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    Calendario Test F1 2021: Niente Spagna, si va in Bahrain. Le nuove date!

    I Test F1 invernali avranno nel 2021 un calendario ridotto a sole tre giornate: contrariamente a quanto annunciato non si terranno a Barcellona ma in Bahrain dal 12 al 14 marzo.

    A differenza degli ultimi anni, nel 2021 i Test F1 pre-stagionali non si disputeranno sul circuito del Montmelò a Barcellona in Spagna bensì in Bahrain.
    A differenza poi di quanto successo fino allo scorso anno, la sessione di Test F1 2021 sarà una sola: dal 12 al 14 marzo.
    I 10 Team di Formula 1 avranno quindi solamente tre giorni utili per preparare al meglio il mondiale F1 2021 che scatterà il 28 marzo con il primo Gran Premio della nuova stagione proprio in Bahrain.
    Calendario Test F1 2021

    12 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00
    13 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00
    14 marzo – Bahrain – 9:00-13:00 – 14:00-18:00 LEGGI TUTTO

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    F1, Regolamento 2021: Come cambieranno le monoposto e dove spenderà i gettoni la Ferrari

    La stagione 2021 che dovrebbe prendere il via da calendario a Marzo in Australia. Dal punto di vista tecnico non presenterà grosse differenze rispetto alla 2020 a causa dei regolamenti che hanno congelato gran parte delle componenti delle vetture.

    La pandemia da coronavirus ha costretto la F1 a far slittare il passaggio alle “wing car” al 2022. Per la prossima stagione poi sono stati imposti pesanti vincoli allo sviluppo delle vetture, per una questione prevalentemente di costi. Le principali componenti strutturali e meccaniche  delle vetture 2020 sono state omologate dalla Federazione, e non potranno essere modificate salvo la spesa massima di due gettoni per squadra.
    A questo, la Federazione ha aggiunto ulteriori limitazioni di natura prettamente aerodinamica, per compensare lo step prestazionale che si ha fra una stagione e l’altra con lo sviluppo e l’aumento di potenza delle Power Unit. Diminuire il carico aerodinamico del 10% e lo stress meccanico a cui saranno sottoposte le gomme Pirelli, è stato l’obbiettivo principale di queste modifiche, in quanto le mescole della casa italiana nel 2021 risulteranno “vecchie” ormai di due anni dalla loro ultima omologazione strutturale.
    La FIA ha disposto modifiche più o meno importanti a fondo piatto, diffusore, e prese dei freni posteriori, che presenteranno delle modifiche rispetto alla stagione 2020 non indifferenti.
    FONDO
    La principale aera di intervento dei tecnici di Tombazis ha avuto come oggetto la parte terminale del fondo, che nel 2021 presenterà un importante taglio della superficie in diagonale nella direzione delle gomme posteriori. Il taglio avrà inizio a 1800mm dall’asse ruota anteriore (esattamente in corrispondenza della sezione C-C, dove vi è l’attaccatura del telaio), e proseguirà in un restringimento in diagonale fino a circa 1/3 del battistrada dello pneumatico posteriore.
    Con questa modifica dovrebbero dunque scomparire quasi tutti gli slot e le feritoie, che andavano a ricreare una sorta di minigonna pneumatica con un effetto sigillo del flusso d’aria, che aumentavano l’effetto deportante dovuto al fondo e all’estrattore. Già nel corso della stagione appena conclusa, molte squadre hanno testato una pre-configurazione 2021 di fondo piatto, andando ad applicare alle vetture 2020 le limitazioni aerodinamiche dettate dalla Federazione Internazionale. L’obbiettivo è chiaramente quello di testare l’andamento dei flussi con il nuovo fondo molto più semplificato, e capire come andare a recuperare l’effetto deportante perso a causa del nuovo regolamento. Fra le squadre che hanno provato la configurazione 2021 spicca la Ferrari, la quale ha provato addirittura due versioni differenti del fondo 2021 (una a Portimao e una ad Abu Dhabi).
    DIFFUSORE
    L’altra importante direttiva tecnica sancita dalla FIA riguarda il diffusore, il quale presenterà delle derive verticali più corte di 50 mm dal piano di riferimento, in una zona di 250 mm dalla mezzeria della macchina. Una modifica sostanzialmente di micro-aerodinamica, ma che è stata dettata in quanto vi sono stati forti perplessità sul fatto che le sole modifiche al fondo possano influire sulla perdita di carico aerodinamico delle vetture 2021.
    Anche su questo fronte la Ferrari si è messa in risalto rispetto alle altre scuderie, in quanto è stato uno dei primi e dei pochissimi team a testare un diffusore in ottica 2021, sempre sul tracciato portoghese di Portimao. E’ chiaro che le deludenti prestazioni della SF1000 hanno spinto maggiormente i tecnici di Maranello a focalizzare il lavoro sul macchina 2021, soprattutto poiché la vettura del prossimo anno avrà come base di partenza la stessa SF1000 per via dei vari congelamenti.
    PRESE DEI FRENI POSTERIORI
    L’ultima area di intervento per il 2021 da parte della Federazione ha riguardato le prese dei freni: Nello specifico cambieranno le varie winglet a sbalzo ai fianchi delle prese d’aria, le quali hanno reso questa zona delle monoposto davvero complessa dal punto di vista aerodinamico. Il regolamento 2021 ha definito che, al di sotto dell’asse ruota di 50 mm, le winglet non dovranno sporgere oltre 80 mm dal mozzo ruota, accorciandole di fatto di 40 mm rispetto alle vecchie direttive. Questo inciderà, seppur non in maniera pesante, sul carico aerodinamico complessivo, arrivando a diminuire di circa 10 punti percentuale la downforce rispetto al 2020.
