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    Dalla pallanuoto di A1 al volley di A2, a Cantù arriva Tete Pozzi

    Di Redazione Certo non mancano passaggi anche clamorosi tra sport diversi. Non parliamo di assist o di cambi di squadra, ma di discipline vere e proprie. Ci sono stati campioni capaci di eccellere in sport differenti, è stato il caso di O. J. Simpson con baseball e football, Michael Jordan basket e un pochino nel baseball. Poi ci sono i binomi perfetti come quello di Karch Kiraly tra beach volley e pallavolo. Tra le storie dei grandi dirigenti qualcuno ricorderà come Fabio Capello per un breve periodo, tra la carriera di giocatore e di allenatore, gestì la Polisportiva Mediolanum con pure hockey su ghiaccio e rugby. Due guru del volley come Velasco e Montali provarono la strada del calcio il primo nella Lazio il secondo tra Juventus e Roma. Il caso di oggi rimane però tra i più singolari, perché vede un affermato allenatore di pallanuoto, Stefano Tete Pozzi, capace di essere giocatore di serie A1, allenatore di A1 maschile e negli ultimi due anni femminile, di fondare settori giovanili e ottenere risultati nazionali. Passare poi, nel giro di un mese, al ruolo di team manager e dirigente responsabile del settore giovanile in una società di serie A2 di volley maschile, il Pool Libertas Cantù. Per il mondo della pallanuoto l’addio di Pozzi, dato poco più di un mese fa, a pochi giorni di distanza dalla salvezza della squadra femminile di serie A1 della Como Nuoto, era stato un fulmine a ciel sereno. Il 56enne ha allenato olimpionici del calibro di Marco Gerini e in precedenza era stato giocatore dal 1976 al 1995 fino alla serie A1, sempre nella sua Como. Sposato, due figlie Carlotta e Camilla di 16 e 17 anni, è docente di educazione fisica in una scuola secondaria di Olgiate Comasco. Come allenatore era partito dal settore giovanile nel 1975 ottenendo anche un titolo nazionale Under 17 e diversi podi. Via da Como per sette anni ha portato Vigevano (Pavia) dalla serie D alla B per poi tornare nuovamente alla Como Nuoto come allenatore capo della maschile di A2 e in seguito della femminile, dove ha ottenuto una storica promozione in serie A1 e mantenuto la categoria nell’ultima stagione. Nonostante i tanti problemi degli impianti natatori della provincia lariana. Dopo un annuncio a sorpresa giovedì, con tanto di meme social, attorno alle 18.30 di oggi – venerdì 24 giugno – la presentazione in diretta Facebook da parte del responsabile marketing del Pool Libertas Cantù, Giovanni Indorato e del presidente e fondatore della squadra, Ambrogio Molteni (qui la presentazione integrale). “L’ingresso di Tete Pozzi sta portando in Libertas un’ondata di entusiasmo e di voglia di fare davvero nuova – ha commentato Molteni – La sua personalità è indiscussa e la sua voglia di confrontarsi con una realtà diversa rispetto alla pallanuoto è sicuramente importante. Per cercare di trovare nuove soluzioni nelle problematiche giornaliere. In questa stagione ci darà un grosso contributo oltre che nella gestione della squadra di serie A2 anche e soprattutto nella gestione delle diverse formazioni che vanno dalla serie C alla serie D ed alle altre 9 squadre del settore giovanile. Si tratta di un impegno importante che sono sicuro ci farà fare un importante salto di qualità. A lui il mio benvenuto nella famiglia della Libertas, convinto che per tutti noi sarà un valore aggiunto che non dobbiamo assolutamente perdere, ma dobbiamo fare crescere al meglio”. A volte una visione anche un po’ diversa da un’angolatura differente, dall’acqua della piscina, invece che dal taraflex o dal parquet di una palestra, può insomma aiutare a crescere soprattutto nel settore giovanile. Comparto che a Cantù, terra di basket prima che di volley, ha un potenziale ancora per certi versi inespresso. Giovanni Indorato ha descritto poi la carriera di Pozzi prima di lasciare la parola al protagonista: “Avevo voglia di nuovi stimoli, di cose nuove – ha spiegato l’ex pallanuotista – ma anche di stare nel mondo dello sport, che amo. Quando mi ha telefonato il presidente Molteni mi sono subito buttato in questa nuova avventura. Dal punto di vista tecnico per me la pallavolo di alto livello è tutta da scoprire, ma ho un grande entusiasmo. So che alcuni ragazzi della serie A2 temono già la preparazione in piscina. Io sono pronto a metterci il becco, ma solo dove servirà. Entro in punta di piedi in tutte questioni. Da ieri mi hanno messo in un gruppo whatsapp con dirigenti e allenatori e ho iniziato a chiamare tutti, ho voglia di fare e di imparare”. Alla fine si tratta sempre di un gioco di squadra con la palla che viene gestita con le mani. LEGGI TUTTO

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    Quattro CT azzurri dialogano a Modena sul presente e il futuro della pallavolo

    Di Redazione Sarà una serata molto particolare quella che lunedì 4 aprile, all’interno del calendario di Forum Eventi al BPER Banca Forum Monzani di Modena, vedrà protagonisti quattro tecnici azzurri che hanno scritto – e continuano a farlo – la storia della pallavolo italiana. Ferdinando De Giorgi, CT della nazionale maschile di pallavolo, Davide Mazzanti, CT della nazionale femminile, Julio Velasco e Marco Mencarelli, direttori tecnici rispettivamente del settore giovanile maschile e femminile, saranno infatti protagonisti di “Un posto in squadra: viaggio nel sogno azzurro“, un momento di approfondimento e chiacchiere sulla magica estate vissuta da tutte le nazionali italiane. I quattro protagonisti si alterneranno nel racconto delle loro avventure presenti e passate e nel tracciare le linee guida per la pallavolo del futuro, dialogando con i giornalisti sportivi Fabrizio Monari e Alessandro Trebbi. “È un onore per noi ospitare un parterre di tale calibro – sottolinea Alessandro Clò, presidente Fipav Modena – con amici di vecchia data della nostra città come Julio Velasco, cittadino modenese di diritto grazie ai leggendari successi che ha costruito con la Panini, e i tecnici migliori che la nostra storia recente abbia prodotto. Sarà una bellissima occasione per tutti, ma in primo luogo per i più giovani: si racconteranno aneddoti e storie ma soprattutto sarà bello capire la diversità e l’unicità del nostro meraviglioso sport attraverso le voci di chi lo pratica al massimo livello da una vita, in campo come in panchina“. Questo appuntamento sarà anche l’occasione per ricordare la recente pubblicazione del libro del ct Ferdinando De Giorgi “Noi Italia pallavolo. I valori che ci hanno permesso di salire sul tetto d’Europa in trenta giorni” (QuiEdit), in cui emerge chiaramente il significato più profondo del fare parte della squadra nazionale: “La maglia azzurra è un valore – si legge nelle prime pagine – un quid che viene prima di tutto sempre e comunque; un qualcosa che va conquistato con fatica, sudore e determinazione, ma che soprattutto va custodito giorno dopo giorno, come un tesoro“. L’appuntamento è per lunedì 4 aprile alle 21 presso il Forum Monzani di via Aristotele a Modena. L’ingresso è libero, con prenotazione dei posti a partire da mercoledì 23 marzo. Le persone interessate a intervenire dovranno iscriversi sul sito del Forum. A registrazione completata si potranno prenotare i posti sul sito visualizzando la planimetria; confermando la prenotazione si riceverà un’email riepilogativa con tutte le informazioni per l’ingresso. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Matteo Battocchio è il nuovo Coach della Nazionale Juniores

    E’ di ieri la notizia delle nomine degli staff delle Nazionali giovanili da parte della Federazione Italiana Pallavolo. Ed è con grande orgoglio che la Libertas Cantù annuncia che il proprio Coach Matteo Battocchio è stato chiamato a ricoprire il ruolo di allenatore della Nazionale Juniores. Un compito importante in un’annata che prevede l’impegnativo Europeo Under 20 in casa: le finali sono infatti previste dal 16 al 24 settembre 2022 a Messina e Reggio Calabria. Gli azzurrini sono già qualificati alla fase finale, e il raduno per il collegiale è previsto per metà giugno. Affronteranno in seguito l’European Youth Olympic Festival (EYOF) a Banská Bystrica, in Slovacchia, prima di immergesi nella preparazione del campionato europeo.
    “Quando mi ha chiamato Julio Velasco – racconta il Presidente Ambrogio Molteni – che mi rendeva partecipe della sua decisione di prendere Matteo (Coach Battocchio, ndr) nello staff tecnico della Nazionale dandogli la squadra Juniores, è stato un momento per me molto emozionante. Dopo aver visto passare da Cantù tanti giovani, italiani e stranieri, che hanno vestito la maglia azzurra, oppure quella brasiliana, australiana, portoghese, finlandese, estone, e ultima quella croata con il nostro Tino Hanžić, ho capito che la nostra ‘piccola’ società vedeva nella sua storia per la prima volta anche un tecnico che andrà a vestire i colori azzurri della Nazionale. Sono sicuro che Matteo farà sicuramente bene, perché ha tutta la preparazione e la stoffa di un allenatore vincente, per la grande dedizione e competenza che dimostra. Un grosso in bocca al lupo per questa importantissima nuova missione”.
    “Come canturini, siamo tutti molto orgogliosi di questa nomina molto importante del nostro Matteo (Coach Battocchio, ndr) – commenta il GM Max Redaelli – in quanto allenare una Nazionale giovanile è un compito di responsabilità sotto tutti gli aspetti. Noi come canturini, e io in particolare come General Manager, sono molto felice per lui di questa nomina significativa”.
    “Sono molto contento ed emozionato – confessa Coach Matteo Battocchio –: per me è un grande onore e un grande onere, perché nel momento in cui le persone ti danno fiducia, è giusto che tu lavori per ripagare la fiducia che ti è stata data, oltre che fare del tuo meglio. Sarà una bella sfida perché questo è un gruppo molto interessante, con prospetti molto interessanti. Qualcuno di loro è già protagonista in SuperLega, e credo che nel giro di un paio di anni ci arriveranno anche tanti altri. Alla fine l’obiettivo è quello: formare giocatori. Per me sapere di avere una figura come quella di Julio (il Direttore Tecnico del settore giovanile della Federvolley Velasco, ndr) che mi darà una mano è un grande aiuto. Prometto che faremo il meglio possibile!” LEGGI TUTTO

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    Julio Velasco: “Serve continuità tra nazionale e club. Ma non sempre si fanno miracoli”

    Di Redazione Confermato a furor di popolo dalla Federazione Italiana Pallavolo come direttore tecnico del settore giovanile maschile, Julio Velasco traccia in un’intervista alla Gazzetta dello Sport le linee guida dei suoi programmi per i prossimi anni. E, come sempre, le sue parole sono tutt’altro che banali: “Per il futuro sono fiducioso, ma questo non vuol dire che i risultati siano scontati. Se si vince un Mondiale Juniores, non è detto che quel posto lo abbiamo confermato di diritto. Noi ci siamo già passati 30 anni fa, a Barcellona 1992. Ogni volta parte una storia diversa e si deve andare a costruire un percorso nuovo. Di Michieletto ne nasce uno ogni tanto…“. Nell’intervista di Gian Luca Pasini, Velasco insiste in particolare sul tema dell’utilizzo dei giovani nei campionati di vertice: “Il nostro obiettivo è sempre creare una serie di giocatori per la Superlega, la A2 e naturalmente la nazionale seniores. E in quest’ottica bisogna adeguarsi. In Superlega non esistono giocatori ‘lenti’, e a quello dobbiamo tendere. Per questo ho proposto alla Federazione che, quando possibile, gli allenatori dei vari settori giovanili di società siano coinvolti negli staff azzurri. Il fine è abbastanza chiaro: creare una continuità di lavoro tra l’Italia e i club, soprattutto in questo periodo“. Resta però una forte barriera all’ingresso delle nuove promesse: “Produrre talenti – spiega il dt azzurro – in una Superlega in cui gli italiani in campo sono solo 3, di cui uno quasi sempre il libero, non è facile. Oggi i due opposti campioni d’Europa, Pinali e Romanò, sono spesso in panchina. E intanto dobbiamo fare i conti anche con lo ius soli: alcuni talenti li perdiamo perché non riescono a diventare italiani. Tutto questo per dire che i miracoli non si possono fare sempre, e per ottenere risultati adesso e in futuro sarà necessaria la collaborazione di tutti. Una collaborazione non di facciata, ma tecnica e operativa“. LEGGI TUTTO

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    Consiglio Federale a Roma: presentate le relazioni dei CT azzurri

    Di Redazione Si è tenuta oggi nella sede della Federazione Italiana Pallavolo di via Vitorchiano a Roma una riunione del Consiglio Federale, dedicata interamente alle relazioni sull’attività delle squadre nazionali. A prendere la parola sono stati nell’ordine il commissario tecnico della nazionale maschile Ferdinando De Giorgi, il CT della nazionale femminile Davide Mazzanti, il direttore tecnico del settore giovanile maschile Julio Velasco e il dt del settore giovanile femminile Marco Mencarelli. I quattro allenatori hanno relazionato il Consiglio sulla stagione conclusasi, ripercorrendo un 2021 ricco di soddisfazioni per le formazioni azzurre sia a livello Seniores (la doppia vittoria dei Campionati Europei), sia a livello giovanile, dove spiccano tra le tante medaglie i due titoli Mondiali: Under 21 maschile e U20 femminile. I CT e i direttori tecnici hanno poi parlato dei programmi per la stagione 2022, un altro anno ricco di eventi con in primo piano i Campionati Mondiali seniores e gli Europei delle categorie giovanili. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Modena, il ricordo di Giuseppe Panini. Velasco: “Quel sì che mi cambiò la vita”

    Di Redazione Giuseppe Panini è stato un tassello fondamentale nella costruzione del sistema pallavolo, come lo intendiamo noi oggi. Conosciuto soprattutto per aver creato la Edizione Panini di Modena, con la celebre collezione di figurine ‘Calciatori Panini’, che continua ancora oggi, l’imprenditore originario di Pozza di Maranello fondò il Gruppo Sportivo Panini nel 1966, che diventerà una delle società sportive di pallavolo più famose, e la Lega Pallavolo nel 1973. A 25 anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1996, il Panathlon di Modena ha voluto ricordare la figura di Giuseppe Panini e il suo impegno nell’ambito sportivo. Attraverso i racconti di Julio Velasco, con cui la Panini conquistò quattro scudetti di fila, e Luca Cantagalli, uno dei pilastri della squadra gialloblù, i figli Antonio, Anna Maria e Francesco hanno potuto ripercorrere gli anni più belli dell’imprenditore Panini. “Panini mi scelse nel 1985 per guidare la sua squadra – ha raccontato Julio Velasco, come riporta il Resto del Carlino Modena– al colloquio decisivo mi presentai quasi timoroso. Se non mi avessero preso, mi sarei buttato sotto un autobus. Così chiesi gli stessi soldi che prendevo a Jesi e trovammo l’accordo. Sono stati anni fantastici, d’altronde vincendo tanto anche i nostri rapporti sono stati eccellenti. E anche quando andai in nazionale nel nel 1989, Peppino approvò quella scelta”. La serata, presentata da Paolo Reggianini e con la presenza di Catia Pedrini tra gli ospiti, si è conclusa con la testimonianza di Luca Cantagalli: “Da ragazzo andai a lavorare in Panini visti gli stretti rapporti tra Giuseppe e la mia famiglia. Piano piano iniziai a coronare il mio sogno di diventare un giocatore di pallavolo. Spesso ci veniva a trovare da Juffa il ristorante di noi atleti. Quando nel 1990 decisi di andare a Treviso mi disse: ‘Vai, con i soldi che prenderai sistemerai la tua famiglia per due generazioni’. E in effetti è stato proprio così“. LEGGI TUTTO

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    Velasco: “Non chiamatemi Guru. Il Ct della Nazionale? Deve essere un leader, come Fefè”

    Di Redazione Non poteva mancare, al termine di un’incredibile estate azzurra e all’apertura di un’altra stagione di Campionati, l’attenta analisi di Julio Velasco. Il “Professore” ha assistito alle vittorie delle Nazionali Seniores e ai due ori delle Under, alle sconfitte di Tokyo e al cambio in panchina della maschile. Con una consolidata esperienza alle spalle, l’ora direttore tecnico del settore giovanile Fipav plaude l’andamento delle maglie azzurre, come afferma in un’intervista a Il Giornale. Un Mondiale U21 appena messo in bacheca. «Vincere è sempre una grande soddisfazione, ma la missione delle giovanili è quella di formare giocatori per il futuro di nazionale e club. Lavoriamo in sinergia con le società, con una metodologia condivisa ma senza ricercare l’uniformità a tutti i costi. La diversità è una ricchezza, e nemmeno nelle scienze esiste un solo metodo valido; figuriamoci nello sport». Michieletto è l’emblema del vivaio azzurro. «Dopo i successi con le nazionali juniores ha dimostrato di essere già pronto per giocare in quella maggiore, coronando il tutto con gli ori all’Europeo e al Mondiale U21. Oltre a lui, 10 dei 12 della nazionale campione del mondo giocano già in Serie A1. È il segnale che è stato fatto un buon lavoro, a prescindere dalla vittoria che rappresenta la ciliegina». Un rinnovamento che ha già portato in dote un Europeo coi grandi. «Blengini aveva dato il via a una importante operazione di ricambio generazionale con l’inserimento dei vari Giannelli, Lavia e Michieletto. De Giorgi sta portando avanti il lavoro per sostituire veterani come Juantorena e Zaytsev. Un percorso che, come spesso accade, viene accelerato al termine del ciclo olimpico». Se lo immaginava De Giorgi sulla panchina della nazionale? «Non potevo prevederlo, ma sono orgoglioso del fatto che tanti ragazzi della mia Italia siano diventati poi allenatori, molti dei quali con grandissimo successo. Fefé ha un curriculum notevole, e sono sicuro che riuscirà a dare continuità alla vittoria dell’Europeo. Non ci scordiamo dell’importanza e della delicatezza del ruolo del ct. In un club, se manca un giocatore con determinate caratteristiche se ne cerca uno sul mercato. In nazionale, invece, ci si deve arrangiare col materiale che si ha a disposizione. Per questo la figura del ct diventa decisiva». Un po’ come successo con Mancini. «Roberto ha trovato una buona sintesi tra un forte rinnovamento e i punti fermi rappresentati da veterani come Bonucci e Chiellini. La vittoria di Wembley può essere di grande aiuto per tutto lo sport italiano, perché troppo spesso non ci crediamo abbastanza. Mancini lo ha fatto dopo il funerale sportivo per il Mondiale mancato, come Lippi e Bearzot prima di lui. Penso non sia un caso che tre grandi vittorie della nazionale di calcio siano arrivate dopo situazioni di gravissima difficoltà. Serviva un ct leader, che credesse nelle potenzialità e fosse capace di trasmettere questa fiducia a tutto l’ambiente». Velasco ha in bacheca una serie infinita di premi e riconoscimenti, tanto con la Nazionale quanto con i club che ha allenato, un vero e proprio Maestro della pallavolo. Ma tiene a precisare: «Quando mi fanno passare per uno che ha la ricetta pronta per tutto, mi girano. Non mi piace, perché credo molto nella specificità dei problemi. E, di conseguenza, delle soluzioni». LEGGI TUTTO

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    Velasco e Fanizza in visita a Cuneo per due giorni

    Di Redazione Un grande onore per il Club cuneese ricevere in visita il grande Julio Velasco, oggi Direttore tecnico del settore giovanile maschile della Federazione Italiana Pallavolo, ma per tutti il commissario tecnico della “Nazionale di Fenomeni”, insieme a coach Vincenzo Fanizza, Oro a Euro 2020 con la Nazionale pre-juniores (U18). I ragazzi della BAM Mercatò Cuneo U19, allenati da Giorgio Salomone, Daniele Vergnaghi e Gianpiero Tassone, osservati speciali nell’allenamento di ieri sera e quello che si terrà oggi pomeriggio. Velasco e Fanizza, infatti, in questa fase di ripartenza post Covid hanno ritenuto opportuno inserite il Cuneo Volley tra i Club a cui fare visita, per monitorare gli atleti e visionare il lavoro in palestra. « Dopo un anno e mezzo riprendiamo a far visita ai settori giovanili – ha dichiarato Velasco – ci mancava venire a Cuneo e quindi siamo venuti, dopodomani saremo a Monza e poi cercheremo di assistere a più Finali Regionali possibili». Il Direttore tecnico ha poi spiegato i due scopi di queste visite: « Uno è quello di visionare e selezionare i giocatori per le nazionali giovanili, ma non è l’unico. Questi incontri vogliono essere di stimolo e aiuto nel creare entusiasmo in tutti i settori giovanili e nelle loro società. La pallavolo è uno sport che deve crescere, noi dobbiamo pensare a reclutare, soprattutto nel maschile; la pallavolo femminile, come il calcio non ha abbastanza spazio per tutte le interessate, nel maschile è diverso. Il tema fondamentale è che le società e gli allenatori del settore giovanile devono considerare il reclutamento una delle attività fondamentali, non si può aspettare che i ragazzi suonino il campanello e dicano “io voglio giocare a pallavolo”, bisogna andare a cercarli». Riferendosi poi direttamente a Cuneo ha sottolineato il fatto che sia « una società storica, non importa che non abbia la Superlega, ha una tradizione, questo palazzetto, allenatori che da anni sono nella pallavolo. Cuneo è una società molto importante per noi, proprio perché è storica, perché è in una regione importantissima in cui non si deve mollare. Un conto è perdere un grande sponsor che non permette l’A1, altro è che sparisca una società». L’importanza del movimento e della formazione è importante a 360° « noi non sappiamo cosa faranno questi ragazzi da grandi, magari saranno Primo ministro, CEO di un’azienda, medico della squadra, segnapunti o dirigente. Il movimento è molto vasto, a volte si fa l’errore di vedere solo l’alto livello, invece per alimentare il tutto ci vuole il ricordo della pallavolo quando si è adolescenti, che rimane a vita. Quindi qualcuno arriverà a essere un grande giocatore, qualcun altro no, ma ricoprirà un altro ruolo sempre nel mondo della pallavolo; come Giorgio e Daniele, sono stati entrambi giocatori di alto livello e ora sono qua da allenatori, direttori tecnici e responsabili del vivaio». Anche durante questo anno e mezzo il rapporto con gli atleti e la Federazione, grazie a Velasco non si è interrotto, grazie alle sedute in streaming, tra cui la visione e il commento live delle partite di A1 « Quando è arrivato il lockdown, invece di star lì a lamentarci, abbiamo fatto preparazione fisica per 3 mesi con 130 ragazzi divisi nei tre gruppi delle nazionali. Dopodiché quand’è ripartito il campionato di Superlega, tutti si collegavano sulla Rai e in webinar con noi e si commentavamo le gare. Questo si poteva fare? Beh, noi questo lo abbiamo fatto. Perché osservare il gioco e commentarlo è il miglior modo per imparare, ed è ciò che dovrebbero fare tutti gli allenatori, oltre all’allenamento in palestra, dovrebbero anche portare i ragazzi a vedere le partite, perché spesso imparano molto di più. Da quando la pallavolo è in televisione e online il livello tecnico dei giocatori è salito esponenzialmente, chiaro ognuno al suo livello, però oggi non si vedono errori tecnici clamorosi come in passato». Siamo sicuri che l’incontro con Velasco e Fanizza darà la giusta carica ai ragazzi dell’Under 19 per i prossimi appuntamenti Regionali; la BAM Mercatò Cuneo affronterà sabato 19 alle ore 17.00, presso la palestra “Manzoni” di Torino, il Volley Parella Torino nella Semifinale Regionale. L’altra semifinale è in programma per stasera a Novara tra i padroni di casa e il Sant’anna Volley. La Finale per l’assegnazione del Titolo Regionale si terrà, invece, domenica 20 alle ore 19.30 al “PalaLingotto” di Torino, dove scenderanno in campo le due squadre vincenti delle semifinali. Il passo successivo saranno le Finali Interregionali in vista dell’accesso alle Finali Nazionali che si terranno nelle marche dal 6 all’11 luglio. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO