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    Ducati SCR-E, e-bike pieghevole dalle grandi ruote

    Seppur ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi, in Italia la mobilità urbana sostenibile è ormai una realtà affermata, le cui regine sono bici ed e-bike (ma anche i monopattini). Specialmente dal post lockdown del 2020, questi mezzi ecologici hanno iniziato a moltiplicarsi nelle grandi città, sia in sharing che per uso privato. E sfruttando questa scia positiva, sono sempre di più le aziende motociclistiche che hanno deciso si debuttare nel settore della micromobilità. Una delle prime è stata Ducati che, in collaborazione con MT Distribution, ha realizzato la sua linea di monopattini ed e-bike. A proposito di e-bike, uno dei modelli che sta riscuotendo più successo è la SCR-E, bici elettrica pieghevole che si caratterizza per le sue enormi gomme, utili non solo in città ma anche per pedalare nei terreni più difficili.
    Com’è fatta la SCR-E

    Dicevamo delle ruote: 20’’ di diametro e 4’’ di larghezza, che permettono alla Ducati SCR-E di percorrere con piena aderenza anche tratti di strada dissestata o fuoristrada. Il telaio è in alluminio leggero (il peso della bici è di 24 kg), ma con un design appositamente studiato per aumentarne la resistenza, ed è dotato di una maniglia deluxe con tecnologia easy-folding. Questo permette di piegare e chiudere facilmente il mezzo e caricarlo sia in auto, oppure sui mezzi pubblici. La batteria Samsung da 36V, 10.4Ah e 374 Wh è completamente integrata nel telaio e, a piena carica, permette di percorrere fino a 70 km (un dato che può variare in base al livello di assistenza utilizzato, al peso del ciclista, alla potenza muscolare applicata nella pedalata, alla pressione delle gomme, alla pendenza della strada e al numero di stop e ripartenze). Parliamo del motore. L’e-bike monta un motore posteriore 8FUN da 250W brushless che, dicono da Ducati, richiede una manutenzione minima e ha un bassissimo livello di usura. In grado anche di reggere bene i diversi livelli di velocità, risulta silenzioso ed è ideale per un utilizzo urbano del mezzo. Il tempo di ricarica è di circa 4-6 ore. Le luci posteriori sono nel piantone sottosella e il display LCD, di ultima generazione, monta un sensore crepuscolare per l’accensione automatica delle luci e la rilevazione della temperatura esterna. L’e-bike Ducati SCR-E ha un prezzo di 1.799 euro.
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    E-bike senza catena: ci prova Oyo

    Gli amanti della bici amano sporcarsi le mani quiando devo rimettere a posto la catena. Ma c’è anche chi ama la cinghia di trasmissione di cui sono dotate le e-bike e deve fare, quindi, il minimo sforzo. E poi c’è chi sta aspettando con curiosità il nuovo modello Oyo, a trasmissione idraulica e prodotto da BC Bikes, che di manutenzione dovrebbe averne davvero poco bisogno. Vediamo di cosa si tratta.
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    In fase di sperimentazione
    Oyo è ancora in fase di sperimentazione, quindi per vedere il lavoro completo dovremo aspettare un altro po’ di tempo. Ma intanto capiamo di cosa di tratta. L’e-bike sarà dotata di un sistema sigillato a circuito chiuso: qui la potenza della pedalata pompa fluido idraulico che a sua volta passa per i tubi di un motore elettrico da 250 watt posizionato nella parte posteriore della bici. In questo modo, oltre a dare la spinta per far muovere la ruota posteriore, farà muovere anche quella anteriore con il fluido che passa nella pompa.
    Il fatto di adottare un sistema di trasmissione idraulica permette al ciclista di non perdere troppo tempo dietro alla manutenzione della sua due ruote. Qui, le varie parti della bici, possono muoversi grazie a una trasmissione a variazione continua, passando con più facilità da un rapporto all’altro.
    Anche il sistema antifurto
    Oltre al motore elettrico già citato, troviamo anche un display sul manubrio, con i suoi cinque livelli di assistenza elettrica, telaio in alluminio, freni a disco idraulici Tektro e sistema di antifurto. La velocità massima raggiungibile è di 25 km/h, tenuta sotto controllo dai sensori integrati. Visto che si tratta di un modello in fase di sperimentazione (c’è una campagna di crowdfunding su Indiegogo), non sono ancora stati rilasciati dati precisi in merito alla durata della batteria (sappiamo che è al litio) e quindi anche all’autonomia della e-bike.
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    Volkswagen go2: un concept unisce e-bike e auto del futuro

    La mobilità del futuro bussa alla porta delle maggiori case automobilistiche e motocilcistiche ormai da diversi anni. Tuttavia, oltre alle grandi aziende alle prese con nuovi e avanguardistici progetti, anche alcuni giovani designer cercano ogni giorno di proporre soluzioni che possano essere da spunto per una mobilità sempre più green e sostenibile. Guarda la galleryVolkswagen go2: un concept unisce auto ed e-bike
    e-Bike e auto, l’una parte dell’altra
    Partiamo dicendo che il marchio Volkswagen che compare su questo visionario concept è presente per un motivo: la go2, infatti, fu presentata da Saito al Volkswagen Design Contest del lontano 2014, uscendone peraltro vincitrice.
    Alla base del lavoro prodotto dal designer, come affermato dallo stesso creatore, ci fu all’epoca la voglia di unificare due dei mezzi più utilizzati, cercando di svilupparli come se fossero l’uno parte dell’altro. Nonostante questo, però, sia l’auto che la bicicletta mantengono forme e linee molto semplici e moderne, con l’e-Bike forte di alcune caratteristiche davvero molto interessanti.
    Tasca retrattile porta oggetti 
    La prima cosa che salta subito all’occhio è l’assenza del classico tubo orizzontale del telaio, che nel concept viene sostituito da un paio di bande laterali a formare una sorta di tasca porta oggetti, dove gli utenti possono tranquillamente riporre bagagli leggeri come uno zaino, una borsa o una valigetta. Tuttavia, il dettaglio più interessante è che entrambe le bande hanno capacità retrattili. Con un semplice tocco, infatti, potranno essere ritirate all’interno del telaio, rimanendo nascoste se non utilizzate.

    Ricarica all’unisono
    Oltre a ciò, la due ruote a pedali presenta anche una seconda e una terza caratteristica degna di nota. La prima è che, all’occorrenza, il suo telaio può essere facilmente piegato. Un dettaglio – molto di tendenza nelle biciclette da città moderne – utile specialmente per chi vive in città e si trova molto spesso a viaggiare su mezzi pubblici. La seconda, invece, riguarda la sua simbiosi con l’auto. Le batterie dei due mezzi, infatti, sono strettamente collegate. In questo modo, quando si ricarica la batteria dell’auto, anche la batteria della e-Bike verrà ricaricata di conseguenza.
    Insomma, in un momento di estremo cambiamento come quello in cui ci troviamo oggi, concept come questo sembrano sempre più realizzabili. Chissà se la Casa automobilistica tedesca non voglia presto farci un pensierino… staremo a vedere.
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