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    Gp Australia F1 2024, le pagelle: Sainz e Ferrari da sogno, Haas sugli scudi, notte fonda per Mercedes

    Il mondo sotto-sopra. Il Gran Premio d’Australia riporta indietro di vent’anni i tifosi della Ferrari, che riassaporano il gusto della doppietta a Melbourne grazie alla vittoria di Carlos Sainz e al secondo posto di Charles Leclerc. Un trionfo su tutta la linea, incentivato anche dal primo ritiro dopo 44 gare di Max Verstappen, riscopertosi umano come la sua Red Bull, naufragata a un minuto dalla SF-24 con Sergio Perez. Ottima la McLaren, sul podio con Lando Norris e chiaramente terza forza in griglia. Altra prestazione solidissima della Haas, con entrambi i piloti a punti, mentre naufraga la Mercedes, che torna dall’Oceania con un doppio ritiro, a suggellare un inizio di stagione da incubo. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Australia.
    Australia F1 2024, le pagelle
    VOTO 10 A CARLOS SAINZ, DALL’OSPEDALE AL TRIONFO
    Una montagna russa dolce, dal sapore del trionfo. Due settimane fa Carlos Sainz era in un letto d’ospedale, costretto a saltare il Gp d’Arabia Saudita per l’operazione all’appendicite. Oggi è protagonista principesco nel nuovo mondo: dominio netto, incontrastato, costruito con una qualifica solidissima e concretizzato con una gara d’antologia. Svernicia Verstappen al secondo giro, di cui veste i panni per 3/4 di gara inanellando giri veloci a ripetizione. Si esalta con una Ferrari d’altri tempi, e porta a casa una vittoria leggendaria. The Smoothest Operation ever.
    VOTO 9 A FRED VASSEUR, CHE STA CUCINANDO
    Un anno di assestamento, a tirar fuori un potenziale inesistente dalla SF-23. Un anno di messa a punto del team, dilaniato dalla scellerata gestione Binotto. E ora i risultati iniziano a vedersi: Fred Vasseur ha restituito credibilità e dignità alla Ferrari. La sua “prima figlia”, la SF-24, ha mandato in pensione con disonore la sua progenitrice, tornando ad assaporare il gusto della vittoria netta, mai in discussione per tutti i 58 giri. Che riporta la Rossa a -4 dalla Red Bull nella classifica costruttori. Se sarà vera gloria lo dirà il tempo, ma dall’Australia il Team Principal e tutti gli uomini di Maranello tornano con una consapevolezza diversa: si può lottare. Let him cook…
    VOTO 8 ALLA MCLAREN, LA TERZA FORZA IN GRIGLIA
    Con una Red Bull e una Ferrari, ad oggi, inarrivabili, dietro la lotta è per capitalizzare ogni occasione. E a Melbourne la McLaren sfrutta l’occasione come meglio non potrebbe: eccellente terzo posto di Lando Norris, davanti all’idolo di casa Oscar Piastri. E nella seconda parte di gara prova a infastidire da vicino persino Charles Leclerc per la seconda posizione. Una conferma, dopo due gare un po’ anonime: la McLaren è a tutti gli effetti la terza forza in griglia. Solidità.
    VOTO 7 A TSUNODA E HAAS, “VINCITORI” DEGLI ALTRI
    Da una parte cinque team (quasi) sempre a punti, dall’altra cinque team costretti ad accontentarsi delle briciole. E in una gara costellata da defezioni eccellenti, ecco che le occasioni si presentano. A coglierle sono Yuki Tsunoda e i due piloti della Haas. Il giapponese bastona Daniel Ricciardo sin dal venerdì nel suo giardino, trascinando la Racing Bulls all’ottavo posto e ai primi punti stagionali. Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen completano la top-10, confermando le ottime sensazioni messe in mostra dalla Haas a Jeddah. Grasso che cola, in un campionato dove non ci saranno così tante chances di affacciarsi in zona punti.

