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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    F1, il grande valore umano nell’incredibile recupero McLaren

    Andrea Stella, Team Principal, McLaren

    Due o una sola McLaren? La domanda sorge spontanea analizzando questa prima metà di stagione 2023 di F1 che ha due soli padroni: Verstappen e Red Bull. Ma è anche un Mondiale in cui la gloriosa scuderia inglese che non vince un titolo dal 2008 ha dimostrato di essere la più resiliente e di avere la maggiore capacità di reazione per tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Ad un inizio di campionato 2023 disastroso ha contrapposto un recupero poderoso nell’ultimo mese di Gp da far pensare a due vetture completamente diverse schierate in pista. Da qui il quesito iniziale.
    L’eccezionale risalita della McLaren che ha portato il team da posizioni di centro-basso schieramento lontane anni-luce dai primi fino a raggiungere e insidiare questi ultimi è una grande dimostrazione di valore umano. Evidenzia, in particolare, che quando in F1 si ha uno staff tecnico capace di riconoscere i problemi, che sa dove e come intervenire non c’è bisogno di aspettare l’anno successivo per tornare competitivi. Con due indovinati step di aggiornamenti alla MCL60 in rapida successione tra Austria e Silverstone, la monoposto di Norris e Piastri è diventata una saetta lottando improvvisamente per le posizioni di vertice.

    E pensare che alla prima gara di marzo in Bahrain questa stessa monoposto si schierò undicesima e diciottesima in griglia concludendo al diciassettesimo posto con Norris e ritirata con Piastri per noie elettriche. Le cose non sono andate molto meglio fino all’appuntamento del Red Bull Ring, se non per qualche sporadico bagliore di competitività in Spagna. Poi sono arrivate le modifiche e lo strabiliante salto di qualità. Dall’Austria i due piloti di Zak Brown hanno avuto in mano un mezzo che, gettato nella mischia, ha reagito in modo completamente diverso rispetto a prima su tracciati molto differenti tra loro. Se ci fosse un Mondiale che premiasse la reattività, McLaren lo avrebbe già vinto per distacco.
    Andrea Stella, ai microfoni di Sky Sport F1, dopo il Gp di Ungheria LEGGI TUTTO

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    Gp Belgio F1 2023, le pagelle: Verstappen perfetto. Leclerc risolleva una Ferrari indecifrabile

    Per la Formula 1 è arrivato il momento di andare in vacanza, e anche in Belgio a fare da padrone indiscusso è sempre Max Verstappen, che si prende tutto (dalle qualifiche alla gara, passando per la Sprint), nonostante la penalità in griglia. Un dominio, quello del pilota della Red Bull, che finisce per oscurare tutto e tutti, a partire da una Ferrari rediviva grazie al podio di Charles Leclerc, ma che si conferma davvero indecifrabile. In chiaroscuro il week-end della McLaren. Ottimo quello di Yuki Tsunoda.SPA, BELGIUM – JULY 28: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Belgium at Circuit de Spa-Francorchamps on July 28, 2023 in Spa, Belgium. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307280604 // Usage for editorial use only //VOTO 9 A VERSTAPPEN, IL PILOTA PERFETTO
    Talmente è ampia la superiorità sugli avversari che a Spa si è rivisto anche il Max Verstappen sbruffone e “insolente” degli inizi di carriera. L’intero week-end (così come la stagione) è da padrone invincibile: dal giro monstre in qualifica (8 decimi al secondo), passando per la Sprint dominata e una gara risolta nella seconda parte, con un ritmo infernale. Nessuna novità, su queste frequenze. Ed è per questo che, a rendere più movimentato il suo fine settimana, è il “costante duello” con il suo ingegnere Lambiase. A cui non manca di rispondere con fare menefreghista, per offrire ai produttori di Drive to Survive altro materiale succulento.
    VOTO 8 A LECLERC, CHE RIALZA UNA FERRARI ENIGMATICA
    Comprendere questa Ferrari è un enigma irrisolvibile. Dopo le batoste di Silverstone e Budapest, la SF-23 si risolleva in una pista sulla carta “nemica”, merito di Charles Leclerc e del suo terzo posto. Un podio frutto di costanza nel ritmo e ottima gestione delle gomme, che hanno portato il monegasco non lontano da Perez e comodamente davanti a Hamilton. Una resurrezione inattesa, sicuramente benaugurante, ma che apre di nuovo il dibattito sul reale valore di una vettura che va bene dove dovrebbe andare male, e va male dove dovrebbe andare bene.
    VOTO 7 A TSUNODA E L’ALPINE, BATTAGLIERI IN GARA
    Se nelle posizioni rilevanti succede poco o nulla, dietro la lotta si incendia grazie alla risalita garibaldina di Yuki Tsunoda e delle due Alpine di Pierre Gasly e Esteban Ocon. Il giapponese dell’AlphaTauri è protagonista sin dal venerdì, grazie al suo atteggiamento spavaldo e senza timori di una pista complicata come Spa. Il tutto nonostante una macchina difficile da guidare, ma che conduce con merito anche davanti a Daniel Ricciardo. Ancor più spettacolare la risalita dei due alfieri del team francese, che dal fondo della classifica, risalgono a suon di sorpassi fino alla zona punti (Gasly) e nelle sue vicinanze (Ocon).

    VOTO 6 ALLA MCLAREN, IN CHIAROSCURO
    Come nelle ultime tre occasioni, la McLaren anche in Belgio trova competitività per stare al vertice. Soprattutto al venerdì e al sabato, tra qualifiche e Sprint, animate in particolare da un Oscar Piastri sempre più protagonista, come testimonia il secondo posto nella stessa Sprint. L’australiano, però, alla domenica si autoelimina con un incidente alla partenza con Carlos Sainz, precludendogli un possibile ottimo risultato anche alla domenica. Più in difficoltà Norris, che per tutto il week-end ha pagato dazio rispetto al compagno; alla fine porta a casa un settimo posto che, dopo una brutta prima parte di gara, non è da buttare via. Ma visto il livello raggiunto dalla vettura, è lecito aspettarsi di più.
    VOTO 5 A SAINZ, CHE SCIUPA UNA GHIOTTA OCCASIONE
    Alla fine quello in partenza non è un erroraccio, ma la lettura forse un po’ avventata di Carlos Sainz, nell’incidente con Oscar Piastri alla prima curva, alla fine ha compromesso il suo week-end. E vista la competitività della Ferrari, nonché quella dello spagnolo al sabato, può far parlare di occasione persa da parte dello spagnolo. Occasioni simili alla Ferrari non sembrano poter capitare ogni domenica, pertanto è necessario approfittare di ogni minima chance. Anche perché adesso il terzo posto nella classifica costruttori è a un passo.
    VOTO 4 A SARGEANT, ANCORA NON PRONTO
    Forse per la prima volta la Williams soffre oltremodo a Spa, nonostante attese assolutamente diverse alla vigilia. Entrambi i piloti sono costretti a lottare per le posizioni di rincalzo, ma se da un lato Alexander Albon se la gioca pienamente con il resto del gruppo, dall’altro Logan Sargeant non è ancora salito alla ribalta con una prestazione positiva. Costantemente indietro rispetto al compagno di squadra, fino ad ora l’americano non ha dato un senso positivo alla sua stagione d’esordio in Formula 1. La storia insegna: il Circus non aspetta nessuno. Chiedere a Nyck de Vries. LEGGI TUTTO

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    Alpine F1, è rivoluzione: via Szafnauer, Permane e Fry. In arrivo uomini ex Ferrari

