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    Leylah Fernandez giocherà due incontri in 20 ore a 2600 km di distanza

    Leylah Fernandez, appena 18 anni, ha vinto (questa notte in Italia) il suo primo titolo WTA in carriera a Monterrey, ma non avrà tempo per festeggiare! La giovane non è entrata direttamente nel torneo di Miami, quindi dovrà giocare le qualificazioni dell’evento nordamericano oggi contro la rumena Mihaela Buzarnescu. La canadese dovrà scendere in campo […] LEGGI TUTTO

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    La pandemia negli USA ha portato ad una crescita della pratica del tennis del 22% nel 2020

    Campi da tennis negli USA

    Il New York Times ha da poco pubblicato un studio interessante sull’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto nella pratica sportiva negli USA nel 2020. Alcune discipline hanno avuto un vero e proprio tracollo, perché vietate in molti stati da protocolli sanitari, o perché considerate “a rischio” da parte degli appassionati. Su tutti il basket, che pare abbia perso molti praticanti.
    Al contrario, secondo la ricerca tennis e golf hanno beneficiato moltissimo della situazione d’emergenza, con un nettissimo aumento dei praticanti da giugno a fine anno. È stata una netta inversione di tendenza, visto che sia il golf che il tennis avevano chiuso le annate precedenti con un calo dei praticanti (sempre secondo studi federali). Probabilmente una certa fetta di società statunitense ha considerato tennis e golf come discipline più sicure, perché da praticare all’aperto, a distanza di sicurezza, in strutture con misure precauzionali efficaci, insieme ad alcuni aggiustamenti per accogliere le nuove direttive del dipartimento della salute (es: molti club hanno tenuto gli spogliatoi chiusi, solo la parte dei campi da gioco aperta).
    Secondo lo studio riportato dal quotidiano newyorkese, da giugno a dicembre nel 2020 i courts di golf a livello nazionale hanno visto un aumento del 27% di praticanti, soprattutto da persone “inattive”, ossia che erano fermi senza praticare alcuna disciplina – quindi non tanto uno spostamento da uno sport all’altro.
    Il Physical Activity Council, che monitora l’attività in oltre 100 sport e discipline, ha rilevato che la pratica del tennis negli USA è aumentata del 22% nella seconda parte del 2020, con 21,6 milioni di americani che hanno affermato di aver giocato a tennis almeno una volta nel periodo. È stato rilevato che quasi 3 milioni di cittadini USA hanno iniziato a giocare per la prima volta, continuando la pratica nel tempo, e che 3,8 milioni di americani hanno tirato fuori dagli armadi racchette e palline dopo una pausa significativa (oltre 5 anni), con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Sono numeri importanti, potremmo dire sorprendenti.
    L’articolo ha stimolato un piccolo dibattito nel mondo dei club di tennis e delle accademie: come sfruttare d’ora in avanti quest’afflusso imprevisto e notevole di nuovi giocatori o tennisti di ritorno? Come farli continuare a giocare nel tempo, costruendo così una nuova base di giocatori?
    Secondo gli studi, l’età media di un tennista USA è di circa 32 anni, ma i professionisti locali hanno affermato che da marzo 2020 sono venuti a giocare nuovi giocatori di tutte le età, sia molto più anziani che giovanissimi.
    Mike Woody, direttore nazionale del settore tennis per Genesis Health Clubs (proprietari di oltre una dozzina di strutture dedicate al tennis tra Colorado, Kansas, Iowa, Nebraska e Missouri), ha affermato che la chiave per lo sviluppo e il mantenimento di nuovi giocatori è stata convincerli che lo sport era accessibile per persone di qualsiasi età, anche iniziando da zero da adulti senza necessariamente aver iniziato a giocare da giovani. “Dobbiamo sbarazzarci dell’immagine del tennista come agonista. Dobbiamo dare alle persone l’opportunità di giocare, non di competere, di divertirsi e fare sport sano in totale sicurezza e tranquillità, anche avere senza velleità agonistiche”.
    Secondo Woody, nel 2020 c’è stato un vero cambiamento nella spinta ad iniziare la pratica tennistica. Le donne adulte (over 30) erano solite iniziare col tennis soprattutto per l’aspetto sociale, ossia far parte di un gruppo di amici/amiche dopo il lavoro e nei weekend, frequentando un club, prendendo lezioni e coltivando nuove amicizie. Al contrario, gli uomini adulti più spesso iniziavano la pratica tennistica dopo aver cessato altri sport coltivati al college (basket e baseball su tutti) sfruttando la dimensione individuale che aiuta la pratica rispetto agli sport di squadra, riprendendo dopo aver giocato da ragazzi e cercando velocemente la competizione in circuiti locali di vario livello. Con l’avvento delle limitazioni per colpa della pandemia, la stragrande maggioranza dei nuovi giocatori ha scelto il tennis perché sport considerato sicuro e giocato in ambienti controllati.
    Un report interessante. Sarebbe ancor più curioso conoscere i numeri riferiti ai neo praticanti giovani in età scolare, e perché no, uno studio del genere in Italia.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roger Federer ha avuto almeno un match point in 7 delle sue 27 sconfitte dal 2017

