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    GP Bahrian (Sakhir) F1 2020: Orari TV Sky e TV8, programma e diretta web

    Neanche il tempo di aggiornare le classifiche che è già il momento di pensare al prossimo Domenica 6 dicembre la Formula 1 torna in pista sempre in Bahrain ma questa volta il tracciato di Manama assumerà una configurazione del tutto inedita che ospiterà il GP di Sakhir F1 2020.

    GP SAKHIR F1 2020: ORARI TV
    Il Gp del Sakhir F1 2020 sarà trasmesso interamente dalle reti Sky, in diretta e in esclusiva per gli abbonati Sky Sport. Qualifiche e gara saranno visibili poi in chiaro, anche se in differita, sul canale TV8.
    Tuttavia potrete seguire la nostra diretta su CircusF1, dove avrete a disposizione tutti i tempi (Live Timing), il commento (scritto e in audio, grazie alla web radio LiveGp), le classifiche aggiornate minuto per minuto, le foto e molto altro.

    VENERDI’ 04 DICEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    14:30 – 16:00 | Prove Libere 1 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    18:30 – 20:00 | Prove Libere 2 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Prove Libere 1 e 2: nessuna differita su TV8

    SABATO 05 DICEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    15:00 – 16:00 | Prove Libere 3 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    18:00 – | Qualifiche | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Qualifiche: differita TV8 ore 19.45. Prove Libere 3: nessuna differita su TV8

    DOMENICA 06 DICEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    18:10 – | Gara | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * differita su TV8 alle 21:10

    GP SAKHIR F1 2020: LA DIRETTA WEB, GRAZIE AL NOSTRO LIVE
    Anche quest’anno potrai seguire gratis e in tempo reale su CircusF1 la diretta di prove libere, qualifiche e gara con aggiornamenti in real time su ciò che avviene in pista e non solo.
    GP SAKHIR F1 2020: IL CIRCUITO

    Nome: Bahrain International CircuitLocalità: Manama, BahrainLunghezza: 3.543mNumero di curve: 11Giri: 87 con un totale di 307,995 kmPrimo GP: 2020Podio Bahrain 2020: 1° Lewis Hamilton (MER), 2° Max Verstappen (MER), 3° Alexander Albon (RBR).

    GP SAKHIR F1 2020: LE CARATTERISTICHE DELLA PISTA
    Quella che vedremo domenica sarà una configurazione del tutto inedita per la pista araba, che assumerà la sua forma ad “ovale” con poche curve e tantissimi rettilinei. Gli assetti che vedremo saranno quindi molto scarichi con alettoni in stile Monza e soprattutto elevate velocità in rettilineo. Il tempo sul giro dovrebbe essere inferiore al minuto e vedremo quindi il giro della minor durata degli ultimi anni.
    La situazione interessante sarà soprattutto in qualifica per la ricerca della scia giusta e, se la Direzione Gara non prenderà dei provvedimenti, potremmo vedere spettacoli come quello di Monza del 2019. Saranno infine presenti 2 zone DRS: una sul rettilineo principale e una tra curva 3 e curva 4.
    GP SAKHIR F1 2020: LE SCELTE DI PIRELLI
    Sebbene il tracciato del Bahrain cambierà forma, le mescole scelte dalla Pirelli saranno le stessa utilizzate per la prima gara, quindi vedremo le mescole: C2 (Hard-Fascia Bianca), C3 (Medium-Fascia Gialla) e C4 (Soft-Fascia Rossa).
    Vedremo se con questa nuova configurazione l’impegno a cui sarà sottoposta la gomma sarà minore, ma resta comunque un asfalto molto abrasivo e quindi vedremo lo stesso molta usura.
    GP SAKHIR F1 2020: ALBO D’ORO*

    Maggior numero di Vittorie per pilota: Lewis Hamilton e Sebastian Vettel (4)Maggior numero di Vittorie per team: Ferrari (6)Maggior numero di Pole-Position per pilota: Lewis Hamilton e Sebastian Vettel (3)Maggior numero di Pole-Position per team: Mercedes (6)Maggior numero di Podi per pilota: Lewis Hamilton (9)Maggior numero di Podi per team: Ferrari (14)

    (*) Le statistiche riguardano il Gran Premio del Bahrain. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Bahrain: terribile incidente al via per Grosjean. Fuoco e auto spezzata in due

    Il via del Gran Premio del Bahrain ha visto Romain Grosjean sfortunato protagonista di un terrificante incidente. La sua Haas, dopo un contatto con Daniil Kvyat, è finita ad altissima velocità contro le barriere del circuito di Sakhir. 🔴 BOTTO VIOLENTISSIMO AL VIA (giro 2/57 🏁)Coinvo… L’articolo F1, Gp Bahrain: terribile incidente al via per […] LEGGI TUTTO

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    GP Bahrain F1 2020: Orari TV Sky e TV8, programma e diretta web

    Lewis Hamilton ha vinto il settimo titolo mondiale, raggiungendo così Michael Schumacher nella classifica di tutti i tempi, ma mancano ancora 3 gare prima di terminare questo campionato e la Formula 1 continua la sua trasferta in Medio-Oriente con il Gran Premio del Bahrain F1 2020.

    GP BAHRAIN F1 2020: ORARI TV
    Il Gp del Bahrain F1 2020 sarà trasmesso interamente dalle reti Sky, in diretta e in esclusiva per gli abbonati Sky Sport. Qualifiche e gara saranno visibili poi in chiaro, anche se in differita, sul canale TV8.
    Tuttavia potrete seguire la nostra diretta su CircusF1, dove avrete a disposizione tutti i tempi (Live Timing), il commento (scritto e in audio, grazie alla web radio LiveGp), le classifiche aggiornate minuto per minuto, le foto e molto altro.

    VENERDI’ 27 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    12:00 – 13:30 | Prove Libere 1 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    16:00 – 17:30 | Prove Libere 2 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Prove Libere 1 e 2: nessuna differita su TV8

    SABATO 28 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    12:00 – 13:00 | Prove Libere 3 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    15:00 – | Qualifiche | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Qualifiche: differita TV8 ore 21.00. Prove Libere 3: nessuna differita su TV8

    DOMENICA 29 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    15:10 – | Gara | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * differita su TV8 alle 21:00

    GP BAHRAIN F1 2020: LA DIRETTA WEB, GRAZIE AL NOSTRO LIVE
    Anche quest’anno potrai seguire gratis e in tempo reale su CircusF1 la diretta di prove libere, qualifiche e gara con aggiornamenti in real time su ciò che avviene in pista e non solo.
    GP BAHRAIN F1 2020: IL CIRCUITO

    Nome: Bahrain International CircuitLocalità: Sakir, BahrainLunghezza: 5.412mNumero di curve: 15Giri: 57 con un totale di 308,238 kmPrimo GP: 2004Podio 2019: 1° Lewis Hamilton (MER), 2° Valtteri Bottas (MER), 3° Charles Leclerc (FER).

    GP BAHRAIN F1 2020: LE CARATTERISTICHE DELLA PISTA
    La pista costruita nel deserto presenta lunghissimi rettilinei e un secondo settore molto guidato, ma che presenta lo stesso un lungo rettilineo.
    Sarà molto importante la velocità di punta nei rettilinei, quindi vedremo vetture molto scariche di alettoni, ma il grip sarà recuperato con sospensioni più morbide che migliorano l’aderenza soprattutto sull’anteriore per mantenere la percorrenza nei lunghi curvoni. Al posteriore invece sarà importante la trazione per sfruttare le ripartenze dalle curve lente e in particolare bisogna citare curva 10, che ogni anno con la sua frenata mette a dura prova i piloti.
    Saranno presenti 3 zone DRS: la prima sul rettilineo principale, la seconda tra curva 3 e curva 4 e la terza tra curva 10 e curva 11.
    GP BAHRAIN F1 2020: LE SCELTE DI PIRELLI
    La Turchia ha rappresentato una grossa sfida per le gomme, poiché l’asfalto depositato poche settimane prima ha messo in crisi le mescole Pirelli che ormai aveva deciso di portare i set più duri. Questo week-end rappresenterà una nuova sfida per gli pneumatici, perché la pista del Bahrain, non solo si trova nel deserto e quindi è molto sporca, ma si correrà di notte quindi particolare attenzione alle temperature.
    La Pirelli ha deciso quindi di portare le mescole: C2 (Hard-Fascia Bianca), C3 (Medium-Fascia Gialla) e C4 (Soft-Fascia Rossa) e i set disponibili per i piloti saranno: 8 set di Soft, 3 set di Medium e 2 set di Hard.
    Queste saranno le stesse gomme che vedremo anche settimana prossima su questa pista, quando però si correrà con un layout di circuito completamente diverso.
    GP BAHRAIN F1 2020: ALBO D’ORO

    Maggior numero di Vittorie per pilota: Sebastian Vettel (4)Maggior numero di Vittorie per team: Ferrari (6)Maggior numero di Pole-Position per pilota: Sebastian Vettel (3)Maggior numero di Pole-Position per team: Mercedes e Ferrari (5)Maggior numero di Podi per pilota: Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen (8)Maggior numero di Podi per team: Ferrari (14)

    GP BAHRAIN F1 2020: CURIOSITA‘Questa pista è stata la seconda ad ospitare una gara completa in notturna (2014) dopo il Gran Premio di Singapore (2008), ma soprattutto, la prossima settimana, quando si disputerà il secondo Gran Premio stagionale su questo tracciato, la pista verrà percorsa per la terza volta con un layout diverso dopo quello standard e quello endurance provato nel 2010.
    Su 15 Gran premi disputati hanno sempre vinto piloti che in carriera sono stati campioni del mondo oppure vice-campioni del mondo. Inoltre per 10 volte chi ha vinto il GP del Bahrain ha poi vinto il titolo quello stesso anno: Michael Schumacher (2004), Fernando Alonso (2005-2006), Jenson Button (2009), Sebastian Vettel (2012-2013), Lewis Hamilton (2014-2015-2019) e Nico Rosberg (2016). Mentre per 4 volte, chi ha vinto si è poi classificato al secondo posto in classifica quello stesso anno: Felipe Massa (2008), Fernando Alonso (2010) e Sebastian Vettel (2017-2018).
    Soltanto nel 2007 vinse Felipe Massa che poi quello stesso anno nella classifica finale si piazzò al 4° posto, mentre nel 2011 il Gran Premio fu annullato per motivi politici e di sicurezza.
    Kimi Raikkonen ha il maggior numero di podi su questa pista senza mai averci vinto e ha partecipato a 14 delle 15 edizioni disputate andando a podio ben 8 volte (57,14% dei GP disputati su questa pista). LEGGI TUTTO

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    Perché alla F1 servono i team privati: viaggio tra passato, presente e futuro

    Noi di CircusF1 abbiamo più volte toccato questo argomento. Un tema più che mai attuale: la presenza dei team privati in Formula 1.

    In questo articolo vogliamo toccare alcuni punti, tra storia ed attualità, e rilanciare un’idea di F1. E partiamo proprio dalle parole di Stefano Domenicali, il quale — lasciato l’incarico di Presidente ed Amministratore Delegato della Lamborghini — andrà a sostituire, dal 2021, Chase Carey nel ruolo di Presidente ed Amministratore Delegato della Formula 1.
    L’ex Team Principal Ferrari, tuttavia, ha debuttato nel peggiore dei modi. Le sue dichiarazioni di intenti, infatti, hanno lasciato perplessi i puristi della F1. Se da un lato è bene dare ai piloti piste migliori (e per migliori intendiamo più “da pelo” e vecchio stile), dall’altro occorre che la F1 contempli regolamenti tecnici che consentano una marcata libertà progettuale anziché vetture più simili tra loro.
    Un altro punto che la F1 dell’immediato futuro dovrebbe affrontare è il ritorno alle scuderie private. Per scuderie private intendiamo autentici team clienti i quali, eventualmente, possono provvedere ad elaborare ulteriormente la propria vettura.
    I massimi campionati a due e quattro ruote, laddove contemplino la presenza di scuderie ufficiali, consentono ancora oggi la presenza di scuderie clienti: dal World Endurance Championship alla MotoGP, passando per il World Superbike. Ed è proprio la MotoGP a costituire un esempio lampante circa la vitale importanza ricoperta dai team privati.
    In questo 2020, infatti, i team clienti hanno particolarmente brillato: Franco Morbidelli e Fabio Quartararo hanno portato al successo la Yamaha YZR-M1 del Petronas Yamaha SRT, Jack Miller e Francesco Bagnaia (Ducati Pramac Racing) e Johann Zarco (Ducati Esponsorama Racing) hanno sovente dato la paga alle Ducati Desmosedici ufficiali di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, Takaaki Nakagami (Honda RC213V LCR Honda Idemitsu) ha sbaragliato le “ufficialissime” (e raramente competitive grazie al solo Alex Marquez) Honda Repsol di Alex Marquez e Stefan Bradl.
    La stessa KTM RC16 gestita dal Red Bull KTM Tech 3 è riuscita a vincere e a ben figurare grazie a Miguel Oliveira.
    Anche oggi, dunque, i team clienti possono recitare un ruolo da protagonista nella classe regina del Motomondiale. Anzi, è proprio la presenza dei team privati a tenere in vita campionati altrimenti circoscritti a poche unità ufficiali. Perché tutto ciò non può nuovamente verificarsi anche in Formula 1?
    È bene, pertanto, che FIA e Formula 1 aprano a veri team clienti, i quali possano acquistare telai e motori dai costruttori, grandi o piccoli che siano. Va da sé che il numero dei partecipanti al Mondiale di F1 debba essere allargato e liberalizzato.
    Possiamo solo immaginare: Mercedes, Renault e Williams, Aston Martin, Red Bull private, magari gestite da team di Formula 2 o da nuove entità. In tal senso, i più blasonati team di F2 potrebbero impegnarsi anche in F1. Si tratta di  autentici colossi quali DAMS, Prema Racing, Carlin, Hightech, ART Grand Prix, Sauber Junior Team by Charouz, UNI Virtuosi Racing, Trident, Campos Racing, team impegnati su più fronti e già legati alle scuderie presenti in F1.
    Tutto ciò, in passato, era realtà anche in F1. Non solo semplice presenza: i team privati vincevano, davano filo da torcere ai team ufficiali, facevano debuttare piloti divenuti, poi, campioni del mondo o mettevano a disposizione le proprie vetture a campioni già fatti.
    Tra i clienti più illustri vi è, senza dubbio, il team RRC Walker Racing Team. La compagine, fondata nel 1953 da Rob Walker, scrive memorabili pagine di motorsport. È, di fatto, la prima scuderia privata a vincere in F1. Tra gli Anni ’50 e ’60, la RRC Walker Racing Team è costantemente in lotta con le squadre ufficiali.
