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    Lewis Hamilton e la difficile convivenza in Ferrari. Qualcosa si è già rotto?

    Hamilton – – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Venerdì 7 aprile 2025, circuito di Shanghai: Lewis Hamilton firma la sua prima pole position al volante di una Ferrari che sembra volare nelle sue mani dopo un brutto inizio in Australia. Seppur si trattasse di una partenza al palo di una gara sprint, i tifosi si emozionano e scommettono che quella sarà la prima di una lunga serie di gioie. Il giorno dopo, infatti, arriva anche una schiacciante vittoria dell’inglese proprio nella gara sprint, dopo aver surclassato anche il suo compagno di squadra Charles Leclerc.
    Ecco, da quel momento in poi i weekend di Hamilton saranno quasi un calvario; mai a suo agio con la macchina e spesso sconfortato sin dalla vigilia, incapace di reagire e quasi sconfitto in partenza. Un pessimismo cosmico molto familiare al 7 volte campione del mondo che, soprattutto negli ultimi anni alla Mercedes, si è spesso rintanato in sé stesso, vittima di un’insofferenza mal celata.
    A sua parziale giustificazione, si tratta di una questione di motivazioni, una sindrome che spesso molti campioni anche del passato hanno attraversato. Lewis ha firmato con la Rossa proprio per provare ad estrarne, per dimostrare a sé stesso prima che al mondo intero di saper ancora combattere per il titolo.
    Certo è che, da queste prime gare, più che un centro riabilitazione questa esperienza sta prendendo i connotati di un’ulteriore accelerazione verso il declino. Sia morale che motivazionale. La Ferrari di questa prima parte di 2025 non sta facendo bene ad Hamilton ed Hamilton non sta facendo bene alla Ferrari. Un doppio disagio acuito anche dalle prestazioni sempre più da fenomeno di un compagno di squadra così incline alla sofferenza e al sacrificio come Charles Leclerc.

    Il monegasco sì che di macchine non competitive se ne intende. Proprio per questo, paradossalmente, Lewis è l’allievo e Charles il maestro. Nonostante i 40 anni dell’inglese e i 27 di Leclerc. Possiamo affermare con sicumera che uno come Hamilton non si aspettasse di soffrire un po’ con la Ferrari che non vince un titolo piloti dal 2007? Sarebbe azzardato, certo, ma forse non così tanto. Di certo gli eventi e il suo atteggiamento di queste prime gare non giocano a suo favore.
    Adesso sta al team guidato da Frederic Vasseur rialzare una stagione un po’ deprimente e dare ad Hamilton la macchina che si aspettava. Ma sta anche a Lewis prendere in mano la squadra da leader carismatico e gestire meglio i suoi alti e i suoi bassi psicologici. Perché questo matrimonio era partito con basi ben diverse, ma tutti sanno che gli sposi giurano di essere fedeli sempre, nella buona ma anche nella cattiva sorte. LEGGI TUTTO

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    F1 2025, Ferrari costretta a rivedere al ribasso gli obiettivi stagionali