    Roger Federer, classe 1981 e n.6 ATP

    L’ex numero uno del mondo Roger Federer (310 settimane in vetta) ha perso solo 27 partite dal suo ritorno al tennis nel 2017 dopo la sua prima assenza per un intervento chirurgico al ginocchio sinistro. Dal 2017, Federer ha vinto tre Grand Slam e sei Masters 1000 e in molte delle sue sconfitte ha avuto la possibilità di vincere.
    Questo è stato il caso ancora una volta ieri, quando ha avuto un match point contro Nikoloz Basilashvili prima di essere eliminato nei “quarti” dell’ATP 250 di Doha.

    In tutto, Federer ha avuto almeno un match point in sette dei 27 incontri che ha perso negli ultimi quattro anni – il 25 per cento:
    – Dubai 2017 contro Evegeny Donskoy – 3 match point– Stoccarda 2017 contro Tommy Haas – 1 match point– Indian Wells 2018 contro Juan Martín Del Potro – 3 match point– Wimbledon 2018 contro Kevin Anderson – 1 match point– Madrid 2019 contro Dominic Thiem – 2 match point– Wimbledon 2019 contro Novak Djokovic – 2 match point– Doha 2021 contro Nikoloz Basilashvili – 1 match point LEGGI TUTTO

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    Bella iniziativa a favore dei cani abbandonati al Challenger di Nur Sultan

    Una delle foto dell’iniziativa

    I cani sono i migliori amici dell’uomo. Non è solo un detto: la loro presenza nelle nostre case arricchisce enormemente la vita di chi decide di adottare un amico a quattro zampe, provare per credere. Per questo è bello diffondere la splendida iniziativa in corso questa settimana durante il Challenger di Nur Sultan (nuovo nome dal 2019 di Astana, in Kazakistan).
    Tutti i partecipanti al torneo sono stati invitati a scattare delle foto con alcuni cani abbandonati per sensibilizzare l’opinione pubblica locale e non sul problema dell’abbandono degli animali e del randagismo in genere, in sostegno di una associazione che si batte per la difesa degli animali.

    Le foto hanno fatto il giro della capitale del paese e per fortuna tre dei cani fotografati sono stati adottati il giorno seguente, insieme ad altre richieste arrivate per altri “amici” abbandonati. Che dire, Bravi!
    Marco Mazzoni

    It’s a dog’s life in Nur-Sultan 🐶
    This week, players competing in Nur-Sultan took part in a photo shoot with homeless pets, to support local NGOs in the protection of homeless animals. Thanks to this campaign, three dogs were adopted from the shelter the following day. 😊❤️ pic.twitter.com/hQdw3gsE7u
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) March 3, 2021 LEGGI TUTTO

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    Caroline Wozniacki diventerà mamma il prossimo giugno

    Bella notizia in casa Wozniacki. Caroline ha da poco annunciato attraverso i propri canali social che il prossimo giugno diventerà mamma di una bambina. “Non vedo l’ora di conoscere nostra figlia il prossimo giugno!”. La danese, 31 anni il prossimo 11 luglio, si è ritirata all’Australian Open 2020, torneo a lei molto caro visto che […] LEGGI TUTTO

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    Il bel ringraziamento di Felix Auger-Aliassime agli Australian Open

    Room view su Melbourne di Felix Auger-Aliassime

    I tennsiti stanno arrivando in massa “donw under”. Daniil Medvedev ha mostrato la sua “stanchezza” per il jetlag, con il panorama su Melbourne Park alle spalle, come Vika Azarenka, sorridente e motivata a far bene in un torneo che le ha regalato le emozioni più forti (due vittorie, 2012 e 2013). Uno dei messaggi più belli pubblicati dai giocatori sui propri social è quello di Felix Auger-Aliassime. Il giovane canadese, oltre a un bel panorama dalla sua stanza di hotel, ha scritto il seguente ringrazimento all’organizzazione del torneo, mostrando la sua sensibilità ed attenzione per il mondo che li circonda, e che a suo dire forse si tende a dare per scontato.

