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    F1, A Suzuka una pista riasfaltata e pneumatici sotto stress

    Il tracciato di Suzuka, teatro del prossimo Gran Premio di Formula 1, è uno dei circuiti più severi per i pneumatici. Inoltre, il tratto di pista più impegnativo ha anche un nuovo asfalto.

    La terza gara del campionato F1 2025 vedrà il debutto stagionale della C1, la mescola più dura della gamma 2025, che sarà accompagnata dalla C2 e dalla C3. Del resto, il tracciato di Suzuka è uno dei più severi per i pneumatici nel calendario iridato ed è tradizione che Pirelli selezioni per questo appuntamento il tris di mescole più duro.
    Una novità rispetto all’edizione dello scorso anno
    Innanzitutto, l’asfalto, rifatto per una parte significativa del tracciato: dall’uscita dell’ultima chicane fino alla fine del primo settore. Si tratta di un tratto importante perché comprende curve a media e alta velocità, anche a lunga percorrenza, come le prime due in fondo al rettilineo di partenza, e sulle quali le gomme vengono stressate in maniera significativa.

    Le F1 2025 più veloci di 1″5
    Le simulazioni della vigilia – realizzate sulla base dei dati forniti dalle squadre – indicano un miglioramento dei tempi sul giro, dovuto alla combinazione fra l’effetto del nuovo asfalto in termini di grip e il progresso prestazionale delle vetture 2025, valutabile attorno al secondo e mezzo, un dato che sarà verificato già il venerdì nelle prime due ore di attività di pista.
    Il tracciato di Suzuka
    La pista di Suzuka è una delle più affascinanti ed impegnative di tutto il calendario iridato, nonché l’unica ad avere la forma di un otto. Di proprietà della Honda – che nella città della prefettura di Mie costruì nel 1960 una delle sue principali fabbriche sul territorio giapponese – è ritenuto una sfida sia in termini di guida che di rendimento delle monoposto. Il tracciato, lungo 5,807 chilometri, comprende 18 curve – alcune sono entrate nella storia di questo sport come le Esse del primo settore o la mitica 130R – ed è rimasto sostanzialmente inalterato nel corso dei decenni.
    Oltre alla già citata novità relativa al manto stradale, altri piccoli ritocchi sono stati apportati rispetto allo scorso anno, con alcuni cordoli e aree erbose che sono stati modificati. I cambiamenti più significativi hanno interessato la curva 9, dove il cordolo singolo è stato sostituito con un cordolo doppio più alto, e le curve 2, 7, 9, 14 e 17, dove le aree esterne in erba sintetica sono state sostituite con della ghiaia. LEGGI TUTTO

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    F1, Brembo spiega come cambieranno gli impianti freno nel 2026

    Brembo in Formula 1 – foto: Brembo

    Mario Almondo, Chief Operating Officer di Brembo Performance, ha concesso a Motorsport.com un’intervista esclusiva, nella quale ha rivelato in anteprima quello che vedremo nel 2026, anni in cui sarà varato un profondo cambiamento regolamentare che coinvolgerà anche gli impianti frenanti.
    Qui sotto alcuni passaggi dove Almondo parla dei cambiamenti che vedremo il prossimo anno, mentre l’intervista completa si può leggere su Motorsport.com.
    F1, Brembo: le novità del 2026
    “Aumenterà la dimensione del disco anteriore rispetto a oggi – ha detto Almondo -, mentre nel posteriore sarà più piccolo perché quasi triplicherà il valore della parte elettrica, senza dimenticare l’influsso dei cambiamenti dei regolamenti aerodinamici. Dovremo rifare daccapo tutto l’impianto, dischi e pinze. Ma per restare sul tema del carbonio, posso dire che proseguiremo il lavoro su quello di buono che già abbiamo fatto anche entrando nelle regole 2026. Stiamo osservando che il nostro pacchetto si sta rivelando particolarmente appetibile per le squadre, perché quello che potranno risparmiare sui freni lo spenderanno da un’altra parte. Per un team principal questi sono aspetti che non sfuggono, perché il budget che gli avanza, magari lo può reinvestire su un pacchetto aerodinamico per Monza”.
    Nuovi criteri e peculiarità del nuovo regolamento 2026
    “Sull’assale anteriore – ha precisato il COO di Brembo – le energie cresceranno del 16%, mentre diminuiranno del 50% nel posteriore. Abbiamo un pacchetto che può essere veramente molto competitivo. Non va dimenticato che al posteriore, nonostante l’impiego dei freni possa diminuire del 50% per un maggiore contributo dell’energia elettrica, l’impianto dovrà garantire comunque la capacità di frenare la monoposto anche nel caso di un problema nel sistema elettrico. Questa è una norma di sicurezza scritta nel regolamento”.