    Nel 1958, grazie a Stirling Moss e Maurice Trintignant, si aggiudica rispettivamente i GP di Argentina e Monaco. Le auto sono la Cooper T43-Coventry Climax gommata Continental e la Cooper T45-Coventry Climax gommata Dunlop. Nel 1959, è ancora Moss a regalare alla scuderia del Surrey due splendide vittorie: il campione senza corona trionfa, al volante della Cooper T51-Coventry Climax, in Portogallo (circuito del Monsanto) e in Italia (Monza).
    Dalle Cooper alle Lotus. Il RRC Walker Racing Team continua, tuttavia, a incantare. Moss, al volante della Lotus 18-Coventry Climax, fa suo il GP di Monaco del 1960. Moss cala il bis in quel di Riverside, in occasione del GP degli USA: vince e sbaraglia la concorrenza delle tre Lotus 18 ufficiali del Team Lotus, condotte da Jim Clark, John Surtees e Innes Ireland (2° al traguardo).
    Monaco 1961. Il GP inaugurale della nuova stagione non cambia le carte in tavola: la Lotus 18-Coventry Climax del RRC Walker Racing Team condotta da Stirling Moss (ora azionata dal 4 cilindri aspirato di 1500cc) trionfa sulle strade del Principato. In quel GP, presenti altre Lotus 18: le due ufficiali condotte da Clark e Ireland (non partito), le due del UDT Laystall Racing Team affidate a Cliff Allison e Henry Taylor (non qualificato) e quella della Scuderia Colonia condotta da Michael May.
    Il Nürburgring vede trionfare Moss e la sua fida Lotus 18/21-Climax del RRC Walker Racing Team. Siamo ancora nel 1961.
    Per tornare a vedere un team privato vincere un GP di F1 occorre attendere il 1968. Zandvoort, GP dei Paesi Bassi. Il Matra International di Ken Tyrrell sbaraglia la concorrenza grazie a Jackie Stewart e la Matra MS10-Cosworth DFV. Il team ufficiale, il Matra Sports, non tiene il passo della scuderia cliente inglese: Jean-Pierre Beltoise, al volante della MS11 spinta dal V12 Matra, giunge 2° alle spalle dello scozzese.
    Nel 1968, Stewart porterà al 1° posto la Matra MS10-Cosworth DFV in altre due occasioni: al Nürburgring e a Watkins Glen. In entrambi i GP, le Matra MS11 ufficiali condotte da Beltoise e Henry Pescarolo ne usciranno con le ossa rotta.
    Nel medesimo anno, inoltre, la scuderia Rob Walker/Jack Durlacher Racing Team torna al successo. Lo fa in occasione del GP di Gran Bretagna (Brands Hatch) grazie a Jo Siffert, vincitore al volante della privata Lotus 49B-Cosworth DFV. Una vittoria storica, canto del cigno di un team che, a fine 1970, chiude i battenti.
    Nel 1969, la compagine di Ken Tyrrell è campione del mondo. Quelle gestite dal team inglese sono le uniche Matra presenti, data la momentanea “pausa di riflessione” del team ufficiale francese. Quest’ultimo, infatti, rientrerà in F1 nel 1970 (Equipe Matra ELF). Dopo un 1969 trionfante ed uno Stewart straripante (le vetture sono le MS10, MS80, MS84), Matra e Ken Tyrrell si separano. Tyrrell vuole continuare ad impiegare il V8 Cosworth, Matra (nell’orbita Chrysler) cerca di imporre al team britannico i propri V12 in luogo dei V8 inglesi, di proprietà Ford. Si giunge al divorzio.
    Nel 1970, Ken Tyrrell passa ai telai March, quindi diventa egli stesso telaista; l’Equipe Matra ELF/Equipe Matra Sports, invece, impiegherà i modelli MS120, MS120B, MS120C e MS120C sino al 1972. Il risultato, tuttavia, non cambia. Il Tyrrell Racing Organisation piazza la sua March 701-Cosworth DFV al 1° posto in occasione del GP di Spagna (Jarama). In quella occasione, sono ben quattro le March 701 al via: le due del Tyrrell Racing Organisation affidate a Stewart e Johnny Servoz-Gavin, le due ufficiali del March Engineering affidate a Chris Amon e Jo Siffert, infine quella privata STP Corporation (scuderia fondata dal CEO di STP, Andy Granatelli) condotta da Mario Andretti.
    Le scuderie private resistono sino ai primi Anni ’80. La F1 “ecclestoniana” sancisce la morte delle scuderie private comunemente intese. Team privati — ossia non diretta emanazione di costruttori — hanno potuto continuare ad operare in F1, ma gestendo in esclusiva le monoposto fornitegli da un costruttore. È il caso, ad esempio, della BMS Scuderia Italia, team italiano che, a cavallo tra gli Anni ’80 e la prima metà degli Anni ’90, ha dapprima gestito le Dallara (1988-1992), quindi la Lola T93/30-Ferrari (1993), infine, nel biennio 1994-1995, le Minardi M93B, M194 e M195 sotto le insegne del Minardi Scuderia Italia.
    Altro esempio illustre è il Team Haas, scuderia che nel biennio 1985-1986 gestisce le Lola THL1-Hart e THL2-Cosworth V6 Turbo. 
    Tanti, inoltre, i campioni del Mondo di F1 che hanno militato in scuderie private, anche a carriera inoltrata e con già in tasca titoli iridati.
    Juan Manuel Fangio, dopo aver conquistato i suoi titoli iridati nelle più blasonate scuderie ufficiali dell’epoca, termina l’avventura in F1 con la Scuderia Sudamericana (1958, Maserati 250F) e, in occasione del suo ultimo GP (Francia 1958), al volante di una 250F iscritta personalmente.
    Mike Hawthorn debutta in F1, nel 1952, al volante della Cooper T20-Bristol del LD Hawthorn e AHM Bryde.
    Jack Brabham, nel 1956, iscrive a proprio nome una Maserati 250F al GP di Gran Bretagna; l’anno seguente (quando inizia a militare nel team ufficiale Cooper Car Company), partecipa al GP di Gran Bretagna al volante della Cooper T43-Climax del RRC Walker Racing Team.
    Tre i GP disputati nelle fila di team privati da Phil Hill: Francia 1958 (Maserati 250F, scuderia Jo Bonnier), USA 1960 (Cooper T51-Climax, Yeoman Credit Racing Team), Francia 1963 (Lotus 24-BRM, Scuderia Filipinetti).
    Da Phil a Graham. Un altro Hill campione del mondo con un trascorso in scuderie private. Nel 1970, “baffo” milita nel rinomato Rob Walker Racing Team/Brooke Bond Oxo Racing, portando in gara le Lotus 49C e 72C motorizzate Cosworth DFV. Anche lo stesso reparto corse fondato da Graham Hill — l’Embassy Racing with Graham Hill — è un team privato a tutti gli effetti: nel 1973 impiega la Shadow DN1, quindi il passaggio alla Lola T370 sino al 1975.
    John Surtees è un altro “world champion” impegnato in team privati. Nel biennio 1961-1962, milita nelle fila dello Yeoman Credit Racing Team (sponsor del Reg Parnell Racing), dapprima al volante delle Cooper T53-Climax, quindi delle Lola MK4 e MK4A-Climax.
    Anche Jochen Rindt può esibire una partecipazione ad un GP iridato al volante di una monoposto di un team privato: lo fa in occasione del GP d’Austria 1964. Il team è il ricorrente RRC Walker Racing Team, la vettura una Brabham BT11-BRM.
    James Hunt inizia la propria avventura in F1 in seno ad uno dei più stravaganti team privati di sempre, l’Hesketh Racing. Prima di trasformarsi in telaista, infatti, il team fondato da Lord Alexander Hesketh impiega i diffusi e sinceri telai March 731 (1973-inizio 1974).
    Nel 1975 è Alan Jones a debuttare in F1 grazie all’impegno di team privati. Il merito è dell’ex pilota Harry Stiller, il quale mette a disposizione una Hesketh 308-Cosworth per il futuro campione del Mondo australiano (Custom Made Harry Stiller Racing). Iconica la vettura inglese nella livrea blu notte con strisce bianche e rossa.
    Nelson Piquet si aggiunge a questa speciale lista. Nel 1978, il promettente brasiliano debutta in F1: oltre ai team ufficiali Ensign e Brabham, Piquet partecipa a tre GP al volante della privatissima McLaren M23 messagli a disposizione del team BS Fabrications.
    La Formula 1 va arricchita, non depauperata. Un arricchimento tecnico e sportivo che passa anche attraverso una rinnovata apertura agli autentici team privati. LEGGI TUTTO

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    GP Turchia F1, Lewis Hamilton vince gara e titolo. Ed entra nella leggenda!

    Lewis Hamilton ha conquistato il settimo Titolo Mondiale vincendo un bellissimo Gran Premio di Turchia! L’inglese ha conquistato una gara che sembrava non essere inizialmente alla sua portata, mostrando come si fa a diventare leggende nel giorno in cui il suo team mate ha dimostrato tutta la sua deb… L’articolo GP Turchia F1, Lewis Hamilton […] LEGGI TUTTO

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    GP Turchia F1 2020: Orari TV Sky e TV8, programma e diretta web

    La guida introduttiva al GP di Turchia F1 2020, dove trovare tutte le informazioni per seguire gli eventi live in tv e sul nostro sito.

    La Formula 1 si appresta a concludere questo anno strano e le ultime 4 tappe saranno tutte in Medio-Oriente, ma soprattutto questa domenica vivremo un ritorno storico di una pista che in poco tempo aveva conquistato i piloti, ma non il pubblico locale. Dopo l’addio del 2011, torna il Gran Premio di Turchia F1 2020.
    GP TURCHIA F1 2020: ORARI TV
    Il Gp di Turchia F1 2020 sarà trasmesso interamente dalle reti Sky, in diretta e in esclusiva per gli abbonati Sky Sport. Qualifiche e gara saranno visibili poi in chiaro, anche se in differita, sul canale TV8.
    Tuttavia potrete seguire la nostra diretta su CircusF1, dove avrete a disposizione tutti i tempi (Live Timing), il commento (scritto e in audio, grazie alla web radio LiveGp), le classifiche aggiornate minuto per minuto, le foto e molto altro.

    VENERDI’ 13 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    09:00 – 10:30 | Prove Libere 1 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    13:00 – 14:30 | Prove Libere 2 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Prove Libere 1 e 2: nessuna differita su TV8

    SABATO 14 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    10:00 – 11:00 | Prove Libere 3 | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    13:00 – | Qualifiche | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * Qualifiche: differita TV8 ore 18.00. Prove Libere 3: nessuna differita su TV8

    DOMENICA 15 NOVEMBRE 2020
    ORA ITALIANA | Evento | Diretta TV* | Diretta Web
    11:10 – | Gara | SKY Sport F1 HD | CircusF1 LIVE
    * differita su TV8 alle 18:00

    GP TURCHIA F1 2020: LA DIRETTA WEB, GRAZIE AL NOSTRO LIVE
    Anche quest’anno potrai seguire gratis e in tempo reale su CircusF1 la diretta di prove libere, qualifiche e gara con aggiornamenti in real time su ciò che avviene in pista e non solo.
    GP TURCHIA F1 2020: IL CIRCUITO

    Nome: Circuito di IstanbulLocalità: Tuzla, TurchiaLunghezza: 5.338mNumero di curve: 14Giri: 58 con un totale di 309,396 kmPrimo GP: 2005Podio 2011: 1° Sebastian Vettel (RBR), 2° Mark Webber (RBR), 3° Fernando Alonso (FER).

    GP TURCHIA F1 2020: LE CARATTERISTICHE DELLA PISTA
    La pista turca richiede medio carico aerodinamico, con lunghi rettilinei, diversi tipi di curve e tanti saliscendi.
    Questa pista è molto tecnica e interessante, ma il pubblico turco non mostrò interesse nei confronti della Formula 1 e per questo motivo l’ultimo GP fu disputato nel 2011. Il primo settore è molto guidato con curve abbastanza lente in cui conta il grip meccanico e la precisione della vettura. Il secondo settore invece è molto veloce con la leggendaria curva 8 che presenta ben 4 punti di corda e molti allunghi. Infine il terzo settore è quello con i rettilinei più lunghi e le curve 12, 13 e 14 che sono molto lente e in sequenza tra loro, ma soprattutto curva 12 sarà un ottimo punto per i sorpassi.
    Ancora da definire le zone DRS che dovrebbero essere 2: una sul rettilineo principale e una tra curva 10 e curva 12.
    GP TURCHIA F1 2020: LE SCELTE DI PIRELLI
    Questa pista, sebbene sia inedita per alcuni piloti, non lo è per Pirelli, che nel 2011, quando tornò in Formula 1 si trovò proprio il tracciato turco in calendario. Tuttavia, negli ultimi 9 anni le vetture di Formula 1 sono cambiate tantissimo, quindi la Pirelli ha deciso di portare le mescole: C1 (Hard-Fascia Bianca), C2 (Medium-Fascia Gialla) e C3 (Soft-Fascia Rossa).  I set disponibili per ogni pilota saranno: 3 set di Hard, 3 set di Medium e 7 set di Soft.
    GP TURCHIA F1 2020: ALBO D’ORO

    Maggior numero di Vittorie per pilota: Felipe Massa (3)Maggior numero di Vittorie per team: Ferrari (3)Maggior numero di Pole-Position per pilota: Felipe Massa (3)Maggior numero di Pole-Position per team: Ferrari e RedBull (3)Maggior numero di Podi per pilota: Fernando Alonso (4)Maggior numero di Podi per team: Ferrari (7)

    GP TURCHIA F1 2020: CURIOSITA’
    Il tracciato di Istanbul fu disegnato ovviamente da Hermann Tilke ed entra, assieme all’India e alla Corea, nella lista delle piste in paesi dove l’interesse del pubblico per la Formula 1 non c’è e ricordiamo che il prossimo anno entreranno in calendario anche il Vietnam e l’Arabia Saudita che non hanno tradizioni motoristiche.
    L’inserimento di questa pista in calendario è stata una grossa sorpresa perché nel 2015 uscì la notizia che il tracciato era diventato un concessionario di auto usate.
    Lewis Hamilton sarà campione del mondo se riuscirà a perdere meno di 8 punti da Valtteri Bottas, ma le speranze del finlandese sono ormai ridotte al minimo. LEGGI TUTTO

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    F1, Yuki Tsunoda a un passo dall’essere al fianco di Pierre Gasly in AlphaTauri nel 2021

    Il giapponese Tsunoda, impegnato ieri in un test a Imola con AlphaTuari, è ormai ad un passo dell’essere al via del mondiale F1 2021, al fianco di Pierre Gasly.

    Il Team AlphaTuari, dopo aver recentemente confermato Pierre Gasly per il mondiale F1 2021, ha fatto svolgere un test in pista al giovane Yuki Tsunoda. Attualmente impegnato in Formula 2, il giapponese ha tutte le carte in regola per sostituire Daniil Kvyat.
    Franz Tost, Team Principal della Scuderia AlphaTauri, ha così commentato la performance del giovane pilota giapponese: “Abbiamo fatto un primo test molto produttivo qui a Imola con Yuki Tsunoda, completando 352 km. La mattina la pista era un po’ umida e la giornata è iniziata con gomme da bagnato. Anche in queste condizioni, Yuki ha subito preso confidenza con la macchina e quando abbiamo potuto montare le gomme da asciutto ha subito migliorato i suoi tempi sul giro ed è stato piuttosto impressionante. Dopo la pausa pranzo, abbiamo continuato con nuovi set di gomme e si è ulteriormente migliorato, dimostrando di sentirsi a suo agio con la vettura, giro dopo giro. Yuki ha dato un prezioso feedback tecnico sul comportamento della vettura, in linea con quanto ci aspettavamo. Durante il suo ultimo run, ha svolto una simulazione di gara ed è stato molto costante, segno che aveva tutto sotto controllo. Non vediamo l’ora di rivederlo in pista ad Abu Dhabi, quando parteciperà al test per i giovani piloti insieme alla Scuderia AlphaTauri”.
    Impressionante. In linea con quanto ci aspettavamo. Non vediamo l’ora di vederlo in pista. Le parole di Tost sono già una conferma su chi sarà il pilota AlphaTauri nel 2021.
    Tsunoda, alla sua prima uscita su una monoposto di F1, a fine giornata ha così commentato: “E’ stato molto divertente. È tutto decisamente diverso rispetto alla vettura di F2 con cui corro quest’anno, soprattutto in termini di potenza e frenata. Non ho badato ai miei tempi sul giro, mi sono concentrato solamente sull’abituarmi alla monoposto di F1 e completare i 300 chilometri. Sono contento di averlo fatto. Mi sono allenato molto per prepararmi a questo momento e, nonostante tutto, ero un po’ stanco a fine giornata, ma anche felice per questa esperienza. C’è tanto da fare per un pilota a bordo di una F1, ma mi sono esercitato al simulatore per gestire tutti gli switch extra sul volante. Mi confronto con gli ingegneri della Scuderia AlphaTauri dal mese scorso, da quando ho fatto la prova sedile. È un gruppo amichevole e abbiamo instaurato un buon rapporto. Ovviamente, nel momento in cui si andava a discutere della PU Honda, potevo parlare in giapponese e questo ha reso tutto più semplice. Nel complesso, la giornata è stata molto divertente, complice anche il veloce circuito di Imola che ha contribuito a rendere tutto ancora più interessante. Davanti a me, adesso, ci sono altri due round di F2 – altre quattro gare – e mi concentrerò su ogni sessione durante i due fine settimana, poi vedremo dopo quale sarà il risultato finale”. LEGGI TUTTO