    VOTO 6 A LECLERC, ANCORA BATTUTO DA SAINZ
    Ancora un secondo posto, ancora un giro veloce, -4 in classifica da Max Verstappen. Numeri forse fantasiosi prima del via del mondiale, ma oggi quantomai concreti (e positivi, ça va sans dire). Eppure, Charles Leclerc forse è il più scontento degli uomini Ferrari in questo momento. Perché torna dall’Australia con una sonora sconfitta nel confronto col compagno di squadra, superiore (per distacco) a lui sia al sabato che alla domenica. Tra setup non ottimali e lotte malsane con le due McLaren, il monegasco non ha mai avuto la chance di stare vicino a Sainz, e provare a battagliare con lui. Si conferma inossidabile uomo squadra, quello sì. Ma le ultime vittorie rosse non portano la sua firma.
    VOTO 5 ALLA RED BULL, TORNATA SUL PIANETA TERRA
    La pole position mostruosa di Max Verstappen al sabato aveva illuso un po’ tutti, probabilmente. Già dal venerdì, infatti, la Red Bull ha palesato difficoltà su tutta la linea, dal passo gara alla gestione del graining. Il resto, poi, l’ha fatto l’affidabilità, che ha tradito l’olandese per la prima volta dopo 44 gare (secondo ritiro in Australia negli ultimi tre anni). E quando manca il campione del mondo, allora sono dolori: Sergio Perez rimedia quasi un minuto di distacco dalla Ferrari, roba impensabile anche dal più ottimista dei tifosi della Rossa. Non cambia la gerarchia, quello sì: il team austriaco resta nettamente favorito per la vittoria di entrambi i mondiali. Ma gli scricchiolii interni, oggi, si sono trasferiti tutti sul tracciato di Melbourne.
    VOTO 4 A RICCIARDO, SUL VIALE DEL TRAMONTO
    Se da una parte Yuki Tsunoda sfodera una prestazione tutta cuore e solidità, dall’altra parte del box della Racing Bulls Daniel Ricciardo incassa un’altra sonora batosta dal compagno di squadra. Con l’aggravante di essere di fronte al pubblico di casa. L’ex Red Bull continua a dare segnali sconfortanti, come testimonia l’orribile qualifica che lo relega in ultima fila, mentre il giapponese trascina la macchina fino all’ottavo posto. Un ulteriore segnale di un lento e inesorabile declino, che potrebbe indurre Helmut Marko a prendere decisioni forti, chissà, magari già a stagione in corso.
    VOTO 3 ALLA MERCEDES, ALLA FINE DI UN’ERA
    Sembrano lontani anni luce gli anni di dominio a Melbourne della Mercedes e di Lewis Hamilton. Un’era ormai alle spalle, che ha lasciato spazio a una mediocrità imbarazzante e oltraggiosa alla forza di quel team ormai inesistente. Dall’Australia le Frecce d’Argento tornano con uno sconcertante “zero” alla voce “punti”: il sette volte campione del mondo paga un problema tecnico nelle prime fasi della corsa, mentre il compagno di squadra è vittima di un pauroso incidente all’ultimo giro, che lo fa finire mezzo cappottato in piena traiettoria. Una parabola discendente, che ha riportato gli uomini di Toto Wolff nel limbo dell’anonimato. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, scintille in Australia: cosa è successo tra Leclerc e Sainz

    Ferrari, più bassa e più efficiente

    La prova dell’assetto decisamente più basso sono state, appunto, quelle scintille che si sono riviste scaturire dall’attrito tra fondo e asfalto, frutto di una configurazione generale che ha permesso a Leclerc e Sainz una simulazione gara consistente venerdì, con le medie, senza patire troppo il graining innescato dalle basse temperature di Melbourne.

    Le scelte sbagliate in qualifica

    Il Cavallino, però, non è riuscito a mettere assieme tutto alla perfezione in qualifica, anche a causa di una lettura meteo e di una chiamata strategica non tempestiva che hanno influito sul risultato finale, soprattutto su quello di Leclerc.

    Chiariamoci, Max è imprendibile, ma visti i distacchi minimi a partire dal secondo al decimo posto (9 macchine in sette decimi!) si poteva fare di più del quinto posto di Sainz e del settimo di Charles. Insomma, dopo un venerdì positivo, la Ferrari è tornata bruscamente con i piedi per terra.

    La spiegazione

    Ma cosa è successo? Tutto è partito da un allarme pioggia a 4 minuti dalla fine del Q3: a Leclerc, per evitare di girare con pista bagnata, hanno ordinato di fare un solo giro di lancio per preparare le gomme, Sainz, al contrario, ha continuato con la strategia dei due giri per scaldare meglio gli pneumatici.

    Indicazioni opposte e comunicazioni tardive, che hanno avuto l’effetto di mettere Leclerc, impegnato nell’attacco al tempo, dietro Sainz, che scaldava le gomme, per tutto il primo settore. E senza poter neppure sfruttare la scia, perché lo spagnolo era troppo lontano per dargli il gancio e l’ha fatto passare nell’ultima parte del primo settore, facendogli perdere – forse – decimi preziosi.

    Il commento dei piloti

    Comprensibile la delusione di Leclerc che però non ha voluto avere giustificazioni: “Non era questione di non avere benzina per un ulteriore tentativo, semplicemente avevamo paura che arrivasse la pioggia, per cui abbiamo deciso di uscire e fare subito il giro. Purtroppo ci è mancato tanto per poter stare davanti, dobbiamo vedere insieme alla squadra cosa è successo con Carlos nel primo settore durante il Q3, perché io ero in un giro in cui dovevo spingere e mi sono trovato Carlos davanti per tutto il primo settore mentre scaldava le sue gomme. Questo è stato un peccato, poi questo non significa dire che senza quell’imprevisto avremmo potuto fare molto meglio. Per quanto mi riguarda ho una macchina un po’ più da gara, ma questo non giustifica il 7° posto”.

    Per Sainz, invece, è stato il traffico a tenerlo lontano dalla top 3. Prima di lanciarsi, ha dovuto dar spazio ad Alonso, perdendo così temperatura delle gomme e i decimi per salire di fila. “Da un lato sono molto contento, dall’altro no. Partendo con gli aspetti negativi, il giro di preparazione non è stato fantastico, abbiamo faticato con la temperatura degli pneumatici perché abbiamo dovuto lasciare passare tre vetture e per quello ho perso due-tre decimi nel primo settore per questo aspetto del giro di preparazione”.

    Speranze vive in gara

    In gara, però, potrebbe succedere ancora di tutto. La SF-23 ha dimostrato di essere più pronta sul passo che sul giro secco, il margine per attaccare le Mercedes e lottare per un podio, con Perez fuorigioco, ci sta tutto. LEGGI TUTTO

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    Gp d’Australia, Miller: “Nozze da favola, ma ho sposato anche le moto”

    PHILLIP ISLAND (Australia) – Ricevere l’anello, mostrarlo al cerimoniere e ai testimoni, offrirlo alla consorte, con la domanda di rito: «Vuoi essere la mia sposa?» sperando in un «Sì», ovviamente da contraccambiare. Detto, fatto per Jack Miller, ufficiale Ducati convolato a nozze nella nativa Townsville insieme a Ruby Adriana. Una coppia raggiante nel loro Queensland, decisamente distante – anche a livello di meteo – da Phillip Island. Il ventisettenne del Down Under racconta le emozioni, pronto a viverne altre, nel GP di casa che torna dopo tre anni: «Ero nervoso – svela il vincitore di Motegi – ci trovavamo di fronte a 200 persone, non è stato facile parlare bene e disinvolti. La cerimonia è andata alla grande».  
    Se l’aspettava la dedica canora di Johann Zarco?«Assolutamente no. Stavamo facendo un gioco musicale e, a un certo punto, lui è entrato in scena. Un gesto bellissimo».  
    MotoGp, Bagnaia: “Quartararo è veloce, ma noi siamo pronti”
    Quale regalo farà a se stesso nel GP di casa?«Sono ancora in corsa per il titolo (a -40 da Fabio Quartararo, ndr), la matematica mi dà ragione. È un bel sogno, continuo a lavorare al massimo, provando a sfruttare il mio solito crescendo di fine stagione. Senza pensare troppo alla classifica né ai giochi di squadra».  
     Lascerà la Ducati per la KTM: corre da separato in casa?«No, nessuno di noi ha smesso di crederci, anzi, si è continuato a spingere sull’acceleratore».   Come vive il paddock quando i motori sono spenti?«Per me è importante correre, sono uno spirito racing. Mi piace anche incontrare i tifosi, stare in mezzo alla gente e parlare di moto. Il problema è solo la distanza da casa, davvero enorme». 
    MotoGp, Miller: “In Australia voglio vincere”
    La soffre?«Ogni giorno. Dal momento in cui prendo l’aereo, allontanandomi dall’Australia. Fino al mio ritorno a Townsville, così lontana e diversa dal vecchio continente. Mi mancano casa mia, le mie cose e le mie persone».
    Non è possibile tornare più spesso?«Avete visto, voi che avete viaggiato fin qui, quanto sia estenuante. Perderei energie fisiche e mentali, non è fattibile. La carriera di un pilota è corta e va vissuta al massimo, affrontando qualsiasi sacrificio. Ho già speso tanti anni fuori dall’Australia sapendo che, prima o poi, smetterò».   A Phillip Island hanno vinto in top class tre suoi conterranei: Wayne Gardner, Mick Doohan e Casey Stoner. Il suo preferito?«Wayne fu il primo a rischiare, sfidando l’Europa e il Motomondiale. E vinse, realizzando l’obiettivo della carriera da pioniere australiano. Casey era un talento smisurato, vederlo in azione è stato un onore tecnico ed emozionale. Ha lasciato un segno indelebile. Mick è il mio preferito, un vero mito, l’idolo delle folle, la persona semplice e il professionista, il campione. Ha dominato per cinque anni di fila in 500, scrivendo la storia. Mi avete fatto scegliere tra tre profili unici e rari».
    MotoGp, Marquez: “Chiudere la carriera era un’opzione”
    Pure lei lo è.«Ho il privilegio di figurare in un team ufficiale della MotoGP, ho vinto Gran Premi, tutto speciale, ma io spero di essere ricordato come una buona persona. Qui sto vivendo il mio sogno, ma un giorno finirà. E quando finisce, è finita. Quindi mi auguro di essere considerato un fantastico pilota, però pure un fantastico ragazzo. Un uomo».Scelga il futuro titolato tra Quartararo, Bagnaia, Espargarò.«Pecco. Il momento è suo, Aleix è consistente, però non basta per vincere il Mondiale. Fabio è partito forte, si è concentrato su se stesso, è super concreto».La Desmosedici è la moto migliore?«Così dicono, però dobbiamo pensare come tutte le moto siano competitive. Quartararo continua a lamentare scarsa potenza della sua M1, e allora perché ha rinnovato con la Yamaha? Tutte le MotoGP sono buone».
    La KTM è una buona moto?«Sì, è veramente valida la RC16. Mi focalizzerò per fare bene, altro che bla bla bla. Non ci sono moto inferiori e svantaggiate. Sentiamo soltanto parole, alla fine contano i fatti, che evidenziano l’equilibrio di questo campionato».   LEGGI TUTTO

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    F1, completati i lavori a Melbourne: via libera per il Gp d'Australia

    ROMA – Ora che il governo dello stato australiano di Victoria ha dato il via libera, il Gran Premio dell’Australia può rientrare ufficialmente nel calendario della Formula 1. Dopo i due anni di stop a causa del Covid e dopo i lavori per rendere ancora più veloce la pista, il circuito di Melbourne può riaprire i battenti. “Albert Park – ha detto a “Speedcafé” il CEO dell’Australian Grand Prix Corporation, Andrew Westacott – sarà il terzo appuntamento del mondiale e, a ottanta giorni dall’evento (8-10 aprile 2022, ndr) i biglietti stanno già finendo”. Westacott però avverte: “Saremo molto attenti alla sicurezza dell’evento e tutti dovranno essere vaccinati per prenderne parte”.
    Ancora più veloce
    Il Gran Premio dell’Australia rientra nel Circus con non poche novità. Il tracciato è stato infatti riasfaltato completamente per la prima volta dopo il suo esordio nel 1996 ed è stato reso più veloce. “Le macchine – ha spiegato il dirigente – saranno più ravvicinate e prevediamo che possano sorpassarsi più facilmente”. La pista avrà infatti tre zone DRS e Curva 1, Curva 3, Curva 6 e Curva 15 sono state allargate. È stata anche rimossa la chicane prima di Curva 11: “In quel punto le macchine dovrebbero raggiungere oltre i 330 km/h”, ha sottolineato Westacott. LEGGI TUTTO

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    F1: via libera dal governo per il Gran Premio d'Australia

    ROMA – Il tanto atteso via libera è arrivato. Il governo dello stato australiano di Victoria ha confermato l’appuntamento con il Gran Premio di Melbourne, che ora può rientrare ufficialmente nel calendario della Formula 1. Dopo i due anni di stop a causa del Covid e dopo i lavori per rendere ancora più veloce la pista, il circuito di Melbourne può riaprire i battenti. “Albert Park – ha detto a Speedcafé il CEO dell’Australian Grand Prix Corporation, Andrew Westacott – sarà il terzo appuntamento del mondiale e, a ottanta giorni dall’evento (8-10 aprile 2022, ndr) i biglietti stanno già finendo”. Westacott però avverte: “Saremo molto attenti alla sicurezza dell’evento e tutti dovranno essere vaccinati per prenderne parte”.
    Lavori terminati
    Il Gran Premio dell’Australia rientra nel Circus con non poche novità. Il tracciato è stato infatti riasfaltato completamente per la prima volta dopo il suo esordio nel 1996 ed è stato reso più veloce. “Le macchine – ha spiegato il dirigente – saranno più ravvicinate e prevediamo che possano sorpassarsi più facilmente”. Il circuito di Melbourne vedrà infatti la presenza di tre zone DRS, con i raggi di Curva 1, Curva 3, Curva 6 e Curva 15 che sono stati allargati per facilitare le manovre dei piloti. Si è invece preferito fare a meno della chicane prima di Curva 11: “In quel punto le macchine dovrebbero raggiungere oltre i 330 km/h”, ha detto Westacott. LEGGI TUTTO