    Le ambizioni di Alpine erano ben altre. Il Team francese, lo scorso anno, aveva chiuso il Campionato 2022 al 4° posto tra i costruttori. Gli obiettivi di quest’anno erano di mantenere almeno quella posizione in classifica, conquistando qualche podio, solo “sfiorato” lo scorso anno in pochissime occasioni.
    Il mondiale 2023 invece ha riservato solo brutte “sorprese” all’ex scuderia Renault. Nelle undici gare sin qui disputate, un terzo posto a Monaco è sì arrivato, ma i punti nella classifica costruttori sono solamente 47, divisi tra Esteban Ocon (31) e Pierre Gasly (16). Al di là dei punti, pochi, a pesare è la posizione in classifica, dietro a squadre “non ufficiali” come Aston Martin e McLaren che, nei piani dei vertici della casa, dovevano stare dietro!
    I risultati non arrivano e qualcosa deve cambiare. E’ di ieri infatti la notizia che vede tre figure ai vertici del team in uscita, con effetto immediato. Il Team Principal Otmar Szafnauer, presente in Belgio, non sarà più al muretto box di Alpine già dal prossimo Gran Premio d’Olanda, prima gara dopo la pausa estiva.
    “Il team desidera ringraziare Otmar per il duro lavoro svolto negli ultimi 18 mesi – si legge in una breve nota del team francese – e per aver guidato la squadra nel raggiungimento del quarto posto nel Campionato Costruttori 2022. Il team gli augura il meglio per il futuro”. Non sono citati i risultati di quest’anno ma è del tutto evidente che, l’aver sottolineato il 4° posto dello scorso anno, non fa che confermare la tesi del “licenziamento per giusta causa”.
    Contestualmente all’annuncio della separazione da Szafnauer, Alpine ha fatto sapere che anche il Direttore Sportivo Alan Permane lascerà la squadra, dopo 34 anni di lavoro a Enstone, mentre il Direttore Tecnico Pat Fry lascerà la squadra per continuare la sua carriera in Formula 1 con la Williams.
    Le tre posizioni vacanti saranno ricoperte da uomini della “famiglia” Alpine: Bruno Famin, vicepresidente di Alpine Motorsports, assumerà il ruolo di Team Principal ad interim del Team, a partire dal Gran Premio d’Olanda. L’attuale direttore dell’Alpine Academy Julian Rouse è stato nominato direttore sportivo ad interim, mentre Matt Harman guiderà il team tecnico di Enstone.
    Questa decisione è solo il primo passo di una rivoluzione che Luca De Meo, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Renault, ha in procinto di fare per riportare il marchio francese ad essere protagonista nel Circus della Formula 1.

    Nelle prossime settimane saranno fatti altri importanti annunci che potrebbero riportare in Formula 1 Mattia Binotto che avrebbe già cominciato a lavorare nei mesi scorsi per costruire una sua squadra di fiducia. Da quanto abbiamo appreso, tra gli uomini che potrebbero arrivare con l’ex Team Principal della Scuderia Ferrari, ci sarebbero almeno due “pedine” da Maranello e Simone Resta, attualmente in Haas, che avrebbe preferito scommettere sul team francese e rinunciare ad un ritorno in Ferrari.
    Questo spiegherebbe anche i ritardi che Fred Vasseur ha accumulato nel dare il là alla riorganizzazione della Gestione Sportiva della Scuderia di Maranello. Per ora, dall’arrivo del nuovo Team Principal, sono state più le uscite di peso che non gli ingressi e, soprattutto dal punto di vista tecnico, i limiti di una struttura senza una vera guida si stanno facendo pesantemente sentire. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Belgio: per Verstappen penalità di 5 posizioni in griglia a Spa-Francorchamps

    Sostituzione del cambio sulla sua Red Bull e cinque posizioni di penalità sulla Griglia di Partenza del Gran Premio del Belgio. E’ questo il rumors che attende ancora l’ufficialità ma che circola nel paddock del circuito di Spa-Francorchamps.BUDAPEST, HUNGARY – JULY 20: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing has a seat fitting in the garage during previews ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 20, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images /

    Le qualifiche del Gran Premio del Belgio si disputeranno oggi (ore 17:00), venerdì 28 luglio, per via del format che a Spa-Francorchamps prevede il weekend con il nuovo formato “Sprint Race”. La pole position però non potrà essere conquistata da Max Verstappen che dovrà scontare una penalità. Sulla Red Bull del pilota olandese infatti sarà sostituito il cambio. Il Team austriaco monterà così la quinta unità, la prima unità aggiuntiva dopo le quattro consentite dal regolamento.
    Il rumors, nel paddock del circuito di Spa-Francorchamps, è stato alimentato dal tweet qui sotto di Erik van Haren, reporter del ‘Telegraaf’.

