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    Red Bull, Horner prende in giro la Fia per la multa budget cap: “Usateli bene quei soldi”

    ROMA – La Red Bull è stata multata dalla FIA per aver infranto le regole sul budget cap. La Federazione, infatti, ha comminato una multa da 7 milioni di euro alla scuderia di Milton Keynes, oltre a una limitiazione del 10% sul tempo per utilizzare la propria galleria del vento. Una sanzione che non è andata giù ai vertici del team, in particolare a Christian Horrner che, come riportato dai media inglesi, ha replicato: “È un’enorme somma di denaro, pagabile entro 30 giorni, e ovviamente spetta alla FIA decidere cosa farne;noi speriamo che venga destinata a una buona causa. Vediamo campionati che stanno lottando per sopravvivere a livello finanziario, quindi speriamo che questi sette milioni possano portare a dei risultati positivi”, le parole del team principal della Red Bull. 
    Il sarcasmo di Horner
    Una presa di posizione, quella di Horner, che fa seguito a quanto già dichiarato in conferenza stampa quando lo stesso team principal definì “enorme” la sanzione comminata dalla FIA alla scuderia anglo-austriaca sottolineando come, nonostante non sia d’accordo con la stessa, il team avrebbe accettato la decisione senza fare ricorso. Adesso, però, la provocazione con la quale Horner mette pressione alla Federazione nel modo in cui saranno utilizzati i soldi derivanti dalla multa. 

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    Patteggiamento Red Bull, più una ferita che una soluzione

    TORINO – Christian Horner, il team principal della Red Bull, parla di penalità enorme che peserà molto sul lato finanziario (7 milioni da pagare) e su quello tecnico (il taglio del 10% delle ore spendibili in galleria del vento). Non è uno schiaffo, quello che riceve la Red Bull per aver infranto il regolamento sul budget cap. Assomiglia più a una carezza. Horner vuole tenere il punto (ci sta) e recitare la parte della vittima (anche questo ci sta). Ma certo si lascia andare ad alcune affermazioni che non sono improntate al savoir faire. La prima: «Mi stupisce che nessuno tra i nostri avversari abbia avuto gli stessi problemi». La seconda: «Penso che per qualcuno di loro nessuna pena sarebbe mai abbastanza, non basterebbe nemmeno se la nostra galleria del vento andasse a fuoco».
    Una cifra decisamente gestibile
    Ma la realtà dei fatti è che la cifra di 7 milioni è ampiamente gestibile per una squadra con i mezzi della Red Bull, mica stiamo parlando di una scuderia di secondo piano. E il taglio delle ore in galleria del vento potrebbero anche non influire per niente. Ma quel che si fa notare, da parte di altre squadre, è che lo sforamento di bilancio della Red Bull (quantificato alla fine in poco più di 2 milioni di dollari) equivale allo stipendi di parecchi ingegneri e tecnici, che possono contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle prestazioni. Dunque, non è un’infrazione minore, indipendentemente dal fatto che le voci in questione tocchino aree collaterali. Resta l’impressione che il patteggiamento non abbia chiuso in maniera equa la vicenda. La Red Bull se l’è cavata, la Fia non ha fatto certo una bella figura. Sembra più una ferita che una soluzione.
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    F1, Horner sul caso budget cap: “Penalità enorme, non abbiamo speso nulla per la vettura”