    Sempre in chiave 2026, Almondo ha poi aggiunto: “Gli sviluppi sul brake by wire saranno evoluzioni in continuità con i sistemi di oggi. Le pompe le forniamo a tutta la griglia, mentre il brake by wire c’è chi se lo fa in casa. E poi non possiamo dimenticare che la AP fornisce le frizioni a tutta la griglia oltre alle pinze alla McLaren. Il nostro pacchetto di sviluppo e il nuovo materiale di carbonio è stato pensato con certe caratteristiche strutturali. Abbiamo migliorato molto la struttura e quindi il layout, il modo di comporre i dischi che riusciranno a sopportare delle coppie veramente molto elevate, tenuto conto che la coppia sull’anteriore aumenterà”.
    In chiave molto tecnica, Almondo ha anche rivelato: “L’energia, il duty del disco aumenterà del 16%. Però non dobbiamo dimenticarci che il disco non lavora da solo, ma insieme a una pinza e in un corner. Allora, bisognerà far funzionare il freno al meglio: il disco, quindi, strutturalmente deve sempre essere perfettamente allineato, ma con le coppie che ci sono in gioco è la pinza che inevitabilmente si deforma”.
    Leggi l’intervista completa su Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Cina: la terna di mescole Pirelli per Shanghai

    La terna di mescole nominate da Pirelli per il Gran Premio della Cina è la stessa del 2024: C2 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft. Le ultime due sono state protagoniste lo scorso fine settimana a Melbourne mentre la prima è stata utilizzata in maniera estensiva durante i tre giorni di test in Bahrain alla fine di febbraio.

    Rispetto allo scorso anno va considerato però che tutte le mescole sono nuove e, in particolare, la C2 risulta essere più morbida e, quindi, più vicina alla C3 rispetto al passato.
    Un fattore importante da tenere presente durante il fine settimana saranno le temperature. Per la prima volta Shanghai ospita il Gran Premio nel mese di marzo, quando la temperatura media raramente supera i 18 °C. Peraltro, le previsioni per questa settimana vedranno un significativo rialzo oltre i 20 °C proprio a cominciare da venerdì, con una massima di 26 °C prevista per sabato; quindi, sensibilmente più calde del solito e abbastanza simili a quelle, ad esempio, registrate lo scorso anno, quando la gara si disputò nella terza settimana di aprile.

    Un weekend pieno di sfide e novità in Cina
    Una pista completamente riasfaltata e una sola ora di prove libere per scoprire se le caratteristiche saranno mutate rispetto al passato. La diciottesima edizione del Gran Premio della Cina pone subito già alla seconda gara delle sfide particolari non soltanto per squadre e piloti ma anche per la Pirelli. L’estate scorsa sul tracciato e sulla pit-lane dello Shanghai International Circuit è stato steso un nuovo manto stradale che è stato utilizzato solamente poche volte nella parte finale del 2024 e dovrebbe essere più liscio rispetto al precedente. Questo fine settimana ci sarà il primo evento in calendario al SIC nel 2025 quindi è lecito aspettarsi una pista che si evolverà molto rapidamente.

    Peraltro, l’appuntamento di Shanghai sarà, com’era accaduto nel 2024, anche quest’anno il primo con il formato Sprint, che prevede una sola sessione di prove libere il venerdì. Ci saranno quindi solamente sessanta minuti per trovare il miglior assetto delle vetture e valutare il diverso rendimento delle mescole in termini di prestazione sulla lunga distanza, anche se la gara corta del sabato rappresenta comunque un ottimo banco di prova per valutarne appieno almeno una. LEGGI TUTTO

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    Gp Australia F1 2025 | Pirelli, le mescole per Melbourne e una novità sul podio

    La settantacinquesima edizione del Campionato del Mondo di Formula 1 partirà dall’Australia, precisamente dall’Albert Park di Melbourne, capitale dello Stato di Victoria, dove è stato allestito un circuito cittadino semipermanente.
    L’appuntamento australiano sarà il primo di 24 tappe che porterà la Formula 1 in cinque continenti dal prossimo fine settimana fino a quello del 5-7 dicembre.
    Australia F1 2025: Pirelli, le mescole
    Dopo l’“ammorbidimento” dello scorso anno, Pirelli ha confermato per la prima gara del 2025 la terna composta da C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Rispetto ad un anno fa, si tratta peraltro di un’evoluzione del prodotto, sia in termini di costruzione che di caratteristiche delle mescole. La prima è stata leggermente modificata per adeguarsi ai maggiori carichi aerodinamici che saranno generati dall’ultima versione delle monoposto di questa generazione. Per quanto riguarda le seconde, nello specifico la C3, la più versatile in termini di bilanciamento e degrado, è restata sostanzialmente simile alla versione omologata nelle ultime due stagioni; sulla C4 si è lavorato per ridurre la possibilità di formazione del graining sulla superficie del battistrada e il degrado, così com’è stato fatto sulla C5 cercando di creare così le condizioni per un ampliamento del suo utilizzo in gara.
    Nei recenti test prestagionali in Bahrain, la C3 è stata la mescola più usata (più dei due terzi del chilometraggio complessivo). Squadre e piloti hanno quindi una grande quantità di dati a disposizione su questa gomma, peraltro rimasta abbastanza simile all’anno scorso, ma va considerato che l’asfalto di Sakhir ha caratteristiche molto diverse rispetto a quello dell’Albert Park: non è infatti un caso che in Australia la C3 sia la Hard mentre in Bahrain sarà la Soft.

    Una novità sul podio
    Pirelli Cap – creditrs: PirelliIl podio del Gran Premio d’Australia segnerà il debutto della collaborazione fra Pirelli Design e Denis Dekovic, un designer di fama mondiale che realizzerà quattordici edizioni dell’iconico Pirelli Podium Cap indossato dai primi tre classificati di ogni appuntamento del Mondiale di F1.
    Parola chiave: GRAINING
    Il graining è un termine utilizzato nel mondo delle corse automobilistiche per descrivere un fenomeno che si manifesta sulla superficie delle gomme. Quando la superficie dei pneumatici è sottoposta a sollecitazioni che raggiungono i valori limite di rottura della mescola, si formano delle microfratture che inducono un’irregolarità superficiale sul battistrada, con creste e valli che possono variare di profondità a seconda delle severità del fenomeno.
    L’effetto del graining è una riduzione del grip della mescola e può influenzare significativamente la prestazione del veicolo sia a centro curva, sia nelle fasi di trazione e di frenata. Il graining è più comune in condizioni di bassa temperatura dell’asfalto o quando i pneumatici non sono nella loro finestra di temperatura ottimale per l’aderenza. Può anche essere influenzato dal disegno del circuito, dallo stile di guida e dalla configurazione della vettura. La gestione del graining è molto importante per la strategia di gara, poiché influisce sul degrado e sull’usura dei pneumatici e, di conseguenza, sulla performance complessiva della monoposto. LEGGI TUTTO

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    F1 2025, Pirelli: le scelte e le novità per i primi 5 Gp dell’anno

    Pirelli ha confermato oggi la selezione delle gomme da asciutto per i Gran Premi di Giappone, Bahrain e Arabia Saudita. Dopo che per le prime quattro gare la scelta della tipologia di mescola ha ricalcato quella dello scorso anno, ecco che per il quinto appuntamento del campionato 2025 arriva la prima novità. Per il Gran Premio dell’Arabia Saudita, che si disputerà sul circuito cittadino di Gedda dal 18 al 20 aprile, sarà protagonista un tris di uno step più morbido rispetto al 2024: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.
    “Sulla base dell’esperienza dello scorso anno e sulle indicazioni raccolte nella fase di sviluppo delle nuove mescole abbiamo voluto andare in questa direzione con l’obiettivo di mettere a disposizione delle squadre e dei piloti un ventaglio di strategie più ampio”, ha spiegato Mario Isola, Direttore di Pirelli Motorsport che poi ha anche aggiunto: “Nel 2024, una neutralizzazione nei primi giri aveva spinto 14 dei piloti partiti con la C3 che era la Medium (18 su 20) a passare subito alla C2, all’epoca la Hard, mantenuta poi fino alla fine. Con un tris più morbido pensiamo appunto che si possano creare condizioni tali per cui ci possa anche essere un mix fra strategie ad una o due pit-stop”.

    La gara di Gedda quest’anno si svolgerà nel terzo fine settimana di aprile mentre le quattro edizioni passate si sono tenute una volta a dicembre (quella inaugurale del 2021) e tre a marzo.
    Suzuka e Sakhir sono due fra le piste tradizionalmente più severe per i pneumatici: la prima per le forze laterali cui sono sottoposti nei vari curvoni veloci che caratterizzano l’unico circuito a forma di otto del Mondiale, la seconda per il degrado termico generato dall’asfalto. Naturale quindi mantenere per questi due appuntamenti il tris di mescole più duro della gamma (C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft). Visto che a Melbourne (C3, C4, C5) e a Shanghai (C2, C3 e C4) sono state confermate le scelte del 2024, soltanto una mescola della nuova gamma, la debuttante C6, mancherà all’appello in questo scorcio iniziale di stagione.

    F1 2025, Pirelli: Giappone

    F1 2025, Pirelli: Bahrain

    F1 2025, Pirelli: Arabia Saudita LEGGI TUTTO

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    F1, le novità tecniche ed aerodinamiche viste in Bahrain [ FOTO ]

    Le 10 nuove monoposto in pista in Bahrain non possono nascondere le tante novità tecniche ed aerodinamiche le caratterizzano e che i team erano riusciti in parte a celare durante le presentazioni ufficiali.

    Qui sotto un carrellata di alcune tra le più interessanti novità fotografate ai test F1 in Bahrain.
    articolo in aggiornamento
    MERCEDES – La particolare apertura delle pance

    Foto de la entrada de pontón del Mercedes. Me gusta el trabajo que han hecho con el W16. La entrada vertical y la horizontal para radiadores#F1 pic.twitter.com/30e0UjClgr
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) February 26, 2025

    ASTON MARTIN – L’inedita apertura sotto l’halo

    SPOTTED: new cooling inlet 👀
    Sam Collins analyses the changes to the Aston Martin ⚙️#F1 #F1Testing pic.twitter.com/8GjIIKbtda
    — Formula 1 (@F1) February 26, 2025

    RED BULL – Tanti dettagli interessanti

    A lotta RB21 detail…#F1 #F1Tech #F1Testing pic.twitter.com/EXyiVVA4Mt
    — Craig Scarborough (@ScarbsTech) February 26, 2025

    MCLAREN – Diversi tiranti per il fondo

    McLaren ha diversi punti di sostengo della parte terminale del fondo.#F1 #F1Testing #TechF1 #McLaren pic.twitter.com/ssLXMs2gvT
    — Sala Stampa Racing (@SalaStampRacing) February 26, 2025 LEGGI TUTTO

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    Bahrain, Test F1: Pirelli porta sei mescole. Quali gomme useranno i 10 team