    5 plaatsen gridstraf voor Max Verstappen komende zondag, dus niet voor de sprintrace, vanwege wissel versnellingsbak.
    Hij vult zijn pool zo op, nadat er een bak kapotging in Jeddah. Mini-inhaalrace gegarandeerd dus. ⬇️https://t.co/Ac4ZTE3UE0 via @Telegraaf
    — Erik van Haren (@ErikvHaren) July 28, 2023 LEGGI TUTTO

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    Gp Ungheria F1 2023, le pagelle: Verstappen domina e annoia, Ferrari bocciata

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 21: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing prepares to drive in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 21, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307210405 // Usage for editorial use only //La Formula 1 viaggia spedita verso la pausa estiva, con i mondiali già abbondantemente assegnati e un altro tassello, quello del Gran Premio d’Ungheria, che si issa alla voce “vittorie” di Max Verstappen. Dominio d’altri tempi dell’olandese e della Red Bull, dopo aver strapazzato la concorrenza anche a Budapest. Si conferma l’exploit della McLaren, ad oggi seconda forza in pista. E tra un Hamilton che riassapora il gusto della pole e una Ferrari agonizzante, chi spicca è il pubblico che continua ad assistere, con numeri enormi, a una vera e propria Formula noia. Questo e molto altro nelle pagelle del week-end magiaro.

    VOTO 10 AL PUBBLICO, PAZIENTE DINANZI ALLA NOIA
    Il fallimento tecnico del nuovo regolamento, entrato in vigore nel 2022, è emerso tutto dopo neanche una stagione e mezzo. Gare scontate, dominate da chi (sapientemente) ha sfruttato tutte le sue abilità per “ammazzare” la concorrenza. Ed è per questo che, soprattutto in Ungheria, la palma di migliore del week-end se la merita quel pubblico che ha riempito le tribune di Budapest, per non parlare dei coraggiosi che hanno rinunciato al mare, pur di assistere dal divano a questo non-spettacolo. Perché la passione, anche se messa a durissima prova da un prodotto scadente, non muore mai.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, SCHUMACHER DEI TEMPI MODERNI
    Max Verstappen e la Red Bull hanno riportato le lancette indietro di 19 anni, quando la Ferrari di Michael Schumacher umiliava il resto della griglia con quel capolavoro ingegneristico e di velocità che era la F2004. Questa vettura sta percorrendo quelle gesta, come testimoniano i numeri: 12 vittorie consecutive (nuovo record assoluto), en-plein in questa stagione ed entrambi i titoli belli che in ghiaccio. Qualsiasi altro discorso non ha senso di esistere: manifesta superiorità.
    VOTO 8 ALLA MCLAREN, ALTRO CHE EXPLOIT: UNA REALTA’
    Chi l’avrebbe mai detto che dall’ultima fila, in un mese la McLaren si sarebbe ritrovata seconda forza del campionato? Dopo Spielberg e Silverstone, arriva il terzo indizio a fare la prova completa: a Woking hanno realizzato un miracolo, tutto targato Andrea Stella. Poi, ovvio, c’è anche il merito dei piloti: Norris si è abbonato al secondo posto e non ha intenzione di scendere più giù dal podio, e Piastri conferma tutte le sue doti eccezionali, che presto lo faranno lottare per un posto al sole. Più di un exploit, ormai questa è una realtà.
    VOTO 7 A HAMILTON, DI NUOVO “HAMMER” AL SABATO
    Qualsiasi appassionato di Formula 1, dopo aver visto l’ultimo giro del Q3 di Lewis Hamilton, che è valso la pole n. 104 della sua leggendaria carriera, si è alzato in piedi ad applaudire un giro da Hammer Time. Uno spettacolo che su queste frequenze non si vedeva da quasi due anni (Arabia Saudita 2021), e che ha fatto riassaporare quel duello senza esclusione di colpi con Max Verstappen. Un peccato, poi, la brutta partenza in gara, che di fatto ha compromesso ogni possibilità di podio. Ma il vecchio leone è più vivo che mai.

    VOTO 6 ALL’ALFA ROMEO, DALLE STELLE ALLE STALLE
    La vera sorpresa di questo fine settimana in Ungheria poteva essere davvero l’Alfa Romeo. Il Biscione, sin dal venerdì, ha stupito tutti per velocità sul giro secco e costanza sul passo gara, tanto con Valtteri Bottas quanto con Guanyu Zhou. In particolare al sabato è avvenuto un mega exploit, con il quinto posto del pilota cinese, persino davanti alla Ferrari di Leclerc. Ma poi, a riportare tutti sulla Terra arriva la gara, teatro del disastro a tinte cinesi. Poteva essere, ma non lo è stato.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, IN CADUTA LIBERA
    L’assoluta rivelazione di inizio stagione sembra aver perso la bussola. L’Aston Martin si è ufficialmente smarrita, e non è più in grado di lottare con i primi. Il podio manca dal Gp del Canada, ultimo sussulto di una macchina che si è plafonata. Sia Alonso che Stroll non hanno più armi per contrastare le avversarie con cui, fino a un mese fa, lottavano ogni domenica. La risalita della McLaren, in più, ha accentuato questo periodo di appannamento, che ha relegato il team al ruolo di quinta forza in griglia.
    VOTO 4 ALLA FERRARI, NAUSEANTE E ANONIMA
    In fin dei conti, il sussulto di Spielberg è stato solo un caso isolato. Questa Ferrari è un’agonia su quattro ruote, incapace di evolversi e trovare il bandolo della matassa. Per risolvere un problema se ne creano di nuovi: da vettura abile in qualifica e incostante in gara, ora la SF-23 è incapace di artigliare persino la seconda fila, anche se in gara è più costante nel ritmo. Però, c’è un dettaglio: gli altri vanno nettamente più forte. E tra un Team Principal dedito ad illudere una tifoseria attonita e due piloti logori e sempre più rivali, da dietro la McLaren si candida al sorpasso al quarto posto nella classifica costruttori. “Questa macchina non avrà precedenti in termini di velocità”. Ad oggi uno ce n’è: la SF1000.
    VOTO 3 A ZHOU, CHE BUTTA VIA UN WEEK-END DA SOGNO
    Poteva essere la grande occasione dell’anno. Una qualifica da urlo chiusa al quinto posto, su una pista che, sin dal venerdì, si è sposata con le caratteristiche dell’Alfa Romeo. Ebbene, tutto questo è rimasto solo un sogno per Guanyu Zhou, nettamente il peggiore del Gran Premio d’Ungheria. La scellerata partenza a “rilento” (per non dire da fermo) l’ha fatto crollare fino all’ultimo posto, creando confusione in mezzo al gruppo e persino danni: contatto con Daniel Ricciardo e, di riflesso, gara rovinata alle due Alpine, il tutto in una curva. Un disastro totale, insomma. LEGGI TUTTO

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    F1, Perez non fa più parte dei piani Red Bull per il prossimo anno

    Sergio Perez non farà più parte del team Red Bull il prossimo anno, stando a quanto abbiamo appreso da fonti vicine al team austriaco.

    Helmut Marko non perdona, lo sappiamo bene. E questa volta, a farne le spese, sarà Sergio Perez. Il pilota messicano, chiamato alla Red Bull nel 2021 per affiancare Max Verstappen non fa più parte dei piani del team austriaco. A rivelarlo fonti molto attendibili e molto vicine alla squadra campione del mondo in carica.
    Le motivazioni che hanno portato i vertici della Red Bull a prendere questa decisioni, sono diverse. La prima e anche la più importante riguarda i rapporti tra il messicano e Verstappen che si sono deteriorati tantissimo quest’anno, soprattutto dopo quanto successo al via della gara spring al Red Bull Ring. La seconda riguarda il mondiale costruttori 2024: Christian Horner è sempre più convinto che il prossimo anno i punti di Perez potrebbero non essere sufficienti per difendere il primato tra i team, qualora, come tutti ci aspettiamo, Mercedes, Ferrari, McLaren, Aston Martin e forse anche Alpine avvicineranno le prestazioni della Red Bull. Infine c’è un terzo e ultimo tema legato ad età e immagine: Perez, il prossimo 26 gennaio compirà 34 anni e, per il target Red Bull, il messicano risulta un po’ “fuori quota”.
    Proprio per quest’ultimo aspetto, la candidatura di Daniel Ricciardo, non la dobbiamo dare troppo per scontata. L’australiano infatti ha un anno in più di Perez, anche se il suo atteggiamento e il suo comportamento lo fanno apparire un po’ più “giovane”. Il figliol prodigo Ricciardo, rientrato quest’anno nella famiglia Red Bull, dopo la parentesi con Renault e McLaren, ha avuto la possibilità di tornare a correre in Formula 1 con AlphaTauri, proprio in Ungheria.
    L’australiano sarà valutato con attenzione ma la scelta numero uno di Helmut Marko per i prossimi anni porta il nome di Lando Norris. Detto che tutti i piloti sarebbero pronti a fare “carte false” per affiancare Verstappen, il pilota inglese della McLaren è quello che ha tutte le caratteristiche per sostituire Perez. E’ veloce, è giovane, è inglese e potrebbe anche essere il “futuro” numero uno del team, quando poi anche Max dovesse decidere di appendere il casco al chiodo.

    Quel che è certo è che Sergio Perez non fa più parte dei piani Red Bull per il prossimo anno. Da qui alla fine del mondiale, la convivenza non sarà certo facile, anche se la professionalità di pilota e team siamo certi che non mancheranno e porteranno a massimizzare i risultati di entrambi. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “In Ferrari dovranno arrivare ancora parecchie persone”

    Alla vigilia del Gran Premio di Ungheria, undicesimo appuntamento del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1, Motorsport.com ha intervistato il Team Principal della Scuderia di Maranello. La parole di Fred Vasseur su cosa occorre fare per completare il gruppo di lavoro Ferrari.

    L’intervista completa la trovate sull’edizione italiana di motorsport.com
    Per completare il gruppo di lavoro che Vasseur ha in mente, a Maranello dovranno arrivare ancora parecchie persone: “Su questo fronte non si è mai completamente a posto – ha detto il Team Principal della Ferrari -, nel momento in cui lo pensi, credo che rischi di essere all’inizio della fine. Magari potenzi il dipartimento aerodinamico, e poi nascono delle esigenze nel reparto motori. Non fai in tempo a metterti a posto che possono essere necessari altri rinforzi in galleria del vento perché lo scenario è cambiato. È una rincorsa continua”.
    Vasseur ha poi però rivelato: “Il numero di persone che riteniamo necessarie per rinforzarci è tra quaranta e quarantacinque, ma in un’azienda di 1.000 dipendenti c’è un turnover naturale che è circa del 6% l’anno: parliamo di pensionamenti, di personale che vuole cambiare settore e tanti altri motivi. Quindi, per restare con un numero di addetti stabile, ogni anno dobbiamo prevedere circa 90 assunzioni. La metà è rappresentata da persone con esperienza e l’altra al primo impiego”.
    Parlando della direzione tecnica, Vasseur ha chiarito ciò che da tempo era però già molto chiaro: “Cardile è il responsabile tecnico della monoposto, Gualtieri è il responsabile del motore, e li considero i direttori delle rispettive aree, ed entrambi riportano direttamente a me. Non è la prima volta che mi viene richiesto di chiarire l’organigramma, si è in effetti creata un po’ di confusione, ma faremo chiarezza”
    Sarà proprio l’uscita di Laurent Mekies l’occasione per mettere ordine e fare chiarezza sull’organigramma: “Ioverno ricoprirà diversi incarichi che erano di Laurent, ad esempio le relazioni con la FIA. In merito a Mekies, da quando ha rassegnato le dimissioni non ha più avuto contatti con le problematiche tecniche, la sua presenza è stata limitata al muretto in gara, e da parte sua c’è stata sempre la massima trasparenza. Prima ancora che decidessimo, si era già auto-escluso da tutti i meeting tecnici e da altri compiti sensibili”

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