    QUALI SONO LE COMPONENTI CONGELATE?
    Nel corso della stagione 2020 la FIA ha concesso due importanti scadenze, coincidenti con l’inizio e la metà del campionato scorso, nelle quali le varie scuderie hanno dovuto omologare una serie di componenti della vettura, che non potranno essere più modificate. Le principali componenti che fanno parte delle cosiddette HC (homologated components) sono il telaio, parti interne delle sospensioni, scatola del cambio, struttura deformabile, sistema frenante e impianto di raffreddamento.
    Il regolamento tecnico tuttavia concede alle squadre di poter apportare delle modifiche, dando a disposizione a ogni singolo team due gettoni, i quali serviranno a modificare le parti omologate. Ogni singolo componente omologato richiede una spesa variabile per la modifica di un singolo gettone, salvo parti più importanti che ne richiedono entrambi.
    Sono tuttavia state fatte delle deroghe per alcune squadre, fra cui la McLaren, che nel 2021 lascerà il Power Unit Renault, per passare a Mercedes. Motivo per il quale la McLaren potrà cambiare gli attacchi motore del telaio, senza dover spendere i gettoni. La stessa Racing Point (Aston Martin) e l’Alpha Tauri, potranno utilizzare componenti già omologate rispettivamente dalla Mercedes W11 e dalla Red Bull RB16. Discorso lievemente differente per Alfa Romeo e Haas, che hanno già utilizzato sulle loro vetture utilizzano componenti Ferrari 2020 (fra le quali il retrotreno).
    In questa tabella sono elencati tutti i principali componenti che sono stati omologati nel corso delle due date della scorsa stagioni, con annesso riferimento ai gettoni necessari per apportare delle modifiche.
    DOVE POTREBBE SPENDERE I GETTONI LA FERRARI SULLA SF21?
    Questa è una domanda che molti si sono posti già nel corso della stagione scorsa, e pare che già Ferrari abbia deciso da tempo in quale area andare a spendere i gettoni. Si è parlato molto nell’ultimo mese e mezzo di un possibile intervento massivo al retrotreno, andando a modificare per fini aerodinamici la scatola del cambio o le parti interne della sospensione posteriore. L’intento potrebbe essere quello di modificare gli attacchi della sospensione, per modificare l’andamento dei flussi nella zona sopra il diffusore, come fatto già da Mercedes e Red Bull. Retrotreno che è stato uno dei punti più problematici della Ferrari SF1000, che non pochi problemi di instabilità e trazione ha dato ai due piloti del cavallino.
    Niente muso stretto per Ferrari dunque?Il discorso del muso stretto pare ormai essere accantonato già da tempo da Ferrari, e il focus sulla spesa dei token si è incentrato in un’area completamente opposta della vettura. Nel corso della stagione 2020 pare fosse già pronto un muso in stile Mercedes, ma tuttavia è stato bocciato dalla Federazione per non aver superato i crash test, e accantonato successivamente come progetto dalla stessa Ferrari.
    Pare non essere sulla stessa linea d’onda la sorella minore Alfa Romeo Sauber, la quale pare potrebbe spendere tutti e due i gettoni richiesti per la modifica della struttura deformabile anteriore, per alloggiare il muso più stretto, più in stile Red Bull, che Mercedes. L’implementazione del muso stretto tuttavia non si sposa perfettamente con una nata con un telaio predisposto ad alloggiare un muso largo. La soluzione Alfa Romeo potrebbe non essere estrema come quella di Mercedes, e Renault ad esempio, vetture nate già con una attaccatura del telaio più stretta. Nell’illustrazione il confronto diretto fra il muso della stagione 2020 di Alfa Romeo e Renault.
    La filosofia che ha ormai preso piede in F1 è quella del muso stretto in stile Mercedes, e molte squadre hanno adottato questa scelta aerodinamica nell’ultimo anno. Fra esse ad esempio McLaren, che ha omologato un muso in stile Mercedes nelle libere del Mugello, entro l’ultima data utile per l’omologazione della struttura d’impatto anteriore. Di conseguenza, la scuderia di Woking, è riuscita a conservare i due gettoni per altre modifiche per la vettura 2021. LEGGI TUTTO

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    F1, i vertici del Team Red Bull spiegano la scelta di Sergio Perez

    Dopo l’annuncio, le ragioni di una scelta. Mister Red Bull Dietrich Mateschitz, il superconsulente della squadra Helmut Marko e il team principal Christian Horner spiegano cosa li ha spinti ad affiancare Sergio Perez a Max Verstappen nel 2021 sostituendo, così, Alexander Albon. In sostanza le … L’articolo F1, i vertici del Team Red Bull spiegano […] LEGGI TUTTO

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    George Russell e i grattacapi del programma giovani Mercedes

    Con l’annuncio di Perez in Red Bull manca ormai solo un tassello per completare lo scacchiere dei piloti che saranno in griglia nel 2021. L’ufficialità del prolungamento del contratto tra Lewis Hamilton e Mercedes era attesa per la giornata di venerdì ma sul fronte piloti non sono arrivate novità da parte del team di Brackley. Nella giornata indicata dai media e in qualche modo preannunciata dalla stessa Mercedes sui social è però arrivata la comunicazione del riassetto azionario della squadra: il colosso petrolchimico inglese Ineos ha rilevato un terzo delle quote del team ed è diventato azionista al pari di Toto Wolff e Daimler, rispettivamente in possesso di un terzo delle quote ciascuno. Allo stesso tempo è stato annunciato il rinnovo di Wolff come amministratore delegato e team principal della corazzata tedesca per altri tre anni.
    Il rinnovo di Hamilton appare ormai questione legata alle tempistiche. Il riassetto delle quote darà ancor più potere decisionale a Wolff e il sodalizio tra i due è certamente tra i grandi punti di forza del team che sta dominando i mondiali da sette anni a questa parte. All’inizio della stagione la Mercedes ha deciso di rinnovare il contratto di Bottas, disattendendo le aspettative di chi vedeva George Russell pronto a rilevare il sedile del finlandese. Il giovane talento di King’s Lynn ha potuto dare prova della propria classe quando è stato chiamato a sostituire Hamilton in Bahrein. Al contrario di molti suoi coetanei impegnati nella massima categoria Russell non ha ancora avuto l’opportunità di ritagliarsi una vetrina a causa della scarsa competitività della Williams, fanalino di coda da tre stagioni a questa parte.
    Nelle ultime stagioni la gestione dei programmi giovani nelle varie scuderie ha assunto sempre maggiore importanza. Squadre come la Ferrari e la stessa Mercedes hanno preso spunto dall’Academy diretta da ormai più di un decennio da Helmut Marko per plasmare i giovani del futuro e finanziare le carriere di chi non ha risorse sufficienti per scalare i vertici delle categorie propedeutiche. La Ferrari in particolar modo sta raccogliendo i frutti dell’ottimo lavoro svolto avendo promosso in squadra Leclerc nel 2019 e portato in Formula 1 Mick Schumacher, che debutterà nel 2021 con Haas. Wolff aveva scelto di puntare prima su Wehrlein e poi su Ocon, lasciato libero l’anno scorso di firmare con Renault.
    In Mercedes hanno sinora optato per la continuità, dando fiducia a una coppia di piloti in grado di garantire al team entrambi i titoli mondiali e ben pochi grattacapi nella gestione interna. Russell nel 2021 affronterà con ogni probabilità la terza stagione con la storica scuderia di Grove, in un quadro tecnico molto complesso che difficilmente lo potrà lanciare come candidato per risultati degni di nota. Fare esperienza nel Circus è molto importante ma lo è altrettanto essere lanciati nella mischia per imprimere una svolta al proprio percorso di crescita. Seguendo questo approccio la Mercedes segna un netto distacco rispetto agli altri team. Forse dietro vi è la consapevolezza che, dopo il ritiro di Hamilton, un team di questo calibro potrà andare sul mercato e scegliere facilmente il migliore tra i top driver a disposizione. Ma allora non avrebbe molto senso investire importanti somme di denaro per finanziare la carriera dei propri giovani, che come Ocon hanno portato il proprio bagaglio di esperienza altrove.
    Russell ha sicuramente la stoffa necessaria a cimentarsi in un top team, con tutte le pressioni del caso. A dimostrarlo non serviva certo il weekend di Sakhir. Il suo curriculum nelle formule minori ha ben pochi precedenti e l’innata velocità in qualifica gli ha permesso di emergere anche in un quadro tecnico deficitario. Il passo successivo nella sua maturazione dovrebbe essere quello di salire in pianta stabile su una Mercedes e avere il tempo per sviluppare la costanza e il rendimento necessario per ambire a un titolo mondiale. La sensazione è certamente quella di un talento di grandissimo valore che non deve andare sprecato. La Mercedes lo sa e programmerà con cautela il dopo Hamilton. Le vittorie e il clima di grande serenità all’interno nel team non devono però rallentare l’ascesa di Russell, anche a costo di prendersi qualche rischio in più. LEGGI TUTTO

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    F1 2020: I team principal hanno scelto la loro top 10 dei piloti. La classifica!

    La fine della stagione significa sempre tempo di bilanci, positivi o negativi che siano. Tra i team principal c’è sicuramente chi ride di più e chi, invece, deve cominciarsi già a rimboccare le maniche in vista della prossima stagione. La Formula 1 ha comunque chiesto ad ognuno di loro di scegliere la loro personale top 10 dei piloti di questo 2020. Qualche cambiamento rispetto alla vera classifica del campionato c’è, ma d’altronde era da aspettarselo. Il sistema di punteggio è identico a quello delle gare ufficiali.
    In prima posizione la sorpresa non c’è: come previsto è Lewis Hamilton a prendersi la scena, con l’inglese 7 volte campione del mondo che vince anche questa speciale classifica. Non troppo lontano, però c’è Max Verstappen che, col suo temperamento e i suoi risultati seppur con una macchina inferiore, ha convinto proprio tutti quest’anno. L’altra stella della Formula 1 attuale, ossia Charles Leclerc, è in terza posizione, unica magra soddisfazione in una stagione davvero misera a causa di una Ferrari non all’altezza.
    Insomma, i tre piloti considerati migliori sulla griglia ricoprono i primi tre posti nella classifica dei team principal. Tutto secondo i piani. E gli altri? In quarta posizione, come primo degli “altri” c’è il buon Daniel Ricciardo che precede Sergio Perez, entrambi davvero notevoli quest’anno. Nonostante una Williams che non gli ha permesso di andare a punti, l’unico GP disputato da George Russell con la Mercedes ha fatto conquistare all’inglesino una gran reputazione che gli vale il sesto posto in graduatoria.
    Dietro abbiamo i due alfieri della McLaren con Lando Norris davanti a Carlos Sainz. Questo prima di arrivare a Valtteri Bottas: nonostante il secondo posto in campionato, nonostante guidi una Mercedes e abbia conquistato due vittorie, il fantozziano finlandese conclude la classifica dei team principal solo al nono posto, a pari merito con Pierre Gasly, il vincitore del GP d’Italia. Questo la dice lunga sui problemi di Valtteri nel farsi apprezzare, anche all’interno dell’ambiente F1 stesso.
    Si tratta di una classifica basata sulle impressioni personali dei vari Wolff, Binotto, Horner ecc… ma fa ben capire quali siano le gerarchie tra i piloti nella Formula 1 di fine 2020. Un buon riassunto di tutto. LEGGI TUTTO

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    FormulAmazOne 2020: i best buy del campionato di Formula Uno

    FormulAmazOne 2020, i best buy del campionato di Formula Uno! E così, si avvia al termine il doloroso 2020, che ha lasciato i suoi segni anche sul Campionato di Formula Uno appena concluso. Alla visione strappacuore degli autodromi deserti – e delle Ferrari doppiate a destra, sinistra, in retromarci… L’articolo FormulAmazOne 2020: i best buy […] LEGGI TUTTO

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    F1, Yuki Tsunoda al fianco di Pierre Gasly in AlphaTauri nel mondiale 2020

    Un Giappone torna sulla griglia di F1! Il ventenne Yuki Tsunoda sarà pilota ufficiale della Scuderia AlphaTauri nella stagione 2021 di Formula 1.

    La Scuderia AlphaTauri ha annunciato oggi che Yuki Tsunoda sarà al fianco di Pierre Gasly per il Campionato Mondiale Formula 1 2021.
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    Tsunoda fa parte sia del Red Bull Junior Team che del young driver programme di Honda e si è classificato terzo nel campionato FIA Formula 2 di quest’anno, disputato con il team Carlin. Questo risultato consente al ventenne di Kanagawa, in Giappone, di poter beneficiare della Super Licenza di Formula 1.
    Dopo aver vinto il campionato giapponese di F4 nel 2018, Yuki si è trasferito in Europa l’anno successivo, per competere nel nascente campionato FIA Formula 3, chiudendo la stagione in nona posizione con tre podi e una vittoria. Nel 2020 è passato alla Formula 2, dove ha vissuto una grande stagione caratterizzata da sette podi, due vittorie in Feature Race e una in Sprint Race.
    Di recente, ha percorso 300 chilometri su una nostra vettura di Formula 1 del 2018, in occasione di un test all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari a Imola, oltre a guidare per noi durante il Young Driver Test di Abu Dhabi, il 15 dicembre. L’ultima volta che un pilota giapponese ha corso in Formula 1 è stato in occasione del GP di Abu Dhabi 2014.
    Franz Tost, Team Principal della Scuderia, ha così commentato: “La Red Bull segue da un po’ di tempo la carriera di Yuki e sono sicuro che sarà una grande risorsa per la nostra squadra. Quest’anno in Formula 2 ha dimostrato il giusto mix di aggressività e buona comprensione tecnica. Durante i test di Imola dello scorso novembre, quando ha guidato la nostra vettura del 2018, in simulazione gara i suoi tempi sul giro sono stati molto costanti e ha progredito nel corso della giornata, fornendo utili feedback ai nostri ingegneri. Inoltre, la sua integrazione con gli ingegneri della Honda è stata perfetta, il che sicuramente aiuta. Durante i test di Abu Dhabi di questa settimana, ha dimostrato di imparare velocemente e di essere pronto per fare il passo verso la Formula 1”.
    Yuki Tsunoda invece ha detto: “Come la maggior parte dei piloti, il mio obiettivo è sempre stato quello di correre in Formula 1, quindi sono felicissimo di questa notizia. Voglio ringraziare la Scuderia AlphaTauri, la Red Bull e il Dr. Marko per avermi dato questa opportunità e, ovviamente, anche la Honda per avermi supportato finora nella mia carriera, dandomi la grande occasione di correre in Europa. Un ringraziamento anche alle squadre con cui ho corso per poter arrivare a questo punto, in particolar modo alla Carlin, squadra con cui ho imparato tanto quest’anno. Mi rendo conto che l’anno prossimo porterò con me le speranze di tanti fan giapponesi di F1 e farò del mio meglio anche per loro”. LEGGI TUTTO