    “Primo giorno a Melbourne e devo dire che l’organizzazione messa all’opera da Craig Tiley e tutto il suo team è davvero impressionante. Credo che talvolta noi manchiamo di empatia in questi giorni e non ci mettiamo abbastanza nei panni delle altre persone. Facendo questo, possiamo comprendere l’enorme mole di lavoro che c’è dietro le scene per far sì che tutto questo (gli Australian Open, ndr) possa accadere. Grazie a tutte le persone coinvolte. Partiamo!”

    @AustralianOpen pic.twitter.com/EbXxfSb36M
    — Félix AugerAliassime (@felixtennis) January 15, 2021

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Dominic Thiem (ri)trova l’amore accanto ad un’artista circense

    Dominic Thiem (ri)trova l’amore accanto ad un’artista circense

    Il 2020 è stato un anno molto complicato per il mondo intero, ma sembra essere stato positivo per Dominic Thiem. Il 27enne austriaco non solo ha vinto il suo primo titolo del Grand Slam agli Us Open, ma ha anche trovato la felicità fuori dal campo accanto a un giovane artista circense.

    Lili-Paul Roncalli, ballerina, è la nuova fiamma dell’austriaco, che dall’inizio della sua carriera ha avuto due relazioni pubbliche: con una modella austriaca e con la tennista francese Kristina Mladenovic, fidanzati tra il 2017 e il 2019. LEGGI TUTTO

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    Peroni diventa “birra ufficiale” degli Australian Open

    Birra Peroni Nastro Azzurro

    La comunicazione arriva direttamente dal sito ufficiale degli Australian Open: Birra Peroni è diventata partner ufficiale del torneo dall’edizione di quest’anno. Dopo Lavazza con il caffè, un altro storico marchio dell’agroalimentare italiano collabora con uno Slam.
    Ben Slack, Chief Revenue and Experiential Officer del torneo ha dichiarato:”È sempre entusiasmante accogliere nuovi marchi nella famiglia degli Australian Open e non vediamo l’ora di lavorare con Peroni per offrire una gamma di esperienze premium ai nostri fan durante il torneo. Il nostro obiettivo è creare momenti sorprendenti e memorabili per i nostri fan e ospiti all’Australian Open, una visione condivisa da Peroni, non vediamo l’ora di vedere crescere la partnership”.

    Un nuovissimo “Peroni Aperitivo Bar” progettato su misura per il torneo 2021 porterà la più genuina ospitalità italiana all’AO. Situata all’interno della zona della Rod Laver Arena e con facile accesso allo stadio, quest’area bar sarà un novità per i fan. Lo spazio è stato progettato prendendo ispirazione dalla classica architettura italiana, con una tavolozza di blu e bianco che crea una sorta di oasi mediterranea a bordo campo. L’iconico nastro blu Peroni si riflette nella forma del bar, nei mobili e in una serie di suggestive “aree salotto con nastro blu”.
    “Peroni è sinonimo di stile ed è naturalmente a suo agio in ogni occasione premium. Attraverso la nostra partnership con l’Australian Open, miriamo ad elevare l’offerta di ospitalità del tennis e portare nuove esperienze ai fan, nei loro luoghi preferiti e anche a casa”, afferma Brian Phan, Direttore generale del marketing per CUB.
    La partnership include anche i diritti per la somministrazione di birra in ristoranti, bar e punti vendita di cibo in tutto il distretto dell’Australian Open Melbourne Park.
    La Società Birra Peroni nacque nel 1846 per iniziativa di Francesco Peroni a Vigevano. Nel 1963 venne lanciata sul mercato la linea Nastro Azzurro, il cui nome deriva dalla vittoria nel 1933 del “Nastro Azzurro dell’Atlantico” da parte del transatlantico italiano Rex. Nel novembre del 2016 il marchio è di proprietà dell’azienza giapponese Asahi Breweries.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO