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    L’opposto Jannis Hopt confermato a Taranto: “Entusiasta all’idea di restare”

    La Gioiella Prisma Taranto prolunga l’avventura di Jannis Hopt, opposto tedesco classe ’96 per 2,05 cm, che continuerà a far parte della rosa rossoblù anche nella prossima stagione in Serie A2.

    Arrivato a fine gennaio della scorsa stagione, Hopt ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel gruppo, dimostrando carattere, affidabilità ed entusiasmo, qualità che hanno convinto la società a puntare su di lui anche per il nuovo corso.

    Nato e cresciuto nel prestigioso vivaio del VfB Friedrichshafen, con cui ha vinto il titolo di Campione Tedesco U18 nel 2012 e i titoli U20 nel 2014 e 2015, Hopt è stato uno dei talenti emergenti più promettenti del panorama pallavolistico tedesco.

    Ha maturato esperienza nella 2. Bundesliga con i Volley YoungStars, per poi debuttare in Bundesliga con Chemie Volley Mitteldeutschland. Dopo un infortunio che lo ha costretto a una pausa, è tornato protagonista con i United Volleys Rhein-Main, raggiungendo per tre stagioni consecutive le semifinali dei playoff tedeschi.

    Successivamente ha vestito le maglie del TV Rottenburg, del TSV Giesen – dove si è reinventato come attaccante – e dei Blue Volleys Gotha in 2. Bundesliga.

    Nel 2022 ha sposato il progetto del VC Eltmann, contribuendo alla promozione del club nella 2. Bundesliga Süd nel 2023.

    Con il suo arrivo alla Gioiella Prisma Taranto ha avuto l’occasione di confrontarsi per la prima volta con il campionato italiano, dimostrando subito grande voglia di mettersi in gioco. Ora, con entusiasmo e determinazione, è pronto a proseguire questa avventura in rossoblù, offrendo esperienza e qualità al reparto opposti in vista della nuova stagione.

    Le dichiarazioni di Jannis Hopt: “Sono davvero entusiasta all’idea di restare a Taranto, soprattutto dopo una stagione in cui non siamo riusciti a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Questo club merita di giocare ai massimi livelli e sta a noi trasformare questo sogno in realtà. Non vedo l’ora di ritrovare la squadra, mettermi al lavoro e dare il mio contributo per vivere una stagione di successo”.

    Ne esalta le qualità il direttore generale Vito Primavera: “Siamo felici di poter contare ancora su di lui per la prossima stagione. La sua scelta di restare a Taranto, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno, dimostra attaccamento alla maglia e grande senso di responsabilità. È un atleta che ha sempre dato il massimo, dentro e fuori dal campo, e siamo convinti che il suo contributo sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi che questa piazza e questo pubblico meritano”.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Davide Luzzi resta a Taranto per la terza stagione consecutiva: “Pronto a dare tutto”

    Davide Luzzi, libero tarantino doc, resta a Taranto con la maglia della Gioiella Prisma Volley. Prosegue dunque la volontà da parte dei Presidenti Tonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore di valorizzare un emergente del territorio cittadino, che continua a rendere orgoglioso ed entusiasta tutto l’ambiente societario.

    Questo sarà il terzo anno consecutivo per Luzzi con il team ionico, dove ha saputo, nella scorsa stagione, ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il giovane libero ha infatti collezionato numerose presenze in campo, dando una valida mano al team grazie alla sua costanza, al suo spirito combattivo e a un attaccamento alla maglia che non è mai mancato.

    Nato a Taranto nel 2004, Davide Luzzi è alto 1.78 cm. Muove i primi passi con la Frascolla Taranto, poi approda nel volley professionistico con Castellana Grotte, dove vince lo scudetto U19 e disputa anche la Serie B. Nella stagione 2022-23 veste la maglia di Grottaglie, sempre in B, raggiungendo i playoff, e si classifica terzo alle finali nazionali giovanili con la Materdomini. Dal 2023 a oggi ha vestito i colori della Gioiella Prisma Taranto in Superlega.

    Cresciuto nei mesi a contatto con campioni e professionisti esperti, Luzzi continuerà il suo percorso di maturazione sotto la guida di un tecnico che punterà molto sulla crescita del roster, in un campionato dove si confrontano livelli tecnici di interessanti profili tra cui giovani e promettenti atleti pronti al salto nella massima serie.

    “Indossare ancora una volta la maglia della Gioiella Prisma Taranto è un’emozione che non si spegne mai. Ringrazio la società che mi ha dato l’occasione per il terzo anno consecutivo di rappresentare la mia città, la mia casa, davanti a tutti i tarantini. Sono pronto a dare tutto, ancora una volta, con umiltà, determinazione e cuore. Forza Gioiella Prisma Taranto”, ha dichiarato Luzzi ai microfoni della società.

    Alle sue parole si unisce la Vice Presidentessa Elisabetta Zelatore, che afferma: “Davide è un ragazzo che incarna perfettamente i valori della nostra società: dedizione, talento, sacrificio e amore per il territorio. Lo scorso anno ha dimostrato di poter stare in campo con grande personalità e siamo certi che, con il lavoro quotidiano e lo spirito giusto, potrà crescere ancora tanto e diventare un punto fermo per la nostra squadra”.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Il mercato di Taranto parte col botto con il regista giapponese Ryu Yamamoto

    A Taranto è già Giappone–mania! La nuova Gioiella Prisma Taranto Volley si presenta così! La squadra del Presidente Bongiovanni ha annunciato per la nuova stagione l’arrivo del palleggiatore giapponese Ryu Yamamoto, nato il 23 settembre 2000 a Ōtsu, nella prefettura di Shiga.

    Alto 185 cm per 85 kg, Yamamoto porta con sé una combinazione di tecnica raffinata, rapidità di esecuzione e visione di gioco maturata in esperienze internazionali di alto livello. Dopo essersi formato nella prestigiosa Tokai University, ha giocato per Suntory Sunbirds (Giappone, 2022/23), Dinamo București (Romania, 2023/24), AO Milon Neas Smyrnis (Grecia, 2024/25). Nella squadra greca quest’anno formava la diagonale principale insieme all’ex opposto rossoblù Kyle Russel.

    Con la Nazionale giapponese ha ottenuto importanti risultati in manifestazioni internazionali come la Volleyball Nations League e i Giochi Asiatici, dimostrando qualità e personalità anche ai massimi livelli. L’arrivo di Yamamoto rappresenta un vero e proprio ponte sportivo e culturale tra il Giappone e la Puglia: un tocco di Oriente sulle rive dello Ionio, pronto a dettare il ritmo della regia rossoblù.

    Le prime dichiarazioni di Yamamoto: “Sono profondamente onorato di entrare a far parte di una squadra dalla storia così prestigiosa. Giocare in Italia, patria della grande pallavolo, è per me motivo di immenso orgoglio ed entusiasmo. Darò tutto me stesso, ogni giorno, per aiutare il club a raggiungere l’obiettivo ambizioso della promozione in Superlega. Il mio desiderio è essere il palleggiatore che saprà guidare la squadra alla vittoria, partita dopo partita.”

    Le parole del Presidente Bongiovanni: “Siamo felici di dare il benvenuto a Ryu Yamamoto nella famiglia della Gioiella Prisma Taranto Volley. La sua scelta di venire a Taranto, una città ricca di storia e tradizione, ci riempie d’orgoglio. Crediamo fortemente che l’arrivo di un talento giapponese rappresenti non solo un valore tecnico aggiunto per il nostro progetto sportivo, ma anche un bellissimo ponte tra culture lontane, unite dalla passione per la pallavolo. Siamo certi che Yamamoto saprà conquistare i nostri tifosi con il suo talento, la sua professionalità e il suo spirito di squadra.”

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Taranto, l’esordio in Superlega di Mino Balestra: “Ricorderò l’esperienza di quest’anno per la vita”

    Affacciarsi al massimo campionato di pallavolo italiano è un’esperienza che segna la carriera di qualsiasi giocatore. Per un giovane atleta, confrontarsi con i migliori e rappresentare la propria città in un palcoscenico così prestigioso è un sogno che si avvera. Mino Balestra, il giovane centrale della Gioiella Prisma Taranto classe 2003 tarantino doc racconta, ai microfoni della società, le emozioni del suo primo anno in Superlega con i rossoblù: le sfide affrontate, i miglioramenti nel suo ruolo e le ambizioni per il futuro, senza dimenticare l’importanza dei tifosi e dell’affetto della famiglia.

    Questa stagione con la Gioiella Prisma Taranto è stata la prima esperienza in Superlega per Balestra. “Iniziare ad allenarmi con la Superlega quest’anno è stato molto ispirante. Mi sono affacciato al sogno che è più o meno quello che hanno tutti i giocatori di pallavolo ovvero poter competere nel migliore campionato del mondo. Sicuramente l’esordio è stato un momento che non scorderò mai, ma in generale mi porterò tutta l’esperienza di quest’anno per la vita”.

    Non solo la Superlega, ma tornare a Taranto voleva dire giocare per la squadra della sua città natale: “È stata la prima volta che ho potuto rappresentare Taranto e non nascondo che ero emozionatissimo solo al pensiero”.

    Anche se ha avuto poco spazio in campo, Mino ha sicuramente avuto modo di imparare molto, ma la strada è ancora lunga. “Penso di essere migliorato molto nel mio ruolo perché ho avuto la grande fortuna di confrontarmi contro due centrali che secondo me saranno tra i migliori interpreti del ruolo nei prossimi anni e già questa stagione l’hanno dimostrato. Sicuramente l’obiettivo è di trovare un po’ più di spazio l’anno prossimo e migliorare per raggiungere e superare quel livello”.

    Il centrale di Taranto ha parlato poi dei suoi hobby, delle sue passioni e degli obiettivi futuri: “Il tempo libero anche se poco lo passo spesso e volentieri con la mia famiglia e studio più che altro, sono iscritto alla facoltà di Ingegneria Informatica. Obiettivi futuri? Diventare la migliore versione di me stesso come giocatore e soprattutto come persona. Ci sono un paio di sogni nel cassetto che voglio realizzare e qualche sassolino nella scarpa che voglio togliere ma non dico nulla per scaramanzia”.

    Balestra infine rivolge un ringraziamento speciale ai tifosi che hanno accompagnato lui e la Gioiella Prisma Taranto lungo tutta la stagione. “I tifosi sono stati incredibili e ci hanno accompagnato nei momenti belli e in quelli brutti del campionato, a loro va un ringraziamento speciale. Spero che nonostante la retrocessione non perdano mai la gioia e la speranza perché anch’io non smetterò di sperare che Taranto torni in Superlega a giocarsela contro le migliori squadre al mondo”.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Taranto giocherà l’A2, ora è ufficiale. Bongiovanni: “Non era il momento di arrendersi”

    La pallavolo a Taranto non si ferma. Come avevamo già anticipato, nonostante la dolorosa retrocessione subìta all’ultima giornata di Superlega, le prime indiscrezioni suggerivano che la società rossoblu avrebbe continuato a “vivere” anche in Serie A2. E così infatti sarà, oggi ne abbiamo la conferma, con l’augurio di rivederla presto nel massimo campionato. Una bellissima notizia per la città ionica che il prossimo anno, quello che la porterà ad ospitare io Giochi del Mediterraneo 2026, potrà contare ancora su una squadra di Serie A dopo aver visto fallire miseramente i progetti nel basket e soprattutto nel calcio. Un grande atto anche di coraggio da parte della presidenza in tempi che di sicuro non rendono facile fare sport di alto livello al Sud.

    Di seguito riportiamo integralmente il comunicato della Gioiella Prisma Taranto.

    Dopo una stagione difficile e una retrocessione che avrebbe potuto mettere fine a un ciclo, la Gioiella Prisma Taranto, con la Presidenza, il suo staff e i suoi sponsor partner scelgono invece di guardare avanti. Non era scontato. Non era facile. In un territorio dove lo sport di alto livello è spesso una sfida controvento, la decisione di proseguire il percorso è il segnale più forte che potevamo dare: Taranto c’è, la pallavolo tarantina c’è.

    La determinazione della Presidenza, con Tonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore, ha fatto la differenza. La volontà di continuare a investire in un progetto sportivo serio, che dia valore alla città e alla sua passione per la pallavolo, è stata più forte di ogni difficoltà.

    Ripartiamo con nuovi presupposti, nuove idee e la stessa voglia di sempre: quella di competere, di emozionare e di dare ai nostri tifosi il sogno che meritano. Il percorso continua, con la stessa passione e lo stesso orgoglio. Taranto merita la grande pallavolo, e noi siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo.

    Dichiarazione del Presidente Tonio Bongiovanni: “Abbiamo riflettuto a lungo sul futuro del progetto Prisma e sulla possibilità di fermarci. Ma guardando negli occhi chi lavora ogni giorno per questa società, sempre supportati con determinazione dalle aziende che lavorano con noi e dai loro rappresentanti, chi ha tifato per noi fino all’ultima partita, chi ha creduto in noi anche nei momenti più difficili, abbiamo capito che non era il momento di arrendersi. Saremo una squadra che lotta, che sogna, che non si arrende mai. Saremo ancora qui, per questo sogno e per questa maglia. Con rinnovata determinazione, ripartiamo per costruire ancora qualcosa di importante.”

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Il caso Gioiella Prisma Taranto: anatomia di una retrocessione che poteva essere evitata

    Mai stata ultima, tranne al termine dell’ultima drammatica giornata di regular season. Retrocedere così fa malissimo, ma è quello che è accaduto alla Gioiella Prisma Taranto. Una squadra che, per come era stata costruita, avrebbe potuto tranquillamente ambire a un piazzamento da Play-Off. E invece…SQUADRA COSTRUITA BENE, MA…Quello costruito dal ds Vito Primavera era un roster che, sulla carta, mixava alla perfezione esperienza e talento. Gente dalle spalle larghe come Pippo Lanza e il libero Marco Rizzo, un palleggiatore di esperienza internazionale come Jan Zimmermann e una chioccia come Aimone Alletti da una parte. Dall’altra giovani che adesso finiranno sicuramente nel mirino di tante squadre, big comprese. Parliamo dei due centrali Wout D’Heer, un gigante a muro, e Roamy Alonso, più offensivo nell’interpretazione del ruolo. Parliamo dei due martelli Brodie Hofer, canadese classe 2000, e Tim Held, italiano classe 1998. Parliamo di un opposto come Fabrizio Gironi, anche lui del 2000, che dopo aver ben figurato lo scorso anno a Piacenza, quest’anno aveva la grande opportunità, e voglia, di consacrarsi. Tutti giovani, sì, ma comunque nel giro delle rispettive nazionali e già con diversi campionati di alto livello alle spalle.Eppure una sua identità ben precisa questa squadra forse non l’ha mai avuta, finendo col perdersi strada facendo invece che strutturarsi, costruirsi delle certezze, trovare continuità nei risultati. Ne è dimostrazione il girone di ritorno. Dopo i 10 punti conquistati in quello d’andata, nelle successive undici giornate Taranto ha fatto sua una sola vittoria, da due punti contro la Vero Volley, e appena 5 punti.

    BILANCIO SCONTRI DIRETTIAlla fine della fiera, guardando i confronti diretti con le altre squadre alla sua portata, si scopre che i rossoblu hanno raccolto 3 punti nel doppio confronto con la Yuasa Battery, 3 in quello con Monza (due tie-break, il primo vinto, il secondo perso), 1 in quello con Cisterna, 1 in quello con Modena, addirittura 0 contro Padova. Largamente insufficienti le appena 4 vittorie conquistate in tutta la stagione, ben due in meno rispetto a Monza. Sanguinose, a conti fatti, si sono rivelate le occasioni non colte già prima della sfida da ultima spiaggia contro Verona, ad esempio i due tiebreak mancati sia a Civitanova che a Modena nelle due giornate precedenti: terzo set perso contro la Lube 26-24, quarto set perso contro la Valsa Group per 25-23.

    TROPPI ALTI E BASSIPer non parlare di come la squadra di Taranto si sia accesa e spenta troppe volte, anche nel corso di una stessa partita. Alcuni esempi andando a ritroso in questo girone di ritorno. Avanti due set a uno contro Verona, invece di chiudere il conto perde il quarto a 17. A Modena perde il primo a 15 prima di iniziare a dare battaglia dal secondo set in avanti. A Civitanova vince il primo di forza (17-25), salvo poi subire pesantemente nel secondo (25-11). Contro Cisterna, in casa, lotta per quattro set, ma ancora una volta manca di killer instinct (tie-break perso 11-15). Contro Padova un match da aggredire finito invece con l’essere aggredita (25-20, 25-21, 24-26, 25-19). Contro Trento partenza a tutta birra, due set giocati alla pari, se non meglio, poi altro black-out (30-32, 25-19, 20-25, 15-25) e altra occasione persa di muovere la classifica anche con un solo punto. RICEZIONE TALLONE D’ACHILLEChe dire poi dei numeri di Taranto nel fondamentale della ricezione: prima come errori totali (176), prima per numero di ricezioni negative (907 su un totale di 1668), ultima per numero di ricezioni perfette (279 e appena il 16,7%), ultima per efficienza (0,06).

    SI SAREBBE POTUTO EVITARLO?Alla luce di tutte queste evidenze, forse l’unica colpa della società è stata quella di non fiutare il pericolo per tempo e agire di conseguenza. I 2 punti fatti da Grottazzolina nelle prime undici giornate probabilmente hanno gettato fumo negli occhi, alimentando la speranza che, male che fosse andata, alla fine a retrocedere sarebbe stata come al solito la neopromossa “sacrificale”. A ridosso del giro di boa, poi, scoprire dalla stampa che il proprio allenatore aveva già firmato per un’altra squadra per la stagione seguente forse non ha contribuito a mantenere un clima sereno, o quanto meno lo stesso focus sull’obiettivo da raggiungere.

    IN PUGLIA LA STORIA NON CAMBIACi ritroviamo così a salutare l’unica rappresentante di tutto il Sud Italia in Superlega. Purtroppo, sotto le Marche sembra proprio che la pallavolo di alto livello o la si fa in Puglia o non la si fa da nessun’altra parte. Per di più, quando la si è fatta in Puglia (Taranto, Gioia, Molfetta, Castellana Grotte) la storia e le cronache raccontano che con Vincenzo Di Pinto in panchina si sono raggiunti determinati risultati, senza Vincenzo Di Pinto in panchina se ne sono raggiunti altri.Fortunatamente, voci di corridoio di queste ore dicono che la pallavolo a Taranto questa volta non dovrebbe chiudere. La società avrebbe intenzione di giocare in A2 il prossimo anno. Una notizia che la città ionica, che ha già visto i fallimenti quest’anno del calcio e del basket, paradossalmente in prossimità dei Giochi del Mediterraneo che si disputeranno nel 2026, si augura venga confermata al più presto.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Onore a Taranto, ha dato davvero tutto: con lei la Superlega perde il sud

    Ha dato tutto la Gioiella Prisma Taranto, davvero tutto, ma questa volta non è bastato a restare in Superlega. Una serata drammatica quella vissuta al PalaMazzola. Avanti due set a uno, con un punto già acquisito, nel quarto i rossoblu non sono riusciti a centrare quella vittoria piena che avrebbe significato salvezza senza la necessità di dover fare calcoli. Il tiebreak avrebbe potuto darle una seconda chance, ma a negargliela sono stati Keita e compagni.

    I minuti vissuti dopo la caduta dell’ultimo pallone sono stati commoventi: giocatori seduti a terra in campo a seguire l’esito del quinto set fra Monza e Cisterna, tutto il pubblico sugli spalti ad aspettare con loro in religioso silenzio. Finita la partita dell’Opiquad Arena con la vittoria, drammatica anche quella, per 17-15 dei brianzoli, su tutti i giocatori di Taranto si è abbattuto lo sconforto per la retrocessione. Ma come detto, questa squadra, anche oggi, ha dato davvero tutto e il suo pubblico l’ha salutata con un lunghissimo applauso carico di riconoscenza e gratitudine, nonostante per questa città, a livello sportivo, perdere la Superlega rappresenti un altro boccone amarissimo da mandare giù.

    La Prisma Taranto saluta il massimo campionato dopo quattro stagioni. Le prime due con Di Pinto in panchina (artefice anche della promozione dalla A2), lo scorso anno con Mastrangelo prima e Travica poi, in questa stagione con Boninfante-Papi al timone. Prima di Grottazzolina quest’anno, nessuna neopromossa di recente aveva retto l’urto con la Superlega. Taranto sì. Taranto ci era riuscita, e poi anno dopo anno ha avuto il merito di confermarsi. E lo ha fatto anche quest’anno, dove la quota salvezza al termine del girone d’andata era solo a 3 punti e poi in quello di ritorno si è alzata bruscamente come mai visto prima. Taranto retrocede con gli stessi punti di Monza, ma purtroppo con due vittorie in meno. Questo è lo sport, bisogna accettare il risultato, il verdetto del campo come si suol dire. Ma se ne avessimo il potere, quest’anno proprio no, di retrocedere non lo meritava e merita nessuno. Soprattutto una squadra e una società come questa, unica rappresentante del sud in Superlega, che ha lottato in questo modo sino alla fine.“In questo momento fare un bilancio è difficile. A caldo, siamo tutti emozionati e dispiaciuti – sono le parole del Direttore Generale Vito Primavera ai microfoni dell’addetta stampa di Taranto, Linda Stevanato -. Abbiamo disputato un girone d’andata fantastico, chiudendo con dieci punti e posizionandoci al quartultimo posto. Poi, nel girone di ritorno, abbiamo avuto un calo e non siamo riusciti a gestire le difficoltà. Sul finale, però, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, vincendo contro Monza e disputando una grande partita stasera, anche se purtroppo non è bastato”.

    “Questa retrocessione fa malissimo, soprattutto dopo cinque anni, considerando anche la promozione. Abbiamo vissuto battaglie incredibili e salvezze altrettanto straordinarie. È una grande delusione, soprattutto per il presidente Bongiovanni e la dottoressa Zelatore, che non meritavano questo epilogo. Si tratta di una retrocessione maturata per il minimo scarto, solo a causa del numero di vittorie. Ora è giusto assumerci tutti le nostre responsabilità. Avevamo un bel vantaggio, ma non siamo riusciti a mantenerlo”.

    Taranto saluta così la Superlega, ma lo fa a testa alta. Con onore. La Superlega saluta Taranto e il sud. Un boccone amaro anche per la Lega e tutto il movimento.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Taranto-Verona 2-3, gli scaligeri chiudono al 4° posto. I pugliesi retrocedono in A2

    Nel finale thrilling della Regular Season, Rana Verona protegge il quarto posto in classifica, conquistando una vittoria al cardiopalma al PalaMazzola contro la Gioiella Prisma Taranto. Per la prima volta nella sua storia, dunque, il club scaligero chiude nelle prime quattro posizioni, guadagnandosi il fattore campo nel turno inaugurale dei paly-off. Una prova di nervi per la squadra di coach Stoytchev, che sblocca, viene rimontata, ma non demorde mai e con una reazione rabbiosa si porta a casa la fetta maggiore del bottino. Sul campo si è rivisto un Keita travolgente, capace di marcare 35 volte il tabellino e di meritarsi l’ennesima nomina MVP. In doppia cifra in termini di punti anche Mozic (19) ed Ewert (13), mentre Abaev ha stampato 3 muri vincenti. Adesso, la strada porta a Gara 1 dei Quarti: al Pala AGSM AIM arriva Piacenza. Il verdetto del campo è però amarissimo per Taranto che, con la contemporanea vittoria al tie break di Monza, retrocede in A2.Nel sestetto di partenza, Coach Stoytchev si affida alle mani di Abaev al palleggio, con Keita che torna in campo nel ruolo di opposto. In banda c’è Sani assieme a capitan Mozic, mentre a centro rete spazio alla coppia Cortesia-Zingel, con D’Amico come libero.Il match si apre con l’attacco vincente firmato da Keita, ma la reazione dei padroni di casa è immediata e con il colpo di Hofer al termine di un lungo scambio si portano sul 7-4. La formazione locale mantiene le tre lunghezze di vantaggio, così Abaev insiste al centro con Zingel e Cortesia, bravo a trovare il varco dell’11-9. Il regista ospite, poi, sorprende la difesa avversaria con un tocco di seconda, che dà via al recupero veronese, prima del doppio muro di Mozic da ambo i lati della rete che inverte il trend (17-19). Con l’ace di Hofer, Taranto riacciuffa il pari, ma Verona riprende il controllo e con i tre ace consecutivi di Keita arriva ad aggiudicarsi il parziale sul 21-25. Al rientro in campo, i locali firmano il primo punto, ma Mozic alza il livello e mette a terra due palloni (2-3). La truppa di casa replica, ribalta e con il muro di D’Heer si porta sul 5-3. Gli scaligeri restano aggrappati al punteggio, ma Held infila la traiettoria giusta dai nove metri e consegna un vantaggio di tre punti ai suoi (12-9). Keita è efficace sottorete in più circostanze, poi ci pensa Ewert a mettere in difficoltà la ricezione salentina per il 17-17. In questa fase regna l’equilibrio, con D’Heer che stampa il muro del 20-20. Poi, D’Amico è prodigioso in difesa, permettendo a Keita di incrociare per il 23-21. Taranto annulla due set ball, poi D’Heer impedisce a Keita di passare e manda sopra i padroni di casa (25-24). Si procede ad oltranza, con Keita che centra il bersaglio al servizio, poi Ewert attacca per il 27-28. Alla fine del batti e ribatti, sono i rossoblù ad avere la meglio sul 31-29. Alla ripresa, è subito rally combattuto, con Keita che piazza la sfera sulla riga, a cui risponde Alonso. Keita torna subito a spingere lateralmente, con la diagonale stretta che mantiene la parità (3-3). Il match resta sui binari dell’equilibrio, con Ewert che spezza il tentativo di fuga dei padroni di casa per l’8-7. Poi, D’Heer alza di nuovo la voce a muro, prima che Gironi aumenti il distacco (14-10). Con un gran primo tempo Cortesia prova a scuotere i suoi, ma Hofer timbra l’ace del 16-11. Il sestetto locale tiene il pallino del gioco: Gironi impedisce il passaggio a Mozic e spedisce i suoi sul 20-14. Mozic e Keita cercano di trascinare i veronesi, con il capitano che firma il meno tre (22-19). Gironi firma il set point, annullato dalla pipe di Mozic (24-22). Entra Vitelli e inanella due ace, seguiti dal muro di Keita del 24-25. Ai vantaggi, però, Hofer chiude sul 27-25.I padroni di casa sbloccano la quarta frazione, ma Verona risponde con puntualità grazie al primo tempo di Vitelli, che anticipa il colpo di fino di Keita su alzata in pancake di Abaev (3-4). Con il pallonetto a superare il muro, Ewert prova a spingere i suoi, trovando un valido alleato in Vitelli, di nuovo decisivo al servizio (6-8). Ewert incide anche da seconda linea, con Mozic che incrementa il vantaggio con l’ade dell’11-15. Il capitano scaligero prende per mano i suoi e concretizza anche il buon suggerimento di Abaev per il 14-19. Verona indirizza il parziale e tiene a debita distanza gli avversari anche grazie a un nuovo ace a firma del palleggiatore russo. Poi ci pensa Ewert a mettere il sigillo sul set (17-25). Keita apre le danze con un mani-out in avvio di quarta frazione. Poi, i due palleggiatori si prendono la scena col secondo tocco, con Zimmermann che replica ad Abaev (3-3). Taranto mantiene alta l’intensità e con l’attacco di Girone va al cambio-campo sull’8-6. Verona non si abbatte, recupera terreno e con l’ace timbrato da Keita vola sull’8-10. Keita, poi, buca le mani del muro per il 10-13. Nel finale dai nove metri Gironi manda la palla in rete: Verona festeggia il successo. 