    Le mescole a disposizione dei Team – Infografica by Pirelli

    L’attesa è finita: da oggi il circuito di Sakhir ospiterà l’unica sessione di test ufficiali prima del via della stagione 2025 di Formula 1. Sarà l’unica occasione per vedere a confronto le dieci nuove monoposto prima che a Melbourne il prossimo 14 marzo il semaforo in fondo alla pit-lane diventi verde per dare il via alla sessione di prove libere del Gran Premio d’Australia, iniziando così il primo dei 24 eventi in calendario.
    Tre giorni di test, per un totale di 24 ore in pista – dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, ora italiana – che inizieranno a delineare i primi equilibri della stagione.
    Il test sarà anche l’occasione per vedere all’opera tutto il range delle gomme che Pirelli ha omologato per il 2025. Le costruzioni sono state leggermente modificate per adeguarsi ai maggiori carichi aerodinamici che saranno generati dall’ultima versione delle monoposto di questa generazione. Sono state sei le mescole omologate, tutte presenti a Sakhir, e potranno essere identificate come segue: C1 con le scritte Pirelli e P Zero in bianco ma senza parentesi; C2 con le scritte e le parentesi in bianco; C3 con le scritte in giallo, senza parentesi; C4 con le scritte e le parentesi in giallo; C5 con le scritte in rosso, senza parentesi; C6 con scritte e parentesi in rosso. Intermedie e gomme da bagnato mantengono i classici colori, rispettivamente verde e blu.
    Nella stagione che sta per cominciare farà il suo debutto la C6 – collocata quindi, in base al sistema di nomenclatura adottato da Pirelli ormai da diversi anni, all’estremità più morbida della gamma – che potrà essere utilizzata in occasione dei Gran Premi che si disputano sui circuiti cittadini e su quelli che, per le loro caratteristiche, sottopongono i pneumatici ad un basso livello di energie. Per quanto riguarda le altre mescole, la C1 rimane come nel 2024, la più dura ed è rimasta molto vicina a quella usata lo scorso anno mentre la C2 è stata posizionata più verso la C3, la più versatile in termini di bilanciamento e degrado e restata sostanzialmente simile alla versione omologata nelle ultime due stagioni; sulla C4 si è lavorato per ridurre la possibilità di formazione del graining sulla superficie del battistrada e il degrado, così com’è stato fatto sulla C5 cercando di creare così le condizioni per un ampliamento del suo utilizzo in gara.

    Per l’appuntamento di Sakhir ogni squadra ha potuto scegliere fino a 35 set di gomme, di cui 30 verranno effettivamente montati sui cerchi per essere impiegati in pista. Dall’analisi delle selezioni emergono alcune indicazioni interessanti. Su una pista storicamente molto severa per i pneumatici – tradizionalmente per il Gran Premio del Bahrain si scelgono le tre mescole più dure – la C3 è nettamente la mescola preferita, anche perché quasi certamente sarà quella più selezionata più frequentemente durante l’arco del campionato: è stato così nel 2024 anche se quest’anno, in presenza di sei mescole, potrebbero esserci dei Gran Premi dove non sarà presente. La Mercedes è la squadra che ha scelto più set di C3 (27), la Williams si trova all’estremo opposto con solamente 15 treni di questa mescola selezionati. Queste due squadre si invertono le posizioni per quanto riguarda la C2: 12 set scelti dal team di Carlos Sainz e Alexander Albon, solamente due a disposizione di George Russell e Kimi Antonelli.I set selezionati dai 10 team – Infografica: Pirelli
    Ferrari e Williams hanno selezionato tutte e sei le mescole, anche se entrambe avranno a disposizione soltanto un set di C5 e uno di C6 ciascuna, mentre Aston Martin e Alpine hanno ristretto le loro possibilità alle tre mescole più dure. Infine, da segnalare che due team, Aston Martin e Haas, hanno voluto cautelarsi contro ogni evenienza meteorologica, optando di inserire nella rosa a disposizione delle gomme non slick: tre set di intermedie per la squadra inglese, uno di intermedie e uno di wet per quella americana. Al momento, le previsioni di Meteo France – l’azienda che fornisce il servizio meteo per la FIA – per la tre giorni di Sakhir non indicano alcuna possibilità di precipitazioni piovose.
    Occhi puntati sulla pista di Sakhir: la stagione 2025 inizia qui! LEGGI TUTTO

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    Ilmor 265E, il motore V8 che ha rivoluzionato le 500 Miglia di Indianapolis

    1994 Penske PC-23 – Illustrations by Tony Matthews

    L’Ilmor 265E, noto anche come Mercedes-Benz 500I Pushrod V8, è una pietra miliare nell’ingegneria motoristica che ha lasciato un segno indelebile nel mondo delle corse automobilistiche. Questo motore a combustione interna, alternativo a ciclo Otto, a quattro tempi e sovralimentato, ha giocato un ruolo fondamentale nel trionfo del Team Penske durante la leggendaria 78a edizione delle 500 Miglia di Indianapolis, il 29 maggio 1994. La sua progettazione avanzata, la potenza straordinaria e l’affidabilità lo rendono un esempio senza pari di ingegneria ad alte prestazioni, capace di riscrivere la storia delle competizioni automobilistiche.
    Caratteristiche Tecniche
    Al cuore dell’Ilmor 265E troviamo un motore V8 a disposizione pushrod, che abbinava un sistema di sovralimentazione progettato per massimizzare la potenza e l’efficienza. Il design pushrod, sebbene tradizionale in alcuni ambiti, consentiva una gestione della combustione particolarmente precisa, ottimizzando la risposta all’acceleratore e garantendo una potenza costante in condizioni di gara estreme. Questa configurazione rappresentava una combinazione di semplicità e performance, elementi chiave per affrontare la lunga e impegnativa distesa del circuito di Indianapolis.
    La sovralimentazione, attraverso un turbocompressore, consentiva al motore di sprigionare una potenza impressionante, aumentando notevolmente la velocità e la capacità di accelerazione della vettura. Questa caratteristica era essenziale in una competizione come le 500 Miglia, dove ogni frazione di secondo può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Inoltre, la costruzione del motore si distingueva per l’uso di materiali di alta qualità e una precisione di assemblaggio che garantiscono un’eccezionale durata e affidabilità sotto condizioni di stress massimo. La capacità di mantenere performance elevate anche sotto temperature e sollecitazioni estreme era un altro dei punti di forza che ha reso l’Ilmor 265E un’arma vincente nelle mani dei piloti.
    Vittoria Storica
    Il 29 maggio 1994, il Team Penske, uno dei più titolati nel panorama delle corse automobilistiche, ha dominato la 78a edizione delle 500 Miglia di Indianapolis, grazie all’utilizzo dell’Ilmor 265E. La vittoria di Al Unser Jr. ha rappresentato una delle più grandi imprese nella storia recente di questa competizione. Il motore, con il suo straordinario potenziale, ha permesso al team di essere competitivo su ogni tipo di superficie del circuito, adattandosi perfettamente alle necessità di potenza e affidabilità durante le 200 giri di gara. Questa vittoria ha avuto un valore simbolico, non solo per il successo immediato, ma anche per il consolidamento della reputazione di Ilmor come leader nel settore dei motori da competizione. La capacità di adattarsi alle sfide tecniche di una gara così prestigiosa ha posizionato il motore 265E come uno dei più importanti sviluppi tecnologici nella storia dellecorse automobilistiche.

    Non solo il team Penske ha conquistato la vittoria in questa edizione delle 500 Miglia, ma ha anche consolidato il proprio status nel motorsport grazie all’affidabilità e alle performance senza pari dell’Ilmor 265E. Questo motore, con la sua combinazione di innovazione e prestazioni estreme, ha saputo esprimere al meglio le ambizioni e le capacità di uno dei team più vincenti nella storia delle corse.
    L’Ilmor 265E non è semplicemente un motore ma un’icona di innovazione, performance e successi sportivi. La sua progettazione avanzata e le incredibili prestazioni che ha garantito, soprattutto in occasione della 78a edizione delle 500 Miglia di Indianapolis, lo rendono uno dei motori più significativi nella storia delle competizioni automobilistiche. Un esempio perfetto di come la tecnologia possa cambiare il destino di una gara e, più in generale, della storia del motorsport.
    Ogni dettaglio, dalla sua progettazione all’applicazione in gara, evidenzia la passione e la maestria con cui è stato realizzato, dimostrando che, nell’alta competizione, ogni millisecondo conta e ogni scelta ingegneristica fa la differenza. L’Ilmor 265E è un simbolo di eccellenza, capace di ispirare le future generazioni di ingegneri e appassionati del mondo delle corse.
    Scritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO