondo set è stato un po’ in difficoltà perché Meligeni ha fatto una grande rimonta. Ha dovuto affrontare alcuni momenti difficili ma ha fatto un ottimo lavoro. Non era così semplice perché la partita sembrava facile con un set e un break di vantaggio e anche la possibilità di doppio break sul 3-1. Dopo 15 minuti Meligeni era avanti 4-3 e Lorenzo ha dovuto superare un game di servizio non banale. Ma negli ultimi tre game ha giocato molto, molto bene, solido. Penso che abbia fatto un ottimo lavoro.Sappiamo che giocare la prima partita dopo molto tempo non sarà facile per Matteo (Berrettini). Ma lui è qui per fare del suo meglio. L’ultimo match ufficiale in singolare è stato quello con Lorenzo (Musetti) a Napoli: naturalmente all’inizio del match dovrà cercare di trovare il ritmo. Ma credo che abbia fatto buoni allenamenti qui e anche nella off-season. Vuole giocare. Vuole divertirsi e gli piace giocare in queste competizioni a squadre. L’avversario è uno tosto (Monteiro, ndr): Matteo ha giocato contro di lui a Rio l’anno scorso, vincendo una partita difficile (6-4 6-7 6-3 il risultato finale, ndr). Penso che debba concentrarsi su se stesso e godersi, come ho detto, i momenti. Il campo è molto veloce e credo che farà una buona partita.

    Lorenzo Musetti : “Come ha detto Vincenzo, non è stata una vittoria facile. Ho iniziato molto bene, soprattutto al servizio. Tutto sembrava facile. Nel secondo set ho anche avuto la possibilità di ottenere il doppio break. Ma qui le condizioni sono davvero veloci. Devi essere sempre concentrato perché tutto può succedere. Lui ha giocato meglio e io non ho servito benissimo. Allora ho dovuto fare attenzione e cercare di lottare di più. Sono felice di far parte di questa squadra e di aver portato a casa il primo punto per l’Italia.Sì, è divertente questa manifestazione perché è una cosa che non succede tutti i giorni durante la stagione. Il nostro è uno sport individuale. Questo tipo di competizioni, come la Davis, l’ATP Cup l’anno scorso e ora la United Cup, credo divertano molto i giocatori. Riescono a farti esprimere il miglior tennis perché non giochi per te stesso, ma per il tuo Paese. A volte può essere più pesante perché senti la pressione sulle spalle, ma credo che se si condivide tutto con i compagni di squadra allora si hanno più possibilità di giocare bene, come ho fatto oggi. LEGGI TUTTO

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    Tartarini: “Nel 2023 continueremo a lavorare sui colpi di inizio gioco”

    Simone Tartarini e Lorenzo Musetti

    Simone Tartarini si è aggiudicato il premio di miglior coach 2022 ai SuperTennis Award, premio assegnato dal canale della Federtennis (stasera alle 21.15 in tv). Scelta ineccepibile, visti i grandi miglioramenti nel tennis di Lorenzo Musetti mostrati soprattutto nella seconda parte della stagione da poco conclusa.
    A latere dell’evento, il coach spezzino ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport 24, nelle quali ha raccontato i programmi del suo assistito per la prossima stagione e altre curiosità interessanti.
    “Lavoro con Lorenzo da quando aveva otto anni e mezzo, lo vedo da sempre con una frequenza ormai familiare, tra noi c’è un grande rapporto. Siamo cresciuti insieme, lui come giovane ed atleta, io come allenatore. Ha una famiglia dietro che lo segue e gli ha insegnato valori importanti”.
    “Nel prossimo anno il programma non sarà diverso da quello di quest’anno, continueremo a lavorare su ogni aspetto tecnico ma ci focalizzeremo molto sui colpi di inizio gioco, servizio e risposta. Sono da sempre fasi di gioco importanti ma nel tennis di vertice di oggi sono decisive, quando affronti i migliori devi essere efficace con la battuta e quando rispondi. Quindi è necessario continuare a crescere”.
    “In campo gli dico sempre di restare focalizzato ma anche di divertirsi, è fondamentale che lui senta il piacere di giocare per rendere al meglio”.
    “Il prossimo anno andremo a giocare i tornei su terra battuta in Sud America, è il momento giusto per provare una cosa nuova. Nel 2022 abbiamo puntato a giocare molto sul veloce senza basarci solo sui risultati, abbiamo ottenuto buoni frutti”.
    “Negli anni passati quando Lorenzo era ancor più giovane abbiamo avuto la fortuna di poterci allenare con i grandi giocatori, osservare il loro staff, come lavorano e si pongono in campo, questo ci ha aiutato molto a crescere, sia come metodi di lavoro che per fare esperienza”.
    “Il sogno per il prossimo anno sarebbe riuscire a giocare le Finals a Torino, quindi vorrebbe dire essere nella top 10. È un obiettivo ambizioso, ma lavoriamo per crescere e puntare a grandi risultati”. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle 2022 degli italiani: Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti

    “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. Parole e musica di Michael Jordan, uno degli sportivi più forti e carismatici di tutti i tempi. Traslando questa frase dal basket al tennis, da uno sport di squadra a una disciplina individuale nel quale la squadra intorno resta elemento fondamentale, trovo che queste parole calzino a pennello per descrivere il fenomenale 2022 di Lorenzo Musetti. Talento. Lavoro. Intelligenza. Tre elementi necessari per eccellere, basilari nel tennis e nella vita del 20enne toscano, che nella stagione da poco conclusa è stato semplicemente l’azzurro già in top 100 cresciuto di più, passato dal n.59 ATP di fine 2021 all’attuale n.23 del ranking mondiale.
    Come sempre nel tennis, i numeri vanno saputi leggere ed interpretare. Il miglioramento di “Muso” infatti va ben oltre quei 36 posti in classifica scalati nel 2022, che l’hanno portato a un passo dall’eccellenza, i migliori venti tennisti al mondo. Il più trentasei e l’attuale numero 23 (guarda caso, quello iconico di Michael Jordan…) sono un importante riscontro aritmetico della crescita esponenziale del tennis di Lorenzo. Un tennis passato dall’essere delizioso manifesto della definizione di talento tecnico, braccio fatato, leggerezza e stile classico, a gioco assai più consistente, continuo, razionale. Vincente. Questo è il vero traguardo raggiunto da Musetti, il più importante, ben più dei due tornei vinti e delle molte posizioni scalate nel ranking.
    Il gioco di Lorenzo affascina, soprattutto gli amanti dei “gesti bianchi”, ma non solo. Se si guarda all’estero (esercizio sempre salutare quello di uscire della visione nostrana delle cose proiettandosi verso orizzonti diversi), tutti i più grandi esperti ed osservatori della disciplina da tempo osservano con la massima attenzione l’evoluzione di Musetti, anche più di quella di Sinner, Berrettini e compagnia. Nel 2022 per questioni personali ho parlato con diversi ex giocatori del Matteo-nazionale, ma nel corso della chiacchierata la domanda arrivava sempre, puntale: “Ma Musetti…”. Lorenzo ha un tennis troppo bello, vario e divertente per lasciare indifferenti. Musetti incarna il tennis nella sua purezza con i suoi movimenti eleganti, con quelle pennellate d’autore che disegnano traiettorie mai uguali, sorprendono e divertono. Musetti incarna l’ideale del tennis che più appassiona, per questo è un ragazzo molto seguito in tutto il mondo, un atleta che piace ed intriga. Un tennis esteticamente straordinario il suo, ma fino allo scorso anno ancora poco consistente, non continuo, con diversi limiti in più esecuzioni se spinto al massimo livello. Per questo nei (troppi) dibattiti su di lui, molti nutrivano dubbi sul percorso di crescita, sul coach Tartarini, sulla direzione da prendere. Dubbi che il suo 2022, soprattutto la parte conclusiva, hanno spazzato via. Lorenzo è maturato, ha inserito grandi novità nel suo gioco, diventato non solo bello ma anche assai più tosto ed efficace.
    C’è voluto del tempo, era scontato che la sua crescita sarebbe stata (e continuerà nel prossimo anno) più lenta. Quando hai tanto talento, molte possibilità, giochi con grande istinto “sentendo” la palla, le geometrie, le rotazioni, il campo, le vibrazioni intorno a te, non è affatto facile gestire in modo razionale tutti questi “impostori” e dare un ordine razionale che possa indirizzare il talento in risultati concreti. Tutti i grandi creatori di gioco maturano più tardi, hanno bisogno di tempo per sperimentare su se stessi situazioni e alternative, trovando un via. La testa di un creativo come Lorenzo vede in frazioni di secondo cose che noi normali tennisti nemmeno potremo immaginare. Un “Muso” deve lavorare tanto per domare istinti e portarli su schemi efficaci, senza castrare la sua fantasia ma facendola correre a tutta su binari sicuri. Questo è stato un lavoro lungo e difficile, tutt’altro che concluso, ma che nel 2022 ha portato i primi grandi risultati.
    La sua stagione è iniziata così così, la prima grande vittoria a Rotterdam su Hurkacz al secondo turno, in mezzo a troppe sconfitte e prestazioni ancora un po’ timide, nelle quali i suoi colpi parevano un po’ trattenuti, titubanti. Una prima fondamentale svolta è arrivata in Davis, in Slovacchia. Quel weekend che tanto ha tolto a Lorenzo Sonego, moltissimo ha dato a Lorenzo Musetti. Capitan Volandri l’ha buttato in campo nel match decisivo, il carrarino ha risposto presente, reggendo il peso del momento e trovando una vittoria in rimonta preziosissima per la nostra squadra e terribilmente importante per lui. Un successo che gli ha dato fiducia, non nell’immediato ma fondamentale per farlo maturare. Niente di buono infatti è successo nella trasferta sul cemento USA, ma al rientro, sulla terra in Europa, ecco i primi buoni risultati. Ancora a sprazzi, ma nel suo gioco si sono iniziati a vedere netti miglioramenti col diritto, sempre più veloce ed efficace, e nel servizio, più esplosivo – ma ancora poco continuo – con la prima palla. Quarti a Marrakech, una bellissima vittoria a Monte Carlo vs. Auger-Aliassime, con il Centre Court tutto in piedi ad applaudire una prestazione tecnicamente sontuosa. Al 1000 di Madrid passa le quali e vince 4 match di fila, prima di gettare la spugna vs. Zverev. Maledetto problema muscolare che lo costringe a saltare Roma. A Roland Garros rientra con poco tennis nelle gambe, va avanti due set vs. Tsitsipas e subisce la rimonta del finalista 2021 dello Slam “rosso”. Gli piovono addosso tante critiche “non regge”, ma il mormorio della gente è cieco, non riesce a vedere quanto quel diritto stia diventando ficcante, più anticipato e diretto sulla palla. Prima della sfortunata mini stagione su erba, si prende il titolo al Challenger di Forlì, lottando pure fin troppo, ma una vittoria è sempre salutare.
    La settimana del 18 luglio è una di quelle che ricorderà per tutta la vita. Amburgo, ex Master-Series, adesso ATP 500, torneo dalla grande tradizione e campi discretamente rapidi. Musetti vola. Regola uno dopo l’altro Lajovic, Ruusuvuori, Davidovich-Fokina, l’emergente Cerundolo in semi e quindi alla domenica si ritrova all di là della rete Carlos Alcaraz, il fenomeno. È semplicemente la partita più bella del 2022. La vince Lorenzo, un film drammatico e tecnicamente bellissimo, in tre set. Quel match meriterebbe un articolo a se stante, per rivivere emozioni clamorose. È il primo torneo ATP in carriera, vinto contro quello che diventerà presto n.1, giocando un tennis eccezionale. L’ennesima conferma che nelle grandi occasioni il suo talento non si deprime, ma esplode. Sente il momento, il pubblico, il rivale, e si esalta.
    Sul cemento in nord America non ottiene granché, ma il lavoro eseguito sul veloce paga straordinari dividendi dopo US Open, in autunno. Lorenzo cambia passo. Il suo gioco diventa sempre più sicuro, veloce, efficace. La prima palla schizza verso le stelle per percentuali, e oltre ai numeri gli porta punti importanti e decisive aperture di campo per entrare forte col diritto. Un diritto diventato assai più stabile, con uno swing più corto, più diretto nella palla e una chiusura splendida, con la palla che esce veloce e sicura. Servizio e diritto cresciuti notevolmente, a sostenere le sue meravigliose sbracciate e cambi di ritmo col rovescio. Ancora troppe palle corte rischiate, qualche momento di confusione tattica, ma niente a che vedere con il tennista titubante, difensivo e attendista di pochi mesi prima. Grazie a questo tennis più rapido e gesti meno ampi, la posizione in campo è meno arretrata, e anche la risposta è migliorata, pur restando la fase meno efficace del suo gioco. Un gioco che lo porta alle semifinali a Sofia, semifinali a Firenze, al titolo a Napoli battendo Berrettini in una finale tutta azzurra. Arriva nei quarti a Bercy, dopo aver battuto Cilic, Basilashvili e soprattutto demolito Ruud, prima di arrendersi a un Djokovic troppo forte. In Davis non brilla, ma ci sta dopo una cavalcata così importante.
    Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere, ma mi fermo qua. Musetti ha vissuto un 2022 notevole, ma sottolineo ancora che più dei risultati è stato lo scatto in avanti nel gioco ad essere la sua vera vittoria. Nel novembre del 2021 Tartarini durante le NextGen Finals disse in sintesi “dobbiamo dare razionalità al suo gioco, deve fare meno cose e farle al meglio”. Missione compiuta. Adesso è necessario continuare su questa strada, rafforzando anche la seconda di servizio e soprattutto l’efficacia e continuità in risposta. I migliori servono benissimo, la risposta di Lorenzo deve esser molto di più di una sicura rimessa in campo, deve permettergli di non perdere campo e porre già problemi al rivale. Il suo obiettivo per il 2023 è continuare il miglioramento, entrare nella top20 e puntare alla seconda settimana negli Slam. Con il suo talento, l’intelligenza dimostrata da tutto il suo team, e la voglia di lavorare che non gli manca, nessun risultato gli è precluso. Nessuno. 
    Voto al 2022 di Lorenzo Musetti: 8
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    12 nuovi vincitori di tornei ATP nel 2022, ripercorriamo le loro vittorie

    Lorenzo Musetti campione ad Amburgo

    Tempo di bilanci per la stagione 2022, praticamente agli sgoccioli con gli ultimi tornei Challenger in corso. Sono terminati con le ATP Finals di Torino gli eventi del tour maggiore, che quest’anno hanno salutato ben 12 nuovi campioni. Ripercorriamo brevemente la stagione in ordine cronologico con i primissimi successi dei nuovi vincitori, da Kokkinakis a Huesler, passando per Auger-Aliassime e Musetti.

    Thanasi Kokkinakis – 15 gennaio – ATP 250 Adelaide 2
    Primo successo per lo sfortunatissimo talento australiano, uno che prometteva una carriera da top 10 ma che invece ha pagato un prezzo salatissimo agli infortuni. Ha vissuto una settimana magica nel suo paese, prendendosi una piccola grande rivincita dopo tonnellate di sfortuna. Purtroppo poi in stagione non si è ripetuto, tanto che ad inizio 2023 rischia seriamente di uscire di nuovo dalla top 100. Tuttavia, aver potuto giocare una stagione senza gravi infortuni e arrivando anche in finale di Davis è per lui, probabilmente, la vittoria più grande.

    Alexander Bublik – 6 febbraio – ATP 250 Montpellier
    Talento e follia, un tennis estroso tendente all’estremo. Ha varcato persino i confini (vedi la finale contro Sonego a Metz!), ma quando Bublik gioca centrato e con voglia, c’è sempre spettacolo e qualcosa di unico da gustare. Il russo accasato in Kazakistan ha vinto in Francia il suo primo titolo ATP. Mai aspettarsi qualcosa di concreto, ma con quel servizio e colpi piatti può impensierire chiunque sulla partita secca e magari ambire ad altri titoli.

    Felix Auger-Aliassime – 12 febbraio – ATP 500 Rotterdam
    Fa una certa impressione annoverare in questa lista di nuovi vincitori Felix Auger-Aliassime, talento purissimo e già discretamente navigato nonostante sia “solo” un classe 2000. Dopo una caterva di occasioni fallite, si è sbloccato in Olanda e non si è fermato più, segnando record importanti in autunno, dove è stato quasi imbattibile per varie settimane, e trascinando pure il suo Canada (ripescato) alla vittoria in Davis. Molto probabile che nel 2023 vedremo una prima volta per Felix in un 1000 o chissà, uno Slam.

    Pedro Martinez – 27 febbraio – ATP 250 Santiago
    24 anni, l’iberico ha macinato passo dopo passo una crescita lenta ma costante. Poco appariscente, concreto, solido, con qualche colpo che se prende ritmo può fare male. Si è tolto la grande soddisfazione di vincere il primo titolo sull’amata terra in Cile. Resta uno specialista di categoria, che si merita questa soddisfazione, con discreti spazi di crescita.

    Holger Rune – 1 maggio – ATP 250 Monaco
    Primo di tanti. Il danese è stato uno dei grandi protagonisti dell’anno. Partito appena fuori dai 100 nel ranking, con una stagione di continuo progresso è arrivato ad un passo dall’entrare tra i migliori 8 delle Finals, con pieno merito a soli 19 anni. Predestinato, concreto, solido, sportivamente “cattivo” e a molti nemmeno simpatico. Sua madre fece di tutto per fargli sperimentare qualcosa che fosse oltre al tennis da piccolo. Ha fallito. Lui, in pieno stile Djokovic, fin da piccolissimo voleva solo il campo da tennis, puntando a diventare un campione. Ce l’ha fatta, e siamo solo all’inizio…

    Sabastian Baez – 1 maggio – ATP 250 Estoril
    Nello stesso giorno di Rune, anche il furetto argentino ha alzato il suo primo titolo in carriera nel 2022. È uno sveglio, impara in fretta e non molla niente. A chi gli diceva di essere un classico terraiolo alle NGF 2021, rispose sul campo giocando in modo sorprendente nel suo torneo non sul rosso in carriera. Riesce a capitalizzare i momenti “no” dei rivali facendo fruttare la sua velocità, senso d’incontro sulla palla e combattività. A 21 anni, ha disputato anche altre due finali in stagione (Santiago, Bastad). Il tennis albiceleste ha trovato un’eccellente alternativa per il futuro.

    Tim Van Ritjthoven – 12 giugno – ATP 250 ‘s-Hertogenbosch
    L’erba regala meraviglie, sorprese. Meno di un tempo, ormai gli specialisti dei prati si contano sulle dita di una mano, ma la favola dell’olandese è una di quelle che non si dimenticano. 25 anni, gran braccio ma poco stabile, vince sull’erba di Den Bosch un torneo in cui non solo ha abbattuto uno dopo l’altro avversari assai più qualificati ma ha giocato un tennis clamorosamente bello e offensivo. Vedremo se riuscirà a brillare anche in futuro o resterà una splendida meteora. La seconda opzione sarebbe un peccato, perché Tim a tennis gioca proprio bene…

    Francisco Cerundolo – 17 luglio 2022 – ATP 250 Bastad
    Per il 23enne argentino, fratello maggiore di Juan Manuel, il primo titolo era solo una questione di tempo. Gran fisico, impeto tutto latino, con quel diritto pesante e quel rovescio che se prende fiducia può far altrettanto male era scontato che il successo sarebbe stato solo una questione di tempo. A Miami si è issato sul cemento sino in semifinale. Non gioca bene tutti i giorni, ha un discreto carattere focoso tendente al rissoso, ma è un classico rivale che si preferisce trovare dall’altro lato del tabellone, soprattutto nei primi turni. La sensazione è che avrà una carriera poco continua, ma alcuni strappi notevoli.

    Maxime Cressy – 17 luglio – ATP 250 Newport
    Per il franco-statunitense primo titolo in carriera sull’erba “del giorno dopo”, quella della costa est negli USA, appena dopo Wimbledon. Con quel gioco super offensivo, tendente ad un serve and volley moderno, normale che il successo sia arrivato sui prati. Ha dimostrato di saper governare bene anche i tagli e attaccare con convinzione e discreti risultati addirittura anche sul rosso. È un tennista particolare, che l’ATP ha pure inserito nei premi annuali come possibile vincitore nella categoria giocatore più migliorato. È certamente migliorato… ma forse in quella sezione c’erano altri giocatori che avrebbero meritato una nomination più di lui.

    Lorenzo Musetti – 24 luglio – ATP 500 di Amburgo
    Presentare Lorenzo “il Magnifico” è superfluo. Piace solo ricordare che è stato nel 2022, insieme a FAA, l’unico nuovo vincitore in un 500, tutti gli altri hanno alzato il primo trofeo in tornei 250. Ma a differenza del canadese, Musetti ha battuto in finale il nuovo fenomeno e n.1 Carlos Alcaraz in una delle partite più belle dell’anno (a parere di chi vi scrive, la più bella extra-Slam). Vorrà dire qualcosa. Ancor più se poi il nostro talento è esploso in autunno bissando il successo a Napoli e travolgendo il tour con un tennis di una bellezza unica.

    Brandon Nakashima – 25 settembre – ATP 250 San Diego
    Lo statunitense ha confermato i suoi importanti progressi alzato la coppa in California. Rapido, con un gran senso del ritmo e pronto a venire avanti senza paura (nonostante qualche difettuccio di tocco non proprio minimo), è uno che sui campi in duro devi affrontare molto concentrato, perché può essere pericoloso anche per i rivali affermati. Non sembra ha dimostrano finora una personalità vincente, ma è un ragazzo sereno con buoni margini di crescita. Poche parole e parecchia sostanza. Alla fine è salito più degli assai più celebrati connazionali Korda e Brooskby, un po’ fermi al palo nel 2022.

    Marc-Andrea Huesler – 2 ottobre – ATP 250 Sofia
    I nostri appassionati se lo ricorderanno benissimo per l’aver battuto Musetti in semifinale a Sofia, nel “feudo” di Jannik Sinner. Servizio di una precisione micidiale, freddo e concreto, lo svizzero nonostante le 26 primavere è ancora piuttosto giovane per il grande tennis. Ha vissuto forse la settimana della vita in Bulgaria, ma trovatemi sul tour oggi un tennista che abbia altrettanta qualità nel tocco sotto rete abbinato a posizione e tempi per l’attacco. La sensazione che il Marc-Andrea abbia semplicemente sbagliato epoca: se fosse nato con il tennis pre-2002, l’anno del sostanzioso rallentamento delle condizioni, beh questo svizzero garbato e offensivo sarebbe stato molto, molto insidioso.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Italia, il cuore non basta. La “foto” di una stagione (di Marco Mazzoni)

    Il doppio azzurro in Davis a Malaga

    “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. Nelson Mandela aveva maledettamente ragione. Per vincere è necessario sognare e non arrendersi mai. Purtroppo a volte sognare, lottare fino all’ultima palla mettendoci cuore, testa e gamba non basta. È quello che è accaduto al nostro team azzurro di Davis a Malaga ieri contro il Canada. Un Canada fortissimo, ricco di talento e qualità, che con merito è arrivato a giocarsi la Coppa Davis 2022 contro l’Australia. Non è più la “Insalatiera” di un tempo, questo formato rinnovato continua a non convincere appieno, ma quando si gioca per il proprio paese e i giocatori ce la mettono tutta, beh, la magia e il pathos sono assicurati e ti regalano tra le emozioni più forti una stagione.
    Tre grandi partite anche ieri, nelle quali è spiccato un Sonego monumentale, bravissimo e vincente. Il nostro tennis ha ritrovato un vero gladiatore, un tennista a dir poco sottovalutato che quando sta bene fisicamente gioca con coraggio e supera limiti, ostacoli, esaltando tutto e tutti. Un dieci è un vero persino basso per descrivere che razza di prestazioni è riuscito a giocare. Ha sovvertito pronostici, ha spostato montagne. “Sonny” spettacolare. Musetti ha affrontato il tennista più forte della sfida, poco da dire. Questo Felix Auger-Aliassime è ormai un top 10 forte, solido, davvero difficile da affrontare e scardinare. Era necessaria una prestazione super, al limite della perfezione, Lorenzo non c’è riuscito. Viene da un periodo molto intenso, nel quale è cresciuto moltissimo e ha imparato tanto. Con questa sconfitta avrà altro materiale sul quale lavorare e ripresentarsi in futuro più pronto per sfide così impegnative. Il doppio… è stato un film nel film. Un cambio di formazione last minute, con una coppia non collaudata che nonostante tutto se l’è giocata sino alla fine, con un vantaggio con concretizzato. Delusissimo Fognini dopo la sconfitta. Ha ragione. Fabio è un Campione di razza come spirito, è uno che vuole vincere, che fiuta le occasioni e che riesce anche a coglierle. Questa era una partita da vincere, i complimenti fanno solo male. È stato bravissimo a non cercare alcuna scusa, sanguinando sportivamente perché se qualche fase si gioco fossa andata diversamente, oggi sarebbe stata finale e contro i “canguri” partivamo alla pari, forse anche un filo favoriti. Fognini è un Patrimonio del nostro tennis, non ce lo dimentichiamo e conserviamolo ancora finché avrà voglia, perché ne abbiamo maledettamente bisogno. Berrettini è solo da applaudire. Lontano anni luce dalla sua miglior versione, e poi il doppio non lo gioca con frequenza, ma ha dato quel che aveva, c’ha provato da campione con testa e cuore. Non è bastato.
    Testa e cuore. Più di un pizzico di sfortuna. Infortuni. Sconfitta. Delusione ma anche una spinta per il futuro, che deve essere azzurro. Che sarà sempre più azzurro. “La sconfitta brucia e sarebbe stupido dire il contrario. Deve bruciare e questo deve servirci per il futuro”. Lucide e perfette le parole di Filippo Volandri, bravo e per nulla fortunato capitano di questo bel gruppo. L’amara conclusione dell’avventura in Davis 2022 per il team azzurro non è altro che una foto un po’ crudele ma realistica di quel che è stato il 2022 per i giocatori italiani. Una stagione molto importante, di costruzione, di consolidamento, di crescita, con risultati importanti ma segnata da troppi intoppi e problemi per essere davvero vincente e superlativa. Infortuni a non finire, qualche sconfitta difficile da digerire, alti e bassi che non ci hanno portato ai risultati che sognavamo. 
    Non giriamoci intorno. Molti sognavano che nel 2022 avremmo vinto uno Slam. Dopo la fantastica cavalcata di Matteo a Wimbledon l’asticella di è alzata. I sogni sono diventati obiettivi. Berrettini, Sinner, Musetti, tutto il gruppo come squadra. Solo se si è ambiziosi si arriva a toccare il cielo. Basta stucchevoli maniavantismi, abbiamo talento e qualità, un sistema che funziona, una base solidissima, dirigenti validi, coach eccezionali, talento diffuso. Siamo forti. Dobbiamo crederci e puntare al massimo.
    Ambiziosi, ma dobbiamo anche essere realisti: la competizione è massima, vincere deve essere un obiettivo ma non è per niente facile. Serve sempre un pizzico di buona sorte che fornisce la spinta ulteriore a farcela. Anzi, più che buona sorte, sarebbe utile che la “malasorte passasse da altre parti”… diciamola così. Alla fine non abbiamo vinto lo Slam, non abbiamo vinto la Davis, ma per la somma di tutti questi motivi, sarebbe sbagliato considerare il 2022 una stagione non positiva per il nostro tennis. Abbiamo vinto tornei. Abbiamo avuto per la prima volta un semifinalista agli Australian Open. Musetti ha vinto un 500 battendo il futuro n.1 più giovane della storia e in autunno è esploso giocando un tennis così bello che tutto il mondo ce lo invidia. Sinner ha portato l’immenso Djokovic al limite a Wimbledon e a US Open è arrivato ad un passo dal battere nei quarti il futuro campione, se avesse vinto, chissà… Il tutto in una stagione a dir poco martoriata per Jannik, tra il cambio di rotta tecnico e troppi stop fisici; come per il Matteo Nazionale, che non ha giocato metà stagione e quando l’ha fatto è stato sempre super competitivo. Abbiamo una piccola valanga azzurra di giovani NextGen pronti ad entrare nella top 100 e crescere ancora. Abbiamo un team di Davis che ha maturato esperienze importanti e pur non avendo vinto si presenterà il prossimo anno ancor più esperto, agguerrito e affamato.
    Questi sono solo alcuni elementi un primissimo bilancio a caldo di una stagione positiva, che da domani andremo ad analizzare nel dettaglio, con le pagelle dei vari giocatori, interviste esclusive, bilanci statistici e molto altro ancora, proiettandoci verso un 2023 tutto da vivere insieme. Una stagione 2022 con alti e bassi, picchi straordinari e qualche crollo. Un’annata sportiva ricchissima, indimenticabile nel bene e nel male. Contraddittoria, che ci ha esaltato e, sì, fatto anche parecchio incazzare… Ma teniamo ben in mente il mantra di Nelson Mandela: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. I nostri ragazzi in Davis, dall’infortunato Berrettini alla grinta e carattere infinito di Fognini, dalla lucida fermezza di Volandri all’indomabile volontà di Sonego e via dicendo, hanno dimostrato in questa settimana che non si arrenderanno. Mai.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Finals: Auger-Aliassime troppo solido e ottimo al servizio, Musetti cede in due set. Italia vs Canada si decide con il doppio

    Lorenzo Musetti

    “Too good”. Questo il commento più secco e calzante per descrivere la vittoria di Felix Auger-Aliassime contro Lorenzo Musetti nel secondo singolare della semifinale di Coppa Davis a Malaga. Il canadese ha disputato un match terribilmente solido, concreto e aggressivo, praticamente perfetto al servizio, sconfiggendo l’azzurro per 63 64 e portando il punto dell’1 pari al Canada. Lorenzo ha disputato una discreta partita, in crescendo, non ha sbagliato molto e regalato poco, ma la differenza vista in campo con il canadese è stata piuttosto netta, anche più di quel che descrive il punteggio. Ha ceduto con un break per set, ma Lorenzo è stato quasi impalpabile in risposta. Non è mai arrivato a palla break, soprattutto per merito del rivale, quasi ingiocabile, tanto da chiudere con 12 ace e un clamoroso 91% di punti vinti con la prima palla (in campo col 62%).
    È noto che Musetti debba crescere in risposta, il match odierno ne è la dimostrazione. Eccellente Felix, potente e continuo al servizio, ma le risposte bloccate di “Muso” sono stato troppo docili per non essere aggredite dalla fantastica velocità del nordamericano nell’uscire dal servizio, fare un primo passo sulla palla e via, prendere il campo e il punto con una progressione micidiale. Incontenibile. Purtroppo anche sulle seconde palle la musica non è cambiata, in questa fase decisiva della prestazione deve lavorare l’azzurro per diventare più incisivo e pericoloso.
    In generale nei colpi di inizio gioco il gap tra i due è stato abissale. Musetti si è ritrovato solo due volte avanti nel punteggio in ribattuta, nelle fasi finali del secondo set, ma tra Ace e prime micidiali, il canadese si è sempre salvato senza affanni. Forte di un servizio così preciso e continuo, e senza particolare pressione visto che “Muso” in risposta non ha trovato continuità ed efficacia, Felix ha condotto gli scambi imponendo un pressing micidiale col diritto, pesante e continuo, con il quale ha spostato tanto l’azzurro portandolo sempre in difesa.
    Lorenzo nel primo set è stato poco incisivo complessivamente, ha quasi solo rincorso; più attivo nel secondo parziale, è cresciuto al servizio, ha lasciato correre il braccio col diritto e ha cercato variazioni, tanto da vincere alcuni game in sicurezza. Ma con un game splendido in risposta sul 4 pari nel secondo set, il canadese ha trovato la zampata e l’allungo decisivo. Per provare a vincere questo match così difficile contro un avversario davvero tosto e continuo, era necessario servire molto meglio, rispondere con più qualità e riuscire a variare così tanto da non consentire al canadese di impostare lo scambio ai suoi ritmi. Col back di rovescio Lorenzo non è riuscito a cambiare schemi, a spostare il rivale. Forse poteva spostarsi più verso la rete, rischiare qualche sbracciata lungo linea visto che Auger-Aliassime ama stazionare leggermente a sinistra per comandare col diritto… ma i tempi di gioco li ha dettati il canadese col servizio e rispondendo molto bene. Come detto all’inizio, davvero “Too Good” FAA, un tennista forte, solido, continuo. Ha meritato il successo. La finale per l’Italia è nelle mani di Bolelli e Fognini.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La seconda partita inizia con Auger-Aliassime al servizio. Un buon game, a 15 si porta 1-0. Ottimo l’ingresso di Musetti nel match, a zero si porta 1 pari. Felix è terribilmente solido, spinge con una continuità e profondità notevolissima. Nel quarto game un forcing asfissiante porta il canadese sullo 0-30. Musetti è costretto a difendersi, a resistere, a rincorrere, e la prima di servizio non lo aiuta. Lo aiuta invece il rovescio, talmente profondo da provocare gli errori del rivale. 4 punti di fila, tutti errori provocati, e 2 pari. Arriva il primo Big Point col rovescio lungo linea di Lorenzo, uno strappo imperioso e imprendibile; può essere tatticamente importantissimo, visto che FAA tende a stazionare sul centro-destra, lasciando un po’ di campo a sinistra. Gran livello di gioco, Felix serve bene e spinge col diritto; anche Lorenzo tira un’accelerazione micidiale dal centro. 3-2 Canada. Di nuovo sotto 0-30 Musetti nel sesto game, molto aggressivo in risposta e poche prime. Felix trova un’altra zampata col diritto in risposta, profondissima. 0-40, arrivano le prime palle break del match. Annulla la prima il toscano cambiando ritmo col diritto dopo un lungo scambio; seconda palla… e risposta molto profonda di Felix, che va a prendersi di forza, il BREAK. 4-2 Auger-Aliassime, pessimo game al servizio per l’azzurro, lo paga immediatamente vista la qualità in risposta del canadese. Forte del vantaggio, il classe 2000 mette il pilota automatico, il servizio è continuo, soprattutto al centro, il diritto preciso. Una quantità di prestazione da vero top 10. Musetti è sempre costretto a rincorrere, netta al momento la differenza tra i due nei colpi di inizio gioco. 5-2 Auger-Aliassime. “Muso” resta in scia, si porta 3-5. Felix serve per il primo set. Non fortunato nel primo punto il toscano, il nastro porta via un colpo che sarebbe stato vincente. Avverte un minimo di tensione il canadese, commette il primo doppio fallo (ancora il nastro protagonista). La prima palla non va, piccola chance per Lorenzo. Trova una seconda molto carica di “kick”, la palla salta altissima e col rovescio Musetti non trova il campo. Con un’altra ottima seconda palla, vola 40-15 FAA, Due Set Point. Sbaglia il primo, largo di poco un diritto inside out che sarebbe stato vincente; Ace sulla seconda, chiude in bellezza. 6-3 in 39 minuti. Un solo break, ma il canadese ha dominato il set, molto più attivo e sicuro al servizio Netta la differenza tra i due nei colpi di inizio gioco.
    Secondo set, Musetti to serve. Durissimo il primo game, scambi lunghi e spettacolari. Lorenzo cerca di spingere di più e varia i ritmi, ma Felix è tosto anche in difesa. 12 punti, 1-0 Musetti. Per la prima volta “Muso” è avanti in risposta, 15-30, ma il mini-vantaggio è cancellato da un Ace imprendibile e quindi un diritto vincente lungo linea. Lorenzo ha scelto di rispondere molto dietro: una tattica che non funziona perché Felix è pronto ad anticipare e far correre l’azzurro che, così lontano dalla riga di fondo, ha troppo campo da rincorrere. 1 pari. Si avanza sui turni di servizio. Più incisivo Musetti rispetto al primo set, tenta (con successo) anche il serve and volley per variare e non dare ritmo; Auger-Aliassime perfetto nelle sue progressioni, a tratti travolgenti. 2 pari, FAA ha vinto finora l’86% di punti con la prima palla, praticamente ingiocabile. Sbaglia invece qualcosa in risposta, quando spinge, anche per le variazioni maggiori prodotte dall’azzurro, soprattutto il back di rovescio e alcuni diritti più carichi. Torna anche l’Ace per Lorenzo, più offensivo nei suoi game. Con un eccellente rovescio lungo linea, uno dei “suoi”, si porta 4-3. Il “problema” per il toscano è trovare un game dirompente in risposta. Niente, a zero Felix impatta 4 pari, nei suoi game è molto, troppo sicuro. E rapidissimo ad avanzare e rigiocare in sicurezza una palla corta non perfetta. Con un altra bordata di diritto, il canadese provoca l’errore dello 0-30. Sbaglia ancora di pochissimo Lorenzo, di poco largo, e lo score è impietoso: 0-40, tre palle break pericolosissime. Esce la risposta di Felix, 15-40. Che giocata FAA, clamorosa difesa e vincente col rovescio lungo linea nel campo scoperto. un BREAK sanguinoso, ma assolutamente meritato dal canadese, davvero solido anche in difesa. 5-4, serve per il match Auger-Aliassime. Sbaglia di rovescio in scambio, 0-15. Non entra la prima palla, …doppio fallo!?! 0-30, grande chance per Lorenzo. Spara un servizio al centro imprendibile, 15-30. Scambio ad alta velocità, il rovescio di “Muso” non passa la rete. 30 pari. Gran prima palla esterna, sulla riga. 40-30, Match Point Canada. Altro servizio imprendibile, ancora al centro, direttrice che ha funzionato benissimo. Game Set Match, Felix porta il punto al Canada, sarà il doppio a decidere la seconda finalista di Coppa Davis. Bravissimo Felix, ha servito come un treno, ha risposto bene, ha prodotto una progressione continua e asfissiante. Un buon Musetti, ma è parsa evidente la differenza tra i due nei colpi di inizio gioco e intensità. Ora tocca a Bolelli e Fognini, il sogno finale passa dal nostro doppio.

    ITF Finals L. Musetti34 F. Auger-Aliassime66 Vincitore: F. Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 2F. Auger-Aliassime 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-304-5 → 4-6L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-404-4 → 4-5F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-3 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 4-3F. Auger-Aliassime 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace 40-153-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-301-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Auger-Aliassime 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-303-5 → 3-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-5 → 3-5F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-152-4 → 2-5L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-402-3 → 2-4F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 40-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO