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    Federer e Nadal alla Laver Cup 2022 a Londra

    I due campioni giocheranno a Londra

    La Laver Cup 2022, in scena alla O2 di Londra dal 23 al 25 settembre, vedrà in campo nel team Europe Rafa Nadal e Roger Federer. Questo l’annuncio dell’evento, nonostante le condizioni dello svizzero siano ancora tutt’altro che rassicuranti.
    “Il ritorno Fedal. Le Superstar del tennis @Roger Federer e @Rafael Nadal rappresenteranno il Team Europe questo settembre alla #LaverCup London 2022”.
    Chissà se i due, come nella prima storica edizione di Praga, giocheranno insieme anche un doppio…

    A Fedal Comeback.Tennis superstars @rogerfederer and @RafaelNadal will represent Team Europe this September at #LaverCup London 2022. Premium hospitality packages available starting February 7. Multi-session tickets go on sale in early March. https://t.co/APOt1nJCb1 pic.twitter.com/4ufboTFDp6
    — Laver Cup (@LaverCup) February 3, 2022 LEGGI TUTTO

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    Zverev: “Il miglior coach avuto? Ferrer, oltre a mio padre. Lendl? Non andavamo d’accordo”

    Alexander Zverev

    Alexander Zverev ha chiuso il 2021 con il grande successo alle ATP Finals, dove ha sconfitto uno dopo l’altro Medvedev e Djokovic, i primi due nel ranking. Una vittoria che conferma la sua ottima seconda parte di stagione e lo candida a un ruolo di protagonista nel 2022. Sarà l’anno buono per il suo primo successo in uno Slam? Sasha ha parlato a Tennis Magazine tedesco, rilasciando interessanti dichiarazioni su più temi.
    Ha confermato di essere assolutamente tranquillo relativamente alle accuse di molestie ricevute dalla sua ex fidanzata, “La verità verrà fuori, io so come sono andate le cose”, preferendo parlare di tennis giocato. Nel 2021 crede di esser migliorato nell’efficacia del servizio. I numeri e le impressioni dal campo confermano il salto di qualità del tedesco con la prima e la seconda palla. Quando Zverev prende ritmo con la prima di servizio, diventa a tratti ingiocabile, tutto il suo tennis scorre più veloce e soprattutto offensivo. Con la seconda palla ancora rischia di stazionare in una posizione meno avanzata, scambiando troppo e rischiando di forzare qualche errore soprattutto col diritto, ma il suo tennis è diventato più rapido come tempi di gioco.
    Uno dei passaggi più interessanti dell’intervista è relativo ai molti coach avuti nella sua pur giovane carriera. Passandoli in rassegna, Zverev premia David Ferrer. I due hanno lavorato per un breve lasso di tempo, ma i consigli dell’ex top 10 iberico sono stati a suo dire fondamentali.
    “Con Juan Carlos Ferrero ho condiviso momenti importanti, ma oltre a mio padre che è stato sempre fondamentale credo che David Ferrer sia stato il miglior allenatore che ho avuto nella mia vita. Ma purtroppo lo scorso anno ci siamo dovuti fermare a causa della situazione Covid e non siamo riusciti a ripartire. È l’unico con cui direi ‘dai, riproviamoci’. È una persona speciale, mi ha lasciato molto”. Ferrer ha lavorato con Zverev da metà 2020 fino a gennaio 2021, periodo durante il quale il tedesco ha raggiunto la sua prima finale Slam agli US Open 2020, persa di un soffio contro Thiem, e soprattutto il suo gioco ha fatto uno scatto in avanti in termini di consistenza e aggressività.
    Pessimo invece il ricordo del periodo passato con Ivan Lendl, considerato da molti – Andy Murray in primis – un super coach, ma che invece con Zverev non ha legato. “Lendl era più interessato a parlare di golf e del suo cane che di tennis. Non ha funzionato bene, non è un segreto. Non è mai scattata una buona chimica tra di noi. Abbiamo visto le cose in modo diverso sul campo, durante gli allenamenti. Credo di capire il mio sport, ho una personalità. Non sono uno che dice sì e amen a tutto. Controbatto anche le opinioni molto spesso, chiedo sempre perché la vedi in quel modo e a volte dico, io la vedo diversamente. Non puoi unirti alla mia squadra e capovolgere la mia vita e la mia carriera solo perché hai un’opinione diversa dalla mia”.
    Sasha ha parlato anche del suo rapporto con Federer: “Abbiamo un rapporto eccellente adesso, le cose sono migliorate con la tournée fatta qualche anno fa, come nelle giornate passate in Messico con quel pubblico pazzesco… E anche in Laver Cup. Quando  ero affiliato al suo team 8 invece le cose non andavano così bene, ma non è colpa sua, semmai dei manager che curavano i miei interessi. Ora tutto è ottimo tra di noi”. Infatti Zverev, dopo alcuni anni in cui i suoi interessi erano curati dall’agenzia creata da Federer, ha interrotto i rapporti proseguendo la sua strada da solo.
    Nonostante la stima infinita per Federer che considera “quello che gioca a tennis meglio di tutti, probabilmente nella storia del gioco”, il tedesco non ha dubbi su chi sia il più forte complessivamente. “So che molti fan del tennis sono più per Roger o Rafa, ma non puoi discutere contro le statistiche. Novak ha vinto il maggior numero di Slam, con Roger e Rafa, ma è stato il numero uno al mondo per più settimane di chiunque altro e ha terminato la stagione da numero uno più di Sampras. Ha vinto il maggior numero di titoli Masters e molto di più. Non puoi sempre andare contro i numeri e dire che Roger o Rafa sono migliori perché siamo stati tutti loro fan fin dalla tenera età. Se vuoi esser obiettivo e guardare ai risultati, Djokovic è il migliore”.
    Proprio contro Djokovic il tedesco vanta un bilancio di 4 vittorie e 7 sconfitte, mentre contro Medvedev ha pareggiato i conti a 6 con la vittoria in finale a Torino. Vedremo cosa ci dirà il 2022, se sarà davvero l’anno della consacrazione di Zverev.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Torna la Hopman cup, in Francia?

    Federer e Bencic, ultimi campioni della Hopman Cup nel 2019

    Il quotidiano francese Nice-Matin ha pubblicato un’indiscrezione a dir poco curiosa. Secondo il media della Costa Azzurra, proprio la bella città di Nizza potrebbe tornare ad ospitare la Hopman Cup, che con l’avvento nell’ATP Cup ad inizio stagione è stata di fatto cancellata.
    Per il quotidiano transalpino, la manifestazione potrebbe svolgersi dal 2023 nel Parco Imperiale di Nizza organizzata dalla società Tennium, che avrebbe presentato un progetto ben strutturato all’ITF (si parla di un budget di 5 milioni di dollari), tanto da aver ricevuto l’ok per un periodo di 5 anni. L’evento andrebbe a svolgersi su campi in terra battuta, ma non è ancora chiara la sua collocazione. Forse la settimana precedente a Roland Garros, come ideale preparazione allo Slam parigino? Inoltre non è trapelato se, vista la collocazione totalmente nuova, la manifestazione a squadre verrà lanciata con un nome differente o meno, e se possa essere inserita ufficialmente nei calendari ATP e WTA con punti in palio, o resterebbe una classica esibizione. Ricordiamo che Tennium ha tra i propri principali azionisti i francesi Richard Gasquet e Sebastien Grosjean, fattore che spiega l’idea di far rinascere il torneo in Francia.
    In attesa di una conferma ufficiale, un nuovo torneo in stile Hopman Cup sancirebbe il ritorno di un evento che coinvolge insieme uomini e donne, con il doppio misto che si rivelava spesso decisivo. L’ultima edizione del torneo dedicato all’indimenticabile coach australiano fu disputata nel 2019 e vinto dalla Svizzera di Federer e Bencic. La Hopman Cup nacque nel 1989, con il successo del team cecoslovacco formato da Mecir e Sukova. Gli Stati Uniti vinsero ben 6 edizioni, seguite da Spagna e Svizzera con 4 titoli.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federer in diretta su Sky: “Sto meglio ma la strada è lunga. Wimbledon? Difficile ma vedremo a maggio”

    Roger Federer ha parlato a Sky Sport Italia

    Roger Federer è intervenuto in diretta dalla sua casa in Svizzera allo studio di Sky Sport poco prima dell’inizio della seconda semifinale di doppio alle ATP Finals di Torino. Intervistato da Paolo Lorenzi e Ivan Ljubicic, Roger ha parlato di vari temi, delle sue condizioni e del mondo del tennis. Ecco alcuni passaggi del suo pensiero.

    “Sapevo che dopo l’operazione il recupero sarebbe stato lungo. Posso dire di sentirmi bene, che le cose vanno assai meglio. Ora cammino e tra poco posso tornare a guidare. I ragazzi sono contenti, il peggio è passato ma devo avere grande pazienza. Voglio tornare a giocare ma stavolta non affretterò i tempi. Tornare a 40 anni, 41 o 42 non fa differenza, voglio provarci ma senza alcuna fretta”.
    “Wimbledon? Non ho idea in questo momento. Sarà molto molto difficile, ma non potrò avere un’idea più precisa fino ad aprile o maggio del prossimo anno. Nell’edizione 2021 ho avuto alcuni problemi col ginocchio sull’erba, quindi devo stare molto attento. E come ho già detto, vorrei molto tornare, per me resta un sogno, ma vedremo. Al momento non ci penso perché è troppo presto. Vi terrò aggiornati su come procede il mio recupero”.
    “Shuai Peng manca a tutti noi, è stata n.1 del mondo, una splendida persona. Ho vissuto gli ultimi 25 anni suo tour che è diventata come una seconda famiglia per me. Spero che prima possibile faccia avere sue notizie, che stia bene e che possa tornare tra di noi sana e in salute, questo è quello che desidero”.
    “Berrettini è stato molto sfortunato, è un grande giocatore e si merita di essere arrivato così in alto. Sinner è un grandissimo talento, l’Italia sta vivendo un momento splendido. Io e l’Italia? Ci sono stato una volta nel 2021, una fuga romantica a Milano, è una bella città e quando posso torno molto volentieri in Italia. Capisco l’italiano al 30/40% ogni volta che mi trovo da voi è un piacere”.
    “Chi vincerà tra Zverev e Djokovic? Sarà una partita difficile perché Zverev ha uno dei migliori servizi al mondo e indoor è molto pericoloso per tutti, ma credo che alla fine Djokovic troverà un modo per vincere la partita, ma sarà molto difficile, prevedo una grande lotta. Vedrò la partita stasera e la finale domani con grande interesse”
    “Mi hanno detto che le condizioni a Torino sono molto veloci, eh sì… mi sarei divertito, anche a US Open dove avrei potuto giocare un bel tennis. Mi manca il tour, i tornei, spero che un giorno possa tornare in campo perché resta un grande divertimento per me giocare e stare sul tour”. LEGGI TUTTO

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    Federer parla a GQ: “Perdere deve farti male, altrimenti vuol dire che i tuoi giorni sono contati”

    Roger Federer ha concesso una lunga (e bella) intervista alla versione UK del noto magazine GQ. Al collega britannico, Roger ha parlato a 360°, spaziando su molti temi. Lo svizzero si trova attualmente sul lago di Costanza, impegnato per alcuni shooting fotografici per il suo sponsor tecnico. Raggiunto telefonicamente da GQ, così ha risposto (riportiamo […] LEGGI TUTTO

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    Laver Cup 2021, l’anno della verità (di Marco Mazzoni)

    Domani si alzerà il sipario sull’edizione 2021 della Laver Cup, esibizione tennistica lanciata nel 2017 dal team manageriale di Roger Federer (su idea del campione elvetico) e diventata in pochi anni un evento molto seguito a livello globale. Un piccolo caso, che si è imposto di forza (e con la forza dei dollari…), tanto da essere riconosciuta dallo stesso calendario ATP, anche se non assegna punti per il ranking.
    L’edizione che sta per scattare al TD Garden di Boston, casa dei mitici Celtics del basket NBA, sarà molto diversa dalle precedenti poiché in campo non scenderà Roger Federer, il vero “padrone di casa” e giocatore con il maggior seguito al mondo, ma nemmeno Rafael Nadal e Novak Djokovic. Nelle edizioni finora disputate non era mai accaduto. La loro sarà un’assenza enorme, pesantissima, poiché il traino dei Big 3 è stato decisivo al successo della Laver Cup, come del resto per ogni torneo in giro per il globo negli ultimi lustri. Per questo sarà molto interessante vedere il risultato del campo a livello di spettacolo e soprattutto tirare le somme alla fine del weekend, perché questa Laver Cup 2021 testerà la forza della manifestazione per il futuro.
    La sensazione è che un “Federer sano” potrebbe giocare la LC anche a 50 anni… e chissà, magari anche un Nadal ritiratosi sui lussureggianti green di golf nelle Baleari, ma se la Laver Cup vuole andare avanti, costruendo anno dopo anno una storia e credibilità duratura, deve dimostrare di essere forte, divertente ed attraente anche e soprattutto grazie alle nuove leve, ai campioni del presente.
    Quest’anno il Team Europe è composto da Medvedev, Tsitsipas, Zverev, Rublev, Berrettini e Ruud, oggettivamente il meglio possibile su piazza, esclusi i tre supercampioni. Il Team World schiera Shapovalov, Auger-Aliassime, Schwartzman, Isner, Opelka e Kyrgios. Una squadra oggettivamente più debole e forse con minore appeal, ma con due statunitensi per agevolare il pubblico di casa, “show-time” Shapo, l’emergente Felix, la sostanza di Diego e il discusso funambolo Kyrgios, che in un contesto rilassato e festaiolo come quello di una esibizione è come le olive nel Martini. Oltretutto sarà curioso un potenziale match tra Ruud e Kyrgios, visto che i due non se le sono mandate a dire via social per tutto l’anno, battibeccando a più riprese… Vedremo se i capitani Borg e McEnroe opteranno per questa partita o meno.
    Ogni anno durante la Laver Cup l’universo degli appassionati si è diviso. Una parte sostanziosa snobba l’evento, relegandolo ad una sorta di circo ricchissimo, non interessati nemmeno a vedere con sereno distacco quel che offre il campo e criticando aspramente l’enorme battage mediatico e commerciale che sostiene e promuove l’evento. L’altra parte invece si è fatta ammaliare e convincere, tra le stelle in campo, match giocati con discreto spettacolo e leggerezza, e soprattutto grazie a trovate molto interessanti e diverse da quel che si ammira durante i tornei ufficiali del tour Pro (format, colori, regia, capitani e squadre inquadrate continuamente durante i match, oltre al tipo di tennis prodotto).
    La Laver Cup è nata dal niente, ma con una idea forte, che “regge”. È nata grazie alla visione del tennista più idolatrato ed un budget faraonico, che ha permesso di organizzare una macchina quasi perfetta, il meglio su piazza, riuscendo a mettere in scena uno spettacolo notevole. Che piaccia o no, questa è la verità. È uno spettacolo tennistico, non è il tour Pro. Non c’è la rabbia e durezza di incontri infiniti con scambi all’ultima palla. Si gioca “diverso”, e questo è apprezzato da una certa fetta di pubblico che preferisce un tennis più rapido, leggero, offensivo o comunque meno feroce agonisticamente, rispetto alla media dei grandi e piccoli tornei, dove ci si “scanna” per un’ultima rincorsa o arrotata micidiale per far sbagliare l’avversario. Qua si entra sul puro gusto personale, quindi tutto è lecito e opinabile, ma è indubbio che per molti appassionati un match fatto di tocchi e palle al limite è più attraente rispetto ad una perfetta esecuzione di schemi efficaci ed efficienti, ma un po’ uguali a se stessi e soprattutto prevedibili.
    I tennisti chiaramente sono attori alla Laver Cup, giocano con un piglio ed intensità differenti. Però soprattutto nell’ultima edizione disputata, la maggior parte degli incontri sono stati assolutamente divertenti e a loro modo anche combattuti. Non col coltello tra i denti, ma quando hai di fronte uno dei tuoi principali rivali, perdere – anche senza punti in palio – non piace affatto… C’era una certa tensione, ma più sana e meno esasperata. Il pubblico l’ha percepito ed apprezzato, molto, tanto che i dati degli ascolti tv della LC19 sono stati enormi, a livello globale.
    Inoltre la regia televisiva è eccellente, l’atmosfera creata con quel campo nero è unica e affascinante. Il format dei match è ottimo, perché le partite scorrono via veloci (e tanti spettatori non restano 4 ore incollati ad una maratona…), e c’è anche l’effetto team che trascina il pubblico e gli stessi giocatori. Il ruolo dei capitani alla fine è piuttosto marginale, ma vedere Nadal e Federer che catechizzano Zverev ai cambi di campo, beh, per il pubblico vale il prezzo del biglietto.
    Ripeto: si parla di una ricca, perfetta, splendida esibizione. Il tennis è quello degli Slam, della storia, del tour. Ma c’è anche quest’offerta, interessante, molto ben confezionata, che permette di ammirare i migliori in un contesto diverso, patinato ma rilassato. Personalmente ero parecchio scettico al primissimo annuncio e prima dell’edizione 2017, quella del lancio. Anno dopo anno il format si è perfezionato e lo spettacolo è addirittura cresciuto. Il mitico doppio con la coppia Roger-Rafa resterà indimenticabile, e molte partite sono state divertimento purissimo. Niente è paragonabile alle emozioni di una finale di Wimbledon e di tanti altri tornei ufficiali, ma perché snobbare e “deridere” una Laver Cup, quando riesce a concentrare divertimento, tennis leggero e veloce, diverso e affascinante? Vedremo se i giovani, senza i Big 3 a far loro da balia, riusciranno a trasmettere al pubblico le stesse emozioni. Non resta che seguirla da domani.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federer: “Il peggio è alle spalle, voglio tornare alla preparazione fisica il prima possibile”

    Dopo molti giorni di silenzio, Roger Federer torna a parlare. L’ha fatto nel corso di un evento a Zurigo, organizzato da uno dei suoi sponsor. Poche parole, ma rassicuranti sul suo stato di salute. “Sto bene” afferma Roger, “il peggio è passato. La riabilitazione sta procedendo”. Non ha aggiunto nient’altro sul terzo intervento al ginocchio […] LEGGI TUTTO

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    Come sarebbe la classifica ATP sulle ultime 52 settimane? Medvedev n.1, Sinner n.9

    Tutti conosciamo le mille difficoltà che il mondo del tennis Pro ha dovuto affrontare per colpa della pandemia. Nel 2020 molti mesi di stop, tornei cancellati, altri spostati, ed un conseguente (e necessario) intervento sulle classifiche. Lo scostamento rispetto al sistema di calcolo tradizionale si protrarrà ancora per diversi mesi, ma è curioso andare a […] LEGGI TUTTO