    Team Ferrari – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo i primi cinque appuntamenti in calendario, la Ferrari si trova solo al quarto posto della classifica costruttori con 78 punti, dietro a McLaren (188), Mercedes (111) e Red Bull (89). Nella classifica piloti, Charles Leclerc ha 47 punti ed occupa la quinta posizione mentre Lewis Hamilton è al settimo posto, con soli 31 punti all’attivo. I due piloti Ferrari, insieme, hanno meno punti dei piloti che occupano le prime tre posizioni in classifica: Oscar Piastri (99), Lando Norris (89) e Max Verstappen (87).
    Dopo l’ottimo finale di stagione 2024, gli obiettivi dichiarati della Scuderia Ferrari per il Campionato Mondiale 2025 di Formula 1 erano, giustamente, ambiziosi. Fred Vasseur non aveva nascosto di voler puntare al titolo mondiale. Anche le parole di Benedetto Vigna andavano in questa direzione e tra i piloti c’era molto entusiasmo e voglia di ritornare presto in pista per raccogliere vittorie e titoli che mancavano da troppo tempo a Maranello.
    I test in Bahrain prima e le prime gare poi hanno però riportato il team Ferrari con i piedi per terra e Leclerc ed Hamilton hanno subito capito che con la SF-25 non si poteva certo pensare di poter lottare per la conquista di vittorie e titoli mondiali. L’unico podio in cinque gare è la dimostrazione più evidente di quanto siano lontani gli obiettivi stagionali.
    Qual è l’obiettivo della Ferrari per la stagione 2025?
    Da Miami alla fine del mondiale mancano ancora 19 gare e 5 Sprint. In palio ci sono una quantità tale di punti da far sembrare pochi i 110 che la Ferrari ha già di ritardo dalla McLaren. E’ però poco realistico immaginare che la Scuderia di Maranello possa ripetere un’impresa simili a quanto fatto lo scorso anno dal team papaya. Norris e Piastri riuscirono nell’impresa di recuperare un divario dalla Red Bull che sembrava incolmabile. Alcuni fattori però giocarono a favore di questa rimonta: la vincenda Chris Horner, l’addio di Adrian Newey, il calo di Sergio Perez e i sostituti che non portarono i punti sperati. E poi c’è il merito di un team, la McLaren, che fu capace di mettere in pista una serie di sviluppi che gli permisero di avere la miglior monoposto del Circus.
    Conoscendo l’ambiente di Maranello, il “miracolo McLaren” non vediamo come possa essere replicato. La stagione 2025 è poi molto diversa dallo scorso anno: subito dopo l’estate, la maggior parte dei team metterà in pista gli ultimi sviluppi tecnici per poi dedicare il 100% delle risorse in chiave 2026. Questo vuol dire che nei prossimi quattro mesi, gli ingegneri di Maranello si giocheranno tutte le carte che hanno ancora nel mazzo per provare a raddrizzare un pessimo inizio di mondiale.

    Al di là degli sviluppi che potrebbero permettere alla SF-25 di ritrovare un po’ di competitività, la Ferrari si vede comunque costretta a rivedere gli obiettivi stagionali. Realisticamente riteniamo che i sogni mondiali debbano già essere rimessi nel cassetto, per provare invece a puntare ad obiettivi più realistici. Il secondo posto nel mondiale costruttori, lo stesso occupato nel 2024, potrebbe essere il nuovo obiettivo per il 2025. Le gare devono essere condotte con una strategia atta a massimizzare il punteggio nei confronti dei più diretti rivali per il secondo posto, ovvero Mercedes e Red Bull.
    Sono loro gli avversari contro cui “combattere” per arrivare all’ultima gara dell’anno con almeno un punto in più e il secondo posto nella classifica mondiale costruttori. Se da un lato l’attuale classifica non fa ben sperare, dall’altra guardando le ultime tre gare, la lettura è già un po’ diversa. In Giappone, Bahrain e Arabia Saudita, Leclerc ed Hamilton hanno totalizzato 61 punti, 7 in più di Russell e Antonelli e 8 in più della coppia di piloti Red Bull.
    Occorre continuare così, con gare “perfette” e pulite, in marcatura sui diretti avversari. Oltre a questo sarà necessario portare sviluppi, tali almeno da avere un miglioramento paragonabile a quello dei più diretti avversari, in termini di tempo sul giro. LEGGI TUTTO

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    F1, ecco cosa può fare Hamilton per colmare il gap da Leclerc

    BAHRAIN, BAHRAIN – FEBRUARY 26: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Scuderia Ferrari SF-25 on track during day one of F1 Testing at Bahrain International Circuit on February 26, 2025 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Zak Mauger/LAT Images) – Credits: Pirelli Motorsport

    Un velo di mistero sembra avvolgere le prestazioni di Lewis Hamilton, in questa sua prima parte di stagione con la Ferrari. Un distacco di circa mezzo secondo da Charles Leclerc in qualifica solleva interrogativi e alimenta un dibattito tra appassionati e addetti ai lavori: il sette volte campione del mondo è davvero al crepuscolo della sua straordinaria carriera? La risposta, analizzando i dati telemetrici con occhio critico e passione per la Formula 1, sembra essere più complessa e affascinante, di quanto si possa pensare.
    Chi affrettatamente liquida Hamilton come un pilota “bollito” commette un errore di valutazione. La sua classe cristallina e la sua meticolosa attenzione ai dettagli rimangono elementi distintivi. La chiave per comprendere questo divario prestazionale risiede, con ogni probabilità, in una peculiarità tecnica della Ferrari SF-25 che, al momento, non si sposa perfettamente con lo stile di guida del fuoriclasse inglese.
    L’analisi telemetrica rivela un dato cruciale: Hamilton accusa una perdita di circa tre decimi di secondo, in media, nelle fasi di frenata e rilascio dell’acceleratore. Questa indicazione suggerisce che potrebbe essere il freno motore (engine braking) della monoposto italiana a penalizzare l’approccio di guida dell’inglese.
    Hamilton, notoriamente un pilota dalla frenata “dolce” e progressiva, tende a rilasciare gradualmente l’acceleratore per poi modulare la frenata in maniera precisa. Il freno motore più aggressivo della Ferrari, rispetto alle monoposto guidate in precedenza (leggi Mercedes), potrebbe generare un effetto di “bloccaggio” o di instabilità al retrotreno in fase di decelerazione, costringendo Hamilton a una gestione meno fluida e, di conseguenza, meno rapida della percorrenza di curva.

    Charles Leclerc, al contrario, sembra trarre vantaggio da questa caratteristica della vettura. Il monegasco, noto per il suo stile di guida più aggressivo e con monoposto più “puntate” sull’anteriore, potrebbe sfruttare il freno motore per stabilizzare la vettura in ingresso curva e massimizzare la rotazione, guadagnando tempo prezioso.
    Ma cosa può fare Hamilton per colmare questo gap? Le opzioni sul tavolo sono diverse e richiedono un lavoro sinergico tra il pilota e il team di Maranello:
    – Adattamento dello stile di guida: Hamilton potrebbe lavorare per anticipare ulteriormente la frenata e modulare il rilascio dell’acceleratore in modo più rapido e meno progressivo, cercando di “assecondare” il comportamento del freno motore della SF-25. Questo, tuttavia, richiede tempo e un affinamento millimetrico della sensibilità al pedale.– Ottimizzazione della mappatura del freno motore: il team di ingegneri Ferrari potrebbe intervenire sulla centralina per rendere la risposta del freno motore meno aggressiva, cercando un compromesso che si adatti meglio alle preferenze di guida di entrambi i piloti. Trovare il giusto bilanciamento è fondamentale per non penalizzare però Leclerc.– Modifiche al set-up della vettura: interventi sull’assetto, come la distribuzione dei pesi e la rigidità delle sospensioni, potrebbero contribuire a rendere la vettura più stabile in fase di frenata e rilascio, offrendo a Hamilton maggiore fiducia e controllo.
    La sfida che attende Lewis Hamilton e la Ferrari è affascinante e ricca di implicazioni. Dimostra come, nella Formula 1 moderna, la simbiosi perfetta tra pilota e macchina sia un elemento imprescindibile per raggiungere la massima performance. Non si tratta di decretare la fine di un’era, ma piuttosto di comprendere le dinamiche sottili che regolano il complesso mondo della competizione automobilistica.
    La passione per la rossa e l’ammirazione per un campione come Hamilton ci spingono a seguire con attenzione ogni sviluppo, nella certezza che la sua leggendaria tenacia e l’ingegno degli uomini di Maranello sapranno trovare le soluzioni per riportare il sette volte campione del mondo a lottare per le posizioni che contano. Il cronometro, giudice severo ma imparziale, ci darà presto le risposte definitive. LEGGI TUTTO

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    Horner pronto a mettere due campioni sotto contratto, per sostituire Verstappen

    I nomi dei due campioni che Chris Horner è pronto a mettere sotto contratto, per sostituire Max Verstappen.2023 Singapore Grand Prix, Thursday – Jiri Krenek – Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    Red Bull si appresta ad andare incontro ad una svolta epocale. Se da un lato, la separazione dalla Honda nel 2025, coinciderà con il loro debutto nel difficile mondo delle Power Unit in partnership con Ford, dall’altra il 2026 potrebbe essere l’anno della svolta anche per i piloti.
    Il divorzio da Max Verstappen e l’uscita di Helmut Marko potrebbe voler dire anche un cambio radicale delle politiche sui piloti. Per molti anni, la filosofia Red Bull ha fatto scuola: il marchio austriaco ha infatti supportato la carriera di tanti giovani talenti che poi, in massa, sono sbarcati in Formula 1 e, anche quest’anno, occupano diversi sedili sulle monoposto che prendono parte al mondiale.
    Verstappen, Tsunoda, Lawson, Hadjar ma anche Sainz e Albon sono o sono stati in orbita Red Bull. Dopo però le recenti voci che vorrebbero il divorzio del campione olandese dal “suo” team, Chris Horner si sarebbe già mosso per assicurare continuità di risultati al team, mettendo gli occhi su alcuni campioni attualmente presentiin griglia.

    Una politica diversa da quanto sempre fatto, puntando quindi su piloti di esperienza e che hanno già dimostato tutto il loro valore. Un valore vicino, se non paragonabile a quello di Verstappen. Ci riferiamo a Charles Leclerc e George Russell che Horner sogna di avere in squadra, a formare la coppia Red Bull, nel 2027.
    La decisione sarebbe anche dettata dall’attuale situazione che, sia lo scorso anno che anche in questa prima parte di stagione, ha visto il team austriaco a punti spesso con il solo pilota di punta. Perez prima ma poi anche Lawson e ora Tsunoda non sembrano in grado di reggere il confronto con il loro compagno.
    E, anche per questo, la decisione sarebbe quella di andare in una direzione molto diversa dall’attuale, senza Verstappen ma con due punte di livello molto alto, per mantenere il team ad alti livelli.
    I contatti con il pilota della Ferrari, scontento dopo l’ennesimo inizio di stagione deludente, e con Russell sono già stati avviati. Horner vorrebbe strappare un pre-contratto già quest’anno per tutelare il team da eventuali “flop” della Power Unit che sta costruendo in casa. I giochi sono solo all’inizio ma la direzione sembra ormai tracciata. LEGGI TUTTO

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    I motivi della crisi di Hamilton e il piano Ferrari per aiutare il pilota inglese

    Proviamo ad analizzare i motivi della crisi di quest’anno di Lewis Hamilton e il piano della Scuderia Ferrari per aiutare il pilota inglese ad uscire dalla crisi.HAMILTON Lewis (gbr), Scuderia Ferrari SF-25, portrait during the Formula 1 Aramco pre-season testing 2025 of the 2025 FIA Formula One World Championship from February 26 to 28, 2025 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La crisi di Lewis Hamilton è sotto gli occhi di tutti. Il sette volte campione del mondo, passato alla corte di Maranello dopo dodici anni in Mercedes, non è ancora riuscito a trovare la via per ottenere un rendimento degno del suo palmares.
    Dopo cinque appuntamenti mondiali, Hamilton occupa la settima posizione nella classifica mondiale piloti, ovvero la penultima considerando i piloti dei quattro top team: McLaren, Mercedes, Ferrari e Red Bull.
    I punti complessivi sono solamente 31, sei in meno di un debuttante come Andrea Kimi Antonelli che lo ha anche sostituito in Mercedes. Salgono a 16 se li confrontiamo con quelli del compagno di squadra che, per dirla in un altro modo, ha già totalizzato il 50% in più dei punti dell’inglese.
    Al di là della vittoria nella gara Sprint in Cina – che comunque c’è stata – Hamilton, nella gara lunga, non è mai riuscito ad andare oltre il quinto posto del Bahrain.
    Quali sono i veri motivi della crisi del pilota inglese, arrivato alla corte di Maranello con l’obiettivo di riportare la Ferrari ai fasti mondiali?
    LA “FAME” E LE MOTIVAZIONI NON SON PIU’ QUELLE DI UNA VOLTA
    Hamilton, sin da bambino, è sempre stato un pilota con una “fame” e una voglia di “riscatto” superiore a molti suoi compagni di squadra e rivali. Sin dai tempi dei Kart, il gliovane pilota inglese, sentiva forte la voglia di vittoria per ricompensare il padre di tutti gli sforzi fatti per farlo correre. Il talentuoso Lewis è arrivato alle sette corono ididate, mosso sempre da questo fuoco che, forse dopo tanti successi, pare sia venuto un po’ meno.
    LA FIDUCIA IN SE STESSO
    Già negli anni scorsiquanche segnale lo avevamo cominciato ad intravedere. Il confronto per esempio con George Russell, spesso a favore di quest’ultimo, ha cominciato a insinuare qualche dubbio nella testa del campione inglese. Ora quando dice, parlando dei suoi attuali problemi ad adattarsi alla Ferrari, che sarà così per tutto l’anno, svela il lato debole delsuo carattere che implica una mancanza di fiducia in se stessi e nei propri mezzi.
    UN SUPER COMPAGNO DI SQUADRA
    Un terzo fatto che può aver contribuito alla crisi di Hamilton si può ricercare nel compagno di squadra che si trova quest’anno al suo fianco. Il Leclerc in versione 2025 è forse il miglior Leclerc di sempre e, in questo momento, è secondo solo a Max Verstappen. Se a questo uniamo il fatto che il monegasco è comunque al suo settimo anno in Ferrari, il vantaggio per quest’ultimo può essere “doppio”.
    L’ETA’ C’E’ E SI FA SENTIRE
    Attenzione, non stiamo dicendo che Hamilton sia “vecchio” ma sicuramente l’età ha un suo peso nel facilitare un rapido adattamento a un cambiamento. Lo dimostrano quest’anno i tanti giovani piloti che hanno approcciato da rookie al mondiale di Formula 1. Antonelli, Hadjar, Bearman, per citarne solo alcuni, hanno subito dimostrato di sapersi meglio adattare al cambiamento. Hamilton invece, dopo tantissimi anni nello stesso team, ha cambiato tutto: squadra, power unit, ingegneri, procedure, simulatore.

    La fame, la fiducia, il compagno, l’età. Al di là di questi quattro “aspetti”, la domanda verà è: quanta pazienza potrà avere la Ferrari? Se fosse un rookie, al giorno d’oggi Hamilton rischierebbe di essere già senza un sedile. Forse non in Ferrari ma quasi sicuramente in un team come Red Bull, dove la pazienza non è mai stata di casa.
    Scherzi a parte, a Maranello non possono nemmeno lontanamente pensare in questi termini e Fred Vasseur e i vertici Ferrari, sentito anche l’AD Benedetto Vigna, stanno preparando una task force per (ri)portare a bordo Hamilton, il più velocemente possibile, il che significa assecondare gli input dell’inglese e modificare la SF-25 secondo le sue indicazioni, anche se questo vorrà dire prendere due direzioni di sviluppo diverse, per i due piloti. Leclerc pare riesca ad adattarsi meglio e più velocemente ad una monoposto “non perfettamente bilanciata”, cosa che invece non riesce proprio a fare Hamilton. Problemi di fame a parte che ci sono e ci saranno sempre, a Maranello sono consapevoli del rischio di una duplice strada di sviluppo per la SF-25, soprattutto in un anno in cui, tra qualche mese, gli sviluppi si dovranno arrestare per pensare al profondo cambio di regolamento del 2026. LEGGI TUTTO

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    “Ferrari, la vettura c’è anche se manca qualche decimo. Leclerc gara di forza”

    “Leclerc ha fatto una gara di forza, ha voluto fortemente il risultato e ha gestito la situazione alla grande. Ha combattuto con i denti con un Norris abbastanza nervoso e in difficoltà, perché ha un compagno di squadra come Piastri che sta facendo cose superlative. Con alle spalle un Norris più aggressivo che mai, Charles è riuscito a mantenere un ritmo che nessuno si a LEGGI TUTTO

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    La Ferrari e i dolori dell’ex giovane Leclerc

    A 27 anni suonati, fa un po’ ridere continuare a chiamarlo il “predestinasto”. Piuttosto, se l’andazzo è questo pure nel 2025, il rischio che corre è entrare, in questo caso molto velocemente, nella schiera degli “ex giovani con un grande avvenire ormai dietro le spalle”. Povero Charles Leclerc. I suoi dolori sono gli stessi del popolo ferrarista, che lo accompagna da sei anni con la fede e le aspettative che si riservano a un nuovo Messia. Aspettativ LEGGI TUTTO

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    Gp del Bahrain F1 2025: Piastri impressiona mentre Leclerc chiude solo al quarto posto

    Fred Vasseur – Credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Sakhir, Bahrain. Il Gran Premio del Bahrain F1 2025 si è concluso con un trionfo per l’australiano Oscar Piastri, che ha regalato alla McLaren un successo sul circuito di Sakhir. Il giovane talento ha dominato la gara sin dalla pole position, dimostrando una maturità e una velocità impressionanti.
    Alle sue spalle, sotto la bandiera a scacchi, è transitato George Russell con la sua Mercedes, al termine di una prestazione solida. Tuttavia, il suo secondo posto è immediatamente finito sotto la lente d’ingrandimento dei commissari di gara a causa di una presunta apertura del drs in regime di bandiera gialla, un episodio che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi fino alla decisione finale, che fortunatamente per il britannico non ha comportato penalità.
    A completare il podio, troviamo l’altra McLaren di Lando Norris. Il britannico, partito dalla sesta posizione, è stato autore di una rimonta grintosa, nonostante una penalità di cinque secondi per un posizionamento errato sulla griglia. La sua determinazione e il passo competitivo della MCL39 gli hanno permesso di risalire il gruppo e conquistare un prezioso terzo posto.
    La Ferrari, pur mostrando un buon ritmo in alcune fasi della gara, ha dovuto accontentarsi della quarta posizione con Charles Leclerc. Il monegasco, partito dalla seconda fila, ha lottato con tenacia, ma non è riuscito a impensierire le McLaren e la Mercedes di Russell. Il quarto posto rappresenta comunque un risultato importante in ottica campionato, seppur con un pizzico di amaro in bocca per non essere salito sul podio.

    Lewis Hamilton, con l’altra Ferrari, ha completato la top five. Il sette volte campione del mondo, partito più indietro, ha messo in mostra la sua esperienza e il suo talento nel rimontare posizioni, portando a casa punti importanti per la scuderia di Maranello.
    La gara non è stata priva di colpi di scena e battaglie avvincenti. Norris, dopo aver scontato la penalità, ha dato vita a un duello spettacolare con Leclerc per il terzo posto, con sorpassi e controsorpassi che hanno entusiasmato il pubblico. Anche la rimonta di Hamilton è stata degna di nota, con sorpassi decisi e un ritmo costante.
    L’episodio dell’investigazione su Russell per l’uso del drs ha aggiunto ulteriore pepe a un finale di gara già intenso. Fortunatamente per il pilota Mercedes, i commissari hanno deciso di non infliggere penalità, confermando così l’ordine d’arrivo.
    Il Gran Premio del Bahrain F1 2025 ha dunque regalato emozioni forti e ha confermato la competitività della McLaren, con Piastri e Norris protagonisti. La Mercedes ha dimostrato di essere in crescita con Russell, mentre la Ferrari, pur non avendo conquistato il podio, ha mostrato segnali incoraggianti in vista delle prossime gare. Il campionato si preannuncia più avvincente che mai. LEGGI TUTTO