    CITTA’ DEL MESSICO – Il caso budget cap, con lo sforamento del tetto massimo da parte della Red Bull, continua a tenere banco in Formula 1. Dopo la sanzione comminata alla scuderia di Milton Keynes, punita con una multa di 7 milioni di dollari – da pagare entro 30 giorni – e con la riduzione del 10% del tempo di sviluppo della monoposto nei prossimi 12 mesi, è Christian Horner, team principal Red Bull, a spiegare le ragioni della squadra di Max Verstappen: “Accettiamo le penalità. A malincuore, ma le accettiamo. Si parla di 7 milioni di dollari, che è un’entità enorme di denaro, che dovremo pagare entro 30 giorni. Ovviamente poi la penalità draconiana è quella sportiva. Si parla di una riduzione del 10% sulla nostra capacità di utilizzare la galleria del vento e i nostri strumenti per lo sviluppo aerodinamico. Lasciatemi dire che la penalità ricevuta è enorme. Qualcosa che può portare mezzo secondo o un secondo di perdita cronometrica e segnerà lo sviluppo della nostra macchina”, ha sottolineato Horner in conferenza stampa.
    Red Bull attacca i rivali
    Horner, però, non si è limitato a sottolineare come la sanzione comminata avrà una rilevanza decisiva sulla prossima stagione, ma è anche entrato nel dettaglio delle possibili conseguenze: “Non un centesimo è stato speso per le prestazioni della macchina. Sono stupito che non ci siano stati altri team che si sono trovati in questa situazione, ma è un bene che otto di loro siano stati pienamente conformi. La penalizzazione è stata fortemente sollecitata dai nostri concorrenti. Vincendo il campionato costruttori, inoltre, siamo vittime del nostro stesso successo– prosegue Horner – abbiamo già una riduzione prevista dal regolamento del 5%. Complessivamente, per chiarezza, avremmo il 15% in meno di tempo in galleria del vento rispetto al 2° nella classifica costruttori e il 20% in meno rispetto al 3° classificato. Questo 10% avrà un impatto nella nostra capacità di esprimerci in pista il prossimo anno”. Infine una spiegazione sul come si è arrivati allo sforamento del budget cap: “Avevamo pagato troppe tasse all’interno del tetto. Avremmo risparmiato 1.4 milioni di sterline legate alle tasse. Come ha detto la FIA nel comunicato stampa la violazione effettiva è di poco superiore alle 400mila sterline. Parliamo di violazione ben inferiore all’1% del Cap. Inoltre si è parlato dei costi del catering che pensavamo fossero esclusi. Per mettere tutto in contesto: quando abbiamo presentato il nostro documento eravamo sotto di 3.7 milioni di sterline rispetto alla soglia. Il catering alla Red Bull è sempre stato fornito come beneficio per chi lavora con noi. Bevande e cibo gratis sono sempre stati forniti. Ritenevamo che fosse un costo che poteva essere escluso. La FIA aveva un punto di vista diverso”, conclude.
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    F1, Horner e il budget cap: “Deludente che gli altri ci accusino”

    AUSTIN – “Siamo assolutamente e categoricamente convinti di non avere avuto alcun beneficio né per il 2021 né per il 2022, né per il futuro, come invece hanno sostenuto altri team”. Christian Horner ha parlato così in conferenza stampa dal Gran Premio degli Stati Uniti, diciannovesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il team principal della Red Bull è tornato sul caso budget cap che vede coinvolta la Red Bull, a cui è stata notificata un’infrazione di tipo minore dalla Fia. Le conseguenze di questa violazione non sono state ancora rese note dalla federazione. “Siamo assolutamente aperti se verrà trovata una soluzione, siamo in discussione con la Fia e aspettiamo che la vicenda si chiuda, il processo è in corso – ha detto -. Tutti i fatti saranno messi sul tavolo e dopo potremo parlare del perché riteniamo che i nostri costi siano in linea col tetto ai costi. Ho parlato con la Fia per 10 giorni, speriamo di arrivare a una conclusione a breve, magari questo fine settimana. Possiamo anche andare davanti al board o in corte d’appello. Penso che sia nell’interesse di tutti e di tutti gli sportivi risolvere questa situazione il più velocemente possibile”.
    Le parole di Horner
    “È tremendamente deludente che una squadra accusi un’altra di aver imbrogliato senza alcuna prova – ha poi aggiunto Horner, in risposta alle accuse arrivate principalmente dal team principal McLaren, Zak Brown -. Danneggia il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha anche un enorme impatto sul nostro staff, i figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. È scioccante che un team ci stia danneggiando in questo modo. Siamo stati sottoposti a un processo basato sull’opinione pubblica. I media riportano numeri che sono lontani anni luce da quelli reali. Non si può andare in giro a fare accuse senza sostanza”.
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    F1, budget cap: Horner difende la Red Bull e attacca gli altri team

    AUSTIN – Christian Horner è tornato a parlare del caso budget cap in conferenza stampa dal Gran Premio degli Stati Uniti, diciannovesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il team principal della Red Bull ha approfondito la questione che vede coinvolta la Red Bull, a cui è stata notificata un’infrazione di tipo minore dalla Fia. “Siamo assolutamente e categoricamente convinti – ha detto – di non avere avuto alcun beneficio né per il 2021 né per il 2022, né per il futuro, come invece hanno sostenuto altri team”. Le conseguenze di questa violazione non sono state ancora rese note dalla federazione. “Siamo assolutamente aperti se verrà trovata una soluzione, siamo in discussione con la Fia e aspettiamo che la vicenda si chiuda, il processo è in corso – ha ribadito -. Tutti i fatti saranno messi sul tavolo e dopo potremo parlare del perché riteniamo che i nostri costi siano in linea col tetto ai costi. Ho parlato con la Fia per 10 giorni, speriamo di arrivare a una conclusione a breve, magari questo fine settimana. Possiamo anche andare davanti al board o in corte d’appello. Penso che sia nell’interesse di tutti e di tutti gli sportivi risolvere questa situazione il più velocemente possibile”.Guarda la galleryGp Stati Uniti, c’è Brad Pitt nel paddock
    Contro le altre squadre
    Horner si è poi rivolto agli altri team, in particolare al team principal della McLaren, Zak Brown, autore di una lettera alla federazione sul caso budget cap: “È tremendamente deludente che una squadra accusi un’altra di aver imbrogliato senza alcuna prova. Danneggia il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha anche un enorme impatto sul nostro staff, i figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. È scioccante che un team ci stia danneggiando in questo modo. Siamo stati sottoposti a un processo basato sull’opinione pubblica. I media riportano numeri che sono lontani anni luce da quelli reali. Non si può andare in giro a fare accuse senza sostanza”.
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    Red Bull e budget cap: l'accordo con la Fia è vicino

    TORINO – La conclusione della vicenda si sta avvicinando. La Red Bull, unica squadra che ha oltrepassato il limite di spesa (budget cup), sta trattando con la Fia. Nessuno vuole arrivare al giudizio vero e proprio o trascinare la questione per mesi. Non la Fia, certo. Ma nemmeno la Red Bull. Dunque si va verso una soluzione negoziata. La squadra diretta da Christian Horner ammette la violazione, dicendo che si tratta di voci minori e collaterali, che non hanno influito in nessun modo sulle prestazioni (e dunque sulla vittoria di Max Verstappen l’anno scorso). Ma di fatto siamo al gioco delle parti, alle arringhe difensive, pronunciate in pubblico.
    Gli avversari premono
    Pare che la Fia voglia imporre una forte limitazione alle ore di galleria del vento e che applichi un taglio al budget degli anni a venire (due, probabilmente). La Red Bull punta a limitare entrambe le voci. Ma ormai è chiaro che si va in quella direzione, dettaglio più o dettaglio meno. Gli avversari continuano a premere, la Red Bull finge di scandalizzarsi per questo, ma in passato – quando a Milton Keynes ritenevano di essere loro nel giusto e altri nel torto – facevano la stessa cosa. Dunque è solo questione di tempo. Poi anche questa brutta pagina (non la prima, né la peggiore nella storia della Formula 1) sarà voltata.
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    F1, Horner: “Noi bersaglio facile di voci, aspettiamo il responso della FIA”

    ROMA – “Se ascolto ogni voce non andrei a dormire. Bisogna ricordare che sono solo rumor e a noi interessano i fatti. È il primo anno del budget cap e sono consapevole che verrà pubblicato il risultato delle indagini, ma noi siamo tranquilli”. È questa la difesa che Christian Horner, team principal della Red Bull in Formula 1, consegna ai microfoni di “Sky Sport”. Si stanno infatti diffondendo sospetti su una presunta violazione del budget cap da parte della casa di Milton Keynes. La scuderia di Horner avrebbe beneficiato di questo sforamento sia nella stagione 2021 che in quella attualmente in corso. La FIA è chiamata a fare chiarezza e lo farà nella prossima settimana.
    Le parole di Horner
    “Inevitabilmente – prosegue poi l’ex pilota britannico – quando ci sono dei regolamenti nuovi ci sono situazioni incerte, queste cose ovviamente devono essere presentate nella normativa finanziario. Noi siamo un bersaglio facile su cui puntare il dito e aspettiamo i risultati della FIA. Mi aspetto una conferma di validazione da parte della FIA. Non ho motivo di credere il contrario”. Poi Horner invita ad attendere il responso della Federazione: “Bisogna ricordare che è un regolamento nuovo e molto aperto. Attenuiamoci ai fatti per ora e aspettiamo l’esito della Federazione. Ci sono cose che rientrano nel cap e poi le cose che non rientrano. La FIA sta cercando di formulare delle novità, ma io sono sicuro di quello che ho presentato alla Federazione”. Le straordinarie performance della RB18 sarebbero soprattutto legate al telaio leggero e alla perdita di peso della monoposto, una delle voci che più pesa sul budget cap. Ma Horner conclude: “Il telaio leggero? Ci sono sempre delle voci e Verstappen sta usando lo stesso telaio nella maggior parte delle tappe”. LEGGI TUTTO