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    Mazda e l'elettrico con motore rotativo Wankel: su strada nel 2022

    Tratti di originalità tecnica in un pacco batterie “giusto”. Di cosa stiamo parlando? Dell’idea Mazda dell’elettrico a batteria, il cui debutto è segnato dal crossover MX-30. L’autonomia di marcia che serve davvero nell’utilizzo quotidiano, premiante perché varia anche l’incidenza del peso sull’intero progetto. E dell’equilibrio, tra architetture leggere e motori “right-sizing”, il marchio di Hiroshima ha avuto ragione negli anni con la produzione sviluppata intorno a motori e piattaforme SkyActiv.
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    Obiettivo 2022
    Ecco, Mazda MX-30, in Giappone, viene commercializzato adesso in versione mild-hybrid e sarà nel 2021 che debutterà con motore elettrico. La notizia più interessante, tuttavia, con riflessi potenziali sui mercati globali, è la conferma data dall’a.d. Akira Marumoto che nel 2022 verrà commercializzato il sistema elettrico con motore rotativo Wankel impiegato quale range extender.

    Un progetto tratteggiato da Mazda negli ultimi anni, che l’a.d. indica applicabile in primis sui modelli dei segmenti compatti e urbani.
    Allo statore e rotore del motore elettrico, così, si “sommerà” lo statore e rotore del Wankel, ottimizzato in chiave di generatore d’energia, ruolo nel quale rientra in gioco dopo le storiche parentesi sportive sulle varie generazioni di coupé RX.
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    Una strategia di elettrificazione Mazda che conferma l’originalità tecnica distintiva e sulla quale Marumoto ha sottolineato l’idea di “multi-electric”, più strade tecniche da proporre in base all’impiego dell’auto da parte dei clienti e le regioni di commercializzazione. LEGGI TUTTO

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    Mazda, robusta come una quercia

    Una delle tante espressioni che sentiamo utilizzare spesso nella quotidianità è “Sei forte come una quercia”. Simbolo di solidità, longevità e radici profonde, quest’albero ben si presta a raccontare storie che trovano, proprio in questi valori, le loro ragioni più profonde. Come quella di Mazda, che delle proprie radici ha fatto una linea guida, consapevole dell’importanza di piantarne di nuove per affrontare le sfide future. E non soltanto in senso metaforico. La Casa di Hiroshima celebra i cento anni della propria storia dando vita al Bosco Mazda di querce da sughero, che verrà piantumato all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica. Un’iniziativa a favore dell’ambiente che coincide con l’inizio della commercializzazione della nuova MX-30, la prima vettura 100% elettrica del brand.
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    Continuità
    Per la precisione, saranno 78 le querce da sughero che verranno piantate, ciascuna a rappresentare ogni membro della comunità Mazda in Italia, ovvero 77 concessionari e riparatori autorizzati e l’azienda Mazda Italia, per testimoniare l’impegno nel preservare il pianeta per le generazioni future. Ma anche un “patto di continuità” col passato simboleggiato dal sughero, visto che Mazda, nel 1920, nasce proprio come azienda impegnata nella produzione e nella lavorazione del sughero, materiale richiamato (non a caso) anche all’interno dell’abitacolo della crossover MX-30.

    Iniziativa all’insegna del green
    Il Bosco mazda nascerà nell’area della Farnesiana, all’interno dei 4.580 ettari del Parco Regionale dell’Appia Antica. Una MX-30 messa a disposizione da Mazda, consentirà inoltre ai guardiaparco di muoversi al suo interno a emissioni zero; e grazie alla collaborazione della Sunerg Solar Energy, società italiana da oltre 40 anni nel settore del fotovoltaico, sarà possibile ricaricare l’auto grazie a un’installazione di pannelli fotovoltaici all’interno della Ex Cartiera Latina (sede dell’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica), che fornirà l’energia necessaria in maniera totalmente pulita e rispettosa dell’ambiente.
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    Mazda e l’ingegneria Kansei: la forza delle emozioni

    Ha senso applicare categorie tipiche delle scienze umanistiche alle metodiche di sviluppo ingegneristico? Ci si può spingere talmente oltre, da arrivare a parlare di vero e proprio illuminismo tecnologico? Beh, quando una Casa produttrice dichiara di mettere l’uomo al centro del processo di sviluppo, diventa quantomeno opportuno approfondire la questione.
    PAROLA D’ORDINE: UMANOCENTRICO
    In Mazda la chiamano ingegneria umanocentrica, e affonda le sue radici in un concetto per molti versi pionieristico, l’ingegneria Kansei, che potremmo tradurre con “ingegneria sensoriale”. Una metodologia che considera le emozioni generate dall’azione di guida, e captate dai sensi, come cruciali per lo sviluppo di un’auto. Un approccio che ha svolto un ruolo rilevantissimo per la Casa di Hiroshima, guidandone le scelte di progettazione nel corso degli anni, in particolare nello sviluppo della prima MX-5.
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    EVOLUZIONE DEL CONCETTO
    I primi vagiti dell’ingegneria Kansei risalgono all’epoca della Toyo Kogyo, che fu in un certo senso la “culla” dell’attuale Mazda, per quanto riguarda l’impegno nell’industria automobilistica. Al tempo, erano gli ‘30, il motocarro a 3 ruote Mazdago già incarnava i valori dello Jinba Ittai, che considera il mezzo come un’estensione del corpo del conducente, la perfetta fusione tra “cavallo e cavaliere”.  Un concetto esploso, in tempi moderni, durante il lavoro di progettazione che ha portato allo sviluppo della Mazda MX-5. A farsene portavoce fu in particolare l’allora CEO Kenichi Yamamoto, fermamente convinto che l’ingegneria Kansei dovesse essere alla base della filosofia Mazda. Yamamoto riteneva che il progresso tecnologico non avrebbe dovuto distogliere l’attenzione dall’esperienza di guida e dal piacere dalla stessa generato. Per lui, un’auto doveva essere in grado di generare, nel guidatore, una reazione psicologica, catturandone l’immaginazione attraverso la stimolazione dei cinque sensi; e doveva possedere soprattutto carattere e personalità, senza temere di correre il rischio di non essere captata dai radar del consumo di massa. 
    LA PROVA PROVATA
    Fu sotto questo “cappello concettuale” che partì lo sviluppo della Mazda MX-5, un’auto sportiva leggera, vera e propria mossa audace in un momento in cui il mercato sembrava andare in tutt’altra direzione. Il team di sviluppo studiò a fondo le esperienze sensoriali che emergevano dal prototipo della MX-5 con motore anteriore e trazione posteriore, identificando valori come “unità”, “guidabilità” e “immediatezza”. Dall’azione del cambio manuale al comportamento dell’auto in frenata, questi valori furono integralmente applicati alla MX-5 definitiva, che esordì nel 1989. E il suo successo, è probabilmente la migliore risposta a tutti i nostri quesiti iniziali: l’illuminismo tecnologico c’è… e lo puoi pure guidare! LEGGI TUTTO

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    Utilitarie e compatte: “piccole” grandi Mazda

    Quando lo spazio a disposizione è poco, devi aguzzare l’ingegno. Un vero e proprio mantra per i giapponesi “di città”, da sempre abituati a sfruttare al meglio il poco spazio disponibile nelle affollate metropoli del Sol Levante. Un’attitudine, in campo automotive sublimata in uno stile minimal e hypertech, votato all’efficienza e alla praticità, che Mazda ha saputo far suo sin dalle origini; senza mai arrivare a sacrificare quel fattore emozionale – estetico e funzionale – alla base della sua produzione. In altre parole, l’arte di saper rendere grandi anche le “piccole”, che sin dagli esordi ha caratterizzato lo sviluppo e la commercializzazione delle utilitarie e delle compatte della Casa di Hiroshima. 

    IL PRIMO SUCCESSO FU UNA MICROCAR
    Già nel 1940, Mazda aveva realizzato il prototipo di una piccola berlina capace di restituire sensazioni tipiche di auto di maggiori dimensioni. Ma bisogna attendere il 1960, per vedere concretizzarsi l’ingegnosa capacità del marchio di dar vita a mezzi di piccole dimensioni, ma dalla grande personalità; modelli che sarebbero diventati un pilastro centrale della sua produzione.Compatta, due porte, forme da coupé. La mitica R360 spuntava meno di quattrocento chili sulla bilancia (380 il dato dichiarato) e raggiungeva i 90 Km/h di velocità massima. Ma soprattutto, questa microcar di successo rappresentò un lucido esempio di quella capacità nella ricerca stilistica e tecnologica, che ha forgiato negli anni il DNA di Mazda, caratterizzandolo come produttore di mezzi emozionali, mai scontati, e divertenti da guidare.

    Il motore a quattro tempi era più silenzioso, pulito e parco nei consumi, rispetto ai due tempi usati dalla concorrenza. Un V-twin da 360 cm3 (all’epoca c’erano dei limiti imposti dal governo giapponese per questo genere di auto) capace di appena 16 CV, che però, grazie al peso ridotto (risultato raggiunto utilizzando leghe leggere in alluminio e magnesio), consentiva comunque una guida spigliata e divertente. Oltre al motore a quattro tempi, la R360 vantava anche un tecnologico cambio manuale e semiautomatico opzionale a quattro velocità, il primo convertitore automatico di coppia del Giappone.
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    EVOLUZIONE DELLA SPECIE
    La Mazda Carol, che seguì nel 1962, arrivò prima in versione a due porte, per poi affermarsi come la berlina a quattro porte più compatta del mondo. Nonostante una lunghezza analoga alla R360 Coupé, l’aspetto della Carol era caratterizzato dal passo più lungo e dal lunotto posteriore invertito, che aumentava lo spazio interno; inoltre, la robusta carrozzeria monoscocca e le sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, la rendevano particolarmente confortevole in marcia. Replicando il successo della R360, la Carol divenne una hit immediata raggiungendo la quota di due terzi del segmento delle microcar in Giappone nel 1962.
    LA COMPATTA PER LA “FAMILIA”
    In un repentino consolidamento della gamma auto, nel 1963 esordisce la compatta Mazda Familia, disegnata da Giorgetto Giugiaro e proposta in 3 varianti: berlina, wagon e coupé. Un modello di successo, versatile, capace di ospitare a bordo 5 persone e improntato alla massima praticità, che fu rinnovato nel 1967, e l’anno seguente fu reso disponibile anche con il motore rotativo. Noto come Familia Rotary/R100, il propulsore a doppio rotore da 100 CV permetteva di coprire il quarto di miglio in 16,4 secondi e di raggiungere una velocità massima di 180 km/h. La R100 fu anche una delle prime Mazda rotative esportate in Europa (insieme alla Mazda RX-2), sebbene fossero più popolari i meno costosi modelli Familia con motore a pistoni. 
    VOCE DEL VERBO HATCHBACK
    Era il 1977, quando sul mercato esordiva la Mazda 323. Dallo spiccato stile europeo, si trattava di una hatchback proposta in versioni a tre o cinque porte e in seguito come wagon. Il modello più longevo e più venduto di Mazda fino a oggi, che nella seconda metà degli anni ‘80 fu proposto anche in potenti versioni di serie, da quelle a quattro ruote motrici, alla 323F (prodotta dal 1989 al 1998, una fastback a cinque porte sportiva “da famiglia” con fari a scomparsa), fino alla 323 con motore V6 uscita nel 1994. 
    PICCOLE FUORI, GRANDI DENTRO
    Di una taglia più piccola, la Mazda 121, introdotta nel 1986, seguì le prime Mazda nel fatto di apparire grande all’interno nonostante i soli 3,5 metri di lunghezza esterna. Fra le soluzioni tecniche, spiccava il divano posteriore scorrevole dotato di un meccanismo azionabile sia dal bagagliaio che dai sedili stessi. NEL 1996 arriva poi la Mazda Demio, un’utilitaria minivan con maggiore spazio per la testa, configurazione variabile dei sedili e portellone posteriore molto ampio. Ribattezzata Mazda2 nella maggior parte del mondo, la generazione successiva (2002-2007) ne ha mantenuto le linee pulite mentre aggiungeva in Giappone una versione e-4WD dotata di un motore elettrico che agiva sulle ruote posteriori per migliorare la trazione.
    MAZDA3
    Dopo 36 anni di onorato servizio, nel 2003 la 323 lascia il posto alla compatta Mazda3, dotata di un inedito accento prestazionale. In particolare la versione MPS da 260 CV (2006-2013), che poteva arrivare a 100 km/h in circa 6 secondi, per una velocità di punta prossima ai 250 km/h. La Mazda3 ha rappresentato un passo avanti in termini di design e comfort con opzioni come i sedili in pelle e i fari allo xeno, solitamente riservate a vetture molto più costose.

    MAZDA2, IL SALTO!
    Nel frattempo, la Mazda2 di nuova generazione, arrivata nel 2007, adottava una forma a due volumi più compatta e aerodinamica; al contempo diminuiva il peso e migliorava la dotazione tecnica: i 100 kg in meno sulla bilancia e le sospensioni migliorate fecero crescere prestazioni e agilità. Già Nel 2012 in Giappone ne è stata offerta una versione elettrica a batteria a tiratura limitata, primo “laboratorio” esperenziale per la crossover elettrica MX-30 che ha esordito quest’anno.

    INNOVAZIONE AL POTERE
    La tecnologia Skyactiv è arrivata per la prima volta sulle piccole Mazda nel 2013 con la terza generazione della Mazda3 e, un anno dopo, con il lancio della nuova Mazda2. Utilizzando materiali inediti e una nuova tecnologia intelligente, la gamma totalmente rinnovata per motori, trasmissioni, carrozzerie e telai ha migliorato tutti gli aspetti in termini di prestazioni, efficienza e sicurezza.Entrambi i modelli sono stati sottoposti anche a una revisione stilistica totale secondo il linguaggio di design Kodo, minimal e raffinato. Allo stesso tempo, Mazda ha portato l’ergonomia dell’abitacolo a un nuovo livello con il suo concetto di interni umanocentrici, in cui tutto è studiato per migliorare la vita a bordo di guidatore e passeggeri. I progressi nell’ingegneria continuano ancora oggi con il sistema ibrido Mazda M Hybrid disponibile su entrambi i modelli, che riduce significativamente il consumo di carburante. C’è anche lo Skyactiv-X, il primo motore a benzina di serie al mondo con accensione per compressione che combina i vantaggi del benzina con quelli dei diesel.
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    Mazda, vendite globali in forte ripresa: la previsione

    Tempo di numeri e di ambizioni dichiarate per Mazda. Da Hiroshima infatti hanno presentato i risultati finanziari e commerciali del primo trimestre dell’anno fiscale, da cui è risultato che dal 1° aprile al 30 giugno 2020 la Casa giapponese ha venduto in totale 244.000 veicoli.
    Ambizioni e ottimismo
    Scendendo nello specifico, bisogna sottolineare come molti mercati abbiano fisiologicamente risentito degli effetti della pandemia. Nel primo trimestre 2020, Mazda aveva registrato il -58% di vendite in Europa, -19% in Nord America e -34% in Giappone. Poi, la graduale ripresa, cominciata soprattutto in Cina, che ha visto un aumento delle vendite di crica 61.000 unità.

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    Da aprile a giugno 2020, Mazda ha così totalizzato un utile pari a 3,2 miliardi di euro. Con le attività commerciali riprese a pieno regime, così come i livelli di produzione negli stabilimenti in tutto il mondo, Mazda prevede di vendere complessivamente nell’intero anno fiscale 1,3 milioni di vetture, con l’ambizione di poter vendere 196.000 esemplari in Europa, per un fatturato pari a 23,8 miliardi di euro. Per cominciare a trascinare le vendite, si prepara il lancio di MX-30, la prima 100 % elettrica della storia Mazda, che verrà lanciata sul mercato a settembre.
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    Mazda, la produzione è tornata a pieno regime

    La quiete che arriva, finalmente, dopo la tempesta. La pandemia ha messo a dura prova l’intera umanità, mondo dell’automobile compreso. Le Case automobilistiche hanno prima dovuto ridisegnare il proprio assetto, poi chiudere gli impianti e le sedi in attesa di tempi migliori, che infine sono arrivati.
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    Mazda, come prima della crisi Coronavirus
    Con la necessità di ripartire per tornare alla situazione di un tempo, Mazda ha annunciato che praticamente tutte le proprie concessionarie in Europa sono tornate a lavorare a pieno regime, così come le fabbriche site in Messico e Thailandia, quelle dove si costruiscono le vetture destinate al mercato europeo.

    Tutte le disposizioni ordinate durante il lockdown saranno eliminate a fine luglio, così che dall’inizio di agosto 2020 gli impianti e le sedi della Casa giapponese possano tornare ad operare come ai tempi pre-COVID. Anche questo è un grande segnale di speranza e di ripartenza.
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    Ecobonus Mazda, un estate di bonus per chi acquista o rottama l'auto

    Gli incentivi varati dal Governo per la ripresa della filiera scatteranno dal prossimo 1° agosto. Mazda Italia però ha deciso di anticipare la mossa statale, proponendo gli Ecobonus Mazda, la nuova iniziativa finanziaria attraverso la quale i clienti del Marchio giapponese potranno usufruire di vantaggi che arrivano fino a 7.250 euro. Offerta che viene applicata anche in caso di permuta della propria auto e senza rottamazione.

    LE AUTO MAZDA E GLI SCONTI
    I vantaggi ci sono, eccome. Ad esempio, chi volesse acquistare CX-3, CX-30 e Mazda3 potrà farlo con uno sconto di 3.500 euro, che sale a 4.500 euro per CX-5 e addirittura 7.250 euro per Mazda6. Vantaggi che proseguono anche in caso di acquisto con la formula Mazda Advantage, con la quale il cliente beneficerà del programma di estensione della garanzia fino a 5 anni/200.000 km Mazda Best5, il piano di manutenzione programmata Service Plus con 3 tagliandi inclusi e il pagamento della prima rata a gennaio 2021.
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    L’iniziativa finanziaria si collega alla Right Price Policy di Mazda: in pratica, chiunque acquisti una vettura Mazda lo fa con la consapevolezza di avere compreso nel listino tutte le dotazioni di serie e le migliori tecnologie, spesso date in optional a pagamento. Chiunque volesse ricevere maggiori informazioni sugli Ecobonus Mazda, la filiale italiana ha creato un’apposita sezione sul sito web ufficiale. LEGGI TUTTO