    Vito Primavera (Gioiella Prisma Taranto): “In questo momento fare un bilancio è difficile. A caldo, siamo tutti emozionati e dispiaciuti. Abbiamo disputato un girone d’andata fantastico, chiudendo con dieci punti e posizionandoci al quartultimo posto. Poi, nel girone di ritorno, abbiamo avuto un calo e non siamo riusciti a gestire le difficoltà. Sul finale, però, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, vincendo contro Monza e disputando una grande partita stasera, anche se purtroppo non è bastato. Questa retrocessione fa malissimo, soprattutto dopo cinque anni, considerando anche la promozione. Abbiamo vissuto battaglie incredibili e salvezze altrettanto straordinarie. È una grande delusione, soprattutto per il presidente Bongiovanni e la dottoressa Zelatore, che non meritavano questo epilogo. Si tratta di una retrocessione maturata per il minimo scarto, solo a causa del numero di vittorie. Ora è giusto assumerci tutti le nostre responsabilità. Avevamo un bel vantaggio, ma non siamo riusciti a mantenerlo”.

    Gioiella Prisma Taranto 2Rana Verona 3 (21-25, 31-29, 27-25, 17-25, 11-15)

    Gioiella Prisma Taranto: Zimmermann 2, Gironi 22, Held 14, Hofer 24, Alonso 7, D’Heer 10, Rizzo (L), Fevereiro, Lanza, Paglialunga, Hopt, Alletti 1, Balestra, Luzzi (L). All. BoninfanteRana Verona: Abaev 6, Keita 35, Mozic 19, Sani 2, Cortesia 4, Zingel 7, D’Amico (L), Spirito, Jensen, Ewert 13, Chevalier, Vitelli 6, Zanotti, Bonisoli (L). All. StoytchevArbitri: Cesare, Brunelli.Note – Durata set: 27’; 34’; 32’; 23’; 18’; totale: 2h14’. Attacco: Gioiella Prisma Taranto 50%; Rana Verona 57%. Ricezione: Gioiella Prisma Taranto 33%; Rana Verona 40%. Muri: Gioiella Prisma Taranto 12; Rana Verona 8. Ace: Gioiella Prisma Taranto 8; Rana Verona 11. MVP: Noumory Keita. Spettatori: 2500.

    (fonte: Rana Verona/Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO